Barròco: shopping online fatto ad arte

In un momento che vede da un lato il fast fashion e dall’altro e la ricerca del fashion brand (con tanto di logomania tornata alla ribalta) c’è da chiedersi se ci sia ancora spazio per chi ama cercare pezzi unici in cui  il concetto dell’artigianalità non sia necessariamente sinonimo di classico. 

 Per questo è nato nel 2018 Barròco, piattaforma e-commerce, che aiuta gli artigiani italiani nel processo di internazionalizzazione e digitalizzazione consentendo la vendita direttamente dal produttore al consumatore. Un progetto innovativo – nato da un ‘idea di Andrea Panarese  – che dopo un percorso in Economia e Commercio in Cattolica e diverse  esperienze come Business Developer ha intuito le potenzialità dell’artigianato Made in Italy che grazie ai nuovi media digitali può essere preservato e promosso in tutto il mondo. Il nome stesso di questo particolare online shop rimanda al concetto di Barocco (tipico di Lecce, città natale di Panarese), che in portoghese si traduce in Barroco, un gioco di parole e un concetto di arte preziosa che si rinnova in forme diverse nel tempo.

“Con Barròco permettiamo a tutte le realtà a vocazione artigianale, di crescere e vendere in tutto il mondo”, racconta lo stesso Panarese. “Ci rapportiamo sia con realtà che possiedono già un loro prodotto, sia con realtà che hanno interesse a crearlo e le seguiamo in un processo di crescita e internazionalizzazione. Barròco nasce per trasformare e innovare i modelli di business degli artigiani Italiani, fornendo gli strumenti e il know-how per affrontare le nuove sfide di un mercato sempre più globale.”

E proprio per raccontare ancora meglio questo patrimonio a tratti ancora sommerso andrà a breve online anche un vero e proprio Magazine Barròco. Uno strumento importante per approfondire e rinnovare la comunicazione di un settore che deve trovare il giusto equilibrio tra heritage e futuro. E proprio per garantire la miglior shopping experience, tra gli altri importanti servizi  offerti dalla piattoforma è il supporto pre e post vendita assicurato da una chat, attiva dalle 8 alle 24, e un supporto e-mail dedicato ai clienti h24. 

La selezione di Barròco per lui spazia da un’ampia scelta di scarpe (dalle classiche alle sneaker), borse e accessori più svariati, pantaloni sartoriali (tra i best seller insieme alle camicie) fino a un’ampia scelta di giacche e giubbotti. Un percorso di artigiani davvero entusiasmante dove si possono incontrare sia realtà di lunga tradizione, come quelle di Mario Bemer e Valsecchi per le calzature, la camiceria Ambrosiana alle cravatte, sciarpe e bretelle di Fumagalli 1891, gli ombrelli fatti a mano da Pasotti, sia numerosi artigiani di nuova generazione, come gli zaini di Alessandra Franceschini. Attualmente la piattaforma ospita 30 artigiani, ma sono previsti nuovi ingressi previsti con l’autunno/inverno 2019-20 e l’ampliamento anche della parte donna con l’haute couture e la maglieria. Un viaggio in cui le migliori tradizioni incrociano le nuove frontiere del digital.

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Style guide: la bassa Maremma e lo stile buttero

“Ti amo Maremma fin dove al mar ti sposi e ti vesti di tramonti”. è il titolo di un recente libro dell’autore Andrea De Maria che perfettamente descrive le sensazioni che si provano vivendo nella zona litorale che si estende dalla bassa Toscana all’alto Lazio.

Sebbene il ruggente ventennio Settanta-Ottanta che vide questo fortunato lembo di terre gremito di vip e royal sia ormai un lontano ricordo, la bassa Maremma punta ora sulle attività outdoor. A chi non piacerebbe immergersi per scoprire i ricchi fondali del Mar Tirreno?

A Porto Ercole è possibile da Argentario Divers, che compie grazie a un team preparatissimo immersioni nel parco marino dell’Arcipelago Toscano e lungo il promontorio dell’Argentario. Se la vostra passione è lo sport acquatico consigliamo La Family on The Way (instagram: lafamilyontheway), un’itinerante scuola per chi ama Windsurf, Kitesurf e Standuppaddle. Potete trovare la Family in estate nella baia di Talamone.

E come vestirsi per le cene mozzafiato dopo aver ammirato gli ammalianti tramonti maremmani (Il Ristorante il Cantuccio di Orbetello è il posto ideale per gustare dell’ottima carne)? Un must è la giacca del marchio Capalbio: fit maschile, perfettamente bilanciata tra la tradizione maremmana e l’heritage sartoriale del miglior made in Italy.

Da indossare sopra al pullover ruggine di Brunello Cucinelli.  Per il bottom  cintura Wrangler con fibbia argentata insieme ai chinos di Fendi tonalità cammello. Ai piedi, per dare quel tocco contemporary al look, sneakers bianche Maison Margiela. Dopo la cena, concedeteci un po’ di romanticismo, vi sembrerà di vivere in un dipinto macchiaiolo di Fattori. 

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Charles Leclerc, la giovane stella Ferrari

Sa stare al suo posto, ascoltare gli ordini di scuderia e capire quando può essere necessario sacrificarsi, è giovane ed ha talento. Charles Leclerc è veloce, ma è anche composto, raffinato, elegante. Ha tratti fini ed occhi del colore del mare, quel mare dove ogni giorno si specchia il “glamour” del suo luogo d’origine: Monte Carlo.

Il ventunenne pilota di Formula 1 da questa stagione affianca il quattro volte iridato Sebastian Vettel in Ferrari. Era dai tempi di Ricardo Rodriguez, nel lontano ’61, che Maranello non investiva su un pilota così giovane. Una ventata d’aria fresca, indice della volontà dello storico team di rinnovarsi.

Tutti, colleghi inclusi, vedono in questo ragazzo un futuro promettente: in lui sono riposte fiducia, speranze, e il forte desiderio di riconquistare un titolo mondiale che manca da tempo.

Ad oggi, si può dire che la tuta rossa gli ha regalato gioie e dolori: in sei Gran Premi, ha ottenuto la sua prima pole in carriera, una vittoria sfumata e premiata con una coppa di bronzo, un quartetto di quinti posti e un ritiro, più amaro dell’amaro poiché arrivato proprio nella sua amata Monte Carlo. 

Tanto tranquillo e carismatico fuori dalla pista, quanto determinato guerriero dentro la sua monoposto, Charles ha sin da subito dimostrato impegno, velocità, determinazione, e un’ingenua audacia ai limiti della spericolatezza tipiche dei predestinati a diventare leggende. Chiunque, nella gara monegasca, ha rivisto romanticamente in lui un po’ del Gilles Villeneuve nell’ Olanda del ’79, in quel pazzo tentativo di fare metà pista su tre ruote pur di arrivare ai box e portare avanti la sua rimonta consapevole di avere il fondo totalmente danneggiato. Forse, per questo, l’aver compiuto solo 18 tornate sulle 78 previste è stato un po’ meno doloroso del normale. Nonostante tutto, è riuscito ad esibirsi in un paio di sorpassi spettacolari. 

Il Principato è il suo luogo del cuore: quando, da piccino, sentiva le auto da corsa passare sotto casa durante il Gran Premio, allungava il collo per cercare con lo sguardo quella di colore rosso. Perché, come ammette lui stesso, “La Ferrari è il sogno di tutti i piloti, anche di quelli che non lo dicono.”

