A Capri va in scena Il Salotto della Sfinge che quest’anno celebra la giovinezza

È stata annunciata la quinta edizione della rassegna Il Salotto della Sfinge che si terrà a Villa San Michele ad Anacapri da giovedì 24 agosto a sabato 26 agosto. La rassegna sarà scandita da una serie incontri che trattano di cinema, letteratura e società, con l’obiettivo di promuovere il dialogo e il confronto su vari temi. Il tema centrale di quest’anno sarà la “giovinezza”. La soprintendente Kristina Kappelin ha sottolineato che l’evento è vuole porsi come uno spazio per il dialogo e il confronto, dove esplorare temi come la giovinezza e il contributo della generazione under 30 nella società. La manifestazione cercherà di evidenziare la creatività, la forza e la fragilità di questa generazione in vari settori come l’arte, il sociale, l’imprenditoria e la vita quotidiana.

Tra gli ospiti di questa edizione ci saranno attori come Greta Esposito, Miguel Gobbo Diaz, Demetra Bellina e Pietro Turano, l’ex atleta Nina Corradini, gli imprenditori Alessandro Marinella e Marianna Palella, la cantautrice Greta Zuccoli, l’attivista Victoria Oluboyo e il giornalista Federico Poletti

L’evento è organizzato dalla Fondazione Axel Munthe, con il patrocinio del Consolato di Svezia, della Regione Campania, della Città di Capri, del Comune di Anacapri, della Siae e dell’Ambasciata di Svezia, in collaborazione con Capri Palace Jumeirah e Staiano Tour Capri.

Il ricchissimo programma de Il Salotto della Sfinge a Capri

Il programma prevede vari incontri e esibizioni. L’apertura avverrà il 24 agosto alle ore 19 con un incontro dedicato ai Forbes 30 under 30 più influenti d’Italia, con ospiti come Alessandro Marinella, imprenditore, quarta generazione dello storico marchio napoletano di cravatte, e Marianna Palella, CEO di Citrus. Insieme a loro Federico Poletti, editor in chief di MANINTOWN magazine, consulente e globetrotter alla ricerca di nuovi talenti. Ci sarà anche un’esibizione dal titolo Enkel, vacker, öm: l’eredità di Monica Zetterlund della cantautrice Greta Zuccoli alle ore 20, che renderà omaggio alla jazzista svedese. 

Federico Poletti
Federico Poletti

Il 25 agosto poi ci sono in programma incontri con Nina Corradini, ex atleta azzurra di ginnastica ritmica, e l’attivista Victoria Oluboyo, seguiti da un talk con gli attori Pietro Turano e Miguel Gobbo Diaz sulla tematica dell’arte, dei diritti e dell’inclusività. L’ultimo giorno, il 26 agosto, vedrà la presenza dell’attrice Greta Esposito, che parlerà della sua carriera nel cinema, seguita da un ultimo happening con l’attrice Demetra Bellina, protagonista del film Non credo in niente.

La rassegna è gratuita e aperta al pubblico, fino a esaurimento posti. Per informazioni e prenotazioni: tel. 0818371401, mail [email protected]

La ‘geometria del suono’ a Venezia di Jacopo Gonzato, a cura di Riccardo Benedini

Proprio all’interno della splendida cornice di Next Generation Awards 2023, il premio che il magazine MANINTOWN dedica ogni anno ai nuovi talenti nel mondo del cinema, Riccardo Benedini, scrittore che trasforma gli oggetti in indimenticabili esperienze da vivere, in collaborazione con Galleria Rossana Orlandi e il designer del suono Jacopo Gonzato, organizza uno spettacolare viaggio immersivo nella “geometria del suono”, per oltre cento ospiti tra attori, giornalisti e personaggi dello spettacolo, durante i giorni del Festival del Cinema di Venezia.

Riccardo Benedini
Riccardo Benedini

L’evento si terrà lunedì 4 settembre a bordo dell’imbarcazione Il Nuovo Trionfo, l’ultimo trabaccolo ancora navigante sul versante italiano del mare Adriatico, che quest’anno ospiterà artisti e designer provenienti da tutto il mondo, attraverso il progetto d’arte itinerante Artista a Bordo ideato da Riccardo Benedini. Quest’anno, la collaborazione con la Galleria Rossana Orlandi consentirà a Benedini di lavorare con il designer del suono Jacopo Gonzato per trasformare l’imbarcazione in una “bussola sonora” capace di rivoluzionare la percezione che ognuno ha non solo delle onde sonore, ma del loro stesso manifestarsi come “miracolo estetico”. Vibrazioni che ci rivelano per la prima volta la loro forma, interrogando il visitatore sullo stretto legame che esiste tra corpo e suono e viceversa. 
Ad arricchire la special experience con l’artista e il curatore, le note fresche e mediterranee di Portofino Dry Gin, gin artigianale che nasce nell’iconico villaggio ligure, accoglieranno gli ospiti a bordo per un tasting d’eccellenza.

Il Nuovo Trionfo
Il Nuovo Trionfo

L’obiettivo del progetto ‘la geometria del suono’ di Jacopo Gonzato

L’obiettivo è rivoluzionare la percezione del suono e delle sue forme, creando un’esperienza unica che permetterà ai partecipanti di vedere e sentire il suono in modi mai sperimentati prima. Ne nasce una partecipazione che diventa benessere e ci invita a rispondere alle domande: quanto siamo parte del “pensiero suono” e quale influenza esercita su di noi? E se finalmente potessimo toccare e osservare il suono? Come suonerebbe un cubo? Come suonerebbe una piramide? Come suonerebbe la sezione aurea? 

Jacopo Gonzato è un designer che mira a esplorare nuove frontiere nella diffusione del suono, partendo dalle forme dei solidi platonici e approfondendo le forme armoniche. Il suo approccio è metodologico, scientifico e sperimentale, cercando di riunire il visuale e il sonoro attraverso armonie, geometrie e proporzioni. La collaborazione tra Benedini, Gonzato e la Galleria Rossana Orlandi promette di creare un’esperienza straordinaria che connette l’arte contemporanea al mondo del cinema e della musica.

Jacopo Gonzato
Jacopo Gonzato

Commenta Federico Poletti, fondatore di MANINTOWN e direttore artistico di MI HUB Agency: «Dopo l’esperienza tattile sensoriale dello scorso anno con il celebre scultore non vedente Felice Tagliaferri, sono davvero entusiasta di collaborare con Riccardo Benedini  e il suo format Artista a Bordo. Ho da subito sposato questo progetto per la sua originalità nel presentare e vivere l’arte contemporanea.  L’idea di connettere i nostri talent all’esperienza del suono di Jacopo Gonzato è straordinaria e sarà un arricchimento per tutti noi, un momento indimenticabile all’insegna dell’Arte e del Cinema».  

Musica, Arte e Moda: la visione creativa di Giacomo Maiolini

Giacomo Maiolini è una figura molto importante nel mondo discografico, con una carriera di successo caratterizzata da numerosi traguardi e riconoscimenti (dischi di platino, di diamante, Grammy Awards). È universalmente noto come il fondatore di Time Records, un’etichetta musicale indipendente che ha raggiunto fama mondiale sin dalla sua nascita nel 1984. Il suo impatto nel settore è stato straordinario, tanto da essere l’unico discografico italiano ad aver raggiunto ben quattro volte la prima posizione nella classifica inglese di vendita.

Tra le sue innumerevoli realizzazioni, Giacomo Maiolini è stato uno dei pionieri della corrente musicale Eurobeat, che ha ottenuto un enorme successo in Giappone (dove viene definito “King of Eurobeat”) e gli ha conferito due prestigiosi Grammy Awards.  

La sua lunga carriera è stata caratterizzata da collaborazioni con alcuni dei nomi più importanti e influenti nel mondo dell’intrattenimento, tra cui artisti di fama come Vasco Rossi, Claudio Cecchetto, Fiorello e Robbie Williams, oltre a DJ e produttori di successo come Albertino, Bob Sinclar, Gigi D’Agostino, Gabry Ponte, Molella, Fargetta, Prezioso e Benny Benassi, solo per citarne alcuni. 

Tra le sue creazioni più celebri spicca la compilation Deejay Parade, ispirata all’omonimo programma radiofonico di Radio Deejay, che ha ottenuto un enorme successo diventando un best seller. Inoltre, è stato l’artefice della Réunion del Deejay Time, un fenomeno di culto che ha mantenuto il suo appeal per oltre tre decenni, riscuotendo ancora oggi un incredibile consenso tra gli amanti della musica.

Giacomo Maiolini (ph. Anna Camerlingo)
Giacomo Maiolini (ph. Anna Camerlingo)

Musica, arte e moda, le grandi passioni di Giacomo Maiolini

Oltre ad essere un imprenditore di successo nel settore musicale, Giacomo Maiolini è un collezionista e grande appassionato d’arte, moda, tendenze e design. La sua visione artistica a tutto tondo lo spinge a guardare oltre il semplice aspetto musicale dei progetti che produce, considerando anche l’aspetto visivo e concettuale.

Racconta lo stesso Giacomo: “E’ fondamentale seguire le proprie passioni. In questo modo la musica è diventata la mia vita. I progetti musicali che ho prodotto li ho sempre guardati a tutto tondo, anche nella loro immagine. Quando ascolto un disco riesco a individuare degli elementi, a volte anche estremi, che mi trasportano in un altro mondo. Trovo delle connessioni inedite, aspetti a volte nascosti ma ricchi di significati che rendono poi il disco un vero successo. E questo accade anche quando sviluppo un progetto moda o commissiono un pezzo d’arte o di design”.

La collaborazione con Faliero Sarti

Non a caso quattro anni fa, in modo del tutto spontaneo è nata la collaborazione con Faliero Sarti, uno dei gioielli del Made in Italy conosciuto per l’alta qualità dei suoi tessuti e preziosi foulard. Questo progetto è nato da un dialogo con Monica Sarti e ha permesso a Giacomo Maiolini di esprimere la sua passione e il suo legame con Bali attraverso il design del foulard. Il risultato è stato un prodotto che trasmetteva la magia e la spiritualità di quel luogo incontaminato. Una prima incursione nel fashion, che era destinata ad aprire ulteriori sviluppi.

La collaborazione con DRHOPE

Così in tempi più recenti è nata una nuova collab con il brand dal mood urban DRHOPE, che ha pensato proprio a Maiolini per creare un modello speciale di t-shirt e felpa in cui unire le sue passioni: musica, arte e moda. Giacomo ha ideato il concept delle grafiche, disegnate poi da Nicolas Garcia, la label con lo slogan: Music, Art and Fashion are all dancing together, e, per aggiungere un twist ancora più forte al lettering del brand, ha voluto coinvolgere Pietro Terzini, uno degli artisti più sfacciati e seguiti sui social con cui è nato un immediato dialogo e grande sintonia creativa. Una collaborazione umana e professionale che li porterà a lavorare insieme su nuovi progetti, anche con aziende moda più importanti.

Per scoprire il suo immaginario e vision sarà a breve online il suo nuovo sito giacomomaiolini.com, che si apre con un’animazione a ritmo di musica Story of my Life. Un mondo virtuale fluido e ricco di ispirazioni dove nella sezione My World sono racchiuse le sue passioni per l’arte e non solo. Un talento poliedrico quello di Giacomo Maiolini sempre in movimento: “Perché non mi fermo e accontento mai e raggiunto un obiettivo penso già al successivo”.  

Stile, passione e design per la “Notte Superveloce” di MV Agusta

L’evento Notte Superveloce di MV Agusta, tenutosi a Milano, è stato un’esplosione di stile e passione per il motociclismo. Il Deus Club di Isola ha fornito un contesto suggestivo per celebrare il marchio italiano, che è noto per il suo design senza eguali e l’alta qualità nella produzione di motociclette. 

L’atmosfera elettrizzante ha unito eleganza e adrenalina, incarnando perfettamente lo stile distintivo di MV Agusta. Gli ospiti hanno avuto l’opportunità di immergersi nel mondo iconico del marchio, in particolare attraverso la Superveloce, il suo modello di punta. Video mozzafiato e immagini incantevoli hanno catturato l’eccellenza del design e l’artigianalità di MV Agusta, mentre le motociclette esposte al Deus Portal Club hanno permesso agli ospiti di apprezzare da vicino le linee aggraziate e aerodinamiche delle motociclette. 

Ma il momento clou della serata è stato senza dubbio la live performance di Timujin, il nome d’arte di Timur Sardarov, CEO e Presidente di MV Agusta. La sua presenza sul palco ha reso l’evento ancora più speciale, mostrando come la passione per il motociclismo e la musica siano unite sotto il marchio MV Agusta.

L’evento ha dimostrato chiaramente che MV Agusta è molto più di un semplice produttore di motociclette. È diventato un vero e proprio simbolo iconico nel mondo del motociclismo globale, rappresentando uno stile unico caratterizzato da prestazioni eccezionali e un’eleganza senza tempo.

Evento Notte Superveloce di MV Agusta
Evento Notte Superveloce di MV Agusta
Evento Notte Superveloce di MV Agusta

MV Agusta: sinonimo di velocità, tecnologia, ingegneria e design

MV Agusta, originariamente conosciuta come Meccanica Verghera, è una storica casa motociclistica italiana con sede a Schiranna, Varese. Il marchio è noto per essere sinonimo di velocità, prestazioni, tecnologia all’avanguardia e perfezione ingegneristica, tutto abbinato a un design senza eguali.

Una delle caratteristiche distintive di MV Agusta è la produzione artigianale delle sue motociclette. Ogni moto viene costruita a mano nella fabbrica e questo processo le rende uniche e iconiche, vere e proprie opere d’arte del mondo delle due ruote. Nonostante l’utilizzo di robotica avanzata e macchinari di precisione CNC di ultima generazione, i meccanici di MV Agusta continuano a assemblare ogni singolo motore a mano. Questo approccio è guidato dalla passione e dall’amore per la moto e sottolinea l’impegno del marchio nell’offrire prodotti di altissima qualità e prestazioni eccezionali.

Timur Sardarov, CEO, Presidente e Proprietario di MV Agusta Motor S.p.A. dal 2019, durante questi anni ha portato significativi cambiamenti e miglioramenti all’azienda. Grazie a continui apporti di capitale, investimenti e un rinnovato gruppo dirigenziale, Timur è riuscito a guidare MV Agusta su un nuovo percorso di crescita progressiva. Una delle sue principali priorità è stata la digitalizzazione dell’azienda, portando avanti l’innovazione tecnologica per migliorare l’esperienza dei clienti e rendere più efficienti i processi interni, ponendo un’attenzione particolare al rafforzamento della rete di concessionarie e al servizio post-vendita. L’obiettivo di Timur è quello di offrire un’esperienza di guida completa ed entusiasmante ai motociclisti della prossima generazione, sottolineando il desiderio di MV Agusta di mantenere il suo status di marchio di lusso e prestigio nel settore delle motociclette, offrendo prodotti all’avanguardia e un’esperienza unica ai propri clienti.

Timur Sardarov all'evento Notte Superveloce di MV Agusta
Timur Sardarov all’evento Notte Superveloce di MV Agusta

Dress Your Story: Amazon porta in passerella l’unicità dei propri dipendenti

Amazon presenta in anteprima i 25 bozzetti moda creati da IED Roma e ispirati alle passioni dei protagonisti del progetto

Dopo la presentazione ufficiale avvenuta lo scorso 10 maggio a Firenze, prende forma il nuovo progetto di fashion design Dress Your Story, promosso da Amazon, che mette in risalto l’unicità, l’equità e l’inclusione dei suoi dipendenti attraverso la moda e l’eccellenza tessile italiana. In collaborazione con l’Istituto Europeo di Design di Roma e l’azienda toscana del tessile Dalle Piane Cashmere, Amazon ha presentato i 25 bozzetti moda ispirati alle storie dei dipendenti coinvolti nel progetto.

Gli studenti del corso di Fashion Design dello IED Roma hanno avuto l’opportunità di conoscere i 25 dipendenti selezionati e di creare capi d’abbigliamento basati sui loro interessi, passioni ed esperienze di vita. Il risultato è una collezione di 25 proposte che riflettono le emozioni e le passioni individuali, utilizzando colori, forme e pattern unici.

Francesca Pontecorvo e Marco Foroni
Bozzetto di Francesca Pontecorvo creato sul profilo di Marco Foroni, Business lead – Sports per Prime Video Italia

“L’energia e la creatività dei giovani rappresentano una risorsa di cui Amazon è assolutamente consapevole.” dichiara Elena Ceccolini, Diversity, Equity and Inclusion Operations Manager di Amazon. E prosegue: “Come dimostrato dalle numerose collaborazioni dei principali atenei italiani, questo è un progetto che ha come fili rouge l’eccellenza. L’eccellenza del made in Italy, l’eccellenza dello stile italiano e l’eccellenza delle nostre persone”.

Italo Marseglia, docente dello IEDIstituto Europeo Design di Roma, dal canto suo spiega: “Il lavoro di riflessione che i ragazzi hanno avuto la possibilità di svolgere è stata una grandissima occasione di formazione professionale. Incanalare la propria creatività e la propria visione della moda a servizio di una persona e del suo racconto non è cosa che capita tutti i giorni “. E aggiunge: “Tutti gli studenti hanno parlato di senso di responsabilità nei confronti delle storie dei dipendenti che sono stati assegnati loro. Hanno dovuto imparare a mettersi nei panni dell’altro, un lavoro sicuramente non facile ma che ti può permettere di conoscere meglio anche te stesso, elemento essenziale per sapersi distinguere nel mondo della moda”.  

Bozzetto di Giulia Gabriele creato sul profilo di Giorgia Scognamiglio, Business lead – Sports per Prime Video Italia

Diversità, equità e inclusione nell’ambiente di lavoro

L’obiettivo principale del progetto è promuovere l’unicità di ogni individuo e sottolineare l’importanza di potersi esprimere appieno, anche sul luogo di lavoro. La diversità, l’equità e l’inclusione sono considerate valori fondamentali che contribuiscono a creare un ambiente di lavoro piacevole e stimolante. L’evento culminante del progetto Dress Your Story sarà una sfilata di moda che si terrà in autunno presso il deposito di smistamento di Pioltello, completamente trasformato per l’occasione. Durante la sfilata, i dipendenti di Amazon indosseranno le creazioni realizzate da IED Roma e Dalle Piane Cashmere, dando voce alle loro storie e testimonianze.

