Cinecult: La Dea Fortuna di Ferzan Ozpetek

L’amore inclusivo, quello che unisce e non divide mai perché non conosce separazioni di genere, raccontato con poetica malinconia e lucido lirismo, in una società che ha annegato i sentimenti in una gabbia virtuale, in un bordello senza mura per citare Marshall McLuhan e che annulla le emozioni livellando le sfumature con il risultato di discriminare invece che abbracciare.

Di sfumature ce ne sono tante ne ‘La Dea Fortuna’ l’ultima pellicola di Ferzan Ozpetek distribuita da Warner Bros.Entertainment Italia, nei cinema per Natale.

Finalmente un film anti panettone che punta sulla psicologia, sull’infanzia e la maturità a confronto, una bella riflessione sull’identità maschile e sul concetto di paternità in una società fluida in cui una coppia gay non può adottare e a malapena può sposarsi, proprio come nel Medioevo più oscurantista.

Un Edoardo Leo in stato di grazia, oltre che assolutamente magnetico e super glamour, affianca un elegantissimo e viscerale Stefano Accorsi che già con il bel film ‘Il campione’ ha dimostrato di essere finalmente maturato artisticamente e di aver alzato l’asticella del suo percorso professionale grazie a lavori di rilievo che sicuramente prendono le distanze dal fast food cinematografico di oggi.

Perché il cinema è prima di tutto arte e non solo intrattenimento, e teniamo a sottolinearlo. Qui siamo in una vicenda un po’ complessa: due uomini, Arturo dotto traduttore (Stefano Accorsi) e Alessandro rustico idraulico (Edoardo Leo), coatto e molto sensuale, accettano la richiesta della loro amica Anna Maria (Jasmine Trinca, bella ed elegante) che li ha fatti incontrare.

La giovane donna siciliana, malata di tumore, chiede ai due amici del cuore di tenere per lei durante la sua degenza in ospedale i due piccoli figli Sandro e Martina. E lì nasce tutto l’intreccio. I nodi vengono al pettine.

Dopo 15 anni i due ragazzi si faranno del male e si dovranno rimettere in discussione facendo i conti con un vissuto fatto di bugie e compromessi nel tentativo di portare alla luce i motivi veri del loro innamoramento.

Perdersi per poi ritrovarsi, in mezzo ci sono le tentazioni, i fraintendimenti, le barriere create da apparenti dissidi che solo il vero amore sa superare. Sullo sfondo di una famiglia LGBT a tratti iconizzata con troppi generosi cliché, (lo avevamo già percepito ne ‘Le fate ignoranti’) spuntano due ragazzini figli del tablet e dello smartphone, cresciuti senza padre, teneri e forti, innocenti ma già fin troppo maturi.

Affidiamo alle parole del regista turco, ormai italianissimo, il compito di spiegare questo bel film: “In genere si racconta quasi sempre o la nascita di un amore, magari contrastato, oppure il momento in cui esplode la passione.

Io invece volevo raccontare due persone che stanno insieme da tanto tempo e stanno quasi per lasciarsi perché è passato il momento della passione. Sono quasi come fratelli, l’amore ha cambiato aspetto e loro non sanno più come conviverci. Il fatto che siano due uomini non è determinante, avrebbero potuto essere anche un uomo e una donna o due donne.

Ma quello che mi affascinava era proprio l’idea di come, una volta superato il sesso e la passione, un rapporto possa rigenerarsi in un modo diverso di stare insieme. Credo sia un tema che riguardi molte coppie, al di là degli orientamenti.

Ovviamente la Fortuna ci mette lo zampino facendo arrivare nella loro casa due bambini, figli di una amica che glieli affida per qualche giorno ma poi la loro permanenza si protrae.

I due protagonisti sono costretti a confrontarsi con qualcosa a cui non avevano mai pensato: non si erano mai immaginati “genitori” né la paternità era mai stata una loro fantasia o progetto. Gli capita tra capo e collo e proprio nel momento più delicato del loro rapporto”.

Insomma un gran pasticcio, apparentemente inestricabile, con un plot che prende le mosse da un fatto vero e che non vuole intervenire nel dibattito sulle famiglie arcobaleno (anche se chi scrive vuole sottolineare che invece una posizione andrebbe presa in un paese come l’Italia che non ha ancora una legge contro l’omofobia né un assetto normativo che consenta alle coppie gay di adottare dei bambini).

“Si è genitori dalla cintura in su, non dalla cintura in giù-prosegue il regista-con temi così importanti spero di aver fatto un film di emozioni coinvolgenti, sullo scoprirsi e il ritrovarsi, senza scadere nel sentimentalismo.

Nel gioco dell’alternanza tra commedia e dramma, riso e pianto, spero di essere riuscito a rispondere ai dubbi che mi avevano assalito quando mi capitò un fatto reale che è alla base di questo film.

Un anno fa mio fratello era gravemente malato. Sua moglie, a cui sono molto legato, mi aveva chiesto, nel caso fosse successo qualcosa di grave anche a lei, di occuparmi insieme al mio compagno dei suoi due figli.

Ha voluto che glielo promettessi. I miei nipoti, all’epoca dodicenni, sono bambini intelligenti, che parlano perfettamente altre lingue, si informano, leggono, sono curiosi, facili forse da gestire.

Eppure, questa richiesta mi ha spalancato un mondo di angoscia, di paure, di dubbi sulle mie capacità, mi ha aperto le porte su un mondo emotivo che non conoscevo e a cui non sapevo come avrei reagito. Questo film è stato un modo per esplorare quei dubbi e quelle emozioni. Per darmi delle risposte a domande molto personali”.

Divertente e macchiettistica, molto allegorica di un certo tipo di bigotto fanatismo molto radicato nel Sud Italia, la figura della vecchia Elena, interpretata da una impareggiabile Barbara Alberti, quintessenza di quello spirito tridentino, ipocrita e reazionario che ha istigato un figlio al suicidio e che pervade soprattutto la mentalità ancora troppo arretrata e provinciale soprattutto italica, per scoprire la bellezza di un amore che ancora oggi come diceva Proust “non osa pronunciare il suo nome”.

Nel cast troviamo inoltre la onnipresente Serra Yilmaz, il fascinoso Filippo Nigro, straordinario nel ruolo di uno smemorato sempre partecipe che corrobora la vis comica dei personaggi smorzando le scene più drammatiche, di Matteo Martari che è Stefano e che si sta facendo le ossa con un cinema di qualità e anche Cristina Bugatty, la transgender cool che da Pechino Express approda ora sul grande schermo con stile e ironia dando valore aggiunto a una sceneggiatura molto riuscita, firmata da Ozpetek, Gianni Romoli che è anche produttore del film insieme a Tilde Corsi, e da Silvia Ranfagni.

Ci auguriamo che molte coppie eterosessuali si riconoscano in questa vicenda struggente e intensa, descritta con un linguaggio mai troppo stucchevole né retorico, perché l’amore anche e soprattutto paterno è un diritto di tutti, non una conquista di pochi eletti.

Due parole le spenderemo sulla bellissima colonna sonora di Pasquale Catalano in cui brillano due brani cult: la ballata meravigliosa ‘Luna Diamante’ cantata dalla voce ricca di pathos della leggendaria Mina e tratta dall’album ‘Mina Fossati’ uscito a novembre, e ‘Che vita meravigliosa’ del cantautore Diodato, due perle a impreziosire un film dalla fotografia davvero suggestiva e vibrante, e quell’acqua che lava via tutte le imperfezioni e i drammi, riportandoci alla felicità primigenia.

Da vedere e se possibile da rivedere.

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Equinozio d’autunno: perché avviene il 23 settembre

Sappiamo bene che le stagioni cambiano e che da secoli ormai hanno delle scadenze predefinite in cui iniziano e in cui finiscono, ma non solo, ci sono anche gli equinozi durante l’anno solare: equinozio d’autunno ed equinozio d’estate, ma vi siete mai chiesti perché l’equinozio d’autunno avviene il 23 Settembre?

Se non lo avete mai fatto o ve lo siete chiesti senza poi invece trovare la risposta, qui vi spieghiamo il motivo, sperando di essere abbastanza esaustivi e di porre così fine alle vostre curiosità.

Cos’è l’equinozio

Cominciamo col definire cos’è il quinozio, parola che deriva dal latino “equi-noctis” e significa “notte uguale” al giorno. Anche se per motivi di rifrazione atmosferica, di semidiametro del Sole e di parallasse solare in realtà la lunghezza del giorno è maggiore di quella della notte. Spiegato in parole più semplici la lunghezza del giorno uguale alla notte si ha quando i raggi del sole cadono in modo perpendicolare all’asse terrestre

23 Settembre equinozio d’autunno

L’equinozio d’autunno avviene di solito fra il 21 e il 24 settembre, anche se l’ultima volta che avvenne il 24 settembre fu nel 1931 e dai calcoli avverrà il 21 settembre solo nel lontano 2092.

Dunque perché la data è quasi sempre il 23 settembre in cui cade l’equinozio d’autunno? La risposta è presto data perché le ore di luce e quelle di buio dovrebbero essere esattamente 12 quando si ha l’equinozio e questo avviene nel momento in cui si verificano i fattori astrologi sopra menzionati. In realtà come già detto, il giorno durante l’equinozio è più lungo e l’orario in cui avviene l’equinozio d’autunno non è mai lo stesso e questa variazione è dovuta alla diversa durata dell’anno solare e di quello di calendario.

Dobbiamo pensare che il nostro pianeta ci mette 325,25 giorni ad effettuare un’orbita intorno al sole per questo motivo l’inizio dell’autunno può variare in giorno e ora.

La stagione autunnale 2019 iniziata appunto il 23 settembre 2019 terminerà il 22 dicembre 2019 quando, come ben sappiamo (si spera dall’asilo) avrà inizio l’inverno.

Curiosità sull’equinozio d’autunno

Per gli amanti di miti e leggende vi raccontiamo che l’equinozio d’autunno in tempi antichi era legato ad esempio al simbolo del melograno, associato al mito di Demetra e Persefone, dove la mitologia narra che quest’ultima fu rapita da Ade che la voleva come sposa. La madre cercò di salvarla, ma Persefone aveva mangiato dei chicchi di melograno, che le furono offerti e così si era legata per sempre al mondo dei morti.

Un’altra leggenda invece collega le more all’equinozio d’autunno, essendo uno degli ultimi frutti di fine estate e secondo alcune credenze non andrebbero più mangiate dopo la fine di settembre, perché sarebbero caricate di energie negative.

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E a Miami Gianni Versace creò l’uomo

C’è chi è nato per seguire la corrente e chi invece è nato per rompere gli schemi e abbattere i muri in barba al consenso della comunità.

Gianni Versace apparteneva alla seconda categoria, un sognatore geniale e intellettualmente onnivoro, interprete di una eclatante svolta nel costume, creativo poliedrico e irriverente che ha saputo liberare gli uomini dai vincoli atavici di una divisa borghese asfittica e ormai anacronistica, segnando l’avvento di un nuovo rinascimento teatrale del menswear.

Prima negli anni’80 con il ‘soft suit’, la pelle lavorata e laserata e la maglieria da temerario condottiero, poi negli anni’90 con l’estetica esuberante delle sue stampe solari e opulente e del suo minimalismo sexy e glunge, lo stilista e costumista calabrese, beniamino dei divi e delle rockstar internazionali, ha ammaliato gli uomini creando per loro l’abito di una rivoluzione caleidoscopica che affidava all’egemonia salvifica del colore e ai decori più trasgressivi e originali, spesso mutuati da un’iconografia camp e per i tempi molto evoluta, il nuovo lessico dell’eleganza virile, sempre più ‘wild at hearth’.

Era in incubazione l’identità di un uomo meno macho e più gaudente, un edonista bellissimo e spavaldo che si diverte a stregare le donne con camicie foulard stampate dai mille colori che si spalancano su muscoli turgidi e scultorei, da abbinare a pantaloni jeans couture attillati anch’essi dai colori squillanti o in morbida nappa nera sado-chic, inconfondibile cifra del mondo Versace di ieri e di oggi.

Era il 1992, l’anno delle Colombiadi, e per la collezione maschile della primavera-estate 1993 presentata in estate a Milano Collezioni Uomo con la regia di Sergio Salerni in una memorabile sfilata-kolossal, il fotografo Doug Ordway realizzò degli scatti suggestivi oggi divenuti iconici per presentare e promuovere la nuova immagine maschile bold con cui Gianni Versace, il demiurgo iconoclasta e senza regole paladino di un ‘uomo senza cravatta’, si preparava a lanciare un nuovo sasso nello stagno traendo spunto dalla sua passione per Miami, quel nuovo Eden inesplorato e popolato di creature straordinarie dove lo stilista aveva fatto costruire il suo sontuoso buen retiro nella villa fatale denominata ‘Casa Casuarina’.

Camicie e gonne sarong per lui dalle fantasie sgargianti e dalle tinte tropicali si alternavano in pedana a giubbotti e gilet molto naked da abbinare a sandali da gladiatore e foulard dalle seducenti policromie, per definire un nuovo ‘adonismo’ che affondava le radici nel superamento della cosiddetta ‘grande rinuncia’ in favore di un uomo disinibito e radicale, consapevole dell’eloquente messaggio derivante dalla sua prorompente fisicità.

A Miami a dicembre del 2019 durante la design week Art Basel Miami, la maison della medusa ha riproposto, attualizzandolo con installazioni vivaci in bilico fra moda e design curate dall’eclettica interior designer americana Sasha Bikoff nell’ambito della splendida mostra ‘South beach stories’, quel concept travolgente che per molti gentlemen un po’ azzimati suonò come uno schiaffo: un ceffone coraggioso fatto di colore e sensualità pura, nel segno di una vibrante energia latina.

Una carica rigogliosa che si può ritrovare anche negli arredi presentati dalla mostra ‘South beach stories’ di scena lo scorso dicembre nel Design District di Miami e curata dalla Bikoff che ha già collaborato con Versace per il fuorisalone del 2019.

La mostra di Art Basel Miami ha previsto anche la partecipazione dell’artista talentuoso Andy Dixon. Una esposizione memore dei fasti di una passerella che spettacolarizzava una virilità eccentrica e trionfante.

I top model di quel momento, i più belli, amati e richiesti sulla scena internazionale dei Novanta, Marcus Schenkenberg, Steven Lion, Rick Arango, James Hyde, Brian Buzzini, Gregg Avedon esibirono come opliti di una falange stilosissima, la loro spregiudicata e testosteronica bellezza plastica di muscolosi tritoni associandola a una profusione inusitata e ipervisiva di forme, tessuti, decorazioni e cromie che non aveva e non ha ancora oggi precedenti nell’immaginario collettivo.

