Viaggiare in solitaria è la nuova tendenza del momento, soprattutto se si parla di Millennials. I numeri, in questo senso, sono chiari, certificano la rilevanza di un trend che aveva iniziato a delinearsi già in era pre-Covid e, ora, ha preso sempre più piede, fino a trasformare e ribaltare completamente la percezione del concetto di solo traveller, a lungo considerato in chiave quasi negativa.
Partire da soli, invece, è il modo migliore per mettersi alla prova e uscire dalla propria comfort zone, sfidando ogni limite autoimposto; permette di sentirsi pienamente liberi, scoprendo il mondo con occhi diversi e, soprattutto, conoscendo gente nuova, in maniera spontanea e senza distrazioni. Un insieme di benefici che toccano sia la sfera personale che quella sociale. Scegliere la barca a vela aggiunge al tutto un plus più che rilevante, trasformando la vacanza in un’esperienza unica, esclusiva, all’insegna della libertà e del contatto con la natura, lontana dalle spiagge affollate.
Barche Sailsquare
Le vacanze in mare secondo Sailsquare
Supporta pienamente la “tesi” Sailsquare, il più grande marketplace al mondo per le vacanze in barca a vela; il portale, dati alla mano, conferma come il 33% delle prenotazioni dell’estate 2022 sia stata effettuata da parte dei cosiddetti solo traveller, con una crescita del 21% rispetto all’anno precedente.
“La vacanza in solitaria non solo offre un’occasione di crescita unica e straordinaria, ma stimola anche la riflessione e aiuta nella scoperta di sé stessi. Un vero e proprio momento per imparare a conoscersi meglio, anche attraverso il modo con cui ci relazioniamo con nuove persone conosciute durante quest’esperienza”, spiega a tal proposito Riccardo Boatti, CMO di Sailsquare.
Sailsquare offre soluzioni vacanziere perfette: le flottiglie in barca a vela, infatti, sono state pensate appositamente per chi viaggia da solo, proprio perché danno la possibilità di divertirsi e conoscere tante nuove persone, creando rapporti profondi, che non cessano di esistere al rientro in città, come confermano le recensioni della community della piattaforma.
Le flottiglie sono composte da un minimo di due a un massimo di dodici barche, che navigano tutte insieme: una vera e propria “tribù” galleggiante, una piccola flotta itinerante alla ricerca di luoghi meravigliosi, dove vivere avventure indimenticabili. Il bello delle imbarcazioni è proprio questo: si sale a bordo e l’imbarazzo dei primi momenti svanisce in un attimo quando ci si mette a organizzare i compiti, studiare la rotta e disconnettersi dalla vita “reale” per una parentesi temporale paradisiaca.
Una flottiglia Sailsquare
Le mete preferite dagli italiani
A scegliere questo tipo di esperienza sono in prevalenza gli italiani, che fanno rotta verso la Grecia, le Baleari, la Croazia ma anche le nostrane isole Eolie, Pontine e Sardegna… Mete nelle quali è possibile trovare baie spettacolari e riparate, che diventano un “privé” naturale in cui ormeggiare e vivere un’esperienza perfetta.
Di seguito, alcune delle migliori esperienze in flottiglia per la stagione estiva 2023 tra quelle proposte da Sailsquare.
Grecia Ionica: flottiglia sulle rotte di Ulisse nella Grecia ionica
Classe ‘98, giovane ma già lanciatissimo, Leo Gassmann viene da una famiglia che ha contribuito a scrivere la storia del cinema (i suoi genitori sono gli attori Alessandro Gassmann e Sabrina Knaflitz, è nipote del grande regista e “mattatore” Vittorio), eppure ha trovato la sua strada nella musica. La sua passione, in questo senso, lo accompagna fin da bambino, e nasce nel momento in cui, all’età di 7 anni, la mamma gli regala la prima chitarra classica; da lì in poi è stato tutto un crescendo. Nel 2018 partecipa alla dodicesima edizione di X Factor, raggiungendo le semifinali con l’inedito Piumee classificandosi al quinto posto. La svolta della sua carriera, però, arriva nel 2020, quando partecipa al Festival di Sanremo nella sezione Nuove Proposte, vincendola col brano Vai bene così. Attualmente, è impegnato con il tour estivo La strada per Agartha, che ha preso il via il 6 maggio, durante il quale suonerà dal vivo le canzoni dell’album che dà il titolo alla serie di concerti.
Total look Calvin Klein, sneakers Hogan
“Per me la musica è amore, è passione, è amicizia ma, soprattutto, è condivisione”
La musica è il tuo modo di esprimerti, da cos’è nata questa passione?
È nata quand’ero bambino, faccio musica da quando sono piccolo. Mia mamma mi regalò la prima chitarra a 7 anni, poi dai 9 ai 14 ho studiato al conservatorio di Santa Cecilia e me la sono sempre portata dietro. Ora, per dire, esco da uno studio di registrazione, un mio amico sta per fare un concerto e c’è tutta l’orchestra. Ho appena smesso di piangere, per me la musica è proprio questo, è amore, è passione, è amicizia ma, soprattutto, è condivisione, e mi fa stare bene vivere immerso in essa, farne parte; crearla, ma anche ascoltarla, sentire la canzoni degli altri, mi fa sentire vivo, mi rende felice e sereno.
Total look Emporio Armani
È bello vedere che non è soltanto una cosa tua personale, che la condividi anche con gli altri e ti piace tanto.
Tantissimo, anzi, la cosa principale è quella in realtà, la condivisione, secondo me la più importante di tutte, assolutamente.
“Mi fa stare bene vivere immerso nella musica, farne parte, crearla, ma anche ascoltarla”
Total look Calvin Klein Jeans, sneakers Hogan
Da X-Factor 2018 alla vittoria tra le Nuove Proposte a Sanremo 2020, fino alla competizione tra i big lo scorso febbraio, come sei cambiato dagli esordi ad oggi?
Beh, sono passato da una grande timidezza all’essere abbastanza estroverso o, comunque, a rendere le mie debolezze e ritrosie un punto di forza; ad ogni modo, è stata e continua ad essere una salita, lenta ma assai emozionante. A X-Factor dovevo scoprire me stesso, l’ho vissuto un po’ come una scuola per dedicarmi qualche mese alla musica. Poi Sanremo Giovani, che ci ha sorpresi perché non ci aspettavamo neppure di arrivare alle selezioni finali e, anche lì, si è rivelato un viaggio meraviglioso coi miei migliori amici. Il brano in concorso lo arrangiammo in cucina, sotto al letto a castello della stanza; eravamo in una casa minuscola, dov’era tutto attaccato, l’appartamento del produttore che ancora oggi è il mio producer e miglior amico, Matteo Costanzo. Anche la gara tra i Big di Sanremo è stata una grande sorpresa, venivamo da tre anni difficili dopo la pandemia, io lavoravo al mio disco da tempo e non sapevo quale sarebbe stato il mio futuro, non nella musica ma in generale, mi chiedevo quali strade mi si sarebbero aperte davanti. Alla fine però c’è stato l’incontro con Riccardo Zanotti, abbiamo scritto il pezzo e l’abbiamo inviato, fino all’ultimo nessuno sapeva se l’avessero ascoltato e fosse piaciuto. Poi ci siamo sentiti chiamare al tg, ero a casa con due amici, una roba veramente sorprendente, indimenticabile. Abbiamo gridato come iene nel deserto.
Total look Emporio Armani
“Per Sanremo ci siamo sentiti chiamare al tg, ero a casa con due amici, una roba veramente sorprendente, indimenticabile. Abbiamo gridato come iene”
Tutte grandi soddisfazioni, sicuramente, è notevole vedere come la tua personalitàsi sia sviluppata in questi ultimi anni, sia dal punto di vista personale che artistico…
Sì, sono soddisfazioni immense, io mi distacco parecchio dalla mia famiglia perchè ho fatto scelte diverse, finora ho intrapreso un cammino completamente opposto rispetto a quello dei miei genitori, non avevo nessuno che conoscesse il mondo musicale, né amici che facessero musica, quindi diciamo che è stato – ed è tuttora – qualcosa che sto costruendo col tempo, ed è bello vivere di scelte drastiche ma sorprendenti. Mi rende felice vedere anche come la mia famiglia si allarghi e cresca sempre più, grazie a tutti quelli che mi seguono, li considero parte di essa; quando le incontro, sono tutte persone perbene, gentili, desiderose di parlare, di approfondire, dialogare e confrontarsi, anche ai concerti, ed è bellissimo. Soprattutto, ci sono i miei amici, con cui faccio musica, una squadra che si è creata e rafforzata nel tempo, dai produttori ai fotografi, dagli artisti che lavorano alle copertine ai registi, cresciamo tutti insieme ed è bello così.
Total look Emporio Armani
“Studio recitazione per conto mio, mi stimola, anche creativamente”
Parlando dei tuoi familiari, vieni da una famiglia di grandi attori, hai mai pensato tu stesso di intraprendere quella carriera?
Sì, certo, studio recitazione per conto mio da ormai un anno e mezzo, forse due, e arriverà anche quel momento. Penso che inizialmente potrebbe essere un ibrido tra musica e recitazione, di sicuro è un’avventura che sto preparando e mi stimola, anche creativamente. Sul piano umano è qualcosa cui non posso sfuggire, nel senso che mi fa stare bene, dunque continuerò a coltivarla parallelamente alla musica, per adesso in maniera privata, intima, poi, quando arriverà il momento giusto, mi incamminerò anche su quel tragitto. Non potrei non farlo, sarebbe un rimorso enorme, devo sperimentarlo; la vita è fatta di esperimenti, di tentativi. Vedremo cosa succederà.
Ti piace quindi metterti alla prova, provare cose nuove.
Tantissimo, adoro mettermi alla prova. Buttarmi nel buio mi dà la possibilità di conoscere persone diverse con orizzonti diversi, che accrescono la mia personalità. Sono grato per tutto ciò.
Total look Calvin Klein, sneakers Hogan
“Ho tanti valori a cui ispirarmi, i miei sono stati genitori modello e, a livello affettivo, non mi hanno fatto mancare mai amore, affetto, stima, protezione”
Parlando invece nello specifico dei tuoi genitori, che rapporto hai con loro e come hanno influenzato la tua vita e carriera?
