LEVI’S X JUSTIN TIMBERLAKE: FRESH LEAVES

Si apre la stagione autunnale di Levi’s con Fresh Leaves, la nuova capsule collection ideata  insieme a Justin Timberlake che rappresenta una moderna rielaborazione dei pezzi iconici del brand ispirati dall’amore per la musica del cantante e attore. Simbolo di un’autentica espressione di se questo brand è sempre stato indossato da musicisti con una voce originale e dai loro fan in tutto il mondo, proprio per questo la scelta di Justin che incarna l’autentico spirito del marchio.

888Il nome della collezione invece deriva dall’idea di Timberlake di creare qualcosa con una spinta più fresca da lasciare alla prossima generazione. Il risultato è un insieme di capi basati sui grandi classici del brand ma rivisitati, mescolati e abbinati con un tocco fresco e moderno. La collaborazione è avvenuta durante il San Francisco Eureka Innovation Lab con il team di designer di Levi’s tra una sessione di disegno e di musica presso gli showroom del brand a Los Angeles chiamati Haus of Strauss. Il risultato sono 20 pezzi con un fit iconico ma con uno sguardo moderno e inaspettato.

La collezione ci regala uno spunto moderno e gioca con le proporzioni, presentando modelli oversize e maggiori lunghezze, e aggiungendo cappucci su felpe e t shirt. I pezzi chiave includono l’inserimento del modello 501® Slim Taper, nuovissima aggiunta nella famiglia 501 ispirato proprio al modo di indossare i jeans da parte del cantante. Altro pezzo di punta è la trucker jacket in denim con il motivo camo stampato utilizzando l’ultima tecnologia laser di Levi’s Project FLX.

La capsule collection sarà venduta in tutti gli store Levi’s del mondo, sul sito e presso alcuni rivenditori selezionati dal 4 Ottobre.

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GENTLEMEN’S RIDE: IL RADUNO DELLE DUE RUOTE

Il Distinguished Gentleman’s Ride (DGR) è un raduno per motociclisti che annualmente ha luogo in tutto il mondo contemporaneamente, nell’ultima domenica di settembre. Pur chiamandosi “Gentleman’s Ride” è aperto a persone di ambo i sessi. I partecipanti sono tenuti a vestirsi in maniera elegante e comportarsi in modo consono al proprio abbigliamento. I tipi di motociclette ammessi sono café racers, bobbers, classics, modern classics, flat trackers, scramblers, old school choppers, brat styled, classic scooters e classic sidecars.

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L’obiettivo dell’evento è quello di migliorare l’immagine dei motociclisti e dal 2013 subentra la raccolta di fondi per la ricerca sul cancro alla prostata. Dal 2017, inoltre, una parte dei ricavati è destinata alla prevenzione dei suicidi maschili. The Savile Company quest’anno,  opererà in qualità di sostenitore e sponsor ufficiale del prossimo raduno di Milano e ha deciso di costituire per l’occasione un suo speciale team di cui puoi farne parte anche tu!

Per l’occasione, con l’aiuto di Matteo Adreani, coordinatore e ambassador del DGR in Italia è stato creato un elegante panciotto e un versatile borsone che si aggiudicheranno i vincitori dell’evento. Chi sarà il vincitore di questa edizione? Dopo l’inaspettata vittoria di Lorena Bega, motociclista nel dna e vincitrice del concorso di stile dell’edizione 2017 i nuovi gentleman dovranno darsi ancora più da fare.

 

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Seeking relax: Alle terme in Val d’Orcia

Vivere fuori dal mondo non ha sempre un’accezione negativa, anzi, può diventare un vero e proprio lusso. È così che ci si sente visitando Bagno Vignoni, celebre località della Val d’Orcia dove i residenti sono solo 27. Splendidi panorami di colline, viti e cipressi compongono questo borgo medioevale così caratteristico e intatto che ricorda il set di un film. Già in passato, la vicinanza con la Cassia e la Via Francigena, percorsa dai fedeli per il pellegrinaggio a Roma, rendevano questo luogo una sosta ideale per ritrovare le energie.

Non solo paesaggi però, ma anche le virtù rilassanti e curative dell’acqua termale, che si scoprono all’Hotel Posta Marcucci.

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La struttura della casa è semplice, incastonata nel verde di un bel giardino che si affaccia sulla valle dall’alto, offrendo una vista suggestiva. Di fronte troviamo la Rocca di Tentennano, a testimoniare come questi luoghi siano imbevuti di un passato ricco di storia. Pienza, Montalcino, Radicofani, il Monte Amiata, Buonconvento, San Quirico sono località vicine, accessibili, ricche di testimonianze architettoniche di stampo medievale e rinascimentale. Spiccano nel cuore della struttura due vasche esterne, la prima con acqua non filtrata per non modificarne gli equilibri consolidati nel tempo che possiede una temperatura fra i 35 e 38°C, mentre quella della seconda si aggira fra i 28 e 32°C, creando così un’alternanza di calore molto piacevole. Quest’acqua ricca di calcio, ferro e zinco è ideale per lenire artrosi e reumatismi e si distingue da secoli per la sua salubrità. Ricaricarsi però, vuol dire anche dare nuova energia al proprio fisico e oltre a farlo con le acque termali è possibile trovare nuovo vigore con le lezioni di Tanya e Michael Aprile, istruttori di yoga con esperienza decennale di pratiche olistiche per riacquistare quella consapevolezza e presenza che ci aiuta a vivere a pieno le nostre giornate.

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La tavola completa il percorso di benessere insieme al ristorante panoramico, con una vista sulla valle che non ci lascia indifferenti. I sapori sono prevalentemente toscani e la selezione delle materie prime è fatta, seguendo criteri qualitativi che devono caratterizzare non solo i prodotti, ma anche le persone che li realizzano, scelta che ben rispecchia quel concetto di Economia del Bene Comune tanto cara al proprietario Michil Costa. Per lui è infatti fondamentale trovare sempre nuove occasioni di interpretare un pensiero economico che vada oltre l’obbligo del mero profitto.

Soggiornando in settimana, dopo la cena del mercoledì sera avrete occasione di provare il bagno sotto le stelle, un momento unico per gli ospiti di immergersi nelle vasche prima del riposo notturno ed esprimere (con un po’ di fortuna) un desiderio alla vista di una stella cadente.

APM_2018_64_IMG_4231_GWVasche Nocturne 1

 

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5 FRAGRANZE PER IL BACK TO OFFICE

Quale periodo migliore di quello del back to office per scegliere una nuova fragranza da indossare durante la prossima stagione? Se siete tra quelli che amano uscire dai soliti schemi, troverete diverse proposte per questo autunno. Gentlemen, seduttori, sportivi o eclettici ? A voi la scelta.

 

The One Grey by Dolce&Gabbana

Un sorprendente incontro di opposti dove l’aromatico del cardamomo si fonde con il sentore terroso del vetiver. In testa note agrumate di pompelmo, nel cuore lavanda e vetiver mentre in coda le calde note di tabacco e legni grigi che ricordano l’inconfondibile sensualità di The One for Men arricchita questa volta con ambra grigia per un’intensità maggiore.

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Nella nuova composizione il vetiver affonda le sue radici sin dalle origini rendendola sensuale, calda e vigorosa. Il pepe nero diventa pepe di Sichuan che è verde e brillante, mentre il bergamotto raccolto poco prima della maturazione andrà a sigillare questo nuovissimo jus.

ROMAMOR UOMO 75ML RESORomamoR Uomo by Laura Biagiotti

Opera del naso Guillaume Flavigny, è un’elegante combinazione di aromi speziati (cardamomo, pepe nero, noce moscata) con il carattere unico e tipicamente maschile del vetiver e del muschio vellutato.

PXS_100MLPure XS by Paco Rabanne

Eau de toilette orientale vibrante, magnetico e fresco con un continuo in-and-out tra freddo e caldo, dolce e intenso. Due sensazioni al limite che si sfiorano, si attirano e si fondono. Il primo accordo: una freschezza esplosiva mentre il secondo sprigiona una sensualità intensa.