Un prezioso volume del marzo 1993 firmato Gianni e Donatella Versace, edito da Leonardo Arte e abbellito dalle opere di Mimmo Paladino e Alighiero Boetti, dalle foto di Bruce Weber, Doug Ordway e David Vance, dallo styling suggestivo di Angelo Azzena e dalle lussureggianti illustrazioni di Thierry Perez e Manuela Brambatti, ricorda a chi quel periodo non lo ha vissuto la portata dinamitarda di quei capi, di quei corpi, di quei volti cesellati ed esaltati da mille virtuosismi coloristici e da tatuaggi campiti come pennellate ad alto tasso erotico su muscoli guizzanti.

Laddove la prestanza fisica divenne il manifesto di un vitalismo ancestrale e paganeggiante, cifra stilistica di una nuova identità maschile aperta oggi molto attuale. Nuovo appuntamento in America: la sfilata cruise coed 2021 che avrà luogo il 16 maggio 2020. Stay tuned.

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Giochi di macchine: 3 migliori videogiochi auto

I video giochi sono un mondo che attira molte persone, dai ragazzini agli adulti, perché per giocare non c’è un età stabilita, e soprattutto, se si parla di giochi di macchine, spesso passa in primo piano la passione maschile che unisce

I migliori videogiochi auto sono quelli studiati per essere utilizzati su PS, XBOX One e PC gaming, ma quali sono quelli che ritenuti i migliori in assoluto? Ecco la nostra classifica.

3 migliori videogiochi auto: giochi di macchine

F1 2019 Anniversary Edition

Primo in lista non può essere che un videogioco auto del 2019 per la playstation, il F1 2009. Questo è infatti il gioco auto ufficiale del Campionato Mondiale di Formula 1 del 2019 uscito nell’agosto di questo anno. Non è il primo della serie, ma senz’altro di successo come le precedenti versioni, con un tocco in più.

In F1 2019 è stato migliorato il controllo e le funzionalità di gioco presentano delle novità, inoltre è possibile personalizzare i piloti e le auto, ad esempio è possibile pilotare la Ferrari F10 e mettere al volante Fernando Alonso o Felipe Massa, scegliere la McLaren MP4-25 e farla guidare da Lewis Hamilton o Jenson Button.

Assetto Corsa

Con Assetto Corsa ci si trova davanti ad un videogioco auto dedicato sia a chi è appassionato di videogame, ma anche a chi è meno esperto e vuole iniziare ad approcciare il gioco video. La prima versione nacque per PC, ma poi è diventato utilizzabile su console.

I comandi sono davvero molti e le simulazioni di gara auto sono state definite fra le migliori di sempre anche se qualcuno ha detto che avrebbe preferito un roster di automobili più ampio, ma insomma, non si può avere tutto e per iniziare è senz’altro uno dei migliori videogiochi auto con una simulazione davvero realistica.

Project Cars

Qui siamo di fronte ad un game auto fra i più amati al punto che i partecipanti alla community sono stati resi partecipi del suo sviluppo. Project Cars è uno dei pochi videogiochi auto che permette di scegliere a quale gara partecipare e con quale auto, in un catalogo davvero immenso, ma non solo: potrete creare anche il vostro pilota su misura.

Non finisce qui, perché per gli appassionati incalliti è anche possibile fare gare online col limite di 20 giocatori e partecipare a eventi e gare organizzate dalla community con tanto di premi veri per chi vince. Anche qui, come per Assetto Corsa, l’esperienza di guida è molto realistica al punto di scegliere anche se giocare in modalità giorno o notte oltre al tempo.

Sciare in inverno: i migliori hotel sulle piste

Tra nuove insegne e nomi storici della tradizione, questi hotel hanno tutto ciò che ci si aspetta da una struttura di montagna: sono sulle piste per cominciare la giornata all’insegna dello sport, sono dotati di spa e piscine sensazionali con vista bosco e infine ristoranti gourmet per passare la serata all’insegna della buona tavola. Da prenotare subito!

Hotel Lamm

L’hotel si trova al centro di Castelrotto, suggestivo paese ai piedi delle Dolomiti, sull’Alpe di Siusi, e c’è tutto ciò che occorre per ritornare in forma e godere di momenti davvero speciali, sulla neve, in spa o al ristorante. I vicinissimi impianti (175 km di piste da favola) sono l’ideale per mettere alla prova le proprie doti sciistiche, il miglior snowpark d’Italia (e 3° al mondo) con fantastici rail, kicker, box e whoop, 80 km di sentieri innevati da scoprire con gli sci di fondo o con le ciaspole: per gli amanti della montagna qui è un vero paradiso.

Hotel Lamm

Hotel Col Alto Corvara 

Fondato nel 1938 e, ancora oggi, amorevolmente gestito dalla famiglia Pezzei, il Col Alto si è sempre tenuto al passo con i tempi grazie ad accurati restyling, che ne hanno preservato l’atmosfera alpina aggiungendo un pizzico di glamour. L’ultimo step arriva quest’anno: l’hotel ha riaperto in occasione del weekend dell’Immacolata con 20 camere “Superior” completamente rinnovate. Il progetto, curato dall’architetto di Bressanone Gerhard Tauber, ha voluto puntare sulla creazione di un ambiente caldo e accogliente grazie all’utilizzo di legno di larice e del loden per i divani e i rivestimenti in stoffa. 


Hotel Col Alto

Hotel La Perla

Si trova direttamente sulle piste da sci, vicino agli impianti di risalita nell’accogliente angolo del paesino di Corvara, l’Hotel La Perla. L’albergo a conduzione familiare è conosciuto nel mondo per l’inconfondibile ospitalità e la straordinaria capacità di instaurare con gli ospiti un rapporto privilegiato che dura nel tempo. Nella gestione dell’hotel la famiglia Costa mette l’ospite sempre al primo posto.

Hotel La Perla

Thurnher’s Alpenhof  

Il Thurnher’s Alpenhof è una perla dell’ospitalità nelle Alpi austriache, sposa alla perfezione uno stile chic cosmopolita e rilassato. Il calore della famiglia proprietaria si riflette nelle attenzioni personali rivolte a ciascun ospite. Agli appassionati dello sci l’hotel offre lezioni gratuite con un istruttore e accesso diretto alle piste di Zürs, che regalano discese di tutti i livelli, nonché la possibilità di praticare altri sport invernali.

Thurnher’s Alpenhof

Comprensorio sciistico di Arabba

Una destinazione per chi fosse alla ricerca di neve perfetta su piste magnificamente battute, cielo azzurro, aria pulita e sole praticamente tutto l’anno. Questi impianti di risalita ultramoderni consentono di raggiungere alcune tra le location più belle e panoramiche di tutta l’area sciistica e, non da ultimo, tanto divertimento ed esperienze gourmet in alta quota. Questa è Arabba, il punto di riferimento a valle (Fodom) dello scenografico comprensorio sciistico di Arabba – Marmolada, che fa parte del celebre carosello Dolomiti SuperSki.

Arabba

Josef Mountain Resort

Oltre a offrire i vantaggi di una struttura glamour e accogliente, ha davvero tutto per un ideale “ski-in/ski-out”: dopo una golosa prima colazione a base di ingredienti locali e regionali, non resta che passare nella nuova ski-room riscaldata e calzare gli scarponi prima di tuffarsi, direttamente dalla soglia dell’hotel, nel mare bianco delle piste del comprensorio di Merano 2000. L’attigua stazione a valle della cabinovia Falzeben consente infatti di accedere a un’area sciistica con 40 km di piste da facili a medie, non senza qualche tracciato riservato agli sciatori più esigenti. Anche snowboarder e freerider di tutti i livelli e capacità troveranno come sempre tutto quello che desiderano su ampie discese, tratti impegnativi e soprattutto nello snowpark Merano 2000 con i suoi numerosi kicker, rail, tube e box.

Josef Moutain Resort


 Gardena Grödnerhof Hotel & Spa

Grazie alla sua posizione davvero privilegiata, l’hotel è senza dubbio un ottimo punto di partenza per vivere al massimo la neve ogni giorno. A soli 200 metri infatti si trovano gli skilift e i campi e la scuola di sci, la cabinovia dell’Alpe di Siusi e il modernissimo passaggio coperto, con scale mobili e tapis roulant, che porta alla cabinovia ad agganciamento automatico del Seceda, collegata allo splendido circuito sciistico della Val Gardena e alla celebre Sella Ronda.

 Gardena Grödnerhof Hotel & Spa

Alpina Dolomites

In una straordinaria posizione panoramica sull’Alpe di Siusi, nella splendida cornice delle Dolomiti, l’hotel offre un’ospitalità raffinata, servizi impeccabili e un comfort eccezionale. Uno sguardo particolare alla sostenibilità, infatti lo chalet è stato costruito nel pieno rispetto delle norme ecocompatibili e si fonde armoniosamente con la splendida natura circostante. Appartiene alla collezione di alberghi indipendenti e di lusso The Leading Hotels of the World.

Alpina Dolomites

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Gli influencer da seguire nel 2020

L’influencer è una figura in grado di influenzare scelte d’acquisto, politiche o decisionali di altre persone grazie all’autorevolezza, al carisma e alla competenza maturata in un determinato ambito. All’interno del settore scelto le principali attività di un influencer sono la creazione e la condivisione di contenuti originali, che seguono un piano editoriale ben preciso in modo tale da ottenere il massimo engagement possibile dalla community.

Le aziende sono sempre più interessate e propense a collaborare con loro, poiché sono in grado di intercettare target di mercato specifici e perché aiutano i brand ad avvicinarsi in modo più reale alla propria clientela, rispetto al classico “monologo” a cui eravamo abituati fino a qualche anno fa con le pubblicità sui mass media.

Giunti a fine anno noi di Manintown abbiamo selezionato una lista di influencer e personaggi pubblici da tenere d’occhio durante il 2020, perché siamo convinti che sapranno offrire diversi contenuti e spunti molto interessanti legati alla loro nicchia di appartenenza.

Marcello Ascani (@marcelloascani)

Prima i disegni animati, poi i vlog di viaggio, ora la produttività e la finanza personale. Marcello Ascani, youtuber e content creator dal 2013, nonostante la sua giovane età si sta facendo notare da diverso tempo per il suo carisma.

Federico Barengo (@barengo)

Youtuber legato alla moda sin dal suo esordio sul web, è la persona di riferimento per quanto riguarda il mondo dello streetwear in Italia. Grazie alla popolarità è riuscito a fare della sua passione un vero e proprio lavoro in ambito fashion.

Rowan Row (@rowanrow)

Influencer molto attivo sui principali social, attualmente si divide tra fashion e fitness, e per questo ambito ha anche un profilo secondario (@rowanrowfitness).

Fabio Barnieri (@douglas_mortimer_official)

Douglas Mortimer è un influencer fuori dagli schemi, che si pone come scopo la valorizzazione e la divulgazione della cultura del gusto e del buon vivere. “Gusto” inteso come la capacità di comprendere, riconoscere e apprezzare il bello. 

Clizia Incorvaia (@cliziaincorvaia)

Famosa come modella e influencer, ha all’attivo delle partecipazioni in TV e si è rivelata un’ottima DJ. La ex moglie di Francesco Sarcina, frontman de Le Vibrazioni, cura un sito dedicato a moda e viaggi che si chiama Il Punto C, e con l’amica Lola Ponce ha fondato il brand femminile Girls Speak!.

Paola Turani (@paolaturani)

Modella prima che influencer, Paola ha a che fare con il mondo della moda sin da giovanissima, quando a 16 anni venne notata da un’agenzia francese. Attualmente è una delle influencer più seguite in Italia e vanta numerose collaborazioni con brand importanti.

Roberto Valbuzzi (@notordinarychef)

Chef e conduttore televisivo, con il tempo ha acquisito sempre più seguito sui social network, in particolare su Instagram. È anche un volto noto in televisione, infatti negli ultimi anni è parte integrante del cast di ‘Cortesie per gli ospiti’.

Marco Ferri (@marcoferri5)

Modello e influencer italiano molto conosciuto all’estero, grazie alla partecipazione in programmi televisivi latino americani. Parla fluentemente 3 lingue, ama il marketing, i viaggi e ha fatto di una passione il suo lavoro.

Csaba dalla Zorza (@csabadallazorza)

Scrittice, autrice e redattrice da sempre appassionata del mondo della cucina. Viene definita la “specialista nell’arte dell’accogliere” e ovviamente un’esperta di lifestyle. Attualmente è giudice nel programma ‘Cortesie per gli ospiti’, in onda su Real Time.

Giulia Calcaterra (@giuliacalcaterra)

Dopo gli inizi come velina e alcune apparizioni televisive, Giulia è diventata una vera star di Instagram. La sua passione per lo sport, le attività adrenaliniche e i viaggi l’hanno trasformata in una delle più importanti travel e fit influencer del momento.

Nick Pescetto (@nickpescetto)

Nato in Brasile, Nick è un content creator appassionato al mondo del fitness e del travel ed è felicemente fidanzato con Giulia Calcaterra. Insieme viaggiano molto e sono ambassador di diversi brand. Ha un pagina secondaria (@nickpescettopresets), dove condivide i suoi preset per Adobe Lightroom.

Giorgio Giangiulio (@giorgiogiangiulio)

Appassionato di moda sin dall’infanzia, è il fondatore del blog “The Style Storyteller”. Attualmente è brand ambassador e consulente per diversi brand di prestigio, oltre che modello. La sua frase preferita? “Il principio della vita elegante è un alto pensiero d’ordine e d’armonia, destinato a trasmettere poesia alle cose” (Honoré de Balzac).

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Cinecult: Star Wars: l’ascesa di Skywalker di J.J. Abrams

Siete angeli o demoni? Sitts o Jedi? E siete per la libertà o per l’odio? Sono domande che cari lettori dovrete porvi vedendo per le feste di Natale l’ultimo epico capitolo della saga fantascientifica più osannata del mondo ‘Star Wars: l’ascesa di Skywalker’ diretto da J.J. Abrams e distribuito da Walt Disney Studios Motion Pictures che nel 2012 ha acquisito la saga dal suo creatore George Lucas.

Per chi non lo sapesse si tratta dell’epilogo di una epopea siderale che affonda le sue radici nel lontano 1977 quando chi scrive aveva appena 5 anni.