Siamo una famiglia piuttosto ordinaria, ci vogliamo un bene immenso e tra noi c’è un rispetto incredibile, ognuno fa il suo percorso, ci stimiamo e supportiamo a vicenda. In realtà, poi, a casa parliamo pochissimo di lavoro, ho imparato che i momenti trascorsi con i propri cari sono preziosissimi, hanno un valore maggiore di qualsiasi altra cosa. Fortunatamente l’ho capito in tempo, e vivo i miei genitori come un qualcosa di veramente speciale. Ogni giorno ci confrontiamo, da adulti e anche da amici, eppure permane un pizzico di ingenuità e dolcezza, tipica dell’infanzia. Siamo estremamente diretti, il nostro è un rapporto speciale e sono grato di avere una famiglia così, stimo i miei genitori e i miei parenti in generale, anche quelli che non ci sono più, per tutto ciò che hanno fatto e stanno facendo; sono onorato di farne parte anche perché siamo persone oneste, ci siamo guadagnati tutto con sudore e fatica, e – soprattutto – siamo generosi, e questo mi rende fiero, mi fa sentire a posto con la coscienza e mi stimola a diventare una persona migliore. Mi ritengo fortunato, ho genitori che stanno ancora insieme e si amano. Ho tanti valori a cui ispirarmi, i miei sono stati dei genitori modello e, a livello affettivo, non mi hanno fatto mancare mai amore, affetto, stima, protezione.
Suit Tommy Hilfiger
“Mi piace conoscere persone nuove e ritrovarmi in situazioni diverse dal solito, per mettermi alla prova con tante cose”
Al di là del cantautore, chi è Leo Gassmann?
Un ragazzo normale, ex liceale che si è poi laureato all’università americana; un viaggiatore, anche, perché comunque ho il mio furgone con cui viaggio appena ne ho la possibilità. Adesso non riesco perché, purtroppo o per fortuna, ho avuto un anno davvero pieno, però adoro andarmene in giro anche da solo, per scrivere. Mi piace conoscere persone nuove e ritrovarmi in situazioni diverse dal solito, per mettermi alla prova con tante cose. Poi sono un ragazzo che scrive il suo diario, dove si racconta ed è alla continua ricerca di evoluzione e stimoli; la vita è questione di prospettive secondo me, è una grande avventura e ogni giorno si presentano delle occasioni, se hai la sensibilità giusta per coglierle ti fanno rendere conto di quanto, in realtà, siamo tutti fortunati per il semplice fatto di svegliarci la mattina. Diamo spesso tutto per scontato, eppure ci sono persone decisamente più sfortunate di noi, credo sia giusto ricordarci del loro dolore e tenerlo nel cuore, cercando di migliorare il mondo in cui viviamo, utilizzando il regalo che ci viene concesso ogni giorno, espanderlo e distribuirlo a chi ha meno.
“Il brano in uscita è ironico e divertente, secondo me particolarmente adatto all’estate, da cantare ai concerti”
Total look Calvin Klein Jeans, sneakers Hogan
A cosa stai lavorando in questo momento? Progetti in cantiere?
Venerdì uscirà il mio nuovo singolo, un pezzo estivo scritto con Marco Rissa, ex chitarrista dei Thegiornalisti, un grandissimo autore e una persona meravigliosa, abbiamo avviato una collaborazione tempo fa e adesso usciranno varie cose fatte con lui, distribuite con la produzione dei Room9, anche loro ragazzi in gamba, giovani con tanta voglia di fare. Mi ci sono trovato bene e abbiamo realizzato questo brano, ironico e divertente, secondo me particolarmente adatto all’estate, da cantare ai concerti, dove la gente giustamente vuole divertirsi e stare senza pensieri. La mia musica non è sempre spensierata, però, come dicevo, amo mettermi alla prova e questa è una canzone che mi rappresenta al 100%. Poi partirà il tour, con numerose tappe in giro per l’Italia che annunceremo a breve, le prime due sono andate benissimo. Vedo il pubblico crescere pian piano negli anni, con persone che tornano perché gli sono piaciuti i concerti degli anni precedenti, gente nuova che magari mi ha scoperto attraverso Sanremo, ne sono felice. Ne abbiamo passate di cose con i miei amici, esibendoci in posti con dieci persone, constatare come il nostro sogno prenda sempre più forma è meraviglioso, una gratificazione incredibile. Sarà un’estate di musica, mi sto preparando anche fisicamente per affrontarla, in questi giorni, poi, Francesco Morrone, un amico (e grande cantautore), fa un concerto, il suo primo vero concerto, e sono venuto a trovarlo in Calabria. Da settembre, infine, ripartirà la stagione dei club, una nuova avventura perché finora ho suonato principalmente nei mesi estivi e, d’inverno, in locali piccoli; siamo pronti, non vediamo l’ora.
Dal 26 maggio al 27 settembre 2023, il museo Ernst Leitz di Wetzlar, in Germania, ospita la mostra Zeitsprünge (Leaps in time), concepita per omaggiare, con una visione interessante e un approccio inusuale, l’eccezionale parabola artistica di John Rankin Waddell, meglio conosciuto semplicemente come Rankin, tra i più famosi fotografi e registi di moda in attività. Saranno esposte alcune delle sue opere migliori, scattate negli ultimi tre decenni, esposte e raggruppate in maniera tale da creare una composizione che vedrà i temi ricorrenti degli anni ’90 e 2000 in dialogo con immagini inedite del 2023, mai pubblicate prima d’ora.
La retrospettiva include numerosi ritratti iconici e istantanee di celebrità che hanno fatto la storia della fotografia: immagini beauty coloratissime e classici del mondo fashion, oltre a esempi di suoi lavori profondamente concettuali. Molte delle più famose personalità della politica e dello spettacolo hanno posato per l’obiettivo di questo visionario autore, celebrities del calibro della Regina Elisabetta II o di Vivienne Westwood, e ancora Ewan McGregor, David Bowie, Björk ed Heidi Klum, solo per citarne alcune.
Zeitsprünge (Leaps in time) rappresenta, dunque, un’opportunità unica per immergersi nel mondo di incomparabile creatività di Rankin, offrendo ai visitatori un’ampia panoramica delle sue creazioni su pellicola e sperimentazioni artistiche.
Rankin, artista dall’animo poliedrico e avanguardistico
Elegante e provocatorio al tempo stesso, dinamico e innovativo, creativo e di tendenza: il lavoro del rinomato fotografo britannico è articolato e ricco di dettagli; Rankin, infatti, è considerato da tempo uno dei creatori d’immagini più ricercati e influenti della nostra epoca.
I servizi firmati per svariate riviste internazionali gli hanno aperto la strada della notorietà, garantendoli un’intensa attività di fotografo e designer. Da anni, inoltre, lavora nel settore cinematografico, per cui ha prodotto una serie di film tv e innumerevoli video musicali. Come fotografo, regista, pubblicista e designer, ha lasciato un’impronta significativa nel mondo dell’arte e della moda, e continua tuttora ad esplorare nuove possibilità nella sua pratica creativa, dimostrando una spinta costante all’innovazione e una voglia continua di scoperta, di sperimentazione.
Il numero speciale di Hunger, dedicato al lavoro del suo fondatore
Nel corso della sua ricca e sfaccettata carriera fotografica, Rankin ha fondato diverse testate cult e – per i tempi – provocatorie, tra queste vanno citate Dazed & Confusede AnOther Magazine, lanciate insieme a Jefferson Hack, e la più recente Hunger. Proprio quest’ultima, in concomitanza con l’apertura della mostra tedesca, ha lanciato l’ultimo issue della rivista, Timeslice, uscito lo scorso 24 maggio. Si tratta di un’edizione a sé, da collezione, che celebra il lavoro passato e l’eredità costantemente in fieri del suo direttore. La novità assoluta sta nel fatto che il numero, interamente curato – e scattato – da Rankin, è stato realizzato su sfondi completamente bianchi e in formati diversi. Tra le star e i soggetti protagonisti di questa special edition troviamo Lily Allen, le Sugababes, Stefflon Don, gli attori Will Poulter, Rachel Weisz e Eddie Marsan, oltre ad alcune chicche d’archivio.
La galleria 29 Arts in Progress presenta Unveiled, la prima personale dell’artista iraniana Farnaz Damnabi. La mostra, inaugurata lo scorso 22 maggio, resterà aperta fino al 28 luglio; espone una selezione di opere che raccontano, in maniera tanto sofisticata quanto potente, la storia di una giovane fotografa dell’Iran contemporaneo che esplora il delicato equilibrio tra il passato e il futuro del Paese.
Il desiderio di denuncia e celebrazione del ruolo femminile in Iran
Il desiderio dell’artista è quello di mettere al centro dell’attenzione la figura della donna, raccontando e rendendo omaggio all’identità femminile iraniana e al ruolo silenzioso – ma vitale – svolto dalle sue connazionali nella comunità iraniana. Attraverso i suoi scatti, Farnaz evidenzia la realtà quotidiana delle donne, sistematicamente ignorate da una società patriarcale che fatica a riconoscerne l’uguaglianza, il valore e la libertà.
Le opere in mostra affrontano temi di grande rilievo come la discriminazione nel mercato del lavoro, il divario di genere nei salari, il mancato riconoscimento del prezioso contributo femminile in settori fondamentali dell’economia e dell’artigianato locale, ad esempio nella raccolta dello zafferano o nella produzione dei tappeti. Attraverso queste istantanee, l’autrice vuole far conoscere e creare consapevolezza sulla condizione femminile nella Repubblica Islamica, evidenziando le ingiustizie e disuguaglianze che affrontano.
I lavori in mostra alla 29 Arts in Progress Gallery
Diverse le serie incluse nell’esposizione della galleria di via San Vittore, a cominciare da Lost Paradise, in cui Damnabi si concentra su figure femminili ritratte di spalle, di fronte a un tradizionale tappeto persiano. Immagini che creano un effetto di mimetismo, quasi fondendo il soggetto con lo sfondo, e simboleggiano un senso di invisibilità sia ottica che sociale.
Lost Paradise, Farnaz Damnabi (ph. courtesy of 29 Arts in Progress Gallery)
E ancora, i reportage (genere per cui è nota la fotografa originaria di Teheran) che documentano la vita dei bambini iraniani, poetici nella loro intrinseca drammaticità. Attraverso di essi, l’artista cerca di mostrare non solo le difficoltà affrontate dai più piccoli nella quotidianità, ma anche la loro straordinaria capacità di trovare la magia anche nei contesti più avversi; una prospettiva, quest’ultima, esemplificata con efficacia nel titolo emblematico di uno dei progetti, Playing is my right.
