Candlelight Memorial: lotta e speranza per combattere lo stigma

E’ l’iniziativa nata per nata per sensibilizzare sull’importanza della prevenzione dell’HIV e per combattere lo stigma verso il pregiudizio per chi è sieropositivo. Lo SPAZIO EDIT di Stefano Mortari ha ospitato domenica 19 maggio il Candlelight Memorial  – organizzato da ASA -Associazione Solidarietà Aids – con la partecipazione di una speciale performance dal titolo  “La Vita è Una” che ha visto protagonisti gli attori Angelo di Genio, Tindaro Granata e Alessandro Lussiana. Ha commentato  lo stesso Angelo di Genio: “ Il reading raccoglie uninsieme di testimonianze e interviste di varie persone che affrontano la propria condizione di sieropositivi nel 2019.  Partendo da questa ricerca Tindaro Granata ha creato la drammaturgia di un intervista doppia a due persone Alberto, etero 30 enne (interpretato da me) e Lucio, gay 35 enne (Alessandro Lussiana) testimonianze di una condizione ben diversa dagli anni Ottanta e Novanta, ma comunque stigmatizzata. Si parla di prep, test e di undetectable. Con profondità, ma anche ironia e soprattutto informazione e Vita”. Ha concluso la serata il live music del cantante e compositore Marco Guazzone con la sua band STAG.

“Il Candlelight è nato nel 1983 per ricordare i morti di AIDS- racconta Massimo Cernuschi, medico infettivologo dell’Ospedale San Raffaele di Milano e Presidente di ASA. E prosegue: “Oggi è anche un modo per sensibilizzare contro la discriminazione e lo stigma che ancora colpisce le persone sieropositive e per diffondere informazioni sulla prevenzione. Due messaggi che in Italia vengono quasi ignorati. Siamo davvero entusiasti di poter lavorare con attori e performer per coinvolgere le persone e far conoscere le attività di ASA”.

Special thanks a tutti i partner del progetto: Patrocinio della Regione Lombardia, SPAZIO EDIT di Stefano Mortari (http://www.editmilan.com) , Premiere Venues (https://www.premierevenues.com), Glaizal & Partners (https://www.glaizalpartners.co), Bitter Rouge e Whitley Neill 

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Virgil Abloh x Pioneer DJ

Dal 10 giugno al 22 settembre 2019 il rivoluzionario fashion designer Virgil Abloh, esibirà i modelli skeleton NXS2 nella sua prima mostra museale intitolata “FIGURES OF SPEECH”. Le versioni “TRASPARENTI” dei CDJ-2000NXS2 e DJM-900NXS2 saranno esposte allo Chicago Museum of Modern Art della città natale di Abloh in Illinois, USA. 

In qualità di fondatore di Off-WhiteTM e nuovo Direttore Artistico Uomo per Louis Vuitton, il desiderio di Abloh di colmare le distanze tra musica, moda e arti creative riflette perfettamente la mission di Pioneer DJ, ovvero esplorare i legami profondi e l’armonia che la musica crea tra le persone. 

Virgil Abloh

Come afferma lo stesso Abloh “Nell’intento di conferire un nuovo look e creare nuove sensazioni per l’industria dei CDJ e DJM, ho voluto disegnare una versione trasparente, fuori dagli schemi dei modelli più iconici per ispirare un sound diverso mentre ci si esibisce come DJ; e creare cosi un nuovo terreno di incontro tra tecnologia musicale e interazione umana per raggiungere risultati innovativi”.

A riconfermare le parole del designer, interviene invece Akio Moriwaki, Presidente e CEO di Pioneer DJ“Le creazioni di Virgli Abloh non possono essere incastonate in una classificazione di genere. Egli stabilisce legami arditi tra varie forme artistiche mostrando al pubblico di tutto il mondo le illimitate possibilità creative dell’arte, tra cui esprimersi come DJ. Auspichiamo che la collaborazione con Virgil Abloh apra un nuovo capitolo della storia tra la nostra azienda e il nostro pubblico, che porterà sviluppi ulteriori ed inattesi alla diffusione della cultura DJ. Attraverso lo slogan “OLTRE LA MUSICA”, contribuiremo a diffondere la cultura della musica e a realizzare esperienze musicali più intense.”

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Piazza di Siena: la giornata finale

Alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, i migliori binomi di tutto il mondo si sono contesi la Coppa delle Nazioni Intesa Sanpaolo. Vince la Svezia, quinta classificata l’Italia di De Luca, Marziani, Pisani e Vizzini. Gran finale con le Frecce Tricolori.

Foto Chiara Filippi 
Servizio a cura di Stefania Sciortino e Rosamaria D’Anna

Credits: Newsroom FISE/CONI

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SIVERAL: Il rock meneghino

Noi di Man in Town abbiamo puntato gli occhi su una band della scena rock underground meneghina: i Siveral. I membri della band sono Antonio Magrini,Lorenzo Pasquini, Fernando De Luca, Giovanni Tani JR. Amano le donne e il buon vino: Pasquini si era fatto notare alla Edizione 2016 di X-Factor. Hanno dichiarato che amano i film sci-fi e noir: un’atmosfera che certamente si respira nei loro live. Amano le arti in generale: della fotografia  semplicemente apprezzano il ricordo che evoca, mentre della letteratura l’empatia che stimola attraverso la parola scritta. Si ispirano a mostri sacri del rock quali Pink Floyd e Led Zeppelin.

1)Quali sono state le vostre influenze musicali?

A e L: Le nostre influenze musicali sono abbastanza diverse tra loro e spaziano su un ventaglio di vari generi. Potremmo definire la musica dei Siveral come un Alternative Prog Rock: un’ etichetta certamente un po’ audace ma che rappresenta abbastanza bene il sound del gruppo, influenzato in particolare da grandi maestri come Pink Floyd, AC/DC e Led Zeppelin per quanto concerne l’aspetto strettamente compositivo e da band come 30 Seconds To Mars, Radiohead, A Perfect Circle, Anathema, Deftones, Porcine Tree e Depeche Mode per quanto riguarda più la resa sonora ed il mix finale. Tracce dei nostri ascolti ed ispirazioni si possono ritrovare in “The Future Is Analog”, il nostro primo disco, composto da dieci tracce differenti tra loro, ognuna delle quali racchiude una diversa sfumatura ed interpretazione emotiva.

2) Se poteste vivere in un film quale sarebbe?

A: Recentemente ho visto “I Guardiani Del Destino” un film del 2011 di George Nolfi con protagonista Matt Damon.parla di come si possa modificare il proprio destino se solo lo si desidera realmente …  un po’ poetico, ma mi è piaciuto molto.
L: Direi “Inception” di Christopher Nolan: perdersi fra i diversi piani del proprio inconscio e ritrovarsi a rivivere ricordi e desideri mi affascina.  

3) Da quale altra arte vi ispirate oltre la musica?

A: Adoro la fotografia: molte foto raccontano una storia in un solo istante. Cogliere l’attimo è un fattore comune a molte arti ma nella fotografia è fondamentale, non si torna indietro, quel momento non si ripeterà più e solo con la giusta consapevolezza e sensibilità lo si potrà rivivere.
L: Amo la letteratura. La capacità che hanno certe menti di inventare universi alternativi, esplorare  mondi interiori e riuscire a far vibrare corde comuni a tutti, lo trovo un punto in comune con la musica. Riesce inoltre a stimolare passivamente la creatività di ogni lettore andando a creare visioni uniche ed irripetibili.

4) La vostra musa? 

A e L: Sicuramente ci sono molti stimoli extramusicali come, appunto, cinema, fotografia, arte in generale, che possono spingerti a voler creare il tuo corrispettivo musicale ad essi. Anche un paesaggio particolare o un momento vissuto può essere fonte di ispirazione continua.

5) Progetti futuri?

A e L: il 13 Maggio è uscito il nostro disco e ora siamo impegnati a promuoverlo sia sul web che in sede live. Per una band indipendente è sempre molto difficile riuscire ad emergere, ma stiamo lavorando sodo e speriamo che i risultati arrivino.
6) in quale città sognate di suonare?

A: Direi che le opzioni sono tante, ma per darti un’ idea Londra, New York, Melbourne, sono città molto attente alla musica e che lasciano uno spazio specifico alle nuove proposte, non a caso molti progetti sperimentali emergono proprio da queste città.
L: Uno dei miei personalissimi sogni sarebbe quello di realizzare un tour, non necessariamente gigantesco, in Giappone e negli Stati Uniti. Mi piacerebbe suonare in città come Osaka, Tokyo o le grandi città della costa occidentale o orientale degli USA. E’ certamente un obbiettivo un po’ impegnativo, ma spero prima o poi di riuscire a realizzarlo.
7) cosa vi lega a Milano?
A: Milano è la nostra città. Personalmente la trovo fantastica: è un porto sull’Europa e negli ultimi anni, anche in seguito ad importanti manifestazioni come l’expo, ha ritrovato un’ estetica e una cura prima trascurata.Milano offre molte possibilità, sta arrivando ai livelli di Londra e Berlino.
L: Milano è la città dove sono nato e cresciuto, ho centinaia di ricordi sparsi in giro per le sue strade e penso che siano davvero pochi i motivi che potrebbero spingermi a non viverci più.