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Courtesy of Walt Disney Pictures

Star Wars ci ha accompagnato dall’infanzia alla maturità e continua a forgiare l’animo delle nuove generazioni, educando a incrollabili e solidi valori che oggi sono quasi antitetici alla propaganda sovranista e becera di Trump: l’inclusione, il multiculturalismo, l’estetica green, la tutela dei più deboli, l’uso della forza a beneficio di tutti, il rifiuto dell’odio e dell’imperialismo totalitario, la bellezza poetica della fantasia che tutto avvolge con la sua alchemica fascinazione.

Tutte componenti  che ritroviamo in questo nuovo, avvincente capitolo di questa fantastica e galattica epopea. Daisy Ridley, una conferma dopo il suo successo nel precedente capitolo, incarna la figura della nuova eroina della settima arte: la jedi Rey che salverà il mondo dal perfido imperatore del male Palpatine è una ragazza intrepida, sensibile e valorosa, capace di slanci e grande femminilità pur nei suoi abiti da oplita siderale, peraltro curatissimi, e complimenti ai costumisti.

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Courtesy of Walt Disney Pictures

L’autocrazia è una minaccia anche nel futuro come nel presente, e il regista e gli sceneggiatori J.J. Abrams e Chris Terrio lo sanno bene: meglio la democrazia interplanetaria guidata dalla proba, saggia e virtuosa principessa Leia Organa che nel film è interpretata da una miracolosamente ‘riesumata’ Carrie Fisher scomparsa nel dicembre 2016 e che rivive sul grande schermo grazie a una speciale tecnologia denominata ‘rotoscoping’.

Interessante Adam Driver, attore pregevole e poliedrico, nel ruolo sfaccettato e non facilissimo di Kylo Ren: sarà cattivo oppure no? Diciamo pure che si tratta di un personaggio piuttosto fluido, abbastanza posh.

Interessante perché c’è un bel lavoro di definizione psicologica del personaggio, anche se non eccessivamente intimistica, ça va sans dire. Il ragazzo ha la stoffa e lo ha dimostrato a più riprese e a chi scrive la sua figura piace molto.

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Courtesy of Walt Disney Pictures

C’è poi il dualismo fra Finn e Poe, ovvero rispettivamente i due eroi di sfondo della scena galattica interpretati da Oscar Isaac e John Boyega, che non fanno che bisticciare ma che sono amici per la pelle quando si tratta di difendere la Resistenza dagli attacchi del Primo Ordine.

A tratti sembra di vedere Space Vampires, a tratti Shining o l’Esorcista perché in certe scene cariche di tensione scenica e di thriller dove il lato oscuro ruba la scena alla forza, il regista sembra aver calcato un po’ troppo la mano.

Lo spettacolo in tutta la sua magniloquenza è assicurato anche dal ritorno di fiamma di Billy Dee Williams nei panni del generale Lando e da qualche cammeo qua e là, immancabile diciamo.

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Courtesy of Walt Disney Pictures

Formidabile la macchina scenica che ovviamente punta sui virtuosismi tecnologici per stupire e sorprendere lo spettatore: ci sembra di esserci dentro nei duelli quasi 3D sullo sfondo dei flutti più impetuosi o negli inseguimenti nel deserto, magnifico.

Esilaranti i personaggi che sono ormai parte dell’immaginario dei fan della serie cinematografica: da C3Po molto sarcastico e sempre molto blasè, al gigante peloso Chubeka, fino ai mille animaletti e robot ai quali manca solo la parola.

Il film è suggestivo anche per la fotografia che non ha badato a spese: la pellicola è ambientata in parte in Giordania e in parte nei Pinewood Studios di Londra. Curiosità: il film è stato realizzato in Cinemascope ma anche in formato IMAX a scorrimento orizzontale, mentre la maschera fratturata nera che compare nel film si ispira all’arte giapponese del kintsugi che nel sol levante attraverso l’oro e l’argento serve a dar vita nuova a un oggetto rotto.

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Courtesy of Walt Disney Pictures

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Cani piccolissima taglia pelo corto: 5 razze da scegliere

I cani sono degli animali da compagnia davvero speciali, così come i gatti. Le razze di entrambi sono davvero tantissime, senza contare che quelle dei cani si dividono anche in taglia grande, media, piccola e piccolissima oltre che ulteriori distinzioni per il pelo: lungo, corto e medio.

Se siete amanti dei cani piccolissima taglia e a pelo corto, ovvero quelli che non superano i 10 kg di peso da adulti, ma non sapete quali sono le razze e quale scegliere ve ne indichiamo qui a seguire 5.

Cani piccolissima taglia pelo corto: 5 razze fra cui scegliere.

I cani piccolissima taglia pelo corto sono senz’altro l’ideale per chi vive in appartamenti anche molto piccoli e vuole portarli sempre con sé anche se viaggia. Fra questi le razze sono:

Chihuahua

Sono fra i più piccoli in circolazione, dal carattere vivace e coraggioso sono anche cani molto svegli, indipendenti e con un udito molto attento.

Carlino

Questa razza di cane è molto tenera e affettuosa, anche se molto pigro. Si tratta di un cane ideale per i bambini, ai quali si affeziona subito. Sopporta le loro coccole e i loro continui giochi con estrema pazienza.

Jack russel terrier

Uno fra i cani di piccolissima taglia pelo corto dal carattere con istinti di caccia: è un insieme di energia e vitalità che ama molto giocare e necessita di moltissime attenzioni. E’ anche un cane molto intelligente che risponde a comandi molto complessi e che fa salti davvero eccezionali.

Pinscher nano

Questa razza di cane a pelo corto è di ottima compagnia, ma non lasciatevi ingannare dalla sua taglia, perché non è per nulla docile, ma se addestrato adeguatamente è un ottimo cane da guardia della casa. Riesce a farsi rispettare anche da cani di taglia più grande. Inoltre non ama molto gli estranei a cui tende ad abbaiare ed è molto diffidente. Le origini di questo cane sembrano risalire ai tempi dell’Homo Sapiens da recenti ritrovamenti ed è stato selezionato tra la fine dell’800 e inizio del ‘900 in Germania per la prima volta.

Bassotto nano

Anche questo è fra i cani di piccolissima taglia pelo corto con l’indole da cacciatore come il jack russel terrier. La cosa importante è educarlo fin dalla nascita, tendendo conto che non ama molto la presenza dei bambini. La sua longevità arriva circa ai 15 anni, soffre il freddo e per questo va asciugato subito dopo una passeggiata (in caso di pioggia e umido) e la sua cuccia è meglio se sollevata da terra perché teme l’umidità. Il bassotto nano ama muoversi, pertanto se amate andate a correre o fare attività all’aperto, portatelo con voi e lui sarà felice.

A Milano, 11 e 12 gennaio va in onda la moda sostenibile

Milano punta sulla sostenibilità con con WSM Fashion Reboot, un evento realizzato grazie al supporto di MISE e ICE – Agenzia, alla partnership con Confartigianato Imprese, l’11 e 12 gennaio 2020 al BASE Milano.

Il primo evento dedicato all’innovazione sostenibile e al fashion design, con lo scopo di fare da ponte tra la cultura della sostenibilità, il mercato e il pubblico finale.

Sinergia e interazione sono la chiave per capire WSM Fashion Reboot, un progetto che include installazioni, display, happening e un ricco calendario di attività e workshop per coinvolgere non solo gli addetti ai lavori, ma la stessa città di Milano. L’obiettivo è di promuovere un cambiamento concreto, grazie a un lavoro corale, frutto di una reale collaborazione.

Il progetto nasce dalla sinergia tra Camera Nazionale della Moda, WHITE, CBI Camera Buyer Italia, che insieme a Confartigianato Imprese intendono lanciare un nuovo paradigma della moda a Milano.

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Un’importante iniziativa di sistema guidata da WHITE per valorizzare il ruolo di Milano sulla scena internazionale con una vocazione precisa: diventare il primo appuntamento imperdibile dedicato al mondo della circolarità e sostenibilità della moda.

Tantissime i designer e le realtà coinvolte anche grazie a partner come Fashion Revolution, Cittadellarte Fondazione Pistoletto, il Politecnico di Milano, oltre al Comune di Milano, che sempre sostiene attivamente le iniziative di WHITE.

Tra le cose da non perdere per la prima volta a Milano a WSM – la mostra Sustainable Thinking organizzata dal Museo Salvatore Ferragamo e la Fondazione Ferragamo.

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Stay tuned su MANINTOWN per scoprire tutti i protagonisti dell’evento.

PUOI VISITARE LIBERAMENTE L’EVENTO CLICCANDO QUI:

https://www.wsm-white.com/?page_id=109

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A New York Moschino porta l’ironia della street couture

Street meets couture. È nel segno del sincretismo fra alta moda e look da ghetto fabulous che Moschino by Jeremy Scott debutta a New York in passerella.

Dopo l’en plein di Cinecittà del gennaio 2019 in omaggio al cinema visionario di Fellini, la location è ancora di quelle che non si dimenticano facilmente: quel geniaccio di Scott, per la prima volta del brand nella Grande Mela, ha scelto il New York Transit Museum di Brooklyn, dove qualche giorno fa hanno sfilato, come in un vagone della metropolitana, sia la precollezione donna che le proposte irriverenti dedicate a lui, in piena osmosi con il guardaroba per le Moschino girls.

Gag da passerella come le cerniere trompe l’oeil e le borse maxi a forma di stereo anni’90 ma anche tanti accessori sfiziosi corredano gli outfit co-ed più iconoclasti dello stilista americano che alcuni definiscono la reincarnazione del trasgressivo ed esilarante Franco Moschino.

La black culture si intreccia con lo stile altero e classy delle signorine di Park Avenue, sdrammatizzato in una carrellata di fogge antisciura ma molto sartoriali. Colori pastello e fantasie mimetiche si alternano mentre i print baroccheggianti invadono i jumpsuit agender da combinare con zainetti e marsupi in toni soft.

Il chiodo, altro elemento iconico dell’iconografia di Moschino, acquista una nuova grinta grazie a lavorazioni preziose come ragnatele di catene dorate ricamate sulla pelle e metallerie vistose molto rock ma anche un po’ Toy Boy, perché Jeremy Scott occhieggia all’estetica hard dei leather bar in cui i proseliti gay della ‘clone generation’ si riunivano alla fine degli anni’80 nei club malfamati ricavati dalle macellerie del Meat Packing district.

Tutto è ingigantito, esasperato, per un mood a tutto volume che non si prende mai sul serio in sintonia con la weltanschauung di questo dissacrante marchio che tanto lustro ha dato all’ascesa del Made in Italy.

La musica rap e il r’n’b scandiscono, insieme ai rumori assordanti delle subway newyorkesi, il ritmo delle vite di chi ha scelto di vivere nella città che non dorme mai.

Mentre i fourreau gioiello da vamp rifanno il verso alle mise ammalianti disegnate per Cher da Bob Mackie, il costumista di Elton John prima di Gianni Versace, i frac metallari body conscious da baronetto ribelle e i bomber strizzano l’occhio al Buffalo Style di Ray Petri con tanto di catenozze dorate d’ordinanza, fra cargo pants, giacche a vento color block e confortevoli tute full color virate in toni femminei.

Le stampe stereo ricordano un’epoca più analogica, quando, nell’afa estiva, i newyorkesi potevano sedersi sulle scalinate d’ingresso e ascoltare le canzoni delle estati passate, come nei film di Spike Lee, nella Harlem degli anni’90.

Dettagli cult: gli accendini giganti in stile “Bic” suggeriscono le forme delle borse da sera (abbastanza ampie da contenere non solo un pacchetto di sigarette ma un’intera stecca), mentre il tweed flirta con il denim, la grisaglia diventa sporty chic e le tenute workwear diventano iper glamour per la gioia dei membri della Moschino Community.

È l’energia di Manhattan ma anche della scena underground che riunisce ragazzi e ragazze pronti a mescolarsi e a divertirsi nella giungla d’asfalto con ironia provocatoria e trash couture fatta ad arte per épater les bourgeois.
Prossima fermata: Moschino street. Stay tuned.

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Energizzare la pelle: le migliori soluzioni

Energizzare la pelle è un’esigenza necessaria quando si avverte che il proprio aspetto è stanco, opaco, spento.

Il lavoro, lo stress, la frenesia della vita quotidiana contribuiscono a rendere la pelle disidratata e ruvida, rendendo quindi più che mai opportuna un’adeguata skincare routine.

Per energizzarla e rivitalizzarla, ci sono accorgimenti e prodotti per farla tornare uniforme, fresca e luminosa. Questi ultimi energizzano e migliorano l’aspetto della pelle restituendolo più tonico e compatto.

Gli ingredienti per energizzare la pelle

Per donare alla propria cute nuova vitalità, è necessario inserire nella propria skincare quotidiana determinati ingredienti contenuti in prodotti specifici, come ad esempio questa crema: Vichy.it/crema-energizzante-idealia.

Acido ialuronico e oli essenziali hanno funzione idratante e lenitiva, mentre estratti marini, caffeina, vitamine A e C e altri antiossidanti sono ingredienti che aiutano la pelle a riattivarsi e a riacquisire.

In particolare, le suddette vitamine restituiscono elasticità alla pelle e favoriscono la sintesi del collagene. Ci sono anche formule più esotiche che contengono estratto di Burnet, erba del bisonte e bacche di goji dalle capacità rigeneratrici e ideali per evitare i cedimenti cutanei attraverso il costante stimolo dell’attività cellulare.

La caratteristica fondamentale dei prodotti che li contengono è quella di agire tonificando l’epidermide, evitando così che i muscoli facciali si rilassino.

Le pratiche per una pelle vitale

Al mattino e alla sera il primo dovere basilare è quello di detergere il viso. Prima di passare all’idratazione, può essere utile preparare la pelle a ricevere gli ingredienti contenuti nella crema energizzante e idratante: poche gocce di tonico rapido sul viso può aiutare a rafforzare istantaneamente la cute.

Quindi, idratare la pelle: un passaggio indispensabile per una pelle sana, fresca e luminosa. Una pelle idratata risulta inoltre più protetta e resistente rispetto agli agenti esterni, come ad esempio l’inquinamento atmosferico e le aggressioni esterne.

Seguire una corretta alimentazione e dormire una quantità di ore sufficienti, cioè non meno di otto, sono altre buone pratiche che aiutano a mantenere una pelle vitale ed elastica. Una pelle spenta, imperfetta e disidratata può essere infatti conseguenza di uno stile di vita sregolato ed eccessivamente frenetico.

Tipo di pelle e crema energizzante

In caso di pelle grassa, il tipo più diffuso tra gli uomini, è consigliabile una crema con formula idratante e sebo-assorbente, ma non aggressiva evitando di spingere l’organismo a produrre ancor più sebo una volta che ne è stato sottratto troppo. Si può far ricorso anche a una maschera all’argilla.