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MY KIND OF LOVE by Kilian

 Quattro “bombe” che certamente faranno esplodere la voglia di passione e tentazione, provocazione e trasgressione, tipica della gioventù. Boys in particolare possiede un accordo di Cola ottenuto utilizzando noce moscata, cannella, lime e vaniglia. La struttura si completa con una overdose di note legnose come il cedro, per conferire la giusta sensualità.

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WEEKLY DIGEST

The fashion news you need to know, from around the world.

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A Simple Life. Mennonites living in Belize exist apart from the goverment, with limited technologies and surrounded by farmable land. Continue reading here.

 cd28cc81-f395-4d01-a47f-3bedacc12e15L’intervista a Cesare e Arianna Casadei, 60 anni di passione per le scarpe. Continue reading here.

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Que faut-il retenir de la première collection de Riccardo Tisci pour Burberry? Continue reading here.

Andrea Tarella: natura fatta ad arte

Un’artista con una forte passione per la natura: Andrea Tarella ci racconta come è nata la sua passione per l’illustrazione e come coltiva l’amore per la natura. Proprio in questi giorni Andrea ha raccontato il mondo della profumeria artistica e di ricerca tramite un live sketching a Pitti Fragranze.

6 instagramQuando è nata la tua passione per l’illustrazione?

Ho sempre disegnato fin da bambino, è una passione che ho coltivato costantemente sfruttando ogni momento libero. Anche oggi, quando non disegno per “lavoro” disegno per piacere personale. Praticamente il mio tavolo di lavoro è sempre occupato.

 

Il tuo primo ricordo che avresti intrapreso questo lavoro? 

Durante la prima ”Vogue Fashion Night” ho avuto l’occasione di lavorare nello store di Love Therapy di Elio Fiorucci. Avevo un piccolo tavolino e disegnavo acquerelli per i clienti. Elio era alle mie spalle, mentre disegnavo ininterrottamente per ore fino a notte fonda. Quando tutto finì mi dissi che forse potevo fare della mia passione un lavoro.

 

Come nasce la tua passione per lnatura? 

Sono cresciuto a Verbania, dove basta poco per ritrovarsi immersi nei boschi delle montagne o nei canneti delle numerose zone umide. Da ragazzino passavo le estati nella nostra casa in montagna circondato da animali, passando le giornate a vagare da solo nelle valli. Successivamente, leggendo i romanzi di Gerard Durrel, ho iniziato a calcare le sue orme circondandomi di animali e piante e passando il tempo a osservarli.

 

Quale la figura o le persone che sono state importanti per la tua crescita artistica e professionale. 

Sono state tante le persone che negli anni mi hanno incoraggiato a coltivare la mia passione e a impegnarmi affinché potessi farne una professione. Ho avuto la fortuna di essere sempre incoraggiato e supportato dalla mia famiglia in tutte le scelte che ho fatto.

 

L’illustrazione è tornata molto di moda anche grazie al web e ai social. Come vedi questo fenomeno?

È impossibile negare quanto il web e le varie applicazioni social abbiano aiutato artisti e liberi professionisti come me a emergere e ha crearsi un mercato. Se una volta era importante avere un buon portfolio e un sito funzionale, oggi è quasi prioritario avere un profilo Instagram che esponga in modo chiaro e immediato il tuo lavoro e il tuo stile.

 

Come definiresti il tuo lavoro?

Figlio della casualità. Spesso e volentieri sperimento mentre lavoro, arrivando a dei risultati completamente diversi dall’idea iniziale.

 

Alcune collaborazioni che per te sono state particolarmente importanti per la tua carriera.

Ho avuto la fortuna di poter collaborare con Prada per un bellissimo progetto, che mi ha dato la credibilità per iniziare e continuare questa strada. Sono molteplici i progetti che mi hanno coinvolto e regalato tantissima soddisfazione, dalle collaborazioni con la famiglia Lardini alle animazioni realizzate per la Camera Nazionale della Moda.

Oltre all’illustrazione, quali progetti per il futuro e un sogno che vorresti realizzare

Sono anni che gestisco un’associazione ambientalista che si occupa di formazione e progetti di sensibilizzazione delle scuole e sul territorio. Negli ultimi anni mi occupo di progetti di orticoltura e apprendimento delle tecniche pittoriche rivolte a ragazzi con disabilità psicofisiche. Pur essendo un ambito molto distante dall’illustrazione e dal mondo della moda è una parte molto importante della mia vita che sicuramente continuerò a portare avanti e che desidero coltivare.

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Foto a cura di Andrea Tarella, Live Sketching da Pitti Fragranze

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THE BEAUTY LOCKER: ELISA TAVITI

Abbiamo incontrato Elisa Taviti, fashion blogger toscana classe 1987, durante i preparativi per l’imminente settimana della moda milanese. Per lei, al rientro dalle vacanze è indispensabile  attuare una strategia di bellezza per affrontare al meglio i nuovi impegni della stagione. Dopo un esordio scintillante a Venezia la vediamo infatti coinvolta nei primi progetti autunnali con i brand più noti del sistema fashion e del beauty. Eccovi allora svelati i suoi rituali di bellezza quotidiani.

 

Su quale aspetto della beauty routine ti concentri dopo le vacanze?

Dopo le vacanze la mia beauty routine si concentra particolarmente sulla pelle del viso e sui capelli a cui tengo molto. Come skincare uso peeling, sieri e creme super idratanti ad azione illuminante e idratante dopo le stress del sole e del mare. Per i capelli punto sui trattamenti che vadano a rafforzare il cuoio capelluto cercando di riparare le conseguenze di sole e acqua salata. Utilizzo maschere illuminanti e rigeneranti insieme a shampoo e balsamo specifici.

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Un prodotto indispensabile per i tuoi capelli?

Un olio che li idrati e li illumini da utilizzare sempre a fine piega

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Quanto tempo dedichi alla tua beauty routine?

Al mattino dedico 15 minuti alla mia beauty routine mente la sera preferisco prendermi più tempo, mi rilassano molto i rituali per la cura della mia pelle prima di andare a dormire. Per la notte non possono mancare The Renewal Oil di La Mer e il siero Advanced Night Repair di Estèe Lauder.

 

Un profumo che ti rappresenta?

In questo momento sono nella fase Gabrielle di Chanel e Nomade di Chloè. Ma amo cambiare spesso i profumi, vado molto in base all’umore.

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Il tuo lavoro ti porta ad essere costantemente in viaggio, cosa non può mancare nella tua valigia?

Nella mia valigia non può mancare un caricabatteria portatile, mascara e blush per un ritocco veloce, una paio di occhiali da sole, forse anche 2, perché sono una vera addicted, una pochette per la sera, blazer nero e un paio di tacchi alti.

Questa stagione è iniziata alla grande con l’esperienza sul red carpet a Venezia, cosa ricordi di quel momento?

Il Red Carpet a Venezia è stata un’esperienza davvero unica, non avrei mai pensato all’inizio del mio percorso di poterlo vivere. Ero molto emozionata ma allo stesso tempo carica di una sana adrenalina, quindi molto felice. A tal proposito devo assolutamente ringraziare il brand Kerastase che crede in me da 8 anni e mi ha permesso di  vivere questo momento, tutte le persone che mi seguono, mio marito Riccardo compagno di lavoro e nella vita e ovviamente la mia famiglia che mi supporta e mi sprona sempre a dare il meglio.

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BE READY FOR FASHION WEEK

La Camera Nazionale della Moda Italiana e The Blink Fish ritornano con il loro ultimo fashion film: Be Ready. Creato come tributo al caos della fashion week, ci troviamo a seguire la modella Nastya Timos determinata ad essere in ottima forma per l’arrivo della settimana milanese dedicata alla moda.

“You  are not  walking. You  are catwalking. Walk  like everybody is envying  you.”

La troviamo quindi a provarsi freneticamente diversi indumenti, dilettandosi nell’arte del selfie e allenandosi senza sosta. Il risultato è un’allegra e divertente interpretazione dell’energia che caratterizza la fashion week ed i suoi preparativi.

“You  are the  new black.”