Playing is my right (ph. courtesy of 29 Arts in Progress Gallery)
La serie Metamorphosis, invece, è una vera e propria raccolta di momenti sospesi, scene di vita quotidiana, rituali, abiti e tradizioni emblematiche dell’Iran. Le immagini mostrano donne, bambini e adolescenti, offrendo uno sguardo intimo sulla cultura e la vita del paese mediorientale.
Metamorphosis (ph. courtesy of 29 Arts in Progress Gallery)
Reportage, immagini di denuncia e scatti che celebrano le figure più marginali
Con il suo progetto più recente, Be like a Butterfly, Damnabi documenta il tentativo delle nuove generazioni femminili di migliorare la propria condizione. Attraverso la sua pratica creativa, l’autrice registra i cambiamenti lenti e talvolta impercettibili che avvengono nel contesto sociale e culturale dell’Iran. Il titolo stesso fa riferimento alla metamorfosi delle crisalidi che diventano farfalle, collegando questa trasformazione alla lotta delle donne del paese per l’uguaglianza e la libertà.
In un altro personale, toccante racconto della sua patria, dal titolo Pardis, documenta l’esperimento di una città chiamata appunto Pardis, sviluppatasi a pochi chilometri da Teheran. Nonostante il nome, che richiama il concetto di paradiso, è stata costruita con l’intenzione di invertire la migrazione dalle aree più densamente popolate; la massiccia costruzione di nuovi edifici, però, ha comportato una devastazione dell’ecosistema montano e la distruzione dell’habitat naturale delle zona, aggravando ulteriormente le difficoltà di collegamento con la capitale.
Le foto appartenenti a questa serie sembrano sospese tra realtà e sogno, delineando un panorama desolante che la stessa autrice definisce un “paesaggio lunare”. I suoi scatti mettono in luce la realtà di un paradiso negato, in cui Pardis diventa un quartiere dormitorio nel quale sopravvivono lavoratori e famiglie povere, ghettizzati e privati dei servizi più basilari.
Pardis (ph. courtesy of 29 Arts in Progress Gallery)
I lavori di Damnabi trasformano in immagini le voci degli inascoltati dell’Iran: sono le storie delle donne, emarginate da tutti gli aspetti della società in cui vivono; le storie dei bambini, privati del diritto inalienabile di un’infanzia spensierata. Non vogliono essere polemici ma rappresentativi, perché l’artista, attraverso il suo operato, ambisce a trasmettere un messaggio di speranza e positività, celebrando le storie di persone che lottano per un futuro migliore.
Nell’immagine in apertura, uno scatto di Farnaz Damnabi (ph. courtesy 29 Arts in Progress Gallery)
Francesca Seralvo, classe 1984, è l’attuale proprietaria di Tenuta Mazzolino, azienda vitivinicola situata nel cuore dell’Oltrepò Pavese, regione vinicola tra le più rilevanti del Nord Italia. Nel 2015 ha raccolto il testimone della madre Sandra, rinunciando alla carriera da avvocato e assumendo la responsabilità dell’impresa di famiglia, nella quale era cresciuta fin da bambina. Il suo obiettivo è proporre vini di alta qualità, che siano legati al territorio italiano ma, allo stesso tempo, abbiano un’attrattiva anche a livello internazionale.
Francesca Seralvo, proprietaria della Tenuta Mazzolino
Tenuta Mazzolino è una piccola realtà situata nel suggestivo, antico borgo di Corvino San Quirico, nella provincia di Pavia. Si sviluppa su venti ettari di terra, sui quali affondano le proprie radici 5500 piante, posizionate sulla riva destra del fiume Po, nella zona collinare vicina agli Appennini; una regione famosa per essere una grande zona di origine controllata, con una lunga, gloriosa tradizione vitivinicola.
Veduta di Tenuta Mazzolino
Una realtà particolarmente attenta al cambiamento climatico
Fin dai suoi inizi, nel 1980, la proprietà ha intrapreso percorsi innovativi e soluzioni alternative per la lavorazione del territorio. Si sono ispirati alla Borgogna, rinomata regione vinicola francese, e hanno improntato la loro produzione seguendo un linguaggio ecologicamente sostenibile, con un approccio “super green”.
“Il cambiamento climatico oggi inizia ad essere avvertito, finalmente, come un’emergenza da parte dell’opinione pubblica”, afferma Francesca Seralvo, che sottolinea: “È uno dei fattori su cui noi agricoltori stiamo concentrando la maggior parte dei nostri sforzi ormai da anni”. La cantina, infatti, nell’ultimo decennio si è impegnata ad adottare una serie di pratiche intelligenti per contrastare i danni delle alte temperature. “Per ovviare a questa allarmante situazione climatica – specifica – mettiamo in atto da anni la pratica del sovescio (interramento di piante o parti di piante allo stato fresco, ndr). Ultimamente, anziché venire interrato, viene fatto rullare al suolo, nel tentativo di ridurre l’irraggiamento e conservare la freschezza e l’umidità”.
La grande varietà – e qualità – dei vini della tenuta
Sui terreni argillosi e poco calcarei dell’azienda vengono coltivati vitigni internazionali come Pinot Nero e Chardonnay,oltre all’autoctono Bonarda. Ma sono l’amore per la terra e una filosofia da sempre rispettosa delle tradizioni e dei tempi, insieme alla bassa produzione per ettaro, la potatura corta e l’inerbimento naturale dei vigneti, senza l’uso di concimi chimici, a garantire la grande qualità dei vini.
Le varietà di vino firmate Tenuta Mazzolino
Oggi la cantina vanta 7 etichette – cinque bianchi e due rossi – che raccontano una storia di tradizione e innovazione, identità e passione: si va dal Noir, punta di diamante della produzione aziendale, al Blanc 100% Chardonnay, dal profilo elegante e morbido, allo spumante Rosé Cruasé DOCG Pinot Nero, vino raro e originale, dal carattere deciso. Il metodo classico Blanc de Blancs è invece intenso, ricco e molto fresco.
Vini dell’azienda
Nel 2022 si è aggiunto all’offerta il Terrazze Alte, ottenuto vinificando separatamente le uve provenienti dalla parte alta delle vigne del Terrazze. Si tratta di un Pinot di razza, profondo e dinamico. Il catalogo della tenuta è completato poi dal Camarà, ottenuto con uve Chardonnay dei vigneti nell’omonima frazione da cui il vino prende nome, un bianco fresco, elegante e armonico, morbido e sapido; e infine dal Bonarda, immancabile in questo terroir, ottenuto da uva Croatina, da secoli vitigno autoctono dell’Oltrepò Pavese, e dal Moscato, cremoso e avvolgente.
Nell’immagine in apertura, le diverse etichette di Tenuta Mazzolino
La diciassettesima edizione di MI AMI Festival– Musica Importante a Milano è pronta a partire. L’imperdibile rassegna organizzata da Better Days, che segna l’inizio della stagione estiva, si svolgerà nel weekend del 26, 27 e 28 maggio nella suggestiva location dell’Idroscalo di Milano, presso il Circolo Magnolia.
Sei palchi, cento artisti
Quest’anno sale a sei il numero dei palchi, su cui si esibiranno alcuni dei nomi più interessanti del panorama musicale italiano, in un perfetto, equilibrato mix di figure già affermate e new talent. Si tratta, nello specifico, del Palco Sephora, Palco idealista, MI FAI, Twinkly Stage e Palco Dr. Martens; con quest’ultimo, in particolare, il legame cresce e si consolida di anno in anno, perché il marchio di calzature britannico e il festival sono accomunati da valori e visioni speculari dell’industria musicale. Ognuno degli spazi citati offrirà una varietà di eventi musicali, sessioni di karaoke e dj-set. Ai palchi si aggiunge, inoltre, Engine Arena, una nuova, spettacolare location tra gli alberi, per ballare in un bosco magico.
Villabanks, Naska
BNKR44
I nomi più attesi della 17esima edizione di MI AMI
Cento, in totale, gli artisti on stage in questo attesissimo weekend consacrato alla musica. Oltre ai talenti emergenti e a quelli già affermati del panorama nostrano, vedremo il ritorno di alcuni big che hanno già calcato le scene del festival. Tra gli artisti italiani più attesi troviamo Coma_Cose, Dargen D’Amico, Fulminacci, Cosmo e Mecna, BNKR44, Naska, Nayt, Levante, Rondodasosa e Villabanks. A questi vanno aggiunti nomi di caratura internazionale come il duo svedese Deki Alem o gli inglesi Jockstrap.
L’edizione 2023 sarà accompagnata da un meraviglioso manifesto, realizzato dall’illustratrice emergente Ana Miminoshvili, in grado di rappresentare e descrivere lo spirito e lo slogan della kermesse, trasmettendo visivamente l’atmosfera unica che la caratterizza. Inoltre, come da consuetudine, saranno numerose le illustrazioni che accompagneranno i tre giorni di festival, in particolare al palco MI FAI, che vedrà esibirsi artisti del calibro di Stefano Tesei, Massimiliano Di Lauro, Enrico Pantani, Elisabetta Banchi e Giulia Dallara. Questo palco, conosciuto come lo “spin off illustrato” del MI AMI, unisce musica e arte visiva in uno spettacolo unico, magico e coinvolgente.
Levante, Rondodasosa, Colla Zio
Il tema dell’edizione 2023 del festival
“Chi cerca trova, chi non cerca viene trovato”, è questo il manifesto di MI AMI 2023, annunciato con una vera e propria “caccia al tesoro” del meglio della scena musicale contemporanea, che proseguirà anche nel corso della tre giorni di eventi. Un’occasione unica per scoprire realtà emergenti e immergersi nella cultura musicale, contribuendo a promuovere la diversità culturale e la creatività artistica.
“MI AMI offre e al contempo cerca una direzione assieme alla sua community”
“Nello spaesamento globale a cui stiamo assistendo in questi mesi del 2023, i primi veramente post pandemici, MI AMI offre e al contempo cerca una direzione assieme alla sua community. Siamo in mezzo ad un vertiginoso e scivolosissimo passaggio storico: fra guerre vissute come POV sui social o strumento di conquista della mente, pulsioni anti-neoliberiste da Big Quit, inflazione cavalcante, realtà sempre più ibride fra digitale e organico, nuove eppure vecchissime egemonie culturali che bramano la propria rivincita, ecco, che fare? Lasciamo parlare la musica”, dichiara il direttore artistico della rassegna Carlo Pastore, che prosegue: “Vogliamo favorire l’incontro fra generazioni sulla base di un approccio comune. Prima gli occhi e il resto poi, e sarà magico. Non c’è niente di più resistente di un rito per affrontare le sfide del proprio tempo. MI AMI è quel rito, il momento delle prime volte, lo spazio-tempo dove le gioventù scoprono e riscoprono se stesse”.