Uomini con pelle secca devono cercare una crema che nutra l’epidermide in profondità, ad esempio ricca di oli vegetali. Questo perché la pelle secca è la più incline a una precoce comparsa delle rughe.

La pelle mista, infine, punta a riequilibrare la naturale produzione di sebo e al tempo stesso nutrire attraverso elementi non invasivi, in particolare la vitamina C che per i trattamenti del viso non può mai mancare.

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Moscot apre il suo secondo flagship store in Italia

MOSCOT, l’iconico brand di New York, con 105 anni di storia e istituzione nel mondo dell’eyewear, ha aperto il secondo flagship store in Italia. La nuova location, aperta lo scorso del 12 dicembre, occupa 65 mq in via Ponte Vetero 22 a Milano. Lo spazio combina lo stile distintivo del brand con l’atmosfera suggestiva di Brera, incarnando  lo spirito classico, storico e metropolitano del brand , nella capitale globale della moda e del design. In occasione dell’apertura abbiamo incontrato Harvey Moscot, il celebre CEO del brand.

Harvey e Zack Moscot

Moscot è un brand storico collegato alla città di New York. Cosa rappresenta questa città per il brand?

New York è la città dove tutto è cominciato, in un quartiere formato da artisti, registi, musicisti, e questo ha dato un’impronta decisiva per la storia del nostro brand. Questi sono stati i primi clienti che sono venuti nel nostro negozio e che abbiamo servito diversi anni, motivo per cui abbiamo rapporti con attori e musicisti famosi. New York inizialmente ci ha spinto molto, e penso che rappresenti anche tutti gli immigrati che sono giunti in America, il meltin pot e la diversità del nostro pubblico.

Come mai gli occhiali significano così tanto per l’ambito del fashion?

È partito tutto con gli occhiali da vista, che erano visti dalle persone come un dispositivo medico, e adesso se ci pensi sono la prima cosa che notiamo quando guardiamo qualcuno. Al pari dell’abbigliamento e degli accessori, non capisco perché sia necessario un solo paio di occhiali da vista e magari cinque cinture. In Europa gli occhiali sono visti come accessori da molto più tempo rispetto all’America, dove sono diventati un oggetto cool da meno tempo.

Quanto influiscono i social media sul vostro brand?

Moltissimo, se ne occupa mio figlio che ha molta attenzione verso il mondo del digitale. Per noi è un modo per interfacciarci e comunicare con i nostri clienti e amici in tutto il mondo. Abbiamo quasi 200000 followers su Instagram, e sono tutti organici. I nostri migliori influencer sono le persone che ci scelgono, ovviamente i cantanti (stranieri ma anche volti noti in Italia) musicisti ed esponenti del jet set. Non ci interessa adottare trucchi o eccessive strategie.

So che è anche appassionato di musica, in questo frangente ci sono nuovi progetti?

La musica è molto importante per me, suono la chitarra e scrivo canzoni. Per quanto riguarda le nuove aperture dei negozi cerchiamo di collaborare sempre con i dj, come è stato a Los Angeles con Chromeo e sempre con loro stiamo lavorando ad una potenziale collaborazione per il prossimo anno. 

Cosa significa per lei eleganza?

L’eleganza è un concetto senza tempo, fatto di capi classici e iconici. Quindi direi che per noi l’eleganza è “timeless design”.

Come mai ha scelto Milano come seconda città italiana per l’apertura?

Il nostro primo store è a Roma, ed era giunto il tempo di cogliere l’opportunità di aprire a Milano. Abbiamo sempre voluto essere in questa città perché è il centro della moda europea. Ci è piaciuta subito e per certi aspetti ci ha ricordato la nostra New York. 


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Cinecult: L’ufficiale e la spia di Roman Polanski

“Questo film dimostra che chi è accusato non sempre è colpevole”, così Emmanuelle Segnier ha chiosato lapidaria l’ultimo film del marito, il grande regista polacco Roman Polanski, di nuovo al centro di roventi polemiche.

L’uscita del film, distribuito da 01 Distribution e vincitore del Gran premio della giuria all’ultimo festival del cinema di Venezia, è stata preceduta in Francia da attacchi reiterati delle femministe contro Polanski che oggi ha 86 anni, a causa dell’accusa di stupro mossa al controverso regista di ‘Rosemary’s baby’ dalla ex attrice Valentine Monnier, per una vicenda che si è verificata 44 anni fa.

Ma con buona pace dei suoi detrattori il regista è un maestro indiscusso e con questo film che nei primi 4 giorni di proiezioni nelle sale francesi ha totalizzato 400 mila spettatori, anche Polanski sembra puntare il dito contro i suoi accusatori di ieri e di oggi: “è un film che è innanzitutto uno statement sulla tragicità contemporanea”, spiega con vigore e pathos Luca Barbareschi, coproduttore del film che è e resta indubbiamente un capolavoro, grande lavoro di ricostruzione di un’epoca e di una storia di razzismo e antisemitismo che divise la Francia, una delle pagine più buie e vergognose, oseremmo dire nella storia di una nazione quanto mai gloriosa, faro di civiltà per tutta l’Europa e stavolta responsabile di un ignominioso episodio di antisemitismo.

Quello stesso trend che oggi tanta ignobile destra sovranista sta cavalcando e riportando in auge anche nel nostro paese purtroppo, e che viene denunciato e stigmatizzato da Polanski in questo magnifico e rigoroso film di oltre 130 minuti.

L’affare Dreyfus è uno dei più clamorosi errori giudiziari della storia, sviluppatosi in Francia tra il 1894 e il 1906 e vide protagonista il soldato ebreo francese Alfred Dreyfus, ingiustamente accusato di essere una spia tedesca e quindi processato per alto tradimento.

Dreyfus sostenne fermamente la sua innocenza combattendo contro un’intera nazione ma fu anche relegato nell’isola del Diavolo nella Guyana Francese. Il suo caso ebbe una notevole risonanza mediatica dividendo l’opinione pubblica del tempo, tra chi ne sosteneva l’innocenza e chi lo riteneva invece colpevole.

Tra gli innocentisti si schierò Émile Zola, il quale scrisse un articolo in cui puntava il dito contro il clima di antisemitismo imperante nella Terza Repubblica francese. Tale intervento venne intitolato proprio J’Accuse. In quel momento tutto poteva succedere e sul banco degli imputati alla fine salì un’intera classe politica.

Il film del geniale regista visionario concepito come un legal thriller e un kolossal elegantissimo tutto giocato sull’antinomia fra il rosso e il nero (magnifici i costumi e stupende le uniformi magistralmente ridisegnate da Pascaline Chavanne), pone l’accento, in una Francia in cui si pescava nel torbido e in una Parigi livida e volutamente imbruttita, sulla passione e l’intensità di un’indagine che svela i risvolti psicologici di alcune delle peggiori tare della società occidentale e non solo: l’antisemitismo, la xenofobia e l’omofobia che nel film si può pure cogliere, anche se non è assolutamente palese.

Il finale del film (la storia è nota) dimostra che alla fine, nonostante gli sforzi di Georges Picquart che nel film è interpretato dal formidabile Jean Dujardin (premio Oscar) che alla cieca obbedienza antepone la ricerca della verità e della giustizia, tutto è vano, l’omertà dell’esercito è stata smascherata ma tutto sommato, un ebreo in Francia resta pur sempre un ebreo e i suoi diritti non saranno mai riconosciuti purtroppo.

Una amara constatazione in un momento in cui i gilet gialli in Francia fanno scempio delle vestigia di un grande antinazista della storia francese. Picquart è un uomo dilaniato fra i suoi pregiudizi e la verità, abbraccia la causa del povero Dreyfus con onestà, anche se non è perfetto: ha una relazione con una donna sposata ma tuttavia si rivela un uomo integerrimo e molto umano.

La fotografia è straordinaria e meravigliosa la definizione dei personaggi, anche se a volte risulta quasi troppo perfetto e cerebrale, non privo di colpi di scena. Uno dei film più belli dell’anno, sicuramente da vedere, non foss’altro per l’attualità dei temi trattati: l’odio contro il diverso e soprattutto l’alluvione di fake news nell’informazione contemporanea che esisteva anche nella Francia ‘fin de siècle’, la Francia di Proust, del naturalismo francese e della nascita del cinema.

Condividiamo perfettamente l’opinione critica che ravvista nella pellicola “un’opera di impianto classico che trova la via del grande schermo in un momento storicamente giusto”.

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Marco Bocci: il nuovo testimonial di Harmont & Blaine

L’attore umbro, celebre volto di successi sia sul piccolo che sul grande schermo, interpreta il brand del Bassotto attraverso una campagna pubblicitaria omnicanale.

Bocci, protagonista del cortometraggio “…E se accadesse“ affidato alla direzione di Brando De Sica, figlio d’arte e giovane talento italiano, comunica i valori e l’identità del brand attraverso il proprio appeal e vestendo la nuova collezione autunno inverno.

Un volto, quello dell’attore, espressione di una vita sana e attiva, una personalità affascinante, emblema dell’italianità del brand; personaggio trasversale che abbraccia sia un pubblico maschile che femminile, unito ad uno spirito genuino e frizzante lo rendono il testimonial ideale per la nuova campagna invernale.

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“Ho da subito sposato l’idea del progetto Harmont & Blaine, di voler raccontare l’italianità attraverso il viaggio nelle più belle location d’Italia. – ha commentato Marco Bocci (ecco chi è). Raccontare l’Italia nel mondo attraverso una campagna e i suoi abiti, credo sia una strategia vincente per esportare il made in Italy in tutto il mondo” ha detto l’attore.

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Apre il Bottega Diner per Art Basel a Miami Beach

In occasione di Art Basel Miami e per celebrare l’inaugurazione del nuovo negozio Bottega Veneta situato nel Design District, il pop-up Bottega Diner sarà aperto a tutti – in esclusiva dal 4 al 14 dicembre – presso l’11th Street Diner di Miami Beach dove l’iconico vagone ristorante della Paramount in stile Art Deco sarà customizzato in stile Bottega.

In onore dell’apertura del primo negozio di Miami, Bottega Veneta trasformerà questo ristorante tipicamente americano, ricoprendone l’esterno in acciaio inossidabile con la colorazione oro emblematica della maison ed un’insegna al neon con il logo del brand in corsivo.

Il diner aperto 24 ore su 24 continuerà a servire il suo classico e amatissimo menu, ma che per questo periodo limitato verrà interamente servito in piatti esclusivi, dagli hamburger alle cannucce di carta, ai tovaglioli, alle tazze, alle bandierine e alle scatole di fiammiferi di accompagnamento.

L’oro, uno dei codici tipici del marchio, rappresenta la gioia, l’esuberanza e il lusso ma con un tocco di originalità, dai gioielli all’auto sportiva ricoperta d’oro e adesso anche un ristorante.

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It’s Christmas! Be bright

Oro, argento e… brilla! Parti col look giusto per distinguerti nei giorni di festa con l’accessorio o il capo che da grinta e luminosità a qualsiasi serata. Da mixare con cura con un denim o garbati passepartout da guardaroba come completi neri o l’intramontabile camicia bianca, sono i veri protagonisti di stagione caratterizzati da metalli e pietre preziose, borchie e design accattivanti. Orologi, scarpe, occhiali valigie e capi da passerella, alzano le regole del gioco per osare e splendere tutti i giorni, anche con qualche oggetto stravagante da portare con il carisma di Re Mida.

SALVATORE FERRAGAMO

Mocassino in pelle con classico morsetto oro.

COR SINE LABE DOLI

Il più originale nel mondo dei papillon è Cor Sine Labe Doli, famoso per i suoi esemplari in ceramica.

BOTTEGA TRECCANI

Penna Roller Idea finiture in oro, ideata in esclusiva per Bottega Treccani dal maestro Alessandro Mendini.

HUBLOT

Cronografo con cassa 45mm in ceramica lucidata e satinata. Lunetta in King Gold 18 carati lucidata e satinata. Cinturino in King Gold 18 carati e ceramica nera.

TIFFANY & CO.

Anello in oro con sigillo in onice nero della collezione Tiffany 1837™ di Tiffany & Co.

DOLCE & GABBANA

Scarpe stringate tempestate da borchie dorate di varie misure.

ERMENEGILDO ZEGNA

Ermenegildo Zegna sunglasses, montatura squadrata sulle lenti calde e l’iconico logo ‘XXX’ in versione gold illumina le aste in acetato nero.

HIDE & JACK

Hide & Jack, il cui nome è ispirato a Dr. Jeckyll & Mr Hyde sono le sneakers che hanno fatto del contrasto il loro comun denominatore.

TUMI

19 Degree Aluminium è un bagaglio ultra resistente realizzata in alluminio con angoli scolpiti, sistema di chiusura a due punti con 2 lucchetti TSA con combinazione a pulsante.

AHIRAIN

Materiali e tecnologie ricercate per i piumini impermeabili di casa toscana che mettono d’accordo stile e tecnologia.

LINGOT D’AMOUR

Un lingotto d’oro puro per i gemelli di Lingot D’Amour

GUCCI

L’orologio Grip di Gucci si ispira al mondo dello skateboard come suggerito dal nome, che richiama la superficie della tavola a cui aderiscono le scarpe dello skater. La cassa in PVD oro giallo presenta tre aperture, a indicare le ore, i minuti e la data, mentre il logo GG inciso decora il cinturino coordinato.

G-SHOCK

Il primo esemplare di G-Shock realizzato in metallo dorato è l’esclusivo modello G-D5000-9, in edizione limitata e in vendita solo presso selezionate boutique in tutto il mondo.

RIMOWA 

L’Attaché Gold in alluminio è stata interpretata dall’artista Daniel Arsham per la collaborazione “Eroded Suitcase”. Bordi accuratamente arrotondati e scanalature ben definite, un lucchetto a combinazione in metallo e la maniglia rispettano la monocromia di color oro massiccio.

D’ELMAR

Dark Desire è una fragranza di lusso alle note speziate di fiori d’arancio, olio di carota, cardamomo, cannella, cumino, insieme a sandalo e patchouli. In vendita presso Zhor Parfums nel cuore di Milano

PININFARINA SEGNO

Il modello Cambiano Gold conserva l’iconica silhouette di Cambiano nelle varianti in oro chiaro e in oro rosa, in un elegante stelo dello spessore di 0.30 micron. Con puntale in lega Ethergraf® che scrive per ossidazione, come una matita ma indelebile come l’inchiostro, è custodita in una scatola in noce massello.

24BOTTLES

24Bottles nella sua versione natalizia, é la bottiglia piú glamour della hydration industry, in acciaio riutilizzabile, mantiene le bevande fredde per 24 ore e calde per 12 ore, senza creare condensa.