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Piazza di Siena: la seconda giornata

Come due anni fa, quando aveva vinto una gara nella prima giornata di Piazza di Siena, Paolo Paini mette la sua firma. Il 49enne emiliano si è infatti aggiudicato con Chaccolie il premio ENI, salendo al primo posto di una classifica comandata a lungo dalla statunitense Jessica Springsteen con Volage du Val Henry. “Chaccolie è una bellissima cavalla, molto veloce e intelligente – commenta Paini -. Non dico banalità se affermo che sono io in gara a farmi guidare da lei, dai suoi ritmi. Devo solo assecondare la sua voglia di fare bene”.

Courtesy: Elisa Galli e Caterina Vagnozzi Press Office

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Al via a Roma Piazza di Siena

L’Italia cerca uno storico tris a Piazza di Siena. Dopo aver vinto la Coppa delle Nazioni Intesa Sanpaolo nelle due ultime edizioni, il CT Duccio Bartalucci, ha presentato ieri alla Galleria d’Arte Moderna il quartetto azzurro: Luca Marziani su Tokyo du Soleil, Riccardo Pisani su Chaclot, l’amazzone Lucia Le Jeune Vizzini su Filou de Muze e, su Ensor De Litrange, Lorenzo De Luca. Quest’ultimo aveva contribuito alla vittoria del 2017 e rilancia: “Ci sono stati dei cambiamenti ma sono molto fiducioso: siamo quattro cavalieri in grande forma”.

Courtesy: Elisa Galli, Caterina Vagnozzi Press Office

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Il trionfo della Resilienza alla 22° edizione del Magna Grecia Awards

Sabato 18 maggio 2019 si è tenuta presso il Teatro Comunale di Massafra in provincia di Taranto, la 22° edizione dei MAGNA GRECIA AWARDS, manifestazione ideata e diretta dallo scrittore Fabio Salvatore che ha come sottotitolo “Tu che mi capisci”, quest’anno completamente declinata al femminile con l’assegnazione dei prestigiosi riconoscimenti a donne che si sono contraddistinte in ambito culturale, sociale, civile, artistico. Da quest’anno il Magna Grecia Awards ha come Presidente d’edizione 2019 Barbara Benedettelli, scrittrice e giornalista, da sempre impegnata attivamente nel sociale.
Super ospite d’onore è stata Anna Dello Russo, pugliese D.O.C. nonché direttore creativo di Vogue Japan, riconosciuta globalmente come Fashion Icon, ha voluto sostenere il suo territorio di cui si sente ambasciatrice.
È tornata in veste di madrina d’eccezione, Lorella Cuccarini, ormai da anni ambasciatrice straordinaria dell’evento. Il Magna Grecia Awards rinnova la sua partnership solidale con 30 Ore per la Vita, sostenendo il progetto in favore dell’AISM, attraverso l’istituzione di un comitato charity coordinato da Maria Teresa Trenta.
Ovviamente i più acclamati sono stati i giovanissimi come Cristiano Caccamo ed Aurora Ruffino protagonisti di tante fiction di successo RAI.
Oppure la sedicenne Elisa Maino, che su instagram con il nome La Maino vanta più di 1.5 milioni di follower, e che con la sua semplicità ha scalato le vette delle classifiche con il suo libro, da cui ne è stato tratto un film. Sicuramente la più commossa nel ritirare il premio.
Poi c’è stata Simona Cavallari, che ha letto l’ultimo discorso pubblico di Paolo Borsellino, quasi una premonizione che lo ha portato alla tragica fine pochi giorni dopo.
Ovviamente Simona grazie alle sue partecipazioni a serie televisive di successo in cui interpretava una poliziotta, viene identificata dal pubblico per questo motivo, infatti ha concesso con simpatia foto a tutta la Polizia di Stato presente, che come dicevano loro:” sei una di noi”.
Non sono mancati momenti di goliardia, come ad esempio quando è stata premiata Barbara Foria con il Premio “Maska” riconoscendo la sua effervescenza sul palcoscenico, la quale è garanzia di ilarità e sorriso travolgente. Non ha mancato di coinvolgere tutti i presenti improvvisando degli sketch unici, come solo lei sa fare.
Poi è stata la volta di Cristina Parodi che ha ricevuto il premio “Clio”, Signora della televisione italiana, giornalista di razza. Con il suo fascino, la sua eleganza, la classe e la padronanza di sé infondono sicurezza e certezze. All’indiscusso successo professionale si unisce il ruolo di madre complice ed amorevole e il nobile impegno sociale e civile.
L’evento si è concluso con la premiazione di Fiammetta Borsellino: Premio “Eccellenza Franco Salvatore” La fiducia nello Stato che ha sempre contraddistinto l’attività del suo papà è l’eredità morale più grande che una figlia può ricevere e custodire. Per questo altissimo è l’impegno morale e civile vissuto come figlia vittima di una strage che ha sconvolto la storia della nostra Repubblica. Mafia. Crudeltà. Via D’Amelio.

Foto: Daniele Galli

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Born to dare

A sinistra A destra
Giubbino Puma  Giubbino Z Zegna 
Camicia Marni  Camicia MSGM
Pantaloni Z Zegna  Pantaloni Barena
Sneakers Z Zegna  Sneakers Z Zegna 
Occhiali Moscot  Occhiali Moscot 
Da sinistra
Total Look Valentino 
Totol Look Stella McCartney 
Total Look Dolce e Gabbana 
Da Sinistra 
Completo Barena 
Felpa Rifle 
 
Giacca Z Zegna 
Felpa North Sails
Pantaloni Cos
Occhiali Mykita
 
Completo Barena 
Felpa Rifle 
Occhiali Mykita
Giacca Daks 
Felpa Z Zegna 
Pantaloni Tommy HIlfiger 
Scarpe Z Zegna
A sinistra 
Total Look Marni 
 
Total Look Z Zegna 
Tracolla Tommy HIlfiger
Total Look Adidas
Da sinistra
Anorak Ermenegildo Zegna 
Maglia Wayerob 
Pantaloncini Wayerob 
 
Maglione Acne Studios 
Pantaloncini Acne Studios 
 
Felpa con zip MSGM 
Maglia Wayerob 
Pantaloncini MSGM 
 
Da sinistra 
Total Look Prada
 
Total Look Lanvin
Giacca Barena 
Felpa Tommy HIlfiger 
Pantaloncini Tommy HIlfiger 
Scarpe Lotto
 
Felpa Tommy HIlfiger 
Pantaloni Ermenegildo Zegna 
Scarpe Lotto 
A sinistra
Felpa Adidas 
Maglietta Cos 
Pantaloni Ermenegildo Zegna
Occhiali Moscot 
 
Felpa Andrea Pompilio 
Maglietta Cos 
Pantaloni Ermenegildo Zegna  
Occhiali Moscot
Da sinistra 
Total Look Puma
 
Total Look Robe di Kappa 
 
Total look Lotto 
In copertina:
Da sinistra 
Pantaloncini Andrea Pompilio, Scarpe Lanvin
Jeans Roy Rogers, Scarpe Ermenegildo Zegna 
Anorak Roy Rogers,Scarpe Puma 
Jeans Calvin Klein Jeans, Scarpe Puma 
Camicia Calvin Klein Jeans, Pantaloncini Calvin Klein Jeans ,Scarpe Puma 

FOTOGRAFO: ANGELA IMPROTA
STYLING : GIUSPPE CECCARELLI
Mua Claudio Furini 
Assistente Paola Marino 
Make up NARS
Hair PAUL MITCHELL 

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Le SPA di design da scoprire ora

Non solo trattamenti per viso e corpo o momenti di relax. Ci sono progetti e ambienti che li ospitano e portano la firma di archistar e famosi designer. Una selezione di piscine, spa e terme d’autore in giro per il mondo.

Lord Norman Foster

C’è lo stile inconfondibile di Lord Norman Foster, uno tra i principali esponenti dell’architettura high-tech, dietro la ristrutturazione di The Dolder Grand, Zurigo. L’architetto britannico è riuscito a far convivere in perfetta armonia lo storico edificio principale del 1899 con la parte più moderna, collegando passato e futuro. Foster ha trasformato la Curhaus del 1899 in un City Resort di lusso con un centro termale di 4.000 metri quadrati. La posizione dell’hotel offre agli ospiti una magnifica vista su Zurigo, il lago e le Alpi.

Richard Meier

La classe e l’eleganza di Miami per il Falkensteiner Hotel & Spa Jesolo, Lido di Jesolo, hotel 5 stelle progettato dall’architetto statunitense Richard Meiercon e l’interior design di Matteo Thun. I due si sono occupati anche della grande piscina all’aperto, della vasca idromassaggio, della piscina interna e dell’Acquapura spa, 1500 metri quadrati di wellnesscon vista mare.

Patricia Urquiola

Recentissima apertura per la nuova spa Valmont all’interno del Sereno, 5 stelle lusso aTorno, sul lago di Como. L’archistar Patricia Urquiola(che ha curato tutto il design di interni ed esterni della struttura) ha ricavato l’area benessere nella darsena della proprietà che ospita Il Sereno, dando vita a un’oasi contemporanea in armonia con la storia originale dell’edificio e con il paesaggio circostante. 