Spinto dalla passione tramandata dal padre Hervè, inizia a correre a soli otto anni a Brignoles, il kartodromo gestito dal papà del compianto Jules Bianchi, suo fraterno amico. La prima volta sul kart è così elettrizzante, da non accorgersi di guidare senza casco. Quando la Scuderia Ferrari decide di inserirlo nella Ferrari Driver Academy gestendone la crescita sportiva nel 2016, Leclerc vede sempre più vicina la possibilità di entrare a far parte del grande Circus. Due anni più tardi, il volante in Alfa Romeo Sauber è suo. Dopo un inizio di stagione faticoso, Charles riporta alla luce le sue capacità con valide prestazioni e non passa inosservato.

Nel settembre del suo stesso anno d’esordio, Ferrari lo sceglie per il 2019 come sostituto di Kimi Raikkonen, l’ultimo “Imperatore rosso”.Per la prima volta dalla sua fondazione, la Ferrari Driver Academy riesce a portare un allievo in “prima squadra”, Charles, d’altronde, l’Italia ce l’ha proprio nel cuore. Non solo per le gare di kart, anche per Giada, la sua fidanzata di origini partenopee. 

Foto courtesy Charles Leclerc

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Bagnaia, rookie blasonato

Lo abbiamo presentato nel numero di Manintown di Gennaio, quando solo da qualche mese era diventato Campione del Mondo di Moto2 con i colori dello Sky Racing Team VR46, mentre fresco di contratto con la Pramac Ducati si accingeva ad intraprendere una nuova stagione, questa volta in MotoGP. Abbiamo seguito Francesco Bagnaia in questi primi Gran Premi di stagione, dopo il trittico extraeuropeo, nelle tappa spagnola e poi in quella francese ed italiana al Mugello. E’un rookie nella classe regina e non è facile scendere in pista sfidando i suoi idoli.

Quest’anno ti confronti in pista Valentino Rossi, il tuo idolo, il tuo mentore. Hai detto che per te non è propriamente un avversario…

Confermo che è difficile vederlo un avversario come tutti gli altri piloti. Di certo è qualcosa di… davvero figo! Io sono nato nel 1997, l’anno in cui ha vinto il suo primo titolo mondiale in 125cc. Per me è un esempio, per la forza che ci mette per continuare a correre ad alti livelli e migliorarsi di continuo.

Per la  MotoGP con il team Pramac Racing e contratto diretto Ducati per 2 anni. Hai detto che vuoi crescere, imparare, un obiettivo realistico può essere il titolo rookie?

Sì, anche se non sarà facile. Cercherò di essere il miglior esordiente dell’anno e come performance rientrare nel Q2 (seconda sessione di qualifiche, ndr). Considerando il livello della MotoGP non è facile, ma ci provo ad ogni gara.

Nel calcio spesso alle presentazioni dei nuovi calciatori dicono “Ho sempre sognato di indossare questa maglia”. Nel tuo caso, per davvero, sei sempre stato un Ducatista, volevi proprio correre con questa moto…

Assolutamente sì. La Ducati è una moto e un’azienda che mi sono sempre piaciute tantissimo. Un po’ meno diciamo dal 2010 al 2013 in MotoGP, ma nei successivi anni ho visto un grande cambiamento. Sono tutti molto, molto motivati a vincere, lavorano tantissimo e non si risparmiano mai. Inoltre sin da bambino volevo correre con una Ducati…


Ducati ha scritto pagine di storia del motociclismo anche in Superbike: se ti chiedessero di correre qualche gara in questo campionato l’anno prossimo? Ai Ducatisti piacerebbe…

Extra-MotoGP in particolare vorrei correre in un prossimo futuro in Giappone, alla 8 ore di Suzuka. Una gara che mi ha sempre affascinato per l’atmosfera, per tutto il contorno, ma non solo. Mi piacerebbe molto correrci con Ducati, ma al momento non prende parte all’evento: in futuro, chissà…

In Ducati sembrano già pazzi di te, anche perché vogliono dimostrare che un “deb” possa andare subito forte con una moto finora ritenuta difficile…

“Sono dell’idea che sia più complicato per un pilota passare da un’altra MotoGP alla Ducati, rispetto che per un rookie salire per la prima volta in sella alla Desmosedici. Me ne sono accorto già dai primi test: la Moto2 è una moto che praticamente “non frena”, non curva velocemente, ha chiaramente dei limiti. In sella ad una MotoGP tutto ti sembra più grande e… migliorativo, dove hai sempre un gran margine per andare più forte. Forse per questo mi sono trovato subito bene con la Ducati, non avevo pregressi riferimenti in sella ad una MotoGP. L’attenzione che ripone in me la casa madre? Chiaramente è positivo e ne sono onorato, me lo hanno dimostrato sin dal primo giorno. Poter lavorare con Christian (Gabarrini, capo-tecnico) e Tommaso (Pagano, telemetrista) è il massimo. Mi sono trovato subito bene con loro, si sono interfacciati con me con umiltà, senza impormi nulla, trovando insieme la strada per migliorarci. Davvero il top!

Se dovessi paragonare la guida di una MotoGP a qualcosa nella vita di tutti i giorni, cosa penseresti?

Non ne ho idea. La MotoGP è assurda: frena troppo, viaggi ad oltre 300 orari, in curva sembra non avere limite. Non saprei a cosa paragonarla: è qualcosa di unico.

Da pilota professionista sei un giramondo: molti tuoi colleghi si sono trasferiti ad Andorra o Lugano, tu pensi vivrai ancora a lungo in Italia?

Si dice “mai dire mai nella vita”, ma non credo. Sono dell’idea che vivere in Italia sia il massimo: come si sta qui non ha eguali.

Sei un ragazzo tranquillo, riservato, educato… La definizione di “pilota della porta accanto” ti piace?

Mi sembra un appellativo un po’ “moscio”… Però sì, mi piace. Sono fatto così, cerco di essere disponibile con tutti, mi sembra doveroso.

Diventare un pilota professionista richiede impegno, sacrifici, anche tanti rischi. Di questi tempi, ti ritieni comunque un privilegiato?

Assolutamente sì e so perfettamente di esserlo. Per questo ringrazio sempre la mia famiglia per i loro sacrifici di questi anni, così come la VR46 e chi mi è stato sempre accanto. Ci penso sempre.

Quando sei diventato Campione del Mondo in Moto 2 con lo Sky Racing Team VR46 ti sentivi cambiato?

Io no, affatto. Ma posso dire che ho notato più che altro un avvicinamento da parte di persone che si sono appassionate al motociclismo proprio in seguito al titolo mondiale vinto, soprattutto a Chivasso, la mia città. “

Foto: Ufficio stampa Pramac Ducati

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Notorius BIG: storia del rapper assassinato nel 1997

Notorius BIG è lo pseudonimo di Christopher George Latore Wallace, anche chiamato Biggie o Biggie Smalls: ma chi era?

Gli amanti del rapper sicuramente sanno quasi tutto di lui, mentre per tutti gli altri, ora vi raccontiamo di più.

Notorius BIG chi era?

Biggie è stato uno dei più grandi rapper della storia statunitense e del mondo. Nato il 21 maggio 1972 a New York,  da Violetta Wallace, insegnante, e George Latore, un politico, entrambi giamaicani. Il padre li abbandona però quando Christopher ha solo 2 anni e la madre si ritrova così a dover fare due lavori per crescerlo.