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Quali sono le migliori t-shirt da uomo per il 2020? Ecco i nostri consigli

Uno dei capi di abbigliamento più personalizzabili in assoluto è la t-shirt da uomo. Nate come icona americana degli anni ’60, le t-shirt sono diventate un formidabile mezzo di espressione artistica, stilistica ed ideologica. È per questo motivo che molti dei brand di alta moda hanno iniziato ad inserire nelle loro collezioni t-shirt da uomo. Anche nella collezione invernale di quest’anno ci sono state molte novità, vediamo quali sono e cosa possiamo consigliarvi per la stagione

A meno che non si segua con molta attenzione un dato brand, è difficile scegliere una t-shirt da uomo vista l’immensa offerta nei negozi fisici e online. Tuttavia, nonostante le proposte siano state molto varie, alcuni prodotti ci hanno decisamente impressionato più di altri.

Maglie da uomo: l’originalità di Balenciaga

Balenciaga, ad esempio, ha proposto una collezione di t-shirt in colori molto vivi, a discapito delle tonalità che in genere dominano le collezioni autunnali. Tuttavia la scelta delle nuance per queste magliette uomo, le rende capo d’abbigliamento assolutamente indipendente: possono essere quindi indossate anche autonomamente.

Ha avuto molto successo la t-shirt a lupetto, e quindi con il collo alto, in particolare nel colore giallo acceso: abbinata ad un jeans o ad un pantalone bianco spiccherà per contrasto anche nelle fredde giornate invernali.

Tutti i modelli Prada 2019/2020: massima attenzione alla semplicità

Anche Prada, che in passato si è distinta per alcune scelte stilistiche molto eccentriche, ha realizzato per questa collezione alcune maglie molto interessanti. La collaborazione Prada x TheDoubleF ha portato alla creazione di t-shirt basic con una bellissima patch sul petto con su disegnata una rosa in forma stilizzata. La patch è disponibile sia nel colore fucsia che nel colore verde, in modo da garantire l’abbinabilità con diversi tipi di outfit. Per chi invece non voglia rinunciare né alla semplicità né al brand Prada, può optare per la linea di maglie basic di altissima qualità in diversi colori.

Polo | Paolo Pecora; Felpa | Paolo Pecora; Trousers | American; Vintage Shoes | Castaner; Sun glasses | Prada

Un altro trend che sempre Prada ha abbracciato calorosamente è la realizzazione di maglie in lana o in cashmere. Questi capi si differenziano nettamente dai maglioni in quanto sono più leggeri e meno pesanti da indossare: possono quindi essere un’ottima alternativa in caso di climi non troppo freddi. Molto bella la maglia realizzata a mano in lana Shetland, la fantasia un po’ vintage ed i colori pienamente autunnali come il giallo, il verde scuro e l’azzurro scuro vi faranno decisamente innamorare.

Salvatore Ferragamo: eleganza senza tempo

Il brand Salvatore Ferragamo ha invece proposto una collezione molto sobria che potrà incontrare anche i gusti dei millennials. La maglia leggermente oversize in colore nero e malva a strisce potrà tenervi caldo nelle giornate invernali, è molto comoda e soprattutto non rinuncia ad avere un design elegante e totalmente made in Italy. Le idee per gli abbinamenti, poi, non mancano. Essendo la maglia leggermente oversize, è possibile optare per un look molto tradizionale con una camicia a tinta unita ed un pantalone che ne ricorda i colori chiari.

In conclusione anche quest’anno gli amanti di Prada, Balenciaga, Salvatore Ferragamo e tanti altri brand potranno scegliere tra vari fatti da prodotti con un design innovativo e con una qualità sempre al top.

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Cinecult: The Irishman di Martin Scorsese

Affresco epico, fra la vita e la morte, ‘The Irishman’ presentato in anteprima alla quattordicesima edizione della Festa del Cinema di Roma alla presenza del presidente della repubblica Mattarella, segna il ritorno di fiamma di Scorsese, 9 nomination e un Oscar per ‘The departed’, una pellicola al cinema e dal 27 novembre su Netflix.

Sullo sfondo della romanzata biografia di Jack Sheeran, protagonista del film e del romanzo omonimo che da questo è tratto (il libro ‘L’irlandese. Ho ucciso Jimmy Hoffa’ scritto da Charles Brandt), scorre inesorabile la storia degli Stati Uniti che si dipana intrecciandosi con la malavita.

La monumentale pellicola (dura oltre tre ore) costata 160 milioni di dollari, prende le mosse dal racconto dell’irlandese Jack Sheeran, un sicario che fa carriera in politica e che ripercorre la sua vita dalla sua carrozzina, ormai vecchio e prossimo alla morte.

La sua voce narrante conduce lo spettatore in un mondo di affari loschi e di torbide collusioni fra politica e malaffare, laddove i boss di cosa nostra puntellano la causa del sindacato di Jimmy Hoffa, che negli anni ’50 in America era più potente di Elvis e che scomparve misteriosamente dopo essere uscito dal carcere.

Nel film la storia americana viene evocata in modo magniloquente e dolente insieme: dalla crisi missilistica della baia dei porci all’assassinio di JFK (eletto pare proprio grazie alla mafia italo-americana), la guerra del Vietnam e soprattutto il Watergate.

Era dal 1995 che il regista americano e Robert De Niro, che in questo film è Jack Sheeran, non lavoravano più insieme, esattamente dall’epoca di Casinò. Il cast punta tutto su un formidabile Al Pacino, diretto qui per la prima volta da Scorsese, e che per il suo ruolo di Jimmy Hoffa in questo film potrebbe, secondo molti autorevoli e bene informati, ambire a una statuetta come miglior attore protagonista.

La vita di Sheeran, grazie all’incontro con Russell Bufalino (uno straordinario e tragicomico Joe Pesci) cambia radicalmente: da addetto alle consegne di quarti di bue soprattutto ai boss della mafia diventa imbroglione e sicario della mafia, guardia del corpo e poi comprimario politico di Jimmy Hoffa che nella realtà scomparve misteriosamente.

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Bellissimo il racconto del rapporto fra Jack Sheeran e la figlia, testimonianza eloquente dei fallimenti del veterano di guerra che aderisce alla mafia e rinnega la sua famiglia nel tentativo di proteggerla.

Il film è una riflessione sulla lealtà e il tradimento, sul tempo che passa e la caducità degli eventi che tendono sempre a essere dimenticati dove la criminalità organizzata è analizzata solo nel contesto del film e con un punto di vista, un approccio più umano e vagamente melanconico dove prevale una tensione drammatica palpitante e un interessante ed eloquente lirismo, il tutto condensato in una tecnica registica formidabile e ben collaudata e in una fotografia magistrali.

Nel cast giganteggiano intorno al triumvirato dei titani del cinema, anche Harvey Keitel, Bobby Cannavale, Anna Paquin e Jack Huston. Netflix ha reso possibile questo film e Scorsese lo ha sottolineato energicamente consentendogli, grazie a degli effetti digitali sperimentali sviluppati da Industrial Light & Magic, di ringiovanire artificialmente gli attori, i suoi amici che Scorsese intendeva appunto valorizzare appieno, evitando di sostituirli sullo schermo con attori più giovani quando si risale indietro nel tempo di 30 anni.

“Oggi il cinema propone kolossal che paiono dei parchi giochi tratti dai fumetti ma è assurdo che questi film possano essere definiti cinema”, parola di Martin Scorsese, amatissimo da Giorgio Armani che varie volte gli ha affidato il compito di rappresentare la sua potente, distintiva identità.

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PETINTOWN: idee regalo da fare al tuo pet

Il Natale è alle porte e ciò significa solo una cosa: è il momento di stupire chi amiamo con regali meravigliosi. E per chi proviamo più sentimenti, se non per i nostri fedeli coinquilini a quattro zampe? E’ giusto che anche loro, quindi, trovino un pensierino sotto l’albero da scartare “a sei zampe” e trascorrano un momento speciale con noi.

Qui sotto qualche idea, adatta ad ogni budget, che ti permetterà di rendere felice chi spartisce con noi tempo ed emozioni, i nostri cani e gatti. Dai regali più tradizionali ed utili, a quelli più curiosi. Lasciati ispirare e poi corri a comprare ed impacchettare per la tua zampetta preferita, in cambio riceverai ancora più affetto! 

Per incantare i nostri cani ci siamo affidati a Toonpet, una boutique e-commerce di stile, fondata un anno fa e curata da veri dog enthusiast e fashion lovers, che selezionano oggetti e creano collezioni per far sentire i nostri cuccioli sempre più speciali e alla moda.  

DONUT BED

Questa cuccia pelosa e confortevole è progettata in modo da avvolgere il tuo cucciolo durante i suoi numerosi ed estremi pisolini e previene il deterioramento del suo pelo. Grazie alla sua forma rotonda, questa cuccia di alta qualità è l’ideale per gli animali che adorano rannicchiarsi! Il bordo rialzato crea un senso di sicurezza e fornisce supporto alla testa e al collo, mentre l’imbottitura super-morbida offre sollievo dal dolore articolare e muscolare. Accogliente, flessibile, rifinita con pelliccia sintetica e auto-riscaldante, ricorda la pelliccia di una madre! Toonpet ha selezionato per noi due modelli e una gamma di colori, rendendola un’aggiunta perfetta all’arredamento di ogni stanza. Rifinita con fondi resistenti all’acqua e allo sporco, aiuta ad evitare che i disagi accidentali raggiungano i tuoi pavimenti.

LARRY – THE WINTER PARKA

Larry – The Winter Parka

Vesti il tuo amichetto peloso e fallo sentire protetto dal freddo. Larry – The Winter Parka, è un accessorio stiloso, caldo e confortevole, dotato di una tasca posteriore che ti permette di portare con voi qualche croccantino o i sacchettini per raccogliere i suoi bisogni. Disponibile in blu e adatto per cani di taglia piccola e media.  Facile da indossare e da pulire! 

PET-A-PORTER

pet a porter
pet a porter
pet a porter

Da una giornata all’aperto insieme, agli spostamenti e ai viaggi tipici delle vacanze, Pet-a-porter, la collezione di borse luxury fatte a mano, è un must have per trasportare il tuo amico a quattro zampe in modo comodo e sicuro: ti permette di portarlo ovunque tu debba andare e gli consente di scoprire nuovi posti insieme a te. Clicca sul link per scoprire i diversi modelli stagionali disponibili in più colori, da quelli pastello per l’estate, o i polka per tutto l’anno, al tessuto Herringbone per un mood invernale. Sono tutti personalizzabili con il nome del tuo pet!

ACCAPPATOIO POSHY ME

L’inverno porta pioggia, neve e freddo e, ogni volta che tu e il tuo cane tornate a casa dalla passeggiata, si merita di tornare pulito con un bel bagnetto. Nella categoria Toon Spa trovi una selezione di accappatoi per far sentire il tuo cucciolo proprio come in un centro benessere. La fascia da annodare in vita ha ancora bisogno dell’aiuto di mamma o papà per essere legata. E’ realizzato in tessuto di spugna progettato appositamente per assorbire l’acqua.

Eat your Veggies PAJAMA

Eat your veggies pajama

Un cane comodo e al caldo è un cane felice. Toonpet ha creato Snoozy Pup, una capsule collection di pigiamini che avvolgeranno i vostri cuccioli in un totale comfort. Disegnato per i cuccioli, si adatta anche a razze di piccola e media taglia.

 

Non dire gatto se non gli hai ancora comprato il regalo di Natale! Per chi è amante dei felini, abbiamo selezionato dal web qualche oggetto con cui stupire subito il proprio micio

TIGRITO

Tigrito Alessi

Tigrito è la ciotola che ALESSI ha creato per il tuo micio. Disponibile in tre colori e composta da due scodelle, porta in casa l’allegria. Pensi che il tuo gatto ci si possa riconoscere? 
https://www.alessi.com/it_it/catalogsearch/result/?q=tigrito&gclid=EAIaIQobChMI2Nf3-Pue5gIVCIjVCh1ivQV9EAAYASAAEgIVT_D_BwE&gclsrc=aw.ds

ALBERO TIRAGRAFFI

tiragraffi

Con questo albero tiragraffi il tuo gatto avrà così tanto da graffiare, nascondersi e saltare da una parte all’altra durante la giornata che non ti assillerà più miagolando ogni 5 minuti facendoti gli occhioni dolci per ottenere l’ennesima ciotola di croccantini
https://www.miciogatto.it/shop/happypet-tiragraffi-albero-per-gatti-palestra-graffiatoio-sisal-grande-130-x-72-x-200-cm/

KONG SCRATTLES

gioco kong

Da sempre i gatti si divertono a correre dietro a qualsiasi cosa rotoli o abbia una coda. Per Natale, regalagli questo gioco dotato di una consistenza irresistibile e un tintinnio che stimola la voglia di giocare. All’interno contiene anche erba gatta. Lui si sta già leccando i baffi, tu cosa aspetti a comprarlo? 
https://www.robinsonpetshop.it/giochi-e-/6062-kong-gioco-di-natale-scrattles-per-gatti/kong/kong-gioco-natale-scrattles-per-gatti.html

AMACA DA FINESTRA

amaca da finestra

Se hai un gatto non puoi non aver notato quanto immensamente ami accovacciarsi davanti alla finestra e guardare fuori. Con questa amaca gli puoi permettere di farlo con il massimo del confort.
https://www.zoologos.net/cuccia-amaca-letto-da-finestra-per-gatti-colore-kaki.html

SPAZZOLA DA APPENDERE

spazzola da appendere

E tu hai mai beccato il tuo gatto grattarsi il musetto contro gli stipiti delle porte? Con queste innovative spazzole da appendere gli permetterai di grattarsi provando una sensazione di sollievo ed eviterai che si faccia male contro gli spigoli duri dei muri e delle porte. 
https://www.modamemorizzare.com/content?c=accessori%20per%20gatti&id=20

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Lamezia International Film Fest 6

Coerentemente con la linea artistica delle precedenti edizioni, al centro della manifestazione vi è stato il Premio LIGEIA nella sezione ESORDI D’AUTORE, dedicata ai migliori esordi del cinema italiano.

Quest’anno il riconoscimento è stato assegnato al regista napoletano Mario Martone, reduce dal successo de Il sindaco del rione Sanità. Lo stesso Premio andrà, poi, all’attrice Isabella Ferrari.

L’ultima serata del Lamezia International Film Fest diretto da Gianlorenzo Franzì, ha visto la presenza di molti ospiti d’eccezione: l’attrice Isabella Ferrari, il regista Mario Martone, la sceneggiatrice Ippolita Di Majo, il regista francese Jean Jacques Annaud, e Le Coliche.

