Vindome è l’app alla portata di tutti, per investire sui vini pregiati. È l’era dello smart wine investment

Una nuova opportunità dal mondo del wine trading, si accende per chi vuole avvicinarsi per la prima volta a questo affascinante settore, o per chi ne è già stato conquistato, ma desidera una chiave d’accesso più semplice e immediata.
La categoria di investimento alternativo con maggiore crescita dopo l’arte, che ha registrato incrementi a due cifre, persino in pieno lockdown.

Quest’impresa visionaria è nata da una conversazione tra due amiche, la CEO Ingrid Brodin e Victoria Palatnik, con un affermato wine merchant alla fine del 2018, davanti a un calice di rosso (Ça va sans dire), per trovare un canale di comunicazione efficace con le nuove generazioni. Vindome, per l’appunto, è la risposta che permette di avvicinarsi a questo universo, con un metodo e un’innovativa gamma di strumenti, volti a semplificare lo studio dei rating degli En Primeur, ovvero i vini ancora in botte e, perché no, provare a investire guidati da una maggiore consapevolezza.

Un’app che apre le porte a una nuova era per consumatori e collezionisti, la prima in grado di spiegare in maniera completa e con un linguaggio semplice e immediato, le dinamiche fondamentali per investire sui vini giusti, semplificandone i procedimenti. Uno strumento innovativo per dedicarsi, in tutta serenità, a una passione fatta di gusto e di attesa, il cui andamento non volatile, non soggetto alle regole dei mercati, richiede solo i suoi tempi, quelli di una maturazione ottimale che culmina nel suo valore in bottiglia.
Questo sistema si fonda su una tradizione, fiore all’occhiello, delle vigne di Bordeaux già dal XVIII secolo, che chiama a raccolta gli esperti del settore di tutto il mondo, dalla stampa, agli enologi, ai ristoratori più accreditati, mantenendo alto il prestigio delle vigne del Bordeaux e dei suoi chateaux.

Una settimana cruciale che detta le sorti e i trend del settore e che Vindome segue dal vivo, mettendo in vendita in tempo reale sui suoi canali gli En Primeur sui quali investire, al netto di dazi e IVA, prima del loro imbottigliamento e immissione sul mercato. Chiusa questa plenaria annuale per gli eruditi del settore, Vindome rivela giorno per giorno i singoli rating delle etichette contemporaneamente alla loro messa in vendita, permettendo così agli utenti di cominciare a investire e aggiudicarsi le bottiglie più prestigiose, da cui trarre profitto sfruttando l’aumento di prezzo della bottiglia, una volta messa in commercio. Un esempio? Puoi riuscire a comprare un Margaux meno di 20 euro in attesa del rialzo del suo prezzo di mercato.
Per essere aggiornati sulle quotazioni e l’andamento della campagna basterà seguire i canali social di Vindome, in particolare twitter (@vindome_wine), o sottoscrivere la newsletter dedicata all’indirizzo [email protected].

L’emozione continua, seguendo l’andamento del vino su cui hai puntato, e quando cominci ad avvicinarti al periodo del suo apogeo, inizia la valorizzazione massima e i prezzi iniziano a lievitare, fino al momento di vendere o di condividerlo con chi desideri.

Un sistema tenuto in piedi da una logistica impeccabile, che mette d’accordo la regolamentazione dei vari paesi, punto di forza numero uno che ha conquistato la fiducia di grandi collezionisti e ristoratori di portata internazionale, semplificando la vita di chi vende e chi acquista, con transazioni rapide e dinamiche. Altra carta vincente di questo rivoluzionario sistema è la registrazione di ogni vino sulla blockchain, attraverso la quale si può controllare, provenienza e percorso di ogni vino, prima di ogni acquisto.
Caratterizzati da un costo notevolmente inferiore rispetto a quello futuro di mercato, gli En Primeur o, come vengono anche definiti, i “Futures dei vini”, costituiscono un’opportunità di acquisto di vini rari, prodotti in quantità limitate, e consentono di trarne un considerevole profitto, in alcuni casi anche più del doppio.
Ci sono, poi, nuovi progetti di aziende del Bordeaux che investono sulla biodinamica, tema di grande interesse per i giovani che scelgono di focalizzare i loro investimenti sui mercati green.

Una vera rivoluzione del wine trading, che mette d’accordo produttori e consumatori, abbassando tutti i confini legati a tempo e logistica, e che accompagna i suoi utenti dall’acquisto, al consumo e alla rivendita più vantaggiosa, con vere e proprie occasioni che danno accesso a vini di pregio, a cifre più basse rispetto ai normali valori di mercato.



App per ricordarsi di bere: quali scaricare

Bere è una cosa che dovremmo fare con naturalezza e con una certa frequenza durante l’arco della giornata in particolare nelle calde e afose giornate estive, quando si perdono molti liquidi e Sali minerali col sudore. Purtroppo molti di noi per svariati motivi o non hanno sete o spesso si dimenticano di bere perché sempre troppo di corsa a svolgere mille incarichi lavorativi o faccende domestiche.

