Church’s presental la nuova campagna 2016

Church’s,  l’azienda fondata nel 1873 a Northampton in Gran Bretagna, parte del Gruppo PRADA, che vanta fama mondiale nella manifattura di calzature da uomo e donna di alta qualità, presenta la sua nuova campagna pubblicitaria 2016. Ambientata in un esclusivo college di Oxford ha come protagonisti i suoi studenti, simbolo di un’élite internazionale e moderni custodi di una “very British” tradizione ultrasecolare. Lo stile elegante, semplice e disinvolto, tratto distintivo della maison, viene riproposto in chiave contemporanea dagli scatti rigorosamente in bianco e nero firmati da Lachlan Bailey.

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Cinecult: Il Clan di Pablo Trapero

Cover Courtesy of Fox Universal Productions 

Una storia da brivido, quella del clan dei Puccio ambientata nel paesino di San Isidro sconvolse l’Argentina all’inizio degli anni ’80 ispirando oggi il regista Pablo Trapero per la realizzazione de ‘Il clan’, film presentato con successo a Venezia lo scorso settembre dalla Fox International Productions e attualmente distribuito da 01 Distribution Rai Cinema. All’apparenza una famiglia normale, quella dei Puccio era in realtà una cosca intrisa di cospirazioni che si era arricchita dopo la caduta della dittatura in Argentina con i proventi del riscatto dei sequestri di persona di rampolli ed esponenti dell’alta società argentina. Il capo clan o boss Arquimedes (Guillermo Francella) che era inizialmente protetto dai servizi segreti e dalla polizia corrotta del regime di cui aveva fatto parte collaborando nel servizio di spionaggio militare fu definitivamente scoperto e arrestato con l’avvento della democrazia. All’epoca in cui lo scandalo scoppiò lasciando una traccia indelebile nella cronaca nera del paese il regista era appena quattordicenne ma la sua memoria rimase molto colpita dalla ferocia programmatica con cui venivano realizzati i crimini, coperti dalla moglie del patriarca con la connivenza e la partecipazione attiva del figlio campione di rugby Alejandro, il primogenito (Peter Lanzani) che era in stretti rapporti con molte delle vittime prescelte per i rapimenti. Nel film, realizzato fra fiction e documentario con grande lucidità e un pathos stemperato nella ricostruzione storica molto ben riuscita, spicca lo sguardo glaciale del protagonista Guillermo Francella che ostenta una impassibilità impressionante, con una ferrea volontà tipica degli assassini a sangue freddo. I personaggi sono spesso tagliati dalla macchina da presa con primi piani taglienti e asciutti come lame affilate di coltello. Interessante la dialettica psicologica fra la figura del padre Arquìmedes mandante ed esecutore dei rapimenti e la visione un po’ distorta del figlio Alejandro che dopo aver idealizzato il padre come un eroe in realtà deve fare i conti con la sua posizione di ‘scudo’ dei misfatti paterni. Per citare le note sul film : “La storia della famiglia Puccio rappresenta un doloroso avvertimento per l’Argentina appena uscita dalla dittatura, delle cose atroci che le persone ‘normali’ sono capaci di fare”. Un ottimo motivo per andare al cinema a vedere questo film-verità.

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BADRUTT’S PALACE HOTEL ST. MORITZ

120 anni e non sentirli.
Il Badrutt’s Palace Hotel di St. Moritz è felice ed orgoglioso dell’anniversario appena festeggiato.

Audrey Hepburn, Marlene Dietrich, Gregory peck e Charlie Chaplin sono alcuni dei nomi più altisonanti che hanno soggiornato in questo luogo, ancora oggi frequentato dagli estimatori della località più chic delle Alpi.

Affacciato sull’Engadina da una parte e sul magico Lago di Sankt Moritz dall’altra, la hall dell’hotel è considerata il “salotto buono” di St. Moritz sia in estate sia dopo una giornata trascorsa sugli sci.
Le 120 camere e le 37 suite sono arredate con marmi, legni dell’Engadina, vasche jacuzzi e in inverno sono riscaldate da un sistema ecologicamente sostenibile.

Sotto la cupola di vetro con vista sulla storica torre del Badrutt’s Palace Hotel, simbolo di St. Moritz, si può cenare a La Coupole/Matsuhisa@Badrutt’s Palace degustando le proposte culinarie della star della cucina giapponese di Mr. Nobu,  Nobuyuki Matsuhisa.

La Spa, le piscine coperte e scoperte, il campo da tennis, la pista di pattinaggio con istruttore privato  e la famosissima discoteca King’s Club rappresentano i migliori incentivi per non uscire da questo luogo, che continua ad incantare ancora dopo 120 anni di storia e di tradizione.

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MANDARINA DUCK OMAGGIA L’ARTE DEL VIAGGIARE

Nel 1977 Mandarina Duck, brand rinomato per creare valige, borse e zaini non solo tecnici e funzionali ma anche di tendenza e curati nello stile, lancia la sua prima linea, Utility, assolutamente rivoluzionaria, caratterizzata da una vivace policromia e da materiali innovativi, oggi, nel 2016, a distanza di quasi 40 anni, viene presentato l’Utility Regeneration Project, completamente Made in Italy e curato nei dettagli, è realizzato in materiale gommato idrorepellente con l’inconfondibile coulisse in corda bicolore e gli spallacci in nastro con imbottitura morbida. L’iconico zaino Utility che ha accompagnato i viaggi e le storie di intere generazioni, viene ora reinterpretato in cinque versioni unisex con tessuti, materiali e colorazioni completamente rinnovati, pensate per chi vuole vivere a pieno la città o viaggiare in luoghi non convenzionale unendo il comfort e la funzionalità a un oggetto di qualità e di tendenza.
nuovi zaini lanciati da Mandarina Duck sono un vero e proprio omaggio all’arte di viaggiare: stanno infatti accompagnando otto web influencer in visita in altrettante città per partecipare alle più importanti fashion week del mondo.