The Blink Fish e la Camera Nazionale della Moda Italiana collaborano dal 2016 per creare una presenza online sempre più forte e per dare supporto al design locale. Nel caso di Be Ready la stylist Georgia Tal ha lavorato con dieci brands con sede in italia, dagli emergenti ai più conosciuti, ossia Arthur Arbesser, Gabriele Colangelo, GCDS, Giannico, Lucio Vanotti, Marco de Vincenzo, Paula Cademartori, Sara Battaglia, Stella Jean e Vivetta.

 

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Rahul Mishra trionfa nel menswear della Indian Couture week.

Rahul Mishra ha trionfato con il suo debutto menswear alla Indian Couture Week con una collezione che sembra parlarci di nuovo ed antico, tutto maestosamente concepito sotto la stessa idea di eleganza.
Maraasim significa “relazione” in Urdu ed è proprio così che il premio Woolmark 2014 e Brand Ambassador dell’Istituto Marangoni di Milano, dove il designer ha speso un anno di studi, ha voluto chiamare la sua prima collezione menswear. Vi è infatti un continuo richiamo alla tradizione Mughal, la magnifica India intellettuale dalle architetture maestose, tessuti pregiati e meravigliosi dipinti, raccontata attraverso una visione contemporanea.
“L’estetica Mughal non è stata frutto della creatività di un unico artista né di un gruppo di artisti, piuttosto si è trattato di una fusione di pratiche artistiche persiane, influenze europee di commercianti e missionari e la ricca tradizione indiana. Non si può creare nulla in isolamento, è stata la contaminazione di idee che ha portato a un’estetica del tutto unica e unificata, estetiche che erano tutte espressioni di un’autentica gioia per la creazione della bellezza.” spiega Mishra.
Un vero tributo alla cultura Mughal quella della collezione Marasmi che, vuole anche esplorare il complesso rapporto tra natura ed architettura sia nel tradizionale che nel moderno. Queste due realtà se mescolate riescono a creare opere d’arte su tessuti fatti a mano. Una significativa  testimonianza dei particolari più fini inerenti all’artigianato indiano. Pochi Designer hanno un dialogo così forte con la propria cultura tanto quanto Mishra che per l’occasione ha impreziosito la collezione con dettagli a goccia di rugiada Swarovsky, una collaborazione forse destinata a ripetersi.

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“I HAD A DREAM” THE EXIBITION AT MOLESKINE FOUNDATION

La linea che separa l’arte dai brand che realizzano gli oggetti che usiamo quotidianamente non è sempre così netta. Molti label si approcciano al mondo artistico con iniziative e fondazioni, volte alla ricerca e al supporto di nuovi o vecchi talenti. Tra queste, Moleskine. Il brand collabora con la Moleskine Foundation, un’organizzazione completamente indipendente dalla società, ma il cui contributo è vitale per la Fondazione, che può così dedicarsi a iniziative d’impatto sociale.

Lo scorso 30 Agosto, la Moleskine Foundation ha inaugurato la mostra “I Had a Dream”, presso la Rinascente in Via del Tritone a Roma,  visitabile fino al 26 Settembre. Un’esposizione che raccoglie 54 taccuini realizzati dagli studenti che hanno partecipato ai workshop di AtWork, il progetto della Fondazione nato a Dakar che, partendo da lì, viaggia per il continente africano, incoraggiando i giovani al pensiero creativo.

Un format dedicato a chiunque voglia mettersi in gioco, che si abbraccia perfettamente con i progetti della Moleskine Foundation che mira allo sviluppo dell’Istruzione di Qualità e della Creatività, punti fondamentali per dare il via a quei cambiamenti positivi che ci aiuteranno a lavorare per un futuro migliore.
La mostra testimonia la varietà del pensiero creativo al giorno d’oggi, con lavori provenienti da 10 paesi.
Tutte le opere sono divise in sette isole tematiche, e attraverso queste pagine riusciamo a percorrere nuovi sentieri, scopriamo nuove identità, leggiamo di comunità lontane, memorie comuni e sogni condivisi.

 

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Luke Guldan: l’attore di “The Good Place” fotografato da Richard Gerst

Quando in una serie televisiva i protagonisti sono due personaggi molto amati, come Kristen Bell, la mitica Veronica Mars in tv e amatissima per aver dato la voce ad Anna in “Frozen, e Ted Danson, carriera ricchissima che comprende due serie di culto come “Cin Cin” e “CSI”, difficile per un esordiente farsi notare. E invece nell’acclamato show “The Good Place” Luke Guldan riesce a farsi apprezzare per il suo fascino da ‘ american boy’ e per la capacità di calarsi in maniera credibile in un ruolo inconsueto, quello di un demone. Originario di Milwaukee, ma cresciuto a Brooklyn, Luke si è concentrato da ragazzo sul mondo dello sport e del fitness, ottenendo riconoscimenti, articoli e copertine di giornali specializzati, come Men’s Health e Muscle & Fitness, passando per GQ e Cosmopolitan. La passione per la recitazione lo porta ben presto sia sui palcoscenici teatrali, sia in televisione e al cinema, ottenendo dopo apparizioni in “Gossip Girl”, “Law and Order: Special Victims Unit” e “Blue Blood”, il ruolo di Chris nella serie “The Good Place”, trasmessa dal 2016 dalla NBC. Ha fotografato per noi l’affascinante Chris Richard Gerst, fotografo, che ha sede a New York, molto apprezzato per i suoi ritratti e la capacità di esaltare in maniera naturale il sex appeal giovane e fresco dei suoi soggetti. Per saperne di più del lavoro di Richard vi rimandiamo al suo sito www.gerstvisuals.com, mentre per conoscere meglio Luke eccovi la nostra chiacchierata con il promettente attore americano.

 

Puoi raccontarmi come e quando hai deciso di diventare un attore? Recitare è qualcosa che hai sempre voluto fare?
Già da piccolo. A sette anni. Avevo queste cravatte che amavo indossare. Ne avevo appese per tutta la mia stanza. Le indossavo e creavo come dei personaggi. Ricordo che stavo di fronte allo specchio e le mettevo, in genere senza camicia, anche se avevo solo sette anni. E ho continuato a tenerle, come un tratto ricorrente nella mia vita… mi piace stare senza camicia. E le cravatte non sono in genere un accessorio che un bambino indossa di solito, sono più da adulti. Ma le indossavo e creavo questi personaggi imitando gli adulti che vedevo nella vita reale o in televisione. Ho capito, pensandoci, che è quello il momento in cui ho iniziato. Con le cravatte.

Fai parte di una serie tv importante, con due attori famosi come protagonisti. In che modo questo ruolo ti ha sorpreso, e cosa hai imparato da questa esperienza?
È stato fantastico lavorare con Kristen Bell e Ted Danson nello show “The Good Place” (da noi va in onda su Italia1, ndr). E tornare a lavorare alla terza stagione mi ha dato l’opportunità di vedere come loro lavorano seguendo l’evoluzione della serie e quindi del loro personaggio. L’unico modo per descriverlo è ‘puro divertimento’. Ho imparato che le cose succedono in fretta e devi essere preparato. Sempre preparato, ma mai pronto.

Dimmi qualcosa sul personaggio che interpreti. Ti somiglia?
Chris Baker è fantastico nel suo lavoro, ha un bell’aspetto, ha successo, sta benissimo con un completo e riesce a toglierselo rimanendo affascinante, ed è un demone. Quindi io non somiglio per niente a Chris. Tuttavia c’è qualcosa di simile, l’unica cosa in effetti, entrambi amiamo andare in palestra.

Cosa ti piace della recitazione e cosa no?
È sempre diversa, anche quando interpreti lo stesso personaggio ci sono continuamente cose che non ti aspetti, nuove esperienze, collaborazioni, ti puoi ritrovare in un ambiente in cui lavori con così tante persone, per far si che ogni cosa prenda forma velocemente, è eccitante. Mi piace il processo. Inoltre, hai l’opportunità di interpretare ruoli diversi dalla tua persona, ad esempio di recente ho interpretato un go-go dancer nello show “Tell Me A Story,”che sarà in onda dal 31 ottobre sulla CBS. La sola cosa che non mi piace della recitazione o che può essere un po’ difficile riguardarsi durante una performance. Non da un punto di vista superficiale, quanto da una prospettiva creativa. Il nostro gusto è in continuo cambiamento ed evoluzione. Quindi, vedere un vecchio film o una vecchia performance può essere un po’ strano a volte, perché non sei più in quello stesso spazio creativo con la tua vita. Il tuo processo e le tue esperienze sono cambiate. Così come il tuo gusto.