Non bere o bere poco può causare diversi problemi al nostro organismo, in particolare si accumulano tossine in eccesso, inoltre non si integrano i Sali minerali e i liquidi di cui il nostro corpo ha bisogno per mantenersi in salute. Ricordate anche che la mancanza di liquidi rende la pelle secca e grinzosa anche se si è giovani.

Come fare quindi per ricordarsi di bere? Basta scaricare le app per ricordarsi di bere, vuoi sapere quali sono? Continua a leggere e ti segnaliamo le migliori.

4 App per ricordarsi di bere

Le app per ricordarsi di bere sono tantissime scaricabili sia su Android che su iOS, ecco le 4 gratuite che secondo noi sono fra le migliori.

Hydro

Questa App si scarica velocemente e una volta scaricata va utilizzata inserendo i propri dati come peso, altezza, stile di vita e quanto normalmente si è soliti bere. Con questi dati Hydro calcolerà il fabbisogno giornaliero di acqua che dovreste bere e vi segnalerà con dei promemoria durante l’arco della giornata di bere.

Fornisce anche statistiche e grafici che a fine giornata potete consultare per capire se state procedendo nel modo corretto o se avete mancato in qualcosa.

Acqua Clok

Questa App è stata realizzata in collaborazione con la Società Italiana di Scienza dell’alimentazione. Non vi ricorda solo di bere ma può essere utilizzata anche per seguire un piano alimentare corretto. Tiene conto di peso, altezza, età, attività lavorativa e fisica svolta nella giornata, ma non solo tiene in considerazione anche la temperatura esterna della città in cui siete.

Vi invia una notifica come promemoria per bere acqua e voi dovete solo confermare cliccando sul bicchiere utilizzato come infografica per il vostro memo.

Water Time

Questa app per ricordarsi di bere è minimale e intuitiva, rispetto alle precedenti avrete un simbolo a forma di goccia come notifica che ricorda di bere durante la giornata. Inoltre permette di scegliere anche altre bevande oltre all’acqua, stabilendo in questo modo in base a quello che bevete il livello di idratazione che ogni bevanda vi sta dando.

Infine con Water Time potete indicare se state o avete svolto attività fisica, importante perché vi indichi se avete bevuto abbastanza o no in funzione del movimento che avete fatto nella giornata.

COVID-19, monitorare i cittadini ma senza oltrepassare i limiti

La tempesta perfetta sembra ergersi dinanzi a noi. L’emergenza sanitaria che l’Italia sta vivendo, come il mondo intero, ci trasporta verso una dimensione inedita, in cui le nostre certezze da nipoti e pronipoti del secondo dopoguerra si paralizzano davanti alle insidie e alle ansie generate dal nuovo Coronavirus.

Un nemico invisibile quanto capace di mettere in discussione i diritti e le libertà che sino ad oggi sono stati i pilastri della nostra democrazia. Come fosse un processo di fusione nucleare, i diritti e le libertà garantiti dalla nostra Costituzione collidono tra loro per dare forma a nuovi paradigmi.

In forza dello stato di emergenza, dunque, al fine di tutelare il diritto alla salute del singolo e della collettività(art. 32 Cost.), il Governo ha gradualmente limitato il diritto di circolazione e soggiorno dei cittadini sul territorio nazionale e internazionale (art. 16), il diritto al lavoro (artt. 4, 35 e ss. Cost.), la libertà di culto religioso (art. 19), il diritto di riunirsi in pubblico e di manifestare e le attività sindacali (artt. 17 e 39), il diritto di sciopero (art. 40), il diritto di agire e difendersi in giudizio (art. 24), il diritto di sposarsi e creare una famiglia (art. 29), il diritto all’istruzione (artt. 33 e 34), la libera iniziativa economica (art. 41), il diritto di proprietà (art. 42 e ss.) e il diritto di voto (art. 48 e ss.).

Una compressione dei diritti e delle libertà che richiede un’attenzione da parte di tutti i cittadini e non dei soli addetti ai lavori. Infatti, non è concepibile un restringimento del raggio di tutela delle libertà costituzionali dei cittadini in nome di una seppur grave emergenza sanitaria, in totale assenza di qualsivoglia garanzia dal potere.

Le ragioni sono da rinvenirsi nella natura insita nello stato di necessità che, per definizione, deve avere una portata limitata nel tempo. Tale limitazione deve prefigurare una salvaguardia della sfera personale dell’individuo nella sua dimensione umana in tempo di normalità.

Perché quando l’emergenza passerà, la libertà e dignità dell’uomo dovrà uscirne indenne per consentire a tutti noi di poter ripartire e di lasciarci alle spalle questi momenti tragici il più veloce possibile.

Una delle considerazioni assunte da una parte della classe politica del Paese, negli ultimi giorni, consiste nella necessità di sospendere le norme sulla privacy vigenti nel nostro ordinamento. Una tendenza pericolosa che mina proprio la dignità umana, in nome di uno stato emergenziale che tra emotività e frustrazione annebbia la mente di coloro che dovrebbero guardare oltre la quarantena.

A ciò si aggiunga che tale posizione denota una scarsa consapevolezza della normativa e, ancor più rilevante, una totale mancanza di sensibilità sulla materia e sulle radici di questa. È necessario, infatti, ribadire che il diritto alla privacy è un diritto fondamentale sancito dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea e dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo.