In copertina bozzetto di Francesca D’Angelo creato sul profilo di Roberta Alioto, operatrice di magazzino Amazon

Sveva Mariani, un’attrice “nel posto giusto, al momento giusto”

Giovane attrice italiana, classe ‘98, la sua passione per la recitazione nasce ai tempi della scuola, quando, attraverso il teatro, si rende conto di aver finalmente trovato il modo più giusto per lei di comunicare e di tirare fuori il suo mondo interiore. Dopo aver frequentato l’Accademia D’Arte del Dramma Antico “Giusto Monaco” per tre anni, Sveva Mariani esordisce nel ruolo di Luna nella serie di successo Sky A Casa Tutti Bene di Gabriele Muccino, regista che ha rappresentato per lei una guida e ha avuto un ruolo fondamentale per definire il suo lavoro di attrice e dare avvio alla sua carriera. Successivamente, Sveva ha preso parte ad altri due progetti importanti, tra i quali Hai Mai Avuto Paura? di Ambra Principato, in uscita il 27 luglio, e La Guerra del Tiburtino III, di Luna Gualano, che vedremo il prossimo autunno.

“Avevo la necessità di dover dire delle cose e di trovare il modo per dirle”

Quando e come è nato il sogno della recitazione? 

È stato un crescendo. Mi sono approcciata alla recitazione durante il periodo del liceo, quando ho preso parte al laboratorio a scuola, ed è lì che ho iniziato un po’ a masticare teatro. Ho cominiciato a capire che forse quello era il luogo dove potevo sentirmi a casa, il mio posto sicuro. Durante quegli anni dell’adolescenza infatti, stavo cercando di comprendere come poter lasciare il mio segno nel mondo, quale potesse essere il mio modo di comunicare e di essere utile. Sono sempre stata una persona super sensibile ed emotiva, dunque avevo la necessità di dover dire delle cose e di trovare il modo per dirle e quando mi sono approcciata alla recitazione ho capito che forse quella era la strada che più faceva per me, perché sentivo di stare nel posto giusto al momento giusto. È stato un po’ un colpo di fulmine, una grande attrazione che è progressivamente aumentata. Non so bene quando sia scattata quella scintilla, però è stato come se qualcuno mi avesse chiamato e io avessi risposto a quella chiamata.

Dress Zimmermann, gloves Sermoneta
Dress Zimmermann, gloves Sermoneta

Hai debuttato nel ruolo di Luna Ristuccia in A Casa Tutti Bene. Com’è stato confrontarsi per la prima volta con questo mondo? 

È stato tutto quello che desideravo. Dopo che ho finito il liceo, ho studiato per tre anni in Accademia e poi sono tornata a Roma. Quello che volevo era confrontarmi veramente con questo mondo e iniziare a lavorare. Ho avuto l’opportunità di poter fare il provino con Gabriele (Muccino, ndr). Ricordo che ero agitata ma anche tanto euforica, avevo tantissima voglia di mettermi in gioco. L’ho presa come un gioco, però mi sono ripromessa di dare il massimo, di non farmi prendere dalle preoccupazioni su come sarebbe andata e di concentrarmi sul farmi conoscere. Sono andata lì con il pensiero di godermi il momento senza pensare troppo al dopo. Poi quando mi hanno presa ho provato grande felicità ed entusiasmo, ma anche un po’ di senso di responsabilità, perché ci tenevo a fare le cose per bene. Dovevo essere all’altezza di questo progetto, di questo regista e di questo cast.  

Pant suit Etro
Pant suit Etro

“Dovevo essere all’altezza di questo progetto, di questo regista e di questo cast”

Com’è stato lavorare con Gabriele Muccino? Come ha influenzato il tuo esordio nel mondo del cinema?

È stata un’esperienza che mi ha arricchito tantissimo. Esordire in un progetto a questi livelli non capita spesso. Non dimenticherò mai il lavoro che abbiamo fatto insieme e ciò che lui è riuscito ad insegnarmi, ovvero la capacità di lasciarmi andare veramente in scena. Non ho molti altri termini di paragone perché ho iniziato con lui, poi ho lavorato in altri due progetti e posso dire che sono sempre stata fortunata da questo punto di vista, però Gabriele mi ha donato la libertà di lasciarmi andare nel mio lavoro. 

Lavorare con Gabriele è molto faticoso emotivamente perché lui vuole che tu sia vero, autentico e questa verità devi tirarla fuori e trovarla dentro te stessa, quindi devi fare anche i  conti con la tua di sensibilità, con le tue emozioni per poi restituirle in scena. E’ un lavoro molto intenso e complicato, però Gabriele è una guida e ti aiuta tantissimo, sa dove vuole arrivare e sa come portartici, quindi tu ad un certo punto ti affidi completamente a lui.

Dress Emporio Armani
Dress Emporio Armani

Parlando del personaggio di Luna, rivedi qualche aspetto di Sveva in lei? 

Non direi che siamo due persone completamente diverse, penso che ci sia qualcosa di Luna all’interno di Sveva, come ci sia qualcosa di Sveva all’interno di Luna e non potrebbe essere altrimenti, perché comunque, per quanto il lavoro dell’attore sia di vestire i panni di un altro, sei sempre tu. E’ stato un ruolo impegnativo e travolgente, è stata una sfida molto importante.

Io ho dato in prestito a Luna la mia sensibilità, il mio modo di vivere le emozioni. Un aspetto di Luna in cui mi ritrovo è sicuramente la fragilità e nello stesso tempo il cercare di essere forte di fronte alle difficoltà; questo sicuramente fa parte anche di me, della persona che sono e che penso di essere. 

Dress Fendi
Dress Fendi

“Ciò che si sogna si può fare, però bisogna mantenere il contatto con la realtà”

Con quale figura cinematografica ti piacerebbe lavorare e perché? 

Sono tantissime, adesso per esempio sta uscendo il film Barbie di Greta Gerwig, mi piacerebbe lavorare con lei, la trovo una regista donna molto interessante, mi piacciono i film che ha fatto, da Piccole Donne a Lady Bird, quindi se dovessi pensare molto in grande mi piacerebbe lavorare con una regia del genere. Ma anche con tanti registi italiani, ad esempio Luca Guadagnino, ma anche Paolo Sorrentino, Mario Martone

Sono in un momento della mia vita in cui veramente penso che io abbia soltanto da imparare, per cui sì, ho dei dei sogni, ma forse il sogno più grande è quello di avere la possibilità di lavorare con professionisti e registi importanti per poter progredire, io in primis, per cercare di fare al meglio il mio lavoro e per migliorarmi sempre di più. Mi auguro di lavorare con tanti registi e di avere una carriera, da questo punto di vista, bella e impegnativa per scoprire sempre più cose di me.

Pant suit Etro
Pant suit Etro

Sogni o progetti futuri di cui ci puoi anticipare qualcosa? 

Il mio sogno è quello di viaggiare, di conoscere il mondo e cercare di essere utile nel mondo. Per quanto riguarda il futuro, mi piacerebbe partecipare un giorno a dei progetti internazionali o produzioni internazionali, cercare appunto di andare un po’ oltre, di fare le cose in grande. Mi piacerebbe dare il massimo e riuscire in quello che faccio. Quello che mi dico sempre è che ciò che si sogna si può fare, però bisogna mantenere il contatto con la realtà, perché ti aiuta a capire come raggiungere un valido obiettivo.

Pant suit Etro
Pant suit Etro

Stai lavorando a qualche progetto in particolare in questo momento? 

In questo momento mi sto godendo l’uscita della serie A Casa Tutti Bene, poi il 27 luglio uscirà un film a cui ho preso parte che si intitola Hai Mai Avuto Paura? della regista Ambra Principato e in autunno uscirà un altro film, La Guerra del Tiburtino III di Luna Gualano. In questo momento di pausa mi tengo attiva e cerco di essere produttiva, studiando e facendo la vita dell’attore tra provini e lezioni. Però mi sto anche godendo questo momento bello e soddisfacente a livello personale.

Total look Gucci
Total look Gucci

Hai altre passioni oltre alla recitazione? 

Più che passioni, direi interessi e hobby. Passo dal leggere allo scrivere, mi piace molto scrivere per me stessa, mi aiuta tanto a capire dei tratti di me; mi piace ballare e mi diverto moltissimo a cantare, soprattutto sotto la doccia, è veramente qualcosa che mi rende estremamente felice, quindi faccio lezioni di canto. Mi piace stare all’aria aperta, per un periodo della mia vita ho fatto equitazione e mi piacerebbe riprenderla perché quel rapporto con la natura mi manca tanto.

Cerco sempre la chiave del divertimento e cerco di sperimentare il più possibile tutte le cose intorno a me, sono un po’ alla ricerca e scoperta di cose che possono interessarmi e appassionarmi. 

Credits

Talent: Sveva Mariani

Photographer: Davide Musto

Stylist: Valeria Marchetti

Hair Stylist: Lucia Cirino @Simone Belli agency

Make Up Artist: Asalaya Pazzaglia

Press Office: Valeriano Colucci @Upgrade Artist

Ilenia Pastorelli, dalla tv al cinema, un’attrice ‘per caso’ di grande talento

Ilenia Pastorelli, attrice italiana, dopo alcune esperienze come modella, la sua carriera cinematografica, “capitata un po’ per caso”, come lei stessa rivela, prende il via in seguito alla sua partecipazione al Grande Fratello 12, che la vede arrivare fino in semifinale. Nel 2015 avviene il suo esordio sul grande schermo (in quella che lei definisce come “l’esperienza più bella della sua vita”), nel film di successo Lo chiamavano Jeeg Robot, pellicola diretta da Gabriele Mainetti, dove Ilenia recita accanto a Claudio Santamaria e Luca Marinelli. Grazie alla sua interpretazione nel ruolo di Alessia, la Pastorelli, originaria di Roma, vince nel 2016 il David di Donatello come miglior attrice protagonista. Dopo aver recitato in numerosi altri film (tra i quali Benedetta follia di Carlo Verdone e Occhiali neri di Dario Argento), e aver preso parte a vari programmi televisivi (come Danza con me nel 2019, condotto da Roberto Bolle e Aspettando Adrian, nello stesso anno, show di Adriano Celentano), Ilenia Pastorelli, 37 anni sotto il segno del Capricorno, è pronta a cimentarsi in nuove avventure e a mettersi in gioco in progetti inediti. La vedremo contemporaneamente su Prime Video nel film Da Grandi, per la regia di Fausto Brizzi e al cinema, da oggi, nella pellicola Lo Sposo Indeciso, del regista di Giorgio Amato.

Bodysuit Missoni

“Non ho maturato in un momento preciso il desiderio di diventare attrice, è capitato un po’ per caso”

Dalla danza classica ai lavori da modella, passando per il Grande Fratello 12, quando hai capito di voler intraprendere la carriera cinematografica?

In realtà, non sono io che ho capito di voler intraprendere la carriera cinematografica. Nicola Guaglianone, lo sceneggiatore di Jeeg Robot, mi vide al Grande Fratello e successivamente il regista mi chiamò per fare il provino. Non ho maturato in un momento preciso il desiderio di diventare attrice, è capitato un po’ per caso.

Hai debuttato sul grande schermo con il film Lo Chiamavano Jeeg Robot, grazie al quale hai anche vinto il David di Donatello come miglior attrice protagonista, cosa ricordi di quella prima, importantissima esperienza?

Ricordo molto bene il mio primo giorno di set. C’erano circa 50 persone e io proprio non mi aspettavo che ci potesse essere così tanta gente chiamata a lavorare in un così piccolo spazio. La mia prima scena è stata di nudo – questa poi non è stata inserita nel film – quindi per me è stato molto imbarazzante. L’impatto del primo giorno è stato dunque molto forte. E’ stata però, l’esperienza più bella della mia vita.

L’anno scorso hai recitato da protagonista nel film di Dario Argento Occhiali neri. Com’è stato lavorare col maestro dell’horror italiano?

È stato bellissimo. Ho avuto modo di conoscere meglio Dario: è una persona dolcissima e molto sensibile. E’ un signore che non ha mai smesso di sognare, proprio come fanno i bambini. Dario è un artista a trecentosessanta gradi.

Dress Federica Tosi

“Ci sono molti progetti in cantiere, alcuni dei quali diversi da quelli realizzati finora”

Tra la carriera di attrice e quella di conduttrice televisiva, quale preferisci e perché?

Sono due carriere totalmente opposte. La televisione mi chiamava spesso per la conduzione. Ad un certo punto però ho fatto delle scelte e ho preso la strada del cinema, perché la trovavo più vicina e adatta a me.

Con quale personaggio del mondo cinematografico ti piacerebbe lavorare? C’è qualcuno con cui hai già lavorato con il quale lavoreresti di nuovo?

Lavorerei nuovamente volentieri con Fabio De Luigi, perché è un attore simpatico, serio e umile. E’ un professionista e una persona speciale. E come regista. mi piacerebbe lavorare con Stefano Sollima.

Progetti già in cantiere di cui puoi anticiparci qualcosa?

Non ti posso anticipare niente purtroppo, però ti posso dire che ci sono molti progetti in cantiere, alcuni dei quali diversi da quelli realizzati finora. Sarebbe un peccato anticiparli adesso.

Dress Ferrari Style, sandals Missoni

Credits

Talent: Ilenia Pastorelli

Photographer: Davide Musto

Stylist: Stefania Sciortino

Make Up Artist: Emanuele Romano

Press Office: Gianluca Tucciarone

Location: Studio Photografia


International Lab of Mittelmoda – The Fashion Award 29^ edizione

Stanno giungendo da tutto il mondo in modo incessante le adesioni alla 29^ edizione di International Lab of Mittelmoda – The Fashion Award, il contest dedicato agli aspiranti stilisti che seleziona i nuovi protagonisti della moda di tutto il mondo e che quest’anno mette in palio tantissimi nuovi premi e con ulteriori categorie di concorso. Neolaureati e laureandi in fashion design che desiderano prendervi parte, possono ancora registrarsi in maniera gratuita sul sito mittelmoda.com entro il 30 giugno 2023.

Gli studenti selezionati avranno la possibilità di confrontarsi con altri giovani creativi emergenti, provenienti dagli oltre 70 Paesi del network di International Lab of Mittelmoda. Incontro, opportunità e confronto sono infatti le parole chiave del contest Mittelmoda The Fashion Award, un’esperienza ricca di diverse occasioni di visibilità che consente agli aspiranti stilisti di farsi notare dai “grandi” già affermati della moda. Il contest rappresenta così l’occasione perfetta per incontrare i principali decision maker ed approfondire relazioni e competenze.

Una volta scelti, i finalisti saranno invitati a Milano per l’evento finale, che vedrà le più belle collezioni sfilare in un contesto super-prestigioso, in Fiera Milano, durante MICAM, il 18 settembre 2023. Dopo il successo delle passate edizioni, infatti, il concorso ritorna al salone internazionale per le calzature con una passerella che diventa centro di confronto e vetrina su cui i finalisti presenteranno le loro collezioni alla Giuria di esperti del settore.

The Fashion Award 2023
The Fashion Award 2023

Nuovi premi e opportunità in questa edizione di The Fashion Award

Premi inediti e nuove categorie di concorso rendono il montepremi finale ancora più interessante.
In continuità con gli obiettivi prefissati dall’omonima Associazione che promuove il contest e dall’assemblea dei soci – tra i quali troviamo Camera Nazionale della Moda Italiana, Confindustria Moda e Fondazione del Tessile Italiano – anche in questa edizione le categorie in concorso aumentano, verticalizzando i premi per singoli settori con lo scopo di richiamare sempre di più l’attenzione verso tutti i segmenti della filiera produttiva del settore tessile-moda-abbigliamento, vera e autentica mission e cuore di questo contest internazionale.

Oltre ai due Premi Assoluti per l’innovazione e per la Creatività (rispettivamente di 10mila, offerto da Fondazione del Tessile Italiano insieme a Confindustria Moda, e 5mila euro, offerto da Camera Nazionale della Moda Italiana), International Lab of Mittelmoda mette in palio anche numerosi Premi di settore: il Shoes Award offerto da Micam, il Bag Award da Mipel, il premio “Accessories” offerto da Mido, il “Textile and materials Award” offerto da MilanoUnica, il premio menswear e womenswear messo in palio da Sistema Moda Italia, il Seasonless Award offerto da TheOneMilano, il premio “Italian Leather” offerto la Linea Pelle. Si aggiungono al ricco montepremi anche due riconoscimenti inediti: il premio “Finest Trousers Award” offerto da GTA Moda e il premio “Finest Shirt Award” offerto, invece, da GALLIA.
Si riconfermano due Premi Speciali, il “Sustainability Award”, offerto da Asahi Kasei e il Premio “Young Creative leader of tomorrow” (per il miglior studente in digital marketing), offerto dall’Associazione “Amici di Andreas Schmeidler”.

The Fashion Award
International Lab of Mittelmoda – The Fashion Award

Le parole di Matteo Marzotto riguardo all’importanza di questo concorso

Come ha dichiarato Matteo Marzotto, presidente di International Lab of Mittelmoda: “Offrire opportunità autentiche di inserimento lavorativo è il vero grande valore aggiunto di questo concorso, che permette ai finalisti di avvicinarsi ad alcune realtà del tessile abbigliamento con cui vanta rapporti consolidati, spaziando tra diverse categorie: dal fashion design tradizionalmente inteso agli accessori, dal marketing della moda ai tessuti e, quest’anno, anche dalla camiceria al pantalone.”

E conclude: “Siamo stati i primi in Italia a credere in un concorso internazionale che mette in luce i migliori talenti creativi della moda. Oggi riconfermiamo il nostro impegno nel sostenere la creatività nonché nel favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta. Il comparto del fashion ha bisogno di nuove figure professionali e noi cerchiamo di andare incontro alle richieste del settore spostando l’attenzione verso segmenti di filiera spesso meno noti, ancorché indispensabili al mantenimento della qualità, del bello e ben fatto, che caratterizza il Made in Italy.”

Promosso da Mittelmoda International Lab, associazione totalmente no profit, fondata e guidata dalle principali istituzioni del settore (Camera Nazionale della Moda Italiana, Fondazione Industrie Cotone Lino, Confindustria Moda), il concorso opera con la collaborazione di diverse realtà aziendali che condividono la stessa mission.

International Lab of Mittelmoda
International Lab of Mittelmoda

Come Vimini, la perfetta fusione di R&B e pop nel nuovo singolo di Monia

Monia Russo, in arte MONIA, è una cantautrice sanremese con uno stile personale e riconoscibile nell’immagine e nella presenza scenica, conosciuta per la sua forte identità pop – R&B e per la sua vocalità energica e accattivante, grazie alla quale ha raggiunto numerosi traguardi importanti fin dagli esordi della sua carriera, iniziata nel luglio 2005 quando ottiene il suo primo vero successo artistico nel Festival di Castrocaro Terme in diretta su Raiuno, presentato da Massimo Giletti e Luisa Corna. Nel settembre dello stesso anno poi, partecipa alle selezioni dell’Accademia di Sanremo, che la faranno arrivare al 56° Festival della Canzone Italiana – Categoria Giovani – qualificandosi finalista con un brano Un mondo senza parole.

Ad oggi conta tre anni di tour nazionale in collaborazione e due da solista, oltre ad innumerevoli apparizioni televisive. Sono molteplici anche le partecipazioni ad eventi internazionali in rappresentanza della musica Italiana in Russia, Israele, Malta e collaborazioni prestigiose con Claudio Baglioni, Povia, Franco Fasano.