Le tappe e i protagonisti del “fashion journey”: Firenze Pitti Immagine Uomo (14-21.06.16): K.E. Guerre Milano Moda Uomo (18-21-06.16): Fredrik Risvik
Parigi Moda Uomo (22-26.06.16): Fabrizio Oriani Berlino (27-30.06.16): Paola Turani
New York Moda Uomo (13-16.07.16): Gianni Fontana Copenhagen (10-12.08.16): Laura Noltemeyer Stoccolma (29-31.08.16): Frank Gallucci
Londra Moda Donna(16-20.09.16): Asena Saribatur.

www.mandarinaduck.com

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Cinecult: Suicide Squad di David Ayer

Cover Courtesy of Warner Bros Pictures 

Come si suol dire, quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare! E nel caso di ‘Suicide Squad’, la nuova pellicola di David Ayer distribuita dalla Warner Bros Pictures sono proprio i cosiddetti ‘cattivi’ stavolta a scendere in pista per sgominare il male proveniente dai poteri esoterici scatenati da una strega. La rappresentante del governo Amanda Waller (Viola Davis) arruola una ‘squadra suicida’, una task force di pessimi soggetti votati al bene comune stavolta che, armata fino ai denti, deve fare i conti con dei mostri efferati e minacciosi che nemmeno i meta umani super eroi della Marvel, da Batman a Superman riescono a sconfiggere. Nel film incontriamo il sicario dalle straordinarie abilità Deadshot, interpretato da Will Smith, con la sua lucente corazza rossa e nera e un imprevedibile lato paterno molto tenero, la seducente Margot Robbie, già vista nei panni di Jane nell’ultima versione di ‘Tarzan’ ora calata nei panni di Harleen Quinzel, una pericolosissima pupattola dai capelli decolorati e dalle mini inguinali da Cheerleader un po’ punk che stravede per Joker, proposto ora in un’altra incredibile metamorfosi cinematografica del premio Oscar Jared Leto. Suicide Squad è il suo nuovo film dai tempi di ‘Dallas Buyers Club’ perché l’attore è molto selettivo nei ruoli e anche un po’ provocatore e il ruolo del malvagio dissociato e un po’ sadico deve averlo catturato. Fra i debutti spicca quello della spadaccina asiatica Karen Fukuhara e fra le sorprese svetta Cara Delevingne, ninfa egeria di Karl Lagerfeld prestata al grande schermo: nel film è la reincarnazione di una strega potente e dai costumi magniloquenti opera di Kate Howley che per la top model si è forse ispirata agli abiti déco e ai costumi di ‘Intolerance’ di David Griffith. Gran ricchezza nella profusione di effetti speciali da kolossal che sicuramente non deluderanno il pubblico amante del genere. Interessante il discrimine che il regista, liberamente ispiratosi ai personaggi della DC Comics, ha voluto tracciare fra l’essere cattivo e la malvagità vera che non offre alcun riscatto e mina irreversibilmente le basi della società. Da segnalare che il successo del film sugli schermi italiani è stato stellare: l’incasso del primo giorno di programmazione ammonta a 1.200.000 euro. Niente male!

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Le coq sportif celebra la tecnologia Aerotop con 4 sneaker d’eccellenza

Per la FW16, le coq sportif propone un’ intera gamma di sneaker in occasione del 35° anniversario dal lancio della tecnologia Aerotop, l’esclusivo sistema di ventilazione posto sulla lingua della scarpa per un sistema traspirante perfetto per il workout.
Le coq sportif reinterpreta quattro dei suoi modelli iconici: Ashe, Prestige, Dominator, T4000 e Quartz.
Il modello Ashe prestige è stato creato e lanciato per la prima volta nel 1981 con l’aiuto dell’omonimo Arthur Ashe, la Dominator, indossata da molti campioni tra cui Yannick Noah, è stata creata negli anni ‘80.
La T4000, trae ispirazione dal running, è un modello iconico degli anni ‘90. Infine, la Quartz, vera icona degli anni ‘80, viene rilanciata quest’anno.
I quattro modelli sono caratterizzati dal sistema Aerotop per migliorare la traspirabilità delle calzature.

www.lecoqsportif.com

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Impressioni da Rio 2016. Alcune storie esemplari dalle Olimpiadi.

Cover Gabriele Detti e Gregorio Paltrinieri da corriere.it

Partiamo dal presupposto che chi sta scrivendo non è uno sportivo, mi occupo di stile, e infatti di MANINTOWN sono fashion editor at large, per cui quando mi approccio ad un mondo come quello dello sport lo faccio da spettatore curioso e un esempio sono proprio una manifestazione come le Olimpiadi, che guardo in tv affascinato e con uno spirito ovviamente patriottico che si entusiasma per i successi italiani. Quindi da semplice spettatore mi trovo a scrivere quelle che sono alcune sensazioni su quanto sta accadendo a Rio in queste giornate dense di emozioni.