La tendenza a voler “sospendere” o – nella declinazione più garantista – “derogare” le norme sulla protezione dei dati sorge dalla necessità di monitorare gli spostamenti dei cittadini sul territorio nazionale. Questo controllo vuole essere un potente mezzo con il quale contrastare la diffusione del contagio da Covid-19.

App dedicate, braccialetti, monitoraggio tramite GPS, triangolazione tramite celle telefoniche e droni: gli strumenti a disposizione sarebbero tantissimi e, oggi, il Ministero dell’Innovazione è al lavoro per fare sintesi e realizzare quanto necessario.

Un controllo sistematico dei cittadini non poteva non interessare l’operato dell’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali che, da giorni, dimostra una elevatissima sensibilità e lucidità sul tema del rapporto tra privacy e salute, aprendo all’uso di queste tecnologie purché attraverso un approccio coscienzioso di quelli che sono i principi su cui si fonda il nostro ordinamento.

Tra questi, vi è il principio di proporzionalità che può essere inteso come la necessità di applicare misure di monitoraggio nei limiti di quanto utile a raggiungere l’obiettivo prefissato, per un tempo limitato e con adeguate misure di sicurezza.

Per fare questo, come già sostenuto ampiamente da Antonello Soro, Presidente dell’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali, serve un atto normativo ad hoc che delimiti il perimetro di applicazione di queste misure al solo periodo dell’emergenza, senza intaccare il patrimonio giuridico ed umano che il nostro Paese ha accumulato nel corso degli anni, grazie anche alla irraggiungibile lungimiranza di giuristi italiani come il compianto Prof. Stefano Rodotà.

Quindi il nostro Paese non può emulare nessuno dei modelli attuati tra la Korea del Sud e la Cina. È necessario che l’Italia segua un modello proprio, all’altezza dei valori e dei principi che la nostra Costituzione sancisce e preserva.

Nessun diritto è di ostacolo ad un altro, salvo l’incapacità di chi è chiamato ad agire e a compiere scelte importanti per il presente e il futuro di tutti noi.

Testo di Rocco Panetta, avvocato e partner di Panetta & Associati, studio leader nell’assistenza all’azienda nel settore delle nuove tecnologie. Anche Country Leader Italia della IAPP, International Association of Privacy Professionals.

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Social Media Tips: Crescere con #INSTAGROW

#INSTAGROW è un Servizio completo di gestione e crescita di account Instagram totalmente italiano, ideale per chi desidera ottenere una crescita organica e di qualità. Non si tratta di un bot e per questo motivo non opera seguendo profili qualsiasi e a dispensando like casualmente tra i post più popolari, strategia di per sé poco efficiente.

Il processo si sviluppa in questo modo:

  1. Il team di InstaGrow effettua un’analisi del tuo profilo, delle esigenze del cliente e della nicchia di mercato in cui opera
  2. Vengono definiti degli obiettivi credibili che il profilo può raggiungere nel periodo di tempo in cui il servizio viene attivato (1 settimana o 1 mese)
  3. InstaGrow inizia a lavorare sulla crescita del profilo, mentre al cliente non resta che la pubblicazione dei contenuti

I prezzi dei Pacchetti disponibili si dividono come segue:

  • Nel Pacchetto1 Settimana viene garantita una crescita dai 600 ai 2.200 followers italiani reali ed attivi con il costo di 6 euro al giorno.
  • Il Pacchetto 1 Meseprevede una crescita dai 2.500 ai 9.000 followers italiani reali ed attivi e la garanzia di un supporto clienti prioritario rispetto al Pacchetto “1 Settimana” + 1 e-book bonus gratuito e costa 4 euro al giorno.
  • L’Influencer Packgarantisce una crescita dai 2.500 ai 10.000 followers italiani reali ed attivi e la garanzia di un supporto clienti prioritario rispetto al Pacchetto “1 Settimana” + 2 e-book bonus gratuiti al costo di 7 euro al giorno.

La variabilità del numero di follower in ciascun pacchetto dipende molto dal settore in cui si opera, viaggi, fitness e fashion per esempio hanno un pubblico più elevato rispetto ad altri argomenti di nicchia.

Spetta poi al cliente elaborare un numero costante di contenuti in modo da permettere alla applicazione di lavorare al meglio e raggiungere velocemente gli obiettivi prefissati.

Ultima nota positiva è che il Servizio è offerto da un’azienda italiana con un’assistenza clienti totalmente madrelingua che segue costantemente la crescita, nel caso ci fosse bisogno di chiarimenti durante l’attività.

Per scoprire tutte le potenzialità di #INSTAGROW visita il sito https://www.instagrow.it/.

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5 APP PER IMPARARE A CORRERE

Si dice che per dimagrire non ci sia nulla di meglio che la corsa. Ma come bisogna correre per perdere peso in modo ottimale? E soprattutto, con quali strumenti possiamo misurare i nostri sforzi e monitorare i risultati? I tempi del contapassi sono ormai superati, e poiché esiste ormai una app per tutto, analizziamo le 5 più popolari che ci aiuteranno in questo sport tanto faticoso quanto funzionale.