Il soprannome Big gli viene dato durante il periodo scolastico per via della sua robusta corporatura, studente modello in quanto eccelle in ogni materia, ma a soli 12 anni frequenta brutte compagnie e comincia a entrare nel mondo della droga e successivamente a spacciare. Siamo negli anni 80, quando il consumo di crack aumenta in maniera esponenziale.

Purtroppo non finisce qui, infatti Notorius Big inizia a spacciare sempre più di frequente e a 17 anni abbandona la scuola superiore. Nel 1989 viene fermato con un carico di armi e viene arrestato a Brooklyn e condannato in libertà vigilata a 5 anni, mentre solo l’anno dopo, nel 1990 viene di nuovo arrestato per non aver rispettato la libertà vigilata. Nel 1991 viene arrestato per possesso di crack nella Carolina del Nord e resta in carcere per 9 mesi per poi uscire su cauzione.

Il 9 Marzo del 1997 muore a Los Angeles perché assassinato con quattro colpi di pistola durante una sparatoria automobilistica

Nonostante i precedenti, Notorius Big ispirò molti rapper in America tanto da dedicargli anche un film in sua memoria nel 2009, dal titolo Notorius B.I.G.

Notorius BIG la carriera rapper

Biggie Smalls fece testi autobiografici e fu molto noto anche per la sua abilità nello storytelling.

Notorius Big pubblicò il suo primo album nel 1994 “Ready to Die” e gli viene dato il merito di portare New York a maggior visibilità dal lato musicale rapper. A seguire, l’anno dopo, forma il gruppo Junior M.A.F.I.A., con i suoi amici d’infanzia.

La sua carriera musicale, vista la sua morte precoce, non è lunghissima, ma nonostante la breve carriera è riuscito a vendere oltre 17 milioni di copie, dei suoi album e dei singoli da solista, questo contando esclusivamente le vendite negli Stati Uniti.

15 giorni dopo la sua morte, nel 1997, viene pubblicato il suo doppio disco che raggiunge subito il primo posto in classifica statunitense fra gli album più venduti. Non solo, nel 2000 vince anche il disco di diamante.

Oltre a questo, dopo la sua morte sono stati pubblicati altri 4 album, contenenti alcuni delle tracce, altri invece registrati quando Notorius Big era ancora in vita, ma mai pubblicati prima dalla Bad Boy Recors e pertanto inediti.

MTV classificò Notorius Big al terzo posto nella classifica dei più grandi Master of Ceremonies.

Beauty spa a km 0

Il cappero di Salina, il latte di cavalla di Nova Levante, il mirto di Sardegna. Sono tutti prodotti tipici regionali italiani che la natura offre secondo le stagioni. Ottimi per la salute, perfetti anche per il mondo beauty dove si ragiona sempre più in un’ottica locale e a km zero. Ecco quindi moltiplicarsi le linee cosmetiche che utilizzano le materie prime del territorio e i trattamenti delle Spa, pronte a preparare ricette speciali dal Nord al Sud Italia, passando per le isole.  

Fieno

Il fieno è utilizzato per i bagni, cioè le immersioni in erbe di montagnafresche, in via di fermentazione. I bagni di fieno agiscono positivamente sull’organismo, diminuiscono la ritenzione idrica, migliorano la circolazione. Settanta erbe d’alta quota per i bagni di fieno del Romantik Hotel Turm di Fiè allo Sciliar (www.romantikhotels.com) rilassanti ed efficaci per i reumatismi. Da provare nell’acqua di una tinozza di legno oppure a secco, su un letto ad acqua, sommersi dal fieno caldo. 

Cirmolo

Il pino cembro o cirmolo, vive sulle Alpi, ma soprattutto nel Parco Naturale Fanes-Senes-Braies. Ha proprietà balsamiche, antibatteriche e terapeutiche. Studi specifici dimostrano che il legno di cirmolo influenza significativamente il benessere. Tra i molti vantaggi ci sono l’abbassamento della frequenza cardiaca, l’aumento della qualità del sonno, il recupero delle energie. La combinazione tra vitamina C, oli essenziali, resina, trementina e pinoli, regala un senso di calma. La spa Excelsior Dolomites Life Resort di San Vigilio di Marebbe (www.myexcelsior.com) propone un massaggio per il rilassamento profondo con bastoncini al cirmolo.

Latte di cavalla

Il latte è ricco di vitamine C e A, sali minerali, oligoelementi, acido lattico, emolliente e levigante e urea idratante. La spa del Romantik Hotel Post Cavallino Bianco di Nova Levante (www.romantikhotels.com) presenta trattamenti per il corpo come il bagno e il peeling o per il viso come Cavallinospa Antiage, a base di latte di cavalla fresco e prodotti della linea CavallinoSpa, certificata bio, che contiene solo il latte delle fattrici dell’allevamento dell’hotel, senza fragranze sintetiche, coloranti, conservanti, silicone, paraffina e alcool.

Ginepro

Nelle bacche di ginepro si trovano zuccheri, acidi organici, limonene, terpeni, acido ossalico, acido malico, resine, tannini, flavonoidi e antociani. Il ginepro pulisce i pori e depurail corpo dalle tossine. Purificante e antisettico, è utilizzato per pelle e capelli grassi, ma anche per massaggi rilassanti. L’azienda Vitalis Dr. Joseph di Brunico ha realizzato in esclusiva per i VitalpinHotelsinAlto Adige(www.vitalpina.info) prodotti e trattamenti a base di mela e ginepro.

Pino mugo

Il pino mugo cresce sui monti dolomitici dai 1200 ai 2700 metri, soprattutto nella val Sarentino. L’olio ricavato dalla resina si utilizza per trattamenti che danno una sferzata d’energia. Il pino mugo infatti, oltre a stimolare la circolazione, è anche purificante e rivitalizzante. Nella spa del Vigilius Mountain Resort di Lana (www.vigilius.it) il peeling al pino mugo con pigne seccate è riscaldante e rigenerante.

Uva

L’uva è uno dei più completi riattivanti dei meccanismi epidermici, grazie ai suoi componenti: acido tartarico, vitamina E, flavonoidi e polifenoli. Gli acidi dell’uva facilitano l’esfoliazione, hanno un effetto idratante e schiarente. Dai semi, i vinaccioli, si ottiene un olio vitaminico restitutivo, dalla buccia l’antiossidante resveratrolo, dalla polpa mucillagini idratanti.L’uva dei vigneti dell’azienda Montebelli, certificata bio, si utilizza anche per la vinoterapia all’interno del Montebelli Agriturismo e Country Hotel di Molinetto Caldana-Grosseto (www.montebelli.com). L’Esperienza Cocoon è un trattamento con mosto d’uva e foglie di vite che comprende un peeling ai vinaccioli seguito dall’impacco di foglie di vite e dal massaggio per il corpo con olio al mosto d’uva. 

Oliva

I polifenoli contenuti nelle olive sono componenti di molti trattamenti con un effetto nutriente ed elasticizzante. Aquapetra Resort&Spa di Telese Terme (www.aquapetra.com) nel Sannio Beneventano si trova all’interno di una tenuta con oltre 200 olivi. Nella Spa si può provare lo scrub mediterraneo o il rituale dell’olio con massaggi realizzati con l’evo prodotto nel borgo. 

Cappero

I capperi sono ricchi di sali minerali, vitamine A, C e del gruppo B. Hanno anche qualità antinfiammatorie grazie alla presenza di flavonoidi e quercetina, un antiossidante naturale, ottimo per la circolazione. Salina Massage è un’esclusiva dell’Hotel Signum di Salina (www.hotelsignum.it) e prevede un composto di ingredienti freschi: capperi tritati, sale, olio d’oliva, miele. 