Innanzitutto a me è arrivato forte e chiaro, e in alcuni momenti in particolare, lo spirito di apertura, di incontro e fratellanza che i giochi, e chi li organizza, hanno, o dovrebbero avere. Mi riferisco ad esempio allo spiacevole episodio verificatosi nel judo, El Shehaby, della squadra egiziana, al termine di una gara che ha perso si è rifiutato di dare la mano all’avversario israeliano Or Sasson. La reazione negativa della platea, ha preceduto le giuste conseguenze. Pochi giorni dopo la squadra egiziana ha fatto sapere di aver deciso di allontanare l’atleta e di averlo rispedito a casa per quel brutto gesto. Ecco, mi sembra che, ancora di più in un momento storico come questo, il messaggio sia preciso e vada ribadito con fermezza: lo sport deve unire i popoli e non deve sottolineare o amplificare i contrasti.

Dall’Italia un altro messaggio a favore dell’apertura. Non son sicuro che sia la prima volta che una atleta dedichi la sua medaglia alla compagna, ma son quasi certo, visto che seguo le Olimpiadi da sempre, che sia la prima volta che a farlo sia una atleta italiana. Rachele Bruni, argento nel nuoto di fondo, dedica quella medaglia alla compagna Diletta, dichiarando agli intervistatori: “Non ho mai fatto outing, ma l’ho sempre vissuta naturalmente e senza problemi”. Ancora una volta, in un momento come questo dove in Italia finalmente si è mosso qualcosa a favore dei diritti e delle coppie LGBT, è bello che un messaggio così arrivi dalle Olimpiadi e lo trovo ancora più potente, perché ha la forza della normalità, della naturalezza, della grazia, quelle con cui la Bruni lo ha espresso, esattamente come in acqua ha messo grinta e coraggio.

Le Olimpiadi possono anche rappresentare un momento di rivalsa, il monito che non bisogna arrendersi mai, che non è mai finita, basta volerlo e lavorare duro. Un esempio su tutti è quello del nuotatore Anthony Ervin, oro nei 50 metri stile libero, che è tornato a vincere dopo sedici anni dal precedente oro alle Olimpiadi di Sidney, all’età di 35 anni. Ma soprattutto dopo aver smesso di nuotare, dopo essere caduto prima nella depressione e poi nella spirale di alcool e droghe e aver riscoperto la passione per il nuoto come insegnante per bambini. Se le copertine andranno a Michael Phelps, comunque altro esempio di come la giovane età non sempre conti in vasca e di come si possa ritornare a vincere dopo un periodo di stop, ma è Anthony Ervin il nostro eroe.

Non posso non citare l’incredibile Simone Biles, che porta a casa quattro ori e un bronzo nella ginnastica artistica. Di questo Rio 2016 ricorderemo il suo sorriso, il delizioso vezzo di abbinare il trucco degli occhi alla tenuta ginnica, i suoi salti incredibili in aria, il bacio al suo idolo Zac Efron, ma soprattutto la sua storia, abbandonata dalla madre tossicodipendente è stata adottata dai nonni a sei anni. Non è forse la prova che nella vita non bisogna mollare mai? L’esempio perfetto per quei valori che lo sport deve rappresentare!

E che dire di Tania Cagnotto che, in una piscina inspiegabilmente verde, chiude la sua carriera con un argento e un bronzo? Ma soprattutto strappando il terzo posto a un’altra atleta all’ultimo momento, con un tuffo pressoché perfetto. Di lei mi rimarrà anche lo sguardo divertito subito dopo la gara, perché dopo aver mostrato alle sue colleghe l’anello di fidanzamento, la Cagnotto si sposerà fra un mese, si è trovata a sua volta spettatrice della dichiarazione più curiosa degli ultimi tempi. Perché siamo abituati alle richieste di matrimonio fatte ai concerti di Adele o grazie a un flash mob, ma mai ci saremmo aspettati succedesse alle Olimpiadi e che i protagonisti fossero due atleti cinesi, a dimostrazione di quanto detto all’inizio, cioè che i giochi olimpici celebrano la vicinanza dei popoli, ciò che lega le nazioni, e non le diversità!

Ma, sempre da profano, mi permetto di sottolineare come le Olimpiadi per noi italiani, e forse non solo, siano l’ennesima dimostrazione di quanto troppo spesso ci dimentichiamo di tutta una serie di discipline che godono dei meritati riflettori solo durante i giochi olimpici, nonostante spesso l’impegno e la dedizione sia gli stessi, se non superiori, di quelli che si trovano in sport troppo spesso osannati e celebrati. Per cui è stato davvero bello vedere l’oro e l’argento delle ‘mamme’ Diana Bacosi e Chiara Cainero, nel tiro a volo, il bronzo nel canottaggio ‘due senza’ di Giovanni Abagnale e Marco Di Costanzo, squadra che è stata messa insieme pochissime settimane prima dei giochi, l’oro di Basile, che ha tutte le carte in regola per diventare anche un teen idol, nello judo, così come cogliere la grinta e la professionalità del pallanuotista Matteo Aicardi: l’incidente al primo incontro con la Spagna che gli ha procurato un naso rotto con setto deviato, non lo ha fermato dall’essere in acqua con una maschera protettiva in tutte le gare successive.