Runkeeper

Questa app ci consente di monitorare la corsa, ma anche una semplice passeggiata o un giro in bicicletta. Fornisce tutti i dati riguardanti la distanza, il tempo, il ritmo impiegato, le calorie bruciate e la frequenza cardiaca. Le statistiche vengono archiviate in modo tale da misurare le performance nel tempo. Disponibile gratuitamente sia per Iphone, per Apple Watch e per tutti i dispositivi Android.

Runtastic

Runtastic traccia tutte le attività tramite il GPS. La distanza percorsa, la velocità, l’elevazione e le calorie consumate non saranno più un mistero. Abbiamo la possibilità di avere un allenatore vocale con voce reale, che segue l’allenamento passo dopo passo, archiviando tutti dati relativi alle attività. Esistono diverse versioni di quest’app, gratuite e a pagamento, e sono disponibili per iPhone, Android e Windows Phone.

Nike + Run Club

Anche quest’app offre tutti i dettagli riguardanti la propria corsa, come il percorso tracciato dal GPS, ma anche dei programmi di coaching personalizzati. La corsa viene monitorata e archiviata e i risultati possono essere condivisi con gli amici tramite social. Per coloro che hanno un dispositivo iOS, l’app Nike + Run Club si integra con l’app nativa Salute. Oltre che per iPhone è disponibile anche per i dispositivi Android.

Strava

Oltre a monitorare le corse, Strava rileva anche i giri in bici. Si possono programmare i percorsi e ottenere tutte le statistiche principali relative alle corse. C’è la possibilità di raggiungere nuovi obiettivi partecipando alle Sfide Mensili proposte e condividere i propri risultati tramite social. Oltre alle sfide, Strava indica, tramite la geolocalizzazione, anche i posti più frequentati nelle vicinanze. L’app è disponibile sia per iOS che per Android.

Endomondo

Con Edomondo si può avere un personal trainer a portata di mano, che motivi l’atleta durante qualsiasi attività. Utilizzata da più di 25 milioni di utenti, Endomondo traccia qualsiasi sport basato sulla distanza, registra le pulsazioni cardiache e manualmente si possono registrare anche tutte le attività indoor. L’app è disponibile per dispositivi iOS, Android e Windows Phone.

 

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CASAVO LA APP PER VENDERE CASA IN TEMPO RECORD

In Italia i tempi medi per concludere la vendita di un immobile sono tra i più lunghi e stressanti rispetto alla media in Europa. Casavo, nuova start-up milanese propone una valida alternativa capace di abbattere il tempo di vendita degli immobili, offrendo una valutazione in 24 ore. Garantisce inoltre la conclusione della vendita entro 30 giorni con solo due visite per ogni singolo immobile, permettendo un notevole risparmio di tempo e stress. Casavo non compete con il tradizionale mercato immobiliare, ma al contrario collabora con le agenzie per espandere il proprio network.

Abbiamo incontrato Giorgio Tinacci (Co-founder & Managing Director di Casavo) per farci raccontare come è nato e si è sviluppato il progetto.

Come è nato il tuo progetto?
L’idea è nata a termine dei miei studi, a maggio dell’anno scorso ho iniziato a studiare un businnes-trend immobiliare già presente e consolidato sul mercato anglo-americano dove sostanzialmente si vuole semplificare l’esperienza di vendita immobiliare,  in un mondo legato a schematiche di vendita e di pensiero piuttosto tradizionale. Mi sono quindi chiesto perché non portare questa nuova categoria di business in Italia. Il mercato immobiliare italiano è un mercato molto grande, basti pensare che i privati detengono il 90% dei beni immobiliari sul suolo, in Germania per esempio sono al 50%. Questo potenziale però è ancora legato alle dinamiche tradizionali con gli stessi operatori di sempre e sostanzialmente poco digitalizzato. I tempi del mercato immobiliare sono inoltre molto lunghi rispetto a quello europeo, a Milano che è uno dei mercati più dinamici abbiamo dei tempi medi di vendita di sei mesi. Ho iniziato a discutere il tema con un investitore tedesco che ci ha aiutato a far partire il progetto. Per me questo era una sfida molto interessante, perché coniugava da un lato quello che è prendere un modello di business tradizionale e industrializzarlo tramite una piattaforma tecnologica, dall’altro è un modello che crea una nuova categoria di mercato, quindi non è un innovazione incrementale ma radicale, e allo stesso tempo un business molto capital intensive.
Quale il plus che offrite alla vostra clientela?
Se un cliente vuole vendere casa l’opzione è andare verso il processo di vendita tradizionale, può decidere se affidare la vendita a un intermediario oppure no;  probabilmente venderà l’immobile nei sei mesi che è il tempo d’attesa di questo mercato, non sapendo precisamente a quale prezzo chiuderà. Deve inoltre coinvolgere parti terze, l’agenzia, periti e notai. In sostanza è un processo molto lungo con diversi aspetti da gestire, noi l’abbiamo voluto semplificare. Il cliente può vendere l’immobile all’azienda tramite il sito, è poi l’azienda che si fa carico del rischio finanziario per trovare un’acquirente finale. Siamo una società immobiliare vera e propria che offre la possibilità al cliente di vendere quell’immobile in un mese. Non ci sono commissioni, ma viene fatto a fronte di uno sconto sul prezzo medio del mercato del 8 % per come si presenta l’immobile in quel momento. Puoi accedere al nostro servizio tramite il sito, inserisci i dati del tuo immobile e noi ti facciamo un’offerta d’acquisto oppure puoi entrare in contatto con noi tramite un’agenzia immobiliare partner. Valutiamo l’offerta, e se viene accettata effettuiamo una perizia di 5 giorni, se va a buon fine è possibile proseguire con l’acquisto dell’immobile in tempo record.

