(Don’t be) Quiet, Please

Ribaltando le classiche parole con cui inizia una partita di tennis “Silenzio, prego”, Pharrell Williams, insieme ad adidas, ha lanciato nel quartiere di Harlem, Manhattan, la campagna Quiet Please, con l’obiettivo di ispirare la comunità locale a far sentire forte la propria voce e a farsi strumento di un cambiamento positivo, attraverso l’amore e i valori autentici dello sport. I tennisti sponsorizzati da adidas Garbiñe Muguruza, Angelique Kerber, Sascha Zverev, Dominic Thiem e Jo-Wilfried Tsonga si sono riuniti presso il Frederick Johnson Community Court di Harlem per una speciale sessione di allenamento con le organizzazioni giovanili locali, dando il loro prezioso contributo a supporto del progetto. Si tratta di un’iniziativa studiata in modo particolare per la comunità di New York, che prevede il restauro di un campo da tennis attraverso una donazione a NYC Parks (il dipartimento che gestisce i parchi cittadini) e borse di studio per i bambini che desiderano dedicarsi al tennis, istituite in collaborazione con Court16 e Horizons. adidas ha permesso a chiunque di potersi esprimere e di invitare gli altri a fare lo stesso, installando in tutta la città delle sedie da arbitro, simbolo della campagna Quiet Pleaseda cui diffondere il proprio messaggio positivo. Il cantautore statunitense ha anche sviluppato con adidas la sua prima collezione sportiva ispirata alle grandi leggende del tennis, i cui capi saranno indossati dal team di tennisti di adidas nei prossimi incontri che si svolgeranno nella Grande Mela. Perché, come recita il manifesto, “insieme, possiamo cambiare in meglio le regole del gioco.”

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Bally is back

Potente, gioiosa e incisiva, parliamo della nuova campagna pubblicitaria firmata Bally che, scattata a Londra da Brianna Capozzi e curata nello stile da Jonathan Kay, ci ha letteralmente ipnotizzati. Bally è tornato, e a interpretare l’animo del brand è stata l’energia giovanile di Taylor Hill e il debutto di Antoine Duvernois, che liberi di esprimersi giocano con la telecamera in un set bianco, minimal e luminoso che dà risalto alle linee pulite caratterizzanti dello stile Bally, giocoso e, allo sesso tempo, elegante e d’avanguardia. Una campagna che manda un segnale, un forte messaggio sottolineando un nuovo inizio, una forte dichiarazione alla nuova direzione del marchio.

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Trent’anni di Lacroix in una capsule d’autore

È uno dei nomi che ha più segnato la moda degli anni Ottanta e Novanta, entrato nell’immaginario collettivo – non solo negli armadi dei fashion addicted – grazie a uno stile pieno di citazioni e colori, ricercatezza e spunti, dal Barocco alla Pop Art, ben lontano dal minimalismo e sempre con una filosofia colta, dallo spirito internazionale, ma al tempo stesso figlia di una joie de vivre tutta francese. Christian Lacroix ha lasciato il marchio che porta il suo nome nel 2009, ma il brand è continuato sotto la guida del creative director Sacha Walckhoff, che si è concentrato soprattutto sulle proposte più legate al lifestyle e al mondo della casa. Ora, per festeggiare il trentesimo anniversario della nascita della griffe, è stato chiamato un artista multimediale molto noto sulla scena newyorchese, Brian Kenny, a creare una capsule collection in cui alcune sue opere originali sono state riprodotte su molti oggetti di uso comune, dalle tazze alle magliette, passando per le cover dei cellulari. Nell’universo Lacroix si respira un’aria frizzante e di rinnovamento che ci ha incuriosito molto, per questo abbiamo intervistato i due protagonisti di questa avventura: Sacha Walckhoff e Brian Kenny.

Raccontateci com’è nata questa collaborazione.

Sacha Walckhoff: Conosco l’arte di Brian da circa 10 anni, allora lui stava lavorando con l’artista Slava Mogutin, il loro team si chiamava Superm. Ho incrociato di nuovo i suoi lavori su Instagram due anni fa, così ci siamo incontrati, ho visitato il suo workshop a Long Island e sono rimasto impressionato dalla vastità del lavoro e dalla luminosa personalità. Lavorare con lui per la celebrazione dei 30 anni del marchio Lacroix è stata l’occasione perfetta per costruire la forte amicizia che abbiamo oggi e per creare una collezione gioiosa!

Brian Kenny: Come tutte le grandi storie, è iniziato tutto con un bellissimo paio di scarpe – e queste scarpe erano ricoperte di unicorni! Sacha, che mi seguiva su Instagram, me le ha spedite al mio studio come regalo perché erano simili a uno dei miei disegni e la nostra amicizia è cresciuta da lì.

Cosa pensi di Lacroix? Come la tua direzione creativa sta reinventando questo stile?