Mandorla

Dalla mandorla si estrae un olio emolliente, idratante e calmante per pelli secche e sensibili, ricco in vitamine E, B e sali minerali. Il legame con la terra pugliese domina in tutti i percorsi benessere della spa Vair di Borgo Egnazia di Savelletri di Fasano (www.borgoegnazia.it). Abbel Bel è un trattamento con ingredienti freschi dell’orto di Borgo Egnazia: lavanda e rosmarino, olio di albicocca e di ciliegio, mandorle e olive.

Mirto

Il mirto cresce spontaneo in Sardegna. Ha proprietà balsamiche, antinfiammatorie, astringenti, antisettiche. In cosmesisi utilizzano l’infuso e l’olio essenziale per pelli infiammate e irritate.L’infuso delle foglie è benefico per il cuoio capelluto, mentre quello dei fiori è una delicata acqua tonica e detergente. La spa del Resort Valle dell’Erica (www.hotelvalledellerica.com)di Santa Teresa Gallura propone i trattamenti Sardinian Signature che utilizzano prodotti bio ed essenze naturali ricavate dalla natura sarda. Il bagno idromassaggio ai fiori di sale e gel al mirto bio sfrutta tutte le benefiche proprietà del mirto sardo.

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Discovering exclusive venues

Grazie al  successo conseguito negli ultimi cinque anni a New York,  gestendo l’organizzazione di eventi dei famosi e riconosciuti Spring Studios, G&P offre un’eccellente strategia di sviluppo rivolta ai principali marchi del lusso, istituzioni finanziarie e organizzatori di eventi con lo scopo di semplificare il processo di pianificazione degli eventi, dall’ideazione all’esecuzione. Le location sono tra i principali fattori determinanti per il successo degli eventi.

Spring New York
OGR

Per questo Premiere Venues ha costruito un portafoglio delle location più straordinarie e uniche nelle principali città del mondo. La ricerca della destinazione dovrebbe essere un processo senza interruzioni, motivo per cui offriamo una piattaforma digitale all’avanguardia e facile da utilizzare per prenotare pacchetti flessibili di location e servizi “a la carte”. Premiere Venues facilita i processi di pianificazione e produzione in modo che gli eventi nei nostri spazi possano essere realizzati e seguiti con la massima efficienza ed efficacia.

Spazio Maiocchi

glaizialpartners.com, premierevenues.com

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Traveling with style

Viaggiare? A volte è sinonimo di valigie pesanti, destinazioni inarrivabili e scomodità. Preferiamo allora pensare a location più confortevoli e lussuose, non sempre alla portata di tutti. Quello che invece può essere comune obiettivo di noi che spesso prendiamo aereo e treni, per lavoro o per svago, è cercare di viaggiare sentendoci eleganti e cool. Viaggiare con stile è possibile,  noi abbiamo scelto accessori e capi pronti a rendere le vostre trasferte super-glamourous! 

Coach 1941

Un cappotto in shearling con dettagli in pelle, troppo da outdoor? Ricordate che i check sono sempre un trend attualissimo.

Prada

Le Cloudbust Thunder si distinguono per l’inedito effetto tridimensionale della tomaia, ottenuto con iniezioni di gomma nel tessuto tecnico. Questa procedura unica, che trae ispirazione dal mondo dello sport, assicura alla calzatura massima flessibilità e morbidezza. E si può essere stilosi e confortevoli allo stesso tempo!

Salvatore Ferragamo

Borsone in pelle con profili. Se dobbiamo scegliere una weekender bag, che sia essenziale, ma elegantissima.

Bally

E se invece volessimo puntare a qualcosa di più vicino all’escursione? Perfetto lo zaino stile hiking in pelle con dettagli fluo e targhetta.

Filson 

Non può mancare un orologio che ci accompagni nelle nostre avventure. Questa ha Il quadrante verde militare in vetro zaffiro anti-riflesso e anti-graffio. Lancette Super-LumiNova®, cinturino in silicone verde militare con chiusure in acciaio. 

Hermès

Da fan dei foulard non potevo non sceglierne uno a tema, come il  Carré 140 High Flyer in cachemire e seta.

Giorgio Armani Eyewear

Immancabili gli occhiali da sole per un viaggio. Questi per chi ama un tocco di eleganza moderna e un gusto retrò. Il frontale è caratterizzato da due profili in metallo con colori a contrasto, che producono un gioco di spazi e vuoti. 

Burberry Eyewear

Proposta avvolgente dal carattere sportivo con profili in fibra di nylon. Montatura tartaruga chiaro in fibra di nylon con lenti arancio.

In copertina: Total look Fendi. Stiloso, ma con molti dettagli all’insegna della praticità. Giacca in pelle, maglia a collo alto e pantaloni a scacchi. Ci ha conquistati la borsa baguette cross body in nylon rosso.

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10 destinazioni da sogno per l’estate

Fuggire dai ritmi frenetici della città nel periodo estivo è una vera necessità. Due o più giorni di totale relax per ritrovare il piacere della vita all’aria aperta, trascorrere una notte indimenticabile seguita da una romantica colazione in luoghi da sogno e riscoprire i colori vivaci della natura, l’azzurro del mare e paesaggi idilliaci. 

Mandarin Hotel,  Lago di Como

Immerso in un lussureggiante giardino botanico e con una posizione privilegiata sulle rive soleggiate del Lario, il nuovo Mandarin Oriental Lago di Como, è stato oggetto di un attento restyling che ha interessato le 21 camere, 52 suite e due ville private, oltre all’ottocentesca Villa Roccabruna, cuore del resort, e i ristoranti, creando un’atmosfera moderna ed elegante, dallo stile tipicamente italiano e dal sottile fascino orientale. Il CO.MO Bar & Bistrot, con la sua grande terrazza con vista sul lago, è il luogo ideale per un pranzo, una cena o un break in qualsiasi ora della giornata e per assaporare i drink realizzati da esperti mixologist.

Falkensteiner Hotel e spa, Jesolo

Le vibrazioni di Miami ci accolgono presso il nuovissimo quartiere di design di Jesolo dove si colloca il Falkensteiner Hotel & Spa Jesolo, un hotel 5 stelle progettato dall’architetto statunitense Richard Meiercon e  accompagnato dall’interior design di Matteo Thun. È la destinazione ideale per chi desidera fuggire dalla città o trascorrere weekend fuori porta in una spa con vista mare.

Hotel Rosa Alpina, San Cassiano*

La struttura si trova nel cuore delle Dolomiti, la regione, dichiarata Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, che accoglie i viaggiatori più esigenti in tutte le stagioni con quasi 1.400 chilometri di piste per gli amanti dello sci alpino e tantissime attività all’aria aperta durante l’estate. Le camere e suite dell’hotel hanno uno stile alpino raffinato e contemporaneo, che crea un’atmosfera più cosmopolita che pittoresca. La beauty Spa e la piscina completano le giornate all’aperto tra piste e sentieri.

Britannia Hotel Trondheim, Norvegia*                                                                                                                                            

Costruito nel 1870, il Britannia Hotel inaugura un nuovo capitolo annunciando la sua riapertura, frutto di una ristrutturazione durata tre anni. Le 257 camere e la spa sono state rimodernate seguendo le tendenze del 21esimo secolo, includendo anche sei proposte di ristorazione, una delle quali sarà guidata dallo Chef Cristopher Davidsen, vincitore del Bocuse d’Or, medaglia d’argento.