Ingo Maurer

La luce è un elemento dominante per il Seiser Alm Urthaler, Alpe di Siusi, concepita per riempire tutte le zone, da Ingo Maurer, che dal 1966 progetta lampade e sistemi di illuminazione. I raggi del sole filtrano in modo soffuso negli spazi in legno, acciaio, vetro e marmo, contribuendo all’insieme come parti dello stesso design. La costruzione interamente in legno, la luce in prevalenza naturale e l’utilizzo di materiali biologici caratterizzano l’hotel e la spa. Il reparto wellness è un mondo del benessere di settecento metri quadrati e due piani, tra bagni, massaggi e relax. 

Matteo Thun

Il Vigilius Mountain Resort, Lana, The Dolomite Arena, ha dietro la filosofia-concept del grande architetto, designer e accademico di Bolzano Matteo Thun che ha curato anche l’area lounge e la wellness che comprende spa, piscina e sauna. A 1500 metri di altezza sopra Lana, vicino a Merano, questo resort di montagna si trova nel silenzio totale: zero traffico e nessun altro edificio nei dintorni. L’edificio sembra un gigantesco tronco d’albero adagiato al suolo, in legno e vetro. Fuoco e acqua sono ovunque: camini interni ed esterni, un canale a ruscello che scivola sul tetto, fontane e bagni idroterapici. 

Opera dello studio Matteo Thun e Partneranche la riconversione architettonica della Spa del JW Marriott Venice Resort & Spa, Venezia, la più grande della laguna. Un rifugio di relax e benessere di oltre 1.700 metri quadrati affacciato sulla laguna. Nell’’edificio principale i soffitti alti e il tetto spiovente in legno originali si sposano con lo stile moderno dalle linee pulite caratteristico del brand JW Marriott e con l’utilizzo di materiali naturali locali. La spa comprende una Spa Suite, raggiungibile anche in barca, affacciata sulla laguna e otto sale per i trattamenti (sei provviste di pontile esterno con lettini).

Peter Zumthor

L’architetto svizzero ha creato uno spazio incredibile per The 7132 Vals Thermal Baths & Spa a Vals utilizzando pietra, vetro e la luce naturale con aperture sulle montagne, per creare un viaggio sensoriale insolito. Naturalmente i trattamenti sono in sintonia, dal massaggio a quattro mani agli oli di erbe calde di tradizione ayurvedica a quello Chi-Yang di tradizione cinese agli oli purissimi con particelle d’oro. 

Frank O. Gehry

Non poteva che portare la firma di Frank O. Gehryl’hotel Marquès De Riscal di Elciego. Il piccolo borgo medievale immerso tra i vigneti della Rioja è poco distante da Bilbao, dove l’architetto canadese ha curato il Guggenheim Museum. La mano di Frank Gehry firma un edificio dallo stile inconfondibile: cubi che sembrano sospesi nel vuoto, circondati e sormontati da lamine in titanio modellate come la gonna di una bailadora de flamenco dai riflessi rosa, oro e argento. Tra le mura dell’hotel, Caudalie ha trovato una cornice ideale per i trattamenti di Vinothérapie. Anche qui, come in tutte le spa Caudalie, l’architetto Yves Collet dello Studio Collet & Burger di Parigi, ha curato l’interior design dei 1400 metri quadrati che si sposano armoniosamente con il grande progetto di Gehry e con la cultura spagnola.  

Marcio Kogan

Il design degli interni dell’AND Vineyard Resort & Spa, Evora nelle colline dell’Alentejo, poco distante da Evora, così come gli spazi esterni e la spa sono stati interamente ideati e progettati da Marcio Kogan. L’architetto brasiliano si è ispirato ai paesaggi della pianura dell’Alentejo inserendo l’architettura dell’hotel nel cuore della natura, in un’irripetibile atmosfera di modernità, naturale bellezza e quiete, con un’attenzione tutta particolare rivolta ai dettagli. Cinque stelle dalle linee pure ed essenziali, L’AND Vineyards Resort è immerso in una proprietà di oltre 26 ettari. L’hotel accoglie la spa Vinotherapie Caudalie che propone tutti i trattamenti del marchio che coniugano le virtù dell’acqua sorgiva naturalmente calda, ricca di minerali e oligoelementi, alle più recenti scoperte scientifiche sui benefici della vite e dell’uva.

Lissoni Associati

Il progetto di Lissoni Associatidel Conservatorium Hotel di Amsterdam che comprende anche la spa Akasha Holistic Wellbeing, occupa gli spazi dell’ex conservatorio di Amsterdam, costruito nel XIX secolo. La sensazione gotica originale dell’edificio è rimasta invariata mentre nuovi elementi, come il cortile in vetro coperto, sono stati inseriti per creare un contrasto tra antico e moderno.

Lissoni Architettura ha progettato anche il Roomers Hotel di Baden Baden , ospitato in un nuovo edificio. L’hotel con spa si estende su 12.000 metri quadrati, con uno stile modernista che si inserisce in modo coerente all’interno dell’area e allo stesso tempo crea un contrasto con gli edifici storici del quartiere. Nelle aree pubbliche, Piero Lissoni ha creato una serie di spazi calmi e suggestivi, ordinati intorno a un foyer dal design minimalista, che incorpora elementi come antichi portali di chiese e giardini adiacenti con una terrazza all’aperto.

Per The Middle House di Shanghai il lavoro di Lissoni Architettura comprende il concetto di facciata e l’interior design di due edifici a torre. The Middle House è il quarto progetto della pluripremiata The House Collective di Swire Hotels. The Middle House Hotel comprende 111 camere, ristoranti, spazi per eventi, piscine e spa. Le caratteristiche stilistiche tipiche della storia e della cultura dell’artigianato locale sono in relazione con elementi contemporanei per generare un equilibrio spaziale.

Antonio Citterio Patricia Viel

Il progetto della struttura del Mandarin Oriental di Milan è stato ideato e curato dallo studio milanese. Intervenendo su quattro edifici adiacenti del XVIII secolo, l’architetto Citterio ne ha armonizzato la fusione integrando qualche elemento d’ispirazione orientale in un concetto d’interior milanese. La spa dell’hotel offre un approccio olistico al benessere. Qui l’Oriental Heritage dell’albergo è espresso al suo massimo sia per quanto riguarda i trattamenti che per le scelte architettoniche. Ispirandosi alla filosofia del Feng-Shui, sia per l’uso dei materiali (fuoco, terra, metallo, acqua e legno) che per la disposizione degli ambienti, gli architetti hanno armonizzato gli spazi e il design per creare un universo di relax e rinascita. 

Tadao Ando

Il Setouchi Aonagi di Matsuyama è un hotel di lusso con 7 suite realizzate e progettate da Tadao Ando, costruito su una montagna, aperto verso il cielo e il mare (Seto Inland Sea). Con la sua estetica minimalista, l’hotel comprende anche una spa e una piscina panoramica, circondata da alti muri in cemento a vista (come l’hotel), che si estende per 30 metri in direzione del mare. L’acqua cambia colore secondo il riflesso del cielo.

Jacques Garcia

Il Métropole di Monte-Carlo è uno degli hotel storici del principato di Monaco ed è stato completamente rinnovato sotto la direzione di Jacques Garcia. Il designer francese ha saputo conservare il suo fascino mediterraneo. La Spa Métropole by Givenchy è stata invece creata dall’interior designee francese  Didier Gomez.

Sir Nicholas Grimshaw

Al centro del progetto Thermae Bath Spa dell’omonima città termale inglese c’è il New Royal Bath, creato da Sir Nicholas Grimshaw & Partners. Il complesso comprende nuove costruzioni e restauro di strutture già esistenti. Un certo numero di edifici storici che fanno parte della struttura come il Cross Bath e l’Hot Bath sono stati restaurati e affiancati ai nuovi. Così il mix di stili (quello degli edifici di epoca georgiana esistenti e il design contemporaneo) rende Thermae Bath Spa molto interessante dal punto di vista architettonico. L’edificio è nato per celebrare il terzo millennio. Grimshaw & Partners sono stati selezionati tra 140 progetti originali, per il loro uso innovativo dei materiali.

Jean-Michel Gathy

L’archistar Jean-Michel Gathy, che ha progettato molti degli hotel e spa più significativi con il suo studio Denniston,ha firmato The Chedi Andermatt, uno dei resort montani di design più lussuosi al mondo, nella Valle Orsera in Svizzera. Il 5 stelle unisce in un riuscito connubio equilibri asiatici ed elementi tipici degli chalet elvetici creando un’atmosfera cozy ed elegante. La spa si estende per 2400 metri quadrati e regala viste mozzafiato sul panorama circostante, grazie alle vetrate che circondano la piscina olimpionica da 35 metri.A completare l’ambiente assi di legno chiare, tappeti e divani e otto camini di design.