Sacha Walckhoff: Sono stato in questa casa di moda per 25 anni, ho lavorato 18 anni insieme a Christian, quindi ho attraversato tutti i diversi periodi della Maison. Quando Lacroix se n’è andato nel 2009 e sono stato nominato direttore creativo, 6 mesi dopo, la maison era quasi crollata. Con Nicolas Topiol, CEO dal 2005, abbiamo sempre pensato che il brand avesse qualcosa da dire nell’universo del lifestyle. Abbiamo incontrato Tricia Guild, direttore artistico e fondatore di Designers Guild e abbiamo lavorato con il suo backup sulla prima collezione casa Lacroix (2011) che ha oggi un bel seguito. Questo ci ha mostrato quanto fosse forte la maison e che poteva reinventarsi. Faccio tutte le mie ricerche sulle parole che definiscono il marchio: il colore, la mescolanza, la sorpresa, la flamboyance e la singolarità. Da questo, con il mio studio, freelance e ora artisti come Brian, mi permetto una totale libertà di creazione, dobbiamo solo essere fedeli a quelle parole!

Brian Kenny: Penso che il mio stile creativo fosse già in linea con quello di Lacroix prima della collaborazione. Uno stile fatto di fantasia selvaggia e vibrante diversità, una totale libertà d’immaginazione e un’estetica di novità e integrazione. Perciò, piuttosto che reinventare, in questa collaborazione la mia direzione creativa, in realtà, amplia la ricchezza e la profondità dell’universo Lacroix.

A chi si rivolge questa collezione che celebra il trentesimo anniversario?

Sacha Walckhoff: I nostri clienti provengono da ogni sorta di origine e di età, ma con Brian stiamo parlando anche con una gente più giovane, che non conosceva gli anni ’80, è stato importante per me avere un giovane artista come Brian che esprime la sua arte e la visione in tutte le sfaccettature di un brand che non conosceva molto, prima. È stato anche importante per me lavorare con un artista che si avvicina al mondo e alla comunità gay con umorismo e spirito.

Brian: Questa collezione speciale per il 30° anniversario è una celebrazione, perciò tutti sono inviati alla festa! Ecco perché molti pezzi della collezione hanno prezzi convenienti, accessibili a chi vuole indossare o portarsi a casa qualcosa dalla magica maison Lacroix!

Guardando al vostro lavoro, possiamo vedere tecniche e temi diversi, come definireste il vostro stile?

Sacha Walckhoff: Credeteci o no … sono nato minimalista, educato in Svizzera, amo la verità, la semplicità e una certa struttura … ma ho in me anche un po’ di russo e di africano e sono forse questi lati che mi hanno avvicinato a Lacroix. Il risultato è una personalità strutturata, ma eclettica, sempre curiosa. In realtà abbiamo molto in comune con Brian, che ha un background religioso e militare ed è diventato poi un artista multimediale selvaggio e appassionato!

Brian Kenny: Mi interessa sperimentare la spontaneità ed esplorare nuove idee, il mio stile è notevolmente ampio e include approcci molto diversi. Essenzialmente, è uno stile massimalista. Per esempio, sono molto interessato alle nuove idee circa la natura fluida della sessualità e del genere, perciò sto disegnando, dipingendo e cucendo insieme immagini di esperienze trans: creature androgine e multiformi.

Puoi dirci quali sono i tuoi prossimi progetti? Immagini già altre collaborazioni con Christian Lacroix? Con altri artisti o altri brand ?

Sacha Walckhoff: Amo il processo di cooperazione, abbiamo collaborato già con pezzi speciali con Kartell e MOOOI lo scorso anno (Marcel Wanders è anche un buon amico, oltre che essere una personalità straordinaria). Quindi, lo faremo sicuramente. Ho solo bisogno di avere un rapporto speciale con il marchio o con l’artista, visto che è soprattutto questione di condividere un momento creativo ed emotivo. Brian è partito questa mattina per NY, tutto lo studio ieri sera gli ha inviato biglietti di addio dopo gli incredibili momenti che abbiamo passato insieme, sono stato contento di vedere che, accanto alla grande collezione che abbiamo fatto, ci sono tutti questi nuovi legami tra noi che rimarranno.

Brian Kenny: Attualmente mi sto preparando per realizzare un murales gigante al Museo di Rotterdam, per una mostra, questo settembre, sulle maschere curata da Walter Van Beirendonck, creature mascherate fantastiche tutte con le braccia allungate e che si toccano l’una con l’altra, che mi piace chiamare “Connecting Creatures”. Io sarò sempre grato di aver avuto l’opportunità di aggiungere la mia storia all’arazzo sempre in espansione di Lacroix, e considerando che è un brand visionario e aperto a tutti, immagino che continueranno a collaborare con molti altri meravigliosi artisti e persone creative. Lo stesso per me, le collaborazioni saranno sempre un’importante parte della mia professione, perciò continuerò a lavorare con altri artisti e brand.

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“Traces of Sirocco” BY Clementine Passet

A study in exotic layering and romantic shapes.