State acquisendo immobili solo a Milano o anche in altre città italiane?
La nostra strategia geografica segue un modello di business che ha senso solo nelle aree metropolitane, laddove ci sia un certo numero di acquisizione immobiliari annue e una certa densità immobiliare. Ad oggi siamo attivi su Milano ma apriremo a Roma da ottobre di quest’anno e nel prossimo anno non escludo di esser presenti anche su altre città. Le città assimilabili sono Torino, Bologna, Palermo e Napoli ma ci sono una serie di fattori da valutare.

Quante immobili riuscite ad acquisire al mese in media?
Durante il mese di luglio ne abbiamo acquistate cinque, arriveremo a dicembre ad un tasso di dieci sulla singola città. Puntiamo a un tasso di venti entro il prossimo anno su Milano.

Hai qualche informazione su quale tipologia di clienti utilizza il vostro sito?
Per ciò che riguarda il genere, non è molto differenziato, sono maggiormente famiglie o coppie, uomini e donne. Ci sono però dei fattori che accomunano la tipologia di cliente che decide di affidarsi al nostro servizio, ne ho individuati quattro. Il primo è il cliente del cambio casa, la persona che ha bisogno di vendere la casa per comprarne una nuova. Il secondo è il cliente che ha ottenuto l’immobile grazie a un’eredità e non ha legami affettivi con la casa che vuole monetizzare. La terza categoria sono persone che, a causa di eventi particolari come il divorzio o una re-location all’estero, giudicano il processo di vendita molto lunga e stressante. L’ultima tipologia sono clienti che hanno bisogno di liquidità per ovvie ragioni economiche, ci sono casi dove se la casa dovesse finire all’asta perderebbe molto più di valore che se venisse acquistata da noi, quindi gli offriamo un’alternativa veloce.
E quali sono i prossimi obbiettivi?
Vogliamo evolvere ancora di più la piattaforma a livello tecnologico. Oggi il cliente inserisce i dati sul sito e viene poi contattato da noi con l’offerta preliminare, nella piattaforma che abbiamo in fase di testing, il cliente inserisce i dati e il sistema stesso sarà capace di elaborare istantaneamente la cifra preliminare che siamo disposti ad offrire. Sarà un servizio gratuito in più che offriamo, qualsiasi persona che vorrà vendere un immobile può avere una valutazione preliminare in maniera veloce e gratuita.

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VIAGGIO NEI LUOGHI DI GUCCI

Gucci Places è la nuova iniziativa pensata dalla maison fiorentina per svelare i luoghi nel mondo che riflettono il gusto e i valori del marchio e che lo hanno ispirato. Luoghi privati e pubblici, nascosti o alla luce del sole, tutti restituiscono l’estetica contemporanea di Alessandro Michele, ora a portata di click, grazie a una semplice App. L’obiettivo di questo progetto è di far scoprire le storie interessanti e inaspettate che raccontano questi luoghi e di diventare parte di una community, raccolta intorno a una varietà di location sorprendenti, che suscitano interesse e ispirano creatività. Il primo luogo a essere svelato è Chatsworth nel Derbyshire, in Inghilterra, dove Gucci sta sostenendo un’ampia mostra di abiti e cimeli intitolata House Style, curata da Hamish Bowles. L’app di Gucci presenta nuove funzionalità, per coinvolgere gli utenti nella storia di ciascuna località, oltre ai servizi di geolocalizzazione. L’app permetterà agli utenti di registrarsi e ottenere il badge e fornirà una descrizione dettagliata del luogo, con testi, immagini e video.

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Aipoly, l’app che aiuta i non vedenti