Bless Hotel, Ibiza*

La parte settentrionale di Ibiza è un paradiso per chi è alla ricerca di tranquillità, di insenature nascoste, di foreste di pini centenari e di villaggi incantevoli. Proprio qui si trova il nuovissimo BLESS Hotel Ibiza, situato sulla baia di Cala Nova a Es Canar. Con le sue 151 camere e le viste straordinarie sul Mar Mediterraneo, l’albergo offre esperienze e servizi unici in un paradiso fatto di angoli nascosti e foreste secolari.

Katikies, Santorini*

Katikies è un complesso di ponti, cottage cubisti e piscine a sfioro ed è considerato il boutique hotel più lussuoso di Santorini. Il suo ristorante  possiede l’ambientazione perfetta per una cena romantica, con soli quattro tavoli a lume di candela su un’intima veranda nascosta sul tetto, affacciata sulla caldera.

Lily of the Valley , La Croix Valmer Francia*

Situato sulla costa di Saint-Tropez, il Lily of the Valley accoglie gli ospiti in un vero e proprio santuario del benessere, aperto tutto l’anno. Con le sue 44 camere e suite e una prestigiosa villa, l’albergo, progettato da Philippe Starck, offre ogni tipo di servizio, dalla spiaggia privata a programmi wellness personalizzati.

Mr C Coconut Grove, Coconut Florida*

Un’oasi di tranquillità nel Sud della Florida, il Mr. C Coconut Grove presenta 100 camere e suite con terrazza privata e un ristorante/bar italiano sul rooftop, il Bellini. L’albergo accoglie gli ospiti con il servizio attento e rappresentativo della famiglia Cipriani.

Nihi Sumba, Sumba Indonesia*

Situato sull’isola di Sumba, a 400 km ad est di Bali, Nihi Sumba è il luogo ideale per praticare surf, pesca sportiva, escursioni attraverso cascate mozzafiato, antichi borghi e sentieri e per scivolare sul fiume Wanukaka con una tavola da stand-up paddling. Gli amanti delle spa troveranno mozzafiato il padiglione per lo Yoga e la Nihi Oka Spa Safari.

The Vines Resort and Spa, Mendoza  Argentina*

Nel cuore dell’importante regione agricola appena a sud di Mendoza, in Argentina, The Vines Resort & Spa è la meta ideale per gli amanti del cibo e del vino e dell’avventura all’aria aperta. Circondato da 600 ettari di vigneti privati, il resort vanta un’elegante architettura moderna e ampie ville, tutte con spazi all’aperto, bagni in pietra locale e viste mozzafiato sulle Ande. Gli ospiti inoltre, possono sperimentare i trattamenti di vinoterapia nel centro termale.

*I resort fanno parte di The Leading Hotel of the World, la collezione che raggruppa le gemme dell’ospitalità indipendente, di lusso, nel mondo.

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Vacanze 2019: le 10 località italiane più belle dove trascorrere l’estate

Chi l’ha detto che per trascorrere la vacanza perfetta bisogna spostarsi all’estero? In Italia ci sono tante, tantissime località dove poter trascorrere le vacanze all’insegna del mare, del relax, della buona cucina e del divertimento. Noi oggi vi proponiamo le dieci località italiane più belle dove trascorrere l’estate.

Taormina

Taormina è un posto meraviglioso incastonato tra l’immensità del Mediterraneo e l’imponenza del vulcano più alto d’Europa. La sua posizione strategica è già in sé motivo sufficiente per includerla tra le gemme più belle del nostro Paese. Dall’alto si può ammirare un panorama stupendo. Al Teatro Greco si ammirano due spettacoli in uno: la bellezza del secondo teatro ellenico più grande della Sicilia dopo quello di Siracusa unita alla bellezza del panorama sull’Etna e sul Mar Ionio. Un panorama alternativo lo offre il giro in elicottero, con partenza da Catalabiano e tour con vista dall’alto dei crateri sommitali, di Taormina e delle Gole dell’Alcantara. Se il mare sa riservare avventure e incontri particolari, la spiaggia è più legata al relax, alla tintarella, al prendersi un po’ di tempo per leggere un buon libro o semplicemente chiudere gli occhi e ascoltare il rumore del mare.

Matera

Matera è la capitale europea della cultura 2019. Matera è una città unica, un luogo straordinario senza tempo. E’ la città dei celebri Sassi, il primo sito del sud Italia dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, delle numerose chiese rupestri, delle aree naturali che comprendono diversi habitat al cui interno vivono diverse specie faunistiche e floristiche, delle tradizioni contadine, dei paesaggi di incomparabile bellezza. Ma Matera è anche la città dei tesori nascosti, dei musei, dei festival, dei concerti, dei percorsi multimediali. I Sassi sono probabilmente la prima cosa che viene in mente quando si pensa a Matera. L’antichissimo insediamento abitativo costruito nella roccia tufacea sul fianco del vallone Gravina, nel 1993 è stato dichiarato dall’Unesco “Patrimonio Mondiale dell’Umanità”. Certo, non è molto facile camminare per i vicoletti di questo tesoro lucano, ma anche se costa un po’ di fatica tutto lo sforzo viene ripagato ampiamente dalle meraviglie che regala. E dopo una giornata in giro una notte da trascorrere in uno degli hotel che fa vivere l’esperienza di dormire dentro i Sassi, magari leggendo un buon libro o per i più tecnologici facendo qualche partita su NetBet, è davvero il massimo. 

Ostuni

Ostuni, la città bianca della Puglia, è una delle mete estive preferite dai giovani. I luoghi d’interesse storico e culturale da vedere qui a Ostuni sono tanti davvero: una cosa da vedere assolutamente sono le mura aragonesi racchiudono tesori unici ed esse stesse lo sono. La Marina di Ostuni, che si estende per 17 chilometri, riesce a soddisfare ogni esigenza: Costa Merlata, che si chiama così per le sue insenature e le coste frastagliate, è davvero suggestiva con le sue calette e non potrete non farci un salto; Lido Morelli è una zona che è stata dichiarata Riserva Regionale e Naturale, con sabbia bianca e soffice che rende il posto un incanto immerso nella natura più selvaggia.

Santa Teresa di Gallura

Santa Teresa di Gallura si trova a picco sul mare, in Sardegna. Rena Bianca: è la spiaggia del paese, facilmente raggiungibile. L’acqua è sempre limpida ed è ideale per i bambini. – Santa Reparata: uno dei luoghi preferiti dei sub per le sue scogliere e limpidi fondali. 

Positano

Luogo incantato e scelto da migliaia di turisti ogni anno, Positano è tra i posti più belli da visitare in Italia. Tra le principali cose da vedere a Positano vi sono innanzitutto le tipiche vie strette e sinuose, o meglio “scalinate” che collegano la parte alta della città alla spiaggia. Le principali spiagge di Positano sono la Spiaggia Grande e di Fornillo, entrambe raggiungibili a piedi dal centro città, mentre le restanti solo via mare.

Portofino

Situato tra il Golfo del Tigullio e il Golfo Paradiso, Portofino deve molte delle sue bellezze alla presenza dell’Impero Romano, che ha fondato la città nominandola Portus Delphini. Qui i si può immergere nelle limpide acque dell’accogliente mare del borgo, si può godere di natura incontaminata, si può tranquillamente passeggiare tra le case color pastello, respirando tutta l’aria di una tipica frazione marinara.