Mentre scrivo mancano ancora alcuni giorni alla fine di Rio 2016, ma chiudo con una immagine che per me riassume quanto detto: l’abbraccio in acqua, a gara appena conclusa, del bronzo Gabriele Detti all’oro Gregorio Paltrinieri.
Perché competizione e amicizia possono convivere benissimo, quando nello sport a vincere sono i valori.

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Cinecult: La famiglia Fang di Jason Bateman

Vi siete mai chiesti come potrebbe essere la vostra vita se invece di avere genitori comuni tutti casa e famiglia aveste dei singolari artisti dell’affabulazione e della finzione? Beh grazie al film ‘La famiglia Fang’ tratto dal romanzo omonimo di Kevin Wilson potreste sciogliere il dubbio. La pellicola diretta da Jason Bateman interpretata da quest’ultimo e da una magistrale Nicole Kidman nei panni rispettivamente dei due fratelli Fang, Baxter e Annie, parla di una vera e propria crisi d’identità dei due protagonisti cresciuti fra le mille invenzioni e le finzioni messe in scena dai due genitori che nel film sono impersonati da Christopher Walken e da Maryann Plunkett. Annie è un’attrice e Baxter uno scrittore e ripercorrendo qua e là la loro infanzia fatta di performance e falsi incidenti o di colpi di scena fatti per promuovere la reputazione di artisti dei genitori, si trovano a dover ritornare sulle tracce del padre e della madre riapparsi dopo molti anni ormai anziani che ormai vivono vite parallele facendo credere loro di essere ancora conviventi. In un climax di gag e riflessioni esistenziali il film parte e ritorna all’assunto che ogni cambio d’identità possa essere l’atto estremo necessario per rinascere e che l’arte vera serve solo a sovvertire le nostre certezze per indurre la gente, imbambolata dai luoghi comuni, a una vera e propria palingenesi. In questo la pellicola, ricca di spunti e di dialoghi costruiti con ironia e perizia si rivela illuminante e fa meditare sui nostri atavici pregiudizi sull’oggettività dell’arte e sulla visione della realtà, fra filosofia e romanticismo. Da vedere per chi non ha avuto genitori ortodossi e per i fan del buon cinema.

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Givenchy by Riccardo Tisci: Spring Summer 2017 menswear collection

Tasche rimovibili, piccole applicazioni con specchi di cristallo, occhielli metallici sulle giacche, t-shirt sovrapposte in un gioco di volumi e misure, un continuo e affascinante incrocio di cerniere e zip che rendono i capi delle geometrie fluide, sempre in trasformazione verso qualcos’altro: questa è l’ultima collezione presentata nel cortile interbno della Lycée Janson de Sailly a Parigi dal direttore creativo di Givenchy, Riccardo Tisci, un designer la cui fama, ormai, cavalca passerelle gloriose. Un’impronta decisa, quella con cui Tisci sancisce il legame con la storica maison francese: ispirazioni spirituali, “elevate” dove la joie de vivre si palesa in ogni pattern, nelle pennellate camouflage dei capispalla, un inno alla solarità e all’apertura, che lascia a prima vista spiazzati rispetto al tono arrabbiato, controcorrente, delle ultime collezioni.

Tisci evolve, vede la felicità e la racconta attraverso una collezione che è ben proporzionata ed ha carattere: con gli invitati seduti su cubi alternati in bianco e nero (motivo ripreso anche dal designer in collezione) la sfilata è un mix perfetto di urbanwear e riferimenti optical, la matrice “americana” – paese in cui la popolarità del designer non conosce limiti – la si ritrova, come tributo, nelle stampe con la moneta statunitense sovrimpressa.

E le sagome passano, in un defilé che è una presa di coscienza dello stilista, un processo creativo intimo e molto chiaro.

www.givenchy.com

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I COLORI DELL’ESTATE BY ALSTECA

Alsteca, brand italiano che propone occhiali da sole unisex dal design accattivate e realizzati con un innovativo materiale shape-memory, presenta la nuova collezione che trae ispirazione dai colori, dalle luci e dagli ambienti della primavera e dell’estate. Le montature sono in gran parte trasparenti e riprendono i colori della natura nel pieno della stagione estiva come il rosso brillante, il blu chiaro, il verde, l’azzurro e il bronzo, un voluto richiamo al colore dell’abbronzatura e delle spiagge inondate di sole. Punta di diamante di questa Spring/Summer collection, è la serie dei “gocciati”, la montatura è realizzata con una particolare lavorazione che rende gli occhiali visivamente come bagnati, spruzzati dalle gocce del mare.

www.alsteca.it

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#Candidshot: La campagna pubblicitaria di Alberto Guardiani

È on air la nuova campagna pubblicitaria di Alberto Guardiani per la collezione A/I 2016/17: gli scatti sono affidati al fotografo Byron Mollinedo che continua il racconto “Candid Shot” già iniziato nella stagione estiva.
L’idea è quella di un gruppo di amici, in giro durante un sabato sera di festa, che si ritrovano per un fine serata travolgente al Luna Park, luogo di divertimenti senza tempo nonché metafora dell’incontro tra presente e passato.
La nuova collezione Alberto Guardiani A/I è un mix di vintage e glamour, scintillio anni ’70, audacia anni ’80 e un’ attitudine tutta contemporanea rivolta alla funzionalità e la sperimentazione.
Gli scatti raccontano una collezione invernale pervasa da superfici riflettenti e luminose, che si fondono tra le mille luci ipnotiche delle giostre creando un mix di suggestioni visibili, in cui le scarpe sembrano quasi diventare esse stesse ingranaggi di un gioco senza fine.