Monia
Monia

Lo scorso 14 aprile ha presentato il video del suo nuovo singolo Come Vimini, dal 17 marzo in radio e su tutte le piattaforme digitali. Un brano che fonde in modo perfettamente equilibrato le atmosfere del più classico R&B con il pop, il tutto guidato da una voce inconfondibile, incisiva ed eterea che scalda ed emoziona raccontando la storia di un amore che tende a complicarsi inutilmente. 

Sul singolo racconta: «Scrivere, provare e riprovare, andare in studio, registrare, scambiarsi le idee, confrontarsi per trovare la soluzione migliore, viaggiare. Tutto questo è musica, tutto. Dai dibattiti accesi agli abbracci di fine lavori. Come Vimini è un pezzo che mi rappresenta molto, ha quello che mi serve per stare bene, mi emoziona e mi soddisfa a pieno. Ho deciso di raccontare l’amore soffermandomi su quanto ci si complichi le cose troppo spesso, vittime di fisime infondate. Ci va un’educazione emotiva perché altrimenti l’essere umano è in grado di fare e farsi dei disastri niente male. Potrebbe essere tutto così semplice il più delle volte, e invece…» 

Come Vinimi cover
Come Vinimi cover

Sensualità, appeal, sincerità e grinta: queste sono le forti sfumature di questo nuovo pezzo. Monia torna a fare musica con un brano che la rappresenta pienamente.

Come Vimini – Credits

Scritto da Monia e Fabio Fornaro

Prodotto da Daniel Bestonzo

Registrato presso Bluescore Studio, Milano

Masterizzato da Giovanni Versari, La Maestà Studio, Tredozio, Bologna

Come Vimini – Credits video

Director: Ivan Cazzola

Dop: Mattia Bonanno 

Gaffer: Lucio gratani 

Elettrico: Alfonso Esposito

1AC: Antonio Roseti

Editor: Gabriele Giuso

Stylist: Enrica Lamonaca

Mua: Carmen Vilardo

Coreografa: Sara Facciolini 

Coordination: Selena Russo

Brand: Radà, Deliguoro, Sergei Grinko

Rental: Ouvert

Studio: Euphon

Questo mondo non mi renderà cattivo, il grande e attesissimo ritorno di Zerocalcare

Dopo il successo di Strappare lungo i bordi, in cui Zerocalcare porta sullo schermo un racconto fatto di flashback e aneddoti che vanno dall’infanzia fino ad arrivare ai giorni nostri, Michele Rech, nome all’anagrafe del noto fumettista italiano nato a Cortona il 12 dicembre 1983, torna con un altro progetto. Questo mondo non mi renderà cattivo è la nuova serie di animazione scritta prima ancora del suo primo lavoro e diretta dallo stesso autore per Netflix, uscita lo scorso 9 giugno in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo. Per presentarla la piattaforma ha trasformato la Città dell’Altra economia, nel quartiere romano di Testaccio, in un universo che ricalca il mondo dei suoi fumetti e della sua serie: videogiochi, pesca, lancio al bersaglio in un’anteprima dei primi due episodi per circa quattromila appassionati.

La serie, prodotta da Movimenti Production in collaborazione con BAO Publishing, è stata sviluppata in 6 episodi, da circa mezz’ora ciascuno, che trattano in maniera ancora più approfondita le tematiche politiche care all’autore.

In Questo mondo non mi renderà cattivo torneranno il mondo narrativo, il linguaggio unico e i personaggi storici e inconfondibili dell’universo di Zerocalcare. A Zero, Sarah, Secco, l’Armadillo, l’immancabile coscienza di Zero, doppiato anche questa volta dalla voce inconfondibile di Valerio Mastandrea, si aggiunge un nuovo personaggio: Cesare.

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Scena tratta dall’episodio 1

Il tema politico della nuova serie di Zerocalcare

Nel quartiere in cui Zerocalcare abita da sempre la tensione aumenta: è nato un centro di accoglienza profughi e i bulli locali ne approfittano per montare la solita polemica contro i migranti. Fra i residenti la reazione è mista: c’è chi è favorevole ad un’inclusione dei profughi, chi invece, come Cesare, amico di Zero fin dall’infanzia, si unisce agli intolleranti. E c’è anche chi si ritrova nel mezzo, senza sapere più da che parte stare.

Michele Rech racconta la vita a Roma Est illuminandone le criticità, e introduce il personaggio di Cesare, il gigante del quartiere, cresciuto fra mille disagi e passato attraverso esperienze difficili. Starà a Zero capire se rispettare quell’amicizia decennale o se Cesare è diventato il nemico contro cui combattere. E anche gli amici di sempre, Sarah e Secco, si riveleranno più complessi di quanto lo fossero in precedenza.

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Scena tratta dall’episodio 1

Sinossi di Questo mondo non mi renderà cattivo

Un vecchio amico torna nel quartiere dopo diversi anni di assenza e fatica a riconoscere il mondo in cui è cresciuto. Zerocalcare vorrebbe fare qualcosa per lui ma si rende conto di non essere in grado di aiutarlo a sentirsi di nuovo a casa e a fare la scelta giusta per trovare il suo posto nel mondo.

Questo mondo non mi renderà cattivo racconta la difficoltà di rimanere se stessi in mezzo alle contraddizioni della vita. Il titolo stesso della serie, che trae ispirazione da un brano di un cantautore romano, rappresenta una sorta di mantra, una frase che sembra aleggiare su tutte le decisioni che i protagonisti si trovano a dover prendere nel corso della storia quasi per auto-convincersi, nei momenti più difficili, quelli in cui diventa più forte il rischio di fare scelte sbagliate e rinnegare i propri ideali pur di togliersi dai guai.

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Scena tratta dall’episodio 3

Poster di Questo mondo non mi renderà cattivo
Poster di Questo mondo non mi renderà cattivo

Clicca qui per guardare il trailer https://www.youtube.com/watch?v=EIY7UF8B4II

Milano Fashion Week Uomo: le collezioni primavera estate 2024

Anche quest’anno, durante il primo mese estivo, la Milano Fashion Week Uomo 2023 ha avuto luogo: dal 16 al 20 giugno infatti, la città di Milano ha ospitato l’attesissimo evento fashion declinato al maschile, caratterizzato da un calendario ricco di sfilate, eventi e presentazioni. Numerosi brand consolidati ed emergenti hanno presentato le loro collezioni per la primavera estate 2024, offrendo una combinazione di novità e reinterpretazioni di icone di stile in chiave attuale. Temi ricorrenti tra le varie collezioni: semplicità ed eleganza, ma anche comfort e urban style.

Qui un breve riepilogo di alcuni tra i brand che hanno presentato le loro collezioni al di fuori delle passerelle, da un angolo all’altro della città meneghina, durante la Milano Fashion Week Uomo.

Gucci celebra i 70 anni del mocassino Horsebeat

La Maison di moda italiana Gucci ha presentato la sua nuova collezione uomo per la primavera estate 2024 – l’ultima senza direttore creativo – , e per l’occasione ha celebrato anche i 70 anni dell’iconico mocassino Horsebit.

Il morsetto in acido non è un metodo di lucidatura del metallo, ma il risultato dell’allestimento immersivo Gucci Horsebeat Society realizzato a Milano per la Fashion Week e per celebrare i 70 anni del famoso mocassino Horsebit, che ha come segno distintivo il dettaglio che deriva dalla tradizione equestre.

Lo Spazio Maiocchi è stato trasformato in un horse club surreale, curato da Alessio Ascari, direttore creativo e curatore. Una mega installazione che si ispira a un country club, ma che diventa un luogo sospeso tra futuro rétro, surrealismo e trip psichedelico. Un rooftop bar, realizzato dall’artista Harry Nuriev, architetto e artista multimediale russo, è stato allestito nel cortile interno: piscina concettuale, bancone per aperitivi, dj station e una piccola collezione, opera di Anna Franceschini, artista visiva italiana, arredata con pezzi d’archivio della maison fiorentina, tutti riconducibili all’equitazione.

Entrando nel circolo veniamo accolti da una musica diffusa che rende ancora più ipnotica l’atmosfera. La moquette stampata con l’horsebit pixelato rende tutto ancora più magico, portandoci poi ad immergerci nel film di Bolade Banjo, fotografo e regista britannico che ripercorre la storia del morsetto con un montaggio di immagini storiche e filmati contemporanei. Infine, tornando nella main room possiamo osservare un tavolo a forma di esse sorretto da una sfilza di gambe con jeans e mocassini, opera di scultore americano Pitterpatter).

Gucci by Jacopo Ascari
Gucci by Jacopo Ascari

Missoni predilige volumi morbidi e pattern che danno movimento

La collezione primavera estate 2024 firmata Missoni propone una idea di ease che è insieme appropriata e informale. Le silhouette sono sciolte, la palette è naturale. L’uomo Missoni è atletico e spontaneo, sovrappone, stratifica, si libera. Predilige i volumi morbidi, gioca con i pattern che creano movimento sulle superfici. Di sera, indulge nel nero che scintilla di lurex, paillettes, spalmature. I pezzi del suo guardaroba sono trench, blazer, blouson, bermuda, pantaloni, camicie, jeans, tshirt. Il cardigan rimane elemento identitario. Occhiali avvolgenti, sandali, sneaker bianche completano il disegno di un guardaroba pensato per essere vissuto giorno dopo giorno, in ogni momento, senza sforzo, ad ogni età. 

Tagliatore e il nuovo concetto di sartorialità

Tagliatore ha presentato la nuova collezione primavera estate 2024 nello showroom milanese in Corso Italia: un guardaroba estivo versatile e un nuovo concetto di sartorialità che parla di silhouette morbide e rilassate, in chiave più urban. Le vestibilità sono più over, ma non estremizzate, pantaloni o giacche tipiche di un uomo che vuole trascorrere con stile il suo tempo libero. Per la prossima estate 2024 la collezione s’ispira ai cromatismi di un acquario tropicale, mentre i materiali hanno un ruolo fondamentale: ci sono tessuti più tecnologici e leggeri, come nylon e jersey, ma anche lini freschi e morbide gabardine. Molto usata anche una soffice pelle scamosciata.  

L’essenzialità dei capi classici firmati Tod’s 

È Villa Necchi Campiglio, luogo storico milanese legato al brand Tod’s, a far da cornice alla presentazione, con un giardino tutto italiano, dove i classici della collezione uomo primavera estate 2024 sono riletti con un tocco essenziale che toglie il superfluo. Il casual sartoriale è ancora più rilassato, in toni caldi, nella palette dei marroni e degli écru, in materiali di grande qualità che spaziano dai pellami più preziosi e leggeri al camoscio impalpabile, che da sempre definiscono l’Italian Lifestyle di Tod’s. Un pattern a triangolo in pelle diventa un codice riconoscibile delle giacche, i più tradizionali capi del guardaroba italiano. I caban leggeri e gli anorak impermeabili disegnano un uomo che non rinuncia mai a eleganza e qualità. Il saper fare italiano incontra la continua sperimentazione nei colori e negli accessori: le borse, come le cinture, sono alla base di ogni look. 

MCM parla alla nuova generazione di digital nomads

MCM, brand del lusso di origine tedesca, rivisita il suo heritage portandolo nel futuro. Per la primavera estate 2024 è stata ideata una collezione pensata per una nuova generazione di digital nomads che si distaccano dagli standard tipici del lusso e seguono la propria individualità, senza costrizioni di alcun genere. Gli accessori di questa collezione, denominata Made for Movement, sono ripensati per una maggiore versatilità e multifunzionalità e realizzati in una molteplicità di materiali innovativi non convenzionali. Con il ready-to-wear, MCM introduce un abbigliamento sportivo dall’anima urban in tessuti antipiega travel-ready, che può essere indossato in qualsiasi momento e per qualsiasi occasione, eliminando le tradizionali distinzioni tra capi da lavoro e per il tempo libero.

MCM SS24 (ph. Alberto Feltrin)
MCM SS24 (ph. Alberto Feltrin)

Il sogno della Dolce Vita di Paul & Shark 

Il flagship store del brand Paul & Shark, in via Montenapoleone 16, è stato trasformato in una vera e propria spiaggia italiana in occasione del lancio della capsule collection Riviera. Ispirazione vintage-chic come nel film Il talento di Mr Ripley, ambientato in Costiera, per costumi da bagno in tessuto tecnico ultralight ad asciugatura rapida, camicie di lino loose fit e polo di seta. Rimandi ai tagli sartoriali, puliti, essenziali. Raffinati disegni cravatta, fiorellini e micro geometrie mixati a una palette di colori che spazia dagli azzurri del Mediterraneo alle nuance sorbetto, per uno stile lifestyle.

Lo spazio esterno dello store è stato trasformato in una spiaggia di ciottoli chiari, con gli eleganti lettini prendisole e i classici ombrelloni a righe, mentre le vetrine hanno ospitato le cabine di legno bianche e blu caratteristiche dei nostri lidi balneari. Perché la capsule collection Riviera Paul&Shark primavera estate 2024 vuole essere un omaggio al sogno della Dolce Vita, ai riti della villeggiatura, alle vacanze sulle coste del nostro paese

Paul & Shark SS24
Paul & Shark SS24

La città di Milano vista attraverso gli occhi di Marcello Pipitone

Marcello Pipitone lancia la sua prima collezione Metropoli in occasione della Milano Fashion Week Uomo. In questa prima collezione, il giovane e talentuoso designer scompone e ricompone la materia confrontandosi con la città di Milano. La collezione interpreta e rappresenta la città attraverso i suoi segni sul territorio. Elementi della metropolitana, tombini, portoni e ringhiere si decompongono e si ricompongono in texture che diventano immagini per la sua collezione. Elementi di street art, intesa come espressione sociale, e il mondo dello sport, inteso come riscatto sociale delle periferie, sono un tema centrale nella collezione. 

Metropoli by Jacopo Ascari
Metropoli by Jacopo Ascari

Eleganza, precisione e continuità: le parole chiave della collezione uomo di Kiton

Eleganza, precisione e continuità. Sono queste le parole chiave della nuova collezione uomo di Kiton. Emblema dell’eccellenza sartoriale italiana, il marchio ha realizzato capi semplici, puliti e impeccabili per permettere all’uomo di affrontare l’estate rimanendo fedele a se stesso. L’essenzialità è centrale, il parametro con cui si misura il senso dell’eleganza. Con questa collezione primavera estate 2024 l’azienda punta su una selezione casual ma elegante e su un elemento di continuità che lega il passato al presente e, presto, al futuro: una ricerca assoluta dei materiali. Così facendo, l’azienda brilla con soluzioni fresche e combinazioni per tutti i gusti. Il tutto per una collezione semplice e pulita, simbolo della qualità e della ricerca che l’azienda persegue da sempre per uomini che sanno chi vogliono essere.

Il viaggio attraverso l’isola di Cuba guidato da Latorre

Con un cocktail party Latorre ha presentato la collezione SS24, ispirata all’isola di Cuba. “Bájale muela” (fallo innamorare) dice Cuba ai suoi abitanti in un invito costante ad esprimere il proprio fascino verso viaggiatori e viandanti, che su quest’isola latina hanno ritrovato la loro anima.

Cinque sono i temi in cui è divisa la presentazione: Avana coloniale, Avana vecchia, Tabacco, Varadero e Colori cubani, per rappresentare a pieno l’isola in tutti i suoi elementi più caratteristici dove stile di vita, sapori e colori si fondono. Un viaggio così ricco e pieno di ispirazioni e immagini forti legate ad un paese iconico, non poteva non avere un capo emblematico: la Travel Jacket by Latorre, novità della collezione SS24 e che racconta in prima persona lo spirito nomade dell’uomo Latorre. Declinata in colori sobri come il blu, il grigio e il marrone in tutte le loro gradazioni, l’azienda pugliese ha posto l’accento sullo stile e la funzionalità con una serie di tasche interne molto utili per il viaggio.

21 giugno, l’International Yoga Day 2023

Il 21 giugno in tutto il mondo si celebra la Giornata Internazionale dello Yoga, con tante iniziative volte a promuovere questa pratica millenaria.

Lo yoga è una “filosofia di vita”, nata in India più di duemila anni fa, con l’obiettivo di aiutare le persone a trovare il proprio equilibrio fra corpo, mente e spirito. Solo da pochi anni però, questa disciplina è stata riconosciuta a livello più internazionale e ufficiale. Risale all’11 dicembre 2014  la risoluzione 69/131 delle Nazioni Unite, grazie alla quale lo yoga è stato promosso a livello mondiale come pratica preziosa per la salute. Parallelamente, il governo Indiano ha emanato un protocollo comune per lo yoga, così da fornire delle linee guida condivise rispetto alle sue svariate tecniche, chiamate asana, con tutte le posizioni da mantenere e i relativi benefici e/o controindicazioni.

International Yoga Day 2023
Eventi organizzati all’aperto per l’International Yoga Day 2023

Come da tradizione, anche questo 21 giugno 2023 — giorno in cui cade il solstizio d’estate — la Giornata Internazionale dello Yoga dà il via a iniziative ed eventi pensati appositamente per rimettersi in connessione con la natura circostante, beneficiando così di effetti estremamente positivi per il fisico e, soprattutto, per l’anima.  

L’evento internazionale promosso nel nostro Paese dall’Unione Induista Italiana prevede numerosi appuntamenti sparsi per le nostre città.

Lazio

Partendo dalla capitale, l’Ambasciata dell’India in Italia ha organizzato un grande raduno nella splendida cornice del Circo Massimo (alle 19:00). Sempre nella stessa giornata, è in programma anche una lezione aperta di yoga presso Villa Torlonia a Frascati (dalle 18:30).

Lombardia 

Milano invece gli appassionati di yoga potranno prendere parte a ben 5 diversi eventi, sparsi nei quattro angoli della città: a partire dalle 18:00 circa presso l’Arena Civica Gianni Brera, a Parco Sempione, a Parco del Villaggio Barona, presso lo spazio Animondo e nello Shri Vishnu Temple. 

Piemonte

Per i residenti in Piemonte da non perdere la lezione di yoga prevista a Villa Radicati a Saluzzo dalle ore 18:00 e quella organizzata dal Piccolo Tempio del Benessere di Costigliole d’Asti a partire dalle ore 18:00.

Veneto

In provincia di Verona è prevista il 27 giugno una lezione di yoga all’aria aperta, per grandi e piccini, a partire dalle ore 7:00 del mattino presso il parco giochi di Cengia San Pietro in Cariano, mentre in città il 21 giugno si terrà una lezione di yoga aperta a tutti presso il Centro Yoga Verona di Via Cerpelloni 22.   

In aggiunta il 25 giugno è in programma ad Arzignano, in provincia di Vicenza, uno Yoga Day gratuito la cui iscrizione però è obbligatoria (l’appuntamento è in questo caso previsto per le 11 del mattino).