“MI AMI è un’esperienza totale che ti lascia ‘qualcosa’ a livello profondo, esistenziale, emozionale, identitario”
Gli fa eco Stefano Bottura, direttore del festival: “Secondo noi è importante sottolineare che MI AMI è un Festival. Non smetteremo mai di dirlo forte e chiaro perché è importantissimo: ‘Questo è un festival’, non è una rassegna, non è l’ennesimo evento passerella in piazza gratuito, non è nemmeno un concerto. È qualcosa di molto di più. Oltre al fatto che i concerti sono cento, il MI AMI è un Festival, cioè qualcosa di radicalmente diverso: un’esperienza totale che ti lascia ‘qualcosa’ a livello profondo, esistenziale, emozionale, identitario. È l’inaspettato, le sorprese, gli incontri, la magia, gli scambi. Sono i musicisti la musica le parole il buio la luce la natura i baci i sapori il sudore le scintille i brividi. Tutto questo non ha prezzo, ha un valore incalcolabile a livello di energia e crescita personale. MI AMI è un festival e siamo fieri e orgogliosi nel ribadirlo anche quest’anno ad alta voce, con la voce di 20mila ragazze e ragazzi che verranno a viverselo fino in fondo”.
Fulminacci, Coma_Cose
Nell’immagine in apertura, i BNKR44, tra gli ospiti del MI AMI Festival 2023
Classe 2000, originaria di Brindisi, SENZA CRI (aka Cristiana Carella) è una giovane cantautrice, ultima, interessantissima scoperta del nuovo pop italiano; due anni fa, oltre ad aver vinto Area Sanremo, è stata selezionata tra i 12 finalisti di Sanremo Giovani 2021. Esponente della Gen Z, il sogno della cantautrice, come quello di molti suoi coetanei, è arrivare a una “generazione senza”, ossia senza etichette né schemi, nella quale non esista più la necessità di conformarsi a qualcosa o qualcuno; una generazione che abbraccia la libertà di essere se stessi, esprimendosi senza alcuna limitazione, vivendo la propria unicità ed autenticità, eludendo qualsivoglia standard.
Non ti sopporto più è il nuovo singolo dell’artista, scritto e composto da SENZA CRI e prodotto dal Petricore SoundStudiodiMatteo “Sigaretta” Brioschi, in uscita venerdì 19 maggio su tutte le piattaforme digitali. Il brano emana un’energia fresca e grintosa, con sonorità che richiamano il pop punk. È arricchito da slogan divertenti, e trasmette l’audace spirito tipico dei ventenni di oggi. Apparentemente vivace e grintoso, il pezzo in questione nasconde in realtà una storia malinconica: narra della costante lotta dell’autrice con la nostalgia, un sentimento che continua a scorrere dentro di lei, lasciandole sempre un velo di malessere.
Foto backstage del video di Non ti sopporto più
Com’è nato il nuovo singolo
«Non ti sopporto più – spiega SENZA CRI – è nato durante un anno di grossi colpi emotivi per la mia crescita artistica e umana. È una dedica alla musica, in cui ho sempre trovato la spalla su cui piangere, ma che talvolta ho realizzato essere la causa dei miei dolori. Quando scrivo “non ti sopporto più maledetta nostalgia”, in qualche modo ricordo i bei momenti passati con la musica e nella musica, e mi stringo a questi per risalire la corrente. Durante la mia assenza sono riuscita a trarre tutto il buono dal “senza” che precede il mio nome. Allontanatami da quello che per molto tempo mi ha circondata, ho potuto respirare un sano, anche se triste, momento di vuoto. Ho assaggiato il silenzio come un piatto di pasta dopo il digiuno e trovato in esso una lavagna nera da cui cominciare a scrivere il mio personalissimo alfabeto».
SENZA CRI
Dopo aver trascorso un periodo lontano dai riflettori, in cui ha continuato a lavorare alla sua musica in maniera più libera e personale, la cantante è finalmente pronta a tornare in scena con un brano inedito che, sottolinea, «segna per me l’inizio di una nuova era, l’inizio della GENERAZIONE SENZA, una generazione libera. Senza appellativi, senza definizioni, senza genere, senza scrupoli, senza artificio, senza limiti, senza tempo. Voglio cambiare idea, essere tutto e il contrario di tutto, che piaccia o no».
Non ti sopporto più, official video
SENZA CRI con Gloria Peritore nel backstage del videoclip
Nell’immagine in apertura, un ritratto di SENZA CRI
Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci, a Milano, si prepara ad ospitare un evento unico, dal titolo “Sky Inclusion Days con figli ≠ genitori”, dedicato ai temi della diversità e dell’inclusione. Organizzato da Sky, in collaborazione con l’associazione non profit Lidia Dice…, si terrà nell’arco di due giornate, 14 e 15 maggio, che vedranno la partecipazione di personalità di spicco del mondo della cultura, dell’arte, della scienza, dell’intrattenimento e dello sport, chiamate a confrontarsi su tematiche ormai imprescindibili nel dibattito pubblico odierno come parità di genere, diritti delle persone Lgbtq+, disabilità, inclusione digitale.
L’evento prevede una serie di testimonianze, dibattiti e performance, tenute e guidate da figure di assoluto rilievo, dal cantautore Michele Bravi ad attori del calibro di Vinicio Marchioni o Domenico Cuomo, passando per artisti (Omar Hassan), registi (Riccardo Milani), conduttrici (Francesca Barra, Priscilla), studiosi di fama come Amalia Ercoli Finzi e Vera Gheno, nonché il Ministro per le disabilità Alessandra Locatelli; ospiti d’eccezione, che contribuiranno a stimolare la riflessione e sensibilizzazione su questioni così importanti, aprendo un dialogo tra generazioni, culture e background diversi. L’obiettivo della due giorni targata Sky è promuovere un maggiore rispetto delle differenze e sostenere l’uguaglianza di opportunità per tutti.
“Diversità e inclusione non significano ignorare le differenze e accomunare tutti in un unico modo di pensare, ma celebrare l’individualità”
Sarah Varetto, Executive Vice President Communications, Inclusion and Bigger Picture di Sky Italia, dichiara a proposito: «“Quando perdiamo il diritto di essere diversi, perdiamo il privilegio di essere liberi”, mi piace ricordare la celebre frase del giurista statunitense Charles Evans Hughes perché esprime appieno i valori del rispetto e dell’inclusione. Principi che Sky è impegnata a promuovere, non soltanto attraverso i propri contenuti e facendo sentire la propria voce, ma anche con progetti dedicati alle nostre persone, per sviluppare un ambiente di lavoro pienamente inclusivo che generi più valore, stimoli la cultura dell’innovazione e aiuti ciascuno ad esprimere al meglio la propria creatività. Diversità e inclusione non significano ignorare le differenze e accomunare tutti in un unico modo di pensare, ma celebrare l’individualità di ognuno fino a creare un mosaico di esperienze».
Le fa eco Lidia Carew, founder di Lidia Dice…, performer e imprenditrice, che sostiene: «Il nostro obiettivo è costruire un racconto della realtà utilizzando un linguaggio appropriato, affinché tutti possano sentirsi adeguatamente rappresentati. Grazie al team dell’associazione, al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci e alla collaborazione con Sky, figli ≠ genitori diventa qualcosa di più di un archivio di storie: diventa “Sky Inclusion Days con figli ≠ genitori”, una finestra sul mondo. Un mondo che è già così complesso, sfaccettato, colorato, naturalmente… Diverso».
Un evento d’eccezione in un museo impegnato attivamente in materia
La scelta della location, ovviamente, non è casuale, perché il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci ha intrapreso da tempo un percorso di riflessione e formazione interna rispetto ai temi DEIA (Diversità, Equità, Accessibilità ed Inclusione), per rispondere alla spinta di cambiamento verso l’impegno sociale che ha investito tutte le istituzioni culturali negli ultimi anni. L’obiettivo è stimolare nuove sensibilità, attitudini, decisioni operative, modalità di progettazione e di azione nei confronti di tutti i pubblici, per coinvolgere le comunità in ottica partecipativa e ampliare in maniera più inclusiva le persone per e con le quali il museo opera.
La festa della mamma, che cade quest’anno domenica 14 maggio, ha luogo in molti paesi del mondo; le origini della ricorrenza si perdono nel tempo, nelle tradizioni più antiche, infatti, simboleggiava il passaggio dal freddo invernale alla vita primaverile, in cui tutto rinasce. In quasi tutte le civiltà del passato, inoltre, c’è la presenza di una Grande Madre, divinità femminile venerata in quanto portatrice di vita. In tempi più recenti, infine, dopo aver assunto un significato – anche – politico, la festività si è arricchita di un inevitabile risvolto commerciale.
Come da tradizione, la festa della mamma si celebra la seconda domenica di maggio e quest’anno, dunque, cade domenica 14. Si tratta di un’occasione speciale per onorare e celebrare tutte le madri e figure materne in generale, che hanno un ruolo fondamentale nelle nostre vite. L’affetto nei loro confronti è così profondo che a volte non si riesce ad esprimerlo a parole, ma ci sono regali pensati appositamente per raccontare nel migliore dei modi un sentimento tanto forte e speciale. Di seguito, abbiamo selezionato cinque idee regalo ad hoc. Anche se, giova ricordarlo, l’importante non è il tipo di celebrazione o il regalo in sé, ma dar voce a un affetto che ha ben pochi paragoni quanto a intensità.
Ambassadora, Gisada
Un profumo può essere la scelta ideale in questo senso, per la sua potenza evocativa, in grado di richiamare alla mente emozioni e ricordi.
La fragranza Ambassadora di Gisada – maison di profumi svizzera – è un regalo perfetto per le mamme che apprezzano i profumi di qualità, desiderose di avvolgersi in una scia olfattiva dolce e sensuale. Il mix di note fruttate, floreali ed eleganti del sillage in questione ne fa un’opzione adatta per chiunque apprezzi profumazioni tanto sofisticate quanto suadenti.
Ambassadora, Gisada
Le novità beauty tech di Foreo
In occasione della festa della mamma 2023, Foreo – gigante svedese del wellness – ha in serbo per le mamme tante dolci sorprese e offerte imperdibili, occasione per vivere un momento di puro relax e ottenere un viso disteso, tonico, luminosissimo.
