John Galliano trionfa a Parigi con la sua Haute Couture di Maison Margiela

La moda torna ad applaudire John Galliano che con lo show Artisanal 2024 di Maison Margiela chiude la settimana della Haute Couture parigina. Una sfilata che rimarrà sicuramente negli annali, in cui tutto è stato progettato a regola d’arte, combinando musica, trucco, casting,  teatralità dei movimenti e, ovviamente, i vestiti. Galliano ha dato vita a uno spettacolo romantico, drammatico, di una bellezza straziante che fa commuovere, come non se ne vedeva da tanto tempo.

Un fashion show che fa vivere il popolo del sottosuolo parigino

Presentato all’interno di un magazzino abbandonato trasformato in una vecchia bettola, sotto Pont Alexandre III, lo show avviene in uno luogo tetro allestito con sedie, poltrone, tavolini da caffè trasandati, luci guaste e un vecchio tavolo da biliardo. Gli ospiti sono accomodati su sedie disposte a casaccio tra cui i modelli e le modelle si aggirano a passo lento e barcollante; si appoggiano sui tavoli, lanciano occhiate dalla forte tensione sessuale o intimidatorie. Un casting che rappresenta un serie di archetipi francesi: cortigiane formose, ballerine del Moulin Rouge, demi-mondaine, perdigiorno, giocatori d’azzardo notturni. Un popolo del sottosuolo parigino che abita in romanzi come Les Mysteres of Paris, di Eugène Sue o nelle opere di Victor Hugo. Storie malavitose, l’orgoglio dei relegati. John Galliano è andato ad attingere a questa cultura di cui Emily in Paris non sospetta nemmeno l’esistenza.

Un “film noir” diretto da Baz Luhrmann precede lo spettacolo, narrando un racconto avvincente di furti di gioielli e inseguimenti polizieschi. Subito dopo il modello Leon Dame apre la sfilata sotto le arcate del ponte avvolte dalla nebbia, con un’altra delle sue uniche camminate “alla Margiela”. Inizia così una performance dal gusto romantico, teatrale e decadente tipico di Galliano, che ricorda il suo trascorso da Dior e quelle sfilate indimenticabili.

Maison Margiela Artisanal, la couture di John Galliano

Ogni elemento è sublime e tutto racconta una storia in maniera incisiva; nessun dettaglio è lasciato al caso, nella messa in scena così come nelle incredibili lavorazioni d’alta moda che caratterizzano gli abiti.

Le silhouette sono surreali e grottesche tanto da rendere quei corpi veri e fantastici allo stesso tempo. Quello proposto a Parigi è uno spettacolo snodato tra delicati abiti gessati dal taglio magistrale, collari bondage in porcellana, capi con nudità trope-l’œil, crinoline trasparenti e corsetti abbinati a collant degradé. Il tutto arricchito da copricapi, frutto di un elevato lavoro artigianale dell’iconico Stephen Jones.

Ad acchiappare l’attenzione è però il beauty look, realizzato da Pat Mcgrath, con volti cerati e gote rosse, simili a bambole di porcellana. Le acconciature invece ricordano quella delle demi-mondaine parigine.

Il pubblico batte i piedi e applaude in modo quasi assordante nel finale; Galliano però non esce, rimane nel backstage, come era solito fare anche Martin Margiela.

L’ultimo dei couturier

Ieri sera, sulle rive della Senna, John ha messo in scena il miglior fashion moment nella haute couture degli ultimi dieci anni. In un periodo di carestia per la creatività, in cui tutto si appiattisce alle regole del marketing e dei numeri, questo grande couturier, l’ultimo rimasto, torna a farci sognare, proponendo qualcosa di più grande di semplici indumenti. Più emozionale e vicino alla magia. L’anno è appena iniziato e speriamo che ci riservi altri momenti come questi. Perché ne abbiamo davvero bisogno.

Fashion highlights: aprile

Tom Ford presenta la sua collezione d’addio, nel frattempo ecco il suo successore

Tom Ford è senza dubbio uno dei designer che hanno maggiormente contribuito all’evoluzione della moda contemporanea, in grado di influenzare lo stile internazionale attraverso una visione cinematografica della moda, dal forte tratto glamour e, allo stesso tempo, dalla raffinatezza senza tempo. La notizia del suo ritiro chiude quindi un’era, ma prima di andare, ecco un ultimo saluto. Cinque mesi dopo aver venduto il brand a Estée Lauder per 2,8 miliardi di dollari, Ford ha lanciato infatti su Instagram la “collezione finale” della linea che porta il suo nome.

Pensata per l’autunno-inverno 2023, l’Archive Collection rivisita alcuni dei capi iconici disegnati dallo stilista texano negli ultimi 13 anni. È una lettera d’addio autocelebrativa, una rievocazione delle pietre miliari raggiunte dal direttore creativo, esposte come in mostra. In una campagna fotografata da Steven Klein, modelle come Joan Smalls, Karen Elson, Karlie Kloss e Amber Valletta, che hanno lavorato con lui dal debutto dell’etichetta nel 2010, posano all’interno di maxi teche con led, come fossero dentro le vetrine di un negozio. Il tutto raccontato sfruttando appieno un gusto cinematografico unico nel suo genere, non a caso Ford è l’unico designer al mondo ad aver visto un suo film (come regista, non da costumista) nominato all’Oscar.

Lui vive ormai a Los Angeles, magari in futuro lo vedremo maggiormente impegnato con l’industria di Hollywood? Nel frattempo Estée Lauder ha già annunciato un nuovo CEO e presidente, Guillaume Jesel, mentre Peter Hawkings, già responsabile del menswear, diventerà il direttore creativo della griffe. Fingers crossed!

Prada celebra la mostra di Francesco Vezzoli Vita Dulcis

Francesco Vezzoli mostra 2023
La mostra Vita Dulcis a Palazzo delle Esposizioni, a Roma (ph. courtesy of Prada)

Continua il sodalizio tra Francesco Vezzoli e Prada. Il 20 aprile 2023, la casa di moda milanese ha organizzato un evento esclusivo al Palazzo delle Esposizioni di Roma in onore dell’artista e della sua nuova mostra Vita Dulcis, on show dal 22 aprile al 27 agosto 2023. Curata dallo stesso Vezzoli insieme a Stéphane Verger, l‘exhibition esplora la produzione più recente dell’autore bresciano attraverso un percorso inedito che fonde arte contemporanea, archeologia e cinema, dove reperti archeologici, raramente mostrati al pubblico, sono in conversazione sia con artwork creati da Vezzoli che con film ispirati all’antica Roma, come Cabiria, del 1914, primo kolossal italiano sceneggiato nientemeno che da Gabriele D’Annunzio, o Satyricon di Fellini.

Inoltre, sono esposte una serie di opere del progetto 24 Hours Museum, concepito da Vezzoli con Prada nel 2012, nel quale l’intera mostra – un’interpretazione di sculture di stampo classico che alludono a diverse dive contemporanee – è stata aperta al pubblico per, appunto, una sola giornata all’interno dello storico Palais d’Iéna di Parigi. All’inaugurazione della rassegna erano presenti i registi Baz Luhrmann e Luca Guadagnino, le attrici Isabella Ferrari, Anna Foglietto e Valeria Golino, il duo di designer di Formafantasma, il rapper Mahmood, l’architetto Stefano Boeri e molti altri ancora.

Addio a Mary Quant, la stilista che inventò la minigonna

Mary Quant
Mary Quant nel 1965 (ph. Keystone/Getty Images)

Segna un lutto nel mondo della moda la scomparsa a 93 anni della stilista Mary Quant, entrata nella storia per avere inventato negli anni 60 la minigonna. Il suo nome e il suo volto sono, probabilmente, meno noti al grande pubblico di quelli di colleghi più “illustri”, ma la sua influenza nella storia del fashion, del costume e, in ultima analisi, dell’emancipazione femminile non ha avuto uguali nel secolo scorso. Paladina della ribellione che la sua generazione stava avviando nella Swinging London, lanciò la moda più famosa di quel decennio: un abito con la gonna a metà coscia, un modello decisamente infantile, ispirato alle divise scolastiche e alle linee dei Twenties, da indossare con calze collant anche colorate.

La minigonna liberava il corpo femminile dai rigidi dettami stilistici dei couturier dell’epoca, permettendo alle ragazze di differenziarsi dall’abbigliamento adulto delle madri. Non aveva implicazioni erotiche, comunicava semmai la voglia di non avvilire il corpo con indumenti “punitivi”, non pensati davvero per esso, e di esprimere attraverso i colori la propria voglia di vivere. Come simbolo di questa moda, Dame Quant scelse una shampista diciassettenne dai capelli corti, magrissima, appena 45 chili di forme androgine, una certa Lesley Hornby, conosciuta come Twiggy (ovvero stecchino), che divenne poi una delle modelle più famose al mondo, precorritrice delle top model degli anni Ottanta e Novanta.

Si è detto spesso che l’impatto di Quant nella moda e nella società sia stato tale da poter essere paragonato a quello dei Beatles sulla musica pop, di certo, in entrambi i casi, i creativi menzionati hanno saputo cogliere lo Zeitgeist, quello spirito culturale che definisce un’epoca, declinandolo a modo loro nel proprio ambito artistico.

Twiggy minigonna
Twiggy a King’s Road nel 1966 (ph. by Stan Meagher/Getty Images)

La moda alla Milano Design Week

Armani/Casa Milano Design Week
Armani/Casa a Palazzo Orsini

Anche quest’anno, moda e design si sono incontrati per il Fuorisalone alla Milano Design Week 2023, con un ricchissimo calendario di eventi. Sono state ben 30 le realtà fashion inserite nel calendario ufficiale, con oltre 56 appuntamenti, gran parte dei quali aperti al pubblico, confermando la natura democratica di una kermesse che sin dagli esordi si pone l’obiettivo di andare oltre gli addetti ai lavori, per coinvolgere in maniera attiva tutta la città e il pubblico.

Insomma, non c’è occasione migliore per una visita del capoluogo lombardo di quella della settimana del design, in scena dal 17 al 23 aprile, giorni in cui Milano è diventata la capitale internazionale del settore, tra presentazioni in palazzi nobiliari di solito inaccessibili (tra cui Palazzo Orsini, residenza e quartier generale di Giorgio Armani, che ha presentato qui la linea home del marchio) e installazioni immersive, come quella svelata a Brera per la collaborazione tra Dior e Philippe Starck.

Tante e interessanti le collaborazioni tra importanti firme del design e griffe, come quella tra Gaetano Pesce e Bottega Veneta, svelata nella boutique della maison in via Montenapoleone. Non a caso, Camera Nazionale della Moda Italiana ha supportato le iniziative dedicate al design e le home collection dei brand col programma parallelo Milano Moda Design. “Milano si conferma centro della creatività e della progettualità, capace di richiamare un pubblico internazionale per assistere alle manifestazioni della città, che sintetizzano i più alti valori del Made in Italy”, afferma Carlo Capasa, presidente della Camera, che sottolinea: ”La moda e il design italiani, che si incontrano in questa manifestazione, hanno un ruolo fondamentale nella definizione della cultura visuale contemporanea e nella definizione di un lifestyle innovativo e responsabile, coerente con le istanze del nostro tempo”.