www.albertoguardiani.com

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BOTTEGA VENETA PRESENTA LA CAMPAGNA PUBBLICITARIA PER L’AUTUNNO/ INVERNO 2016

Con la campagna pubblicitaria Autunno / Inverno 2016 realizzata dalla fotografa olandese Viviane Sassen prosegue il progetto di Bottega Veneta, The Art of Collaboration.
La campagna è stata fotografata in Sicilia, nello spettacolare scenario del Grande Cretto di Gibellina creato da Alberto Burri, un’opera di land art di circa 80.000 metri quadrati. Burri, pionieristico artista italiano del dopoguerra il cui lavoro è stato presentato di recente in una retrospettiva al Guggenheim Museum di New York, ha ideato il Grande Cretto come memoriale del paese di Gibellina, colpito dal terremoto del 1968 che lo rase completamente al suolo.
Le silhouette allungate avvolgono con naturalezza i corpi dei modelli Simon Fitskie e Rianne Van Rompaey, mentre i tessuti morbidissimi, la sofisticata palette scura di un vibrante blu pavone, rosso mattone e intense tonalità di nero sono esaltate in contrapposizione al biancore abbagliante di questo capolavoro di arte paesaggistica contemporanea.
The Art of Collaboration è stata introdotta dal Direttore Creativo di Bottega Veneta Tomas Maier quando è arrivato alla maison nel 2001. Il progetto invita artisti visivi di fama mondiale a collaborare alle campagne delle varie stagioni.

www.bottegaveneta.com

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https://youtu.be/6IBq7JL2uF0

Anche Converse Celebra le Olimpiadi 2016 di Rio De Janeiro

Converse presenta il suo personale tributo alle Olimpiadi di Rio, ormai alle porte.
Il profilo inconfondibile della Chuck II, che unisce il comfort allo stile Converse, è sottolineato da una tomaia in leggerissimo mesh in due varianti coloratissime che ricordano le tinte della bandiera brasiliana. Oltre a tutte le componenti tecniche, tipiche della Chuck II, questo modello è caratterizzato da alcuni dettagli di stile come le rifiniture laterali e l’ultimo occhiello in contrasto colore. La nuova Chuck II Rio Celebration non è solo un omaggio alla terra che ospiterà i prossimi giochi olimpici, è una scarpa attualissima e unisce comfort e fashion, così come richiede il consumatore moderno.
Questo modello sarà disponibile, esclusivamente presso rivendite selezionatissime, per un periodo limitato di tempo.

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BALLY presenta la CAMPAGNA PUBBLICITARIA AUTUNNO-INVERNO 2016

Per la ADV Campaign dell’Autunno – Inverno 2016, Il Direttore Creativo di Bally, Pablo Coppola, ha scelto di collaborare con il giovane fotografo di Londra Jack Davison.
Un nuovo approccio (un diverso cast con molteplici modelli) per cogliere l’essenza di un gruppo composto da personalità diverse: Davison li ha portati tutti sullo stesso livello e ne ha catturato la reale essenza.
Questo dinamismo contemporaneo viene portato in vita da otto modelli provenienti da differenti generazioni. La celebre Guinevere Van Seenus è affiancata dal diciasettenne Finnlay Davis e dalla modella olandese quindicenne Ina Maribo Jensen.
Realizzata a Londra presso gli Sunbeam Studios nell’Aprile del 2016, gli scatti della campagna catturano la vera essenza delle vibrazioni che si percepiscono nello studio di un’artista e di quell’eccentrico stile di vita tipico degli anni Settanta. A partire da Settembre la campagna sarà divulgata sulle principali testate di moda e lifestyle a livello globale, online e sui social media.
Nell’edizione AW16 del Bally Journal verrà inoltre pubblicata un’intervista condotta da Pablo Coppola al fotografo.

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Olympic Games: i must-have in stile Rio 2016!

Ha collaborato Orsola Amadeo

Tanti omaggi allo spirito sportivo, alla nazione che ospita i XXXI Giochi Olimpici in questa gallery in cui anche MANINTOWN celebra Rio 20016!

Stanno per iniziare, dopo molti mesi di attesa e dopo le ultime settimane in cui non sono mancate le polemiche. Ma noi ci vogliamo soffermare sui valori positivi che stanno alla base delle Olimpiadi, mai come adesso importanti. L’unità e la sana competitività fra i popoli trovano nella sede brasiliana a Rio caratteristiche come gioia e allegria, espresse dai colori di quella nazione, dalle caratteristiche di un popolo aperto e accogliente.

Da più parti sono arrivati omaggi e citazioni di quelli che sono i giochi di Rio 2016 e a noi ha divertito raccogliere alcuni di questi oggetti must-have e proporveli in una gallery. In puro stile MANINTOWN, declinando il tutto fra fashion e lifestyle!

È disponibile in cinque varianti colore, grey, light grey, blu, marrone e sand, il molto amato mocassino ‘barca’ di Lumberjack, ma il colore più nuovo di questa estate è quello che omaggia la nazione che ospita le Olimpiadi 2016, cioè il Brasile. Prende infatti a prestito i colori della bandiera brasiliana questo must-have, quindi verde per il nabuk della calzatura, giallo per la suola e i laccetti. Il risultato finale è sicuramente divertente, ma anche comodissimo, perché la tomaia garantisce una migliore calzata e una maggiore morbidezza a contatto con il piede.