Progetti e sogni per il future?
Vorrei viaggiare. Ho intenzione di organizzare un viaggio in Europa. Compresi Italia e Sicilia. Voglio vedere tutto, Inghilterra, Spagna, Scozia e Amsterdam. Sogni? Ho un copione per cui vorrei trovare dei finanziamenti e realizzarlo. Non vedo l’ora che inizino la terza stagione di The Good Place” e il nuovo “Tell me a Story”, il prossimo Ottobre- Posterò alcuni behind the scene e update sulla mia pagina instagram. Quindi seguite @lukeguldanofficial!

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COOKING WITH MARIJUANA

“Verde” stavolta non sta per “Invidia”, ma per Marijuana. Dopo l’esplosione del fenomeno dei legal weed shop cresce in Italia il numero dei consumatori della cosiddetta “Cannabis Light”, legale in quanto contiene meno del 0.6% di THC, che è il cannabinoide psico attivo ad oggi illegale.

Il CBD è il cannabinoide del quale sono ricche le varietà di erba Light. E’ legale e non è psico attivo. Il CBD ha proprietà analgesiche, miorilassanti ed è impiegato in molte cure sperimentali per diverse patologie. Dopo questa necessaria introduzione tecnica, elencheremo adesso le ricette per un pasto a base di ganja legale con cui farete sicuramente colpo, oltre al grande piacere di consumare un prodotto naturale in libertà. Abbiamo anche associato ad ogni piatto una tipologia di cannabis dal sapore diverso, al fine di esaltare al meglio il vostro piacere gustativo durante il pasto.

Da bravi mediterranei, iniziamo con la prima portata: i fusilli al pesto di cannabis light su crema di robiola aromatica (ringraziamo l’autorevole blog giallozafferano.com per la ricetta).

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Ecco (senza che nessuno pensi male) le dosi per 4 persone.
600g foglie di cannabis
40g pinoli
60g parmigiano reggiano
20g pecorino romano
1/2 spicchio di aglio senza anima
2/3 di un bicchiere di olio evo
Sale aromatico ai fiori di cannabis
Olio aromatico ai fiori di cannabis
2 fiori di cannabis
250g pasta di semola
2 robiole
Sale e pepe

Procedura:
1. Lavate con cura le foglie di cannabis e i fiori separatamente.
2. Nel frattempo fate bollire una pentola di acqua e in un altro contenitore mettete dell’acqua ghiacciata (ancor meglio se avete acqua e ghiaccio).
3. Immergete le foglie nell’acqua bollente per pochissimi secondi e poi subito nell’acqua freddissima dove le lascerete in immersione finché non si saranno raffreddate.
4. Mettete le foglie fredde e gli altri ingredienti nel bicchiere del frullatore e frullate fino a quando non diventerà una crema omogenea.
5. In una ciotola stemperate 2 robiole e mescolatele con 2 cucchiai di olio aromatico alla cannabis e 1 pizzico di sale e pepe.
6. Fate cuocere la pasta e scolatela un po’ più indietro che al dente, conservando una parte dell’acqua di cottura.
7. Mettete in una padella fredda, la pasta, il pesto e accendete il fuoco iniziando a spadellare. Aiutatevi con un po’ di acqua di cottura alla volta.
8. Quando la pasta al pesto di cannabis avrà perso l’acqua e sarà diventata crempsa potrete servire su un letto di robiola aromatica.
9. Come guarnizione utilizzate una foglia di cannabis fritta in olio, gocce di olio aromatico e un pizzico di pepe.

Per questi fusilli suggeriamo lo strain Banana OG, dalle note molto “verdi”, “clorofillose” e decise. Può risultare pungente.

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La nostra cena 420 Friendly prosegue con la torta “Nemesi”, tra l’altro gluten free e dunque perfetta per le persone celiache. Qua la cannabis è presente nel burro, dunque ancor prima di rivelare in esclusiva la ricetta di questa prelibatezza, ecco quella per preparare il burro alla cannabis.

Ingredienti:
28g di fiori di cannabis, macinati finemente.
1 litro d’acqua.
450g di burro di alta qualità.

Attrezzatura:
Forno
Fornelli
Teglia da forno e carta da forno
Padella
Garza o colino
Contenitore per la conservazione

Procedura:

Preparazione:
Riscaldate il forno a 110°C.
Distribuite la cannabis tritata sulla teglia in modo omogeneo, infornate e cuocete per circa 30 minuti. Questa procedura è chiamata “decarbossilazione” e vi aiuterà a velocizzare il processo di infusione in seguito. Mescolate la cannabis con un cucchiaio ogni 15 minuti.
Portate ad ebollizione 1 litro di acqua e aggiungete il burro. Mescolate in modo che il burro si sciolga completamente e sia perfettamente unito all’acqua.
Aggiungete la ganja a questo composto, abbassando contemporaneamente la fiamma al minimo. La miscela dovrebbe essere portata a lieve ebollizione.
Lasciate bollire dolcemente il composto per 3 ore circa, mescolando regolarmente. Alla fine dovrebbe ridursi e raggiungere una consistenza più densa, lucida e burrosa.
Lasciate raffreddare il composto, quindi fatelo passare attraverso una garza o un colino. Versate il materiale filtrato in un recipiente di plastica a chiusura ermetica. Ricordate di spremere tutta l’erba rimasta nel colino per estrarre ogni residuo.
Conservate il burro in frigorifero, fino a quando raggiunge una consistenza solida. L’acqua in eccesso resterà separata dal burro e potrà essere eliminata facilmente con un tovagliolo di carta.

Come strain per la preparazione del burro suggeriamo Cheese Cake ( caratteristica per aggiungere al classico aroma Cheese delle note dolci, che ricordano la celebre Sour Tangie. I bud sono scuri come la classica Cheese CBD).

Una volta preparato il burro, passiamo alla torta “Nemesi”.

Ingredienti:
330 gr cioccolato amaro
180 di burro da squagliare a bagno maria
5 uova
100 gr di zucchero
a parte:
120 gr zucchero
100 ml acqua

Procedura:
Squagliare il burro a bagnomaria.
Montare le uova con lo zucchero.
A parte mettere lo sciroppo al fuoco con acqua e zucchero. Portare ad ebollizione.
Unire lo sciroppo con il composto di cioccolato e burro e poi successivamente alle uova e zucchero montati.

Infornare per 45 min. a 180 gradi.
Alla fine come guarnizione aggiungere lo zucchero a velo.

Suggeriamo di accompagnare il dolce ad un delizioso cocktail: il frozen marijuana Margaritas (grazie al sito potent.media per la ricetta). Come strain stavolta proponiamo Santamaria. I gusti di questo strain cambiano di volta in volta, ma ad accomunarli c’è la selezione dei gusti più fruity sul mercato, selezionati nei migliori lotti.La Santamaria di questo periodo è una Passion.
Molto fruttata con un retrogusto fresco ed amaro.

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tequila

Ingredienti:

Tequila bianca infusa con cannabis
1 tazza di cubetti di ghiaccio
1 tazza di succo di lime appena spremuto
1 tazza di miele
Sale da cocktail, a piacere

Ricetta:

Aggiungere i cubetti di ghiaccio, il succo di lime, il miele e la tequila infusa di cannabis in un frullatore. Mescola in alto per 15 secondi. Aggiungere sale da cocktail al bordo del bicchiere e versare in un miscuglio. Aggiungere la scorza di lime grattugiata sopra, a piacere. Servire freddo.