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Traditore, Spietato: ecco il momento d’oro di Alessio Praticò

Alessio Praticò, Calabrese, sta vivendo un momento artistico davvero incredibile. Infatti, se guardate Netflix, lo potete vedere protagonista al fianco di Riccardo Scamarcio ne “Lo Spietato”.
Nel caso siate appassionati del Festival di Cannes, sarà li a presentare il nuovo film di Bellocchio: “Il Traditore”, al fianco di Pier Francesco Favino, sarà l’unico film italiano in gara.
Direi che meglio di così non si può chiedere al destino.

Questo è il tuo momento d’oro, sei protagonista nelle migliori uscite al cinema e TV, come ti senti.

Ovviamente sono super felice, in quanto come dico sempre per me il successo è il poter fare il lavoro che ho scelto di fare e che faccio principalmente per passione.

Per chi non l’avesse visto “Lo spietato”, com’è stato girare riportando in vita gli anni 80’ e 90’.

È stata un’esperienza bellissima e divertentissima, in quanto si è creata un’alchimia straordinaria con tutti gli attori, in particolar modo con Riccardo (Scamarcio) ed Alessandro (Tedeschi) con i quali ho condiviso la licenza di poter essere sempre cialtroni.
E questo anche proprio a scopo di sceneggiatura in quanto dovevamo raccontare vent’anni di amicizia.
Il tutto era avvallato dal regista Renato De Maria.
Ci tengo a precisare che il film è liberamente tratto dal libro intitolato “Manager calibro 9”, che ci rimanda immediatamente alla Milano degli anni di piombo.
Insomma, è un omaggio al genere poliziottesco degli anni 70’, con una lettura in chiave tragicomica.

Com’è stato lavorare con il maestro Bellocchio, andrete anche al Festival di Cannes con “il Traditore” ed uscirà al cinema il 23 maggio.

Innanzitutto, l’essere stato convocato direttamente dal regista senza passare dal lungo processo dei provini, questa è stata la prima vera soddisfazione che ho avuto. La considero una super esperienza in quanto mi considero una spugna io, e trovandomi a lavorare con lui, non fatto che imparare ogni singolo momento condiviso.
È un regista che lascia molto spazio agli attori per parlare ed interagire, non lo fanno tutti, questa è una cosa che non mi sarei aspettato, e mi ha piacevolmente sorpreso.

Quale ruolo ti piacerebbe interpretare dopo tutti questi cattivi

Personalmente sono quanto ci possa essere di più lontano dal cattivo, mi piacerebbe molto il potermi confrontare con un ruolo più leggero.
Una bella commedia al cinema o TV mi manca, invece a teatro l’ho già fatto.

Quanto c’è di stereotipo nei ruoli che interpreti, nel senso, se eri nato a Bolzano?

Pensa che il primo film che ho fatto è “Antonia”, prodotto da Luca Guadagnino, dove, io calabrese interpretavo un milanese, film peraltro ambientato negli anni 30’, quindi parlavo con l’accento di quel periodo.
Poi forse il caso ha voluto che in questi ultimi anni ci fossero storie ambientate e girate in Calabria e quindi ci son caduto a pennello.

Cosa ne pensi del cinema italiano.

Storicamente ha tante cose da dire e da raccontare, una miriade di registi che hanno composto la storia del cinema mondiale. Siamo molto bravi sui generi, forse dovremmo avere il coraggio di ripercorrere questa strada. Generi peraltro, copiati ed emulati in altri paesi.
Invece noi li guardiamo sempre con quell’occhio un po’ snob.
La commedia all’italiana è stata esportata ed ammirata in tutto il mondo.

Qual è la differenza nel recitare in una serie TV o per il cinema per te.

Assolutamente nessuna, come non c’è nemmeno tra cinematografica e teatrale, la differenza è solo il mezzo. Vi è solo la buona e la cattiva recitazione.

Chi era il vero sex symbol tra te e Scamarcio sul set de “Lo Spietato”.

ride(ndr) ti stupirò, Alessandro!

Foto: Alessandro Rabboni

Styling: Identity Communication

Grooming: Cinzia Carletti per Making Beauty

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A Cannes con Magnum

Sulla passerella di Cannes star internazionali e nostrane come Rita Ora, Aya Nakamura, Clara Amfo, Dabiz Munoz, Palina Rojinski e Cristiano Caccamo si sono ritrovati grazie a Magnum al Festival Internazionale del Cinema di Cannes per celebrare la campagna Magnum’s Never Stop Playing. Una recente ricerca ha rivelato che più di un quarto (27%) della popolazione del Regno Unito non si abbandona a ciò che gli dona veramente piacere per paura di essere giudicati. I talent internazionali chiamati dal brand sono stati riuniti come manifesto per il loro approccio spensierato alla vita, ma soprattutto perché condividono l’ambizione di ispirare le nuove generazioni a vivere in maniera genuina e a non lasciarsi influenzare dai pregiudizi.

Il pomeriggio all’insegna del piacere al Magnum Beach è iniziato con una conferenza dove gli invitati hanno ascoltato le motivanti storie di Aya, Clara, Dabiz, Palina and Cristiano sulle sfide che hanno dovuto affrontare nel perseguire ciò che amano e in che modo hanno sfidato, scherzosamente e con leggerezza, giudizi e opinioni degli altri per indulgere in ciò che porta loro vero piacere. Il panel è poi terminato con una straordinaria performance di Rita Ora, che ha cantato due dei suoi pezzi più playful, anywhere e let you love me accompagnata da una chitarra acustica.

Sulle orme della collaborazione di Magnum con l’iconica Iris Apfel, che ha dato il via alla campagna con splendidi contenuti video che incarnano il concetto di True to Pleasure, questi prestigiosi ospiti continuano la missione di Magnum nel voler ispirare le persone a vivere proprio come Iris, determinati nella ricerca del piacere.

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Meccaniche Veloci pronto alla regata

Il team del WB Seven ha fatto il suo esordio iniziando il periodo di preparazione alla Regata dei Due Golfi organizzata dallo Yacht Club Lignano. Ad oggi l’obiettivo è quello di conquistare un posto sul podio al prossimo campionato mondiale D-Marine ORC che si terrà dall’1 all’8 giugno a Sebenico (Croazia).

Il WB Seven prenderà parte alla regata con i colori dello Yacht Club di Parma nella categoria “corinthian” ovvero quella parte della competizione riservata agli equipaggi non professionisti. La manifestazione avrà una anche un messaggio particolare. Infatti il team ha stretto una collaborazione con Ami (Ambiente Mare Italia) e sulle vele e sulle divise dell’equipaggio di WB Seven campeggerà anche il logo “no plastic”. Un contributo alla campagna di sensibilizzazione verso i temi ambientali mettendo sotto i riflettori l’inquinamento da plastica dei mari, sperando che la situazione possa migliorare quanto prima.

Salirà a bordo dell’imbarcazione anche Meccaniche Veloci, brand di orologeria dall’anima italiana e una produzione Made in Swiss. Meccaniche Veloci diventa dunque main sponsor della WB Seven dove il logo sarà posto al centro della randa e del fiocco, in bianco su fondo nero. Oltre che come sponsor, Meccaniche Veloci sarà presente anche fisicamente. Cesare Cerrito, CEO del brand svizzero ed appassionato velista, sarà uno dei dodici componenti dell’equipaggio guidato dal timoniere Mauro Pelaschier.

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Verso l’estate: i profumi per questa stagione

Anche se il vero caldo non è ancora arrivato, noi abbiamo già pensato ai nuovi profumi per l’estate. Le nuove fragranze per questa stagione si alternano tra note frizzanti e altre più calde adatte per le serate più fresche. Che siate alla ricerca della brezza marina o meno, è il momento di scoprirle subito.

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10 orologi da avere subito

L’orologio è uno degli accessori maschili a cui tutti teniamo di più e che rappresenta meglio il nostro stile e la nostra personalità. Per non farci trovare impreparati questa stagione, ecco alcune nuove proposte da portare con noi durante la prossima estate.

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Verde e sostenibilità: la Milano Outdoor Week

Dal 22 al 26 maggio 2019 arriva in via Fiori Chiari, nel cuore del capoluogo lombardo, MOW-Milano Outdoor Week. Uno spazio nel cuore di Brera ospiterà, per cinque giorni, un importante evento che dimostra come un’importante via possa essere vista e vissuta attivamente dalla comunità al pari di un terrazzo o giardino di casa. Il progetto nasce dall’unione di design e natura, insieme per il futuro della città.

Lo spazio, messo a disposizione da Robertaebasta, Galleria d’arte antiquaria tra Milano e Londra, ospiterà dei dibattiti nei giorni 22-23-24 alle ore 17:00. I talk sono organizzati dalla rivista Villaegiardini, storico magazine attento e sensibile alla vita nel verde. Le tematiche all’ordine del giorno saranno: la natura, l’arredo urbano e il design, discusse e approfondite da professionisti del verde e dell’architettura. Dai paesaggisti come Emanuele Bortolotti, Flora Vallone, Massimo Semola, Patrizia Pozzi e Roberta Peverelli, agli architetti e desinger come Marc e Paola Sadler, Guido Canali e Giovanna Latis.