Tropea

Tropea, in Calabria, è una vera e propria perla situata nel Tirreno. Ad attendere il viaggiatore ci sono oltre 3 km di spiagge bianche, un centro storico ricco di palazzi nobiliari costruiti sulla roccia a picco sul mare caraibico, un panorama mozzafiato con la famosa chiesetta sull’isola e sullo sfondo il vulcano Stromboli.

Ischia

Sempre in Campania, Ischia è uno dei luoghi estivi preferiti dagli italiani. Le stazioni termali sono tante e ognuna ha le sue caratteristiche. Ci sono le terme romane di Cavascura per un tuffo nel passato, poco affollate e decisamente di nicchia. Ci sono i meravigliosi giardini e terme Poseidon dove le vasche termali sono così tante da permettere di trovare in qualsiasi stagione il proprio personale angolo di paradiso. La Baia di Sorgeto (sotto Panza) è una piccola cala dove sgorga acqua termale. Il volenteroso proprietario del ristoro della baia ogni anno costruisce con i massi delle piccole piscine naturali che trattengono l’acqua termale e permettono di sdraiarsi comodamente nell’acqua calda del mare da aprile ad ottobre.

Forte dei Marmi

Elegante, marina, montana, collinare. Forte dei Marmi è un luogo dove rilassarsi tra spiaggia e pinete ma anche dove inseguire una vita da vip, tra boutique e locali alla moda. Con lo sguardo che si allarga nelle località della Versilia e delle vicine Alpi Apuane, in un continuo mosaico di esperienze, sempre tra cielo, terra, mare e boschi, di cui Forte dei Marmi, ben 5 chilometri di spiaggia, è il centro più esclusivo, tra cultura, divertimento, mondanità, natura e riposo.

Alta Valsesia

La Valsesia si potrebbe riassumere in tre parole, in tre “T”: territorio, tradizione, turismo. Termini, questi, legati tra loro da un senso storico e logico e che raccontano l’importanza del valsesiano per il Piemonte e l’intero Nord Italia.

Quello che racconta chi visita i luoghi della Valsesia è di avere, d’impatto, una sensazione di pace: merito, probabilmente, dell’alta cura delle zone verdi di cui la Valsesia è piena e che ne ha fatto il suo valore aggiunto. 

Tortu, in lotta con il vento

La stagione di atletica è iniziata. Filippo Tortu veloce lo è sempre di più ed è in una forma sbalorditiva già adesso. Ha lasciato a bocca aperta tutti con quel suo 9’’97 nei 100 metri alla Fastweb Cup di Rieti. Il 20enne finanziere, nello scrivere negli annali il record italiano, è stato fermato solo dal vento. O meglio. Il vento a favore, eccessivo, che quel giorno a Rieti non ha permesso di omologare il risultato. Quel suo magistrale risultato purtroppo non è stato convalidato come record italiano, ma mai un atleta tricolore aveva corso la distanza più velocemente in qualsiasi tipo di condizioni.

Quanto ti dispiace per quello che è successo a Rieti? 

Naturalmente c’è un po’ di rammarico per il vento, ma queste sono le regole dello sport. In fondo siamo solo all’inizio della stagione, il risultato alla Fastweb Cup è stato un importante indicatore per capire che stiamo lavorando molto bene. Il mio obiettivo grande sono i Mondiali di Doha e manca molto, per cui non devo perdere la concentrazione.

 Ti piace gareggiare in Italia?

Sì, molto e per fortuna vivo ogni competizione con il giusto distacco, cosa che mi permette di affrontare la quotidianità con il sorriso.

Il distacco sarà difficile al Golden Gala Pietro Mennea il 6 giugno…

In effetti mi attendono i 200 metri a Roma, dove Livio Berruti conquistò l’oro. È una gara da onorare. Inoltre io tra i migliori atleti al mondo, per me è fondamentale confrontarmi”.

Lo scorso anno in 9’’99 hai battuto il record storico di Mennea, come vivevi questo grande campione fino a quel momento?

Come continuo a viverlo anche ora: esempio e leggenda dello sport. Lui aveva preso anche 4 lauree. Io sto frequentando la Luiss, l’università dove c’è una borsa di studio intitolata a lui. Per me è un modello da seguire non solo in pista. 

Come te la cavi tra studi e allenamenti? 

Quando aumentano gli impegni è sempre più complicato studiare ed essere in giro per gareggiare, ma con uno sforzo maggiore si può fare. Sono iscritto a Economia, non ho dubbi, laurearmi è una cosa a cui tengo.

Tra gli atleti del passato e del presente chi ti appassiona di più? 

Livio Berruti, appunto, che ha appena compiuto 80 anni. Lui lo sport lo ha sempre vissuto in maniera spensierata ma professionale, in modo da divertirsi in tutto quello che faceva. Mi piace anche Armand Duplantis, 18enne prodigio svedese, oro nel salto con l’asta, lui è un fenomeno mondiale.

E sui 100 metri avverti rivali?

Non sento rivali e quando sono in pista penso solo a me stesso e ai miei risultati, non presto attenzione agli altri. 

Ti allena Salvino, tuo padre. Non sempre avere un familiare stretto come allenatore è cosa semplice, come funziona il vostro rapporto?

Ci rapportiamo in maniera diversa, quando siamo sulla pista oppure quando siamo a casa. In pista io sono l’atleta e lui l’allenatore, riusciamo a interagire molto bene, senza sforzo in maniera naturale. Ma anche fuori abbiamo un bel dialogo. Sono fortunato a poter passare tanto tempo con mio padre ed è un ottimo tecnico dal punto di vista professionale, ho fortuna doppia.

Avverti di più l’adrenalina quando sali su un palcoscenico per essere premiato rispetto a quando sei in gara? 

In entrambi i casi, anche se sono due cose diverse. L’adrenalina che si sviluppa in gara è dovuta ad una grande sensazione di incertezza, non sai come andrà a finire. Quando invece ricevi un premio quella sensazione scaturisce dalla soddisfazione, che si trasforma in orgoglio per quello che ti viene riconosciuto. 

Ti senti uno da “gran serata”? Come gestisci questo tipo di eventi? 

Amo molto lo sport in tutti i sensi per cui mi piace vedermi sullo stesso palcoscenico insieme ai grandi campioni, mi piace sentirmi uno di loro.

Se ti chiedessero di scegliere tra l’andare in un ristorante stellato o una semplice pizzeria per quale opteresti? 

Con gli amici assolutamente la pizzeria, mentre con la famiglia scelgo il ristorante stellato, i miei sono amanti della cucina raffinata. 

Il tuo look preferito?

Sono uno dai gusti classici, mi trovo bene in giacca e camicia oppure con magliette semplici, jeans e scarpe sportive. Non sento il bisogno di essere sempre alla moda.

Foto: Sprintacademy

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Giacomo Cavalli: da campione di vela a surfer fashion model

Come hai iniziato come modello e cosa ti piace di questa professione?

È una storia divertente, mi trovavo in aeroporto, all’incirca cinque anni fa.Due ragazzi che lavoravano per uno dei brand italiani principali mi confusero per Simon Nessman, il modello canadese, chiamandomi “Simon Simon”. Hanno poi realizzato che non ero lui e mi hanno suggerito di iniziare la carriera da modello.

Non ero interessato all’inizio poiché ero troppo impegnato nel cercare di realizzare il mio sogno di andare alle Olimpiadi di Rio, infatti stavo facendo una campagna di vela per la Nazionale Italiana.

Due anni dopo, quando stavo cercando degli sponsor ho provato ad intraprendere questo percorso; la prima campagna che ho fatto è stata per un brand di abbigliamento per vela. Per altri motivi poi, ho dovuto smettere con questo sport e ho iniziato il percorso da modello.