Gaetano Pesce Bottega Veneta
Gaetano Pesce x Bottega Veneta

LuisaViaRoma a Pitti con l’evento Runway Icons

LuisaViaRoma Pitti
La sfilata di LuisaViaRoma a Pitti Uomo 96

Il prossimo 14 giugno, in occasione di Pitti Uomo 104, LuisaViaRoma organizzerà a Firenze una monumentale sfilata, cui seguirà una cena esclusiva e un party. Dopo il successo del primo show, organizzato nel 2019 in collaborazione con Carine Roitfeld, il celebre multibrand fiorentino ha annunciato di voler mettere in scena l’evento Runway Icons, sempre nella splendida cornice di piazzale Michelangelo e alla presenza di 2mila ospiti, che si concluderà con una speciale performance musicale di un artista a sorpresa.

Il défilé illustrerà l’iter della moda e dello stile mondiale attraverso i decenni, instaurando un dialogo visivo tra passato, presente e futuro: protagonisti outfit di oltre 50 brand internazionali, tra realtà emergenti e affermate; a indossarli saranno i volti più influenti dell’industria fashion, selezionati in collaborazione con British Vogue e il suo direttore Edward Enninful.

Per celebrare l’evento, LuisaViaRoma organizzerà inoltre una serie di attivazioni nella sua città, che coinvolgeranno anche l’iconico store nel centro del capoluogo toscano. “Questo incredibile evento, pensato per essere altamente inclusivo dal momento che si apriranno le porte a 2mila invitati, desidera mostrare un approccio più autentico al business: rispettoso del passato, focalizzato sul presente e proiettato nel futuro“, commenta a riguardo Andrea Panconesi, presidente della boutique, che prosegue: “Firenze, il luogo in cui tutto è iniziato, giocherà un ruolo cruciale, offrendo agli ospiti un momento indimenticabile in una location d’eccezione, dove svelare l’espressione più alta della moda e del lusso“.

Junk – Armadi pieni, la docuserie sul terribile impatto del fast fashion

Junk - Armadi pieni

Ormai da tanti anni si discute di moda sostenibile, ma qualcosa nel mondo sta veramente cambiando? Cerca di capirlo e raccontarlo Junk – Armadi pieni, nuova docuserie in sei puntate sui costi sociali e ambientali dell’eccessivo consumo di abbigliamento, disponibile dal 4 aprile con le prime due puntate sul canale YouTube di Sky Italia, on demand su Sky e NOW. Co-prodotta da Will Media e Sky, Junk – Armadi Pieni mostra le storie e le immagini delle persone e degli ecosistemi che subiscono direttamente l’impatto negativo dell’eccessivo consumo di abiti. Host e co-autore è Matteo Ward, imprenditore, divulgatore e attivista, che ha curato la ricerca dei contenuti scientifici della serie, scritta e diretta da Olmo Parenti e Matteo Keffer di A Thing By.

Ogni puntata, girata in un paese diverso, approfondisce i temi e le problematiche specifiche del luogo: ad esempio in Cile e Ghana, discariche tessili del mondo, viene affrontato il tema degli scarti, mentre in Indonesia si scopre come la produzione di fibre artificiali stia annientando la biodiversità. Ancora, in Bangladesh viene mostrato cosa è cambiato – e cosa no – a dieci anni dal Rana Plaza, la più grande tragedia mai avvenuta in una fabbrica tessile, con oltre 1100 vittime. Il viaggio prosegue in India, dove una richiesta sempre maggiore ha stravolto la cultura della coltivazione del cotone, per concludersi in Italia, dove problemi a noi vicini sono meno visibili di altri.
Il titolo in questione è parte della partnership che vede Will e Sky collaborare per la creazione di nuovi contenuti digitali, che raccontino i principali trend relativi ai cambiamenti contemporanei, dalla cultura all’ambiente.

Fashion highlight: marzo

Altri cambiamenti nelle direzioni creative delle più grandi case di moda, capsule collection strepitose e sfilate memorabili in location d’eccezione. Nella nostra rubrica mensile, un sunto delle tante novità che hanno interessato il mondo fashion nel mese di marzo.

L’addio di Jeremy Scott a Moschino

L’annuncio, a effetto immediato, ha colto di sorpresa il fashion system. Il “Peter Pan della moda”, com’è soprannominato Jeremy Scott, alla guida di Moschino da quasi dieci anni, lascia l’incarico. L’ex – a questo punto – direttore creativo ha annunciato l’addio sui social, con un messaggio ricco di gratitudine per la maison milanese, lasciando intendere di essere pronto ad aprire un nuovo capitolo della sua storia professionale. Moschino è, da sempre, un marchio sui generis, che gioca con i codici del settore.
Fondato da Franco Moschino negli anni 80, ha portato sulle passerelle meneghine un’aria nuova, distaccandosi dalle proposte “solenni” del made in Italy canonico e facendo dell’irriverenza, dell’ironia e dell’immaginario pop i propri tratti distintivi. Dopo la morte del fondatore, nel 1994, e la direzione creativa di Rossella Jardini, proseguita fino al 2013, il brand aveva trovato in Scott quello che sembrava essere il suo erede naturale, il perfetto interprete del suo Dna, in grado di dargli nuovo smalto e metterlo in sintonia con la contemporaneità; con base a Los Angeles, perennemente circondato da star hollywoodiane cariche di personalità, alle redini di Moschino ha saputo raccontare il fashion in maniera scanzonata, colorata e quasi caricaturale, plasmando una moda meno formale e noiosa, ma non per questo meno impegnata, tanto che alcune sue collezioni passeranno sicuramente alla storia del costume, ad esempio quelle ispirate a McDonald’s o Barbie, per non parlare dello show dedicato a Maria Antonietta, un divertissement colmo di panier, corsetti e acconciature pouf, tutto riletto in chiave contemporanea e very Moschino.

Fendi sfilerà a Firenze durante Pitti Uomo

Fendi Pitti Firenze
La Fendi Factory a Capannuccia, Bagno a Ripoli

Sarà Fendi uno degli special guest dell’edizione 104 di Pitti Immagine Uomo. La maison del gruppo Lvmh presenterà la collezione uomo primavera/estate 2024 a Firenze, il prossimo 15 giugno, con una sfilata che si terrà nella nuova Fendi Factory, aperta nell’autunno 2022 a Bagno a Ripoli. Di certo, un appuntamento che sarà tra i più attesi nel fitto programma della kermesse. «Sono particolarmente felice della presenza di Fendi, uno dei luxury brand più prestigiosi sulla scena globale, al Pitti Uomo di giugno» – dichiara Antonio De Matteis, presidente della fiera fiorentina – «proprio nell’edizione che segna il mio esordio alla guida della società. Questa presentazione è un’ulteriore conferma dello standing internazionale del salone e del livello qualitativo dei suoi eventi speciali. Sottolineo poi l’importanza della rinnovata unione di intenti con Camera Nazionale della Moda, con la quale condividiamo l’obiettivo di promuovere e valorizzare la migliore moda italiana in contesti di rilevanza mondiale». Carlo Capasa, presidente di CNMI, da parte sua conferma: «La settimana della moda maschile in Italia inizia a Firenze con Pitti e prosegue a Milano, con la nostra fashion week, con due modalità diverse e complementari. La sinergia tra le nostre due realtà rende la proposta italiana della moda maschile la più importante a livello mondiale». Il marchio romano, precisa una nota ufficiale, «ritornerà a sfilare alla Milano Fashion week a partire dalla collezione uomo di gennaio 2024, per l’autunno/inverno 2024-2025».

A Castel Sant’Angelo una mostra sulla moda degli anni Sessanta

The sweet sixties mostra
La locandina di The Sweet Sixties. Narrazioni di Moda

Fino al 21 maggio, la splendida cornice del museo di Castel Sant’Angelo ospiterà, nelle Armerie Superiori, la mostra-performance The Sweet Sixties. Narrazioni di Moda, a cura di Stefano Dominella e Guillermo Mariotto. Quella degli anni ’60 è stata una moda rivoluzionaria, partita dalle coloratissime vetrine di Carnaby street, a Soho, in quella che fu definita la swinging London. Nella “decade fluttuante”, come la ribattezzò il Time nel 1966, scoppiò una vera e propria rivoluzione dello stile: la minigonna di Mary Quant, le visioni indossabili di Ossie Clark, le piume variopinte di quel visionario che fu Ken Scott, il denim e gli angeli pop di Elio Fiorucci, il glamour e le paillettes, le geometrie in branco e nero, le calze multicolor… L’esposizione si configura come un viaggio nell’immaginario estetico della decade, di cui i curatori hanno voluto raccontare lo Zeitgeist, le espressioni culturali coeve attraverso il recupero di capi vintage. Non poteva mancare un accenno alla Space Age, la moda ispirata dallo sbarco sulla luna, con le creazioni futuristiche firmate Paco Rabanne, André Courrèges e Pierre Cardin. Un – ulteriore – buon motivo per fare un salto a Roma!

Versace sfila a Hollywood con la collezione A/I 2023

Versace Hollywood sfilata
Versace A/I 2023-24 (ph. REUTERS/Mario Anzuoni)

Domenica 12 marzo, con Hollywood in fermento per l’imminente notte degli Oscar, Donatella Versace ha voluto giocare d’anticipo, organizzando a Los Angeles un grande show per presentare la collezione autunno/inverno 2023-24 del brand. Tutto il glamour hollwyoodiano è ovviamente accorso in forze: tra gli ospiti spiccavano Dua Lipa, Anne Hathaway, Elton John e Pamela Anderson, solo per fare qualche nome. Un fashion moment memorabile, con una spettacolare vista dello skyline cittadino dal tetto del Pacific Design Center: nella golden hour del tramonto, la casa della Medusa ha voluto far rivivere, appunto, quell'”età dell’oro” a cui, in termini di stile ed eleganza, si volge eternamente lo sguardo. «Los Angeles è la cornice perfetta per una collezione sicura di sé, glam e lussuosa», ha detto a proposito la direttrice creativa della griffe, per poi aggiungere: «Avevo voglia di lusso dopo tutta questa abbuffata di street style. Ho lavorato andando a valorizzare le fondamenta della maison, del lavoro di Gianni, partendo da una collezione del 1995 e da una rinnovata voglia di sartorialità, architetture, forme e tagli».

Versace A/I 2023

Mugler firma la prossima capsule H&M

Mugler x H&M
La campagna Mugler x H&M (ph. courtesy of H&M)

H&M ha annunciato la sua prossima collaborazione con Mugler, che verrà lanciata online e in negozi selezionati nella primavera del 2023. Infoltendo la lunga lista di brand che hanno creato capsule collection ad hoc (tutte sold out nel giro di poche ore), che comprende tra gli altri Lanvin, Karl Lagerfeld, Balmain, Stella McCartney, Simone Rocha e Giambattista Valli, il colosso del fast fashion svedese ha scelto ora la maison disegnata da Casey Cadwallader.
Realizzata a quattro mani con la head of design del gruppo, Ann-Sofie Johansson, la linea presenta una serie di remake d’archivio speciali, in edizione limitata, e racchiude l’essenza stessa di Mugler, uno stile ribelle, sexy e ultraglam. La silhouette dei capi è quella tipica della griffe: spalline grandi e strutturate e forte attenzione al punto vita, con enfasi sulle forme e le linee del corpo. «La storia delle designer collaboration di H&M è leggendaria e pionieristica», ha spiegato l’azienda in una nota ufficiale. «Per quasi due decenni, H&M ha democratizzato l’alta moda, offrendo al pubblico globale la possibilità di possedere pezzi speciali della storia del design di fascia alta». L’uscita della capsule collection innescherà di certo una corsa contro il tempo, per accaparrarsi un pezzo prima del prevedibilissimo esaurimento scorte, buona fortuna!