L’evento Milano Outdoor Week verrà inaugurato la sera di Giovedì 23 Maggio con un opening speciale, tra un brindisi e buona musica live presso la Galleria Robertaebasta di Via Fiori Chiari 3 al quale sarà possibile accedere previo accredito all’indirizzo presente sul save the date del MOW.

Partner importanti del progetto saranno i vivaisti, le aziende legate ai temi della sostenibilità e i produttori di arredi outdoor. Da Mapei a Unopiù fino a Officine Ciani e Touseè gioielli. Venite a trascorrere piacevoli momenti di realx, svago e informazione catapultati in una realtà green ed eco-friendly tra desing, interessanti dibattiti e una suggestiva location cittadina.

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Piano City Milano 2019

PIANO CITY MILANO 2019 è il festival musicale che valorizza la città che cambia, racconta i quartieri e promuove la cultura. Anche grazie a partner con i suoi stessi valori il festival di pianoforte, in calendario nel capoluogo lombardo da venerdì 17 a domenica 19 maggio regalerà ai milanesi, turisti, appassionati e curiosi, oltre 50 ore di musica tra quartieri, case, terrazze, grattacieli, parchi, musei e teatri.

L’evento di ampio respiro che coinvolge l’intera città, rendendola ancora più affascinante, ogni anno permette di scoprire luoghi insoliti offrendo al pubblico nuovi indirizzi, e che pur mettendo al centro la musica riesce a offrire molto di più. L’edizione di quest’anno si contraddistingue in particolare per una forte attenzione ai temi ambientali e per questo, grazie al supporto di LifeGate e ATM, è stata pensata all’insegna del “plastic less”, quindi con un ridotto consumo di materiali plastici, e della mobilità sostenibile. Non solo, ci si potrà anche immergere nella bellezza della musica sotto la luce della luna e delle stelle oppure ritrovarsi a camminare nel silenzio della città che dorme per partecipare a uno degli esclusivi concerti che si tengono all’alba o spingersi nei quartieri fuori dal centro per ascoltare pianisti di fama mondiale e giovani talenti. Fra i concerti più sentiti di questa edizione, che dimostrano la forte attenzione ai temi sociali di Piano City Milano, ci sono infatti quello che si terrà al Bosco di Rogoredo, dove sarà protagonista Emanuele Misuraca (domenica 19 alle ore 16), quello di Dardust a Gratosoglio (domenica 19 alle ore 19.30), e quello organizzato nel particolare contesto del Refettorio Ambrosiano (domenica 19 alle 10).

Con un ricco calendario di eventi e oltre 450 concerti gratuiti (alcuni su prenotazione), Piano City Milano è possibile solo grazie al supporto di una rete di aziende (Intesa San Paolo, Campari, Hermès Italie, Red Bull, Volvo) che contribuiscono a portare la musica in tutti i luoghi di Milano on un messaggio comune: quello di una città che cambia, si trasforma e si vuole avvicinare sempre di più a ogni tipo di spettatore a beneficio di profondi valori come quelli della musica, della cultura e della conoscenza in generale.

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A model’s talk: Radu Ionut

Sei molto giovane e molto seguito sui social media, specialmente su Instagram. Preferisci i social o le attività da modello?

Si ho solo diciannove anni e penso siano due attività entrambe necessarie, Instagram è un’ottima piattaforma di promozione personale per essere notati da clienti e brand.D

Torni spesso a casa o sei molto occupato a causa dei tuoi viaggi?

Vivo principalmente a Bucarest, la mia città natale ma per lavoro viaggio molto. Ho firmato il mio primo contratto di lavoro 6 mesi fa e al momento non ho molto tempo di stare a casa perché viaggio spesso

Potresti suggerirci quindi qualche posto caratteristico a Bucarest?

Il centro storico è molto particolare ed è l’ideale per chi ama la vita nottura perché pieno di club. Le strade sono molto carattristiche, rimaste intatte con l’architettura di 50 anni fa.

Qual è il tuo posto preferito nel mondo?

Penso New York, sono stato lì due mesi per lavoro. Le persone sono davvero carine e offre molte opportunità

Se dovessi dare un consiglio di stile quale sarebbe?

Il mio preferito è Armani, classico senza troppi colori o almeno quelli essenziali come bianco e nero.

I tuoi capelli sono senz’altro un punto di forza, sei biondo naturale?

Sono biondo scuro, al momento li decoloro. Uso solamente il balsamo dopo lo shampoo e mi trovo molto bene con L’Oreal

Ti abbiamo visto lavorare con Bruce Weber, raccontaci qualcosa di lui

Ho lavorato con lui poco prima di andare a New York, sono stato a Miami una settimana e mezza, è stata un’esperienza incredibile perché abbiamo scattato in moltissimi posti: a casa sua, sulla spiaggia o nell’oceano, quindi indossavo per lo più costumi da bagno e intimo. Weber è davvero bravissimo ed è un piacere lavorare con lui.

Quali sono i tuoi sogni?

Non sono ancora sicuro, ma sogno un futuro nella moda. Mi piacerebbe anche provare a fare l’attore, magari a New York.

Fotografo: Antonio Avolio 
Stylist: Stefano Guerrini 
Stylist’s assistants: Fabiana Guigli, Davide Spinella 
Grooming: Matteo Bartolini @Freelancer Agency using R+CO 
Model: Radu Ionut @Independent Models MGMT
Intervista: Massimiliano Benetazzo

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Delvaux lancia una collaborazione dai tratti magici

Classe, eleganza e surrealismo. Ecco le parole chiave della nuova collaborazione tra la storica, e più antica al mondo, casa di pelletteria belga: Delvaux e La Fondazione Magritte. Due simboli del Belgio insieme per una capsule dal grande fascino che rende omaggio a Renè Magritte, tra i più originali e grandi pittori del 900’, nonché definito il padre del movimento surrealista. 

I suoi celebri capolavori, tra cui: L’Uomo con la Bomboletta, Gli Amanti e La Promessasono armoniosamente vivi più che mai sui pezzi della pelletteria belga: dai portadocumenti da viaggio ai  borselli, dalle borse da lavoro a quelle porta computer. Delvaux, maison fondata nel 1829, sceglie l’arte per la sua prima vera collaborazione in quasi duecento anni di attività. Cappelli, nuvole, chiavi; queste le icone magrittianeche compaiono su quella che è la prima linea del marchio dedicata, anche, al mondo maschile. 


Pezzo cult della collaborazione è la borsa D-OFF che, grazie alle sue dimensioni si adatta a più occasioni, da un giro in centro città ma anche per un viaggio fuoriporta. Manici, interni, fodere e chiusure in pelle richiamanti la serratura simbolo dell’artista; Il brand cura con dedizione i dettagli dei suoi prodotti aprendosi ad un progetto interessante e mantenendo i suoi caratteri distintivi, ogni simbolo presente rimanda a quello successivo in un piacevole gioco vedo-non-vedo. La pelletteria surrealista godrà, inoltre, di diverse scelte cromatiche: dal blu marino all’avorio e dal celeste al nude. 

Due eccellenze belghe con percorsi affascianti e unici che hanno segnato nel tempo due tracce diverse. La Maison di alta pelletteria è fornitrice ufficiale della Corte del Belgio dal 1883 e simbolo di raffinatezza ed eleganza femminile, i suoi archivi sono in costante aggiornamento e presentano oltre 3000 borse. Amica del progetto è la Fondazione Magritte che nasce nel 1998 a Bruxelles come un’organizzazione non-profit con lo scopo di proteggere, diffondere e far vivere (e rivivere) vita, opere e anima del pittore in Belgio e nel mondo.

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Calvin Klein: I SPEAK MY TRUTH

Alla scoperta della nuova campagna proposta da CALVIN KLEIN, brand che da oltre cinquant’anni si impegna a provocare, sfidare e ridefinire lo status quo. Alcune delle figure più influenti del mondo contemporaneo raccontano la propria storia in una serie di video firmati dal rinominato regista Jonas Lindstroem e delle fotografie di Mario Sorrenti. Tra i protagonisti ritroviamo A$AP Rocky, Bella Hadid, Billie Eilish, Kendall Jenner, Noah Centineo e Shawn Mendes.
Il filo conduttore è la libertà di esprimere sé stessi in modo disinibito e persino provocatorio: la nuova campagna è un invito a SPEAK YOUR TRUTH all’interno di #MYCALVINS – hashtag che vuole dar voce e riunire persone a livello globale.
La campagna è stata svelata a livello mondiale il 9 maggio e andrà avanti per episodi, ognuno dei quali prevede il lancio di un video, che verrà successivamente pubblicato su piattaforme digital, social media e spazi esterni di grande impatto.