Photography Clementine Passet (@clemetinepasset) (clementinepasset.com)
Stylist Rebecca Muzzioli (@rebecca_muzzioli) (rebeccamuzzioli.com)
Talent Jason@Rockmen (@jason_harderwijk)
Grooming Francois Regaudie (@francoisregaudie)
Assistant Stylist Paulina Bolko
Light Assistant Manon Ternes
Special Thanks to Studio Moderne 

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Andrea Majola, new talent nella Supermoto

Siamo a Le Petite Abergement, nella Francia orientale, tra le splendide montagne della regione Uvergne et Rhône-Alpes: è la quarta e penultima gara del Campionato Europero della Velocità in Salita. In corsa, un centauro dalla tuta bianco nera supera Daniel Bailo e Philippe Bongard in sella a quella moto che in una gara precedente lo aveva fatto scivolare mentre ora lo tiene solido, ancorato al terreno, mentre taglia il traguardo della Supermoto per primo, aggiudicandosi con una gara di anticipo il Campionato Europeo 2017. E’ Andrea Majola, classe 1989, nato a La Spezia, questa è una tappa intermedia e fondamentale per raggiungere il suo sogno. “Ecco quello che aspettavo – commenta Andrea – appena dopo la vittoria, abbiamo raggiunto l’obiettivo e conquistato la Francia. E’ stato un weekend incredibile: innanzitutto per il primo posto a pari merito con il campione francese poi perché con il coltello tra i denti e tanto cuore siamo riusciti a dare la zampata finale che ci ha permesso di vincere! Oltretutto ottenendo il miglior tempo sia per quello che riguarda la classifica europea, sia la classifica francese”.

Una grande passione per le due ruote, da sempre. E, due anni fa, il balzo nel mondo dell’agonismo, trovando la formula giusta per inseguire il proprio obiettivo: passione, costanza e quel ‘qualcosa in più’ che lo porta a provarci sempre fino all’ultimo. Racconta Majola: “Erano tanti anni che provavo a correre, ma non sono mai riuscito a seguire un campionato intero, limitandomi giusto alla partecipazione di alcune gare che tutto sommato non sono andate male, considerando che avevo una moto completamente originale. Però sentivo che c’era qualcosa in più”. Così verso fine 2015 il giovane centauro spezzino decide di prendere una moto esclusivamente per le corse e nel 2016 lavora duramente ottenendo due primi posti (Spoleto – Forca di Cerro e Molino del Pero – Monzuno) e due secondi posti (Leccio-Reggello e Carpasio – Prati Piani) dovuti principalmente a problemi tecnici delle gomme, che lo hanno portato anche ad abbandonare la sua TM per guidare la moto di un amico. Ne guiderà anche un’altra, una stradale, con cui l’anno prossimo, nel 2018, vuole realizzare il sogno di una vita, la tappa finale: partecipare al Manx Grand Prix sull’Isola di Man. La gara si svolge in agosto e prevede uno schema identico ogni anno: due corse il lunedì, due il mercoledì e due il venerdì. Il Manx GP è una vittoria fondamentale per tutti coloro che vogliono imporsi a livello mondiale considerato che permette l’accesso alla Tourist Trophy, la gara delle gare, per la cui partecipazione Majola è intenzionato a dare il tutto per tutto. Prima dell’ultima gara europea, Andrea aveva commentato: “Io credo veramente in questo progetto! Questo nuovo anno mi giocherò il tutto per tutto per difendere il titolo italiano vinto l’anno scorso e cercare di arrivare più in avanti possibile nella classifica europea. A fine stagione inizierò così il lavoro più grande di preparazione per il Manx GP”. Per tutti i giovani appassionati di motociclismo, Andrea Majola rappresenta un perfetto esempio di come il talento unito a una tenacia incredibile possano ancora essere sufficienti per raggiungere i propri sogni.

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adidas by Alexander Wang: Season 2

adidas OriginalsAlexander Wang di nuovo insieme per la seconda collezione unisex di abbigliamento e sneakers che rompe lo status quo della moda.  In questa collezione si fondono raving e ciclismo, lo stilista infatti si è ispirato alla storia di una tribù di bike messenger di New York, simbolo dello spirito giovanile e della libertà.
La capsule, in tutto 27 pezzi, è composta da abbigliamento da ciclismo stampato in autentiche grafiche degli anni ’90, nei colori del nero e giallo. Il logo di adidas è rivolto verso il basso su ogni pezzo. Anche le scarpe presentano con un look completamente nuovo, con un mix di tessuti.
Il breve video della campagna, diretto da Ryan Staake, mostra alcuni bike messenger vestiti con indumenti unisex, che attaccano poster alle pareti e si dirigono in gruppo verso un rave.

La collezione adidas Originals by Alexander Wang Season 2 sarà disponibile in tutto il mondo a partire dal 5 Agosto.