Special thanks to:
Marta Brinchi Giusti, Art Direction
https://www.behance.net/martabrinchigiusti

Damz, Owner di Greenova, legal weed shop di Roma, per i suggerimenti sugli Strain
greenova.bigcartel.com

Poco Loco Bar (Lanzarote, Spain), per la ricetta della torta “Nemesi”

https://www.instagram.com/pocoloco_bar/

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SEPTEMBER ESCAPE: L’alto Salento

Il Salento è certamente una delle bellezze italiane invidiate da tutti gli altri paesi europei e del mondo. I suoi panorami incredibilmente vivi, accesi dai bianchi delle pietre dalle terre rosse della campagna e dai toni blu del Mediterraneo, regalano a questa località un fascino irresistibile. Nel mese di Settembre, come ogni anno , cala il sipario sull’effervescente movida estiva insieme alle temperature che diventano più dolci rendendola una meta perfetta per un mini trip di fine estate, tra zone interne e sulla costa.

Sembra scontato ma è opportuno ricordare che il metodo migliore per visitare il territorio è l’auto, sia perché così sarà più facile raggiungere più destinazioni sia perché ogni spostamento vi permetterà di godere della bellezza dei panorami rendendo il viaggio stesso un’esperienza.

Partendo da Brindisi e percorrendo la statale litoranea verso nord troveremo una serie di spiagge di sabbia lunghissime in cui si alternano tratti liberi e altri attrezzati. Torre Guaceto è uno dei piccoli gioielli che incontreremo per primi, una spiaggia dorata che colora un paesaggio ancora intatto, all’interno della riserva marina gestita dal WWF. Proprio in queste zone, non a caso, il regista Ferzan Ozpetec girò il film Allacciate le cinture.  Spostandoci verso nord si arriva invece nella zona marina di Ostuni con la sua Rosa Marina e Pilone che sono spiagge sobrie ma eleganti e ancora più su Torre Canne (all’interno del parco regionale delle Dune costiere)  e Fasano, con alcuni lidi tra i più cool della costa come Cala Masciola, la rinomata spiaggia del luxury resort Borgo Egnazia.

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Spostandoci invece all’interno, per visitare agevolmente le città limitrofe risulterà utile e altrettanto piacevole soggiornare in una masseria, l’abitazione tipica pugliese circondata dalla bellezza del paesaggio dell’entroterra. Proprio a Ceglie Messapica tra Val D’Itria e Salento si trova la Masseria Oreglia, struttura esempio di un attento restauro conservativo immersa nella natura e in una dimensione di totale relax. Il complesso è formato da un gruppo di appartamenti tipici rinominati secondo l’antica suddivisione degli spazi in cui era divisa la masseria quando venne costruita a inizio 800. Troveremo ad esempio  la mangiatoia, la stanza del massaro, l’alcova e al loro interno un arredamento studiato nei minimi particolari con pezzi unici di antiquariato. A completare il tutto una piscina a cascata con vista spettacolare sui numerosi uliveti.  Per gli appassionati, la struttura organizza visite guidate in cantine vinicole con degustazione e in altre masserie che producono prodotti caseari.

Dopo Ceglie, sarà immancabile una tappa ad Ostuni, la città bianca del Salento, per via del suo caratteristico centro storico che nei tempi passati era interamente dipinto con calce bianca. Per chi è esperto delle isole greche sarà inevitabile il paragone con Santorini anche se qui si respira un’atmosfera più autentica e la città possiede un centro estremamente raffinato.

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Data la vicinanza, in questo mini viaggio ideale non può mancare Alberobello, nota per i Trulli (dichiarati patrimonio UNESCO) che sono bianche costruzioni coniche in pietra, presenti a centinaia nel quartiere collinare Rione Monti. Tra tutti spicca Il Trullo Sovrano del XVIII secolo a due livelli, situato sul punto più alto della città. Immancabili qui, una serie consistente di scatti per coronare al meglio il nostro feed di Instagram!

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WEEKLY DIGEST

The fashion news you need to know, from around the world.

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Virgil Abloh: ‘I’m not a Designer’. Continue reading here.

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Mangiare carne rossa rende gli uomini meno attraenti. Continue reading here.

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Il tennis ci allunga la vita, molto più di calcio e palestra. Continue reading here.

Rihanna gatherd and outstanding badgal crew for her Savage x Fentylingerie show. Continue reading here.

HOMO FABER: Il palcoscenico dei migliori maestri d’arte in Europa

Dal 14 al 30 Settembre farà il suo ingresso a Venezia Homo Faber, la prima grande esposizione dedicata alla maestria artigiana europea. L’iniziativa è realizzata dalla Michelangelo Foundation for Creativity and Craftsmanship ed è in collaborazione con Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, Fondazione Giorgio Cini, la Triennale di Milano e Fondation Bettencourt Schueller.

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Questo evento culturale di rilevanza internazionale intende valorizzare il meglio dei mestieri d’arte, contemporanei e tradizionali, e dei loro legami con il mondo del design. Homo Faber è la celebrazione dell’estro creativo e del talento manuale: dal gioiello alle biciclette su misura, dai mestieri più rari ai più preziosi.

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Il progetto riunisce i più riconosciuti protagonisti dei mestieri d’arte a livello europeo ed è stato sviluppato da un team di progettisti, architetti e curatori di fama mondiale. Gli allestimenti da loro curati consentiranno al pubblico di immergersi in un modo nuovo nel mondo dell’alto artigianato. Il pubblico infatti potrà parlare con i maestri artigiani, visitare le loro botteghe grazie alla realtà virtuale, ammirarli all’opera e lasciarsi ispirare dall’universo dei mestieri d’arte. Durante la manifestazione potremo quindi scoprire le scagliole di Bianco Bianchi, l’arte della seta dell’Antico setificio fiorentino, le legature di Giannini e Kuwata, i mosaici di Scarpelli, i profumi di Aquaflor e l’oreficeria di Pestelli.

Lo spazio dedicato sarà una superficie di quasi 4.000 metri quadrati: un’opportunità unica per esplorare l’isola di San Giorgio Maggiore e il magnifico complesso monumentale della Fondazione Giorgio Cini, compresi alcuni spazi normalmente non accessibili al pubblico.

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BURNING MAN 2018: IL DIARIO DEL FESTIVAL VISTO E RACCONTATO DA RAFFAELE MARONE

Sailors fighting in the dance hall
Oh man, look at those cavemen go
It’s the freakiest show …

Ho iniziato citando un verso di una hit del leggendario David Bowie perché ogni volta che torno nel deserto del Nevada per il Burning Man la canzone “Life on Mars” risuona nelle mie orecchie. Per più di una settimana (dal 25 agosto al 3 settembre 2018), stavolta parafrasando il mondo della celluloide, mi è sembrato di vivere dentro “Mad Max”.

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Lo spirito dell’evento è una sorta di esperimento sociale dove ognuno è libero di poter esprimere sé stesso, un campeggio vero e proprio che dura una settimana, senza nè soldi né connessione con il mondo esterno: ci sono i burners e la sabbia, punto.

Partecipare al Burning Man è un’esperienza incredibile, magica, ti aiuta a conoscere meglio il tuo essere e a sviluppare la nostra spiritualità. La vera occasione per tirare fuori il nostro lato più vero, senza limiti e regole.

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Tornando a cosa fare:

1 – Perdersi tra le installazioni d’arte: ce ne sono a centinaia nella Deep Playa… E’ un’esperienza unica. ce ne sono talmente tante che probabilmente non sono riuscito a vederle tutte.

Ricordo questa bellissima finestra in mezzo al deserto con della musica che suonava da un impianto sotto la sabbia. Accompagnata a questa musica da film di fantascienza si sentivano delle voci, delle telefonate di una coppia di amanti, quindi immaginatevi la scena e la potenza visiva di questa opera: sono rimasto ad osservare ed ascoltare per mezz’ora, sdraiato nel deserto a godermela tutta.

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2 – Il Sunrise delle 6 del mattino al Robot Heart, l’art car per me più bello ed emozionante di tutta la Playa. Un vero e proprio carro mutante, ovvero una vettura trasformata nei modi più creativi, dove dal tramonto alle 9 del mattino suonano i migliori DJ al mondo e fanno ballare centinaia di persone con la loro musica. Ce ne sono molte di art car che suonano ma questa è la mia preferita. La riconosceresti tra mille grazie a questo cuore gigante dove i burners possono salire, arrampicarsi e ballare in cima a 10 metri di altezza.