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CANDLELIGHT MEMORIAL

Torna l’appuntamento con ASA-Associazione Solidarietà AIDS in occasione del Candlelight Memorial, un evento nato per sensibilizzare la prevenzione dell’HIV e combattere lo stigma in 115 città nel mondo.
Questa volta il tema sarà “Non mollare: continuiamo a lottare per la salute e i diritti” e si svolgerà domenica 19 maggio dalle 18.00 alle 22.00 presso lo SPAZIO EDIT di Stefano Mortari.
In programma la partecipazione di alcuni artisti che si esibiranno con performance teatrali e musicali allo spazio EDIT, tra questi vi sono gli attori Angelo di Genio, Tindaro Granata e Alessandro Lussiana e il cantante e compositore Marco Guazzone.
Massimo Cernuschi, medico infettivologo dell’Ospedale San Raffaele di Milano e Presidente di ASA commenta: “Il Candlelight è nato nel 1983 per ricordare i morti di AIDS. Oggi è anche un modo per sensibilizzare contro la discriminazione e lo stigma che ancora colpisce le persone sieropositive e per diffondere informazioni sulla prevenzione. Due messaggi che in Italia vengono quasi ignorati. Siamo davvero entusiasti di poter lavorare con attori e performer per coinvolgere le persone e far conoscere le attività di ASA”. 
Il messaggio che ASA Milano intende trasmettere è sicuramente di prevenzione, invitando a superare lo stigma verso le persone sieropositive. Durante tutta la durata dell’evento saranno a disposizione operatori qualificati per fornire informazioni e distribuire materiale informativo.

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Divine Bovine: monumenti e testimonianze

Le pitture rupestri nelle grotte di Lascaux in Dordogna e in quelle spagnole di Altamira sono i primi esempi di raffigurazioni in epoca preistorica, che conosciamo essere di opera umana. Non è un caso che l’origine della storia artistica di questo pianeta inizi proprio con dei bovini. Questi animali sono compagni di vita dell’uomo dall’inizio dell’Olocene, ovvero tra i 10.000 e i 7.000 anni fa, quando è avvenuta la “rivoluzione neolitica”, la prima grande rivoluzione dell’agricoltura. L’uomo è passato gradualmente da un’economia di sussistenza basata su caccia e raccolta a una incentrata sull’allevamento e la coltivazione.

Toni Meneguzzo per cinque anni si è avventurato in diverse regioni dell’India, dove è nato e si è diffuso l’Induismo: Tamil Nadu, Karnataka, Andhra Pradesh, Orissa, Uttar Pradesh, Madhya Pradesh, Assam, Rajasthan, facendocene scoprire le tradizioni attraverso un punto di vista esclusivo.

In un viaggio lungo e intenso tra il 2008 e il 2013, acquisisce un repertorio vastissimo di un’arte che sta scomparendo. Divine Bovine è il frutto di questo viaggio: un progetto artistico, antropologico, ma anche di testimonianza della tradizione Hindu, quella di onorare il raccolto e la sacralità delle mucche allo stesso tempo, in quanto elementi fondamentali e correlati per la sussistenza dell’esistenza umana, così come da tradizione millenaria. Secondo questa tradizione – ormai in via di estinzione, e su cui non esistono praticamente fonti documentarie, essendo tramandata oralmente di villaggio in villaggio – durante le celebrazioni delle feste rurali, un esemplare di mucca viene donato al tempio come ringraziamento per il raccolto. Gli animali, adornati con ghirlande, fiori e vari paramenti, vengono dipinti direttamente sul manto con pigmenti coloratissimi, che li rendono vere e proprie opere d’arte viventi.

La mucca per gli indiani è un altare, è la genesi di tutta una spiritualità. Tirano l’aratro e danno il latte, non vengono mangiate e il loro concime è molto prezioso. Quando bloccano il traffico nessuno fa nulla, perché una dea non si tocca.

L’artista ci fa sentire in pieno il senso della loro presunta divinità: le ritrae con lo sguardo attento, fiero perché incarnazione di quel tempio divino che rappresentano, che esprime dignità, forza, resistenza, maternità e servizio incondizionato verso l’umanità, senza sottomissione alcuna.

La mostra Divine Bovine, è una preziosa e rara testimonianza di un’arte insolita per il pensiero e per lo sguardo occidentale contemporaneo, un’arte rurale e al contempo raffinata di cui Meneguzzo si rende custode.

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H20: come idratare la pelle in primavera

Lo sappiamo bene, la chiave della giovinezza della pelle risiede nell’idratazione, che deve essere un appuntamento fisso e da ripetere più volte nell’arco della giornata. Le texture dei sieri, creme viso o corpo sono inevitabilmente fresche e piacevoli, ma soprattutto ricche di acqua.

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A model’s talk: Andrea Manzoni

Cosa ti ha spinto a decidere di intraprendere la carriera di modello?

E’ successo tutto per puro caso: una domenica, mentre frequentavo ancora al liceo, un booker (che purtroppo ora non c’è piu) Massimo Curella, mi ha fermato per strada ed ha lasciato il suo biglietto da visita ai miei genitori. 
È iniziato tutto molto gradualmente, io giocavo a calcio quindi mai mi sarei aspettato di intraprendere questa carriera, poi però ho iniziato a viaggiare molto. Ho vissuto molti anni in Asia, mi piace davvero moltissimo, ho visto città come Shanghai, Singapore, Hong Kong e Pechino. Sono poi tornato in Italia per lavorare con clienti come Dolce e Gabbana e ora vivo tra Milano e Parigi.

Cosa ne pensi di Parigi?

Io mi trovo molto bene, vivo da solo anche se all’inizio non è stato molto facile trovare casa. Abito vicino a Notre Dame, esattamente a Saint Pompidou. È molto bello, rappresenta a pieno la vecchia Parigi, piccoli vicoletti pieni di vita ad ogni ora. Il lavoro è molto diverso rispetto a qui, l’espressione dell’uomo è particolarmente ricercata.

Un luogo che ti è rimasto impresso e che consiglieresti?

Sicuramente Shanghai, dove ho vissuto per cinque anni. Per un anno ho anche smesso di fare il modello perché questa città mi aveva totalmente rapito, facevo quindi il manager nei locali. A differenza di Pechino, Shanghai è molto più aperta ed internazionale. Un ristorante che sicuramente consiglierei è ad esempio The Fellas, un terrazzo con vista sul the Bund, gestito da italiani. Di cose da fare ce ne sono veramente molte, ma anche solo passeggiare per la vecchia Shanghai o People’s square riesce a far innamorare chiunque della città.
La consiglio sicuramente a chi vuole fare il modello, si lavora molto ma decisamente bene.

Parlando invece di te, che tipo di allenamento segui per tenerti in forma?

Io mi alleno in casa, venendo dal mondo dal calcio e del nuoto faccio fatica ad abituarmi alla palestra. Faccio corpo libero un’ora al giorno tutti i giorni, ed è da due anni e mezzo circa che non salto mai un giorno di allenamento.
A 30 anni il fisico cambia, per quanto riguarda l’alimentazione sono sicuramente più attento a ciò che mangio.

Che tipo di rapporto hai con i social network?

Sicuramente è parte integrante del mio lavoro, credo sia molto bello. Molto spesso viene confuso il fatto di essere un modello, un influencer o una persona che sponsorizza un brand. Sono tre cose completamente diverse, però i social ci permettono di essere visti da chiunque e quindi anche di essere ingaggiati più facilmente. E’ bellissimo essere in contatto con tutto il mondo, soprattutto viaggiando molto, anche se in Cina i primi anni è stato molto difficile poiché la maggior parte dei siti sono bloccati dal governo.

Cosa non può mancare nella tua valigia quando viaggi?

Sicuramente un libro che mi ha regalato mio padre, che è l’Alchimista di Coelho. Mi ritrovo molto in alcune parti del racconto; ogni volta che lo leggo c’è sempre qualche dettaglio che mi faccia pensare che la storia sia la mia.

Un accessorio o un capo che non può mancare nel guardorba maschile?

Un pantalone elegante, non uso mai i jeans.

Hai dei sogni nel cassetto?

Vorrei comprare una casa ai miei nonni, perché sono molto legato a loro e vorrei riuscire a fare questo regalo per ricambiare tutto ciò che mi hanno dato.

Progetti futuri invece?

Mi piacerebbe moltissimo poter continuare a lavorare in questo mondo, vorrei diventare booker o casting director per poi magari aprire un’agenzia, che trovi un giusto equilibrio tra la soddisfazione del cliente e le esigenze del modello.

Ph: Antonio Avolio
Style: Stefano Guerrini
Stylist’s assistants: Fabiana Guigli, Davide Spinella
Grooming: Matteo Bartolini @Freelancer Agency using R+CO
Model: Andrea Manzoni @Independent MGMT
Interview: Martina Belluschi

In copertina: Total look Dondup, scarpe Baldinini 

ENGLISH VERSION

What pushed you to undertake a modeling carreer?

I was still attending high school and I was out with my parents on a Sunday, a booker named Massimo Curella stopped me and gave his business card to my parents. It all started gradually, since I was a football player I would’ve never imagined to become a model, but then I started traveling a lot. I lived for many years in Asia, I visited many cities like Shanghai, Singapore, Hong Kong and Beijing. I came back to Italy to work with clients like Dolce & Gabbana, and now I’m living between Paris and Milan.

What can you tell us about Paris?

I simply love it, I live on my own even though it wasn’t easy for me to find an apartment alone. I live near Notre Dame, in Saint Poumpidou. I find it extremely nice, it represents the old Paris, with its alleys. Working it’s wuite different from here, the model’s expression is more cherished. 