Per ottenere e mantenere nel tempo una pelle tonica e vitale è stato infatti pensato Foreo Bear, futuristico dispositivo appositamente studiato per la tonificazione del volto, un prodotto beauty tech dotato di tecnologia a microcorrente e pulsazioni T-Sonic clinicamente testate.
Il primo step di una beauty routine ottimale, ad ogni modo, è l’accurata detersione del derma, per mantenerlo sano, pulito e disteso nonostante i mille stress della vita quotidiana. Foreo Luna 3 garantisce in questo senso una detersione impeccabile: la spazzola viso detergente e tonificante del marchio, grazie alle setole in silicone ultraigienico,estremamente delicato ed efficace, e ai massaggi rassodanti potenziati dalla tecnologia a pulsazioni T-Sonic, è la soluzione ottimale per dare all’istante al viso un’aria più fresca e luminosa.
Per chi invece desidera un trattamento viso dolce e delicato, mirato a infondere nutrimento alla cute disidratata o spenta, Foreo UFO 2 consente di ottenere – e preservare – una pelle rimpolpata e soda, dalla mattina alla sera. Questo piccolo e potente beauty tech gadget consente un’applicazione ottimizzata delle maschere viso UFO-attivate, massimizzandone effetti e benefici.
Foreo Bear, Foreo Luna 3, Foreo UFO 2
Moët & Chandon Limited Edition Alphonse Mucha
Per la primavera 2023, Moët & Chandon ha realizzato un cofanetto in edizione limitata, ispirato all’originale collaborazione della maison col maestro dell’Art Nouveau Alphonse Mucha, col desiderio di rendere omaggio all’arte e alla natura.
La confezione in metallo del Moët Impérial (75 cl) ricorda gli iconici artwork del pittore francese, realizzati per Moët & Chandon nel 1900. Entrambi i disegni sono ispirati alla natura, raffigurano una donna elegante come simbolo di bellezza e, al tempo stesso, di abbondanza.
Moët & Chandon Alphonse Mucha Limited Edition
La nuova travel size Locherber Milano
Locherber Milano travel size
Il marchio di profumeria milanese presenta il nuovo e pratico formato travel size da 10 ml, un cadeau perfetto per le mamme che hanno sempre “la valigia sul letto, pronta per un lungo viaggio”. Ma non solo: la travel size di Loecherber Milano è infatti a misura di borsetta, ideale per tutte le donne che non vogliono rinunciare ad avere sempre con sé la loro fragranza preferita, come ad esempio Madeleine Rose, che deve il suo nome alla rosa di Damasco, fiore che più di ogni altro simboleggia l’amore. L’essenza vitale di questo profumo, intenso e sensuale, sta nelle note fruttate di cassis, limone, fragola e arancia, che lasciano spazio a sentori lievemente balsamici e fioriti, con note di fondo legnose.
Oppure Dolce Roma XXI, una fragranza dedicata al fascino misterioso della città eterna. La profumazione si apre con aromi fruttati di ananas, mela e uva rossa, per poi evolvere in sentori di legni di rosa, fico e ulivo. Si aggiungono poi le note orientali dell’ambra e il patchouli, per lasciare infine spazio alla dolcezza di muschi e vaniglia. O ancora, Out Of Mind, pensata per coloro che desiderano intraprendere un percorso di ricerca interiore, libero da condizionamenti e stress. Il jus si apre con la freschezza di lavanda, eucalipto e limone, per evolversi in sentori floreali di gelsomino e garofano, e raggiungere l’apice della piramide olfattiva con sentori legnosi e ambrati.
La mostra Inside Monet, Virtual Reality Experience a Milano
Per gli appassionati d’arte, Way Experience – media company tra i leader in Italia dei progetti di Virtual Reality nel settore del turismo culturale – porta a Milano, fino al 31 dicembre, un nuovo appassionante progetto, a cavallo tra reale e virtuale: Inside Monet, prima grande mostra en plein air dedicata a Claude Monet (Parigi, 14 novembre 1840 – Giverny, 5 dicembre 1926), capofila dell’impressionismo francese.
Quest’inedita exhibition è rivolta a un pubblico trasversale; unisce l’arte allo studio della natura e della luce, riportandoci nel pieno di quegli impetuosi fermenti culturali che hanno contrassegnato il mondo artistico parigino di metà Ottocento. Un nuovo viaggio nel tempo e nello spazio, voluto da Way Experience per raccontare e far vivere in prima persona al visitatore il concetto di “pittura all’aria aperta” caro agli impressionisti, consistente nel dipingere all’aperto, appunto, per cogliere al meglio le sottili sfumature generate dalla luce, in ogni minimo particolare. L’intero tour graviterà attorno all’Arco della Pace, nei pressi della fermata Cadorna, nella venue più parigina di Milano; un vero e proprio ”museo impossibile” all’aperto, che permetterà ai visitatori di entrare fisicamente nelle opere più significative di Monet, da Impressione, levar del sole a I papaveri, da La passeggiata a I covoni.
Samsung Electronics annuncia la collaborazione con Diesel, iconico brand fondato da Renzo Rosso nel 1978, con una collezione di cover che rende esclusivi e personalizzati i nuovi smartphone della serie Samsung Galaxy S23 (Galaxy S23, Galaxy S23+ e Galaxy S23 Ultra), progettati per superare i limiti dell’esperienza mobile, con l’obiettivo di ridefinire il concetto di ciò che è possibile negli smartphone premium. Dotati della straordinaria fotocamera della gamma Galaxy, consentono agli utenti di esplorare la propria creatività in tutta libertà, realizzando video di livello cinematografico grazie alla funzione Nightography perfezionata. “Snapdragon® 8 Gen 2 Mobile Platform for Galaxy”, poi, offre una straordinaria esperienza di gaming, potente e dinamica grazie alla grafica mobile più veloce sulla serie S.
La collezione Diesel x Samsung
Protagonista della collezione Diesel x Samsung l’inconfondibile, mitico logo Diesel – for successful living, con i colori rappresentativi del marchio (rosso, bianco, e nero), la cui combinazione dà vita a differenti versioni: in primis black & white, stampata con un esclusivo effetto gommato per la Cover Diesel e la classica custodia realizzata in TPU, un tipo di silicone elastico che la rende ultraresistente agli urti, con bordi in rilievo per proteggere lo schermo; in rosso e bianco per la Swappable Backplate, la piastrina sovrapponibile alla Samsung Frame Cover (quest’ultima sarà disponibile solo per Samsung Galaxy S23 Ultra).
Le due versioni della cover Diesel x Samsung
La potenzialità dello smartphone di punta della casa coreana
Samsung e Diesel hanno celebrato il lancio della collaborazione con un evento esclusivo, tenutosi il 4 maggio al Teatro Vetra di Milano, al quale erano presenti diversi talent, celebrities e creativi di spicco della scena contemporanea. Tutti i contenuti del party sono stati realizzati con Galaxy S23 Ultra, smartphone flagship della casa coreana, pensato per un’esperienza fotografica premium in qualsiasi condizione di luminosità, anche notturna. Dotato di un nuovo sensore 200MP Adaptive Pixel, è in grado infatti di riprendere con incredibile precisione ogni momento e renderlo unico, consentendo così a chi lo utilizza di sperimentare con la fotografia, ad esempio catturando immagini nitide della Via Lattea con le impostazioni Astrofoto all’interno dell’app Samsung Camera, oppure sfruttando l’app Expert RAW.
Evento Diesel x Samsung
“Osare per tenere lo smartphone al sicuro ma con stile”
“Saper osare per tenere lo smartphone al sicuro ma con stile. È questa la scelta alla base di una nuova importante partnership, grazie alla quale vogliamo offrire agli utenti Galaxy una personalizzazione non convenzionale degli smartphone per renderli ancora più riconoscibili ed identitari, proprio come un paio di jeans firmati Diesel”, ha dichiarato Paolo Bagnoli, Head Marketing and Retail della divisione Mobile eXperience di Samsung Electronics Italia. “Combinando il design innovativo della serie Galaxy S23 con l’iconico logo di Diesel, è possibile esprimere appieno la propria personalità, con uno spiccato senso di autenticità e irriverenza”.
Sergio Acevedo, attore e produttore di origini latinoamericane, si è fatto notare dal pubblico in serie di grandi popolarità come Blue Bloods (2010), American Horror Story (2011) e Saturdays (2023). Nato a Allentown, Pennsylvania, nutre fin da piccolo una forte passione per il mondo della recitazione e della moda. Grazie all’incoraggiamento e al supporto della famiglia, unitamente a un talento decisamente precoce, ottiene il primo lavoro in uno spot pubblicitario a soli dieci anni. Inizia così la sua ascesa nel cinema, come attore e produttore, e nel fashion system, come modello.
Attualmente vive a Brooklyn ed è sotto contratto con le agenzie Q Models (New York) e Next Models (Miami), mentre per quanto riguarda la carriera cinematografica il suo ruolo più recente è quello nel serial Entitled, su Amazon Prime Video.
Total look MSGM, loafers Green George
In precedenti interviste, hai parlato del ruolo importante di tua madre nella tua carriera e nella tua vita in generale. Potresti spiegarci meglio quest’aspetto?
Mia madre è sempre stata la mia principale sostenitrice e la mia più grande fan, se non fosse stato per lei non sarei dove sono ora. Ha iniziato a portarmi ai provini quand’ero piccolo e, così, ho ottenuto il primo spot a dieci anni. Mi ha sempre spinto a fare del mio meglio, insegnandomi quei valori che mi hanno reso forte in questo settore; disciplina e passione mi hanno portato al successo, e tutto ciò è merito suo.
Jacket Tommy Hilfiger, pants Cos, loafers Green George
In che modo la tua infanzia ti ha trasformato nella persona che sei oggi?
La mia infanzia non è stata delle migliori, sono cresciuto in una condizione di povertà, non avevo molto, sebbene mia madre e il mio patrigno abbiano fatto del loro meglio per provvedere a me e mia sorella. Credo sia per questo che non dò le cose per scontate, lavorando sodo per ottenere ciò che voglio. La mia educazione mi ha dato le basi. Crescendo, inoltre, mi sono trasferito più volte, questo mi ha aiutato a diventare molto socievole e parlare con facilità.
C’è un singolo step della tua carriera che consideri un momento di svolta? Se sì, quale?
Credo di non aver ancora vissuto quel momento. La partecipazione come guest star a Saturdays (uno show televisivo firmato Disney) è stato sicuramente un momento importante, un’esperienza straordinaria.
Jacket Tommy Hilfiger, pants Cos, loafers Green George
Fra tutti i ruoli che hai interpretato, qual è quello in cui ti ritrovi maggiormente e perché?