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Tutti aspettano il tramonto, il deserto si trasforma in dancefloor tra balli e lacrime di commozione.

3 – La visita al tempio è obbligatoria, ogni anno ne costruiscono uno nuovo e diverso dal punto di vista estetico. L’energia che circonda quel posto è talmente forte che molti burners restano li per ore a meditare o semplicemente a rilassarsi, talmente magnetico che non lo lasceresti più. Alcuni addirittura ci dormono invece di tornarsene in tenda o in camper.

Dentro il tempio puoi liberarti da tutti i tuoi pensieri, puoi scrivere lettere e appenderle, puoi scrivere di persone che ami o che odi. semplicemente scrivere di te con pennarelli che trovi dentro. Appena si entra c’è la scritta FREE YOUR SELF e migliaia di foto di burners appese. 

Molte dediche a persone scomparse, addirittura anche per cani e gatti, migliaia di pensieri e ricordi scritti sul legno e fotografie lasciate li, che aspettano di bruciare l’ultimo giorno del burning man. Ovviamente si piange dall’inizio alla fine. Pianti liberatori che a volte ci dimentichiamo come fare “nella vita reale”.

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4 – La meditazione di gruppo è una della cose che consiglio maggiormente. Un’ora di meditation in tenda, sdraiati su tappeti e cuscini e accompagnati da musica dal vivo. Non pratico nè YOGA nè MEDITAZIONE a Milano, ma al festival era la mia attività preferita durante il giorno.

Ricordo questa medizione al camp “Galactic Jungle”: più di 300 persone e come guest Dj Acid Pauli, che accompagnava il tutto con la sua musica. Un vero e proprio viaggio sensoriale. 

  

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5 – La cerimonia finale è incredibile, bruciano l’uomo del burning man, il simbolo di questa utopia che regna per una settimana in una città che non esiste il resto dell’anno. Anticipata da balli e acrobazie compiute da artisti del fuoco, culmina con l’incendio, dura più di un’ora e tutta la comunità (70.000 persone) si stringe per celebrare la fine della settimana più bella dell’anno. Si urla “happy burn” e applausi accompagnano la celebrazione finale: il fuoco è molto alto e riscalda tutti i presenti, la musica degli art car è sempre presente e alla fine di tutto questo sono tutti pronti per vivere l’ultima magica notte prima di tornare alla “vita reale”. Come scritto su un cartello nel mezzo della playa:” WAS JUST A DREAM” (Era soltanto un sogno, ndr).

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K-WAY X KAPPA

Era il 1965, in una giornata di pioggia Leon Claude Duhamel osserva i passanti e pensa ad un’alternativa allo scomodo ombrello: una giacca leggera, pratica e soprattutto impermeabile da indossare nelle giornate uggiose. Il resto come si dice è  storia. Negli ultimi anni abbiamo un rilancio del brand che ha dell’incredibile, grazie anche alle collaborazioni con Versus Versace,  N. 21 e Dsquared2.
Dall’altra parte è Kappa, azienda con focus sportivo fondata a Torino nel 1978,  che è riuscita a cogliere perfettamente il boom dello sportswear. Celebrities come Kendal Jenner iniziano a postare diverse foto sui social con i loro capi ritrovati in qualche mercatino vintage. E’ il momento migliore per rilanciarsi e Kappa diventa uno tra i millennials brand più solidi, collaborando con nomi come Marcelo Burlon e  Gosha Rubchinskiy.
Ed è proprio per la nuova stagione che i due marchi  lanciano un co-branding Kappa X K-Way: una capsule collection colorata e unisex, caratterizzata da maxi loghi e da una vestibilità over. Il tricolore giallo, arancio e blu incontra l’iconica banda Kappa per un sodalizio interno tra due realtà simbolo dello streetwear e dell’outerwear che finalmente trovano un punto di incontro.
Le 6 proposte della capsule collection K-Way X KAPPA (felpe, giacche e pantaloni impermeabili) sono state presentate nel flagship K-Way di Covent Garden a Londra lo scorso 6 settembre con un lancio fortemente social. La co-lab è in vendita nei K-Way store e in selezionati multibrand di tutto il mondo.

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8 e 9 Settembre torna la terza edizione di WardaGarda

Sabato 8 e domenica 9 settembre ritorna WardaGarda per la sua terza edizione. Due giorni aperti al pubblico con degustazioni, mercatini gastronomici, showcooking e una spazio dedicato ai bambini; un calendario fitto di appuntamenti per raccontare l’Olio Garda DOP nel Cavaion Veronese –  nel cuore della produzione –  tra gli uliveti dell’entroterra gardesano. E proprio nel cuore della produzione del Garda DOP, si parla dell’oro giallo che dal 2004 unisce le regioni di Lombardia, Trentino Alto Adige e Veneto e le quattro province di Brescia, Mantova, Trento e Verona dal Medioevo ad oggi. La terza edizione di WardaGarda aprirà la giornata di sabato un convegno sull’olio, il turismo e l’agricoltura, seguito da un ricco programma con degustazioni di olio in abbinamenti dolci e salati, stand gastronomici, una mostra d’arte e un mercatino enogastronomico dove trovare il meglio dei prodotti del lago. WardaGarda è una tra le iniziative di valorizzazione del prodotto oleario, che si estende ben aldilà della semplice spremitura e dell’imbottigliamento. Significa anche conoscenza dell’ambiente da cui proviene il prodotto, tema particolarmente caro al Consorzio di Tutela dell’Olio Garda DOP, che con rigorosi e certificati controlli, garantisce al consumatore un prodotto di qualità, tutelato da abusi, contraffazioni e concorrenza sleale.

vardagardadomenica-30warda-garda-bis-20-1WardaGarda si inserisce appieno in questo programma, offrendo ai visitatori due giorni fitti di iniziative, a partire da un mercatino di prodotti DOP e IGP della regione, degustazioni di olio e vini dei consorzi Chiaretto di Bardolino DOC e Garda DOC, cene e showcooking.

Il festival prosegue con passeggiate tra gli uliveti, mostre d’arte, musica dal vivo e uno spazio dove i bambini potranno divertirsi con il gioco dell’olio; un’ottima occasione per conoscere l’olio e visitare l’entroterra del Garda attraverso uno dei suoi prodotti più rappresentativi.

vardagardadomenica-46Si darà il via al programma, nella mattinata di sabato 8 settembre, con una tavola rotonda moderata da Luigi Caricato, fondatore di OlioOfficina; all’ordine del giorno ci saranno temi da trattare come prodotti certificati, territorio e turismo. A mezzogiorno seguirà un aperitivo a cura di Amira (Associazione Maîtres Italiani Ristoranti ed Alberghi) e Abi Professional (Associazione Barmen Italia), mentre nel pomeriggio (16.30) avrà inizio il mercatino, seguito dalla degustazione di Chiaretto di Bardolino DOC guidata dall’AIS Veneto. Alle 17 ci sarà un laboratorio di assaggi dedicato all’olio, chiudendo poi la giornata con la degustazione di Spumante Garda DOC, sempre a cura di AIS Veneto.

Domenica la giornata si aprirà con l’apertura del mercatino delle 17.00, accompagnata da una passeggiata fra gli oliveti con rientro e partenza a Corte Torcolo. Contemporaneamente torna l’appuntamento con le degustazioni di Olio Garda DOP curate dal Consorzio.

Warda è il termine longobardo da cui deriva il toponimo Garda, che deve la sua origine alle fortificazioni di avvistamento con funzioni difensive sulle colline che circondano il lago, gli stessi rilievi su cui da secoli si coltiva l’olivo. Il Garda è conosciuto proprio per questo come “Riviera degli Ulivi” con le sue costruzioni a terrazze, tra le prime cinque realtà olivicole italiane. Tutte le informazioni sono presenti sul sito www.oliogardadop.it.