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Il benessere gourmet delle vacanze nel sud Italia

Il sud Italia ha sempre un fascino misterioso e regioni come la Puglia o la Calabria, negli ultimi anni, hanno visto un incremento esponenziale delle presenze durante la stagione estiva. Luoghi rinomati per la bontà del cibo possono essere anche mete per il benessere del corpo: un viaggio tra le strutture più belle dove trovare entrambi i piaceri nel sud Italia.

La prima tappa del viaggio è la Puglia: ci troviamo al Vinilia Wine resort, a Manduria in provincia di Taranto. Il ristorante Casamatta è capitanato dalla chef Valeria Piccini, che fa scoprire una Puglia del gusto che riunisce i sapori di questa terra all’eleganza della cucina due stelle Michelin. Nel prato della dimora, al tramonto, le lezioni di tai ji con esercizi di Qi Gong coinvolgono i cinque elementi della natura. Ci si può tuffare, poi, nella piscina realizzata con cemento osmotico, che riproduce un fondale marino. Inoltre, è attesa l’apertura, per l’autunno, di una mastodontica spa con i trattamenti, a base di vino, che ora vengono fatti direttamente nelle camere.

Dalla Puglia un salto in Calabria: era chiamata nell’antichità “acqua disgustosa”, ma ora, nell’epoca del benessere, l’acqua delle Terme Luigiane è super ricercata, anche se impregna i vestiti e la pelle di zolfo, avendone la percentuale più alta d’Europa. Ogni due settimane prende vita la serata calabra: antipasto con salumi e formaggi tipici, la bruschetta con la ‘nduja, la marmellata di cipolle rosse di tropea e le polpette di carne sono solo alcuni degli spuntini proposti, per concludere con una serata danzante a tema calabrese nell’Hotel Terme Lunigiane della struttura.

Dalla Calabria basta attraversare uno stretto per trovarsi in Sicilia, nella splendida Taormina, qui al Belmond Grand Hotel Timeo si gode il “Sicilian Ritual”, all’interno del centro benessere della struttura: massaggi ai fiori di Neroli e trattamenti per i piedi, con la lava vulcanica della vicina Etna. Per chi vuole godere delle gioie del palato lo chef Roberto Toro, siciliano verace, riscopre la semplicità della cucina tipica sicula e propone, tra i piatti signature, la pasta alla Norma o con le sarde e il tonno in crosta di quinoa, con zucchine e salsa all’arancia.

Poco distante, a Castiglione di Sicilia e ai piedi dell’Etna, il Pìcciolo Etna Golf Resort & Spa offre un completo relax nel cuore del parco dell’Alcantara e dei Nebrodi: una spa di 1.000 mq con sauna, bagno turco, idromassaggio, water paradise, piscina idroterapica. Due ristoranti propongono una cucina ispirata alla tradizione siciliana, con la filosofia dello chef stellato Andrea Ribaldone: “Fresco, Italiano e Semplice”.

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Cinecult: Atomica Bionda di David Leitch

credit jonathan prime 

Le sue erotiche scarpe rosse in vernice dal tacco a spillo diventeranno una pagina della storia del cinema. Poco prima che crolli il muro di Berlino arriva lei, l’atomica virago Lorraine Broughton alias Charlize Theron, diretta da David Leitch in un film thriller, ‘Atomica bionda’ inquietante e ad alto tasso di adrenalina distribuito da Universal Pictures. Nel cast spiccano un ottimo John Goodman, ambiguo e imperscrutabile, e James McAvoy che interpreta David Percival, spietato e ineffabile che la pensa così : “ chi sceglie di fare la spia può finire in un modo solo”. Spy story ricca di sorprese e colpi di scena’ Atomica bionda’ è un adattamento cinematografico di ‘The coldest city’ romanzo di Antony Johnston illustrato da Sam Hart e si svolge in uno scenario in costante evoluzione soprattutto nella città di Berlino mentre sta per crollare il Muro e i servizi segreti dei due schieramenti sono in gran fermento perché si contendono una lista racchiusa in un orologio che contiene il nome di un’ipotetica talpa la cui identità è la vera chiave di volta del film. “Il mondo gira intorno ai segreti” dice non a caso Percival convinto che ‘nel fare le spie ci si sveglia a fare gli assistenti del demonio”. Molte le scene d’azione anche piuttosto cruente dove sono estremamente curati i costumi, ottima la colonna sonora che ricostruisce con perizia le atmosfere di quel travagliato ed euforico periodo. Atomic Blonde più che un personaggio è un archetipo femminile che non manca di sedurre lo spettatore tenendolo incollato alla poltrona con le sue tragiche e violente imprese. Non mancano le scene lesbo-chic che danno un sapore neo-punk e glamour allo spirito che pervade il film. Che è tutto giocato su un principio: “Mai abbassare la guardia meditando ogni singola mossa come in un gioco di scacchi e guardarsi sempre le spalle”, un po’ come è a volte nella vita.

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“Hard and easy” di Edoardo De Ruggiero

Some guys don’t need to try too hard to look tough. This Autumn, keep it cool and loose, inspired by these killer designer looks, let comfort be your MO.”