Penso di mettere un pezzo di me in qualsiasi ruolo. Divento profondamente partecipe della parte e del personaggio, apprezzando il lavoro e sviluppandolo a ogni livello. Posso individuare almeno un tratto di ogni personaggio interpretato e tenerlo come riflesso di me stesso.
A cosa stai lavorando ora e quali sono i tuoi progetti futuri?
Attualmente sto facendo le prove per uno spettacolo che andrà in scena per cinque serate a giugno, si tratta di un festival teatrale annuale chiamato Schreiber Shorts, una rassegna di opere brevi inedite presentate da drammaturghi emergenti, per una produzione completa. Sto anche scrivendo un cortometraggio, dovrebbe essere girato in estate. Un altro mio progetto è un lungometraggio, l’ho appena terminato: avrò il ruolo del protagonista e figuro tra i produttori. Si intitola The Greatest, è diretto da Ryan Sarno, un dramma d’epoca ambientato nella New York degli anni Sessanta. Attualmente è in fase di post-produzione e si farà strada nel circuito dei festival.
Con la bella stagione dietro l’angolo e il forte desiderio di abbronzarsi che accomuna la quasi totalità delle persone, è importante capire perché sia necessario iniziare a conoscere la propria pelle e, soprattutto, perché dobbiamo imparare a proteggerla in maniera adeguata, per affrontare l’estate nel migliore dei modi.
La preparazione
Per prepararsi a lunghi mesi di sole bisogna far sì che l’epidermide sia ben idratata e detersa, avere un’ottima base da cui partire, infatti, aiuta a contrastare la secchezza dovuta all’esposizione solare prolungata e permette di raggiungere un livello di abbronzatura ottimale. Per favorire un tale grado di qualità della pelle, è necessario che questa sia libera da cellule morte, sporcizia accumulata e sebo in eccesso.
Ph. Tony Kelly per GQ Germany
Prevenzione e protezione
Successiva alla fase di preparazione è quella di prevenzione e protezione. Va ricordato che ogni pelle è diversa e in quanto tale richiede un tipo di trattamento e cura differente. Capire quale sia il proprio fototipo è il modo migliore per approcciarsi a questo secondo step, poiché determinare quest’elemento permette di scegliere la protezione solare giusta per la nostra pelle, in modo da garantire un’abbronzatura sana e un giusto livello di assimilazione della vitamina D.
Cos’è il fototipo della pelle e perché è importante conoscerlo
Sono due i fattori che determinano il fototipo: il sottotono della pelle e il colore naturale dei capelli; dalla combinazione dei due si ottengono sei risultati diversi.
Appartengono al fototipo 1 le persone con la pelle bianco latte e i capelli rosso o biondo chiaro, per loro è necessario un fattore di protezione molto alto come il 50+, utilizzabile anche dal fototipo 2, caratterizzato da pelle chiara e capelli castani o biondi, con la differenza che dopo le prime esposizioni, in questo caso, si può passare a un SPF 30. Il fototipo 3, invece, può utilizzare una protezione medio bassa: si riconosce per la pelle mediamente chiara e il castano della capigliatura; il 4 ha la pelle olivastra e i capelli castano scuro, un SPF 20 o 15 rappresenta la scelta ideale per queste persone. Per quanto riguarda i fototipi 5 e 6 (pelle scura, capelli neri), basta applicare una protezione solare bassa (SPF 10 o 6).
Il foto-invecchiamento è scientificamente riconosciuto come il responsabile dell’80% dell’invecchiamento cutaneo e colpisce anche quando il sole è nascosto dalle nuvole o dallo smog, è perciò estremamente importante scegliere i prodotti giusti e di qualità, per proteggere la cute ed evitare danni permanenti.
I solari per l’estate 2023
Di seguito un’ampia gamma di proposte per tutte le necessità e tipologie di pelle, per prepararsi ad affrontare la stagione estiva nel modo più corretto e sano possibile.
Anne Möller
Anne Möller ha creato la linea Non Stop con prodotti multifunzione (nello specifico spray corpo SPF 30 e SPF 50 con la nuova formula senza gas, lozione ultraleggera per il viso Aqua SPF 30 e SPF 50+, sunstick SPF 50+), da utilizzare tutti i giorni sia al mare che in città, perfetti per chi pratica attività sportiva all’aperto.
Linea Non Stop, Anne Möller
Dermolab
Dermolab, seguendo il trend blue beauty, presenta una linea di protezioni con SPF elevato e nuovi packaging, riciclati e riciclabili. La nuova gamma di solari del marchio è stata pensata con formulazioni clean e vegane che presentano un insieme di acidi Iauluronici a diversi pesi molecolari, per assicurare un’idratazione multilivello durante l’esposizione al sole, aiutando la pelle a mantenersi levigata, elastica e tonica. La nuova generazione di solari Dermolab è stata migliorata grazie alla Skin100 Technology.
Solari Dermolab
BioNike
Dalla ricerca BioNike nasce la nuova linea Defence Sun, innovativa fotoprotezione creata per difendere la pelle dal sole, nel pieno rispetto dell’ambiente. I solari della gamma offrono una difesa all’avanguardia dai raggi UVA-UVB, dai radicali liberi generati da raggi IR e dai danni biologici a lungo termine, il tutto preservando l’ambiente marino, grazie a formule ecocompatibili e packaging riciclato.
Defence Sun, BioNike
Leocrema
Leocrema amplia la selezione dei suoi prodotti solari con la linea Tripla protezione. Pelli sensibili: formule ipoallergeniche e senza profumo, che uniscono protezione elevata (SPF 50+) e completa dai raggi solari (UVA, UVB, IR) a un’alta tollerabilità cutanea, per coccolare e proteggere anche il derma più sensibile e delicato.
Tripla protezione. Pelli sensibili, Leocrema
Biopoint
Per la stagione estiva 2023 Biopoint presenta Solaire, nuova gamma di protezioni per viso e corpo in confezioni realizzate con materiali 100% riciclabili e riciclati. Si tratta di una linea completa, ideale per tutta la famiglia, con referenze studiate per la protezione di viso, corpo e capelli. Adatte a ogni fototipo, le proposte Solaire sono un must per godersi il sole senza preoccupazioni: la ricerca scientifica dei laboratori dell’azienda, infatti, ha messo a punto trattamenti su misura, studiati per preparare, proteggere e prolungare l’abbronzatura.
Biopoint Solaire
Fillerina Solare
Fillerina Solare di Labo Suisse presenta un trattamento di bellezza con 12 acidi ialuronici. I ricercatori Labo credono nell’importanza della protezione solare, ma ancor più nel trattare la pelle sotto il sole con un vero trattamento dermo-cosmetico, dalle innovative ed efficaci funzionalità. I solari Fillerina garantiscono una protezione ad ampio spettro grazie al sistema di filtri fisici e chimici, che permettono una difesa efficace contro tutti e tre i tipi di radiazione ultravioletta, UVA, UVB e UVC.
Fillerina Solare
Maria Galland
Maria Galland pensa a un sistema di protezione che protegge e copre tutte le esigenze (30-50 SPF), comprese quelle della pelle sensibile, correggendo i segni visibili del fotoinvecchiamento, con filtri rigorosamente selezionati, rispettosi del microbiota cutaneo e dell’ambiente. Le creme del brand sono caratterizzate da texture leggere e sensoriali che penetrano rapidamente, non lasciando finish untuosi né colate bianche.
Maria Galland
Miamo
Miamo prende ispirazione dal make-up per creare innovazione nell’ambito dei trattamenti viso e della protezione solare, applicando le regole del color correcting per dar vita a prodotti dai benefici rivoluzionari, espressamente pensati per qualsiasi tipologia di pelle, che soffra di rosacea, dermatite, psoriasi, vitiligine, couperose o, semplicemente, abbia la tendenza ad arrossarsi. Nasce da qui un nuovo concetto di sun beauty care, concentrato negli articoli Redness Defense Cover Sunscreen Drops.
Redness Defense Cover Sunscreen Drops, Miamo
Rougj
La tendenza verso texture leggere, dalle performance high-tech entra nel mondo dei solari Rougj. Fautrice da sempre di un approccio curato e avant-garde, l’azienda propone un nuovo concetto di solare. La formulazione si presenta come una lozione oleosa in acqua, così da garantire una protezione ad ampio spettro, unita a facilità e comodità di utilizzo. Nuove protagoniste della stagione sono, per Rougj, fotoprotezioni bifasiche che garantiscono massima protezione UVB+UVA, nonché sicurezza per la pelle e l’ambiente, in quanto sono privi di filtri dannosi per i nostri mari.
Per questo 2023, Issey Miyake presenta due novità per la linea Eaux de Toilette Intenses: l’Eau d’Issey Pivoine e L’Eau d’Issey pour Homme Vétiver, disponibili nei punti vendita dallo scorso 20 marzo. Il manifesto olfattivo delle nuove fragranze del marchio giapponese narra in maniera poetica il magico incontro che avviene tra l’acqua, fresca e pura, e gli elementi naturali, in tutte le loro forme ed espressioni. Due espressioni olfattive che celebrano le grandi meraviglie della natura, più precisamente l’universo acquatico (elemento chiave del brand) e i fiori, floridi, dalla profumazione soave e inebriante, uniti all’intensità della radice di vetiver.
L’Eau d’Issey Pivoine, Issey Miyake
L’etica e la sostenibilità come temi chiave della linea
Da sempre legata alla natura, per la quale nutre un amore profondo e incondizionato, la griffe fondata dall’omonimo designer, attraverso questa linea di profumi, si impegna attivamente per la tutela e salvaguardia dell’ambiente. Queste nuove fragranze, infatti, riescono a conciliare nella loro essenza etica e sostenibilità. Grazie a formulazioni vegane, i sillage sono realizzati per l’87% con ingredienti di origine naturale, mentre i flaconi sono composti per il 20% di vetro riciclato; e ancora, i tappi sono interamente in legno naturale, proveniente da foreste gestite in modo eco-responsabile per attenuare l’impatto ambientale.
Dietro i due capolavori olfattivi in questione, si cela lo straordinario lavoro e talento di Marie Salamagne, naso di fama internazionale che crede nel forte potere evocativo delle fragranze e, in questo caso, ha saputo utilizzare gli ingredienti “grezzi” a sua disposizione per trasformarli in un diamante prezioso, in grado di esaltare la forza e purezza della natura.