Toscana

In Toscana, la città di Livorno ha organizzato una lezione di yoga aperta dalle ore 16:00 alle ore 19:00 presso il Museo di Storia Naturale del Mediterraneo.

Emilia-Romagna  

Infine è in programma un solo evento in Emilia-Romagna, che si terrà a Novellara, in provincia di Reggio Emilia, il 25 giugno.

Per tutte le ulteriori informazioni relative alle location di ogni singolo evento e alle modalità di partecipazione sul sito ufficiale di Induismo.it, sono indicati i programmi delle varie lezioni e i coach e gli esperti che le seguiranno.

International Yoga Day 2023
International Yoga Day 2023

Nell’immagine in apertura 21 giugno, Giornata Internazionale dello Yoga (ph. istock)

Il Principe: storia dell’ultimo Erede al trono d’Italia su Netflix

Il Principe è la nuova docu-serie italiana Netflix suddivisa in 3 episodi, prodotta da MDE Films e sviluppata dalla regista Beatrice Borromeo Casiraghi, che sarà disponibile sulla piattaforma streaming dal 4 luglio in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo.

La tragica notte del 18 Agosto 1978 all’isola di Cavallo

La storia tratta la vita e le vicende che coinvolgono un principe in esilio, una top model e uno sparo nel buio che cambierà la vita di tantissime persone, generazione dopo generazione. Il Principe è una docu-serie in tre episodi che, partendo dagli eventi successi nella tragica notte del 18 Agosto 1978 all’isola di Cavallo, ripercorre la storia di Vittorio Emanuele di Savoia, ultimo erede al trono d’Italia.

Per quanto la vicenda giudiziaria dell’omicidio del giovane Dirk Hamer sia centrale nella vita del principe e di conseguenza nella docuserie, puntata dopo puntata emerge un racconto più intimo e personale del monarca, che va a toccare il suo tormentato rapporto con i genitori, la storia d’amore con Marina Doria, gli anni di lavoro in Iran, gli scandali e molto altro ancora.

Dirk Hamer
Dirk Hamer

Con nuove, esclusive interviste a Vittorio Emanuele, inediti contributi e testimonianze da parte di giornalisti, membri della famiglia Savoia e della famiglia Hamer – tra cui Emanuele Filiberto, Marina di Savoia, Birgit Hamer – accompagnate dalle prime dichiarazioni da parte dei testimoni presenti in quella fatidica notte a Cavallo, la docu-serie si presenta come un racconto oggettivo della vita di una delle figure più controverse dell’ultima famiglia reale italiana. Allo stesso tempo, però, Il Principe è anche un racconto più ampio che riflette sull’impatto e le conseguenze che le azioni delle generazioni precedenti continuano ad avere su quelle successive.   

Vittorio Emanuele di Savoia
Vittorio Emanuele di Savoia

Sinossi episodiche de la serie di Netflix, Il Principe

Episodio 1

Il primo episodio della serie Netflix parte da quel referendum del 1946 che, trasformando l’Italia in una Repubblica, frantuma l’identità del giovane principe, costretto all’esilio.  

Un Savoia ormai adulto, sposato e con un figlio piccolo, compra una casa a Cavallo, in Corsica, nell’unico punto da cui si vede in lontananza quell’Italia che gli era proibita. Nel 1978 un gruppo di italiani, in vacanza in Sardegna, decide di visitare Cavallo e di usare senza permesso il canotto del principe. Quello che non sapevano era che quell’azione avrebbe dato il via ad una escalation di eventi culminati con il ferimento e la tragica morte del giovane Dirk Hamer.

Vittorio Emanuele di Savoia, Marina Doria ed Emanuele Filiberto di Savoia
Vittorio Emanuele di Savoia, Marina Doria ed Emanuele Filiberto di Savoia

Episodio 2  

La morte di Dirk Hamer comincia a cambiare profondamente la vita di tutte le persone coinvolte, in particolare quella della famiglia Savoia, che deve combattere contro il rischio di decenni di carcere e quella di Birgit Hamer, la sorella di Dirk, che dedicherà la sua vita alla ricerca della verità e della giustizia.

Birgit Hamer
Birgit Hamer, sorella di Dirk Hamer

Episodio 3 

Nel terzo episodio, oltre al processo, seguiremo anche il rientro in Italia della famiglia reale dopo mezzo secolo di esilio; un ennesimo scandalo che vedrà Vittorio Emanuele di nuovo incarcerato e un’inaspettata risoluzione a tutte le domande sospese. Ma soprattutto, vedremo come il coraggio delle nuove generazioni, da Emanuele Filiberto di Savoia alle figlie di Birgit Hamer, permetterà di affrontare i traumi ereditati e di liberarsi dal peso di un passato irrisolto.   

La famiglia Hamer
La famiglia Hamer

Credits

Produzione MDE Films  

Prodotto da Beatrice Borromeo Casiraghi, Francesco Melzi d’Eril  

Produttori esecutivi Marco Morabito, Paolo Bernardelli 

Produttore creativo Marco Ponti 

Regia Beatrice Borromeo Casiraghi 

Montaggio Cristina Flamini, Annalisa Forgione 

Fotografia Clarissa Cappellani 

Musiche originali Giulia Tagliavia 

La città eterna vista attraverso gli occhi dei ’Romans’

Il progetto fotografico Romans è un’indagine sulla vita dei moderni abitanti di Roma, eredi di un popolo plasmato da quasi tremila anni di cambiamenti e fusioni culturali. L’autrice, Erica Fava, nel 2022 ha selezionato – e ritratto – oltre 100 persone residenti nell’Urbs; le immagini sono state successivamente manipolate, mentre i soggetti, intervistati, venivano chiamati a rispondere a quattro semplici domande, riguardanti la loro identità ed età, la zona della capitale in cui vivono, il luogo preferito della città eterna.

La serie offre un nuovo modo di vivere Roma, attraverso la mappa che rappresenta le risposte dei partecipanti. Questa cartina immaginaria diventa una guida per esplorare la città in modo diverso, offrendo una prospettiva unica sulla vita e le esperienze dei suoi abitanti moderni. Il libro fotografico del progetto diventa, così, un mezzo per intraprendere un viaggio alla scoperta di scorci capitolini inediti o poco conosciuti, ma anche per riscoprire i luoghi famosi, i grandi “classici” che hanno una connessione profonda con la storia e l’identità della città.

Nella Sala delle Vasche, al Mattatoio, nel cuore del quartiere Testaccio, sarà possibile ammirare le 100 fotografie del volume attraverso una suggestiva installazione, che rimarrà aperta al pubblico fino all’11 giugno, come parte del programma del festival delle periferie Uncentered Paradigma, organizzato proprio dall’istituzione culturale romana.

Erica Fava ha condiviso con noi alcune riflessioni sulla rassegna.

Un progetto fotografico che dà spazio agli abitanti moderni della capitale

Com’è nata l’idea del progetto? 

Il progetto è nato nel periodo post-pandemico, quando avevo molta voglia di vedere le persone. 

Qual era l’obiettivo da raggiungere attraverso questo esperimento? 

L’idea era quella di scattare 100 persone in tre giorni, mettendo alla prova le mie capacità di produzione e fotografiche. Il risultato è rappresentato da altrettanti ritratti, assai diversi tra loro, che ho subito pensato di pubblicare all’interno di un libro. 

Ha mai pensato di riproporre la stessa idea in altre città italiane? 

Sì, mi piacerebbe molto, proprio durante il vernissage, tra l’altro, mi hanno proposto di scattare i giovani molisani.

Romans mostra Mattatoio
Locandina di Romans

Viaggiare in solitaria, un trend in forte ascesa

Viaggiare in solitaria è la nuova tendenza del momento, soprattutto se si parla di Millennials. I numeri, in questo senso, sono chiari, certificano la rilevanza di un trend che aveva iniziato a delinearsi già in era pre-Covid e, ora, ha preso sempre più piede, fino a trasformare e ribaltare completamente la percezione del concetto di solo traveller, a lungo considerato in chiave quasi negativa. 

Partire da soli, invece, è il modo migliore per mettersi alla prova e uscire dalla propria comfort zone, sfidando ogni limite autoimposto; permette di sentirsi pienamente liberi, scoprendo il mondo con occhi diversi e, soprattutto, conoscendo gente nuova, in maniera spontanea e senza distrazioni. Un insieme di benefici che toccano sia la sfera personale che quella sociale.
Scegliere la barca a vela aggiunge al tutto un plus più che rilevante, trasformando la vacanza in un’esperienza unica, esclusiva, all’insegna della libertà e del contatto con la natura, lontana dalle spiagge affollate.

Flottiglie - Sailsquare
Barche Sailsquare

Le vacanze in mare secondo Sailsquare

Supporta pienamente la “tesi” Sailsquare, il più grande marketplace al mondo per le vacanze in barca a vela; il portale, dati alla mano, conferma come il 33% delle prenotazioni dell’estate 2022 sia stata effettuata da parte dei cosiddetti solo traveller, con una crescita del 21% rispetto all’anno precedente.  

“La vacanza in solitaria non solo offre un’occasione di crescita unica e straordinaria, ma stimola anche la riflessione e aiuta nella scoperta di sé stessi. Un vero e proprio momento per imparare a conoscersi meglio, anche attraverso il modo con cui ci relazioniamo con nuove persone conosciute durante quest’esperienza”, spiega a tal proposito Riccardo Boatti, CMO di Sailsquare. 

Sailsquare offre soluzioni vacanziere perfette: le flottiglie in barca a vela, infatti, sono state pensate appositamente per chi viaggia da solo, proprio perché danno la possibilità di divertirsi e conoscere tante nuove persone, creando rapporti profondi, che non cessano di esistere al rientro in città, come confermano le recensioni della community della piattaforma.

Le flottiglie sono composte da un minimo di due a un massimo di dodici barche, che navigano tutte insieme: una vera e propria “tribù” galleggiante, una piccola flotta itinerante alla ricerca di luoghi meravigliosi, dove vivere avventure indimenticabili. Il bello delle imbarcazioni è proprio questo: si sale a bordo e l’imbarazzo dei primi momenti svanisce in un attimo quando ci si mette a organizzare i compiti, studiare la rotta e disconnettersi dalla vita “reale” per una parentesi temporale paradisiaca.

Flottiglie - Sailsquare
Una flottiglia Sailsquare

Le mete preferite dagli italiani

A scegliere questo tipo di esperienza sono in prevalenza gli italiani, che fanno rotta verso la Grecia, le Baleari, la Croazia ma anche le nostrane isole Eolie, Pontine e Sardegna… Mete nelle quali è possibile trovare baie spettacolari e riparate, che diventano un “privé” naturale in cui ormeggiare e vivere un’esperienza perfetta.

Flottiglia - Sailsquare

Di seguito, alcune delle migliori esperienze in flottiglia per la stagione estiva 2023 tra quelle proposte da Sailsquare. 

Grecia Ionica: flottiglia sulle rotte di Ulisse nella Grecia ionica

https://it.sailsquare.com/p/grecia/ioniche/70603  

Croazia: format “Adventure” nell’arcipelago di Spalato 

https://it.sailsquare.com/p/croazia/arcipelago-di-spalato/69530 

Sardegna: flottiglia tra Costa Smeralda e Corsica del Sud 

https://it.sailsquare.com/p/italia/nord-sardegna-la-maddalena-e-costa-smeralda/70654

Golfo di Napoli e Pontine: flottiglia tra le esclusive Capri, Procida, Ponza e Ventotene 

https://it.sailsquare.com/p/italia/isole-pontine/72919

Eolie: sette isole vulcaniche da scoprire una per una in barca a vela 

https://it.sailsquare.com/p/italia/isole-eolie/71885

Baleari: veleggiare in un angolo di paradiso animato da un’allegria irrefrenabile 

https://it.sailsquare.com/p/spagna/isole-baleari/72530

Nell’immagine in apertura, una flottiglia Sailsquare

Leo Gassmann, “la musica è condivisione”

Classe ‘98, giovane ma già lanciatissimo, Leo Gassmann viene da una famiglia che ha contribuito a scrivere la storia del cinema (i suoi genitori sono gli attori Alessandro Gassmann e Sabrina Knaflitz, è nipote del grande regista e “mattatore” Vittorio), eppure ha trovato la sua strada nella musica. La sua passione, in questo senso, lo accompagna fin da bambino, e nasce nel momento in cui, all’età di 7 anni, la mamma gli regala la prima chitarra classica; da lì in poi è stato tutto un crescendo.
Nel 2018 partecipa alla dodicesima edizione di X Factor, raggiungendo le semifinali con l’inedito Piume e classificandosi al quinto posto. La svolta della sua carriera, però, arriva nel 2020, quando partecipa al Festival di Sanremo nella sezione Nuove Proposte, vincendola col brano Vai bene così. Attualmente, è impegnato con il tour estivo La strada per Agartha, che ha preso il via il 6 maggio, durante il quale suonerà dal vivo le canzoni dell’album che dà il titolo alla serie di concerti.

Leo Gassmann
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“Per me la musica è amore, è passione, è amicizia ma, soprattutto, è condivisione”

La musica è il tuo modo di esprimerti, da cos’è nata questa passione?

È nata quand’ero bambino, faccio musica da quando sono piccolo. Mia mamma mi regalò la prima chitarra a 7 anni, poi dai 9 ai 14 ho studiato al conservatorio di Santa Cecilia e me la sono sempre portata dietro. Ora, per dire, esco da uno studio di registrazione, un mio amico sta per fare un concerto e c’è tutta l’orchestra. Ho appena smesso di piangere, per me la musica è proprio questo, è amore, è passione, è amicizia ma, soprattutto, è condivisione, e mi fa stare bene vivere immerso in essa, farne parte; crearla, ma anche ascoltarla, sentire la canzoni degli altri, mi fa sentire vivo, mi rende felice e sereno.

È bello vedere che non è soltanto una cosa tua personale, che la condividi anche con gli altri e ti piace tanto.

Tantissimo, anzi, la cosa principale è quella in realtà, la condivisione, secondo me la più importante di tutte, assolutamente.

“Mi fa stare bene vivere immerso nella musica, farne parte, crearla, ma anche ascoltarla”

Leo Gassmann tour
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Da X-Factor 2018 alla vittoria tra le Nuove Proposte a Sanremo 2020, fino alla competizione tra i big lo scorso febbraio, come sei cambiato dagli esordi ad oggi?

Beh, sono passato da una grande timidezza all’essere abbastanza estroverso o, comunque, a rendere le mie debolezze e ritrosie un punto di forza; ad ogni modo, è stata e continua ad essere una salita, lenta ma assai emozionante. A X-Factor dovevo scoprire me stesso, l’ho vissuto un po’ come una scuola per dedicarmi qualche mese alla musica. Poi Sanremo Giovani, che ci ha sorpresi perché non ci aspettavamo neppure di arrivare alle selezioni finali e, anche lì, si è rivelato un viaggio meraviglioso coi miei migliori amici.
Il brano in concorso lo arrangiammo in cucina, sotto al letto a castello della stanza; eravamo in una casa minuscola, dov’era tutto attaccato, l’appartamento del produttore che ancora oggi è il mio producer e miglior amico, Matteo Costanzo.
Anche la gara tra i Big di Sanremo è stata una grande sorpresa, venivamo da tre anni difficili dopo la pandemia, io lavoravo al mio disco da tempo e non sapevo quale sarebbe stato il mio futuro, non nella musica ma in generale, mi chiedevo quali strade mi si sarebbero aperte davanti. Alla fine però c’è stato l’incontro con Riccardo Zanotti, abbiamo scritto il pezzo e l’abbiamo inviato, fino all’ultimo nessuno sapeva se l’avessero ascoltato e fosse piaciuto. Poi ci siamo sentiti chiamare al tg, ero a casa con due amici, una roba veramente sorprendente, indimenticabile. Abbiamo gridato come iene nel deserto.

“Per Sanremo ci siamo sentiti chiamare al tg, ero a casa con due amici, una roba veramente sorprendente, indimenticabile. Abbiamo gridato come iene”

Tutte grandi soddisfazioni, sicuramente, è notevole vedere come la tua personalità si sia sviluppata in questi ultimi anni, sia dal punto di vista personale che artistico…

Sì, sono soddisfazioni immense, io mi distacco parecchio dalla mia famiglia perchè ho fatto scelte diverse, finora ho intrapreso un cammino completamente opposto rispetto a quello dei miei genitori, non avevo nessuno che conoscesse il mondo musicale, né amici che facessero musica, quindi diciamo che è stato – ed è tuttora – qualcosa che sto costruendo col tempo, ed è bello vivere di scelte drastiche ma sorprendenti.
Mi rende felice vedere anche come la mia famiglia si allarghi e cresca sempre più, grazie a tutti quelli che mi seguono, li considero parte di essa; quando le incontro, sono tutte persone perbene, gentili, desiderose di parlare, di approfondire, dialogare e confrontarsi, anche ai concerti, ed è bellissimo. Soprattutto, ci sono i miei amici, con cui faccio musica, una squadra che si è creata e rafforzata nel tempo, dai produttori ai fotografi, dagli artisti che lavorano alle copertine ai registi, cresciamo tutti insieme ed è bello così.

Leo Gassmann Sanremo
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“Studio recitazione per conto mio, mi stimola, anche creativamente” 

Parlando dei tuoi familiari, vieni da una famiglia di grandi attori, hai mai pensato tu stesso di intraprendere quella carriera?

Sì, certo, studio recitazione per conto mio da ormai un anno e mezzo, forse due, e arriverà anche quel momento. Penso che inizialmente potrebbe essere un ibrido tra musica e recitazione, di sicuro è un’avventura che sto preparando e mi stimola, anche creativamente. Sul piano umano è qualcosa cui non posso sfuggire, nel senso che mi fa stare bene, dunque continuerò a coltivarla parallelamente alla musica, per adesso in maniera privata, intima, poi, quando arriverà il momento giusto, mi incamminerò anche su quel tragitto. Non potrei non farlo, sarebbe un rimorso enorme, devo sperimentarlo; la vita è fatta di esperimenti, di tentativi. Vedremo cosa succederà.

Ti piace quindi metterti alla prova, provare cose nuove.

Tantissimo, adoro mettermi alla prova. Buttarmi nel buio mi dà la possibilità di conoscere persone diverse con orizzonti diversi, che accrescono la mia personalità. Sono grato per tutto ciò.

Leo Gassmann canzoni
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“Ho tanti valori a cui ispirarmi, i miei sono stati genitori modello e, a livello affettivo, non mi hanno fatto mancare mai amore, affetto, stima, protezione”

Parlando invece nello specifico dei tuoi genitori, che rapporto hai con loro e come hanno influenzato la tua vita e carriera?