Rimaniamo sempre nel mondo delle calzature e non poteva mancare un nome che è simbolo dello stile rilassato e colorato tipico del Brasile, cioè le Havaianas. Anche le più amate infradito al mondo, protagoniste sulle spiagge di questa estate 2016 propongono un modello che omaggia Rio 2016.

Anche le francesi Rivieras Leisure Shoes pensano ai XXXI Giochi Olimpici, grazie ad una collezione in tanti colori e modelli, ma noi ovviamente scegliamo quelle più vivaci, in un energico verde, con la tela di cotone intrecciata sul davanti, perché anche davanti alla tv non ci dimentichiamo il nostro animo da fashion addicted!

Siete fan delle borse? Non mancano anche in questo settore gli omaggi al Brasile e ai giochi sportivi di questa estate. Un esempio è lo zainetto Eastpak, comodo e capiente, ma soprattutto spiritoso e dall’animo chiaramente carioca, grazie alle stampe tropical dai colori sgargianti.

Verde e giallo, i colori della nazione che ospita le Olimpiadi, torna anche nel borsone Freitag, perfetto per chi in questi giorni si metterà in viaggio, ma vuole comunque esprimere la propria vicinanza agli sportivi che gareggiano dall’altra parte dell’emisfero.

Anche ST!NG Eyewear ha deciso di celebrare questa manifestazione sportiva importante, ispirandosi alla vivacità del popolo carioca, alle divise dei suoi atleti e, ovviamente, ai colori della mitica bandiera, con la capsule ST!NG LOVES BRASIL, tre modelli di occhiali nelle varianti giallo, blu e nero.  La montatura rettangolare è realizzata in materiale gommato, ideale per chi ama le forme classiche e il comfort, ma con stampe multicolor che rendono questi occhiali ancora più simpatici.

Rimaniamo nell’ambito dell’abbigliamento per una capsule collection di dieci T-shirt, tutte all’insegna del colore e del fair play, le ha pensate Erreà Republic, in linea con la sua brand identity, per celebrare l’evento sportivo dell’estate 2016.

Molti di voi sappiamo amano molto le nuove tecnologie e soprattutto quei gadget tecnologici, capaci anche grazie ad un colore o ad una forma nuova.
Per questo, in occasione delle Olimpiadi, ci piace segnalare gli auricolari Puro.IPHF16 leggeri, ultraflessibili e caratterizzati da colori vivaci e sgargianti, dotati di microfono, smart remote control e set per l’adattamento dell’auricolare all’orecchio, e ovviamente il pratico filo antigroviglio colorato. Le varianti cromatiche, sono piuttosto chiare nella foto che vedete. Anche loro all’insegna degli Olympic Games!

È venduto nel celebre  vasetto in vetro, icona di TOO LATE!, con il tappo in tinta con il modello scelto, l’orologio must-have dell’estate: LED WATCH. Essenziale, minimale, dalle linee pulite e monocromatico, illuminato da un lampo fluo per vedere l’orario, leggerissimo e water resistant. Davvero un orologio per tutte le occasioni e adattabile a qualsiasi personalità.
È in 22 colorazioni diverse, ma noi abbiamo scelto quelle della bandiera italiana, perché in Brasile il nostro cuore sarà rigorosamente bianco, rosso e verde.

Anche lo smartphone Wiko Ufeel Lite si è fatto coinvolgere dalla festosa atmosfera brasiliana acquisendo l’esclusiva colorazione Lime, che fa pensare a serate a guardare le competizioni sportive sorseggiando una fresca caipirinha. Non solo estetica per questo innovativo telefono, che grazie al lettore di impronte digitali selettivo, facilita l’utilizzo delle app, ma impedisce anche ai curiosi di spiare i contenuti personali.

Il treppiedi Befree Manfrotto è il compagno di viaggio ideale per chi vuole avere foto perfette in ogni situazione, anche perché chiuso è lungo solo 40 cm e facilmente trasportabile nella sua pratica sacca, potrebbe non esserlo in occasione delle Olimpiadi? La versione in alluminio è perfetta poi per sostenere i nostri atleti alle Olimpiadi di Rio, perché nelle quattro varianti colore, in aggiunta al classico nero, spicca un inequivocabile azzurro.
E ci vuole davvero un attimo perché parta subito tutto il nostro tifo!

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PUMA SVELA I NUOVI KIT DELLE FEDERAZIONI PARTNER CHE PARTECIPERANNO ALLE OLIMPIADI DI RIO 2016

PUMA presenta le nuove divise delle sette Federazioni che questa estate saranno protagoniste in Brasile: Barbados, Bahamas, Cuba, Repubblica Dominicana, Grenada, Giamaica e Svizzera indosseranno le nuove collezioni Track & Field create dal Global Sports Brand e dedicate ai Giochi Olimpici che comprendono l’abbigliamento da gara, da training, oltre al podium, al ceremony e al village wear.
Ai Giochi Olimpici 2016 tra le superstars PUMA che si batteranno per raggiungere il podio più alto, indossando sulla pista le nuove evoSPEED SPIKE, spiccano: Usain Bolt, Asafa Powell, Hansle Parchment, Natasha Morrison, Andre De Grasse e Tyler Mason.
Oggi tutti i nuovi kit delle Federazioni partner di PUMA sono contraddistinti dall’utilizzo dell’innovativa tecnologia ACTV che contribuisce a massimizzare la potenza muscolare grazie alla fusione dei vantaggi legati alla tecnologia di compressione con quelli relativi al taping. I kit sono inoltre rinforzati dall’utilizzo, per la loro costruzione, di un sottile tessuto stretch a maglia che assicura una compressione graduata e avanzata e la massima facilità di movimento. Tutti i kit sono progettati con un unico obiettivo: to be forever faster.