Eau d’Issey Pivoine
L’Eau d’Issey Pivoine, composta per l’87% di ingredienti naturali, associa l’elemento principale della peonia, simbolo del risveglio primaverile, alla rosa e alla pera come note di testa, unendole al lampone bianco al centro della piramide olfattiva, il tutto accompagnato dalla nota di fondo del legno di cedro, per dare maggiore forza e impatto al jus. L’abbinamento tra le morbide note floreali e quelle acquatiche riesce a creare la perfetta atmosfera delicata ricercata dal marchio.
L’Eau d’Issey pour Homme Vétiver, invece, si compone per il 93% di ingredienti di origine naturale , prodotti e raccolti in modo responsabile. La radice di vetiver di Haiti, infatti, è coltivata in una fattoria a gestione familiare, dove viene lasciata crescere per dodici mesi prima di essere estratta e separata dalla parte della pianta non utilizzata per la profumazione, così da poter essere ripiantata per il raccolto successivo.
Nella fragranza, l’eleganza e sensualità della nota legnosa della pianta haitiana si contrappone all’elemento acquatico, per ottenere una composizione fresca ed esplosiva che, combinata allo zenzero pungente e alla salvia sclarea pura, riesce ad esaltare alla perfezione la componente legnosa, elemento principale del profumo maschile.
Eau d’Issey pour Homme Vétiver, Issey Miyake
Con questa linea, Issey Miyake, vuole celebrare la fragilità della natura, ma anche la sua forza e bellezza, sottolineando l’importanza e la necessità di proteggere e salvaguardare la salute del Pianeta.
Nell’immagine in apertura, l’Eau d’Issey Pivoine, uno dei nuovi profumi firmati Issey Miyake
Quest’anno, per la prima volta, le aziende vitivinicole italiane che desiderano ampliare il loro business e portarlo a un livello superiore, avranno la possibilità di farlo attraverso “The Grapest Award”, un contest che si terrà il 20 maggio a Sanremoe vedrà il coinvolgimento di una giuria di esperti, chiamati a confrontare e valutare i partecipanti per decretare i prodotti e le cantine vincitrici del riconoscimento. Per partecipare, le aziende interessate dovranno iscriversi entro il 30 aprile; sono ammesse solamente quelle che presentano vini appartenenti alle classificazioni europee DOP o IGP (DOCG, DOC, IGT).
In cosa consiste “The Grapest Award”
Le cantine e i prodotti scelti come migliori saranno inclusi nella guida The Grapest Award 2024, un’autentica vetrina per far conoscere la propria storia, all’interno di un contenitore dedicato alle tradizioni e culture del Belpaese, ricco come nessun altro di territori e regioni nelle quali l’amore per il vino – e tutto ciò che vi ruota intorno – è una questione familiare, un’usanza che unisce e si tramanda di generazione in generazione. La guida uscirà in formato digitale e cartaceo a ottobre 2023.
Marco Gallo (fondatore e Ceo di Decantico, che ha fortemente voluto l’iniziativa) sottolinea: «il vino racconta da sempre tutto ciò di cui siamo parte, la nostra storia, ospitare le aziende vitivinicole, e creare questo contest, per noi ha significato soprattutto accessibilità, creare una linea preferenziale tra le cantine italiane e il mondo dei consumatori curiosi di scoprire e conoscere».
Il concorso in questione dà modo alle aziende vitivinicole che vi prendono parte di presentarsi a un platea d’eccezione, formata da partner commerciali e buyer; oltre a mettere in contatto le cantine con gli addetti ai lavori, permette di stabilire una relazione più diretta tra produttore e consumatore: saranno presenti, infatti, anche visitatori interessati a conoscere nuove realtà dell’immenso patrimonio enoculturale d’Italia, che contribuiscono a definire un’identità unica nel suo genere, nota a livello internazionale ma ancora tutta da scoprire.
La novità di rilievo, il vero punto di forza della manifestazione è poi l’apertura di una piattaforma di e-commerce dedicata, che includerà solamente i prodotti premiati, diventando così il primo store online di sole eccellenze nazionali.
La commissione di “The Grapest Award” si riunirà il 13, 14 e 15 maggio a Sanremo; tre giornate suddivise, a loro volta, in altrettante sedute di degustazione, nel corso delle quali i giurati assaggeranno sessanta campioni diversi (precedentemente anonimizzati); tutte le varie fasi saranno seguite e controllate da un notaio, che verificherà la regolarità del contest. A fare la differenza, nella selezione dei vini migliori, sarà il valore organolettico, le peculiarità di ogni campione esaminato vengono infatti analizzate attraverso uno o più organi di senso. I vincitori del riconoscimento saranno svelati nel corso di un evento, ospitato anch’esso nella cittadina ligure celebre per il Festival della canzone, trasmesso anche online sabato 20 maggio.
La Milano Design Week torna ad animare il capoluogo lombardo dal 17 al 23 aprile, con il Salone del Mobile a Rho Fiera e le infinite iniziative sparse in tutta la città. Come sempre, il formato della rassegna prevede numerosi eventi e occasioni imperdibili per scoprire – o approfondire – il mondo del design, nell’accezione più ampia del termine, che verrà indagato principalmente attraverso fili conduttori quali circolarità, promozione dei giovani talenti e inclusione. Abbiamo selezionato 10 eventi da non perdere durante la settimana.
MANINTOWN
MANINTOWN presenta il primo issue di The Art of Wine, speciale a cura di Andrea Amadei (sommelier, gastronomo, autore radiofonico e televisivo) dedicato interamente al mondo del vino, indagato attraverso le sue tante interazioni con l’arte e il design. L’evento, ospitato dallo spazio Top Tag, vedrà la partecipazione di diversi designer e artisti. Si terrà lunedì 17 aprile, dalle 17 alle 22, in via Guido Cavalcanti 16. È prevista una degustazione di vini, curata da Cantina Pellegrino 1880.
La cover dello speciale The Art of Wine, realizzata da Jacopo Ascari
Genny Orchid Gazebo
Per il Fuorisalone 2023, Sara Cavazza, direttrice creativa di Genny, ha deciso di trasformare la boutique del marchio nel cuore del Quadrilatero, in via della Spiga 6, in un’elegante lounge verde, creando così uno spazio accogliente, rilassato. Lo store si trasforma perciò in autentico gazebo floreale, liberando l’entusiasmo delle orchidee, simbolo del brand. Per l’occasione, Sara Cavazza ha collaborato con Archiproducts, Jacopo Ascari e Corsi Design, che – precisa la creative director – «hanno contribuito a creare un luogo speciale, un giardino che vivrà una seconda vita all’interno dei programmi promossi da ALAO. È un momento di stile che unisce decoro architettonico, artwork e sentimento green». Dalla collaborazione sono nati diciassette vasi realizzati da Corsi Design, opera di maestri della progettazione del calibro di Gaetano Pesce, mentre Jacopo Ascari ha creato un’esclusiva installazione che incornicerà la vetrina della boutique.
L’artwork di Jacopo Ascari per Genny
Domus Academy
Scuola di design attiva a Milano dal 1982, anno della sua fondazione, Domus Academy è stato il primo istituto a offrire corsi di design post-laurea in Italia, marcando un punto di svolta per il settore a livello internazionale. Attraverso il metodo basato sul learning by designing, l’accademia permette ai propri studenti di imparare attraverso lo studio e la ricerca e, contemporaneamente, di mettere in pratica quanto appreso sviluppando idee e progetti, in contatto diretto con le tante aziende con cui collabora Domus Academy. Dal 17 al 23 aprile, durante la Milano Design Week, la scuola sarà presente nello showroom di Valcucine, in corso Garibaldi 99, con una speciale esposizione dal titolo Ecosophia (eco da ecosostenibilità, sophìa da conoscenza), termine che rappresenta appieno i valori cardine dell’azienda, la cui visione – presente e futura – dell’architettura e del design della cucina non può prescindere dai temi dell’innovazione e della sostenibilità.
Valcucine
We all get to paradise
In occasione di MIART e della Milano Design Week, CABANAmad, spazio multidisciplinare di arte e design con base a Lisbona, organizza in città la mostra collettiva We all get to paradise, in collaborazione con Garage Paradiso di Matteo di Ciommo (via dell’Aprica 8). L’esposizione, on show dal 12 al 22 aprile, includerà opere create appositamente da diversi artisti e designer, e sarà suddivisa in due sezioni, una dedicata all’arte denominata I was…, l’altra – THEYsign – al design. Scopo dell’exhibition è riflettere sul confine tra arte e design, per capire se una distinzione tra i due ambiti abbia effettivamente ancora senso di esistere.
Opere esposte alla mostra We all get to paradise
Lexus
Anche quest’anno Lexus parteciperà alla settimana del design milanese, con nuove proposte artsy che verranno svelate da Superstudio, in via Tortona 27, dal 17 al 23 aprile. Tra gli artwork esposti la nuova installazione di Suchi Reddy, dal titolo Shaped by Air, ispirata alle curve e alla maestria del modello Electrified Sport del marchio automotive, rappresentata in scala, che interpreta alla perfezione l’essenza dei concetti cari al brand, ossia sostenibilità, innovazione, eccellenza del design. Lo spazio Lexus alla MDW ospiterà anche la presentazione pubblica dei prototipi creati dai quattro vincitori del Lexus Design Award 2023.
Montblanc
Montblanc è un marchio che non ha certo bisogno di presentazioni; sin dalla sua fondazione ad Amburgo, nel 1906, ha rivoluzionato la cultura della scrittura con innovazioni straordinarie e oggetti d’eccellenza, ambitissimi dai collezionisti. Per la Milano Design Week, la maison della stella bianca presenterà, in anteprima mondiale, le nuove collezioni all’interno del temporary store “The Library Spirit”, in piazza San Marco 8, nel cuore di Brera, aperto al pubblico dal 18 al 23 aprile. Oltre alle creazioni artigianali della casa, la location ospiterà workshop e altre attività che permetteranno ai partecipanti di avvicinarsi alla art of writing del brand.
Artwork Montblanc
Alessi X The North Sails
Alessi, nome di spicco del design tricolore, e North Sails, leader mondiale nella produzione di vele e prodotti per gli sport acquatici, uniscono le forze per una collab d’eccezione, basata sui valori condivisi da entrambi i marchi, ovvero esclusività, ricerca e performance. Il risultato della partnership verrà presentato nel corso di un evento ad hoc presso lo store North Sails, in via Durini 27, giovedì 19 aprile dalle 18.30 alle 21.