Siamo una famiglia piuttosto ordinaria, ci vogliamo un bene immenso e tra noi c’è un rispetto incredibile, ognuno fa il suo percorso, ci stimiamo e supportiamo a vicenda. In realtà, poi, a casa parliamo pochissimo di lavoro, ho imparato che i momenti trascorsi con i propri cari sono preziosissimi, hanno un valore maggiore di qualsiasi altra cosa.
Fortunatamente l’ho capito in tempo, e vivo i miei genitori come un qualcosa di veramente speciale. Ogni giorno ci confrontiamo, da adulti e anche da amici, eppure permane un pizzico di ingenuità e dolcezza, tipica dell’infanzia. Siamo estremamente diretti, il nostro è un rapporto speciale e sono grato di avere una famiglia così, stimo i miei genitori e i miei parenti in generale, anche quelli che non ci sono più, per tutto ciò che hanno fatto e stanno facendo; sono onorato di farne parte anche perché siamo persone oneste, ci siamo guadagnati tutto con sudore e fatica, e – soprattutto – siamo generosi, e questo mi rende fiero, mi fa sentire a posto con la coscienza e mi stimola a diventare una persona migliore. Mi ritengo fortunato, ho genitori che stanno ancora insieme e si amano.
Ho tanti valori a cui ispirarmi, i miei sono stati dei genitori modello e, a livello affettivo, non mi hanno fatto mancare mai amore, affetto, stima, protezione.

“Mi piace conoscere persone nuove e ritrovarmi in situazioni diverse dal solito, per mettermi alla prova con tante cose”

Al di là del cantautore, chi è Leo Gassmann?

Un ragazzo normale, ex liceale che si è poi laureato all’università americana; un viaggiatore, anche, perché comunque ho il mio furgone con cui viaggio appena ne ho la possibilità. Adesso non riesco perché, purtroppo o per fortuna, ho avuto un anno davvero pieno, però adoro andarmene in giro anche da solo, per scrivere.
Mi piace conoscere persone nuove e ritrovarmi in situazioni diverse dal solito, per mettermi alla prova con tante cose. Poi sono un ragazzo che scrive il suo diario, dove si racconta ed è alla continua ricerca di evoluzione e stimoli; la vita è questione di prospettive secondo me, è una grande avventura e ogni giorno si presentano delle occasioni, se hai la sensibilità giusta per coglierle ti fanno rendere conto di quanto, in realtà, siamo tutti fortunati per il semplice fatto di svegliarci la mattina. Diamo spesso tutto per scontato, eppure ci sono persone decisamente più sfortunate di noi, credo sia giusto ricordarci del loro dolore e tenerlo nel cuore, cercando di migliorare il mondo in cui viviamo, utilizzando il regalo che ci viene concesso ogni giorno, espanderlo e distribuirlo a chi ha meno.

“Il brano in uscita è ironico e divertente, secondo me particolarmente adatto all’estate, da cantare ai concerti”

Leo Gassmann Instagram
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 A cosa stai lavorando in questo momento? Progetti in cantiere?

Venerdì uscirà il mio nuovo singolo, un pezzo estivo scritto con Marco Rissa, ex chitarrista dei Thegiornalisti, un grandissimo autore e una persona meravigliosa, abbiamo avviato una collaborazione tempo fa e adesso usciranno varie cose fatte con lui, distribuite con la produzione dei Room9, anche loro ragazzi in gamba, giovani con tanta voglia di fare.
Mi ci sono trovato bene e abbiamo realizzato questo brano, ironico e divertente, secondo me particolarmente adatto all’estate, da cantare ai concerti, dove la gente giustamente vuole divertirsi e stare senza pensieri. La mia musica non è sempre spensierata, però, come dicevo, amo mettermi alla prova e questa è una canzone che mi rappresenta al 100%.
Poi partirà il tour, con numerose tappe in giro per l’Italia che annunceremo a breve, le prime due sono andate benissimo. Vedo il pubblico crescere pian piano negli anni, con persone che tornano perché gli sono piaciuti i concerti degli anni precedenti, gente nuova che magari mi ha scoperto attraverso Sanremo, ne sono felice. Ne abbiamo passate di cose con i miei amici, esibendoci in posti con dieci persone, constatare come il nostro sogno prenda sempre più forma è meraviglioso, una gratificazione incredibile.
Sarà un’estate di musica, mi sto preparando anche fisicamente per affrontarla, in questi giorni, poi, Francesco Morrone, un amico (e grande cantautore), fa un concerto, il suo primo vero concerto, e sono venuto a trovarlo in Calabria.
Da settembre, infine, ripartirà la stagione dei club, una nuova avventura perché finora ho suonato principalmente nei mesi estivi e, d’inverno, in locali piccoli; siamo pronti, non vediamo l’ora.

Leo Gassmann Sanremo Giovani
Total look Emporio Armani

Credits

Talent Leo Gassmann

Editor in Chief Federico Poletti

Text Caterina Parisi

Photographer Davide Musto

Stylist Stefania Sciortino

Ph. assistant Giacomo Gianfelici

Grooming Cotril


Nell’immagine in apertura, Leo Gassmann indossa total look Calvin Klein, sneakers Hogan

‘Zeitsprünge (Leaps in time)’, la mostra che celebra il genio fotografico di Rankin

Dal 26 maggio al 27 settembre 2023, il museo Ernst Leitz di Wetzlar, in Germania, ospita la mostra Zeitsprünge (Leaps in time), concepita per omaggiare, con una visione interessante e un approccio inusuale, l’eccezionale parabola artistica di John Rankin Waddell, meglio conosciuto semplicemente come Rankin, tra i più famosi fotografi e registi di moda in attività. Saranno esposte alcune delle sue opere migliori, scattate negli ultimi tre decenni, esposte e raggruppate in maniera tale da creare una composizione che vedrà i temi ricorrenti degli anni ’90 e 2000 in dialogo con immagini inedite del 2023, mai pubblicate prima d’ora.

Mostra Rankin 2023
Vivienne Westwood, POP, 2022 (ph. © Rankin)

La retrospettiva include numerosi ritratti iconici e istantanee di celebrità che hanno fatto la storia della fotografia: immagini beauty coloratissime e classici del mondo fashion, oltre a esempi di suoi lavori profondamente concettuali. Molte delle più famose personalità della politica e dello spettacolo hanno posato per l’obiettivo di questo visionario autore, celebrities del calibro della Regina Elisabetta II o di Vivienne Westwood, e ancora Ewan McGregor, David Bowie, Björk ed Heidi Klum, solo per citarne alcune.

Zeitsprünge (Leaps in time) rappresenta, dunque, un’opportunità unica per immergersi nel mondo di incomparabile creatività di Rankin, offrendo ai visitatori un’ampia panoramica delle sue creazioni su pellicola e sperimentazioni artistiche.

Rankin, artista dall’animo poliedrico e avanguardistico

Elegante e provocatorio al tempo stesso, dinamico e innovativo, creativo e di tendenza: il lavoro del rinomato fotografo britannico è articolato e ricco di dettagli; Rankin, infatti, è considerato da tempo uno dei creatori d’immagini più ricercati e influenti della nostra epoca. 

I servizi firmati per svariate riviste internazionali gli hanno aperto la strada della notorietà, garantendoli un’intensa attività di fotografo e designer. Da anni, inoltre, lavora nel settore cinematografico, per cui ha prodotto una serie di film tv e innumerevoli video musicali. Come fotografo, regista, pubblicista e designer, ha lasciato un’impronta significativa nel mondo dell’arte e della moda, e continua tuttora ad esplorare nuove possibilità nella sua pratica creativa, dimostrando una spinta costante all’innovazione e una voglia continua di scoperta, di sperimentazione.

Il numero speciale di Hunger, dedicato al lavoro del suo fondatore

Nel corso della sua ricca e sfaccettata carriera fotografica, Rankin ha fondato diverse testate cult e – per i tempi – provocatorie, tra queste vanno citate Dazed & Confused e AnOther Magazine, lanciate insieme a Jefferson Hack, e la più recente Hunger. Proprio quest’ultima, in concomitanza con l’apertura della mostra tedesca, ha lanciato l’ultimo issue della rivista, Timeslice, uscito lo scorso 24 maggio.
Si tratta di un’edizione a sé, da collezione, che celebra il lavoro passato e l’eredità costantemente in fieri del suo direttore. La novità assoluta sta nel fatto che il numero, interamente curato – e scattato – da Rankin, è stato realizzato su sfondi completamente bianchi e in formati diversi. Tra le star e i soggetti protagonisti di questa special edition troviamo Lily Allen, le Sugababes, Stefflon Don, gli attori Will Poulter, Rachel Weisz e Eddie Marsan, oltre ad alcune chicche d’archivio.

Nell’immagine in apertura Ayami Nishimura ritratta da Rankin (ph. © Rankin)

‘Unveiled’, il messaggio di denuncia e speranza di Farnaz Damnabi

La galleria 29 Arts in Progress presenta Unveiled, la prima personale dell’artista iraniana Farnaz Damnabi. La mostra, inaugurata lo scorso 22 maggio, resterà aperta fino al 28 luglio; espone una selezione di opere che raccontano, in maniera tanto sofisticata quanto potente, la storia di una giovane fotografa dell’Iran contemporaneo che esplora il delicato equilibrio tra il passato e il futuro del Paese.

Il desiderio di denuncia e celebrazione del ruolo femminile in Iran

Il desiderio dell’artista è quello di mettere al centro dell’attenzione la figura della donna, raccontando e rendendo omaggio all’identità femminile iraniana e al ruolo silenzioso – ma vitale – svolto dalle sue connazionali nella comunità iraniana. Attraverso i suoi scatti, Farnaz evidenzia la realtà quotidiana delle donne, sistematicamente ignorate da una società patriarcale che fatica a riconoscerne l’uguaglianza, il valore e la libertà. 

Le opere in mostra affrontano temi di grande rilievo come la discriminazione nel mercato del lavoro, il divario di genere nei salari, il mancato riconoscimento del prezioso contributo femminile in settori fondamentali dell’economia e dell’artigianato locale, ad esempio nella raccolta dello zafferano o nella produzione dei tappeti. Attraverso queste istantanee, l’autrice vuole far conoscere e creare consapevolezza sulla condizione femminile nella Repubblica Islamica, evidenziando le ingiustizie e disuguaglianze che affrontano.

I lavori in mostra alla 29 Arts in Progress Gallery

Diverse le serie incluse nell’esposizione della galleria di via San Vittore, a cominciare da Lost Paradise, in cui Damnabi si concentra su figure femminili ritratte di spalle, di fronte a un tradizionale tappeto persiano. Immagini che creano un effetto di mimetismo, quasi fondendo il soggetto con lo sfondo, e simboleggiano un senso di invisibilità sia ottica che sociale.

E ancora, i reportage (genere per cui è nota la fotografa originaria di Teheran) che documentano la vita dei bambini iraniani, poetici nella loro intrinseca drammaticità. Attraverso di essi, l’artista cerca di mostrare non solo le difficoltà affrontate dai più piccoli nella quotidianità, ma anche la loro straordinaria capacità di trovare la magia anche nei contesti più avversi; una prospettiva, quest’ultima, esemplificata con efficacia nel titolo emblematico di uno dei progetti, Playing is my right.

Farnaz Damnabi foto
Playing is my right (ph. courtesy of 29 Arts in Progress Gallery)

La serie Metamorphosis, invece, è una vera e propria raccolta di momenti sospesi, scene di vita quotidiana, rituali, abiti e tradizioni emblematiche dell’Iran. Le immagini mostrano donne, bambini e adolescenti, offrendo uno sguardo intimo sulla cultura e la vita del paese mediorientale.

Farnaz Damnabi 2023
Metamorphosis (ph. courtesy of 29 Arts in Progress Gallery)

Reportage, immagini di denuncia e scatti che celebrano le figure più marginali

Con il suo progetto più recente, Be like a Butterfly, Damnabi documenta il tentativo delle nuove generazioni femminili di migliorare la propria condizione. Attraverso la sua pratica creativa, l’autrice registra i cambiamenti lenti e talvolta impercettibili che avvengono nel contesto sociale e culturale dell’Iran. Il titolo stesso fa riferimento alla metamorfosi delle crisalidi che diventano farfalle, collegando questa trasformazione alla lotta delle donne del paese per l’uguaglianza e la libertà. 

In un altro personale, toccante racconto della sua patria, dal titolo Pardis, documenta l’esperimento di una città chiamata appunto Pardis, sviluppatasi a pochi chilometri da Teheran. Nonostante il nome, che richiama il concetto di paradiso, è stata costruita con l’intenzione di invertire la migrazione dalle aree più densamente popolate; la massiccia costruzione di nuovi edifici, però, ha comportato una devastazione dell’ecosistema montano e la distruzione dell’habitat naturale delle zona, aggravando ulteriormente le difficoltà di collegamento con la capitale. 

Le foto appartenenti a questa serie sembrano sospese tra realtà e sogno, delineando un panorama desolante che la stessa autrice definisce un “paesaggio lunare”. I suoi scatti mettono in luce la realtà di un paradiso negato, in cui Pardis diventa un quartiere dormitorio nel quale sopravvivono lavoratori e famiglie povere, ghettizzati e privati dei servizi più basilari.

Farnaz Damnabi art
Pardis (ph. courtesy of 29 Arts in Progress Gallery)

I lavori di Damnabi trasformano in immagini le voci degli inascoltati dell’Iran: sono le storie delle donne, emarginate da tutti gli aspetti della società in cui vivono; le storie dei bambini, privati del diritto inalienabile di un’infanzia spensierata. Non vogliono essere polemici ma rappresentativi, perché l’artista, attraverso il suo operato, ambisce a trasmettere un messaggio di speranza e positività, celebrando le storie di persone che lottano per un futuro migliore.

Nell’immagine in apertura, uno scatto di Farnaz Damnabi (ph. courtesy 29 Arts in Progress Gallery)

Tenuta Mazzolino, una storia di vino e amore per la terra

Francesca Seralvo, classe 1984, è l’attuale proprietaria di Tenuta Mazzolino, azienda vitivinicola situata nel cuore dell’Oltrepò Pavese, regione vinicola tra le più rilevanti del Nord Italia. Nel 2015 ha raccolto il testimone della madre Sandra, rinunciando alla carriera da avvocato e assumendo la responsabilità dell’impresa di famiglia, nella quale era cresciuta fin da bambina.
Il suo obiettivo è proporre vini di alta qualità, che siano legati al territorio italiano ma, allo stesso tempo, abbiano un’attrattiva anche a livello internazionale.

Tenuta Mazzolino
Francesca Seralvo, proprietaria della Tenuta Mazzolino

Tenuta Mazzolino è una piccola realtà situata nel suggestivo, antico borgo di Corvino San Quirico, nella provincia di Pavia. Si sviluppa su venti ettari di terra, sui quali affondano le proprie radici 5500 piante, posizionate sulla riva destra del fiume Po, nella zona collinare vicina agli Appennini; una regione famosa per essere una grande zona di origine controllata, con una lunga, gloriosa tradizione vitivinicola.

Tenuta Mazzolino cantina
Veduta di Tenuta Mazzolino

Una realtà particolarmente attenta al cambiamento climatico

Fin dai suoi inizi, nel 1980, la proprietà ha intrapreso percorsi innovativi e soluzioni alternative per la lavorazione del territorio. Si sono ispirati alla Borgogna, rinomata regione vinicola francese, e hanno improntato la loro produzione seguendo un linguaggio ecologicamente sostenibile, con un approccio “super green”. 

“Il cambiamento climatico oggi inizia ad essere avvertito, finalmente, come un’emergenza da parte dell’opinione pubblica”, afferma Francesca Seralvo, che sottolinea: “È uno dei fattori su cui noi agricoltori stiamo concentrando la maggior parte dei nostri sforzi ormai da anni”. La cantina, infatti, nell’ultimo decennio si è impegnata ad adottare una serie di pratiche intelligenti per contrastare i danni delle alte temperature. “Per ovviare a questa allarmante situazione climatica – specifica – mettiamo in atto da anni la pratica del sovescio (interramento di piante o parti di piante allo stato fresco, ndr). Ultimamente, anziché venire interrato, viene fatto rullare al suolo, nel tentativo di ridurre l’irraggiamento e conservare la freschezza e l’umidità”.

La grande varietà – e qualità – dei vini della tenuta

Sui terreni argillosi e poco calcarei dell’azienda vengono coltivati vitigni internazionali come Pinot Nero e Chardonnay, oltre all’autoctono Bonarda. Ma sono l’amore per la terra e una filosofia da sempre rispettosa delle tradizioni e dei tempi, insieme alla bassa produzione per ettaro, la potatura corta e l’inerbimento naturale dei vigneti, senza l’uso di concimi chimici, a garantire la grande qualità dei vini.

Tenuta Mazzolino vino
Le varietà di vino firmate Tenuta Mazzolino

Oggi la cantina vanta 7 etichette – cinque bianchi e due rossi – che raccontano una storia di tradizione e innovazione, identità e passione: si va dal Noir, punta di diamante della produzione aziendale, al Blanc 100% Chardonnay, dal profilo elegante e morbido, allo spumante Rosé Cruasé DOCG Pinot Nero, vino raro e originale, dal carattere deciso. Il metodo classico Blanc de Blancs è invece intenso, ricco e molto fresco.

Nel 2022 si è aggiunto all’offerta il Terrazze Alte, ottenuto vinificando separatamente le uve provenienti dalla parte alta delle vigne del Terrazze. Si tratta di un Pinot di razza, profondo e dinamico.
Il catalogo della tenuta è completato poi dal Camarà, ottenuto con uve Chardonnay dei vigneti nell’omonima frazione da cui il vino prende nome, un bianco fresco, elegante e armonico, morbido e sapido; e infine dal Bonarda, immancabile in questo terroir, ottenuto da uva Croatina, da secoli vitigno autoctono dell’Oltrepò Pavese, e dal Moscato, cremoso e avvolgente.

Nell’immagine in apertura, le diverse etichette di Tenuta Mazzolino

Il MI AMI Festival torna a infiammare le serate milanesi

La diciassettesima edizione di MI AMI Festival – Musica Importante a Milano è pronta a partire. L’imperdibile rassegna organizzata da Better Days, che segna l’inizio della stagione estiva, si svolgerà nel weekend del 26, 27 e 28 maggio nella suggestiva location dell’Idroscalo di Milano, presso il Circolo Magnolia.

Sei palchi, cento artisti

Quest’anno sale a sei il numero dei palchi, su cui si esibiranno alcuni dei nomi più interessanti del panorama musicale italiano, in un perfetto, equilibrato mix di figure già affermate e new talent. Si tratta, nello specifico, del Palco Sephora, Palco idealista, MI FAI, Twinkly Stage e Palco Dr. Martens; con quest’ultimo, in particolare, il legame cresce e si consolida di anno in anno, perché il marchio di calzature britannico e il festival sono accomunati da valori e visioni speculari dell’industria musicale. Ognuno degli spazi citati offrirà una varietà di eventi musicali, sessioni di karaoke e dj-set. Ai palchi si aggiunge, inoltre, Engine Arena, una nuova, spettacolare location tra gli alberi, per ballare in un bosco magico.