La campagna Mugler X H&M

Brunello Cucinelli lancia i profumi del brand

Cucinelli profumo
La presentazione dei nuovi profumi firmati Brunello Cucinelli

Dopo gli occhiali, realizzati da Luxottica, Brunello Cucinelli annuncia il debutto nell’universo dei profumi, creati in licenza da EuroItalia, azienda che produce e distribuisce fragranze e cosmetici di bellezza per brand di proprietà e in licenza a livello mondiale.
I prime due, Brunello Cucinelli pour Femme e pour Homme, sono stati presentate in anteprima a Milano il 28 marzo, nella prestigiosa cornice del Museo nazionale scienza e tecnologia Leonardo da Vinci. Entrambi traggono ispirazione dall’amata terra umbra del ”re del cashmere”, e mirano ad armonizzare tra loro diversi elementi ispiratori, come il dolce paesaggio collinare della regione, puntellato da alti ed eleganti cipressi, l’antica storia dei suoi piccoli borghi, il gusto dell’arte medioevale, la spiritualità e la forza degli ideali. «Diversi anni fa», racconta l’imprenditore, «quando scomparve un mio carissimo amico che produceva essenze aromatiche, un’anima bella, sognai che un giorno avrei dedicato a lui un nuovo prodotto che lo ricordasse».

Brunello Cucinelli profumi
Brunello Cucinelli pour Femme e pour Homme

Dolce&Gabbana porta l’alta moda in Valle d’Itria

Dolce Gabbana alta moda

Ormai la Puglia è diventata uno dei set più ambiti per i grandi eventi organizzati dalle principali maison. Dopo Dior a Lecce e Gucci a Castel del Monte, l’appuntamento dell’estate 2023 sarà con Dolce&Gabbana. Continua, così, il viaggio attraverso il Belpaese di Domenico Dolce e Stefano Gabbana, intrapreso nel 2012, anno della presentazione della loro prima collezione Alta Moda a Taormina. La nuova tappa di questo ideale grand tour italiano sarà la Valle d’Itria.
Dopo i meravigliosi fashion show siciliani, dunque, saranno i paesaggi pugliesi a fare da sfondo alle creazioni della maison, in dialogo col prezioso patrimonio manifatturiero e artistico locale e la più autentica tradizione popolare. Le sfilate haute couture D&G sono sempre eventi spettacolari, non solo per le location, luoghi iconici come piazza Pretoria a Palermo o Palazzo Vecchio a Firenze, ma anche per la preziosità dei capi, così raffinati da essere considerati vere e proprie opere d’arte. Con questo progetto, inoltre, il marchio porta gli ospiti del jet set internazionale nei luoghi che rendono famosa l’Italia.
Top secret, per ora, buona parte del progetto, di cui si saprà qualcosa in più, plausibilmente, nei prossimi mesi. Intanto, gli inviti per gli amici del brand, da Kim Kardashian a Sharon Stone, potrebbero essere già partiti.

La collezione Dolce&Gabbana Alta Moda p/e 2017, presentata a Palermo

Trussardi dice addio anche ai direttori creativi

Gmbh designers
Benjamin A. Huseby e Serhat Işık

Le più recenti notizie su Trussardi non sono delle migliori, dopo le dimissioni dell’intero consiglio di amministrazione, avvenute il 2 marzo, che hanno portato a quelle del CEO, Sebastian Suhl, in carica dall’ottobre 2020. Una sfilza di dipartite che solleva interrogativi sul futuro della casa di moda italiana, anche perché l’ultimo addio, in ordine di tempo, è stato quello dei designer Serhat Işık e Benjamin A. Huseby, fondatori di GmbH nonché direttori creativi della maison del levriero. Il duo, entrato in azienda tre anni fa, rappresenta una delle voci più interessanti nel panorama fashion europeo e il compito affidatogli, ovvero guidare la rinascita di Trussardi attraverso una rielaborazione efficace del suo heritage, stava portando a buoni risultati. A febbraio, Huseby e Işık hanno presentato la loro terza (e ultima) collezione durante la settimana della moda milanese autunno/inverno 2023-24, nel cui calendario il marchio era rientrato nel 2022, dopo cinque anni di assenza.

Beyoncé e Balmain, la collezione couture sulle note di Renaissance

Beyonce Balmain collezione
Beyoncé in Renaissance Couture (ph. courtesy of Balmain)

Olivier Rousteing, direttore artistico di Balmain, e Beyoncé hanno presentato Renaissance Couture, collezione disegnata dalla cantante in collaborazione con la maison parigina: 17 spettacolari look, ispirati ciascuno a un brano dell’ultimo album della popstar, non solo dalla musica, ma anche dai testi delle canzoni. A corredare ciascun outfit, alcune note del creative director della label, in cui svela come lui e Beyoncé abbiano dato forma all’originaria ispirazione musicale. Il lavoro è partito a settembre e la capsule nasce da un assiduo lavoro di squadra; Beyoncé, Rousteing, la stylist Marni Senofonte e il team design di Balmain hanno unito le forze per cinque mesi, riuscendo, nonostante i calendari “spietati” di fashion week e concerti e le differenze di fuso orario, a lavorare attraverso centinaia di scambi tra WhatsApp, Zoom e mail, al fine di modificare gli schizzi in proposte concrete, per poi convertirle in creazioni d’eccezione. Due degli outfit in questione hanno già avuto il loro battesimo di fuoco all’inizio dell’anno, sfoggiati da Queen Bey ai Grammy e ai Brit Awards, per scoprire gli altri sarà necessario attendere ancora un po’.

Alcuni look della collezione Renaissance Couture (ph. courtesy of Balmain)

Gli angeli di Yezael sfilano nelle vie di Milano

Lo stilista Angelo Cruciani, direttore creativo di Yezael (da lui fondato nel 2014, a Shanghai), ha scelto il 20 marzo, Giornata internazionale della felicità, per presentare la collezione autunno/inverno 2023-2024 del marchio. Intitolata Defend Happiness e presentata nelle vie milanesi, è stata pensata come una sorta di “manifesto” della felicità, di quella sensazione di entusiasmo finalmente ritrovato, dovuto soprattutto al superamento di un periodo assai difficile come quello pandemico. Per le strade della città lombarda, dunque, modelli e modelle, simili in tutto e per tutto ad angeli, hanno indossato giacche sartoriali (capo chiave della collezione) e abiti pieni di piume, che rappresentano – spiega il designer – un invito a ritrovare le «ali perdute».

Angelo Cruciani brand
Yezael by Angelo Cruciani autunno/inverno 2023-24 (ph. by Manuel Scrima, courtesy of Yezael)

Una collezione dalla molteplici influenze, pensata come un manifesto della felicità

Le ispirazioni cui ha attinto Cruciani provengono da tanti spunti diversi: i colori dei semafori, in particolare il rosso, come simbolo del ritmo e dell’energia metropolitana, l’iconografia di San Sebastiano, Il cielo sopra Berlino, film capolavoro di Wim Wenders. «È una collezione – sottolinea – nata dalla sensazione di entusiasmo e resurrezione che il nuovo anno ha portato. Il mondo post-pandemia sembra volgere lo sguardo verso il cielo e il futuro, cercando più fratellanza e umanità».

Con la sua moda lo stilista, che ha fondato la griffe dopo anni di lavoro come creative director di vari brand internazionali, da Miss Sixty a Refrigiwear, sostiene il diritto fondamentale di «sentirsi parte della meraviglia della natura, la consapevolezza del dono della vita e una profonda gratitudine verso la luce che tutto crea». Tematiche profonde, riportate puntualmente nelle proposte firmate Yezael e affrontate anche attraverso la ricerca artistica e l’attivismo in difesa dei diritti umani e civili. Cruciani, non a caso, nasce street artist, per poi sviluppare un progetto artsy personale di grande respiro con la creazione, in piazza Duomo a Milano, di un gigantesco cuore, seguito da tre monumentali installazioni a Palermo. Oggi, alla guida del suo marchio, fonde la sua vena fashion con quella artistica, strutturando il tutto in un’estetica vestimentaria che mira a proteggere attraverso i simboli chiunque indossi i capi dell’etichetta.

Yezael
Yezael by Angelo Cruciani autunno/inverno 2023-24 (ph. by Manuel Scrima, courtesy of Yezael)

Nell’immagine in apertura, alcuni look della collezione A/I 2023-24 Yezael by Angelo Cruciani (ph. by Manuel Scrima, courtesy of Yezael)

Active Beauty, l’innovativa linea skincare di Terme di Saturnia

Luogo mozzafiato situato nella parte meridionale della Toscana, a pochi chilometri da Grosseto, le Terme di Saturnia, per le loro proprietà benefiche e curative, sono tra le più famose in Italia, una meta scelta da tutti coloro che ricercano benefici sia sulla pelle, che a livello respiratorio e motorio. Da sorgenti antiche oltre 3000 anni, a 700 metri di profondità sotto il Monte Amiata sgorga un’acqua che durante il percorso sotterraneo si arricchisce di minerali, elementi naturali, energia e, in generale, caratteristiche uniche nel loro genere; al semplice contatto con la pelle, sono in grado di donare una sensazione totalizzante di relax e benessere. Il team della SPA interna, analizzando minuziosamente le proprietà dell’acqua termale, dopo anni di prove e studi clinici ha messo a punto una nuova, rivoluzionaria linea cosmetica, Active Beauty, che racchiude in sé tutti i benefici di cui ha bisogno il nostro corpo.

Vero protagonista della rivoluzionaria collection è il principio attivo Saturnia Bioplancton: costantemente immerso nell’acqua termale, viene raccolto durante la fase di affioramento spontaneo. Grazie all’expertise dermocosmetica del team SPA delle Terme di Saturnia, viene poi sottoposto a delicati processi per ottenere un estratto purificato, ricco di proprietà antiossidanti, leviganti e rigeneranti. Considerato un elisir di autentica rinascita e un perfetto alleato nella prevenzione del processo d’invecchiamento cutaneo, questo esclusivo e prezioso principio attivo è presente nella formulazione di 18 prodotti. La linea, infatti, comprende articoli eterogenei, specifici per detersione, viso e corpo, che aiutano a combattere la cellulite, rimodellare la silhouette, rassodare e regalare un effetto detossinante.