Proprio i fratelli Colica accompagnati dal loro regista, ci hanno raccontato episodi esilaranti della loro breve ma già intensa carriera, come quando inscenando una rapina per un clip di youtube, le persone intorno hanno realmente chiamato la polizia.

Alla Ferrari, che ha ritirato il PREMIO LIGEIA nella categoria ESORDI D’AUTORE, è stata inoltre dedicata la retrospettiva MONOSCOPIO che l’ha vista protagonista di numerosi film di successo da lei interpretati tra cui ‘Amatemi’, ‘La vita oscena’, ‘Romanzo di un giovane povero’, ‘Arrivederci amore ciao’.

Isabella Ferrari ha ripercorso la sua carriera parlando del suo rapporto con importanti registi come Ettore Scola – “Scola venne a teatro a vedere il primo spettacolo che feci a Milano e subito mi ha offerto il ruolo di protagonista nel film Romanzo di un giovane povero. L’inizio delle riprese, però, continuava a subire dei ritardi e nel frattempo rimasi incinta della mia prima figlia. A quel punto pensai che non avrei più fatto quel film a cui tenevo molto. Le riprese iniziarono e, nonostante fossi incinta di 5 mesi, Scola mi prese ugualmente. Mai avrei pensato di poter vincere la Coppa Volpi a Venezia, eppure successe”.

Attualmente la Ferrari è sul set della terza serie di Baby. “Nella prima serie ero una madre molto superficiale che non capisce nulla della vita della figlia, nella seconda si rende conto che sua figlia si prostituisce e non riesce a fare nulla per lei. Nella terza serie non mancheranno le sorprese. Il bello di questo mestiere è che diventano tutte delle meravigliose sfide. È sempre un salto nel vuoto”.

Con l’incontro con Sabrina Paravicini e Nino Monteleone che hanno presentato il film da loro diretto dal titolo Be Kind – viaggio all’interno della diversità, ricevendo anche il Premio LIGEIA nella sezione Esordi d’Autore. Un progetto nato dal desiderio della Paravicini di fare un regalo a suo figlio Nino, ma che con il tempo è diventato un vero e proprio film che racconta il viaggio da piccolo di una persona diversa all’interno della diversità, intesa non come differenza ma come ricchezza della varietà.

La mamma accompagna il figlio in un percorso fisico ma soprattutto emotivo dove ogni tappa rappresenta un incontro con persone che raccontano le esperienze attraverso la condizione delle proprie storie.

“Be Kind è un film che abbiamo voluto raccontare attraverso lo sguardo di Nino che all’epoca aveva 12 anni – ha affermato Sabrina Paravicini – mi piaceva l’idea di rappresentare la gentilezza intorno alla diversità perché nel nostro percorso abbiamo avuto la fortuna di incontrare tante persone gentili. Il film è nato come un’esperienza familiare perché volevo che Nino facesse una bella esperienza in piena autonomia. Giorno dopo giorno, però, diventava un film a tutti gli effetti. Da qui è nato anche il Be Kind World, un premio rivolto a tutte le professioni in cui le persone si sono distinte per gentilezza”.

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I regali beauty per lei

I cofanetti beauty per lei sono delle confezioni speciali che a Natale rendono prezioso ogni gesto di bellezza. Funzionali o più sontuosi, soddisfano i gusti di tutte raggruppando le linee iconiche dei brand o mettendo insieme delle fantastiche travel size per i viaggi imminenti. Per chi non amasse il genere, ci sono sempre le migliori novità del periodo, acquistabili singolarmente e garanzia di un regalo che non vi farà sfigurare.

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In The Cut: la campagna di Antony Morato dedicata all’inverno

Accostamenti materici, disarmonie cromatiche e tridimensionalità dello sfondo a contrasto con i look in primo piano sono le immagini della quarta campagna social di Antony Morato, dedicata alla parte più invernale della collezione fall winter 19/20.

In questo contesto i capi sembrano emergere spontaneamente dal fondale volontariamente alterato, l’ uomo contemporaneo abbatte i confini, reinterpreta il suo modo di vestire esaltando la sua personalità in contrasto con i canoni preimpostati.

Il risultato è una proposta che partendo dal capospalla, nelle versione bomber e in quella parka, propone il nero – colore simbolo dell’heritage del brand – accostato a volumi ampi e dettagli sportivi per conferire al look grinta ed esaltarne la sua contemporaneità. 

I materiali che compongono i capi sono ricercati e innovativi: dalle imbottiture in fibra vegetale Sorona Dupont alle maniche finger hole, dai tessuti tecnici sui bomber ai cappucci con doppio tessuto e patte antivento.

https://www.morato.it/it/

Sponsored content by Antony Morato

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Natale 2019: gli oggetti di design all’insegna del colore

Per questo Natale abbiamo pensato ad alcune idee regalo originali ispirate allo stile moderno e innovativo. Gli oggetti di design sono dei pensieri sontuosi quando vogliamo stupire i nostri cari, la scelta migliore per regalare al nostro soggiorno un tocco di stile ma anche dei perfetti regali dell’ultimo minuto. Scoprite la selezione nella gallery.

GAETANO PESCE

Le opere del grande Maestro Pesce non sono mai una uguale all’altra. Fatte a mano, questi splendidi oggetti di arte e contemporaneita’ sono accompagnati ciascuno dal certificato di autenticità firmato dal genio creativo. Nella produzione prolifica di sedie, armadi, poltrone, gli oggetti casa di Gaetano Pesce sono una linea accessibile al collezionista di gusto e stile. Da non perdere!

www.gaetanopesce.com

STEFANO GIOVANNONI

Il designer Stefano Giovannoni ha preso ispirazione proprio da questo significato per realizzare la Rabbit Chair Velvet: una seduta in grado di unire dolcezza e simpatia con comodità e fantasia. Una sedia in due versioni, adulto e bambino, in cui le orecchie del coniglio diventano schienale. In una terza versione la sedia Rabbit si illumina divenendo anche lampada.

https://qeeboo.com/it/rabbit-chair-velvet-finish-by-stefano-giovannoni

LATERAL OBJECTS BY STEFAN BECKMAN

Stefan Beckman Studio è uno studio di design con sede a New York specializzato in scenografia e direzione artistica per l’industria della moda. Il loro lavoro ha fatto parte delle più iconiche campagne pubblicitarie ed editoriali di moda degli ultimi quindici anni. Oltre a progettare sfilate per i più grandi nomi della New York Fashion Week stagione dopo stagione, progettano eventi, presentazioni di moda e mostre in tutto il mondo.

Lateral Objects è un laboratorio di design nato all’interno del Stefan Beckman Studio. Gli audaci colori pop della California Art degli anni ’60 e il movimento di design Supergraphics degli anni ’70 sono stati l’ispirazione per la prima collezione di oggetti che risultano ideali come regalo natalizio come i bicchieri gradiente soffiati a mano o i sottobicchieri da abbinare.

https://www.lateralobjects.com

https://www.stefanbeckman.com

@stefanbeckman @lateralobjects

MISSONI HOME

Missoni è la casa per eccellenza e un must-have per gli amanti dei pattern multicolorati a colori brillanti e tessuti di prima classe e eleganza. Ecco le migliori idee regalo per questo Natale:

Set americano in tessuto waterproof, a macro chevron multicolori. Tovagliolo abbinato in tinta unita.

https://www.missoni.com/it/missoni-home/set-americano-gift_cod46681538vu.html

Accappatoio unisex con cappuccio, in spugna di cotone qualità riccio/taglio. Motivo piccoli dadi multicolori. 100% cotone.

https://www.missoni.com/it/missoni-home/accappatoio_cod46646516xk.html#dept=hw_hmbthrbs

Plaid ricamato in Poliestere, con lurex a motivo chevron. Con frange. Misura 130×180 cm.

https://www.missoni.com/it/missoni-home/plaid_cod46649912vd.html#dept=hw_hmblnk

ALESSI

Food à porter è un lunch box che non sembra un contenitore per il pranzo, ma un elegante accessorio di moda. Un oggetto funzionale e bello, da portare come una borsa dal design ricercato.

https://www.alessi.com/it_it/

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A model’s talk: i gemelli Patriota

Come e quando è nata la vostra passione per la moda e carriera di modelli?

La nostra carriera da modelli è nata quando ci siamo trasferiti a Goiânia, la capitale del nostro stato. Uno stylist ci ha presentato ad un’agenzia di moda e da lì abbiamo cominiciato a lavorare e ci siamo innamorati del fashion a prima vista.

Le vostre città di origine e quelle che vi sono rimaste nel cuore?

Siamo nati a Porangatu-go e abbiamo viaggiato molto per cui non possiamo non nominare Hong Kong , Roma, Milano , Rio de Janeiro e New York City.

I posti che sognate di visitare?

Volevamo visitare l’Italia e ci siamo riusciti, ci piacerebbe andare in Nuova Zelanda, Australia, India e Giappone. Nel nostro paese invece bisogna assolutamente visitare Cristo Redentore a Rio de Janeiro, perché è una città meravigliosa con molte culture e diversità. In Italia invece ci è piaciuta Roma che è una città affascinante sia per storia millenaria, arte o gastronomia.

Nella vostra valigia cosa non può mancare?

Nella valigia, non può mancare l’asciugacapelli, filo interdentale, profumo, camicia, pantaloni, biancheria intima e i nostri accessori per la palestra.

I vostri consigli per tenersi in forma anche viaggiando?

Fare una sana colazione, allenarsi nella camera d’albergo, fare jogging al mattino o in strada o in spiaggia.

La vostra playlist?

Ci piace il jazz, il blues, la samba e il rock.

Photographer: Alisson Marks 
Stylist: Stefano Guerrini 
Grooming: Domenico Mastrodicasa
Stylist’s assistants: Daniela Cassis Peña, Francesca Minardi, Gergana Dimitrova
Models: Marcos e Marcio Patriota @Elite Uomo Milano

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Hair style: i consigli di stile di Stefano Terzuolo

I consigli di stile di Stefano Terzuolo, fondatore di Gum Salon Milano e artigiano dei capelli dall’animo british. Linee morbide e naturali, ispirazioni che arrivano dagli anni 90, ma anche dalle passioni che guidano e influenzano il suo lavoro.

Come sta evolvendo il progetto Gum?

Siamo partiti nel 2009 con il primo negozio ispirato ai saloni inglesi. Il nostro pubblico erano gli studenti delle accademie di moda, chi cercava qualcosa di davvero cool e fuori dalle righe o personaggi meno conformi ai canoni del classico parrucchiere.

Con il passare degli anni, per maturazione personale ma anche perché i tempi stavo cambiando abbiamo deciso di sviluppare il nuovo progetto, introducendo il concetto di experience.  Oltre che al semplice taglio ho implementato la linea di prodotti per capelli insieme allo skincare per trasformare il negozio in una sorta di hair spa, concetto che ad oggi funziona benissimo.

Quali sono i trend nei tagli maschili al momento?

Abbiamo assistito per molto tempo a tagli da barbiere anni 40 e 50  ispirati alla old school, ma oggi non è più così. Già da tre anni ho abbandonato quel mondo, poiché volevo abbracciare linee più morbide. Certamente, l’ispirazione attuale proviene dagli anni 90, c’è un grande ritorno del colore anche per l’uomo con la decolorazione e i ramati, mentre per i tagli vanno le frange destrutturate. I capelli si portano più lunghi ai lati e sulla nuca tenendo come riferimento alcuni grandi della musica, come David Bowie e gli Oasis.

Ovviamente, non è la regola fissa, ogni look è studiato sul cliente e questo ci permette di prendere un ampio bacino, dai più fashion addicted agli uomini che amano gli stili più classici.

Cosa evitare assolutamente per essere “out of style”?

Il taglio rasato con bordi molto alti e il ciuffo lungo. Meglio un look morbido e naturale. Quanto alla barba, assolutamente no alle barbe lunghe, per questo motivo l’anno scorso ho tolto il servizio barberia.

Dove nasce la tua ispirazione?

La mia ispirazione nasce principalmente dalla musica. Cerco nuove band inglesi soprattutto, con look non estremi ma da cui posso attingere spunti originali. E ovviamente da Londra, la mia città del cuore. Penso che molti trend nascano ancora da lì.

Destinazioni lifestyle da non perdere a Londra?

Torno in questa città molto spesso e nel mio giro non mancano mai la Summer House che è uno dei più importanti centri espositivi di arte contemporanea. Poi, il Broadway Market che si trova nell’East End a London Fields, una zona di tendenza  dove ogni sabato si tiene un mercato con prodotti davvero super selezionati che arrivano dalla campagna.

Brick Lane, perché adoro il vintage e lì ci sono dei negozi fantastici. Come esperienza di barberia consiglio invece Mardok, uno storico barbiere inglese per vivere un’experience d’altri tempi.

Milano riesce a reggere il confronto?

Negli ultimi anni questa città è davvero esplosa ed è al pari delle altre europee. Mi viene in mente un ristorante da non perdere, si chiama Motelombroso ed è nella zona del Naviglio Pavese. La cucina è di alto livello, ottima anche la cantina con  i suoi vini naturali e al suo interno organizzano spesso delle mostre.

Nuovi progetti legati a Gum?

Sto implementando la linea Supernova con un nuovo scrub a base di sale marino per i capelli, che andrà a lavorare sulla cute per riequilibrare la pelle dal sebo, ma è anche adatto a psoriasi e problematiche di caduta. Stiamo collaborando  inoltre con Depuravita che ha creato un integratore biologico e totalmente naturale per la pelle presente ora in negozio.  E visto che abbiamo parlato di musica un altro progetto personale a cui tengo è il mio ep musicale di cantautorato, si chiama “Di Notte” che al momento sta andando molto bene.

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Sex movie: 3 best film erotici da vedere

Il vasto mondo dei film è ricco di pellicole che hanno fatto la storia dai film storici, western, commedie, azione, thriller per ognuna di queste categorie vi sono sempre le top ten o le classifiche dei migliori fra questi non mancano di certo i sex movis con la classifica dei best film erotici da vedere ricchi di amore, passione ed erotismo.

Noi ve ne segnaliamo quattro di sex movis girati da registi degni di nota e con attori che hanno fatto e fanno ancora oggi in parte la storia del cinema.

3 sex movis best da vedere

Eyes Wide Shut

Film uscito nel 1999 il cui regista fu Stanley Kubrick e che come protagonisti Tom Cruise e Nicole Kidman, nelle parti di Bill e Alice. Recitano la parte di una coppia perfetta, ma dopo una festa la donna confessa al marito di essere stata attratta da un altro uomo. L’uomo che al momento sembra non essere toccato dalla confessione della moglie, si lascia andare dalle inibizioni che si porta dietro e si lasciare andare al corteggiamento di altre donne, partecipa ad un’orgia e si interessa alla prostituzione.