Quale il momento più gratificante fino ad ora?

Penso sia stato il Vogue Paris Foundation Night, un gala dove tutto il Jet-set era presente, di fianco a me avevo Adriana Lima, nel tavolo vicino Naomi Campbell e Pharrel Williams. E’ stata una serata bellissima!

Sei uno sportivo e pratichi surf. Come è nata questa passione?

Sono sempre stato appassionato di qualsiasi cosa riguardasse l’acqua, quando ero molto piccolo ho iniziato con la vela (la passione più grande di mio padre), poi dopo aver smesso, ho iniziato con il surf. È stato amore a prima onda, ora non riesco a stare senza. 

Viaggi molto per questo sport, dove vai a surfare? Un ricordo legato al surf?

Una delle cose che più mi attrae del surf è ciò che lo circonda, per rincorrere l’onda perfetta devi sempre andare nei posti più lontani e a volte selvatici del mondo, e quel contatto con la natura è fantastico. Il mio posto preferito per surfare è l’Indonesia, luogo con una bellissima cultura e delle belle onde. Uno dei ricordi più belli che ho viene sicuramente dalle Galapagos, mentre stavo per cavalcare un’onda ho visto qualcosa sotto di me, pochi secondi dopo stavo condividendo quell’onda con un leone marino che nuotava e giocava nell’acqua.

Quali insegnamenti hai tratto dalla pratica sportiva?

A mio parere lo sport è caratterizzato da due aspetti: la competizione, quella vera dove vieni giudicato e devi allenarti duramente. Grazie a questo impari cosa sia il sacrificio e la determinazione. Lo sport mi fa sentire meglio, amo ogni tipo di attività all’aria aperta che ti porta lontano dalla città e ti fa apprezzare la natura in tutta la sua bellezza. 

Segui, come sportivo e come modello, un regime alimentare specifico?

Sinceramente no. Cerco di mangiare sano, ma ciò non significa non mangiare! Più pratichi sport, più facile diventa con il cibo. Sono italiano, amo la pasta e la pizza, quindi se voglio mangiare devo allenarmi molto per mantenermi in forma.

I tuoi idoli, le tue icone di riferimento nella moda e nello sport ?

Nel mondo della moda, direi Simon Nessman, è molto simile a me. Ho una storia da raccontare, la carriera da modello mi è capitata, non è completamente il mio mondo, sono felice di avere delle possibilità che si trasformeranno in qualcosa di più grande un domani. Per quanto riguarda lo sport il mio idolo è LeBron James, mi ha sempre ispirato, è molto di più di un atleta, è un filantropo, un leader vero, una star che però gioca sempre per gli altri. E’ arrivato dal nulla ed ora è la persona che è. Sarebbe un sogno incontrarlo.

Una frase che ti rappresenta o rappresenta la tua filosofia di vita?

Ascolta il tuo cuore, esso conosce tutte le cose tratta da L’Alchimista di Coelho.

Cosa è sinonimo di eleganza per te?

Per me l’eleganza è qualcosa di sontuoso, ma allo stesso tempo senza sforzo.

Progetti e sogni per il futuro?

Bella domanda. Ora sto facendo un master in International Management in Bocconi a Milano e sto cercando di bilanciare lo studio con la carriera. Una volta terminati gli studi vedrò cosa fare della mia vita, ciò che mi piacerebbe è unire le mie esperienze nello sport e nella moda con quello che sto studiando e magari avere la mia attività che sia basata su ciò che mi ispira.Se invece continuerò a lavorare come modello, cercherò di farla diventare recitazione. Mi piacerebbe lavorare grazie alle mie capacità e non solamente per il mio aspetto.

Photographer: Alessio Matricardi

Stylist:

Stefano Guerrini @stefano_guerrini

Grooming:

Erisson Musella @erissonmusella

Model:

Giacomo Cavalli at Elite

Stylist assistants

Fabiana Guigli @fabipoppyAnastasia Mariani @annie__1991

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Home alone

Fotografo – Riccardo Meroni

Stylist – Riccardo Terzo

Grooming – Simona Parrella

Casting Director – Anna Jozwiak

Talent – Thiam @ Independent Management

Styling Assistants – Mirko De Pro, Emma Canaletto

Location – Residenza Location

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Luxury Resort Villa & Palazzo AMINTA Hotel, Beauty & SPA

Domina l’incantevole Golfo delle Isole Borromeo a Stresa, incastonato in un parco dalla vegetazione lussureggiante, Villa & Palazzo AMINTA Hotel, Beauty & SPA è un raffinato resort cinque stelle lusso. Una struttura unica sul Lago Maggiore che vanta di essere annoverata tra i “The Leading Hotels of the World”.   


71 camere tra Deluxe e Suite dotate di ampio balcone o terrazza con vista mozzafiato sul Lago Maggiore e sulle Isole Borromee, presentano stile e decori impreziositi con affreschi, bagni con vasca Jacuzzi e mosaici in marmo. 
Lasciatevi infine trasportare dai due ristoranti di Villa e Palazzo Aminta, sono raffinati templi dedicati alla sana alimentazione e allo studio attento delle materie prime e del loro utilizzo.

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Cinecult : Hobbs&Shaw

Un kolossal action made in Hollywood che terrà gli spettatori amanti di piombo, benzina e scazzottate, incollati alle poltrone. Distribuito da Universal Pictures, Hobbs&Shaw, il blockbuster dell’estate 2019 e il primo spin-off della ipercinetica saga cinematografica di Fast & Furious nata 18 anni fa con Vin Diesel e Paul Walker, mette a confronto due titani, attori e anche produttori del film, l’ex wrestler Dwayne Johnson, classe 1972 che la rivista People ha nominato l’uomo più sexy del mondo, nel ruolo di Luke Hobbs, e Jason Statham, fuorilegge internazionale che in questo film interpreta ancora Deckard Shaw.

Fin dalle prime inquadrature il regista, David Leitch, raffronta i due personaggi, così agli antipodi eppure così simili fra loro, che si vedono legati da un’inaspettata complicità. Da una parte c’è Hobbs, nerboruto e testosteronico, un gigante buono tatuato di origini samoane (come Johnson nella realtà), soldato d’élite dello US Diplomatic Security Service, e dall’altra Shaw, gentleman inglese molto glamour, un’arma letale ex militare delle forze speciali britanniche. Mai come in questo film due tipologie maschili si distinguono grazie al look: Shaw abbastanza azzimato e dall’allure eurocentrica, spesso infilato in una giacca sartoriale, dorme in un sofisticato pigiama di seta mentre Hobbs, che ha la fisicità di un culturista, sfoggia un guardaroba body conscious fatto di capi attillati ed estremamente dégagé, un mix di semplicità e funzionalità american style. Il tutto frutto dell’inventiva della costumista Sarah Evelyn.

Entrambi i personaggi hanno molto a cuore la famiglia e se ne sono allontanati per proteggerla: Shaw per esempio ha la madre Queenie, matriarca legata alla malavita, amorevole ma feroce come una tigre (un’incandescente Helen Mirren molto amata dai social nella sua interpretazione del film Fast&Furious 8) detenuta in un carcere ma ciò nondimeno preoccupata della frattura della sua famiglia. Shaw ha anche una sorella, Hattie, un agente dell’MI6 tosta e intelligente interpretata magistralmente da Vanessa Kirby (già vista in ‘The crown’ e in ‘Mission Impossible fall-out’) che entra in possesso di una misteriosa fiala contenente un virus letale molto potente in grado di annientare il pianeta.