Active Beauty
Terme di Saturnia Bioplancton Elixir

Una collezione beauty d’eccezione, che sfrutta  al meglio le proprietà benefiche delle acque termali

La migliore proposta per la cura del viso è il Saturnia Bioplancton Elixir, elisir ad alto dosaggio di Saturnia Bioplancton: ne contiene in una goccia tutti gli elementi rigeneranti, aminoacidi, zolfo, potassio, magnesio, sostanze azotate. Arricchito con fattori di penetrazione per assicurarne la massima efficacia, esercita un’attività antiossidante e dona alla pelle un aspetto più giovane e rimpolpato. Da applicare sul viso come primo gesto di ogni beauty routine, prepara l’epidermide a ricevere i trattamenti successivi.

Terme di Saturnia prodotti
Pro-Aqua Active, Active Beauty

Per la cura della pelle, invece, un’ottima soluzione è rappresentata dalla crema antiossidante Pro-Aqua Active, fresca e sensoriale, con struttura a cristalli liquidi, multistrato e ricca di ceramidi, acido ialuronico e liposomi, che garantisce un’idratazione costante. Gli oligoelementi presenti nel prezioso Saturnia Bioplancton, associati a peptidi biomimetici, formano uno scudo cosmetico contro i fattori inquinanti. Un reservoir idrico, a disposizione della tua pelle H24, dalla texture a rapido assorbimento, decisamente confortevole al contatto. L’acido ialuronico ad alto peso molecolare, in particolare, rimane a lungo sulla superficie, creando una sorta di “film” capace di trattenere l’acqua.
Il complesso di ceramidi e fitosfingosina, invece, accelera il naturale recupero dell’effetto barriera della cute, rendendola meno secca e più elastica. Un rimedio ideale per chiunque voglia donare vigore e ossigenazione alla pelle, illuminando l’incarnato.
Dopo un mese di trattamento, il 100% delle donne che l’hanno sperimentata ha affermato di sentire la propria pelle più fresca e morbida, e ben il 93% del campione ha rilevato un miglioramento in termini di idratazione.

Terme di Saturnia beauty
Body Re-Shape Cream

Una selezione ben assortita di prodotti, tra creme, sieri ed elisir

Tra le proposte della linea Active Beauty, un altro prodotto d’eccezione è la Body Re-Shape Cream, crema rimodellante per il corpo a rapido assorbimento, indicata per il rassodamento dei tessuti cutanei, in grado di svolgere un’azione di rimodellamento di glutei e cosce in virtù della sua formula, che prevede estratto di salicaria e di faggio. Quest’ultimo, in particolare, presenta proprietà drenanti, perciò tonifica e rassoda la cute, per una pelle più elastica e morbida, con la silhouette che risulta così più soda, definita e uniforme. L’estratto di salicaria, invece, ricco di biomarcatori specifici, agisce contemporaneamente su due aree, gluteo e cosce, per un effetto push-up del primo e un rimodellamento delle seconde.
L’escina (estratta dalle foglie di ippocastano), infine, è un coadiuvante prezioso nel contrastare gli inestetismi della cellulite, nonché altri effetti sgradevoli legati al ristagno di liquidi e all’insufficienza venosa.

I club Lynk & Co, spazi dall’estetica fuori dal comune

Marchio di proprietà del gruppo cinese Geely, da qualche anno a questa parte Lynk & Co sta rivoluzionando la mobilità, soprattutto quella delle città e grandi aree urbane, con soluzioni di car-sharing innovative e attente alla sostenibilità. Oltre a offrire l’opportunità di condividere con altri utenti del servizio vetture decisamente performanti, il brand si propone di creare una community digitale, che può riunirsi in spazi ad essa dedicati, realizzati ad hoc; proprio in quest’ottica, nelle principali metropoli d’Europa sono stati aperti diversi club, che si configurano come spazi di condivisione e incontro fra gli utenti, all’interno dei quali si può familiarizzare con l’auto, partecipare a eventi e workshop, oppure semplicemente bere un drink.

Con arredi curati fin nei minimi dettagli e un design d’interni firmato dai migliori studi internazionali d’architettura, i luoghi in questione rappresentano dei veri e propri hub di comunicazione. L’ultimo della serie, inaugurato di recente, si trova a Milano, a due passi dalla centralissima piazza San Babila, nel cuore della città lombarda.

Il club Lynk & Co a Milano

Il nuovo club Lynk & Co a Milano

L’ultima apertura, dopo quelle di Madrid, Barcellona, Berlino e Roma, ha riguardato qualche mese Milano, dove in corso Venezia 6 ha aperto i battenti il secondo club italiano targato Lynk & Co. Un ambiente raffinato e cool, distante anni luce dal concept tradizionale delle concessionarie d’auto: «È un club a tutti gli effetti», spiega infatti Alain Visser, Ceo della società svedese, con tanto di area bar, sala riunioni, perfino una stanza dei tarocchi, dove potersi incontrare, socializzare e conoscere meglio il progetto di mobilità on demand dell’azienda.

All’interno, negli spazi d’autore dello studio di design New Order Arkitektur, spiccano luci al neon multicolor firmate Seletti e tutti gli elementi cardine di ogni club del marchio: dal divano giallo al bancone di metallo, dalla selezione ragionata di prodotti lifestyle brand-friendly alle poltrone 3D fino, ovviamente, all’automobile 01 – esposta sempre lontano dalle vetrine, contrariamente alla prassi di una tipica concessionaria. Il Lynk & Co club di Milano è uno spazio polifunzionale, in cui ogni arredo è pensato per divertire e scioccare.

Gli interni dello spazio milanese del marchio

«Siamo felici – commenta il manager – che l’Italia si sia interessata alla nostra idea di mobilità. Aprire a Milano vuol dire coinvolgere una comunità sensibile alle novità, alla bellezza e all’efficienza. Il nostro club non vede l’ora di canalizzare queste energie e divenire il polo d’incontro di nuove idee, che abbiano al centro la sostenibilità».

Il bancone bar del club Lynk & Co di Milano

L’headquarter Lynk & Co, uno spazio fuori dagli schemi

L’esterno dell’headquarter svedese di Lynk & Co

L’eclettismo del nuovo spazio meneghino, del resto, riflette quello che contraddistingue il quartier generale del mobility brand, in Svezia. La sede principale si trova infatti a Göteborg, in una struttura che è tutto fuorché tradizionale. Uno spazio che va oltre l’immaginazione, eclettico e stravagante (nel senso migliore del termine), progettato per ispirare e stimolare la creatività. L’headquarter svedese si caratterizza per uno stile ispirato ai capisaldi estetici del brutalismo: al pavimento in cemento grezzo si abbina un divano centrale a stampa pois giallo e nero; sulla parete, invece, un gigantesco smile. Si unisce a questi elementi di interior la mitica 01, principale modello di autovettura Lynk & Co.

Il team di progettazione dell’azienda, sempre in collaborazione con New Order Arkitektur (anch’esso di Göteborg), ha preso spunto, per il décor, dai tracciati urbani, un’influenza che si ritrova nella progettazione degli interni, come pure nella scelta di materiali sostenibili ed elementi d’arredo di riciclo. Esattamente come un palazzo nel centro storico di una vecchia città, tutti gli spazi trasmettono un senso di vissuto, di autenticità; per dare maggior risalto a questa patina in un certo senso vintage, architetti e progettisti hanno richiesto esplicitamente alle maestranze di non tinteggiare i muri, lasciando visibili i segni del loro lavoro.

Se gli spazi interni portano la firma del team Lynk & Co, che ha lavorato al fianco di New Order Arkitektur, la parte puramente creativa dell’operazione è stata affidata all’artista svedese EKTA, recentemente premiata agli Architecture & Design Awards per il miglior design d’interni. Il risultato di tutto ciò è un luogo in cui stilemi sui generis, per certi versi bizzarri, vengono sapientemente combinati in un mix minimal e, al tempo stesso, immersivo, che stupisce all’istante chiunque entri nell’edificio.

Nell’immagine in apertura, l’interno dell’headquarter svedese di Lynk & Co

Le proposte beauty di Equazione Botanical Essence per la festa del papà

La festa del papà sta arrivando e, per non farsi trovare impreparati, un’ottima idea è pensare a piccoli cadeau per i genitori al passo con le tendenze beauty, amanti dei trattamenti pensati specificamente per il benessere e la cura di sé. Cosmesi e profumeria, infatti, sono sempre un’ottima soluzione per regali graditi e non banali, ché si dica quel che si vuole, ma vogliamo tutti essere profumati, avere una bella pelle, un aspetto pulito e apparire al meglio. Per fare ciò occorre, però, saper scegliere le soluzioni migliori perché, tra gli innumerevoli prodotti in commercio, molti si rivelano poco efficaci e anche aggressivi, soprattutto i più economici. Un’ottima proposta per la cura della pelle è offerta dalla linea Equazione Botanical Essence, marchio made in Sicily che utilizza esclusivamente ingredienti botanici e naturali purissimi, estratti direttamente da agrumi siciliani e piante rare di agricoltura eco-compatibile.
Quale scelta migliore dunque, per la ricorrenza del 19 marzo, se non fare un pensiero originale e ricercato come una crema o un sapone mani dalla fragranza esclusiva, fortemente agrumata?

Equazione Botanical Essence
I prodotti della linea per le mani Yuzu

Una linea di prodotti beauty a base di frutti “preziosi” 

In occasione della festa del papà, Equazione Botanical Essence ha pensato a un vero e proprio rituale di bellezza, con prodotti realizzati con due pregiati frutti, finger lime e yuzu. Il primo, originario dell’Australia, chiamato anche “lemon caviar” (poiché la polpa ricorda per consistenza e forma il caviale), è tra gli agrumi più cari al mondo, un frutto peculiare che sprigiona un profumo intenso; è ricco di antiossidanti e vitamine, la cui formulazione fornisce un valido aiuto contro il prematuro invecchiamento cutaneo. Esaltando queste caratteristiche naturali, il beauty brand ha ideato una linea di prodotti per le mani a base di finger lime, nello specifico un Hand Soap e una Hand Cream che, combinate, offrono un trattamento completo, capace di contrastare l’invecchiamento della pelle e la comparsa di macchie e segni dell’epidermide.

finger lime
Il finger lime

Un’altra coccola di bellezza è la profumazione realizzata dal marchio, Yuzu, un agrume con proprietà rilassanti e antistress originario dell’Estremo Oriente; dall’aspetto di un incrocio ben riuscito tra limone e pompelmo, è oggi uno degli ingredienti “segreti” e più efficaci della beauty routine giapponese. Promuovendo la proliferazione delle cellule della pelle e accelerandone il rinnovamento, questo frutto dalle molteplici proprietà benefiche non può mancare nella skincare quotidiana maschile.
Anche con lo yuzu Equazione Botanical Essence ha creato un Hand soap, per detergere le mani lasciandole morbide e delicatamente profumate, e una Hand cream dalla texture cremosa, che si assorbe rapidamente ed esercita un’ottima azione antiossidante e anti-aging.

Tutti i prodotti della label sono realizzati da estratti 100% naturali, realizzati con materie prime del territorio attraverso una filiera circolare. Privi di parabeni, coloranti, siliconi, oli minerali o allergeni, sono racchiusi in flaconi dal design minimalista, perfetti da portare in viaggio o mettere nella borsa da palestra, confezionati con PET riciclato e riciclabile al 100%.