Photographer: Edoardo De Ruggiero
Fashion Stylist: Nicholas Galletti
Hair Stylist: Azumi Higaki
Make up artist: Constance Haond
Models:
Philip LDB @ New Madison;
Rodrigue D @ M Management

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POISON CITY

cover photo by adam katz sinding @le21eme

The AM CREW collabora con MANINTOWN per la seconda volta, dopo il successo della partnership di gennaio 2017, presentata durante la fashion week di Milano. La seconda collezione, chiamata “Poison City” e creata da Vlatko Dukic e Signe Christoffen, si rifà a Hong Kong, headquarter del brand, interpretata come una città del “veleno” e immersa negli anni ’80, quando corruzione e droghe erano scenari alla Blade Runner, in un’atmosfera di confusione in cui la musica rock era fonte di ribellione. Da qui, nascono accenni alla figura di Justin Gossman, super modello e musicista, caratterizzato da uno stile unico, con look da copertina. L’uomo di The AM CREW è un moderno Lord Byron, con un’estetica flamboyant e rivisitato in chiave moderna,  con accenti grunge, amante della notte – elemento centrale della genesi del marchio – in giro per la città asiatica, tra umidità e ombre, sempre con stile. Interpreti della nuova collezione saranno i super modelli Niall Underwood, Ivan Claudiu Vlad e Sasha Panika.

5 cose da sapere su JUSTIN GOSSMAN

IL SUO SENSO DELLO STILE
Può facilmente essere confuso con una rock star. Ha un’attitudine naturale nell’indossare pantaloni skinny di pelle e gilet vintage in camoscio, il tutto con un’allure anni ’70. In realtà, è un personaggio poliedrico e carismatico, capace di trasformarsi sulle passerelle e per gli editoriali. Ha lavorato per brand del calibro di Gucci, Lanvin, John Varvatos, Rick Owens e Raf Simons, sia nei fashion show, che per le loro campagne pubblicitarie.

UNA PROFONDA PASSIONE PER LA MUSICA
Fin da piccolo ha imparato a ballare, suonare il piano, l’armonica e la chitarra. È anche il vocalist della rock band chiamata “The Toy Guns”, attualmente in tour negli Stati Uniti. Da sempre s’ispira a Mick Jagger, David Bowie, Brian Jones, Keith Richards, Jim Morrison, Syd Barrett, Patti Smith, Bob Dylan. Tutte leggende musicali. The Toy Guns ha un’anima rock and roll, con un twist moderno.

ATTEGGIAMENTO POSITIVO
Nel backstage o quando non sta lavorando, a Justin piace scherzare con i suoi colleghi e amici. Con lui non ci si annoia mai, ama  godersi la vita, sa come tirare su di morale le persone attorno a lui, mantenendo sempre alto il buon umore.

SPORT? SÌ, GRAZIE
Nonostante la sua magrezza e la sua allure poco californiana (Justin vive ed è di Los Angeles) non rinuncia a praticare due sport tipici d’oltre oceano, come andare in skateboard o sfrecciare sulla tavola da surf.

ICONA MANGA INTERNAZIONALE
La forte somiglianza con il protagonista, di nome Sebastian, della famosa serie manga giapponese, Black Butler-Il maggiordomo diabolico non è solo una coincidenza. È veramente difficile trovare delle differenze nella fisionomia, tanto che Sebastian sembra a tutti gli effetti il suo doppelgänger, in versione fumetto.

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Carlo Sestini – L.a. confidential

Il socialite e jetsetter Carlo Sestini, di base a Londra, è uno dei nuovi nomi da tenere d’occhio. Con uno sguardo attento al lusso e alla moda, l’influencer di origini italiane rappresenta la nuova era dei social media, con cui presenta il suo stile di vita lussuoso, eccitante, frenetico. La sua vita è tutto tranne che ordinaria: decine di migliaia di follower lo seguono attraverso i suoi viaggi in Europa e negli Stati Uniti e ne apprezzano l’energia, la simpatia e il savoire faire da gentleman italiano, sempre, però, con tocchi british. Sestini incarna uno stile sofisticato, ma casual, è infatti spesso avvistato con abiti di brand esclusivi o sulle passerelle, come quella di Dolce & Gabbana la scorsa stagione. Chi meglio di lui poteva farci da guida a Los Angeles? Carlo ci ha raccontato del suo amore per la città degli angeli, ora più che mai sulla bocca di tutti per essere stata censita come nuova meta dal mondo fashion e da brand del calibro di Tommy Hilfiger e Christian Dior.

Qual è la cosa che preferisci di Los Angeles?
La amo perché è un mix metropolitano in cui ci sono molti eventi e happening, ma anche una notevole schiera di attività culturali, con tante mostre, performance teatrali, prime cinematografiche e concerti. Il cibo è ottimo e molto sano, i californiani sono molto attenti alla freschezza e al mondo del bio, di cui io sono cultore e poi il mare! Senza dimenticare che c’è sempre bel tempo e quello contribuisce a mettermi di buon umore.