«Aiutiamo le persone ipovedenti e che soffrono di cecità a identificare rapidamente oggetti, utilizzando tecnologie accessibili e all’avanguardia». Si presenta così, sul sito ufficiale Aipoly, l’applicazione nata con l’obiettivo di aiutare le persone di tutto il mondo con problemi visivi.
Il concept su cui si basa quest’app è piuttosto semplice. Dopo averla scaricata dallo store – al momento è disponibile solo per dispositivi iOS – gli utenti possono scegliere il metodo di riconoscimento di cui hanno bisogno, tra quello degli oggetti e quello dei colori. Successivamente, basta puntare la fotocamera verso ciò che si vuole identificare. Dopo pochi istanti, Aipoly ha completato l’operazione richiesta, pronunciando il nome o il colore ad alta voce.
Il progetto, nato dalle menti di tre giovani, Marita Cheng, Simon Edwardsson e l’italiano Alberto Rizzoli, si basa su una nuova tecnologia chiamata “machine vision”, che studia le reti neuronali utilizzate dagli esseri viventi per riconoscere gli elementi all’interno di un’immagine. E ha già fatto il pieno di consensi: oltre al successo ottenuto in Giappone, dove sono già stati effettuati oltre ottomila download dall’inizio del 2016, il software è stato premiato al Ces 2017 di Las Vegas come una delle applicazioni mobili più innovative del 2017.
Aipoly attualmente è disponibile in sette lingue diverse e vanta un archivio di circa cinquemila parole e quasi mille colori, che è costantemente aggiornato: tutti gli utenti possono infatti contribuire inserendo personalmente nuovi oggetti, aiutando così a migliorare ulteriormente l’applicazione. «Può identificare diverse centinaia di oggetti fin da subito e può farlo tre volte al secondo – spiegano dal team – Non c’è bisogno di scattare foto, l’app è in grado di vedere e pensare costantemente. Nel prossimo futuro, Aipoly potrà anche comprendere scene complesse e la posizione degli oggetti del contesto, in modo che possa descrivere le relazioni tra gli oggetti che vede».
Altro sviluppo futuro per la startup è “Poly”, software che è stato presentato proprio in occasione del Ces e che nasce come una sorta di “Siri per le immagini”: «Proprio come la famosa assistente di iOS – fanno sapere dal sito ufficiale – Poly risponde ai vostri dubbi, ma attraverso la vista. Poly può fare un sacco di cose, come identificare animali, controllare la vostra alimentazione e tanto altro ancora».

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TruePlaces: l’app su misura per il viaggiatore moderno

“Per un viaggio da vivere e raccontare”. Nasce così l’applicazione TruePlaces, frutto del lavoro dell’italiana TruePlacesItaly: scelto il punto di partenza e di arrivo, l’app crea infatti un itinerario guidato su cui sono segnalate le principali attrazioni turistiche e di interesse. Per non perdersi nulla e avere, appunto, un viaggio “da vivere e da raccontare”.
Ma come nasce TruePlaces? «Dall’idea dei due soci fondatori, Enrico Mirotti e Michelle Fabbri – spiega il team – che lavorando sempre a stretto contatto con gli operatori del settore turistico e con i turisti stessi, si sono accorti negli anni, grazie anche all’esperienza di Assunta De Cristoforo e Fabio Fabbri, della necessità sempre più stringente di creare uno strumento che potesse supportare il turista nella fase di progettazione del viaggio; uno strumento che potesse ordinare, organizzare e proporre in maniera logica ed ottimizzata tutte le informazioni relative alle eccellenze – storiche, culturali, paesaggistiche, enogastronomiche – dei vari territori».
Qual è la novità? «L’approccio innovativo – sono le loro parole – fondato sul concetto di slow tourism, mette in primo piano le bellezze del nostro Paese, anche quelle meno conosciute. Dodici categorie permettono di filtrare i risultati secondo le esigenze e gli interessi di chi viaggia. Le mete sulla mappa rispondono a diversi criteri: dalla cultura, con castelli e borghi, chiese, case di personaggi, patrimonio Unesco, ai motori, passando per la buona gastronomia e l’enoturismo, il wellness, la natura, il divertimento, e anche lo shopping. Che sia un viaggio di piacere, culturale, enogastronomico o di divertimento, TruePlaces fornisce i consigli più opportuni suggerendo i luoghi da visitare, le strutture dove soggiornare e le attività da svolgere per godere di una nuova esperienza di viaggio nei territori meno conosciuti o da riscoprire, tra monumenti, città, botteghe, ristoranti e agriturismi».
I fondatori sono il modenese Enrico Mirotti, classe ’71,  la giovanissima 19enne Michelle Fabbri, mente “social” del gruppo, e Assunta De Cristofaro, partner e direttore tecnico di una delle principali agenzie di viaggio incoming in Emilia-Romagna. Qual è il loro obiettivo? «Fornire al turista – spiegano – uno strumento per creare il proprio itinerario e trasformare quello che può essere un semplice trasferimento logistico in un viaggio, un’esperienza alla scoperta di territori meno conosciuti, pieni di storie, di persone e di esperienze da vivere e da raccontare».
TruePlacesItaly si basa sulla curiosità. Sulla curiosità del viaggiatore di scoprire angoli nascosti, scorci paesaggistici, botteghe, piccoli ristoranti e agriturismi da sogno. «La caratteristica e il differenziale dell’app sta nell’idea di non concentrare le segnalazioni su un unico territorio/città – dice il team – ma proporre al viaggiatore i gioielli da scoprire lungo il percorso dall’inizio del viaggio alla meta prescelta. Il viaggiatore che ha voglia di scoprire nuovi punti di interesse può pianificare il suo viaggio o decidere di ‘improvvisare’ e sfruttare la funzione AroundMe che, grazie alla geolocalizzazione, suggerisce le tappe più vicine e interessanti».
Gli obiettivi sono essenzialmente due: «Comunicare con il turista già in fase di progettazione di viaggio e mettere in risalto le eccellenze del territorio sia come prodotto sia come posizione geografica».
Per un viaggio vissuto in chiave moderna. «Il presupposto fondamentale – concludono quelli di TruePlacesItaly – è non basarsi più sulla sola località di arrivo scelta dall’utente ma guidare davvero il viaggiatore che ha voglia di scoprire lungo il suo tragitto».