MI AMI Festival ospiti
BNKR44

I nomi più attesi della 17esima edizione di MI AMI

Cento, in totale, gli artisti on stage in questo attesissimo weekend consacrato alla musica. Oltre ai talenti emergenti e a quelli già affermati del panorama nostrano, vedremo il ritorno di alcuni big che hanno già calcato le scene del festival. Tra gli artisti italiani più attesi troviamo Coma_Cose, Dargen D’Amico, Fulminacci, Cosmo e Mecna, BNKR44, Naska, Nayt, Levante, Rondodasosa e Villabanks. A questi vanno aggiunti nomi di caratura internazionale come il duo svedese Deki Alem o gli inglesi Jockstrap.

L’edizione 2023 sarà accompagnata da un meraviglioso manifesto, realizzato dall’illustratrice emergente Ana Miminoshvili, in grado di rappresentare e descrivere lo spirito e lo slogan della kermesse, trasmettendo visivamente l’atmosfera unica che la caratterizza. Inoltre, come da consuetudine, saranno numerose le illustrazioni che accompagneranno i tre giorni di festival, in particolare al palco MI FAI, che vedrà esibirsi artisti del calibro di Stefano Tesei, Massimiliano Di Lauro, Enrico Pantani, Elisabetta Banchi e Giulia Dallara. Questo palco, conosciuto come lo “spin off illustrato” del MI AMI, unisce musica e arte visiva in uno spettacolo unico, magico e coinvolgente.

Il tema dell’edizione 2023 del festival

“Chi cerca trova, chi non cerca viene trovato”, è questo il manifesto di MI AMI 2023, annunciato con una vera e propria “caccia al tesoro” del meglio della scena musicale contemporanea, che proseguirà anche nel corso della tre giorni di eventi. Un’occasione unica per scoprire realtà emergenti e immergersi nella cultura musicale, contribuendo a promuovere la diversità culturale e la creatività artistica.

“MI AMI offre e al contempo cerca una direzione assieme alla sua community”

“Nello spaesamento globale a cui stiamo assistendo in questi mesi del 2023, i primi veramente post pandemici, MI AMI offre e al contempo cerca una direzione assieme alla sua community. Siamo in mezzo ad un vertiginoso e scivolosissimo passaggio storico: fra guerre vissute come POV sui social o strumento di conquista della mente, pulsioni anti-neoliberiste da Big Quit, inflazione cavalcante, realtà sempre più ibride fra digitale e organico, nuove eppure vecchissime egemonie culturali che bramano la propria rivincita, ecco, che fare? Lasciamo parlare la musica”, dichiara il direttore artistico della rassegna Carlo Pastore, che prosegue: “Vogliamo favorire l’incontro fra generazioni sulla base di un approccio comune. Prima gli occhi e il resto poi, e sarà magico. Non c’è niente di più resistente di un rito per affrontare le sfide del proprio tempo. MI AMI è quel rito, il momento delle prime volte, lo spazio-tempo dove le gioventù scoprono e riscoprono se stesse”.

“MI AMI è un’esperienza totale che ti lascia ‘qualcosa’ a livello profondo, esistenziale, emozionale, identitario”

Gli fa eco Stefano Bottura, direttore del festival: “Secondo noi è importante sottolineare che MI AMI è un Festival. Non smetteremo mai di dirlo forte e chiaro perché è importantissimo: ‘Questo è un festival’, non è una rassegna, non è l’ennesimo evento passerella in piazza gratuito, non è nemmeno un concerto. È qualcosa di molto di più. Oltre al fatto che i concerti sono cento, il MI AMI è un Festival, cioè qualcosa di radicalmente diverso: un’esperienza totale che ti lascia ‘qualcosa’ a livello profondo, esistenziale, emozionale, identitario. È l’inaspettato, le sorprese, gli incontri, la magia, gli scambi. Sono i musicisti la musica le parole il buio la luce la natura i baci i sapori il sudore le scintille i brividi. Tutto questo non ha prezzo, ha un valore incalcolabile a livello di energia e crescita personale. MI AMI è un festival e siamo fieri e orgogliosi nel ribadirlo anche quest’anno ad alta voce, con la voce di 20mila ragazze e ragazzi che verranno a viverselo fino in fondo”.

Nell’immagine in apertura, i BNKR44, tra gli ospiti del MI AMI Festival 2023

Senza Cri canta i desideri di una “generazione senza”

Classe 2000, originaria di Brindisi, SENZA CRI (aka Cristiana Carella) è una giovane cantautrice, ultima, interessantissima scoperta del nuovo pop italiano; due anni fa, oltre ad aver vinto Area Sanremo, è stata selezionata tra i 12 finalisti di Sanremo Giovani 2021. Esponente della Gen Z, il sogno della cantautrice, come quello di molti suoi coetanei, è arrivare a una “generazione senza”, ossia senza etichette né schemi, nella quale non esista più la necessità di conformarsi a qualcosa o qualcuno; una generazione che abbraccia la libertà di essere se stessi, esprimendosi senza alcuna limitazione, vivendo la propria unicità ed autenticità, eludendo qualsivoglia standard.

Non ti sopporto più è il nuovo singolo dell’artista, scritto e composto da SENZA CRI e prodotto dal Petricore Sound Studio di Matteo “Sigaretta” Brioschi, in uscita venerdì 19 maggio su tutte le piattaforme digitali. Il brano emana un’energia fresca e grintosa, con sonorità che richiamano il pop punk. È arricchito da slogan divertenti, e trasmette l’audace spirito tipico dei ventenni di oggi. Apparentemente vivace e grintoso, il pezzo in questione nasconde in realtà una storia malinconica: narra della costante lotta dell’autrice con la nostalgia, un sentimento che continua a scorrere dentro di lei, lasciandole sempre un velo di malessere.

Senza Cri
Foto backstage del video di Non ti sopporto più

Com’è nato il nuovo singolo

«Non ti sopporto più – spiega SENZA CRI è nato durante un anno di grossi colpi emotivi per la mia crescita artistica e umana. È una dedica alla musica, in cui ho sempre trovato la spalla su cui piangere, ma che talvolta ho realizzato essere la causa dei miei dolori. Quando scrivo “non ti sopporto più maledetta nostalgia”, in qualche modo ricordo i bei momenti passati con la musica e nella musica, e mi stringo a questi per risalire la corrente. Durante la mia assenza sono riuscita a trarre tutto il buono dal “senza” che precede il mio nome. Allontanatami da quello che per molto tempo mi ha circondata, ho potuto respirare un sano, anche se triste, momento di vuoto. Ho assaggiato il silenzio come un piatto di pasta dopo il digiuno e trovato in esso una lavagna nera da cui cominciare a scrivere il mio personalissimo alfabeto».

Senza Cri cantante
SENZA CRI

Dopo aver trascorso un periodo lontano dai riflettori, in cui ha continuato a lavorare alla sua musica in maniera più libera e personale, la cantante è finalmente pronta a tornare in scena con un brano inedito che, sottolinea, «segna per me l’inizio di una nuova era, l’inizio della GENERAZIONE SENZA, una generazione libera. Senza appellativi, senza definizioni, senza genere, senza scrupoli, senza artificio, senza limiti, senza tempo. Voglio cambiare idea, essere tutto e il contrario di tutto, che piaccia o no».

Non ti sopporto più, official video

Senza Cri canzoni
SENZA CRI con Gloria Peritore nel backstage del videoclip

Nell’immagine in apertura, un ritratto di SENZA CRI

Sky Inclusion Days, a Milano la due giorni su diversità e inclusione

Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci, a Milano, si prepara ad ospitare un evento unico, dal titolo “Sky Inclusion Days con figli ≠ genitori”, dedicato ai temi della diversità e dell’inclusione. Organizzato da Sky, in collaborazione con l’associazione non profit Lidia Dice…, si terrà nell’arco di due giornate, 14 e 15 maggio, che vedranno la partecipazione di personalità di spicco del mondo della cultura, dell’arte, della scienza, dell’intrattenimento e dello sport, chiamate a confrontarsi su tematiche ormai imprescindibili nel dibattito pubblico odierno come parità di genere, diritti delle persone Lgbtq+, disabilità, inclusione digitale. 

L’evento prevede una serie di testimonianze, dibattiti e performance, tenute e guidate da figure di assoluto rilievo, dal cantautore Michele Bravi ad attori del calibro di Vinicio Marchioni o Domenico Cuomo, passando per artisti (Omar Hassan), registi (Riccardo Milani), conduttrici (Francesca Barra, Priscilla), studiosi di fama come Amalia Ercoli Finzi e Vera Gheno, nonché il Ministro per le disabilità Alessandra Locatelli; ospiti d’eccezione, che contribuiranno a stimolare la riflessione e sensibilizzazione su questioni così importanti, aprendo un dialogo tra generazioni, culture e background diversi. L’obiettivo della due giorni targata Sky è promuovere un maggiore rispetto delle differenze e sostenere l’uguaglianza di opportunità per tutti.

Sky Inclusion Days

“Diversità e inclusione non significano ignorare le differenze e accomunare tutti in un unico modo di pensare, ma celebrare l’individualità”

Sarah Varetto, Executive Vice President Communications, Inclusion and Bigger Picture di Sky Italia, dichiara a proposito: «“Quando perdiamo il diritto di essere diversi, perdiamo il privilegio di essere liberi”, mi piace ricordare la celebre frase del giurista statunitense Charles Evans Hughes perché esprime appieno i valori del rispetto e dell’inclusione. Principi che Sky è impegnata a promuovere, non soltanto attraverso i propri contenuti e facendo sentire la propria voce, ma anche con progetti dedicati alle nostre persone, per sviluppare un ambiente di lavoro pienamente inclusivo che generi più valore, stimoli la cultura dell’innovazione e aiuti ciascuno ad esprimere al meglio la propria creatività. Diversità e inclusione non significano ignorare le differenze e accomunare tutti in un unico modo di pensare, ma celebrare l’individualità di ognuno fino a creare un mosaico di esperienze».

Le fa eco Lidia Carew, founder di Lidia Dice…, performer e imprenditrice, che sostiene: «Il nostro obiettivo è costruire un racconto della realtà utilizzando un linguaggio appropriato, affinché tutti possano sentirsi adeguatamente rappresentati. Grazie al team dell’associazione, al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci e alla collaborazione con Sky, figli ≠ genitori diventa qualcosa di più di un archivio di storie: diventa “Sky Inclusion Days con figli ≠ genitori”, una finestra sul mondo. Un mondo che è già così complesso, sfaccettato, colorato, naturalmente… Diverso».

Un evento d’eccezione in un museo impegnato attivamente in materia

La scelta della location, ovviamente, non è casuale, perché il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci ha intrapreso da tempo un percorso di riflessione e formazione interna rispetto ai temi DEIA (Diversità, Equità, Accessibilità ed Inclusione), per rispondere alla spinta di cambiamento verso l’impegno sociale che ha investito tutte le istituzioni culturali negli ultimi anni. L’obiettivo è stimolare nuove sensibilità, attitudini, decisioni operative, modalità di progettazione e di azione nei confronti di tutti i pubblici, per coinvolgere le comunità in ottica partecipativa e ampliare in maniera più inclusiva le persone per e con le quali il museo opera.

L’evento sarà disponibile sui canali Sky e in streaming sui canali digital di Sky TG24. Sarà inoltre possibile iscriversi per partecipare e seguire i dibattiti live al link: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-sky-inclusion-days-con-figli-genitori-616345354547

La mamma è sempre la mamma, 5 idee regalo per celebrarla

La festa della mamma, che cade quest’anno domenica 14 maggio, ha luogo in molti paesi del mondo; le origini della ricorrenza si perdono nel tempo, nelle tradizioni più antiche, infatti, simboleggiava il passaggio dal freddo invernale alla vita primaverile, in cui tutto rinasce. In quasi tutte le civiltà del passato, inoltre, c’è la presenza di una Grande Madre, divinità femminile venerata in quanto portatrice di vita.
In tempi più recenti, infine, dopo aver assunto un significato – anche – politico, la festività si è arricchita di un inevitabile risvolto commerciale.

Come da tradizione, la festa della mamma si celebra la seconda domenica di maggio e quest’anno, dunque, cade domenica 14. Si tratta di un’occasione speciale per onorare e celebrare tutte le madri e figure materne in generale, che hanno un ruolo fondamentale nelle nostre vite. L’affetto nei loro confronti è così profondo che a volte non si riesce ad esprimerlo a parole, ma ci sono regali pensati appositamente per raccontare nel migliore dei modi un sentimento tanto forte e speciale.
Di seguito, abbiamo selezionato cinque idee regalo ad hoc. Anche se, giova ricordarlo, l’importante non è il tipo di celebrazione o il regalo in sé, ma dar voce a un affetto che ha ben pochi paragoni quanto a intensità.

Ambassadora, Gisada

Un profumo può essere la scelta ideale in questo senso, per la sua potenza evocativa, in grado di richiamare alla mente emozioni e ricordi.

La fragranza Ambassadora di Gisada – maison di profumi svizzera – è un regalo perfetto per le mamme che apprezzano i profumi di qualità, desiderose di avvolgersi in una scia olfattiva dolce e sensuale. Il mix di note fruttate, floreali ed eleganti del sillage in questione ne fa un’opzione adatta per chiunque apprezzi profumazioni tanto sofisticate quanto suadenti.

Gisada festa della mamma
Ambassadora, Gisada

Le novità beauty tech di Foreo

In occasione della festa della mamma 2023, Foreo – gigante svedese del wellness – ha in serbo per le mamme tante dolci sorprese e offerte imperdibili, occasione per vivere un momento di puro relax e ottenere un viso disteso, tonico, luminosissimo.

Per ottenere e mantenere nel tempo una pelle tonica e vitale è stato infatti pensato Foreo Bear, futuristico dispositivo appositamente studiato per la tonificazione del volto, un prodotto beauty tech dotato di tecnologia a microcorrente e pulsazioni T-Sonic clinicamente testate.

Il primo step di una beauty routine ottimale, ad ogni modo, è l’accurata detersione del derma, per mantenerlo sano, pulito e disteso nonostante i mille stress della vita quotidiana. Foreo Luna 3 garantisce in questo senso una detersione impeccabile: la spazzola viso detergente e tonificante del marchio, grazie alle setole in silicone ultraigienico, estremamente delicato ed efficace, e ai massaggi rassodanti potenziati dalla tecnologia a pulsazioni T-Sonic, è la soluzione ottimale per dare all’istante al viso un’aria più fresca e luminosa.

Per chi invece desidera un trattamento viso dolce e delicato, mirato a infondere nutrimento alla cute disidratata o spenta, Foreo UFO 2 consente di ottenere – e preservare – una pelle rimpolpata e soda, dalla mattina alla sera. Questo piccolo e potente beauty tech gadget consente un’applicazione ottimizzata delle maschere viso UFO-attivate, massimizzandone effetti e benefici.

Moët & Chandon Limited Edition Alphonse Mucha

Per la primavera 2023, Moët & Chandon ha realizzato un cofanetto in edizione limitata, ispirato all’originale collaborazione della maison col maestro dell’Art Nouveau Alphonse Mucha, col desiderio di rendere omaggio all’arte e alla natura.

La confezione in metallo del Moët Impérial (75 cl) ricorda gli iconici artwork del pittore francese, realizzati per Moët & Chandon nel 1900. Entrambi i disegni sono ispirati alla natura, raffigurano una donna elegante come simbolo di bellezza e, al tempo stesso, di abbondanza.

festa mamma 2023 idee
Moët & Chandon Alphonse Mucha Limited Edition

La nuova travel size Locherber Milano

profumo festa mamma
Locherber Milano travel size

Il marchio di profumeria milanese presenta il nuovo e pratico formato travel size da 10 ml, un cadeau perfetto per le mamme che hanno sempre “la valigia sul letto, pronta per un lungo viaggio”. Ma non solo: la travel size di Loecherber Milano è infatti a misura di borsetta, ideale per tutte le donne che non vogliono rinunciare ad avere sempre con sé la loro fragranza preferita, come ad esempio Madeleine Rose, che deve il suo nome alla rosa di Damasco, fiore che più di ogni altro simboleggia l’amore. L’essenza vitale di questo profumo, intenso e sensuale, sta nelle note fruttate di cassis, limone, fragola e arancia, che lasciano spazio a sentori lievemente balsamici e fioriti, con note di fondo legnose.

Oppure Dolce Roma XXI, una fragranza dedicata al fascino misterioso della città eterna. La profumazione si apre con aromi fruttati di ananas, mela e uva rossa, per poi evolvere in sentori di legni di rosa, fico e ulivo. Si aggiungono poi le note orientali dell’ambra e il patchouli, per lasciare infine spazio alla dolcezza di muschi e vaniglia.
O ancora, Out Of Mind, pensata per coloro che desiderano intraprendere un percorso di ricerca interiore, libero da condizionamenti e stress. Il jus si apre con la freschezza di lavanda, eucalipto e limone, per evolversi in sentori floreali di gelsomino e garofano, e raggiungere l’apice della piramide olfattiva con sentori legnosi e ambrati.

La mostra Inside Monet, Virtual Reality Experience a Milano

Per gli appassionati d’arte, Way Experience – media company tra i leader in Italia dei progetti di Virtual Reality nel settore del turismo culturale – porta a Milano, fino al 31 dicembre, un nuovo appassionante progetto, a cavallo tra reale e virtuale: Inside Monet, prima grande mostra en plein air dedicata a Claude Monet (Parigi, 14 novembre 1840 – Giverny, 5 dicembre 1926), capofila dell’impressionismo francese.

Quest’inedita exhibition è rivolta a un pubblico trasversale; unisce l’arte allo studio della natura e della luce, riportandoci nel pieno di quegli impetuosi fermenti culturali che hanno contrassegnato il mondo artistico parigino di metà Ottocento.
Un nuovo viaggio nel tempo e nello spazio, voluto da Way Experience per raccontare e far vivere in prima persona al visitatore il concetto di “pittura all’aria aperta” caro agli impressionisti, consistente nel dipingere all’aperto, appunto, per cogliere al meglio le sottili sfumature generate dalla luce, in ogni minimo particolare. L’intero tour graviterà attorno all’Arco della Pace, nei pressi della fermata Cadorna, nella venue più parigina di Milano; un vero e proprio ”museo impossibile” all’aperto, che permetterà ai visitatori di entrare fisicamente nelle opere più significative di Monet, da Impressione, levar del sole a I papaveri, da La passeggiata a I covoni.