Stanley Kubrick regista di grande fama ha coronato la sua carriera prima di lasciarci con questo film erotico, definito come il più complesso racconto a sfondo sessuale apparso sullo schermo.

Ultimo tango a Parigi

Film del 1972 diretto da Bernardo Bertolucci, che porta sullo schermo Marlon Brando, nei panni di Paul un uomo che avanza con l’età e distrutto dalla morte della moglie, riprende a vivere dopo aver incontrato, quasi come uno scherzo del destino, la giovane ventenne Jeanne (Maria Schneider). Fra i due nasce una passione che si vede consumare giorno dopo giorno a Parigi all’interno di un appartamento sfitto.

Questa pellicola fece parlare molto segnando la storia del lungo metraggio, poiché definita la più scandalosa mai apparsa al cinema sino quel giorno oltre a veder Marlon Brando in una delle sue più grandi performance come attore.

Le Età di Lulù

Sex movis del 1989 di Almudena Grandes e portato sul grande schermo da Bigas Luna che sceglie come protagonista Francesca Neri, all’epoca molto giovane. Il film percorre le tappe dell’educazione sessuale di Lulù, la ragazza si innamora dell’amico di suo fratello Pablo, interpretato da Oscar Ladorie e più maturo di lei. Entra con lui nel mondo erotico non sapendone nulla, ma poi diventa insaziabile e padrona di tutto.

Una notte da Oscar a Cinecittà World con The Italian Wedding Stars

Venerdì 29 Novembre negli studi di Cinecittà World, che furono prima gli studi di Dino De Laurentis il grandissimo produttore cinematografico, sono andati in scena The Italian Wedding Stars, decretando il successo di Daniela Corti.

Non solo una wedding planner, ma un’organizzatrice di eventi di caratura internazionale, che giunta alla quarta edizione della manifestazione, non ha scelto la solita villa o castello, ma bensì un parco divertimenti che per la prima volta ha ospitato un Gran Galà.

Il concorso è rivolto a premiare tutte le eccellenze del settore: dal wedding planner all’allestitore alla miglior musica che quest’anno ha avuto un giudice di tutto rispetto per la categoria, ovvero ilo maestro Mazza.

L’occasione ghiotta del trovarsi nel tempio del cinema, ricordando che proprio li son stati girati colossal come Cleopatra, è stata quella di presentare il film di Mauro Cartapani “A_Mors”.

Una produzione indipendente capace di narrare con una qualità cinematografica, scenografica e fotografica assoluta, una storia ispirata a fatti realmente avvenuti, in scenari mozzafiato, tra lupi e foreste immense, dove la natura detta ancora le regole. A ricevere il premio speciale è stato proprio l’attore protagonista Cristian Stelluti.

wedding-stars-cinecittà
PH: Melissa Fusari

The Italian Wedding Stars ha coronato, anche quest’anno, il grande lavoro di Daniela Corti che, oltre a dedicarsi alla ricerca e alla selezione delle eccellenze nel wedding italiano, opera con grandissimo successo, in partnership con ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo, a supporto di un fenomeno in grande espansione come il Destination Wedding Italiano.

Con il suo progetto Undiscovered Italy Tour, ha recentemente realizzato due impareggiabili wedding & press tour, guidando giornalisti e wedding planner alla scoperta delle meraviglie di due regioni straordinarie come Puglia e Umbria.

Son stati assegnati ben venti premi, tra categorie in concorso e premi speciali, tra cui ricordiamo quello al giornalista dell’anno 2019 a Fabrizio Imas, per l’essersi distinto in poliedria in diversi settori, come quello per l’appunto del destination wedding di lusso.

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Look da sci, i migliori alleati

La stagione sciistica è alle porte ed è subito caccia alle piste più belle e gli impianti più all’avanguardia. Dalla discesa perfetta per gli amanti della tradizione, a snowpark e fuoripista da brivido per i più audaci, l’importante è non farsi cogliere impreparati e scegliere gli alleati giusti per dare il cento per cento in tutte le condizioni. Per un trick sulla tavola o una performance da discesa libera, ecco le ultime innovazioni fresche da laboratorio, i top di gamma per dare il massimo in ogni disciplina e chissà, non tentare anche qualche evoluzione freestyle.

Oakley Clifden
Studiati per lo sci alpinismo, sono perfetti per proteggerti dalle condizioni climatiche più estreme grazie alla tecnologia delle lenti Prizm™ che offrono un contrasto ottimizzato e l’antiriverbero HDPolarized. Una montatura progettata con schermature laterali e meccanismo di bloccaggio del ponte per garantire la massima protezione.

The North Face
Si chiama Brigandine, con tecnologia Futurelight, mantiene la pelle asciutta mentre affronti la neve fresca nei percorsi fuori pista più inaccessibili.

Burton Step-On

Un attacco innovativo e super confortevole che consente al rider d’inserire e disinserire lo scarpone facilmente dagli attacchi, senza la necessità degli allacci convenzionali e concentrarsi sulla performance e il divertimento. Perfetto per i new beginners.

Tavola Burton
La Burton Free Thinker, caratterizzata dall’iconica grafica anni 90, è una twin-tip che consente la massima espressione creativa in qualsiasi direzione.

Lifaloft Jacket di Helly Hansen
Questa giacca è stata votata come Gold Winner ISPO Awards nel segmento Snowsports per il 2019 da una giuria composta da 43 giudici provenienti da 12 paesi di 3 continenti. Più leggera del 20% e allo stesso tempo più isolante, grazie a microscopiche sacche d’aria che catturano e trattengono il calore.

Garmin Fenix 6
Dispone di oltre 2.000 località sciistiche per lo sci alpino (con nomi e coefficienti di difficoltà delle piste). La funzione ClimbPro permette di analizzare il profilo altimetrico di un percorso, come quello di un’uscita scialpinistica, e rilevare tutte le sezioni di salita più impegnative del percorso. Presenti anche Smart Notification, pagamenti contactless tramite Garmin Pay™ e musica.

Rossignol Covershield Jacket 

Ha una struttura all’avanguardia che imita le corazze protettive degli animali. I componenti della giacca si sovrappongono e si articolano così da ricoprire le cuciture e garantire un’impermeabilità impeccabile. 

Briko Storm
Questo casco, dotato di 16 fori di ventilazione, combina diversi materiali di costruzione, come policarbonato e ABS, ottenendo così un mix ideale tra leggerezza e robustezza. Il fitting aumenta con lo Slim Rollfit che, grazie a una rotella regolatrice nella parte posteriore, garantisce la calzata ideale e l’adattabilità del casco a ogni tipo di testa. 

Patagonia Pow Slayer Bibs
Leggera e altamente traspirante, è realizzata in tessuto GORE-TEX® Pro a 3 strati in nylon, con superficie esterna completamente riciclata. Zip bidirezionali per una ventilazione ottimale, tasche cargo sono a prova d’acqua e pratiche da utilizzare e ghette per lasciare fuori la neve. 

Fischer Speedmax 3D
Questi sci sono progettati per ridurre l’attrito dell’asta sulla neve grazie all’utilizzo di un materiale sciolinabile anche sulle pareti laterali dell’asta molto sollecitata. Si tratta di equipaggiamento da Coppa del Mondo, sviluppato in collaborazione con i più forti atleti della disciplina.

Dynafit Tour 88
Hanno una larghezza di 88 mm al centro, creati per lo scialpinismo classico, sono dotati di eccellente manovrabilità, sciata stabile e utilizzo semplice su ogni terreno. Il peso leggero di appena 1.280 grammi (lunghezza di 166 cm) permette allo sciatore, anche nelle lunghe uscite impegnative, di risparmiare energia per la discesa. 

Julbo Cyrius

Questa maschera presenta una lente cilindrica senza telaio che garantisce un campo visivo molto ampio. Dal design moderno e leggermente squadrato, è dotata di lente fotocromatica Reactiv che si adatta alle variazioni della luminosità, garantendo così una ampia visibilità e una protezione elevata in ogni condizione atmosferica. 

Nordica Hands Free
Il suo sistema, permette di calzarlo come una pantofola perché ha una apertura di ben 40 gradi per infilare il piede senza aiuto. Spariscono i tradizionali 3 ganci anteriori a favore di un’unica leva posteriore, che si alza e si abbassa semplicemente con l’aiuto del piede o dei bastoncini da sci.
Inoltre il suo sistema Primaloft mantiene il piede al caldo, per i più freddolosi o per chi ha problemi di circolazione, HF ha a disposizione anche il sistema integrato di riscaldamento Therm-ic, che si regola tramite Bluetooth. Uno scarpone che farà gola non solo ai senior, ma a tutti quelli che vogliono sciare bene con meno complicazioni possibili.

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Natale 2019: i migliori regali beauty

Fragranze che si vestono a festa, skincare in combinazioni speciali e limited edition pensate appositamente per il periodo natalizio. Per il Natale 2019, la bellezza, nelle sue vesti più scintillanti ci regala sorprese che fanno sognare. È decisamente il periodo migliore dell’anno per gli esperti o appassionati di beauty!

DEPOT

Una nuova collezione di fragranze calde o fresche, legnose o leggermente fiorite, ambrate o fruttate, sempre evocative ed avvolgenti dedicate all’uomo contemporaneo con un appeal retrò.

BULLFROG

Chi ama la rasatura, si innamorerà della confezione The Cool Shaver che comprende la crema rasatura secret potion N.1 in formato da 250ml, l’autentico prodotto da barberia da usare con il pennello professionale e la ciotola da rasatura per montare la crema e il rasoio di sicurezza completo di porta rasoio in pelle, comodissimo da portare in viaggio.

COLLISTAR

Un cofanetto dedicato all’idratazione, con il Gel viso idratazione totale non-stop 24H 75 ml , Gel Doccia Tonificante 100 ml Schiuma da Barba, tutto nella travel-bag firmata The Bridge.

K DOLCE&GABBANA

Il cofanetto, rivestito di un elegante pattern damascato, include l’eau de toilette 50 ml e il balsamo dopobarba 75 ml, per celebrare al meglio il re della vita di tutti i giorni.

CAUDALIE

Il cofanetto Acqua di bellezza contiene, tre prodotti  immancabili per una pelle luminosa, come l’Eau de Beautè 100 ml la Mousse Nettoyante Fleur de Vigne nel formato 50 ml e la Masque Instant Detox nella versione 15 ml.

DYPTIQUE

Diptyque augura fortuna, protezione e armonia con le sue tre nuove candele. La loro composizione olfattiva utilizza piante e ingredienti dalle virtù benefiche rese note da un’antica leggenda dell’America Latina.

NUXE

Il cofanetto eccellenza uomo contiene prodotti anti-età come il fluido ricaricatore di giovinezza Nuxellence da 50ml, il contorno occhi multifunzione 15ml e il gel doccia multiuso 200ml. 

BRAUN

Con Series 8 Braun presenta un rasoio elettrico in grado di offrire una migliore esperienza di rasatura. Il design dalle forme pure ed essenziali permette agli uomini di sentirsi al loro meglio in modo semplice e veloce.

ACQUA DELL’ELBA

Un bouquet pensato per la casa sulle ‘Note di Natale’ con l’accordo magico creato con arancia, mandarino, ginestra, gelsomino, miele, cannella, noce e legni di macchia mediterranea.

PHILIPP PLEIN

Si chiama The Skull la prima fragranza del celebre stilista, ed è frutto di una co-creazione concepita dallo stesso Philipp Plein e il maestro profumiere Alberto Morillas, apprezzatissimo a livello internazionale. Presentato nella versione eau de parfum, il profumo è un tatuaggio olfattivo lussuoso e sensuale. ( Per questo Dicembre sarà disponibile solo in alcune boutique PHILIPP PLEIN selezionate e sullo store online in Europa e negli Stati Uniti ).

AUGUSTINUS BADER RICH FACE AND BODY DUO 

The Rich Cream 50ml & The Body Cream 170ml è un kit che comprende un trattamento viso e la crema corpo, per beneficiare di un’idratazione intensa “from head to toe”.

SHISEIDO MEN HOLIDAY KIT

Il cofanetto è dedicato alla tonicità e alla protezione anti-age per l’uomo con i prodotti iconici del brand.

FOREO LUNA FOFO

Questa combinazione all’insegna dello sport viene fornita completa di una pratica borraccia, detergente microfoam da 20ml e il piccolo ma efficace smart coach personale LUNA fofo. 

TRUSSARDI PARFUMS

Complementari ed intense, le fragranze in edizione limitata di Trussardi Parfums sono il regalo perfetto da fare ai rispettivi partner. Yin (nero) e yang (bianco), maschile e femminile.

AHAVA

Il marchio israeliano, famoso in tutto il mondo per la lussuosa collezione skincare a base di preziosi minerali e ingredienti del Mar Morto, firma un kit in esclusiva per l’Italia realizzato in collaborazione con Moleskine.

REN SKINCARE

Anche quest’anno, REN Clean Skincare ha scelto Silken Favours per la creazione dei Christmas Kit  con alcuni dei top seller del marchio skincare inglese a base di bioattivi,  racchiusi in simpatici cofanetti pronti da regalare o da regalarsi.

FIAT 500 FOR HIM

Esteticamente ispirata all’auto italiana più famosa nel mondo, la fragranza esordisce con note di pompelmo, pepe di Timur e pepe rosa, che lascia spazio ad un cuore fiorito di geranio e iris fiorentino. Lo shower Gel completa l’idea regalo.

ICEBERG FOR HIM

Ideale per chi ama le note aromatiche maschili di bergamotto, cardamomo del Guatemala e frutta secca, il cofanetto Iceberg For Him contiene la fragranza della maison e uno shower Gel che dona morbidezza e un profumo unico alla pelle.

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Cinecult: L’inganno perfetto di Bill Condon

Arriva nei cinema il 5 dicembre quello che potrebbe essere, e ce lo auguriamo, l’anti-cinepanettone per antonomasia, ovvero il film ‘L’inganno perfetto’ di Bill Condon, distribuito da Warner Bros. Il film è un gioiello di sceneggiatura e di acting sublime, d’altronde c’era da aspettarselo dato che riunisce per la prima volta sul grande schermo due titani della settima arte come Helen Mirren e Ian McKellen.

I due favolosi attori si sono misurati sul palcoscenico di Broadway in ‘The dance of death’ di Strindberg. Il film si innesta in uno spunto di grande attualità. In un mondo in cui tutto è fake, bisogna guardarsi sempre le spalle, e chi truffa a volte potrebbe essere… truffato?