Equazione beauty Yuzu

Equazione beauty prodotti

Fashion Highlight di Febbraio

Scomparse eccellenti, cambi ai vertici creativi delle maison del lusso, debutti in passerella, testimonial di livello planetario, sfilate e nuove collezioni. Nella nostra rubrica mensile, un sunto delle tante novità che hanno interessato il mondo fashion nel mese di febbraio.

Ci lascia Paco Rabanne, couturier della moda Space Age

Paco Rabanne fashion designer
Paco Rabanne fotografato da Ewa Rudling, Vogue, Luglio 1968

Questo mese si è aperto con la tragica notizia della scomparsa di Paco Rabanne. Morto a 88 anni, il couturier spagnolo ha fatto della sperimentazione continua, radicale la sua cifra inconfondibile, impiegando materiali del tutto inconsueti per il prêt-à-porter e l’abbigliamento in generale, dal plexiglass alla plastica, dalla carta increspata al metallo, lavorato a mo’ di maglia o usato per forgiare dischi e anelli che componevano le borse del marchio. Un virtuosismo che, dopo le esperienze come creatore di gioielli e accessori per griffe quali Balenciaga o Givenchy, consacrò subito il brand omonimo, lanciato nel 1966 con una prima collezione dal titolo programmatico, 12 robes importables en matériaux contemporains. Tra i massimi rappresentanti, con André Courrèges e Pierre Cardin, della moda Space Age, un’estetica futuribile che rispecchiava lo zeitgeist pionieristico degli anni ‘60, tra nuove scoperte scientifiche e corsa allo spazio, Rabanne si ritirò dalle scene nel 1999. Salvador Dalí di lui disse: “È il secondo genio più grande della Spagna, dopo di me”.
Se n’è andato il 3 febbraio, lasciandoci in eredità uno stile avveniristico, espressione di un linguaggio futuristico ancora prepotentemente attuale. Di proprietà del colosso catalano del beauty Puig, la maison ha ritrovato smalto sotto la direzione creativa di Julien Dossena, alla testa dell’ufficio stile dal 2013.

Pharrell Williams al timone della linea maschile di Louis Vuitton

Pharrell Paris Fashion Week
Pharrell Williams durante la Paris Fashion Week, gennaio 2022 (ph. by Stephane Cardinale – Corbis/Getty Images)

Negli ultimi mesi i cambiamenti nelle direzioni creative delle grandi maison sono stati numerosi, ma Louis Vuitton ha sorpreso tutti con la nomina di Pharrell Williams a direttore artistico della linea uomo. Il cantante e produttore statunitense sarà quindi il successore di Virgil Abloh, suo grande amico, scomparso a 41 anni nel novembre 2021. La notizia, anticipata come rumor dal Wall Street Journal e Le Figaro, è stata confermata dalla casa di moda con una dichiarazione di Pietro Beccari, nuovo CEO della griffe: «Sono felice di vedere Pharrell tornare a casa, dopo le nostre collaborazioni nel 2004 e nel 2008 per Louis Vuitton, come nuovo direttore artistico uomo. La sua visione creativa oltre la moda porterà senza dubbio Vuitton verso un nuovo capitolo molto entusiasmante». Williams è una personalità familiare al fashion system, non solo per la sua presenza continua nei front row delle sfilate più importanti, ma anche per le tante collaborazioni con marchi di lusso, a partire dallo stesso LV fino a Chanel e Moncler. Le premesse sono quindi delle migliori, il battage mediatico è intenso, per avere le prime indicazioni bisognerà attendere giugno, quando sarà svelata la sua prima collezione durante la settimana della moda maschile parigina.

Kim Kardashian è il volto di Dolce&Gabbana

Kim Kardashian Dolce Gabbana
Kim Kardashian in uno scatto della campagna Dolce&Gabbana P/E 2023

Continua il sodalizio tra Dolce&Gabbana e Kim Kardashian, scelta come testimonial della nuova campagna primavera/estate 2023. Dopo aver ricoperto il ruolo di curatrice della collezione presentata a Milano a settembre 2022, l’imprenditrice e influencer posa davanti all’obiettivo di fotografi Mert & Marcus per la campagna del brand, ambientata in una villa tipicamente italiana. Gli scatti ritraggono Kim come una sensuale musa che incarna il Dna della maison, tra pareti affrescate, lampadari di cristallo e terrazze assolate, lo scenario ideale per un sogno ad occhi aperti di moda e lusso. Domenico e Stefano sanno come raccontare la bellezza dell’Italia e colpire l’immaginario comune dei clienti americani come, appunto, la star del reality KUWTK, senza contare che i due stilisti hanno accompagnato – e vestito – l’intero clan Kardashian-Jenner a Portofino, in occasione del matrimonio di Kourtney e Travis Barker). Il legame con il duo stilistico è molto stretto da tempo, ma sono svariati gli stilisti che sperano nella sua collaborazione, visto che secondo Media Impact Value il valore dei suoi post social è un investimento sicuro.

Act n°1: i designer Luca Lin e Galib Gassanof si separano

Act n1 brand
Luca Lin e Galib Gassanoff (ph. courtesy of Act n°1)

Legati da un rapporto umano e professionale, dopo sette anni alla direzione artistica di Act n°1, Luca Lin e Galib Gassanoff si separano. L’annuncio, arrivato dai profili social del brand, svela il nuovo corso creativo della label, che prevede l’uscita di Gassanoff, mentre Lin continuerà il suo impegno. Stando alle dichiarazioni ufficiali, il designer di origini azere avrebbe infatti deciso di intraprendere una nuova carriera nel mondo della moda e dell’arte. «È stato un fantastico percorso di sette anni, fatto di creazione, apprendimento e sperimentazione. Ho avuto l’opportunità di conoscere e lavorare con persone incredibili, abbiamo portato Act n°1 alle vette che sognavamo e continuerà a salire sotto la direzione del mio caro amico Luca. Sono grato a tutti coloro che hanno sostenuto il nostro lavoro nel corso degli anni, e grazie al team di Act nº1», ha precisato Gassanoff.
La collezione svelata il 24 febbraio durante Milano Moda Donna è stata la prima firmata in solitaria da Lin, segnando l’inizio di un nuovo percorso per il brand.

Celine Homme sfila a Le Palace con l’autunno/inverno 2023

Celine ha svelato, off-schedule, la collezione maschile Winter 2023 Paris Syndrome all’interno di un’autentica istituzione della nightlife francese, la discoteca Le Palace, frequentata negli anni ‘70 e ‘80 da celebrità del livello di Mick Jagger, Andy Warhol, Yves Saint Laurent, Karl Lagerfeld e Serge Gainsbourg. Per l’occasione, il locale parigino rivive i fasti del passato, popolandosi di modelli efebici vestiti del prêt-à-porter rock, affilatissimo cui ci ha abituato nel tempo il direttore artistico Hedi Slimane: leather jacket e pantaloni seconda pelle, suit affusolati dal sapore Seventies, motivi animalier, frange, un profluvio di scintillii in forma di paillettes, applicazioni metalliche e texture metallizzate, occhiali da sole perennemente inforcati. A chiudere la serata-evento del marchio, le performance musicali di due band particolarmente apprezzate da Slimane, i Libertines e The Murder Capital.

Il debutto di Daniel Lee da Burberry

Daniel Lee Burberry
Daniel Lee

Daniel Lee, nuovo direttore creativo di Burberry, presenta durante la London Fashion Week la sua prima collezione uomo e donna autunno/inverno 2023-24. La sfilata è stata uno degli appuntamenti più attesi della kermesse londinese, le aspettative erano alte, soprattutto dopo la fruttuosa esperienza del creativo da Bottega Veneta. Per questa nuova collezione, lo stilista brit è tornato agli archivi del marchio, facendo un sunto degli elementi in questo senso più rappresentativi. In passerella il tartan è presente su gran parte dei capi, anche in versione macro e declinato in diverse colorazioni; stampe con piccole anatre si ripetono sui look, un rimando alla campagna inglese, ai cottage e all’universo outdoor attorno al quale gravita il brand. Non poteva mancare il trench, caposaldo dello stile Burberry, così come l’immagine araldica dell’Equestrian Knight, logo originariamente creato nel 1901 e nuovamente riproposto. Quello di Lee è uno stile completamente nuovo, che si differenzia molto dall’estetica degli ultimi anni voluta dal suo precedessore, Riccardo Tisci. Il nuovo capitolo è un ritorno in casa, un omaggio alla britishness da parte di un designer molto legato al suo paese d’origine.

Pence 1979 capsule collection

Pence 1979 fall winter 2023
Pence 1979 F/W 2023-24

Presentata durante Milano Moda Donna, all’interno della collezione FW23-24 di Pence 1979 c’è una capsule collection davvero speciale. In collaborazione con l’influencer conosciuta per avere le gambe più lunghe del mondo, Anna Kanyuk, su Instagram Stretch Your Limits, e il marito Dmytro Kanyuk, il brand veneto si spinge ancora più oltre con capi in denim adattati per il mondo dello sport. La collezione per lei è composta da canotte in jersey, kimoni in denim e bermuda dall’anima gipsy e pulita allo stesso tempo. I key pieces della capsule sono il Nina, modello storico del brand a gamba dritta larga, qui presentato con due zip laterali, e mini shorts/skirt, studiati a quattro mani con Anna, pensati per far risaltare appieno le gambe; sono dotati di una particolare fascia elastica sul retro, che omaggia così il tratto distintivo dei modelli Cesira, icona della casa.

CDLP

CDLP brand
CDLP

Connubio fra tessuti sostenibili e tecniche di cucitura utilizzate per i pantaloni sartoriali anche per il jock strap, che entra per la prima volta nella collezione principale di CDLP, dopo due apparizioni in edizione limitata nel 2018 e 2020. Rispecchiando i modelli di intimo del brand, il design resta sempre influenzato dallo stile sartoriale, risultando minimalista e pulito. Il tessuto morbidissimo, simile alla seta, è in lyocell, la fascia in vita è nera, ton sur ton con il logo CDLP in rilievo. La campagna è stata scattata dal celebre fotografo Clifton Mooney, alias @gauchecowboy.

La nuova adv Premiata

Premiata brand

Premiata vola in Argentina per raccontare i suoi valori, la sua filosofia e la sua nuova collezione. Protagonista della campagna è Buenos Aires, il tramonto, i suoni e le evocazioni di una metropoli alla continua ricerca di bellezza, libertà e avanguardia creativa. Una visione futuristica che Sugarkane Studio, che da anni cura le campagne della griffe e i suoi racconti nel mondo, ha desiderato condividere attraverso elementi cromatici, fluidi e metallici, incursioni 3D e nuovi codici visivi, che descrivono un mondo dove la Terra e gli uomini risplendono di luce nuova, in un’evocazione quasi aliena in cui una cibernetica golden hour fa da sfondo alle immagini, caricando di energia vitale le proposte di stile dell’etichetta.

add® e la capsule collection con WHO DECIDES WAR

L’esclusiva collezione realizzata insieme al duo creativo fondato da Ev Bravado e Tela D’Amore è stata presentata durante Milano Moda Donna, lo scorso 24 febbraio con un evento presso Dazi Milano. La capsule combina streetwear, stravaganza, arte. Una commistione unica di creatività ha dato vita alla prima collaborazione tra add®, eccellenza dell’outerwear, e Who Decides War, label di abbigliamento fondata dal duo di designer Ev Bravado e Tela D’Amore, che vantano collaborazioni con brand internazionali, da Levi’s a Nike, Puma e Off White. Il duo di creativi ha infatti portato la propria anima, la grinta e la stravaganza che è tipica dello stile di Who Decides War sui piumini e le giacche termiche del marchio italiano, rispettandone i valori e arricchendole al contempo di un tocco street e urban contemporaneo.