Per maggiori info: https://www.insidemonet.it

Nell’immagine in apertura, il profumo Ambassadora di Gisada

Diesel x Samsung, la collab tra due brand iconici

Samsung Electronics annuncia la collaborazione con Diesel, iconico brand fondato da Renzo Rosso nel 1978, con una collezione di cover che rende esclusivi e personalizzati i nuovi smartphone della serie Samsung Galaxy S23 (Galaxy S23, Galaxy S23+ e Galaxy S23 Ultra), progettati per superare i limiti dell’esperienza mobile, con l’obiettivo di ridefinire il concetto di ciò che è possibile negli smartphone premium. Dotati della straordinaria fotocamera della gamma Galaxy, consentono agli utenti di esplorare la propria creatività in tutta libertà, realizzando video di livello cinematografico grazie alla funzione Nightography perfezionata. “Snapdragon® 8 Gen 2 Mobile Platform for Galaxy, poi, offre una straordinaria esperienza di gaming, potente e dinamica grazie alla grafica mobile più veloce sulla serie S.

La collezione Diesel x Samsung 

Protagonista della collezione Diesel x Samsung l’inconfondibile, mitico logo Diesel – for successful living, con i colori rappresentativi del marchio (rosso, bianco, e nero), la cui combinazione dà vita a differenti versioni: in primis black & white, stampata con un esclusivo effetto gommato per la Cover Diesel e la classica custodia realizzata in TPU, un tipo di silicone elastico che la rende ultraresistente agli urti, con bordi in rilievo per proteggere lo schermo; in rosso e bianco per la Swappable Backplate, la piastrina sovrapponibile alla Samsung Frame Cover (quest’ultima sarà disponibile solo per Samsung Galaxy S23 Ultra).

La potenzialità dello smartphone di punta della casa coreana

Samsung e Diesel hanno celebrato il lancio della collaborazione con un evento esclusivo, tenutosi il 4 maggio al Teatro Vetra di Milano, al quale erano presenti diversi talent, celebrities e creativi di spicco della scena contemporanea. Tutti i contenuti del party sono stati realizzati con Galaxy S23 Ultra, smartphone flagship della casa coreana, pensato per un’esperienza fotografica premium in qualsiasi condizione di luminosità, anche notturna. Dotato di un nuovo sensore 200MP Adaptive Pixel, è in grado infatti di riprendere con incredibile precisione ogni momento e renderlo unico, consentendo così a chi lo utilizza di sperimentare con la fotografia, ad esempio catturando immagini nitide della Via Lattea con le impostazioni Astrofoto all’interno dell’app Samsung Camera, oppure sfruttando l’app Expert RAW.

Diesel x Samsung evento
Evento Diesel x Samsung

“Osare per tenere lo smartphone al sicuro ma con stile”

“Saper osare per tenere lo smartphone al sicuro ma con stile. È questa la scelta alla base di una nuova importante partnership, grazie alla quale vogliamo offrire agli utenti Galaxy una personalizzazione non convenzionale degli smartphone per renderli ancora più riconoscibili ed identitari, proprio come un paio di jeans firmati Diesel”, ha dichiarato Paolo Bagnoli, Head Marketing and Retail della divisione Mobile eXperience di Samsung Electronics Italia. “Combinando il design innovativo della serie Galaxy S23 con l’iconico logo di Diesel, è possibile esprimere appieno la propria personalità, con uno spiccato senso di autenticità e irriverenza”.

Sergio Acevedo, futura star di Hollywood

Sergio Acevedo, attore e produttore di origini latinoamericane, si è fatto notare dal pubblico in serie di grandi popolarità come Blue Bloods (2010), American Horror Story (2011) e Saturdays (2023). Nato a Allentown, Pennsylvania, nutre fin da piccolo una forte passione per il mondo della recitazione e della moda. Grazie all’incoraggiamento e al supporto della famiglia, unitamente a un talento decisamente precoce, ottiene il primo lavoro in uno spot pubblicitario a soli dieci anni. Inizia così la sua ascesa nel cinema, come attore e produttore, e nel fashion system, come modello.

Attualmente vive a Brooklyn ed è sotto contratto con le agenzie Q Models (New York) e Next Models (Miami), mentre per quanto riguarda la carriera cinematografica il suo ruolo più recente è quello nel serial Entitled, su Amazon Prime Video.

In precedenti interviste, hai parlato del ruolo importante di tua madre nella tua carriera e nella tua vita in generale. Potresti spiegarci meglio quest’aspetto?

Mia madre è sempre stata la mia principale sostenitrice e la mia più grande fan, se non fosse stato per lei non sarei dove sono ora. Ha iniziato a portarmi ai provini quand’ero piccolo e, così, ho ottenuto il primo spot a dieci anni. Mi ha sempre spinto a fare del mio meglio, insegnandomi quei valori che mi hanno reso forte in questo settore; disciplina e passione mi hanno portato al successo, e tutto ciò è merito suo.

Sergio Acevedo film
Jacket Tommy Hilfiger, pants Cos, loafers Green George

In che modo la tua infanzia ti ha trasformato nella persona che sei oggi?

La mia infanzia non è stata delle migliori, sono cresciuto in una condizione di povertà, non avevo molto, sebbene mia madre e il mio patrigno abbiano fatto del loro meglio per provvedere a me e mia sorella. Credo sia per questo che non dò le cose per scontate, lavorando sodo per ottenere ciò che voglio. La mia educazione mi ha dato le basi.
Crescendo, inoltre, mi sono trasferito più volte, questo mi ha aiutato a diventare molto socievole e parlare con facilità.

C’è un singolo step della tua carriera che consideri un momento di svolta? Se sì, quale?

Credo di non aver ancora vissuto quel momento. La partecipazione come guest star a Saturdays (uno show televisivo firmato Disney) è stato sicuramente un momento importante, un’esperienza straordinaria.

Fra tutti i ruoli che hai interpretato, qual è quello in cui ti ritrovi maggiormente e perché?

Penso di mettere un pezzo di me in qualsiasi ruolo. Divento profondamente partecipe della parte e del personaggio, apprezzando il lavoro e sviluppandolo a ogni livello. Posso individuare almeno un tratto di ogni personaggio interpretato e tenerlo come riflesso di me stesso.

A cosa stai lavorando ora e quali sono i tuoi progetti futuri?

Attualmente sto facendo le prove per uno spettacolo che andrà in scena per cinque serate a giugno, si tratta di un festival teatrale annuale chiamato Schreiber Shorts, una rassegna di opere brevi inedite presentate da drammaturghi emergenti, per una produzione completa. Sto anche scrivendo un cortometraggio, dovrebbe essere girato in estate.
Un altro mio progetto è un lungometraggio, l’ho appena terminato: avrò il ruolo del protagonista e figuro tra i produttori. Si intitola The Greatest, è diretto da Ryan Sarno, un dramma d’epoca ambientato nella New York degli anni Sessanta. Attualmente è in fase di post-produzione e si farà strada nel circuito dei festival.

Sergio Acevedo tv
Total look Canali

Sergio Acevedo attore
Shirt and pants Versace, loafers Green George

Credits

Talent Sergio Acevedo

Photographer Danielle Simone

Styling & grooming Giorgio Ammirabile

Nell’immagine in apertura, Sergio Acevedo indossa camicia e pantaloni Versace, mocassini Green George

Segreti, regole e prodotti per curare la pelle durante la stagione estiva

Con la bella stagione dietro l’angolo e il forte desiderio di abbronzarsi che accomuna la quasi totalità delle persone, è importante capire perché sia necessario iniziare a conoscere la propria pelle e, soprattutto, perché dobbiamo imparare a proteggerla in maniera adeguata, per affrontare l’estate nel migliore dei modi.

La preparazione

Per prepararsi a lunghi mesi di sole bisogna far sì che l’epidermide sia ben idratata e detersa, avere un’ottima base da cui partire, infatti, aiuta a contrastare la secchezza dovuta all’esposizione solare prolungata e permette di raggiungere un livello di abbronzatura ottimale. Per favorire un tale grado di qualità della pelle, è necessario che questa sia libera da cellule morte, sporcizia accumulata e sebo in eccesso.

Solari estate 2023
Ph. Tony Kelly per GQ Germany

Prevenzione e protezione

Successiva alla fase di preparazione è quella di prevenzione e protezione. Va ricordato che ogni pelle è diversa e in quanto tale richiede un tipo di trattamento e cura differente. Capire quale sia il proprio fototipo è il modo migliore per approcciarsi a questo secondo step, poiché determinare quest’elemento permette di scegliere la protezione solare giusta per la nostra pelle, in modo da garantire un’abbronzatura sana e un giusto livello di assimilazione della vitamina D.

Cos’è il fototipo della pelle e perché è importante conoscerlo

Sono due i fattori che determinano il fototipo: il sottotono della pelle e il colore naturale dei capelli; dalla combinazione dei due si ottengono sei risultati diversi.

Appartengono al fototipo 1 le persone con la pelle bianco latte e i capelli rosso o biondo chiaro, per loro è necessario un fattore di protezione molto alto come il 50+, utilizzabile anche dal fototipo 2, caratterizzato da pelle chiara e capelli castani o biondi, con la differenza che dopo le prime esposizioni, in questo caso, si può passare a un SPF 30.
Il fototipo 3, invece, può utilizzare una protezione medio bassa: si riconosce per la pelle mediamente chiara e il castano della capigliatura; il 4 ha la pelle olivastra e i capelli castano scuro, un SPF 20 o 15 rappresenta la scelta ideale per queste persone.
Per quanto riguarda i fototipi 5 e 6 (pelle scura, capelli neri), basta applicare una protezione solare bassa (SPF 10 o 6).

prodotti curare la pelle

Il foto-invecchiamento è scientificamente riconosciuto come il responsabile dell’80% dell’invecchiamento cutaneo e colpisce anche quando il sole è nascosto dalle nuvole o dallo smog, è perciò estremamente importante scegliere i prodotti giusti e di qualità, per proteggere la cute ed evitare danni permanenti.

I solari per l’estate 2023

Di seguito un’ampia gamma di proposte per tutte le necessità e tipologie di pelle, per prepararsi ad affrontare la stagione estiva nel modo più corretto e sano possibile.

Anne Möller

Anne Möller ha creato la linea Non Stop con prodotti multifunzione (nello specifico spray corpo SPF 30 e SPF 50 con la nuova formula senza gas, lozione ultraleggera per il viso Aqua SPF 30 e SPF 50+, sunstick SPF 50+), da utilizzare tutti i giorni sia al mare che in città, perfetti per chi pratica attività sportiva all’aperto.

Dermolab

Dermolab, seguendo il trend blue beauty, presenta una linea di protezioni con SPF elevato e nuovi packaging, riciclati e riciclabili. La nuova gamma di solari del marchio è stata pensata con formulazioni clean e vegane che presentano un insieme di acidi Iauluronici a diversi pesi molecolari, per assicurare un’idratazione multilivello durante l’esposizione al sole, aiutando la pelle a mantenersi levigata, elastica e tonica. La nuova generazione di solari Dermolab è stata migliorata grazie alla Skin100 Technology.

BioNike

Dalla ricerca BioNike nasce la nuova linea Defence Sun, innovativa fotoprotezione creata per difendere la pelle dal sole, nel pieno rispetto dell’ambiente. I solari della gamma offrono una difesa all’avanguardia dai raggi UVA-UVB, dai radicali liberi generati da raggi IR e dai danni biologici a lungo termine, il tutto preservando l’ambiente marino, grazie a formule ecocompatibili e packaging riciclato.

Leocrema

Leocrema amplia la selezione dei suoi prodotti solari con la linea Tripla protezione. Pelli sensibili: formule ipoallergeniche e senza profumo, che uniscono protezione elevata (SPF 50+) e completa dai raggi solari (UVA, UVB, IR) a un’alta tollerabilità cutanea, per coccolare e proteggere anche il derma più sensibile e delicato.

Biopoint

Per la stagione estiva 2023 Biopoint presenta Solaire, nuova gamma di protezioni per viso e corpo in confezioni realizzate con materiali 100% riciclabili e riciclati. Si tratta di una linea completa, ideale per tutta la famiglia, con referenze studiate per la protezione di viso, corpo e capelli.
Adatte a ogni fototipo, le proposte Solaire sono un must per godersi il sole senza preoccupazioni: la ricerca scientifica dei laboratori dell’azienda, infatti, ha messo a punto trattamenti su misura, studiati per preparare, proteggere e prolungare l’abbronzatura.

Fillerina Solare

Fillerina Solare di Labo Suisse presenta un trattamento di bellezza con 12 acidi ialuronici. I ricercatori Labo credono nell’importanza della protezione solare, ma ancor più nel trattare la pelle sotto il sole con un vero trattamento dermo-cosmetico, dalle innovative ed efficaci funzionalità. I solari Fillerina garantiscono una protezione ad ampio spettro grazie al sistema di filtri fisici e chimici, che permettono una difesa efficace contro tutti e tre i tipi di radiazione ultravioletta, UVA, UVB e UVC.

Fillerina Solare
Fillerina Solare

Maria Galland

Maria Galland pensa a un sistema di protezione che protegge e copre tutte le esigenze (30-50 SPF), comprese quelle della pelle sensibile, correggendo i segni visibili del fotoinvecchiamento, con filtri rigorosamente selezionati, rispettosi del microbiota cutaneo e dell’ambiente. Le creme del brand sono caratterizzate da texture leggere e sensoriali che penetrano rapidamente, non lasciando finish untuosi né colate bianche.

Miamo

Miamo prende ispirazione dal make-up per creare innovazione nell’ambito dei trattamenti viso e della protezione solare, applicando le regole del color correcting per dar vita a prodotti dai benefici rivoluzionari, espressamente pensati per qualsiasi tipologia di pelle, che soffra di rosacea, dermatite, psoriasi, vitiligine, couperose o, semplicemente, abbia la tendenza ad arrossarsi. Nasce da qui un nuovo concetto di sun beauty care, concentrato negli articoli Redness Defense Cover Sunscreen Drops.

Rougj

La tendenza verso texture leggere, dalle performance high-tech entra nel mondo dei solari Rougj. Fautrice da sempre di un approccio curato e avant-garde, l’azienda propone un nuovo concetto di solare. La formulazione si presenta come una lozione oleosa in acqua, così da garantire una protezione ad ampio spettro, unita a facilità e comodità di utilizzo. Nuove protagoniste della stagione sono, per Rougj, fotoprotezioni bifasiche che garantiscono massima protezione UVB+UVA, nonché sicurezza per la pelle e l’ambiente, in quanto sono privi di filtri dannosi per i nostri mari.

Issey Miyake, le nuove eaux de toilette intenses

Per questo 2023, Issey Miyake presenta due novità per la linea Eaux de Toilette Intenses: l’Eau d’Issey Pivoine e L’Eau d’Issey pour Homme Vétiver, disponibili nei punti vendita dallo scorso 20 marzo.
Il manifesto olfattivo delle nuove fragranze del marchio giapponese narra in maniera poetica il magico incontro che avviene tra l’acqua, fresca e pura, e gli elementi naturali, in tutte le loro forme ed espressioni.
Due espressioni olfattive che celebrano le grandi meraviglie della natura, più precisamente l’universo acquatico (elemento chiave del brand) e i fiori, floridi, dalla profumazione soave e inebriante, uniti all’intensità della radice di vetiver.

L'Eau d'Issey
L’Eau d’Issey Pivoine, Issey Miyake

L’etica e la sostenibilità come temi chiave della linea

Da sempre legata alla natura, per la quale nutre un amore profondo e incondizionato, la griffe fondata dall’omonimo designer, attraverso questa linea di profumi, si impegna attivamente per la tutela e salvaguardia dell’ambiente. Queste nuove fragranze, infatti, riescono a conciliare nella loro essenza etica e sostenibilità. Grazie a formulazioni vegane, i sillage sono realizzati per l’87% con ingredienti di origine naturale, mentre i flaconi sono composti per il 20% di vetro riciclato; e ancora, i tappi sono interamente in legno naturale, proveniente da foreste gestite in modo eco-responsabile per attenuare l’impatto ambientale.

Dietro i due capolavori olfattivi in questione, si cela lo straordinario lavoro e talento di Marie Salamagne, naso di fama internazionale che crede nel forte potere evocativo delle fragranze e, in questo caso, ha saputo utilizzare gli ingredienti “grezzi” a sua disposizione per trasformarli in un diamante prezioso, in grado di esaltare la forza e purezza della natura.

Eau d’Issey Pivoine

L’Eau d’Issey Pivoine, composta per l’87% di ingredienti naturali, associa l’elemento principale della peonia, simbolo del risveglio primaverile, alla rosa e alla pera come note di testa, unendole al lampone bianco al centro della piramide olfattiva, il tutto accompagnato dalla nota di fondo del legno di cedro, per dare maggiore forza e impatto al jus. L’abbinamento tra le morbide note floreali e quelle acquatiche riesce a creare la perfetta atmosfera delicata ricercata dal marchio.

Issey Miyake eaux
L’Eau d’Issey Pivoine, Issey Miyake

Eau d’Issey pour Homme Vétiver

L’Eau d’Issey pour Homme Vétiver, invece, si compone per il 93% di ingredienti di origine naturale , prodotti e raccolti in modo responsabile. La radice di vetiver di Haiti, infatti, è coltivata in una fattoria a gestione familiare, dove viene lasciata crescere per dodici mesi prima di essere estratta e separata dalla parte della pianta non utilizzata per la profumazione, così da poter essere ripiantata per il raccolto successivo.

Nella fragranza, l’eleganza e sensualità della nota legnosa della pianta haitiana si contrappone all’elemento acquatico, per ottenere una composizione fresca ed esplosiva che, combinata allo zenzero pungente e alla salvia sclarea pura, riesce ad esaltare alla perfezione la componente legnosa, elemento principale del profumo maschile.

Issey Miyake profumo uomo 2023
Eau d’Issey pour Homme Vétiver, Issey Miyake

Con questa linea, Issey Miyake, vuole celebrare la fragilità della natura, ma anche la sua forza e bellezza, sottolineando l’importanza e la necessità di proteggere e salvaguardare la salute del Pianeta. 

Nell’immagine in apertura, l’Eau d’Issey Pivoine, uno dei nuovi profumi firmati Issey Miyake
 

The Grapest Award, a Sanremo il contest riservato alle aziende vitivinicole

Quest’anno, per la prima volta, le aziende vitivinicole italiane che desiderano ampliare il loro business e portarlo a un livello superiore, avranno la possibilità di farlo attraverso “The Grapest Award”, un contest che si terrà il 20 maggio a Sanremo e vedrà il coinvolgimento di una giuria di esperti, chiamati a confrontare e valutare i partecipanti per decretare i prodotti e le cantine vincitrici del riconoscimento.
Per partecipare, le aziende interessate dovranno iscriversi entro il 30 aprile; sono ammesse solamente quelle che presentano vini appartenenti alle classificazioni europee DOP o IGP (DOCG, DOC, IGT).