Il perfido Brixton Lorr (un monumentale e dinamico Idris Elba) che otto anni prima è stato ucciso da Shaw, nel film incarna un superman nero che la Eteon, un’organizzazione criminale tecnologica radicata in Ucraina, ha ciberneticamente potenziato per farne un guerriero votato alla causa dell’umanità perfezionata e di un futuro in cui i deboli saranno eliminati. La sua missione è recuperare la fiala nelle mani di Hattie. Affascinante e adrenalinica, ricca di colpi di scena, la trama farà volare gli spettatori da Los Angeles a Londra, fino a Mosca dove compare la bellissima Madame M (la seducente e flessuosa Eiza Gonzàlez) una forza della natura impenitente che usa la sua femminilità con la stessa energia delle armi automatiche che le coprono le spalle.

Fra spettacolari inseguimenti resi possibili dal ricorso a sofisticati effetti speciali, e sequenze da cardiopalma in cui la tecnica digitale è gestita abilmente e con meticolosità, si snoda una vicenda costellata di gag umoristiche spassose e che probabilmente è destinata a evolversi in un nuovo, eccitante capitolo ad alta tensione. Pregevole il lavoro di definizione dell’identità dei caratteri, da Hobbs, di cui scopriamo finalmente le radici, all’assertiva Hattie che picchia duro e rivela talenti nascosti e una formidabile destrezza. Splendida la fotografia e notevoli e di grande impatto le scenografie ideate dal brillante David Scheunemann che ha saputo ricostruire un bunker cavernoso sotto il deserto di Chernobyl e un burrone sulla scogliera di Samoa, altra suggestiva location di questo imperdibile action movie.

Foto: COPYRIGHT ©2019 UNIVERSAL STUDIOS

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Il nuovo gentleman

 Il nuovo classico maschile si rinnova attraverso un mix di stampe che racconta un viaggio nel tessile lungo secoli di storia. Da sete jacquard barocche a patchwork floreali fino a psichedeliche stampe digitali, passando per le lane pregiate di grande manifattura made in Italy. 

In copertina: Gabriel a sinistra indossa giacca, gilet, camicia, pantaloni e papillon di Caporiccio, mocassini Fratelli Rossetti  A destra Lorenzo con polo Cividini, giacca Sartoria Latorre e pantaloni gessati Pence, pochette Fiorio 

Fashion Editor: Rosamaria Coniglio 

Photo: Federico Ghiani 

Hair: Angelo Rosa Uliana 

Make up: Dilys White 

Models: Lorenzo Cartacci @elite Gabriel Demaj @elite 

Per ambienti e arredi si ringrazia Raw & Co. Rawmilano.it 

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La street art, la moda e il viaggio: Alice Pasquini

Alice Pasquini, (in arte Alicè)  è un’artista contemporanea le cui opere sono esposte sulle superfici urbane, nelle gallerie e nei musei di centinaia di città in tutto il mondo. Street artist, illustratrice e scenografa italiana, dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Roma e in Spagna, prima all’Università Complutense poi all’Ars Animation School di Madrid, è diventata un’artista poliedrica sperimentando diverse tecniche, generi e medium espressivi. È inoltre tra le poche esponenti femminili affermate a livello internazionale tra i protagonisti del movimento street art. Noi la incontriamo a ridosso dell’apertura del primo store di Canada Goose a Milano, di cui Alice è artefice delle grafiche che verranno poi utilizzate anche per l’opening di Parigi e per gli altri store monomarca nel mondo.

Il tuo progetto con Canada Goose, un incarico importante. Come è avvenuto il processo creativo?

Abbiamo pensato alla rappresentazione di personaggi immersi nella natura, con l’utilizzo di colori naturali e in un momento di rivelazione dovuto all’immersione ed al contatto con l’ambiente. E’ questo il fil rouge che lega le opere pensate per Canada Goose a Milano e nelle altre città internazionali dove interverrò.

Quali i valori che ti legano al brand?

La vita all’aperto, l’avventura, il concetto di trovare un contatto con la natura nella città. Canada Goose nasce come capo outdoor da lavoro e questo riguarda da vicino la mia professione che si svolge all’aperto e espesso in condizioni difficili.

Il tuo rapporto con la moda.

Io ho sempre dei vestiti molto sporchi di vernice (ride). Sono molto affascinata dalla moda anche se viaggio spesso e il mio lavoro mi impone un abbigliamento estremamente funzionale.

Ti dedichi principalmente alla street art. Proseguirai a lavorare in questo senso o hai intenzione di modificare?

Il mio lavoro è legato ai muri delle città dove ho dipinto. Ma c’è anche un lavoro fatto in studio che, in quanto artista, mi porta a fare mostre personali ogni due anni, spesso legate ad un’idea  o ad un  un concetto che sto studiando in quel periodo, cercando  anche il giusto supporto per esprimermi. Ne è un esempio la mostra sui confini dove avevo utilizzato delle vecchie mappe geografiche del mondo. Oppure quando ho sperimentato la street art in 3D, stampando dei grossi poster e lasciando al pubblico degli occhiali appositi per guardarli. Piuttosto che la ricostruzione di una casa delle bambole abbandonata perché stavo facendo un lavoro sull’oggetto transizionale.

Parte tutto da una mia curiosità personale, da qualcosa che sto studiando in quel momento che poi diventa anche un corpo di lavoro per una mostra. C’è anche una vita dentro lo studio dentro al quale io porto poi le cose che trovo nei miei viaggi di strada.

Come nasce l’ispirazione nel tuo lavoro?

L’ispirazione nasce spesso dal supporto, dal contesto, dai colori del luogo in cui si trova il muro in cui andrò a interpretare, qualcosa che improvvisamente stimola la mia fantasia e ispira per poi aggiungere una storia a qualcosa che ha già una sua storia.

Hai sempre voluto fare questo sin dai tempi degli studi?

Non sapevo che un giorno la street art (graffiti ai miei tempi) sarebbe stato il mio lavoro però ho sempre saputo che avrei fatto arte nella vita

A che punto è la street art in Italia?

Diciamo che ormai sono tanti anni che esiste questa forma d’arte, quindi da quando sono nati i graffiti negli anni ’50 ad oggi c’è stata una grande evoluzione e, piano piano, avendo vissuto abbastanza l’evoluzione degli anni ’90 ad oggi, sto notando adesso un grande riconoscimento da parte delle istituzioni, magari in principio sono stati prima i marchi e il pubblico a rendersi conto, però adesso sta diventando anche una cosa istituzionale, come tutti i movimenti artistici, ad un certo punto hanno un apice, un’esplosione, poi rientrano in qualche modo in un contesto di accettazione e comprensione.

Un luogo che vorresti visitare e uno in cui consigli di andare.

Io ho dipinto in tutti i continenti tranne Antartide. Sicuramente mi piacerebbe dipingere una mongolfiera, un mio grande sogno. Fare un viaggio in mongolfiera dipinta da me. Ho dipinto barche, navi, moto, ogni mezzo di trasporto. La mongolfiera mi manca. Altrimenti un viaggio alla ricerca delle mie radici, come quello che mi ha permesso un piccolo Paese molisano come Civitacampomarano dove ora c’è un Festival di street art importante ed il Paese sta rivivendo grazie all’arte.

Il necessario da portare in un viaggio.

Bomboletta, quaderno, colori, macchina fotografica, giacca comoda, una maschera per il viso.

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