PUMA X POLAROID

“InstantPhotography” ha assunto un nuovo significato da quando Polaroid ha commercializzato la sua prima macchina fotografica istantanea negli anni ’40. Ora abbiamo camere che possono stare in tasca, fotocamere che volano e più posti per vedere e postare le foto. La reinvenzione della fotografia ha cambiato il nostro modo di viaggiare, condividere storie, interagire con i nostri amici e catturare momenti. La collaborazione PUMA x Polaroid celebra questa storia di reinvenzione di entrambi i brand. Il pack è una fusione tra la nuova sneaker RS-0 di PUMA e i dettagli di design dell’iconica fotocamera istantanea analogica Polaroid OneStep. Il modello RS-0 Polaroid si ispira alla camera istantanea Polaroid OneStep che cambia il gioco. La tomaia è in pregiata pelle bianca, micro perf vents, lacci piatti da 6 mm, l’iconica grafica Polaroid Color Spectrum sul tallone.

La sneaker Polaroid RS-100 reinventa il modello RS-100 degli anni ’80 con elementi fotografici. Tra i due modelli , la RS-100 Polaroid è la silhouette OG, fedele allo stile retrò, presenta le classiche tonalità Polaroid in stile color block nelle sovrapposizioni in pelle scamosciata, rifinite con dettagli riflettenti, un gioco sul “flash” di una fotocamera. L’iconico arcobaleno Polaroid Color Spectrum con colori e branding è visibile anche sulla linguetta. Il tocco di classe su entrambi i modelli è dato infine da una versione in miniatura di una foto istantanea con co-branding usata come cartellino.

PUMA Polaroid RS-100_02Questa edizione sarà disponibile online al sito PUMA.com, nei PUMA Store e nei principali sneaker e lifestyle stores a partire da sabato 8 settembre.

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APRE A MILANO AUDACE PALESTRE

Passato e presente si incontrano a Milano grazie alla nuova idea dell’imprenditore illuminato Ciro Santucci che rilancia il brand Audace con un progetto fitness unico nel suo genere, dove i valori tradizionalmente legati a questo nome importante si sposano con l’innovazione e con la tecnologia più avanzata disponibile sul mercato, per dare vita a una proposta unica.

Quella del marchio infatti è una storia che parte da lontano, dai tempi dell’Antica Roma dove nel 72 d.C. l’imperatore Vespasiano decide di collegare il Colosseo attraverso una rete di corridoi sotterranei, al Ludus Magnus luogo in cui si allenavano i gladiatori. Nel 1901, in quella stessa area, nasce la prima palestra Audace.

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Oggi i due nuovi centri di Milano si propongono di racchiudere l’intero universo del fitness. Lo spazio è stato organizzato in “fitness boutique” dedicate esclusivamente a una specifica tipologia di attività, dove i corsi sono tenuti solo da istruttori specializzati che propongono anche programmi personalizzati. Ogni boutique ha un’identità e un design unico per far vivere un’esperienza multisensoriale ed estremamente coinvolgente. Si va dalle tradizionali classi di cycling, yoga, pilates alla possibilità di allenarsi con un metodo ispirato al mondo del pugilato che sfrutta particolari sacchi da boxe riempiti di acqua. Naturalmente non manca uno spazio pensato per il workout con i pesi e per la corsa sui tapis roulant. Attraverso una app specifica inoltre verranno registrate tutte le informazioni sul training, dal tipo di esercizi svolti fino al numero di lezioni frequentate. Così si potranno monitorare progressi, risultati raggiunti e vedere i punti acquisiti direttamente dallo smartphone.
Inoltre, da scoprire la formula “Più ti alleni, meno paghi”, che permetterà ai propri iscritti di guadagnare punti per ogni attività fisica che intraprenderanno, da investire nella palestra o da utilizzare per ottenere sconti sia sui prodotti che sul costo dell’abbonamento successivo.

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L’ambiente, di stampo Made in Italy possiede le migliori attrezzature Technogym, l’illuminazione è realizzata e studiata per aggiungere una componente emozionale all’allenamento così come la playlist musicale . Lo stile e i materiali eclettici rimandano ad un’atmosfera underground dal sapore internazionale. Infine, il fitness abbraccia il beauty con una proposta di alcuni trattamenti estetici come massaggi, depilazione laser e bagno turco. Una promessa di wellness a 360 gradi.

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ECO & STREETWEAR A BERLINO: BREAD && BUTTER BY ZALANDO

Si è chiusa la terza edizione di Bread&&Butter by Zalando che all’Arena di Berlino ha presentato oltre 40 marchi con possibilità di fare acquisti tramite il sistema “see now, buy now”, attivazioni per personalizzare prodotti, ma anche intrattenimento musicale, show pop-up, dibattiti e una line-up musicale di primo livello. Un programma ricco di eventi e prodotti esclusivi, il tutto a ritmo di musica e street food. Oltre 70 artisti tra cui evian christ, hamza, kitty ca$h, luciano, paigey cakey, princess nokia, sheck wes, stefflon don, ufo361, yung hurn e molti altri. Tra i Brand Pop-Up visitabili erano presenti tutti i big player del mondo sportswear, da adidas Originals che ha portato a B&&B lo spirito originario anni ’90 dei suoi esclusivi modelli Falcon assieme alla performance live dei MØ.Converse ha accolto il pubblico presso ‘The Converse One Star Salon’ – un salone di bellezza Pop-Up ospitato da ISLA Berlino, con un menù di trattamenti speciali e un servizio di personalizzazione delle sneaker. Un’esperienza multisensoriale per Puma che ha utilizzato la tecnologia degli anni ’80, mentre i tecnici del suono di Roland hanno permesso ai visitatori di agire interattivamente con sintetizzatori come parte di un’istallazione. Tra i debutti invece The North Face che ha giocato sulla contaminazione di spazi aperti, moda, design e musica con un’offerta esclusiva creata appositamente per B&&B. Mentre Timberland ha creato un vero spazio verde, Timberland Park, che ha permesso ai visitatori di riconnettersi con la natura, rilassarsi e scoprire l’impegno del brand nel diventare sempre più un marchio socialmente responsabile. L’attenzione all’ambiente di Timberland tuttavia non si ferma qui. Il brand ha inoltre presentato la capsule collection di Timberland in collaborazione con  il designer inglese Christopher Raeburn. Con un’etica fondata su tre principi etici- REMADE, REDUCED, RECYCLED, Christopher Raeburn sposa perfettamente il costante impegno di Timberland nel creare nuovi prodotti responsabilmente e con un utilizzo sempre maggiore di materiali riciclati, organici e rinnovabili. L’idea di sostenibilità si incontra con artigianalità, qualità e innovazione per la realizzazione dei 17 capi Mainline e gli 11 modelli in Limited Edition, che includono una gamma iconica di pezzi, come shorts e magliette a manica lunga, felpe girocollo e con cappuccio, joggers e pantaloni cargo oltre ad una serie assortita di capispalla. Gli 11 modelli in Limited Edition saranno disponibili in esclusiva nei negozi selezionati a partire da ottobre, mentre i 17 capi appartenenti alla Mainline avranno una distribuzione più ampia e venduti sul sito timberland.com. Ogni pezzo è realizzato utilizzando una gamma di materiali eco-compatibili tra cui cotone organico e PET riciclato (derivato da bottiglie di plastica), sulla base dell’impegno comune nel cercare i materiali più sostenibili e collaborare con partner che producono responsabilmente per ridurre maggiormente l’impatto ambientale. Proprio Berlino sarà inoltre protagonista del progetto “My Playgreen” che, a seguito delle attivazioni passate su Londra e Milano, arriva nella capitale tedesca per il 2018, rafforzando ulteriormente il ruolo chiave della sostenibilità ed evidenziando la dedizione del brand alla riqualificazione degli spazi pubblici urbani esterni.