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CASA ITALIA SCEGLIE VODKA CÎROC PER ANIMARE LE NOTTI DI RIO 2016

CÎROC®, la vodka Ultra-Premium distillata dall’uva, sarà lo spirit di lusso che animerà gli eventi di Casa Italia ai Giochi Olimpici di Rio 2016. Nell’esclusiva location del Costa Brava Clube, la vodka dall’inconfondibile bottiglia con cromie azzurre sarà protagonista con un cocktail dedicato all’Italia che ne rievoca i sapori e le fragranze.
Il cocktail, creato da Fabrizio Fischione, Brand Ambassador CÎROC, si sviluppa su tre livelli cromatici: dal rosso intenso al bianco del candido albume pastorizzato, passando per il verde del basilico che decora il bicchiere, il tutto mixato con guava e due prodotti italiani d’eccezione: il limone siciliano e il Primitivo giovane.
Una contaminazione tra Brasile e Italia quella del cocktail di CÎROC® che interpreta così lo spirito di Casa Italia riassunto in CIAOLA’, parola nata dalla crasi del saluto italiano e portoghese come segno di benvenuto e di slancio verso l’altro.
IL COCKTAIL CIAOLÀ
Ingredienti:
4,5 cl di Cîroc vodka
3 cl succo di limone siciliano
2 cl purea di guava
7,5 ml di albume pastorizzato
3 cl di Primitivo giovane
Preparazione:
Versare Cîroc vodka, succo di limone, purea di guava e albume in uno shaker. Agitare bene. Versare il tutto in un bicchiere tumbler precedentemente riempito con ghiaccio. Aggiungere il Primitivo giovane e decorare con un rametto di basilico.

www.ciroc.com

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Il libro dell’estate: Il gentiluomo senza cappello di Mario Dell’Oglio

Copertina del ibro il Gentiluomo senza cappello

“Se si vuole essere anarchici bisogna conoscere le regole” parola di Mario Dell’Oglio, presidente della Camera dei Buyer italiana, autore del bel libro ‘Il gentiluomo senza cappello’ pubblicato da Edizioni Leima, nonché titolare di alcuni dei più bei negozi d’abbigliamento di Palermo. Nel suo libro, nato da una conferenza del 2012 si rivela testimone acuto di una raffinata sicilianità nella ricerca del look perfetto in quanto espressivo di un vero e proprio modo di essere. “Gli uomini indulgono al culto della divisa: per questo in un’ampia parte del mio libro tendo a demolirne il cliché cercando di dimostrare che chi si adagia sugli allori e non cambia mai la sua immagine perché rispondente a certi canoni diventa databile e quindi datato”, prosegue l’autore.
Gli abiti quindi possono avvicinarci ai nostri desideri, sono la nostra proiezione nel futuro e sono una dinamica concreta per scardinare le nostre abitudini. In queste pagine non si troveranno consigli, ma un vero e proprio metodo da acquisire per migliorare con divertimento, il gioco sottile del confronto con noi stessi davanti allo specchio, l’immagine profonda di noi. Ma quanto c’è di spirito siciliano nell’eleganza del gentleman ideale descritto in questo libro anche se il suo autore viaggia moltissimo per lavoro e ha una vocazione cosmopolita? “Sicuramente un vero siciliano provvede ad attuare l’allineamento fra l’abbigliamento e la consapevolezza di sé che è anche sinonimo di una certa fierezza”. L’autore, gentile e garbato ma anche easygoing, si compiace inoltre del favore riscosso dal suo libro presso il pubblico femminile che ha gradito e spesso condiziona le scelte in tema di stile del proprio partner. “Parlo di un gentleman senza cappello perché mi rivolgo ai signori di oggi, sempre connessi che portano il cappello distrattamente e hanno perso quella cultura del cappello che si cambiava anche più volte al giorno in funzione dell’abito che si indossava ed era realizzato per lo più su misura”. Da segnalare la tavola sinottica sulle scelte di stile sviluppata in termini di formalità/informalità che vanno contaminati per poter raccontare un look che abbia profondi addentellati con il proprio gusto e quindi la propria interiorità, perché definisca il nostro più profondo carattere.

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Rankin firma lo spot di The Macallan, brand di Whisky d’eccellenza

Rankin ha collaborato col brand scozzese, produttore di Whisky, The Macallan per il lancio di “Double Cask”, un distillato dal gusto intenso e avvolgente.
Il risultato è uno spot di fortissimo aplomb visivo, al confine fra un film di moda e un cortometraggio surreale: protagonisti sono i modelli Tuuli Shipster e Max Rogers: il regista ci porta in un mondo parallelo, visionario, attraverso un gioco di specchi e sensazioni, come un Alice contemporanea, il protagonista   comincia un viaggio sensoriale fra le identità e il gusto.
Una metafora di circa un minuto sugli strati sottili del double cask, e anche sulle doppie identità, su ciò che ci lasciamo essere quando decidiamo di cambiare: alla fine il protagonista riemerge dal mondo fantastico, è di nuovo in un bar circondato da amici; le immagini e la potenza del brand scozzese, l’elegante bottiglia oggetto della pubblicità, bucano lo schermo.
Double cask: un’esperienza ben più grande di un semplice liquore.