Could you tell us a place you would recommend?

Definitely Shanghai, where I lived for five years. I even stopped modeling for a year, since the city totally captivated me, and I worked as a club manager. I find Shanghai more open and international than Beijing. A restaurant I would recommend is The Fellas, a rooftop with a view on the Bund, owned by Italians. There are many things to do there, but even by talking a walk in the old town or in People’s square you could totally fall in love with it. I can also say it’s the perfect city for modeling, the work is tough but worth it.

Talking about yourself, do you train constantly?

I train at home, I’m not really used to the gym, coming from football and swimming. I train an hour every day and it’s been two years and a half since I last skipped a training day. Being 30 years old, I need to be more careful about what I eat then when I was younger, our body is constantly changing. 

What do you think about social network?

It’s for sure a part of my job, I think it’s very useful. It often gets confused how modeling, being an influencer and sponsor a brand are three completely different things. Social network allow us to be seen from everyone and being scouted easily. I love being in contact with the world, especially because I travel a lot, even though it was difficult in China, since most of the websites are blocked by the Government.

What do you always bring with you when you travel?

A book that my father gave me, it’s called the Alchemist by Coelho. I feel like it represents some parts of my life everytime I read it.

A piece of clothing that should always be in a man’s closet?

Elegant trousers, I never wear jeans.

What is your biggest dream?

I’d love to buy a house for my grandparents to give back everything they gave to me.

Any future plan?

I want to continue working in this field, become a booker or a casting director, and maybe fund my own agency, with the right balance between client’s satisfaction and model’s needs. 

Ph: Antonio Avolio
Style: Stefano Guerrini
Stylist’s assistants: Fabiana Guigli, Davide Spinella
Grooming: Matteo Bartolini @Freelancer Agency using R+CO
Model: Andrea Manzoni @Independent MGMT
Interview: Martina Belluschi

Cover: Total look Dondup, scarpe Baldinini 

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Sneakers: i modelli perfetti per questa primavera

La bella stagione è finalmente arrivata ed è tempo di fare ordine nel proprio guardaroba (e nella scarpiera). Siamo nel periodo perfetto per scoprire le novità della stagione e acquistare un nuovo paio di sneakers che ci accompagneranno, passo dopo passo, nei mesi a venire.

Prima proposta per la stagione è la rivisitazione di un classico. Converse mostra fieramente la propria origine con un look molto americano per uno dei suoi modelli di scarpe più iconico: le Chuck Taylor ‘70. In questa versione spring/summer 2019, la tomaia alta alla caviglia è interamente in denim blu mentre i lacci e la gommatura sono bianche. Nel complesso dallo stile semplice ma con carattere.

Un altro paio di sneakers alte ideali per queste prime giornate di sole sono le adidas realizzate dal brand newyorkese Alife. Il modello adidas ricreato con il logo Alife e altri dettagli è il Nizza Hi. Una versione in total white interrotto solo dalle scritte presenti su delle fascette colorate che riportano lo slogan “A Way of Life™”. Le sneakers in questione sono disponibili in esclusiva sullo shop online di Alife e presso il loro negozio a New York.


Un must have sono le nuove Oversized sneakers di Alexander McQueen in versione spray. Base bianca ma la parte frontale delle scarpa viene ricoperta da uno strato di vernice nera, come se fosse appena passato un writer a dipingere un graffito con la sua bomboletta.

Nike si è preparato all’arrivo della primavera con un set di nuove colorazioni del suo modello Air Force 1 ‘07 LV 8. Le colorazione proposte sono “Atmosphere Grey/Vast Grey-Thunder Grey”, “Desert Ore/Light Cream/Pale Ivory/Sail,” e “Light Armory Blue/Obsidian Mist-Off White”. Quest’ultima variante è perfetta anche per cavalcare il trend dei toni pastello di questa stagione.

Animo cupo invece per le tanto amate, quanto disprezzate sneakers Triple S di Balenciaga. Le controverse scarpe, che spopolano sui social network ai piedi di innumerevoli influencer, tornano in versione nera con un effetto di finta usura sulla parte bassa.

A fare loro compagnia sui social, Instagram in primis, ci sono le B23 sneakers firmate Dior. Prima hanno attirato l’attenzione sulla passerella del brand parigino, poi hanno conquistato numerosi appassionati di luxury sneakers.

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I consigli del coach: abs 360

Il ventre piatto è un mito difficile da scalfire, del resto gli addominali scolpiti da mostrare in palestra piuttosto che in spiaggia o in piscina durante l’estate sono un vezzo a cui la gran parte di noi non riesce a rinunicare.

Non bastano ovviamente solo gli esercizi, soprattutto per questo gruppo muscolare l’alimentazione è fondamentale. Se avete seguito il giusto regime alimentare durante l’inverno, questo workout suggerito dal personal trainer Saverio Ricciuti è quello che fa al caso vostro. Noi lo abbiamo provato, consiste in tre tipologie di esercizi mirati (un totale di 360 ripetizioni) che donano subito grande vigore a tutto l’addome.

Vediamoli nell’ordine: il bike crunch è il classico esercizio per gli addominali obliqui, a seguire il leg raise dove il retto dell’addome è il muscolo maggiormente coinvolto nel movimento di flessione della spina dorsale e infine le chiusure a libretto, che fanno lavorare sia gli addominali bassi sia quelli alti.

Bike crunch 10

Leg raise 10

Chiusure a libretto 10

Recupero 1 minuto

Bike crunch 20

Leg raise 20

Chiusure a libretto 20

Recupero 1 minuto

Bike crunch 30

Leg raise 30

Chiusure a libretto 30

Recupero 1 minuto

Bike crunch 20

Leg raise 20

Chiusure a libretto 20

Recupero 1 minuto

Bike crunch 10

Leg raise 10

Chiusure a libretto 10

In copertina: Performante fitness

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Alessio Vassallo: un talento Made in Sicily

Alessio Vassallo, lo abbiamo conosciuto ed apprezzato in serie televisive di grandissimo successo come “Il giovane Montalbano” di Andrea Camilleri ed “I Medici”, ma lui si divide anche tra cinema e teatro.
Un attore introverso ed impegnato, che porta dentro di sé tutto il calore della sua terra d’origine: la Sicilia.

Partiamo dalla vocazione del sacro fuoco della recitazione. Quando nasce?

Abbastanza per caso in quanto mi trovavo a Palermo in ospedale operato di appendicite, ed affianco a me ricoverato c’era un’insegnante di recitazione, e parlando, mi disse quando esci magari vieni a fare un corso di teatro.
A me sinceramente sembrava una cosa surreale, un po’ come se mi avessero chiesto vieni a fare alpinismo.
Però da li mi si è aperto un mondo espressivo che non conoscevo in quanto ero molto introverso. Ho comunicato immediatamente ai miei genitori la volontà di trasferirmi a Roma e tentare il mio ingresso all’accademia Silvio D’amico.
Il risultato fu che mi presero, e la mia passione, quindi la mia carriera iniziò a consolidarsi.

Credi nella formazione continua?

Assolutamente si, non smetto mai di studiare, leggere ed informarmi, perché prima di tutto sono uno spettatore, nonché un divoratore di romanzi. Amo quello che faccio, apparire e fare interviste è solo una conseguenza della mia professione.

Hai interpretato Vespucci nei Medici, com’è stato lavorare in una produzione internazionale?

Decisamente unica, in quanto tutta girata in presa diretta in lingua inglese, e poi il ritrovarsi con dei costumi originali incredibili che ti fanno respirare la storia con un tuffo nel Rinascimento, è davvero bellissimo.
Mi son ritrovato a veder girare delle scene in cui forse mi son divertito di più a fare lo spettatore, per la precisione minuziosa dei dettagli che mi circondavano.

Ho letto che sul set de “Il giorno più bello” hai ricevuto attacchi e offese in quanto interpretavi un ragazzo omosessuale.

Per la precisione era un momento fuori dal set, nel senso che eravamo per strada a far dei selfie abbracciati con il mio partner di scena.
Certo avevamo una certa intimità, pur senza baciarci, al fine di utilizzare gli stessi scatti per il set, come magari le foto sparse per casa o sul frigo.
Tutto questo succedeva Roma, con le macchine che passando a finestrino abbassato ci urlavano la qualunque.
Sembra che l’Italia sia focalizzata sui migranti, quando il problema dei diritti civili, è un tema molto più forte e che ci riguarda tutti da vicino.
Le leggi ci sono, è vero, ma quanto vengono onorate? Mi domando sempre questo.
La legge dovrebbe diventare normalità entrando negli ambienti sociali. Purtroppo, siamo indietro con il concetto di diversità.

Ho visto il manifesto che mi ha molto colpito, dimmi del tuo ultimo progetto MENS-A.

Sono molto emozionato per queste letture di OZ, scrittore mancato quest’anno, che faremo al museo Ebraico di Bologna, sono rimasto sorpreso dall’ironia con cui vengono descritti i momenti della deportazione, che non ti aspetti assolutamente.
Una vera e propria lente d’ingrandimento sulla diversità.
Quando qualcuno dice:” tu sei diverso da me”, in realtà è proprio lui quello diverso, la diversità viene sempre vista come un qualcosa che non appartiene a noi.