Quali sono gli essential da mettere in valigia?
Porto sempre con me uno smoking, non si sa mai capiti un’occasione o un evento. Poi tante paia di occhiali da sole, perché mi piace cambiarli a seconda dei look, in particolare ora indosso spesso le montature con lenti colorate, gialle, rosa, blu e quelle specchiate. Non possono mancare tantissime camicie e gli item dell’abbigliamento sportswear, perché a Los Angeles vanno tutti matti per il fitness, e questo mi sprona a darmi da fare in palestra. E infine i costumi, ovviamente.

Un ricordo speciale legato a questa città?
Ce ne sono tanti, ma, se devo scegliere, penso al servizio fotografico che ho scattato per Ermanno Scervino alla Walt Disney Concert Hall.

La top 5 dei posti da visitare?
Per il caffè consiglio Alfred, anche se è in America, penso faccia il caffè più buono mai assaggiato e poi i centrifugati freschi, prendo sempre quello alla carota, sedano e zenzero. caffe+carota, zenzero e sedano. The Ivy, per l’amosfera rilassata, un menu di piatti buonissimi a base di nouvelle cuisine americana rivisitata, e gli ambienti rétro. Un ingrediente che ho scoperto essere un po’ di moda è il kale, il cavolo riccio, presente in molte carte di bar e ristoranti, anche se chiaramente un buon hamburger non si può non provare. Su tutti direi di andare alla mitica catena di fast food indipendente In & Out, un cult di bontà, grazie all’utilizzo di materie prime di qualità. Al pomeriggio è bello, oltre fare vita da spiaggia, concedersi una passeggiata al Santa Monica Piers, dove ci sono giostre e baretti a vista mare. Una meta serale, spesso scelta anche dalle celebrities, è The Nice Guy, a West Hollywood, un risto-bar molto intimo, con arredi di design. Per andare a ballare consiglio il Warwick club con atmosfere Art Déco e anni ’50, a Sunset Boulevard.

A chi consiglieresti questo viaggio?
Lo consiglierei a tutti, perché è una città che può incontrare i gusti di molti, in cui potersi divertire, e che va vissuta attraverso i locali e la night life. Per chi non ama la città, c’è il mare, per chi vuole fare shopping deluxe c’è Beverly Hills o Bel Air. Chi è alla ricerca di curiosità va anche a Venice Beach, meta di skater e musicisti. In generale anche il modo di fare delle persone è affabile e disponibile, aumentando il livello di gradevolezza dell’esperienza. Se Londra, mia città di adozione, avesse il clima di Los Angeles, sarebbe la città più bella del mondo. Anche la moda si sta spostando qui, dove sfilano brand importanti. Secondo me, proprio per tutti questi motivi, è al momento la meta più cool al mondo.

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FROM TORINO, TO USA

Brandsdistribution.com, azienda torinese di distribuzione online di abbigliamento e accessori B2B, ha toccato quota 150mila rivenditori iscritti al portale, tra cui brand di lusso, come Moschino e Versace, e marchi consolidati come Pierre Cardin e Sergio Tacchini.
Alla base del successo del network c’è un servizio logistico che permette di abbattere il ciclo d’acquisto della moda e di comprare collezioni con un anno di anticipo: gli iscritti fruiscono, infatti, di riassortimenti in tempo reale e consegne in Europa entro 3 giorni lavorativi.
Obiettivo dell’azienda è il raggiungimento del mercato USA: difatti sarà lanciata nel mese di luglio la sezione americana. Altra grande novità è la nascita di Brandsfactory, un pacchetto completo, realizzato sulle esigenze di ciascun cliente, che va dalla creazione dello store-on line alla logistica, dalla gestione customer care fino alla distribuzione.

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Il benessere gourmet delle vacanze nel centro Italia

Chi indugia nei piaceri del piatto difficilmente si nega quelli del corpo, la tendenza gourmet e quella benessere si sposano perfettamente e, sempre di più, i pacchetti weekend e vacanze contemplano entrambi gli aspetti. Un viaggio tra le strutture più belle dove rilassarsi nel centro Italia.

Nell’esclusiva Versilia, il Principe Forte dei Marmi è il boutique hotel e spa più esclusivo della zona. Nome curioso, ma d’impatto quello della spa, Egoista, disposta su 400 mq, un vero e proprio grido di benessere. Cucina all’avanguardia per il ristorante gourmet all’interno della struttura, il Lux Lucis, con la firma dello chef Valentino Cassanelli: l’esperienza più esclusiva è quella allochef’s table, per un menu degustazione da 12 portate.

Dalla Versilia alla Firenze dei Medici: il Four Seasons si affaccia sul Giardino della Gherardesca, 4,5 ettari ricchi di fascino, che dagli inizi del XIX secolo è dimora di piante rare e in via di estinzione. Al centro benessere il must è il massaggio con il vino del Chianti. A  capo della cucina del Palagio, una stella Michelin, lo chef Vito Mollica, una location che conserva ancora le originali colonne e il soffitto a volta, creando un’atmosfera intima e suggestiva, coronata da piatti che propongono alta cucina italiana e toscana.  