‘Unseen Colour’, le foto (a colori) di Werner Bischof in mostra al MASI Lugano

La stagione espositiva 2023 del MASI Lugano (Museo d’arte della Svizzera italiana) si è aperta il 12 febbraio con l’omaggio a un grande maestro del reportage e della fotografia del Novecento: Werner Bischof. La retrospettiva, intitolata Unseen Colour, si propone di esplorare in modo completo, per la prima volta, l’opera a colori del fotoreporter originario di Zurigo, attraverso circa 100 stampe digitali ricavate da negativi originali impressi dal 1939 agli anni ’50, restaurati per poter dare vita a questo progetto.

Fino al 2 luglio 2023, sarà dunque possibile vedere lavori inediti dell’artista svizzero, capace di combinare, come pochi altri, estetica ed emozione in scatti perfetti. Si tratta di una selezione di immagini molto diverse fra loro: si va dagli esperimenti formali dei primi anni di ricerca alle fotografie di studio e moda, dal racconto del dopoguerra in Europa alla presentazione intima dell’Estremo Oriente, dalle campagne negli Stati Uniti fino all’ultimo viaggio in Sud America.

La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Scheidegger & Spiess e Edizioni Casagrande in italiano, inglese e tedesco, con testi di Tobia Bezzola, Clara Bouveresse, Luc Debraine e Peter Pfrunder.

Werner Bischof mostra
Werner Bischof. Unseen Colour veduta dell’allestimento / installation views
© MASI Lugano, ph. by Alfio Tommasini

Un inedito, coloratissimo corpus fotografico

Werner Bischof, artista della fotografia attivo tra la metà degli anni Trenta e quella degli anni Cinquanta del XX secolo, è conosciuto soprattutto per i suoi importanti reportage in bianco e nero, effettuati ai quattro angoli del mondo, nei quali ha raccolto scatti iconici, offrendoci dirette testimonianze della guerra e sensibili rappresentazioni dell’umanità. Membro, già nel 1949, della prestigiosa agenzia internazionale Magnum Photos, la produzione di Bischof si distacca però da quella dei colleghi del gruppo. Il fotorepoter, infatti, aveva colto da subito le potenzialità che il colore iniziava a offrire come mezzo espressivo, rendendolo così parte fondamentale del suo processo creativo. In un tempo in cui l’uso delle cromie su pellicola era limitato quasi esclusivamente al mercato della stampa, in un’ottica commerciale, Bischof è tra i primi a offrire la sua visione (d’autore) di un mondo a colori.

Un viaggio colorful nel mondo di Bischof

Il percorso espositivo nasce dall’idea delle curatrici Ludovica Introini e Francesca Bernasconi, in collaborazione con Marco Bischof, figlio del fotografo, di individuare nei differenti mezzi tecnici le sezioni in cui suddividere la mostra. Le opere esposte coprono tutto l’arco della carriera di Bischof, e sono frutto dell’utilizzo di tre diverse macchine fotografiche: una Rolleiflex dal caratteristico negativo quadrato, una moderna e tascabile Leica, e una Devin Tri-Color Camera, macchina ingombrante e tecnologica, impiegata soprattutto per scopi commerciali poiché fu una delle prime a permettere di ottenere immagini a colori.

Non a caso, l’esplosione dei cromatismi si apprezza soprattutto nel corposo gruppo di opere scattate in Europa con la Devin, che garantiva una resa di altissima qualità e definizione. Queste immagini sono fruibili al pubblico per la prima volta grazie alla scoperta di Marco Bischof, nel 2016, di centinaia di negativi su lastre di vetro e alle successive indagini effettuate. Oggi il regista dirige l’archivio intitolato al padre, con la missione di continuare a scoprire nuovi aspetti di questo gigante dell’immagine e farli scoprire alla collettività.

Werner Bischof opere
Marco Bischof posa davanti a un’immagine del padre

Werner Bischof fotografo
Werner Bischof, Il Reichstag, Berlino, Germania, 1946; stampa a getto d’inchiostro da ricostruzione digitale, 2022
© Werner Bischof Estate/Magnum Photos

Nell’immagine in apertura, una veduta dell’allestimento della mostra Werner Bischof. Unseen Colour al MASI di Lugano

Fashion highlight: Gennaio

L’anno nuovo è appena iniziato e la moda di gennaio è già ricca di novità: nuove figure alle direzioni creative dei brand, giovani designer che si affacciano sulla scena fashion e collaborazioni speciali continuano a sorprenderci. Il calendario della moda ha, inoltre, i suoi appuntamenti puntuali, come Pitti Uomo e Milano Moda Uomo. Ripercorriamo i fashion highlight di gennaio.

Dsquared2 e Steven Klein a Milano

Dean e Dan Caten con il fotografo Steven Klein al book signing

Durante Milano Moda Uomo, i gemelli Dean e Dan Caten, di Dsquared2, hanno celebrato il fotografo e regista statunitense Steven Klein con un book signing in occasione della presentazione della sua monografia. Dal titolo The exclusive book, edito da Phaidon, con la curatela di Mark Holborn, il libro è una raccolta di immagini che restituiscono l’inquietudine tipica del fotografo, definita da atmosfere sinistre a metà fra post-apocalisse e distopia. Klein, legato ai designer del brand da un rapporto di amicizia e numerose collaborazioni, ha immortalato, in oltre 30 anni di carriera, le celebrities di tutto il mondo, rendendo i loro volti iconici. Naomi Campbell, Brad Pitt, Kim Kardashian, Rihanna e Madonna sono solo alcuni dei volti che compaiono negli scatti raccolti nella monografia.

Gucci nomina direttore creativo Sabato De Sarno

Il neodirettore creativo di Gucci Sabato De Sarno (ph. Riccardo Raspa)

Inizia da Gucci l’era post-Michele. Appena terminate a Parigi le sfilate dell’uomo e dell’alta moda, esce ufficialmente l’annuncio tanto atteso: Sabato De Sarno è il nuovo direttore creativo del marchio. Sostituisce Alessandro Michele, che dopo sette anni ha abbandonato la maison, a sorpresa, nel dicembre 2022. Una nomina inaspettata, che però conferma la decisione dell’azienda di puntare su un talento con una grande esperienza nel made in Italy.

De Sarno, cresciuto a Napoli, ha iniziato la sua carriera in Prada nel 2005, passando poi in Dolce&Gabbana, prima di approdare in Valentino nel 2009, dove ha ricoperto diverse posizioni, fino alla nomina a fashion director, con il compito di supervisionare le collezioni uomo e donna. In qualità di direttore creativo, avrà la responsabilità di definire ed esprimere la visione creativa di Gucci nelle collezioni uomo, donna, pelletteria, accessori e lifestyle, riportando direttamente all’amministratore delegato Marco Bizzarri. Il suo debutto in passerella è previsto nel settembre 2023, quando presenterà la sua collezione durante la settimana della moda femminile di Milano.

Jordanluca porta una ventata d’aria londinese a Milano

Jordan Bowen e Luca Marchetto di Jordanluca all’evento di 10 Corso Como

Tra i momenti da menzionare, della fashion week milanese di gennaio, di sicuro c’è la sfilata e l’afterparty di Jordanluca, marchio fondato nel 2018 a Londra da Jordan Bowen e Luca Marchetto, l’uno inglese, formatosi con Stephen Jones, straordinario cappellaio delle star, l’altro, Luca, milanese, con alle spalle una lunga gavetta da Vivienne Westwood. Attraverso la collezione FW23, presentata durante la kermesse maschile, il duo ha voluto lanciare un messaggio politico, una riflessione sulle difficoltà e le contraddizioni del mondo attuale. In un’epoca di guerre, calamità naturali, pandemia, in cui tecnologia e social ci trasportano in una realtà lontana dal presente, tutto è governato da un’incertezza generale. Allora il corpo reagisce col suo linguaggio.

Spalle rotonde “bulldog”, strascichi in denim sul retro, gonne e abiti in sete stampate, tessuti con plissettatura effetto grezzo sul davanti; sono gli elementi che conferiscono alla collezione un senso di movimento proteso in avanti e un atteggiamento da battaglia. I modelli sfilano indossando mimetiche colorate, superano i confini di genere perché, come spiegano i designer, «i capi sono le persone». In passerella, inoltre, la prima co-lab con il brand di urban sportswear Lonsdale, con cui Jordanluca condivide la view londinese, sovversiva e controculturale e l’interesse per l’heritage. Al loro afterparty, poi, le vibe londinesi incontrano quelle berlinesi con Herrensauna, il fondatore di uno dei party più leggendari di Berlino, chiamato ad animare la notte milanese. Il risultato è una ventata d’aria fresca che due giovani stilisti, meno legati al “sistema”, sono stati capaci di offrire alla moda italiana, lasciando intravedere nuove prospettive per il suo futuro.

Jordanluca F/W 23 fashion show

Kim Kardashian sceglie le attrici italiane di The White Lotus

Simona Tabasco e Beatrice Grannò nella campagna pubblicitaria di Skims

«Tutti indossano Skims!», tutti guardano The White Lotus, serie del momento. Una geniale trovata di marketing quella dell’imprenditrice, influencer e socialite Kim Kardashian, proprietaria del marchio di intimo Skims. Simona Tabasco e Beatrice Grannò, tra le protagoniste della serie tv ideata da Mike White, sono migliori amiche da un decennio pure nella vita reale (oltre che nella trama dello show televisivo). E dopo aver condiviso il set di Doc – Nelle tue mani prima e di The White Lotus dopo, ora si ritrovano su quello di un’importante campagna internazionale. Kardashian, da grande appassionata di serial, ha notato Simona e Beatrice e le ha volute fortemente come testimonial per la linea dedicata a San Valentino del suo brand.

«Ho visto The White Lotus e dovevo avere le mie ragazze!», ha scritto infatti la superstar dei social, condividendo su Instagram i primi scatti dell’adv. «Sono felice di far parte di questa meravigliosa campagna Skims, che vuole promuovere la fiducia e la sicurezza nei nostri corpi, la nostra bellezza naturale insieme al marchio. Mille grazie a Kim Kardashian per aver pensato a noi», ha scritto su Instagram Tabasco, ripostando gli scatti. Anche Grannò ha condiviso sui suoi social una foto della nuova linea di lingerie della griffe, affermando nella didascalia: «Questo San Valentino tutti indossano Skims».