In cosa consiste “The Grapest Award”

Le cantine e i prodotti scelti come migliori saranno inclusi nella guida The Grapest Award 2024, un’autentica vetrina per far conoscere la propria storia, all’interno di un contenitore dedicato alle tradizioni e culture del Belpaese, ricco come nessun altro di territori e regioni nelle quali l’amore per il vino – e tutto ciò che vi ruota intorno – è una questione familiare, un’usanza che unisce e si tramanda di generazione in generazione. La guida uscirà in formato digitale e cartaceo a ottobre 2023. 

Marco Gallo (fondatore e Ceo di Decantico, che ha fortemente voluto l’iniziativa) sottolinea: «il vino racconta da sempre tutto ciò di cui siamo parte, la nostra storia, ospitare le aziende vitivinicole, e creare questo contest, per noi ha significato soprattutto accessibilità, creare una linea preferenziale tra le cantine italiane e il mondo dei consumatori curiosi di scoprire e conoscere».

The grapest award 2023

L’importanza del contest

Il concorso in questione dà modo alle aziende vitivinicole che vi prendono parte di presentarsi a un platea d’eccezione, formata da partner commerciali e buyer; oltre a mettere in contatto le cantine con gli addetti ai lavori, permette di stabilire una relazione più diretta tra produttore e consumatore: saranno presenti, infatti, anche visitatori interessati a conoscere nuove realtà dell’immenso patrimonio enoculturale d’Italia, che contribuiscono a definire un’identità unica nel suo genere, nota a livello internazionale ma ancora tutta da scoprire. 

La novità di rilievo, il vero punto di forza della manifestazione è poi l’apertura di una piattaforma di e-commerce dedicata, che includerà solamente i prodotti premiati, diventando così il primo store online di sole eccellenze nazionali.

the grapest award concorso

La commissione di “The Grapest Award” si riunirà il 13, 14 e 15 maggio a Sanremo; tre giornate suddivise, a loro volta, in altrettante sedute di degustazione, nel corso delle quali i giurati assaggeranno sessanta campioni diversi (precedentemente anonimizzati); tutte le varie fasi saranno seguite e controllate da un notaio, che verificherà la regolarità del contest.
A fare la differenza, nella selezione dei vini migliori, sarà il valore organolettico, le peculiarità di ogni campione esaminato vengono infatti analizzate attraverso uno o più organi di senso.
I vincitori del riconoscimento saranno svelati nel corso di un evento, ospitato anch’esso nella cittadina ligure celebre per il Festival della canzone, trasmesso anche online sabato 20 maggio. 

the grapest award vini

10 cose da vedere durante la Milano Design Week

La Milano Design Week torna ad animare il capoluogo lombardo dal 17 al 23 aprile, con il Salone del Mobile a Rho Fiera e le infinite iniziative sparse in tutta la città. Come sempre, il formato della rassegna prevede numerosi eventi e occasioni imperdibili per scoprire – o approfondire – il mondo del design, nell’accezione più ampia del termine, che verrà indagato principalmente attraverso fili conduttori quali circolaritàpromozione dei giovani talenti e inclusione.
Abbiamo selezionato 10 eventi da non perdere durante la settimana.

MANINTOWN

MANINTOWN presenta il primo issue di The Art of Wine, speciale a cura di Andrea Amadei (sommelier, gastronomo, autore radiofonico e televisivo) dedicato interamente al mondo del vino, indagato attraverso le sue tante interazioni con l’arte e il design.
L’evento, ospitato dallo spazio Top Tag, vedrà la partecipazione di diversi designer e artisti. Si terrà lunedì 17 aprile, dalle 17 alle 22, in via Guido Cavalcanti 16. È prevista una degustazione di vini, curata da Cantina Pellegrino 1880.

The Art of Wine MANINTOWN
La cover dello speciale The Art of Wine, realizzata da Jacopo Ascari

Genny Orchid Gazebo

Per il Fuorisalone 2023, Sara Cavazza, direttrice creativa di Genny, ha deciso di trasformare la boutique del marchio nel cuore del Quadrilatero, in via della Spiga 6, in un’elegante lounge verde, creando così uno spazio accogliente, rilassato. Lo store si trasforma perciò in autentico gazebo floreale, liberando l’entusiasmo delle orchidee, simbolo del brand.
Per l’occasione, Sara Cavazza ha collaborato con Archiproducts, Jacopo Ascari e Corsi Design, che – precisa la creative director – «hanno contribuito a creare un luogo speciale, un giardino che vivrà una seconda vita all’interno dei programmi promossi da ALAO. È un momento di stile che unisce decoro architettonico, artwork e sentimento green». Dalla collaborazione sono nati diciassette vasi realizzati da Corsi Design, opera di maestri della progettazione del calibro di Gaetano Pesce, mentre Jacopo Ascari ha creato un’esclusiva installazione che incornicerà la vetrina della boutique.

L’artwork di Jacopo Ascari per Genny

Domus Academy 

Scuola di design attiva a Milano dal 1982, anno della sua fondazione, Domus Academy è stato il primo istituto a offrire corsi di design post-laurea in Italia, marcando un punto di svolta per il settore a livello internazionale. Attraverso il metodo basato sul learning by designing, l’accademia permette ai propri studenti di imparare attraverso lo studio e la ricerca e, contemporaneamente, di mettere in pratica quanto appreso sviluppando idee e progetti, in contatto diretto con le tante aziende con cui collabora Domus Academy.
Dal 17 al 23 aprile, durante la Milano Design Week, la scuola sarà presente nello showroom di Valcucine, in corso Garibaldi 99, con una speciale esposizione dal titolo Ecosophia (eco da ecosostenibilità, sophìa da conoscenza), termine che rappresenta appieno i valori cardine dell’azienda, la cui visione – presente e futura – dell’architettura e del design della cucina non può prescindere dai temi dell’innovazione e della sostenibilità.

We all get to paradise

In occasione di MIART e della Milano Design Week, CABANAmad, spazio multidisciplinare di arte e design con base a Lisbona, organizza in città la mostra collettiva We all get to paradise, in collaborazione con Garage Paradiso di Matteo di Ciommo (via dell’Aprica 8). L’esposizione, on show dal 12 al 22 aprile, includerà opere create appositamente da diversi artisti e designer, e sarà suddivisa in due sezioni, una dedicata all’arte denominata I was…, l’altra – THEYsign – al design. Scopo dell’exhibition è riflettere sul confine tra arte e design, per capire se una distinzione tra i due ambiti abbia effettivamente ancora senso di esistere.

Lexus

Anche quest’anno Lexus parteciperà alla settimana del design milanese, con nuove proposte artsy che verranno svelate da Superstudio, in via Tortona 27, dal 17 al 23 aprile. Tra gli artwork esposti la nuova installazione di Suchi Reddy, dal titolo Shaped by Air, ispirata alle curve e alla maestria del modello Electrified Sport del marchio automotive, rappresentata in scala, che interpreta alla perfezione l’essenza dei concetti cari al brand, ossia sostenibilità, innovazione, eccellenza del design.
Lo spazio Lexus alla MDW ospiterà anche la presentazione pubblica dei prototipi creati dai quattro vincitori del Lexus Design Award 2023.

Milan Design Week 2023

Montblanc

Montblanc è un marchio che non ha certo bisogno di presentazioni; sin dalla sua fondazione ad Amburgo, nel 1906, ha rivoluzionato la cultura della scrittura con innovazioni straordinarie e oggetti d’eccellenza, ambitissimi dai collezionisti.
Per la Milano Design Week, la maison della stella bianca presenterà, in anteprima mondiale, le nuove collezioni all’interno del temporary store “The Library Spirit”, in piazza San Marco 8, nel cuore di Brera, aperto al pubblico dal 18 al 23 aprile. Oltre alle creazioni artigianali della casa, la location ospiterà workshop e altre attività che permetteranno ai partecipanti di avvicinarsi alla art of writing del brand.

Montblanc brand artwork
Artwork Montblanc

Alessi X The North Sails

Alessi, nome di spicco del design tricolore, e North Sails, leader mondiale nella produzione di vele e prodotti per gli sport acquatici, uniscono le forze per una collab d’eccezione, basata sui valori condivisi da entrambi i marchi, ovvero esclusività, ricerca e performance.
Il risultato della partnership verrà presentato nel corso di un evento ad hoc presso lo store North Sails, in via Durini 27, giovedì 19 aprile dalle 18.30 alle 21.

Uno store North Sails

Louis Vuitton Objets Nomades

Louis Vuitton, per la MDW 2023, apre al pubblico, dal 19 al 23 aprile, il suo Nomadic Pavilion by Marc Fornes nel cortile porticato di Palazzo Serbelloni, in corso Venezia 16. Una struttura che ricorda la forma di una navicella spaziale, animata da vari eventi in tutti i giorni della kermesse meneghina, durante i quali rimarrà aperta dalle 10 alle 20. Tra le varie iniziative in calendario, la presentazione del libro Skin, una performance dello studio Atelier Oï, un talk con i designer della collezione Objets Nomades, che hanno reinterpretato e riprodotto per la maison francese, in edizione limitata, quanto hanno osservato nei loro viaggi in giro per il modo.

Objets Nomades Louis Vuitton
Un pezzo della linea Objets Nomades di Louis Vuitton

Hermès

Anche la griffe per eccellenza della moda luxury, Hermès, conferma la sua presenza alla settimana del design di Milano, portando ancora una volta alla Pelota (via Palermo 10), dal 18 al 23 aprile, nuovi arredi, tessili e complementi d’arredo in una cornice d’autore realizzata appositamente per l’occasione, oggetti emblematici dell’unicità e della ricchezza dell’universo creativo della maison. Dal tappeto Cordélie Arçon in cotone ricamato a mano alle lampade Souffle d’Hermès in vetro, i pezzi convivono armonicamente nell’installazione ideata da Charlotte Macaux-Perelman e Alexis Fabry, direttori artistici della linea Hermès Maison.

Hermès Milano Design Week
Hermès

Armani/Casa

Quest’anno Giorgio Armani, per la prima volta, apre al pubblico del Salone del Mobile le porte di Palazzo Orsini (via Borgonuovo 11), storica sede della sua casa di moda, per presentare le novità della collezione Armani/Casa. Dal 18 al 23 aprile, dalle 10 alle 20, gli ospiti avranno dunque l’occasione di scoprire, nel giardino segreto, la nuova linea outdoor del marchio di Re Giorgio, in particolare i divani e le poltrone da esterni Terence, mentre all’interno dell’edificio troveranno posto mobili di squisita, preziosa fattura, esposti nelle prestigiose sale affrescate al primo piano. L’ingresso è libero.

Palazzo Orsini Armani
Il cortile di Palazzo Orsini, quartier generale della maison Giorgio Armani

Nell’immagine in apertura, un artwork realizzato per MANINTOWN da Jacopo Ascari

Dsquared2 lancia la collab green con i Puffi

Per questa primavera, come nuova estensione della linea green One Life One Planet del marchio, Dsquared2 lancia una collezione co-branded con la popolare serie animata I Puffi, che sarà acquistabile a partire dal 12 aprile.
La capsule collection, intitolata Dsquared2 Smurfs, traspone su capi e accessori le inconfondibili silhouette e altre peculiarità dei simpatici personaggi blu, nati negli anni ’50 dalla matita del fumettista belga Peyo e ormai parte della cultura pop, mescolandole con stilemi e materiali tipici del brand Born in Canada, made in Italy. I protagonisti più amati del cartoon, come Handy Smurf, Brainy Smurf, Vanity Smurf, Papa Smurf e Smurfette, vengono così affiancati dal simbolo per eccellenza di D2, la foglia d’acero rossa.

La nuova collezione del brand celebra i personaggi della serie animata belga

Gli articoli che compongono la collezione presentano una chiara matrice sportiva, evidente nei tessuti come nei volumi dei singoli pezzi. Ad esempio i bomber con dettagli in pile, sia per uomo che per donna, hanno un’applicazione sul petto con Vanity Smurf: sul cappello bianco del Puffo Vanitoso, fa bella mostra di sé la foglia d’acero; le giacche a vento in nylon tecnico, invece, si distinguono per le stampe all-over, ovviamente a tema Puffi.

È però sul denim, materiale prediletto della griffe, che i fratelli Dean e Dan Caten, fondatori e direttori creativi di Dsquared2, hanno sperimentato maggiormente, realizzando abiti dagli stili e forme più diverse. Le proposte maschili, in questo senso, includono una giacca di jeans dal taglio squadrato, camicie, denim pants dal fit “Sailor” con strappi e shorts a gamba larga, tutti impreziositi da patch che riproducono i personaggi dei Puffi, sulla parte anteriore e posteriore degli indumenti.

Il denim femminile, dal canto suo, opta per i key item del guardaroba, da mixare in massima libertà: giacche modello boyfriend oversize, pantaloncini e jeans dalla vestibilità comoda, tutti dal lavaggio leggermente sbiadito e percorsi da piccole abrasioni.

Capi in denim della capsule (ph. courtesy of Dsquared2)

Una capsule ben assortita, che unisce l’estetica del cartoon ai capisaldi di stile D2

Per quanto riguarda felpe con cappuccio e T-shirt, altri must della capsule, la stampa di riferimento (dagli accenti cromatici vivaci, gialli o rossi) è frutto dell’incontro tra i protagonisti della serie e i motivi più rappresentativi dell’estetica Dsquared2. Le maglie sono disponibili in due varianti, col disegno Smurfs sull’intera lunghezza del capo o col profilo del solo Vanity Smurf sul davanti.

A completare gli outfit provvedono i tanti accessori, tutti confezionati con materiali sostenibili, in linea coi principi eco del progetto One Life One Planet, sempre più importante per il marchio. L’offerta è ampia, tra cappelli da baseball e bucket hat in cotone o nylon, sneakers stampate alte e basse in tela di cotone, zaini e beauty case in nylon, che coniugano stile e praticità grazie alla costruzione d’impronta utilitarian. Per finire, collane a catena raffiguranti Puffo Brontolone, borracce in alluminio e portacellulari in gomma, decorati con le varie personalità degli Smurfs.

Accessori della collezione Dsquared2 Smurfs (ph. courtesy of Dsquared2)

Nell’immagine in apertura, la T-shirt della capsule collection Dsquared2 Smurfs con Papa Smurf (ph. courtesy of Dsquared2)

Giuseppe Lo Schiavo, l’autore che fa incontrare arte reale e digitale

Giuseppe Lo Schiavo, conosciuto anche come GLOS, è un artista visivo italiano, da sempre appasionato di fotografia, che dopo aver studiato architettura a Roma si è trasferito a Londra, ritenendola il contesto ideale per sviluppare la sua arte. La sua pratica artistica prevede l’uso di nuove tecnologie e dell’intelligenza artificiale, per dare forma a un nuovo concetto di realtà che, in quanto dinamica, può assumere declinazioni ed interpretazioni diverse.

Le opere principali dell’artista

Un elefante incapsulato in una riproduzione della Cappella Sistina a Times Square, su cui si abbatte una cascata di bottigliette di plastica; un gruppo di androidi in fila, piegati davanti a una vertebra gigantesca; scienziati che lavorano in laboratorio e, ancora, una balena che attraversa una spirale di Dna. Queste sono solo alcune delle opere innovative di Lo Schiavo. Ad accomunarle, la volontà di renderle pregne di significato, in modo che non risultino mai operazioni fini a se stesse e mandino un preciso messaggio, utilizzando l’arte come strumento di denuncia sociale.

Sintetica, l’ultimo progetto di Lo Schiavo

Negli ultimi anni, l’artista ha frequentato corsi di biologia e microbiologia per approfondire e spaziare maggiormente nel proprio lavoro. Questo gli ha permesso di sviluppare uno dei suoi ultimi progetti, Sintetica, che verrà presentato a fine novembre al Muse – Museo delle Scienze di Trento. In questo caso, Lo Schiavo ha realizzato delle cellule artificiali in laboratorio per poi filmarle, creando una sorta di esistenza digitale che ha, come Dna, informazioni scelte dallo stesso autore, in grado di cambiare in reazione a interazioni esterne. Le cellule infatti si riproducono, muoiono ed esistono in base alle visite del suo sito web, che rappresenta il loro habitat.

Giuseppe Lo Schiavo artista
Sintetica, Giuseppe Lo Schiavo

Il rapporto tra arte e nuove tecnologie

L’artista racconta poi come la sua arte sia stata completamente rivoluzionata dalla tecnologia Nft. Essendo il suo un universo artistico prevalentemente digitale, il fatto di dovere, fino a qualche anno fa, trasformare per forza le opere in oggetti fisici, tangibili, le privava del loro significato e natura. Grazie allo sviluppo delle nuove tecnologie, l’arte digitale di Lo Schiavo acquisisce un valore aggiunto, in quanto gli artwork ottengono una propria certificazione, possono essere collezionati e venduti senza dover lasciare la realtà digitale. In questo modo, l’autore si può muovere con maggiore libertà creativa in minor tempo.

Parlando in generale della figura dell’artista moderno in relazione al continuo sviluppo tecnologico, Lo Schiavo afferma che le intelligenze artificiali adoperate come strumento creativo rappresentano una lama a doppio taglio, in quanto permettono a chi ha un’idea ma non le competenze tecniche per attuarla di dedicarsi all’arte, ma al tempo stesso, se non adeguatamente utilizzate e regolamentate, rischiano di sostituire del tutto la figura umana.

Dall’arte reale a quella digitale

L’identità artistica di Lo Schiavo si è sviluppata a partire da due discipline, architettura e fotografia, che sono state la base da cui è poi nata la sua passione per il digitale. Il primo passo, in questo senso, è stato comprendere che la fotografia può essere anche virtuale. È nato così, nel 2013, il progetto Levitation, una serie d’ispirazione surrealista in cui ha lavorato sulla possibilità “di fare staged photography di cose che non esistono”, mescolando elementi diversi per creare un’opera che non corrisponde a una realtà fisica.

Giuseppe Lo Schiavo opere
Levitation, Giuseppe Lo Schiavo

La seconda consapevolezza raggiunta è stata quella che la fotografia “non è la realtà”, ma una messa in scena. Una serie come Wind Sculptures, sotto quest’aspetto, rappresenta un punto di svolta, col ricorso a coperte termiche per realizzare sculture temporanee e, giocando con i tempi di esposizione della fotocamera, mostrare come la pellicola sia un mezzo che non cattura la realtà com’è.

Giuseppe Lo Schiavo arte
Wind Sculptures, Giuseppe Lo Schiavo

I progetti futuri dell’autore

Tra i suoi progetti futuri c’è il desiderio di allestire uno spettacolo teatrale nel Metaverso, per il quale ha già in mente uno copione pensato inizialmente per il cinema, che tuttavia si adatterebbe meglio al contesto virtuale, “in cui non sai chi sono gli spettatori e chi gli attori”.
Lo Schiavo incarna alla perfezione la figura dell’artista contemporaneo costantemente in fieri, che agisce in una società anch’essa in continuo cambiamento. “L’arte contemporanea – afferma – è sempre in movimento. E anche io lo sono”.

Nell’immagine in apertura, un ritratto dell’artista Giuseppe Lo Schiavo