Da Firenze al cuore della Toscana più autentica. Il borgo di Castelfalfi ha un ricco passato medioevale che oggi è stato arricchito da Tui Blue Selection, con il Toscana Resort Castelfalfi, cinque stelle con un’ampia area benessere. Per un’esperienza gourmet, il ristorante La Rocca si colloca all’estremità dell’antico Borgo da cui domina i 1.100 ettari che compongono la tenuta. Guidata dall’Executive Chef Michele Rinaldi, La Rocca di Castelfalfi si distingue per il gusto e la passione che costituiscono ogni piatto offerto dal ricercato menù in cui si riscontra il fascino della storia.

Il passo è breve per raggiungere Saturnia eil resort a 5 stelle membro del gruppo Leading Hotels. Terme di Saturnia Spa & Golf Resort regala grandi soddisfazioni a chi è in cerca di benessere: proprio qui sgorgano le acque conosciute sin dall’antichità, a una velocità di 500 litri al secondo e a una temperatura costante di 37° C. Una cucina raffinata come quella dei ristoranti Acqualuce, le cui vetrate si affacciano sulla magia della sorgente, si fonde con il piacere termale e All’Acquacotta, 1 stella Michelin, capitanato dallo chef Giuseppe Zibetti.

Dalla Toscana all’Umbria più verace, siamo a Todi, dove si possono provare rituali dalle radici antichissime. Dalla flower experience ai trattamenti al sale rosa dell’Himalaya. Al Country Chic Resort Roccafiore, un viaggio per il palato al ristorante gourmet Fiorfiore con diversi menu proposti dallo chef Carlo Grimaldi e preparati utilizzando esclusivamente prodotti dell’azienda agricola Roccafiore (vino, olio, verdure, legumi) o di aziende vicine (carni, formaggi, tartufi).

destination timepieces

“Pomeriggio d’estate; per me queste sono sempre state le due parole più belle nella mia lingua” diceva Henry James e in quei momenti il tempo si dilata, o si ferma, quasi fosse una dimensione capace di auto cancellarsi. Che decidiate o meno di girare la clessidra delle ore, ecco i luoghi più adatti per dimenticare la frenesia della città e altrettanti orologi capaci di adattarsi perfettamente ai nuovi ritmi.

Savelletri
Entrata nel radar del jet-set internazionale dopo il matrimonio tra il cantante Justin Timberlake e l’attrice Jessica Biel, questo luogo incanta per le sue spiagge, le sue masserie trasformate in resort e il vicino campo da golf a 18 buche: uno dei migliori della Puglia.
L’indirizzo: Masseria Torre Maizza, www.masseriatorremaizza.com
L’orologio: Tudor Heritage Black Bay, il celebre orologio subacqueo viene ora proposto in una versione interamente in acciaio, con disco della lunetta in acciaio e movimento di manifattura con indicazione della data.

Capri
Un’isola rigogliosa e verdissima, ma è la sua Piazzetta – chiamata “chiazza” dagli abitanti del luogo – che ruota tutta la vita dell’isola: che sia per un caffè al mattino o un aperitivo la sera, una tappa qui è d’obbligo.
L’indirizzo: Beach Club La Fontelina, www.fontelina-capri.com
L’orologio: Patek Philippe Aquanaut Ref. 5168G. A vent’anni dal lancio del primo Aquanaut, la maison ne propone una nuova versione con robusta cassa in oro bianco impermeabile fino a 120 metri.

Saint-Tropez
Nel 1957 viene girato qui il film “Piace a troppi”; nascono contemporaneamente due miti: quello di questa località balnera e quello di Brigitte Bardot, che qualche anno più tardi acquisterà qui una villa.
L’indirizzo: Le Club 55, www.club55.fr
L’orologio: Audemars Piguet The Royal Oak Offshore Chronograph Summer Edition. La casa di Le Brassus festeggia i 50 anni dell’hotel più iconico di Saint Tropez, il Byblos, con un’edizione limitata che richiama i colori dell’albergo al tramonto.

Ibiza
In un periodo di pieno revival anni Ottanta, perchè non scegliere come destinazione la località diventata famosa grazie alla hit, tormentone del 1984, “People from Ibiza” di Sandy Marton?
L’indirizzo: Hotel Xereca, www.hotelxereca.com
L’orologio: TAG Heuer AQUARACER Camouflage. Cassa in titanio impermeabile fino a 300 metri, lunetta con la scala dei minuti (graduata ogni minuto per i primi quindici) in ceramica nera opaca, e cinturino NATO mimetico.