A Parigi sfilano le fiere divine di Schiaparelli

Schiaparelli Haute Coture primavera estate 2023

Schiapparelli ha dato il via alla Paris Fashion Week dedicata all’Haute Couture presentando la collezione P/E 2023, un omaggio all’Inferno della Divina Commedia, opera capitale – ed eterna – di Dante Alighieri. Il direttore creativo del brand, Daniel Roseberry, ha quindi rappresentato i vizi capitali come altrettante fiere, arricchendo le mise in passerella con enormi teste ferine, quella del leopardo a simboleggiare la lussuria, il leone per l’orgoglio, la lupa per l’avarizia. Una collezione articolata, dai volumi scultorei, in cui si susseguono outfit da grand soirée, altamente scenografici, tra linee esasperate, bagliori metallici e i tocchi surrealisti cari alla fondatrice Elsa Schiaparelli. Un pubblico d’eccezione per l’evento, tra cui Kylie Jenner, arrivata con un look in anteprima della sfilata, un lungo abito in velluto nero drappeggiato e una gigantesca testa di leone applicata sul décolleté. Sicuramente uno dei momenti che hanno favorito l’incredibile successo mediatico ottenuto dalla maison.

Louis Vuitton e la collaborazione con Yayoi Kusama

Lo store di Louis Vuitton a Milano

Dopo una prima collaborazione nata nel 2012, Louis Vuitton torna a lavorare con l’artista giapponese Yayoi Kusama, presentando una speciale collezione e una serie di iniziative che attraversano l’intero pianeta. A Milano la maison francese ha aperto un allestimento speciale nell’ex Garage Traversi, nuovo spazio del brand in via Bagutta, completamente rinnovato e riaperto il 6 gennaio dopo oltre 20 anni di inattività. L’intera struttura è stata decorata con i motivi tipici dell’artista, pois e maxi-sfere in metallo che si ripetono ossessivamente su pavimenti e pareti in giallo e nero. Anche sulla facciata dell’edificio le vetrine speciali richiamano i suoi Infinity Dots, mentre la terrazza è sovrastata da tre zucche giganti, ispirate alle celebri Pumpkins.

In piazza San Babila, invece, il 13 gennaio sono comparse altre tre installazioni imponenti a forma di zucca. All’interno dello spazio, in contemporanea mondiale, si possono vedere e acquistare i prodotti frutto della collaborazione tra Vuitton e Kusama: capi d’abbigliamento e accessori, ma anche fragranze e gioielli, tempestati dai motivi e dalle “immaginazioni dell’infinito” dell’artista giapponese. L’impatto visivo è forte, e continua ad attrarre moltissimi curiosi e visitatori.

Emily Ratajkowski è il nuovo volto di Versace

Emily Ratajkowski nella nuova campagna pubblicitaria di Versace

Donatella Versace sceglie Emily Ratajkowski, sua amica nonché supermodella tra le più richieste, come volto della campagna Primavera/Estate 2023 della maison. Emrata è ormai una figura simbolo della casa di moda milanese. Spesso presente nelle sfilate del brand, incarna appieno la nuova donna Versace, forte, decisa, un po’ diva, dalla silhouette tagliente, che veste colori come il viola o, anche in estate, il nero. Scattata dai celebri fotografi Mert Alas & Marcus Piggott, con la direzione creativa della stessa Donatella, la campagna mostra look velati da un’atmosfera dark, dal gusto gothic-chic, misto a riferimenti al mondo motorsport con pelle e denim. Ma Emily Ratajkowski conquista l’obiettivo con l’outfit chiave della collezione PE 2023: un lungo abito-lingerie viola in seta e pizzo ricamato, sandali con tacco e cinturini, velo, tiara e guantini in seta. Una seducente sposa gotica nel mezzo di una frenetica metropoli.

Mila Schön: Marc Audibet è il nuovo creative director

Marc Audibet

Marc Audibet è il nuovo direttore creativo di Mila Schön. La storica griffe italiana, di proprietà dal 1992 del gruppo giapponese Itochu, torna alla Milano Fashion Week il 23 febbraio, quando verrà svelata la prima collezione firmata dallo stilista, che vanta una lunga esperienza nel settore, da Prada a Trussardi passando per Hermès, Ferragamo, Paciotti e Vionnet. Con la sua nomina la maison, fondata a Milano nel 1958 dall’omonima stilista, annuncia inoltre «una partnership strategica mondale». Audibet, conosciuto per la sua ricerca su tessuti stretch e seta, inizierà il suo lavoro proprio dall’heritage della maison, rinomata per espedienti innovativi come il double, le linee pulite e grafiche, oltre che per il rigore dei suoi tagli, apprezzata dal jet set degli anni ‘60 e ‘70.

Lo show di Martine Rose al Pitti Uomo 103

La collezione Martine Rose A/I 2023-24 presentata a Pitti Uomo 103

Guest Designer di Pitti Immagine Uomo 103, Martine Rose ha presentato nella Loggia del Porcellino di Firenze, un mercato coperto risalente al XVI secolo, la sua collezione Fall/Winter 2023-24, la sua prima fuori da Londra. Per il menswear della prossima stagione fredda, la talentuosa creativa anglo-giamaicana guarda all’ambiente (e allo stile) louche dei locali notturni degli anni ‘80 e ‘90, in cui risuonava la musica italo-house, la stessa che ha scandito il tempo della dancefloor fiorentina, dove sono stati protagonisti i must dell’estetica del brand, tra volumi deformati, influenze western e una sartoria rivisitata, ispirata alla New Wave, oltre a un nuovo capitolo della collaborazione tra il brand e Nike.

«L’idea – racconta Martine Rose – è quella di far vivere la mia filosofia di moda dentro la città. Come ho fatto a Londra, desidero dialogare con il luogo che mi ospita. Uso un’architettura che già c’è e una comunità che esiste all’interno di quell’ambiente». La sfilata della griffe è stato uno di quegli eventi del Pitti carichi di aspettative, contribuendo ad attrarre in fiera un importante numero di addetti ai lavori, dall’Italia e dall’estero, interessati al lavoro di una delle candidate alla direzione creativa dell’uomo di Louis Vuitton.

Heyoosh, l’app che rivoluziona il mondo del dating

Conoscere nuove persone basandosi sugli incontri nella vita reale, in modalità genderless e senza swipe. Oggi è possibile attraverso un’innovativa app: Heyoosh. «Vogliamo evitare l’impatto tremendo delle altre dating app e andare oltre l’algoritmo» racconta il cofondatore Nissan Bahar.

Dopo il successo del debutto in Israele lo scorso anno Heyoosh è sbarcata a Milano il 29 novembre. Fondata da Nissan Bahar e Francesco Imbesi, Il modello proposto è quello di una dating app che funziona completamente all’opposto rispetto alle altre. Niente nomi. Niente numeri. Niente dati. Solo una immagine del profilo. L’idea è quella di incontrare persone nel mondo reale senza dover fare il “catalogo” tipico delle solite app e senza dover condividere con tutti la propria vita sentimentale.

Heyoosh, l’app di dating no swipe

Heyoosh si può utilizzare in tre modi diversi. Il primo, lo Shy Mode, per chi magari non ha avuto il coraggio di fare la prima mossa. Può capitare d’incrociare una persona in metropolitana, all’università o a una festa, ma si è troppo timidi per farsi avanti e dire ciao o chiedere il numero di cellulare. In questo caso basterà impostare nell’app l’ora e il luogo in cui è avvenuto l’incontro e la piattaforma suggerirà una serie di profili di persone che si trovavano nello stesso posto alla stessa ora. Se entrambe si riconoscono nella foto e dicono di sì, scatta il match. In una grande città questa è di sicuro una buona opportunità per incontrare una persona che magari non avremmo più visto. Un’altra modalità è quella del Brave Mode, più diretta, che, come suggerisce il nome, è per “i coraggiosi”. Quelle persone, cioè, che dopo aver visto una persona interessante in un locale o ad una festa hanno avuto l’audacia di parlarci e magari anche di presentarsi. In questo caso basterà scansionare l’app dell’altra persona e connettersi a una chat privata e anonima. Heyoosh permette così di tutelare privacy e sicurezza delle due persone senza che queste debbano scambiarsi il numero di cellulare. «Un modo per evitare di dare troppe informazioni personali agli sconosciuti e, di conseguenza, per ridurre i rischi.»

Modalità “DateWish”: per fare qualcosa che ti piace con persone nuove.

DateWish è un’altra interessante funzione dell’app, che in Italia è ancora in fase di sviluppo. I due fondatori intendono offrire agli utenti la possibilità di condividere attività con persone interessanti. Quante volte rinunciamo a fare qualcosa che ci piace, per esempio concerti o mostre ma anche passeggiate o gite, perché a nessuno della nostra cerchia interessa venire con noi? Questa modalità funziona come una bacheca di eventi tramite la quale gli utenti potranno mettersi in contatto fra loro per fare, insieme, cose che gli piacciono.

Il team dei fondatoti di Heyoosh

La prima app di incontri etica

L’app è stata concepita dal team di Keepod, gli stessi che hanno dimostrato che per un PC bastano 5euro e che hanno creato Bitwalking, un’app che ti permette di guadagnare camminando. Peculiarità dell’azienda è il suo esclusivo codice etico che punta a tutelare l’utente. Per questo Heyoosh è stata progettata per non raccogliere né memorizzare alcun dato sensibile. Quando ci si inscrive infatti non bisogna riempire il profilo con informazioni su sé stessi. Differentemente da altre app di dating che richiedono nome, genere e orientamento sessuale, l’utente di Heyoosh ha il totale controllo della sua privacy e non è sottoposto al giudizio da parte di terzi. Le conversazioni sono sempre protette e non possono essere lette da nessuno. Oltretutto Heyoosh, non contiene annunci pubblicitari ed è gratuita fino a un massimo di tre chat in contemporanea. Attivando la funzione limitless, che costa due euro al mese, si può estendere invece il numero di conversazioni.

Con un party a Miami Saint Laurent ripropone il libro SEX di Madonna

A trent’anni dall’uscita dell’album Erotica di Madonna e del libro SEX che lo accompagnava, scandalo all’epoca della sua pubblicazione, la Maison Saint Laurent approfitta della fiera Art Basel Miami 2022 per esporre nel suo pop-up sulla spiaggia le immagini tratte dal libro, riedito per l’occasione. Firmate da Steven Meisel con la direzione artistica di Fabien Baron, queste immagini ritraggono la regina del pop da ogni angolazione e in pose fortemente provocatorie, da sola o in compagnia della modella Naomi Campbell e dell’attrice Isabella Rossellini.