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Benessere: 5 app immancabili sul vostro smartphone

Lo stress quotidiano può minare il benessere psicofisico di ognuno, rendendo tutti stanchi o poco energici. A volte, però, basta un po’ di attenzione per prendersi cura di sé e ritrovare la serenità: è necessario ritagliarsi piccoli spazi, con la consapevolezza di essere gli unici artefici della propria salute. Abbiamo raccolto cinque utili applicazioni dedicate, tutte disponibili sia per iOS che per Android:

1) Alimentazione. Siamo ciò che mangiamo, ed è per questo che è importantissimo non trascurare l’aspetto nutrizionale. A venirci incontro l’app Navigatore Nutrizionale, che aiuta a mettere nel carrello solo cibo genuino. Edo, invece, spiega cosa state mangiando, mentre MyFitnessPal è il diario digitale che consente di tenere sotto controllo l’apporto calorico.

2) Fitness. Cosa c’è di meglio che fare attività fisica? L’app più famosa è forse Runtastic, dedicata al running. Utili anche Endomondo Sport Tracker, che consente di monitorare l’attività fisica e le calorie bruciate per quaranta tipi di sport differenti. Per esercizi specifici per alcune parti del corpo, invece, potreste affidarvi a Workout Trainer.

3) Meditazione. Preferite lavorare sulla mente più che sul corpo? App come Buddhify fanno al caso vostro: permette di selezionare meditazioni dai 5 ai 20 minuti in base alle attività della giornata, che siate sul treno di ritorno verso casa o immersi nel traffico stradale. Headspace offre, invece, 365 lezioni giornaliere o individuali.

4) Relax. Per rilassarsi a volte è sufficiente ascoltare la musica giusta. Scaricate Nature Sounds per godere dei suoni della natura o Relax melodies: sleep & yoga che, grazie alle melodie rilassanti a disposizione, può aiutarvi a vincere l’insonnia.

5) Centri benessere. Con app come Find your wellness in Italy potete trovare il centro più vicino a voi. Preferite una gita fuori porta? Selezionate una regione italiana e scoprite dove recarvi. Tra sauna e bagno turco, potrete realmente dedicarvi un momento. E approfittarne per staccare la spina allontanandovi dalla città.

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Blippar, l’app che riconosce gli oggetti

“Stiamo rendendo il mondo blippabile”. È questo quanto si legge sul sito ufficiale di Blippar, l’app innovativa che permette il riconoscimento degli oggetti davanti a voi mediante l’utilizzo della fotocamera del vostro smartphone.

Vi state chiedendo come funziona? Facciamo un esempio: vi trovate davanti un fiore e vorreste sapere qual è il suo nome per regalarlo a vostra moglie o alla vostra fidanzata. Aprite il software e attendete l’accesso al database: basterà qualche secondo, giusto il tempo di caricare le informazioni, per sapere se si tratta di una peonia o di un’orchidea. Questo vale per una quantità praticamente infinita di oggetti. Inizialmente visualizzerete diverse parole, in stile tag cloud, fino a quando Blippar non sarà sicuro. A quel punto vi darà un solo ed unico risultato e la sua scheda relativa, una sorta di descrizione dettagliata. Se resterà “indeciso”, invece, vi  fornirà più ipotesi nella parte inferiore dello schermo. Un browser – disponibile per iOS e Android, e scaricabile gratuitamente dai vari store – visivo, sicuramente diverso da quelli a cui siamo abituati, che si fonde con tutta la potenza offerta dal machine learning.

“Scoprite – sono le parole della omonima startup londinese – un intero mondo nuovo attraverso la fotocamera del vostro smartphone, blippando gli oggetti di tutti i giorni, i prodotti o le immagini per sbloccare esperienze incredibili, tra cui informazioni, video, giochi, canzoni, offerte esclusive e molto altro”.

E se alcuni risultati restano generici, come nel caso di “abito” o “computer portatile”, per altri possiamo addirittura visualizzare la storia o le informazioni relative all’azienda produttrice. L’obiettivo è quello di soddisfare tutte le curiosità degli utenti: “Noi – continuano – colleghiamo i marchi alle persone che hanno interessi nei prodotti o curiosità negli oggetti, approfondendo e ispirando conversazioni attraverso Blippar”.

blippar.com

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Bumbys: l’app per una valutazione oggettiva (ma ironica) del vostro aspetto