Porto Cervo
Dopo qualche anno un po’ in sordina, torna a splendere la stella di questa località amata da personaggi come Greta Garbo, Margaret d’Inghilterra, Gianni Agnelli, Jacqueline Kennedy, Juan Carlos, Harrison Ford e Sting.
L’indirizzo: Aruanã Churrascaria, www.aruana.it
L’orologio: Omega Seamaster Planet Ocean “Big Blue”. La cassa di questo segnatempo subacqueo GMT è ricavata da un singolo blocco di ceramica blu ed impermeabile fino a 600 metri.

Mykonos
Calette dalle acque cristalline di giorno e una frizzante vita notturna dopo il calare del sole: Mykonos resta un’isola di contrasti. Un luogo magico dove è possibile prendere un aperitivo in compagnia di un pellicano, simbolo dell’isola.
L’indirizzo: Sea Satin Market, www.capriceofmykonos.com
L’orologio: Breitling Superocean Héritage II. Per i 60 anni di questo modello, la marca ne propone un restyling con una nuova lunetta d’acciaio con anello in ceramica high-tech ultradura. All’interno un movimento certificato COSC.

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NARTIST: l’Arte a portata di mouse

Cover_Elena Vavaro. Senza titolo, 2016

Una cornice vuota, a simboleggiare il potere immaginifico dell’arte. Un arancione squillante, per sottolinearne la modernità della forza espressiva. E, infine, il web, come collettore d’interessi e come veicolo di diffusione globale. Sembra quasi facile riunire questi tre vettori nel nome dell’Arte, ma non è così. Alle spalle di Nartist, così è stata nominata questa start up, ideata per dare un moderno significato alle attuali espressioni artistiche, c’è una storia tipicamente made in Italy, una di quelle vicende imprenditoriali dove l’intuizione si lega a filo doppio al fiuto per gli affari e al piacere del bello, così radicati nel Dna degli italiani. Un progetto che vive sul web, ma che affonda le sue radici nella cultura, amplificandone le connotazioni sociali. Nei fatti, una galleria d’arte digitale, dove i collezionisti possono entrare in contatto con i giovani creativi, conoscendoli e acquistandone le opere d’arte. L’idea è di Francesco Nicastri, una vita nel campo della consulenza aziendale, un côté artistico che non poteva rimanere solo sottopelle e una spiccata sensibilità nei confronti dei modelli organizzativi a sostegno delle attività sociali e culturali. Con lui, Enzo Cannaviello, gallerista di lungo corso, specializzato nell’arte contemporanea – già presidente dell’Associazione Nazionale Gallerie d’Arte Moderna Contemporanea – e Luca Borriello, direttore ricerca di Inward, Osservatorio sulla Creatività. Il quarto lato di questa ipotetica cornice aperta all’Arte è il Gruppo Doimo, partner industriale del progetto e specializzato nella creazione di arredi, con cui è stato brevettato, in esclusiva, un sistema di applicazione interscambiabile di una tela su un supporto fisso. Il brevetto permette di inserire le opere d’arte nei complementi rendendoli, così, a misura del committente. Per raccontare al meglio il progetto, MANINTOWN ha incontrato l’ideatore, Francesco Nicastri.

Quando e come è nata l’idea di Nartist?
NARTIST è un progetto che mi piace definire ambizioso e anche rivoluzionario, perché parte dal mio modo di sentire e vivere la vita. La prima intuizione è nata nel laboratorio di un artista pugliese, in seguito a una domanda che per molti anni ho rivolto a me stesso. Spesso, infatti, mi sono chiesto se fosse la realtà a creare il pensiero o il pensiero a creare la realtà. Alla fine sono riuscito a capire che è il pensiero a creare la realtà. Purtroppo, la velocità con cui viviamo la quotidianità non ci permette di fermarci per ascoltare noi stessi e, in questo modo, finiamo per limitare il pensiero e il nostro agire, replicando costrutti mentali e comportamenti scontati. Se, invece, di tanto in tanto ci fermassimo, riusciremmo a percepire la scintilla creativa che c’è in ognuno di noi. L’ingrediente fondamentale affinché la nostra vita possa effettivamente arricchirsi di nuovi stimoli e aprirsi a nuove possibilità e valorizzare la nostra unicità. In quest’ottica avvicinarsi all’arte è il cammino più diretto per creare la nostra realtà.

Perché ha sentito l’esigenza di ideare questa piattaforma? A quali necessità deve supplire?
Ho intrapreso un percorso ispirato alle emozioni, per definire un modello di progetto che, attraverso l’interazione e lo scambio d’idee, stimolasse e diffondesse la creatività e portasse valore a livello di relazioni umane e di esperienza di consumo.

Com’è nata la partnership con Doimo?
Il Gruppo Doimo mi ha convinto per la sua storia industriale e per la forza del brand, inoltre si è sempre dimostrato pioniere tanto nell’esplorazione geografica di nuovi mercati quanto nell’investimento in know-how e tecnologia su una gamma di prodotti di arredo completa. Anche quando è stato messo di fronte alle potenzialità offerte da questo progetto, è stato in grado di coglierne, da subito, le implicazioni profonde e quindi le opportunità culturali, sociali e industriali.