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BRAND ALERT: DZHUS

L’Ucraina sta sempre di più facendo parlare di sé grazie ai numerosi designer di avanguardia presenti nel territorio e alla Mercedes Benz di Kiev, ormai diventata un establishment nella scena emergente. Un successo planetario quello dei designer dell’est, arrivato durante un periodo di situazione politica critica, che ha dato vita ad una generazione di creativi con un approccio nuovo ed indipendente. Dzhus, della designer Ucraina Irina Dzhus, viene proprio da questo universo: tagli innovativi, indumenti multifunzionali, ispirazione industriale ed un occhio attento all’ambiente danno vita ad un brand d’avanguardia ma funzionale, che ha portato la designer Ucraina a sfilare anche nella capitale francese. Durante gli studi alla Kiev National University of Technologies and Design, Irina Dzhus ottiene un internship presso Krasnova, dove riesce ad entrare in contatto con i complessi processi del mondo fashion e le innovazioni tecnologiche, ambiti poco trattati in ambiente accademico. Al termine dei suoi studi nel 2010 lancia Dzhus, perseguendo una concezione di moda che utilizza il minimalismo privo di ornamenti per trasferire le complesse forme architettoniche della natura nelle sue creazioni, creando delle vere e proprie armature dove le donne possono trovare un rifugio distinguendosi dalle regole del fashion. Dzhus nasce inoltre con il desiderio di portare alla luce una nuova moda interamente dedicata alla natura e all’ambiente, che si configurano non solo come principale fonte d’ispirazione della designer, ma trovano un loro spazio in una nuova corrente di moda animalista, già rivendicata da Brand come Stella McCartney, Vivienne Westwood e Tommy Hilfiger. Escapism, la sua collezione autunno/inverno 2018, prende vita dal concetto di evitare la frustrazione quotidiana, focalizzandosi su una utopia soggettiva ed individuale. Un tipo di innovazione radicale quello che la designer Ucraina ha presentato nella sua ultima collezione, dove utilizzando geometrie astratte, monocromi ascetici, strutture complesse e pezzi multiuso si pone l’obbiettivo di creare un’alternativa al moderno conformismo: creazioni innovative che perseguono forse la più ambiziosa delle mission del brand. Per Irina Dzhus non c’è motivo per un designer di creare dei pezzi già presenti sul mercato, perché lo slow fashion deve poter fornire pezzi unici e spesso multifunzionali, non presenti nei negozi mainstream, e rivolti ad un pubblico attento alle innovazioni e al futuro del fashion. Certo il paragone con Rei Kawakubo, Yoshi Yamamoto e Martin Margiela è piuttosto semplice, ma la Dzhus tuttavia ha più volte affermato che i suoi lavori si ispirano solamente all’ambiente e alle sue forme, indirizzandosi verso un’estetica “Anti-fashion” che non deve e non vuole seguire il trend del momento, ma risaltare la bellezza pura ed essenziale. Una missione che non vuole solo rendere omaggio all’avant-garde, ma vuole farlo utilizzando materiali sostenibili e cruelty- free, vestendo donne intelligenti, aperte ed attente all’ambiente.

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BACK ON TRACK: Il workout per ripartire

Se Settembre può essere considerato come il nuovo Gennaio, perché non esagerare un po’ e crearsi nuovi importanti obiettivi per i prossimi mesi?  Il proposito di tornare in forma con grande vigore è senz’altro uno dei più gettonati ma questo non equivale affatto ad un facile inizio per l’allenamento, soprattutto dopo settimane sabbatiche unite allo shock di tornare alla vita di tutti i giorni.

Iniziamo allora con un circuito suggerito da Stefano Deveteris, personal/fitness trainer e presenter internazionale di Piloxing, il celebre programma made in Los Angeles che fonde Boxing, Pilates & Dance.

La sequenza prevede 4 esercizi per la durata di 30 secondi ciascuno e 10 secondi di recupero tra un esercizio ed un altro. Prima di cominciare, il trainer ricorda che è sempre bene effettuare un riscaldamento con corsetta sul posto e circonduzioni delle braccia per scaldare la parte superiore del corpo.

WALKING PLANK

Partiamo in stazione eretta con le gambe divaricate quanto l’ampiezza delle anche e braccia lungo il tronco, ora flettiamo il busto in avanti, appoggiando le mani per terra gattoniamo in avanti fino ad arrivare in posizione di PLANK con le mani sotto le spalle, le braccia tese e il corpo parallelo al pavimento, da qui eseguiamo un piegamento sulle braccia stringendo i gomiti al busto e torniamo a stendere le braccia, torniamo gattonando con le mani al punto di partenza e ripetiamo l’esercizio più velocemente possibile per 30 secondi.

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LOW BODY SQUAT

Dalla posizione eretta con le gambe larghe quanto le anche e le braccia lungo il tronco, flettiamo le gambe portando il peso al centro del piede, le ginocchia non superano la linea del piede e la schiena mantiene le sue curve fisiologiche, perciò non flettere il busto troppo in avanti! Da qui fare forza sui talloni per tornare poi nella posizione iniziale, contraendo quadricipiti e glutei.

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CORE

Posizione supina (sdraiati a pancia in su) con mani dietro la nuca, stacchiamo il capo e le scapole dal pavimento e portiamo un ginocchio al centro del petto, da qui effettuare una leggera torsione del busto fino a portare la spalla sinistra verso il ginocchio flesso destro, l’altra gamba rimane tesa per terra. Da qui cambiare gamba ed eseguire la torsione dall’ altra parte.

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JUMPING JACK

Con in piedi uniti e le braccia lungo il tronco, eseguiamo un piccolo salto divaricando gambe e braccia per poi tornare nella posizione di partenza.

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INTERVIEW: DENISE CAPEZZA

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Abbiamo incontrato Denise Capezza, che appena rientrata dalle ferie estive ci racconta i suoi luoghi del cuore e come ama passare il tempo fuori dal lavoro. Per chi ancora non la conoscesse, Denise dopo diverse esperienze teatrali e un lungo periodo in Turchia, approda in televisione in Italia diventando nota ai più per aver preso parte alla serie televisiva Gomorra, nel ruolo di Marinella.

Che tipo di vacanza prediligi?

D’estate prediligo banalmente il mare, meglio ancora se su un’isola incontaminata.
Amo i posti non troppo affollati, dove la natura fa da padrona e dove la mente può riposare, per questo motivo almeno in questo periodo cerco di evitare i luoghi  mondani.

Un luogo che hai nel cuore e in cui vorresti tornare

Mi piacerebbe tornare ad Istanbul, città in cui ho vissuto per lavoro per più di tre anni e che è come una seconda casa per me. È unica al mondo perchè ricca di contraddizioni che ho amato ed odiato follemente! È un miscuglio di stili architettonici, culture e popolazioni, una città all’avanguardia, che mantiene le sue tradizioni. Chi va in Turchia in città come Istanbul, Smirne, Ankara e più in generale nelle zone occidentali del Paese, aspettandosi di trovare il mondo arabo e la donna sottomessa si sbaglia di grosso! Scoprirete una città viva ed incredibile, rimarrete stupiti dal fermento artistico e culturale! Caotica e contraddittoria, questo si, ma c’è qualcosa di magico e di nostalgico che ti resta dentro per sempre, un po’ come Napoli, la mia città natale!

Dove hai trascorso le vacanze?

Quest’estate ho scelto di visitare parte del territorio andaluso, patria di Pablo Picasso e Federico García Lorca. Ho cominciato da Malaga, poi mi sono spostata a Tarifa (da cui con mezz’ora di traghetto ho anche fatto tappa a Tanger in Marocco), Vejer de la Frontera, Cadiz e infine Siviglia. È stato un bellissimo viaggio, il sud della Spagna è ricco di storia e di contaminazioni arabe, una regione pittoresca dove antiche moschee, poi trasformate in chiese, si mescolano a giardini profumati, musica, vino e flamenco, creando un’atmosfera unica ed affascinante! Sono poi passata dalla maestosa Siviglia alla mia amata Procida, una splendida isola del Golfo di Napoli, che conserva la sua identità modesta e romantica da sempre. Molti la conoscono per “L’Isola di Arturo”, molti altri la ricordano grazie a “Il Postino”, ultima perla di Massimo Troisi.

Cosa non può mancare nella tua valigia?

Un buon libro e delle scarpe comode.

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La tua beauty routine in vacanza?
Inizio la giornata sempre con un bicchiere d’acqua piuttosto calda, anche d’estate. Proteggo la pelle con protezioni alte ed la idrato costantemente.

Il profumo della tua estate?
L’odore della legna bruciata di un falò.

Un consiglio di stile per la spiaggia?
L’estate è la stagione della libertà, indossate ciò che vi fa sentire belli e a vostro agio.

 Pics: Alessandro Peruggi
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