Parrucche, occhiali, un paio di cuffie. E tanta, tanta ironia. E’ questa la ricetta dei Bumbys, il duo di artisti newyorchese che negli States è già un fenomeno grazie alle originalissime performance.
Tutto è nato nella metropolitana di Brooklyn nel 2008, quando i due si sono esibiti per la prima volta. Si presentano dietro una scrivania con due macchine da scrivere analogiche, il volto coperto. E danno il proprio parere sull’aspetto di chi si presenta loro. Un parere carico di senso dell’umorismo, che li ha portati in poco tempo al successo e alla collaborazione con brand prestigiosi.
Da quel giorno nella metro di Brooklyn ne hanno fatta di strada. E adesso, grazie al lancio della loro applicazione, consentiranno a chi lo desidera di ottenere un profilo personalizzato in un battito di ciglia (o quasi), senza doversi mettere in coda ai loro eventi.
The Bumbys’ App è sbarcata in Italia lo scorso 15 settembre in occasione del Wired Next Fest di Firenze. Il suo funzionamento è semplicissimo: basta caricare una propria foto o quella dei propri amici per ottenere, come la definiscono loro, una “valutazione giusta e onesta del proprio aspetto”.

Come e quando è nato il progetto The Bumbys?
I Bumbys nascono nel 2008, a NYC. Un giorno, per scherzo, si mettono a valutare le persone, prima, per strada, poi in gallerie d’arte e musei, e poi ad eventi molto interessanti in giro per il mondo.

Vi siete esibiti nella metropolitana di New York: come ha reagito il pubblico alle vostre performance?
In realtà, da subito abbiamo ottenuto dei riscontri incredibili. Tradotto; la prima volta che ci siamo messi in strada a valutare le persone per 2 dollari, abbiamo raccolto 170 dollari in meno di un’ora, quindi, ci sono state delle ottime mance

La vostra applicazione verrà sicuramente accolta con entusiasmo: come affronterete tutte le richieste?
Abbiamo un ottimo team di Bumbys sparsi per il mondo quindi sarà tutto abbastanza agile. Dal punto di vista pratico, l’app stessa è costruita in modo tale da facilitare molto la procedura di valutazione e siamo finalmente contenti di poterle fare anche in italiano.

In che modo riuscite a dare una “valutazione imparziale ed onesta dell’aspetto” delle persone?
Durante le performance abbiamo circa 2 minuti di tempo per osservare ogni persona e quindi, oltre all’aspetto, osserviamo molto il modo in cui ognuno si comporta in quei 2 minuti di silenzio.

www.facebook.com/TheBumbys

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UTILI E INNOVATIVE – CINQUE APP CHE DOVRESTE AVERE SUL VOSTRO SMARTPHONE

Ci sono applicazioni per passare il tempo divertendosi. E poi ci sono quelle utili. State pensando di organizzare un aperitivo a casa vostra? Volete realizzare un nuovo nodo alla vostra cravatta o state pensando di cambiare look? Abbiamo selezionato cinque applicazioni che potrebbero fare al caso vostro.

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Vivino

Scattate una foto a una qualsiasi etichetta su una bottiglia di vino e avrete immediatamente a vostra disposizione tutte le informazioni relative, più la possibilità di acquisto online. E’ Vivino, utilizzata già da quasi 17 milioni di utenti. L’app grazie a cui, citando lo slogan ufficiale, “non berrete mai più vino scadente”. Per Windows, Apple e Android.

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Cocktails

Volete dare una festa e preparare personalmente l’aperitivo per i vostri ospiti? Quest’app gratuita, presente su App Store, mette a disposizione 400 cocktails semplici da realizzare seguendo le istruzioni e i consigli. Sono divisi in 15 categorie: si passa dagli analcolici a quelli a base di whiskey, fino all’elenco alfabetico generale. Con lo strumento “l’inDISPENSabile”, poi, potete affidarvi agli ingredienti che avete in casa, senza dover andare a fare la spesa. Il party ha come tema un determinato colore? Non c’è problema: grazie al tool “cromococktails”, anche l’aperitivo sarà abbinato alla festa.

Bag List

Fare la valigia può diventare un problematico, soprattutto se il tempo a disposizione per prepararla non è molto: il rischio di dimenticare qualcosa di fondamentale, come il caricabatterie dello smartphone (a chi non è mai capitato?), è sempre dietro l’angolo. Bag List viene incontro ai più distratti e permette di creare una lista completamente personalizzabile, togliendo o aggiungendo oggetti personali in qualsiasi momento. Disponibile su Google Play.

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TieSight

Può capitare a tutti di avere problemi con il nodo della cravatta, soprattutto se si è abituati a vestire in modo casual e sportivo. Grazie a TieSight, però, non si avrà più bisogno di chiedere aiuto alla mamma o alla fidanzata. L’applicazione tedesca è una sorta di guida passo passo: basta scegliere il nodo che si preferisce, mettersi davanti al display dello smartphone con la fotocamera attivata in modo che la cravatta sovra impressa sia alla base del collo e seguire le indicazioni. Scaricabile da App Store e Google Play.

Boothstache

Disponbile per App Store e Google Play, permette di provare i baffi sul proprio volto. L’app, gratuita, ne mette a disposizione di diversi, per provare tutte le combinazioni possibili. E cambia il colore automaticamente, adattandosi a quello dei vostri capelli, per un risultato realistico. Basta farsi un selfie. Non siete sicuri di piacervi? Basta scuotere lo smartphone per confrontare i due scatti con un prima/dopo.

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