Uno store North Sails
Louis Vuitton Objets Nomades
Louis Vuitton, per la MDW 2023, apre al pubblico, dal 19 al 23 aprile, il suo Nomadic Pavilion by Marc Fornes nel cortile porticato di Palazzo Serbelloni, in corso Venezia 16. Una struttura che ricorda la forma di una navicella spaziale, animata da vari eventi in tutti i giorni della kermesse meneghina, durante i quali rimarrà aperta dalle 10 alle 20. Tra le varie iniziative in calendario, la presentazione del libro Skin, una performance dello studio Atelier Oï, un talk con i designer della collezione Objets Nomades, che hanno reinterpretato e riprodotto per la maison francese, in edizione limitata, quanto hanno osservato nei loro viaggi in giro per il modo.
Anche la griffe per eccellenza della moda luxury, Hermès, conferma la sua presenza alla settimana del design di Milano, portando ancora una volta alla Pelota (via Palermo 10), dal 18 al 23 aprile, nuovi arredi, tessili e complementi d’arredo in una cornice d’autore realizzata appositamente per l’occasione, oggetti emblematici dell’unicità e della ricchezza dell’universo creativo della maison. Dal tappeto Cordélie Arçon in cotone ricamato a mano alle lampade Souffle d’Hermès in vetro, i pezzi convivono armonicamente nell’installazione ideata da Charlotte Macaux-Perelman e Alexis Fabry, direttori artistici della linea Hermès Maison.
Hermès
Armani/Casa
Quest’anno Giorgio Armani, per la prima volta, apre al pubblico del Salone del Mobile le porte di Palazzo Orsini (via Borgonuovo 11), storica sede della sua casa di moda, per presentare le novità della collezione Armani/Casa. Dal 18 al 23 aprile, dalle 10 alle 20, gli ospiti avranno dunque l’occasione di scoprire, nel giardino segreto, la nuova linea outdoor del marchio di Re Giorgio, in particolare i divani e le poltrone da esterni Terence, mentre all’interno dell’edificio troveranno posto mobili di squisita, preziosa fattura, esposti nelle prestigiose sale affrescate al primo piano. L’ingresso è libero.
Il cortile di Palazzo Orsini, quartier generale della maison Giorgio Armani
Nell’immagine in apertura, un artwork realizzato per MANINTOWN da Jacopo Ascari
Per questa primavera, come nuova estensione della linea green One Life One Planetdel marchio, Dsquared2 lancia una collezione co-branded con la popolare serie animata I Puffi, che sarà acquistabile a partire dal 12 aprile. La capsule collection, intitolata Dsquared2 Smurfs, traspone su capi e accessori le inconfondibili silhouette e altre peculiarità dei simpatici personaggi blu, nati negli anni ’50 dalla matita del fumettista belga Peyo e ormai parte della cultura pop, mescolandole con stilemi e materiali tipici del brand Born in Canada, made in Italy. I protagonisti più amati del cartoon, come Handy Smurf, Brainy Smurf, Vanity Smurf, Papa Smurf e Smurfette, vengono così affiancati dal simbolo per eccellenza di D2, lafoglia d’acero rossa.
La nuova collezione del brand celebra i personaggi della serie animata belga
Gli articoli che compongono la collezione presentano una chiara matrice sportiva, evidente nei tessuti come nei volumi dei singoli pezzi. Ad esempio i bomber con dettagli in pile, sia per uomo che per donna, hanno un’applicazione sul petto con Vanity Smurf: sul cappello bianco del Puffo Vanitoso, fa bella mostra di sé la foglia d’acero; le giacche a vento in nylon tecnico, invece, si distinguono per le stampe all-over, ovviamente a tema Puffi.
Giacca a vento e bomber della capsule collection Dsquared2 Smurfs (ph. courtesy of Dsquared2)
È però sul denim, materiale prediletto della griffe, che i fratelli Dean e Dan Caten, fondatori e direttori creativi di Dsquared2, hanno sperimentato maggiormente, realizzando abiti dagli stili e forme più diverse. Le proposte maschili, in questo senso, includono una giacca di jeans dal taglio squadrato, camicie, denim pants dal fit “Sailor” con strappi e shorts a gamba larga, tutti impreziositi da patch che riproducono i personaggi dei Puffi, sulla parte anteriore e posteriore degli indumenti.
Il denim femminile, dal canto suo, opta per i key item del guardaroba, da mixare in massima libertà: giacche modello boyfriend oversize, pantaloncini e jeans dalla vestibilità comoda, tutti dal lavaggio leggermente sbiadito e percorsi da piccole abrasioni.
Capi in denim della capsule (ph. courtesy of Dsquared2)
Una capsule ben assortita, che unisce l’estetica del cartoon ai capisaldi di stile D2
Per quanto riguarda felpe con cappuccio e T-shirt, altri must della capsule, la stampa di riferimento (dagli accenti cromatici vivaci, gialli o rossi) è frutto dell’incontro tra i protagonisti della serie e i motivi più rappresentativi dell’estetica Dsquared2. Le maglie sono disponibili in due varianti, col disegno Smurfs sull’intera lunghezza del capo o col profilo del solo Vanity Smurf sul davanti.
T-shirt e maglie della collezione (ph. courtesy of Dsquared2)
A completare gli outfit provvedono i tanti accessori, tutti confezionati con materiali sostenibili, in linea coi principi eco del progetto One Life One Planet, sempre più importante per il marchio. L’offerta è ampia, tra cappelli da baseball e bucket hat in cotone o nylon, sneakers stampate alte e basse in tela di cotone, zaini e beauty case in nylon, che coniugano stile e praticità grazie alla costruzione d’impronta utilitarian. Per finire, collane a catena raffiguranti Puffo Brontolone, borracce in alluminio e portacellulari in gomma, decorati con le varie personalità degli Smurfs.
Accessori della collezione Dsquared2 Smurfs (ph. courtesy of Dsquared2)
Nell’immagine in apertura, la T-shirt della capsule collection Dsquared2 Smurfs con Papa Smurf (ph. courtesy of Dsquared2)
Giuseppe Lo Schiavo, conosciuto anche come GLOS, è un artista visivo italiano, da sempre appasionato di fotografia, che dopo aver studiato architettura a Roma si è trasferito a Londra, ritenendola il contesto ideale per sviluppare la sua arte. La sua pratica artistica prevede l’uso di nuove tecnologie e dell’intelligenza artificiale, per dare forma a un nuovo concetto di realtà che, in quanto dinamica, può assumere declinazioni ed interpretazioni diverse.
Le opere principali dell’artista
Un elefante incapsulato in una riproduzione della Cappella Sistina a Times Square, su cui si abbatte una cascata di bottigliette di plastica; un gruppo di androidi in fila, piegati davanti a una vertebra gigantesca; scienziati che lavorano in laboratorio e, ancora, una balena che attraversa una spirale di Dna. Queste sono solo alcune delle opere innovative di Lo Schiavo. Ad accomunarle, la volontà di renderle pregne di significato, in modo che non risultino mai operazioni fini a se stesse e mandino un preciso messaggio, utilizzando l’arte come strumento di denuncia sociale.
Sintetica, l’ultimo progetto di Lo Schiavo
Negli ultimi anni, l’artista ha frequentato corsi di biologia e microbiologia per approfondire e spaziare maggiormente nel proprio lavoro. Questo gli ha permesso di sviluppare uno dei suoi ultimi progetti, Sintetica, che verrà presentato a fine novembre al Muse – Museo delle Scienze di Trento. In questo caso, Lo Schiavo ha realizzato delle cellule artificiali in laboratorio per poi filmarle, creando una sorta di esistenza digitale che ha, come Dna, informazioni scelte dallo stesso autore, in grado di cambiare in reazione a interazioni esterne. Le cellule infatti si riproducono, muoiono ed esistono in base alle visite del suo sito web, che rappresenta il loro habitat.
Sintetica, Giuseppe Lo Schiavo
Il rapporto tra arte e nuove tecnologie
L’artista racconta poi come la sua arte sia stata completamente rivoluzionata dalla tecnologia Nft. Essendo il suo un universo artistico prevalentemente digitale, il fatto di dovere, fino a qualche anno fa, trasformare per forza le opere in oggetti fisici, tangibili, le privava del loro significato e natura. Grazie allo sviluppo delle nuove tecnologie, l’arte digitale di Lo Schiavo acquisisce un valore aggiunto, in quanto gli artwork ottengono una propria certificazione, possono essere collezionati e venduti senza dover lasciare la realtà digitale. In questo modo, l’autore si può muovere con maggiore libertà creativa in minor tempo.
Parlando in generale della figura dell’artista moderno in relazione al continuo sviluppo tecnologico, Lo Schiavo afferma che le intelligenze artificiali adoperate come strumento creativo rappresentano una lama a doppio taglio, in quanto permettono a chi ha un’idea ma non le competenze tecniche per attuarla di dedicarsi all’arte, ma al tempo stesso, se non adeguatamente utilizzate e regolamentate, rischiano di sostituire del tutto la figura umana.
Dall’arte reale a quella digitale
L’identità artistica di Lo Schiavo si è sviluppata a partire da due discipline, architettura e fotografia, che sono state la base da cui è poi nata la sua passione per il digitale. Il primo passo, in questo senso, è stato comprendere che la fotografia può essere anche virtuale. È nato così, nel 2013, il progetto Levitation, una serie d’ispirazione surrealista in cui ha lavorato sulla possibilità “di fare staged photography di cose che non esistono”, mescolando elementi diversi per creare un’opera che non corrisponde a una realtà fisica.
Levitation, Giuseppe Lo Schiavo
La seconda consapevolezza raggiunta è stata quella che la fotografia “non è la realtà”, ma una messa in scena. Una serie come Wind Sculptures, sotto quest’aspetto, rappresenta un punto di svolta, col ricorso a coperte termiche per realizzare sculture temporanee e, giocando con i tempi di esposizione della fotocamera, mostrare come la pellicola sia un mezzo che non cattura la realtà com’è.
Wind Sculptures, Giuseppe Lo Schiavo
I progetti futuri dell’autore
Tra i suoi progetti futuri c’è il desiderio di allestire uno spettacolo teatrale nel Metaverso, per il quale ha già in mente uno copione pensato inizialmente per il cinema, che tuttavia si adatterebbe meglio al contesto virtuale, “in cui non sai chi sono gli spettatori e chi gli attori”. Lo Schiavo incarna alla perfezione la figura dell’artista contemporaneo costantemente in fieri, che agisce in una società anch’essa in continuo cambiamento. “L’arte contemporanea – afferma – è sempre in movimento. E anche io lo sono”.
Nell’immagine in apertura, un ritratto dell’artista Giuseppe Lo Schiavo