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Homme Plissé by Issey Miyake: la F/W collection 2016 è tutta improntata sulle sfide

Challenge.

La sfida come portatrice di storia, ricerca e sviluppo: applicare il risultato di tentativi ed errori al processo di creazione. E’ questa la tendenza che segue Issey Mihake – e il suo team creativo Reality Lab – nella collezione F/W 2016, Homme Plissé.

Da forme che nascono attraverso un continuo studio, viene realizzata una serie di abiti ultra-innovativi, minimal ed eleganti, che seguono tre direttrici precise: Challenging “Color”, ovvero una varietà di cappotti over-size, t-shirt e pantaloncini con stampe di righe disegnate a mano e ispirate alle bandiere di diversi paesi del mondo. La combinazione di colori vividi dà vita ad una collezione dinamica, con capi che seguono morbidi i movimenti del corpo, estensioni fluide dei passi.

Challenging “Silhouette”, dove i pantaloni riprendono la forma tradizionale dell’hakama o hanno la vita alta e possono essere abbinati a bretelle o cinture; nuovi modelli dallo styling over che scardinano i dogmi tradizionali del fitting in nome di un’elasticità, estetica e funzionale, senza precedenti; ed infine Challenging “Technique”, una sfida fatta di pattern creati attraverso blocchi di legno intagliato, intarsi e disegni realizzati a mano o tramite computer tramite differenti tecniche, stampe quasi visionarie e multi-dimensionali.

Impreziosiscono la collezione la serie “BASICS”, dove lo styling è orientato verso capi più sportivi e casual; i “JACKETS” dallo stile formale e business e la serie “MONTHLY COLOR”, dove ogni mese viene presentato un colore diverso insieme alle novità di stagione tra cui tute e t-shirt a tre quarti.

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Cinecult: Jason Bourne di Paul Greengrass

Cover_Credit Universal Pictures 

Metti un eroe, un cane sciolto della CIA alla ricerca della verità sul destino della sua famiglia come Jason Bourne (Matt Damon), due donne una (Alicia Vikander) complice del sistema americano e dei suoi giochi di potere e l’altra (Julia Stiles) dedita all’hackeraggio degli archivi segreti dell’Intelligence americana e un direttore dei servizi segreti machiavellico e spregiudicato (Tommy Lee Jones) che usa Vincent Cassel come cecchino.
Nuovi tasselli si aggiungono nel film ‘Jason Bourne’ diretto da Paul Greengrass e distribuito da Universal Pictures, l’ultimo della saga sulla scheggia impazzita della CIA, alla ricostruzione della storia dell’ex agente segreto descritto nei romanzi di Robert Ludlum. Che tornando sui suoi passi e grazie alle informazioni fornitegli dalla sua hacker bionda scopre la grande mistificazione ordita alle sue spalle dalla Central Intelligence: il padre, egli stesso al servizio della CIA, non è stato ucciso dai terroristi islamici ma da un killer della CIA per convincere Jason Bourne ad aderire alla causa della difesa del suo paese. La trama, sviluppata in location affascinanti come la Grecia e Las Vegas, si complica con le nuove macchinazioni e gli intrighi che il direttore della CIA ordisce complice un giovane magnate indiano dei social media che ha promesso sottobanco il suo supporto alla CIA. Da segnalare il dispiegamento di stuntmen senza precedenti coinvolti nelle scene e nelle sequenze action più rocambolesche di inseguimenti di moto e auto, il massimo per i patiti dell’action movie. Molto interessante l’interpretazione della svedese Alicia Vikander, già ammirata nel suo ruolo in ‘The danish girl’ che nel 2016 le ha valso l’Oscar come miglior attrice non protagonista: nel film si rivela ambigua e molto sensibile ai giochi di Real Politik che eredita dalla gestione del suo precedente direttore della CIA, Tommy Lee Jones che non delude e si cala perfettamente nei panni della ‘eminenza grigia’ di questo episodio che sarà comunque gravido di conseguenze, aspettando fervidamente il sequel.

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CLASSIC LEATHER PERFECT SPLIT

Reebok Classic celebra nuovamente Kendrick Lamar, artista pluripremiato ai Grammy Awards 2016, con una capsule collection FW16 che vuole lasciare il segno, sulla scia del successo delle precedenti collaborazioni.
Classic Leather Perfect Split Pack è stata realizzata, grazie al prezioso supporto del celebre designer Ian Paley, per l’uomo e per la donna che vogliono un look ricercato ed elegante, ma hanno uno spirito underground e non rinunciano a indossare una scarpa dal groove inconfondibile.
La sneaker sviluppa in maniera armoniosa il concetto di “Perfect Split”, interpreta e rappresenta perfettamente i tratti contrastanti della personalità del rapper statunitense, e li declina attraverso una “separazione” simbolica, che si concretizza attraverso la doppia colorazione della suola.
Autenticità e originalità sono da sempre i tratti distintivi che accumunano Reebok Classic e Kendrick Lamar: per celebrare questi valori, il celebre fotografo e regista Nabil Elderkin ha realizzato una campagna dedicata, utilizzando attrezzatura esclusivamente vintage.
La capsule collection sarà disponibile dal 1 agosto sul sito e in selezionati fashion stores.

www.reebok.it

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