Il genio della truffa Roy Courtnay (McKellen) ha messo gli occhi su una nuova preda: Betty McLeish (Helen Mirren), una donna da poco rimasta vedova che vale milioni di sterline. E Roy intende prendersi tutto. Fin dal loro primo incontro, Roy inizia a manipolare Betty con il suo collaudato modo di fare, e Betty, che sembra alquanto affascinata da lui, lo asseconda.

Ma questa volta, quella che sarebbe dovuta essere una semplice truffa si trasforma in un gioco del gatto con il topo, dove la posta in palio metterà in luce i più insidiosi inganni che li porteranno entrambi attraverso un campo minato di pericoli, intrighi e tradimenti.

Il film è basato sul bel romanzo di Nicholas Searle edito da Rizzoli e dimostra la caducità estrema delle macchinazioni: chi la fa l’aspetti, direbbe un adagio popolare. E quello che più piace nel film è questa ambiguità perenne, questo intreccio di suspence e di drammatico ricco di colpi di scena dove nulla è mai quello che appare proprio come nella società 4.0.

Magnifici i trench e gli abiti di McKellen, dandy iconico del cinema british che trasforma ogni inquadratura in uno spettacolo di stile e in un capolavoro di sublime undersatement. Oggi le donne subiscono quotidianamente torti e ingiustizie e anche se si parla molto di parità, non abbastanza si è fatto in questo senso.

Helen Mirren è una personalità ‘incontournable’, davvero irresistibile, e il film andrebbe visto anche solo per lei e per la sua sovrana eleganza. Non vogliamo spoilerare ma la scena della metro ambientata a Londra è davvero bella, anche per il modo impeccabile in cui è girata.

Brillante, ricco di ironia e di verità nascoste, il film scorre leggero e vitale lasciando lo spettatore incollato alla poltrona, fra arte e intrattenimento. La magistrale padronanza della macchina da presa e la fotografia intensa e vibrante lasciano senza fiato.

“È un thriller dall’atmosfera hitchcockiana, dove si intrecciano elementi di mistero, criminalità e passioni umane. La storia rivela l’affascinante patologia di un truffatore in carriera e la cosa più bella dei film come questo è che non sai mai cosa succederà e perché”, spiega il regista, che nel film rivela senza supponenza la sua vasta e riconosciuta sapienza teatrale, e chi scrive assicura ai lettori cinefili e non, che c’è assolutamente da credergli.

Le critiche stanno a zero perché il film non offre fianco a critiche. Quindi non perdetelo!

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Ciao Belli: intervista a Roberto Ferrari

È l’ esilarante voce radiofonica che accompagna con gag e il celebre sondaggio da più di vent’anni una generazione cresciuta con il suo programma. Roberto Ferrari, deus ex Machina di Ciao Belli è un “no ordinary man” che mette sempre tutto sé stesso in ogni cosa che fa.

Basti pensare che è stato il primo conduttore radio a trasmettere live dallo spazio (leggete l’intervista per capire come mai è così ossessionato dalla mancanza di gravità), detiene un guinness dei primati mondiale legato alla canoa e non sta praticamente mai fermo. In una piacevole conversazione telefonica con noi di Manintown abbiamo voluto celebrarlo.

Inoltre, gli amanti della musica anni Novanta sappiano che a partire da gennaio 2020 c’è un evento imperdibile organizzato da lui a ritmo dance che lo vedrà protagonista assieme alle regine della musica di quegli indimenticabili anni nelle piazze di tutto il Belpaese.



Ciao Belli è Un programma ventennale di culto che ti vede in prima linea con il sondaggio in compagnia di Digei Angelo. Il segreto del vostro successo?

Se lo ascolti evidentemente piace (sorride scherzando, ndr). Probabilmente sta nel fatto che noi cambiamo spessissimo il format. Oltre a Digei Angelo abbiamo con noi Nicola Savino, siamo un grande team e ogni anno cambiamo. C’è Roofio ad esempio, e altri personaggi che magari non si conoscono. C’è Albertino, che ogni tanto torna a trovarci. In pratica non si fa in tempo ad affezionarsi che noi rimescoliamo tutto e cambiamo. Forse è quello.

Sei un uomo, passaci il termine, futurista. Sei andato nello spazio, hai un Guinness dei Primati mondiale legato alla canoa, piloti aerei. Da dove nasce la fascinazione per l’adrenalina e la velocitá?

Sono sempre stato così. Adesso mi sono un po’ calmato. È una cosa nata da me direttamente. Una passione innata per lo spazio. Sin da quando ero piccolino avevo questo tarlo nella mente, riuscire ad andare nello spazio. Ho vissuto un’epoca, gli anni Sessanta, in cui c’è stata la guerra per andare nello spazio tra Urss e Usa. A quei tempi c’erano due canali di stato in tv, non si parlava d’altro. Era un tema molto sentito. 


Ho letto che hai iniziato a fare radio dai tempi del militare. Come é cambiato questo mondo essendone tu uno dei più amati protagonisti?

Non è cambiato moltissimo, la radio è sempre una cosa che sentiamo in macchina o in casa. Sono cambiati i media per ascoltarla adesso ci sono moltissime web radio e i famosi podcast. Prima c’era l’FM. Pochi network. Una cosa che probabilmente è cambiata è che prima il deejay era da solo, ora ci sono molte più coppie e terzetti per dare un ritmo più incalzante al tutto. Prima facevo programmi da solo come conduttore. Ora tutte le radio che ascolto i conduttori sono almeno due.

Cosa non manca mai nella tua valigia dato che viaggi molto?

La musica, mi tiene sempre compagnia ed è la passione che mi ha fatto venir voglia di fare la radio. Mia moglie reclama sempre sul fatto che non ascolto la musica che vorrebbe lei (mentre facevamo l’intervista al telefono erano insieme ed è nata un’esilarante gag sul fatto che porta la moglie dentro la valigia, ndr).

Parallelamente alla radio tieni molte serate come deejay nelle più celebri discoteche italiane. Il tuo pubblico ti segue ovunque. Qualche aneddoto divertente dell’estate trascorsa?

Mi diverto tantissimo a fare ancora serate, i miei colleghi della stessa età hanno smesso. Si sentono vecchi. Io no. Di personaggi ne trovo mille: c’è sempre quello nelle serate in discoteche che nonostante ballino tutti non gli va bene quello che stai mettendo.

Sei presente con una mattonella persino nel celebre muretto della città di Alassio al fianco di artisti come Arbore e Battiato. Che effetto ti fa?

Molto bello. Una Sensazione molto bella. Io sono stato presente nel comune di Alassio per diversi anni ho fatto delle cose artistiche ospite nelle loro manifestazioni. Per questo mi sono meritato la mattonella è una bella riconoscenza che mi rende particolarmente orgoglioso.

Qualche progetto in cantiere?

Il Live novanta. Il ritorno della musica anni Novanta tornerà ancora più forte nel 2020. Ho messo su un format considerando che la gente degli anni Novanta, allora teenager, ora ha l’età per ballare quella musica nelle piazze. Ho studiato una formula con le cantanti che hanno cantato in quell’epoca. Debutteremo l’11 gennaio 2020 all’Alcatraz di Milano e andremo avanti in tutte le piazze. Avrò con me Neja, Regina Nathalie dei SoundLovers e Kim Lukas. 

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I cocktail di Natale

Il Natale ha un’atmosfera magica e anche i bartender di tutto il mondo cercano di trasmetterla attraverso le creazioni particolari pensate appositamente per questo periodo dell’anno.
Di seguito alcune celebri etichette che potrete utilizzare per stupire amici e parenti nelle classiche serate in cui ci si trova tutti insieme per scambiarsi gli auguri.

Mare pumpkin flip

Ingredienti:
– 60 ml Gin Mare
– 1 uovo intero
– 30 ml latte
– 30 ml latticello
– 20 ml di birra di sciroppo di zucca
– Cannella in polvere

Procedimento:
Per la birra di sciroppo di zucca utilizzare una birra non troppo amara, versarla in un pentolino e mescolarla energicamente per rimuovere tutta la CO2. Aggiungere successivamente parti uguali di zucchero e polpa di zucca, scaldare e aggiungere cannella in polvere, mescolare fino a ottenere un composto liquido e omogeneo, successivamente lasciarla raffreddare.
Aggiungere tutti gli ingredienti nello shaker senza ghiaccio. Agitare per 10 secondi circa, successivamente aggiungere il ghiaccio e agitare energicamente per altri 20 secondi.
Filtrare in un bicchiere precedentemente raffreddato e spolverate con noce moscata. Guarnire con un pezzetto di zucca disidratata, un bastoncino di cannella e anice stellato.

Mantuano Punch

Ingredienti:
– 40 ml Diplomatico Mantuano,
– 30 ml to chai
– 30 ml succo di mela
– 30 ml succo di cranberry
– 10 ml di miele o sciroppo d’acero
– 2 dash angustura

Procedimento:
Preparare un’infusione intensa di tè chai utilizzando una quantità di tè doppia rispetto al normale. Versare tutti gli ingredienti nella punch bowl. Aggiungere fette di mela, fette di limone, bastoncini di cannella e alcuni baccelli di anice stellato, mescolare e servire caldo. Guarnire con uno spicchio di mela rossa, limone, un bastoncino di cannella e anice stellato.

Caorunn Alexander

Ingredienti:
– 37,5 ml Gin Caorunn
– 12,5 ml crema cioccolato bianco
– 25 ml di crema
– 12,5 ml latte

Procedimento:
Unire tutti gli ingredienti in uno shaker con ghiaccio e shakerare per qualche secondo. Colare direttamente nel bicchiere.Guarnire con un bastoncino di cannella o anice stellate e una spolverata di noce moscata.
Bicchiere: coppa

Coupette

Ingredienti:
– 45 ml Riserva Carlo Alberto rosso
– 15 ml bitter alle noci
– 30 ml gin 209
– 20 ml moscato allo zenzero
– Albume

Procedimento:
Reverse Dry Shake & Strain. Guarnire con biscottino al pan di zenzero.

Full Moon

Ingredienti:
– 45 ml Bitter Rounge White
– 15 ml succo di lime
– 30 ml marmellata di mandarino
– 20 ml Plantation original dark
– Estratto di alchecheng

Procedimento:
Reverse Dry Shake & Strain. Guarnire con biscottino al pan di zenzero.

Familiare

Ingredienti:
– 30 ml Diamante Acqua di Cedro
– 30 ml Plantation 3 star
– 1 spoon di FraCk, Amaro serale. No alla Moda
– 30 ml succo di i limone
– 10 ml di sciroppo di zucchero

Procedimento:
Unire tutti gli ingredienti in uno shaker. Shake & Strain.

Il Capitano

Ingredienti:
– 45 ml Jefferson Amaro Importante
– 15 ml Akermes di Firenze
– 30 ml succo di limone
– 20 ml di sciroppo di zucchero

Procedimento:
Unire tutti gli ingredienti in uno shaker. Reverse dry Shake & Strain. Guarnire con un rametto di finocchio selvatico.

Pan di Zenzero

Ingredienti:
– 45 ml Jefferson Amaro Importante
– 15 ml Irish Whiskey
– 30 ml succo di limone
– 20 ml di sciroppo di zucchero
– albume

Procedimento:
Reverse Dry Shake & Strain. Guarnire con biscottino al pan di zenzero. 

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Tiramisu: la ricetta originale per farlo in casa

Il tiramisù è uno dei dessert più amati dagli italiani, ideale da degustare in estate con la stagione calda, ma anche durante le feste e in varie ricorrenze. Le sue origini risalgono intorno alla fine degli anni ’60 e pare avere origine dall’usanza dei contadini veneti di sbattere il tuorlo d’uovo con lo zucchero

Il tiramisù così come lo conosciamo oggi invece si deve al cuoco e pasticcere Alle Beccherie di Treviso, che dopo aver iniziato a lavorare presso un ristorante trevigiano, unisce l’usanza veneta a ricordi d’infanzia e crea il “Teramesù”. La sua creatività gli fa aggiungere anche il mascarpone, realizzando così la crema tiramisù tanto amata oggi.

Questa che vi ho raccontato è una delle storie sulla nascita di questo dolce, ma attenzione, a contendersi la creazione della ricetta originale del Tiramisù c’è anche il Piemonte e il Veneto.

Grazie a questo cuoco e al ristorante trevigiano, il Tiramisù è diventato un dolce diffuso in tutto il mondo e il nome è conosciuto in ben 23 lingue diverse inserito nel vocabolario di queste e si trova al quinto posto come la parola italiana più conosciuta.

Ricetta originale del Tiramisù

Preparazione facile del Tiramisù: tempo di preparazione circa 3 h

  • Ingredienti per 8 persone
  • 500 gr mascarpone
  • 300 gr di savoiardi
  • 250 gr caffè espresso
  • 200 gr zucchero
  • 80 gr di marsala
  • 4 uova
  • Cacao amaro q.b.
  • Sale

Preparazione del Tiramisù

Preparate abbondante caffè espresso, versatelo in una scodella, zuccheratelo aggiungendovi anche il Marsala, mentre questo si raffredda, prendete le uova e assicuratevi che i gusci siano puliti, poi separate i tuorli dagli albumi e metteteli in due ciotole diverse. Aggiungete ai tuorli un pizzico di sale e lo zucchero. Gli albumi teneteli sempre da parte.

Sbattete ora il tutto fino a quando non si ha una consistenza spumosa e chiara.  Aggiungete ora il mascarpone e mescolate con un cucchiaio.

Ora montate gli albumi con frusta elettrica o a mano. Una volta ben montati uniteli al composto precedentemente realizzato con i tuorli e il mascarpone e mescolate la crema dal basso verso l’alto.

Ora che la crema è pronta e il caffè è a temperatura ambiente, preparate il contenitore per il tiramisù (può essere un vassoio di alluminio, una terrina di vetro o di coccio, l’importante è che sia medio basso, ideale per fare 2 strati di tiramisù – circa 30×30 può andare bene).

Immergete i savoiardi nel caffè col marsala, 1 secondo per lato, e poneteli nella pirofila scelta sino a realizzare il primo strato. Non lasciate spazi vuoti.

Ora coprite lo strato di savoiardi con una parte della crema preparata e fate così con altri due strati di savoiardi e crema. Tutto sempre in parti uguali e ben adagiato.

Al termine ponete il tiramisù in frigorifero per circa 2 h e coperto da un foglio di carta stagnola.

Prima di servire spolveratelo con il cacao amaro, aiutandovi con un setaccio.