Dimmi il momento più bello della tua carriera.

Sicuramente la vincita del premio alla festa del Cinema di Roma con il film “Fino a qui tutto bene” di Roan Johnson, è stato bello in quanto ho fatto il red carpet con mio padre, ed è stato soprattutto vedere lui emozionato per me quando all’Auditorium mi hanno chiamato per nome sul palco che mi ha colpito maggiormente.

Quanto hai della tua terra dentro di te?

Tantissimo, vivo a Roma da sedici anni e ne ho vissuti diciotto a Palermo, quindi sono mezzo e mezzo, sono sicuro che sarò sempre un Siciliano per il mio modo di pensare nonché per il mio ritmo. Il mio DNA è questo.

Cosa non deve mai mancare nella tua valigia prima di partire per un viaggio? Non mi dire un libro…sei già troppo impegnato.

Sicuramente, anche se sembra brutto dirlo, son calze e mutande me le scordo sempre, infatti a casa mia a Roma ho un negozio intero di biancheria intima, in quanto continuo a comprarne di nuove ogni volta che mi sposto.
Faccio un appello a tutti: quando sto per partire, fatemi una telefonata: “Alessio le hai preso le calze e le mutande?”.

Crediti foto: Davide Bonaiuti

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La Serie A non è un paese per giovani

C’è un vento nuovo che soffia sulla Serie A e sul calcio italiano. Un vento fatto di speranza, di sogni, ma soprattutto di giocate e di gol. Come quelli della bella gioventù tricolore, soprattutto del trio millennials formato da Nicolò Zaniolo, Andrea Pinamonti e Moise Kean. 24 partite e 5 gol per l’attaccante del Frosinone, stessa partite e una rete in meno (ma da trequartista) per il classe 2000 giallorosso, 320 minuti e un bottino di 6 reti per lo juventino. Un vero e proprio tesoretto di gol, assist e giocate che può di diritto riempire il cassetto dei sogni.

Ma il calcio non è fatto solo di passione e di speranza. Il futuro si conquista a suon di investimenti, soprattutto nel calcio giovanile. Puntando sui prodotti dei vivai e lanciandoli in prima squadra. In Italia qualcosa sta cambiando ma i dati parlano ancora di un’età media di 27.1 anni, con 297 atleti stranieri su 519 totali. La formazione più giovane, secondo quanto emerge dai dati raccolti dalla redazione di Bwin Sports, è quella della Fiorentina, con una media di 24 anni e 3 mesi, seguita da Milan (25 anni e 1 mese) e Udinese (25 anni e 6 mesi). Il trio delle più vecchie vede la Juventus (28 anni e 8 mesi), Parma e Chievo a quota 29 anni.

E la squadra di Firenze è un vero fiore all’occhiello in questo senso, perché il progetto tecnico di Corvino, in simbiosi con il coraggio di Stefano Pioli, ha portato quest’anno a veder schierati titolari ben 104 under21. Più del doppio di squadre come Cagliari, Roma, Chievo e Sampdoria. In calo anche la Lazio che, nonostante sia forte di uno dei vivai più prolifici in Italia, in stagione ha schierato solo 10 under21 da titolari.

Soffermiamoci per un momento sul caso Fiorentina. La sua gestione, mirata al fair play finanziario e all’auto finanziamento, ha trovato forse la strada vincente. Se si scorrono all’indietro le rose dei Della Valle si leggono infatti nomi del calibro di Salah, Bernardeschi, Marcos Alonso, Vecino, Ljajic, Cuadrado. Senza considerare un gioiello come Chiesa, di sicura partenza in estate, così come i pezzi forti Lafont e Milenkovic.


Investire sui giovani è anche questo: incassare, comprarne di nuovi e far ripartire la giostra. Un progetto messo in pratica anche dalla Roma di Pallotta che soprattutto con Sabatini era riuscita a sfornare grandissimi talenti (Marquinhos, Lamela, Pjanic, Rudiger, Manolas, Strootman) e soprattutto dall’Udinese di Pozzo, che forte di una rete di scout diffusa in tutto il mondo riusciva a trovare sempre piccole pepite in campionati sperduti. Ma investire sui giovani vuol dire anche spendere soldi nei settori giovanili, nelle loro strutture, nella loro formazione. E non aver paura di lanciarli in prima squadra. Paura che sta dimostrando di non avere il ct della nazionale maggiore Roberto Mancini: per il prossimo stage azzurro sono ancora una volta tantissimi i volti nuovi. Tra questi un certo Alessio Riccardi, classe 2001 della primavera della Roma. Presenze in campionato 0. Almeno fino ad oggi. Domani chissà.

Beachwear per l’estate

È innegabile, prima ancora di metterci in forma per la prova costume pensiamo già ai nuovi modelli da acquistare e tra colori, stampe, patch e fantasie anche per questa stagione avremo l’imbarazzo della scelta. Abbiamo selezionato per voi alcune delle migliori proposte per l’estate 2019, dalle stampe iconiche alle più recenti collaborazioni.

All’insegna della semplicità
Dagli scacchi, presenti in diverse varianti di Intimissimi agli shorts mono-color di Ralph Lauren presenti, oltre che nell’iconico hammond blue della casa americana, in rosso, nero e blue navy. E perché no? Anche l’intramontabile fantasia Burberry darà un tocco di stile alle vostre vacanze.

Colore e fantasie
Per chi ha voglia di indossare un po’ di colore ed osare con qualche fantasia ecco gli shorts con vibranti stampe di Missoni e la vegetazione tropicale di Moncler. La novità 100% Made in Italy è Gandhara, che si ispira per agli antichi capolavori artistici della Thailandia.

Flower power
Fiori e piante sono un motivo instancabile e ormai un evergreen di tutte le stagioni estive. Per chi vive di buon umore e vuole portarlo sulle spiagge delle proprie vacanze. Dalle palme di Hartford, ai fiori di Onia.

Logomania
Per chi non vuole passare inosservato ecco una serie di costumi dove Logo-mania è la parola d’ordine anche per l’estate 2019. Dagli accesi colori di Dsqaured2 al total black di Valentino.

Camouflage
Rivisitata, colorata, trasformata. La fantasia militare è diventata ormai un must. Lo stile di Sundek, con le sue linee arancioni, Moncler e le stampe di Tom Ford.

In copertina: Safe Milano SS19

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Ricordando Senna, Alonso: “Grazie ad Ayrton abbiamo imparato a correre sul bagnato”

Credits: (AP Photo/Universal Pictures)


Il 1 maggio di 25 anni fa accadde qualcosa di terribile, ad Imola perse la vita il campione brasiliano, aveva 34 anni. Nacque il mito. Ayrton Senna è nel cuore di tutti. L’asfalto era bollente, i tifosi erano pronti ad assistere ad un grande Gran Premio di San Marino. Quell’anno Michael Schumacher dominava da inizio stagione. Il giorno prima , il 30 aprile, durante le qualifiche ufficiali di quello stesso GP aveva perso la vita per un terribile incidente l’austriaco Roland Ratzenberger. Senna non aveva gran voglia di correre ma scese in pista a bordo della sua Williams, si era unito alla scuderia britannica proprio quell’anno lasciando la McLaren da Campione del Mondo. Alle 14.17 le lancette degli orologi si fermarono ed il mondo non poté fare altro che restare a guardare: il piantone dello sterzo della Williams di Ayrton Senna si rompe e il brasiliano si schianta contro un muretto della curva Tamburello.

Fernando Alonso aveva 12 anni e correva in Go-kart. Il pilota spagnolo ha posato per noi per un servizio esclusivo che sarà in edicola sul magazine “Manintown” di Giugno. Ha parlato di sé, del suo amore per Linda, della sua carriera, dei rimpianti, del mondo della F1, dell’Indycar, di quello che lo lega alla Ferrari, alla McLaren e delle sfide future. Con lui abbiamo ricordato anche Ayrton Senna: “Ho in mente quel momento, il giorno preciso, ero molto affezionato ad Ayrton come tutti i giovani che come me correvamo in go-kart – racconta Alonso – è stato un colpo grande allo sport in generale e soprattutto a tutta la mia generazione, io l’ho vissuto, chi corre oggi in F1 non era forse ancora nato. I più giovani sanno chi era Ayrton certo, per il ricordo e per il nome, ma lui per la mia generazione era un riferimento, ha cambiato lo sport. Con la sua grinta, la sua passione, la sua preparazione. Ayrton è stato forse il primo pilota a prepararsi fisicamente , più degli altri. La sua bravura sul bagnato è nota, prima di lui correre sulla pista bagnata è sempre stato un mezzo tabù, i piloti erano allenati per l’asciutto e quando si ritrovavano su asfalto umido o zuppo contava solo cercare di arrivare al meglio al traguardo. Poi Senna ha iniziato ad andare forte, a vincere gareggiando sul bagnato e si è capito che aveva un metodo di allenamento, che c’era una strategia diversa da seguire quando pioveva. “Anche per questo Ayrton è stato un pilota importantissimo per tutti”.

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