La mostra con le immagini tratte dal libro Sex nel pop-up di Saint Laurent a Miami

SEX, un libro che fece scandalo

Quando uscì, nel 1992, il provocatorio libro di Madonna scosse l’opinione pubblica di tutto il mondo, tanto da subire una denuncia dal Vaticano ed esserne vietata la vendita in India e Giappone. Fu, allo stesso tempo, un successo straordinario, con oltre 150 mila copie vendute nel giorno del suo lancio. Prima pubblicazione cartacea della popstar americana, SEX conteneva immagini indimenticabili di Steven Meisel, in quel momento al top della sua carriera, accompagnate da un testo scritto dalla stessa Madonna. Foto da un audace contenuto erotico, esempi di liberazione e autoespressione sessuale, come in quello scatto iconico in cui Madonna compare nuda su un boulevard di Miami mentre fa l’autostop con in bocca una sigaretta. Tacchi a spillo e una borsetta, la trasgressione degli anni ’90 e l’edonismo degli ’80 in una foto. Ma anche sessioni di masturbazione, rapporti a tre, relazioni bisessuali e bondage. Interpretando il personaggio di Mistress Dita, omaggio all’attrice Dita Parlo, la pop star più provocatrice di sempre era attorniata in alcuni scatti da un cast che comprendeva Naomi Campbell, Isabella Rosselini, Vanilla Ice, Daniel de la Falaise e l’attore Udo Kier, per non parlare dei bellissimi toy boy di Miss Ciccone; ballerini che a quei tempi si esibivano al Gaiety Theatre, un vecchio ritrovo di burlesque a Times Square, oggi scomparso. Un libro sine tempore, a distanza di 30 anni ancora attuale, che è considerato ormai un oggetto di culto, diventato un pezzo da collezione difficile da ottenere. SEX rimane un’opera che ha plasmato l’immagine della cantante ma che ha anche portato molte donne, star della musica pop, verso una espressione libera ed esplicita della propria sessualità, da Nicki Minaj e Lady Gaga a Cardi B, Megan Thee Stallion e Beyoncé.

Una gallery di foto del libro SEX
Uno scatto iconico di Steven Meisel nel libro SEX
Una gallery di foto del libro SEX

Una mostra a Miami firmata YSL e Madonna

La mostra è stata progettata dalla linea Rive droite, seguita personalmente dal direttore creativo della Maison YSL Anthony Vaccarello, e curata dallo stilista assieme a Madonna stessa. Dopo la festa di inaugurazione tenutasi giovedì sera la mostra è rimasta aperta fino a domenica 4 dicembre. Durante l’evento sono state esposte in grande formato le immagini tratte dal libro. Ristampato da Callaway, la casa editrice newyorkese che lo pubblicò all’epoca, e in esclusiva per Saint Laurent, SEX è stato riprodotto in un lotto limitato di 800 copie acquistabili tramite una speciale asta, alcune delle quali autografate da Madonna. Inoltre, sono state messe in vendita anche T-shirt e tote bag realizzate appositamente per la mostra. La speranza, come detto dalla stessa cantante di Like a Virgin ai tempi della prima pubblicazione, è ancora quella di “aprire le menti delle persone, in meglio”, oltre che di raccogliere fondi per una buona causa. I ricavati, infatti, saranno destinati a beneficio di Raising Malawi, che sostiene orfani e bambini bisognosi dello stato africano.

Lo spazio espositivo allestito sulla spiaggia di Miami

“SEX on the beach”, un party per inaugurare la mostra

“Sex on the beach” così madonna esordisce in un video pubblicato sul suo profilo Instagram in cui ringrazia gli amici per la partecipazione. Alla festa di inaugurazione era presente un parterre de rois con ospiti come Zoe Kravitz, Hailey Bieber, Anja Rubik, Emmanuelle Alt, Alek Wek, Honey Dijon, Richie Shazam, i figli di Madonna, Lourdes Leon e Rocco Ritchie, oltre agli stilisti Raf Simons e Riccardo Tisci. Lei invece, maîtresse del party, è arrivata in uno smoking YSL con in mano un frustino, grillz scintillanti in bocca e gioielli vari, alcuni dei quali di Michele Lamy. Alla festa nello spazio espositivo, animata dal dj set di Honey Dijon, è seguito un after party sulla spiaggia, che gli ospiti hanno raggiunto a bordo di golf cart.

Anja Rubik, Hailey Bieber, Anthony Vaccarello, Zoe Kravitz.
Photo: Sofia Malamute
Lil Dre, Henry Eickenberry
Photo: Sofia Malamute
Rocco Richie, il figlio di Madonna
Photo: Sofia Malamute

Fashion highlights: Novembre

Quello che si è appena concluso è stato un mese davvero intenso per il mondo della moda: cambi di poltrona, annunci inattesi, collezioni esclusive, polemiche e l’addio a un’icona del Made in Italy. Ripercorriamo i Fashion highlights di novembre.

Versace e Celine sfileranno a Los Angeles

I due top brand europei volano in America per presentare le loro collezioni Autunno Inverno 2023 e scelgono la città di Los Angeles come location esclusiva per i loro fashion show. Dopo Dior, Saint Laurent, Louis Vuitton, sono sempre più numerose le case di moda che decidono di staccarsi dal calendario ufficiale della settimana della moda optando per sfilate che diventano un unicum nel loro genere. Anche la Maison della Medusa quindi rinuncia alla Milan Fashion Week e sfilerà con la collezione uomo e donna Autunno Inverno 2023 nella città californiana venerdì 10 marzo 2023, due giorni prima della cerimonia degli Oscar. Location che, in realtà, si accorda perfettamente con il marchio, da sempre in simbiosi con lo star system internazionale. Celine invece, decide di giocare d’anticipo, presentando la collezione già questo 8 dicembre in una location al momento ancora top secret.

Il divorzio di Alessandro Michele da Gucci

Alessandro Michele al termine della sfilata Gucci Twinsburg

Una notizia che segna la fine di un’era. La scorsa settimana Alessandro Michele ha annunciato l’addio a Gucci, di cui era direttore creativo da quasi 8 anni. Il marchio di proprietà del gruppo Kering ha dichiarato in un comunicato che non è ancora stato nominato un sostituto. Durante il suo mandato, Michele è riuscito a compiere una rivoluzione in casa Gucci, trasformandone completamente l’estetica e sovvertendo le regole implicite della moda. François-Henri Pinault, Chairman e CEO di Kering, ha aggiunto: “La strada che Gucci e Alessandro hanno percorso insieme negli ultimi anni è unica e rimarrà un momento eccezionale nella storia di questa Maison. Sono grato ad Alessandro per aver portato così tanto di sé in questa avventura”. Infine Alessandro Michele: ” Ci sono momenti in cui le strade si separano in ragione delle differenti prospettive che ciascuno di noi può avere. Oggi per me finisce uno straordinario viaggio, durato più di venti anni, dentro un’azienda a cui ho dedicato instancabilmente tutto il mio amore e la mia passione creativa. In questo lungo periodo Gucci è stata la mia casa, la mia famiglia di adozione” La domanda rimane aperta: E ora, che si fa?

Tom Ford vende il suo marchio a Estée Lauder per 2,3 miliardi di dollari

Tom Ford durante il finale di un suo show a New York

L’azienda di cosmetici statunitense Estée Lauder ha comprato il marchio di moda Tom Ford per 2,3 miliardi di dollari. Un marchio iconico, noto soprattutto per l’abbigliamento maschile di lusso, di cui Tom Ford è sempre stato il proprietario fin dalla sua fondazione nel 2005. Ford rimarrà comunque direttore creativo del brand fino alla fine del 2023, mentre il presidente Domenico De Sole resterà come consulente per lo stesso arco di tempo. L’accordo prevede inoltre che Estée Lauder dia al gruppo italiano Ermenegildo Zegna la licenza per la produzione degli abiti di Tom Ford e che l’azienda leader nel settore eyewear Marcolin si occupi invece degli occhiali da sole.

Raf Simons ha chiuso la linea di prêt-à-porter che porta il suo nome

Non solo Tom Ford, anche un altro dei big del fashion system è uscito dai giochi. Dopo quasi tre decenni di successi, scanditi da collezioni che hanno contribuito a ridefinire la nozione contemporanea del menswear e della mascolinità tout court, Raf Simons (oggi co-direttore creativo di Prada insieme a Miuccia) ha chiuso la linea di prêt-à-porter che porta il suo nome. La notizia è stata data dal marchio, tramite un post sul profilo Instagram ufficiale in cui si legge: “La collezione primavera/estate 2023 è la conclusione di un viaggio straordinario di 27 anni e la stagione finale del brand Raf Simons. Grazie per aver creduto nella nostra visione e per aver creduto in me”.

Bottega Veneta porta a Miami le sedute ‘Come Stai?’ firmate Gaetano Pesce

A 48 anni, una strepitosa Kate Moss ha posato nuda per la nuova campagna delle sedute Come Stai?, provenienti dal setting dell’ultima sfilata di Bottega Veneta, firmate a quattro mani dal direttore creativo della maison, Matthieu Blazy, e dalla star del design Gaetano Pesce. Saranno esposte – e messe in vendita – durante la fiera Design Miami (30 novembre – 04 dicembre). Per l’occasione, Bottega Veneta organizzerà un talk col celebre architetto e designer spezzino a presenterà un libro, in edizione limitata, dedicato proprio alla sedia d’autore del marchio.

Addio a Renato Balestra: ci lascia il decano del Made in Italy

Lo stilista Renato Balestra durante una sua filata

Si è chiusa una pagina di storia della moda quando è stata resa nota la morte a Roma dello stilista Renato Balestra. Aveva 98 anni ed era considerato il decano del Made in Italy, famoso per aver declinato il colore blu nei modi più diversi e creativi. Ad annuciarlo le figlie Fabiana e Federica assieme alla nipote Sofia, alle quali andrà la gestione del marchio. Negli anni Novanta Balestra è stato ambasciatore dell’alta moda italiana nel mondo. Con viaggi, presentazioni, mostre, sfilate strepitose, in tutti i continenti era riuscito a guadagnarsi l’appellativo di globetrotter della moda. Il suo stile, improntato sull’eleganza classica e le costruzioni sartoriali che enfatizzassero la silhouette femminile, era apprezzato da regine e principesse, annoverate tra le sue clienti. Vantava inoltre l’amicizia delle donne più celebri del jet set internazionale e del mondo dello spettacolo da Natalie Wood a Linda Christian, da Liz Taylor a Claudia Cardinale, da Candice Bergen e Cyd Charisse. Di certo un nome che ricorderemo tra i grandi couturier dell’alta moda romana. Jole Veneziani, Emilio Schubert, Maria Antonelli e le Sorelle Fontana erano stati tutti suoi mentori.

Balenciaga sotto accusa

Uno scatto della campagna Balenciaga Objects

Nelle settimane scorse Balenciaga è finita nell’occhio del ciclone. A scatenare la polemica sono state le foto della campagna Balenciaga Objects, che vedeva protagonisti dei bambini che stringevano borse a forma di orsacchiotti vestiti con abiti stile bondage in pelle nera borchiata, gli stessi visti nell’ultimo show del brand. Inoltre, la Maison francese ha lanciato a distanza di pochi giorni un’altra campagna, Garde-Robe 2023, scattata in degli uffici a grandi vetrate di un grattacelo di Manhattan. Uno degli scatti ritraeva la borsa Balenciaga x Adidas Hourglass da 3.000 dollari su una scrivania d’ufficio con vari fogli sparsi. Gli occhi dei più attenti utenti del web hanno notato però che uno dei documenti sparsi sul tavolo fosse un verdetto della Corte Suprema del 2008 sulla legge federale che proibiva la distribuzione di materiale pedopornografico. Due gaffe fanno uno scandalo. Dopo le proteste, la casa di moda parigina ha pubblicato un post di scuse su Instagram e ha inoltre cancellato le immagini della campagna e tutti i post precedenti. A pagarne le conseguenze è stata la società di produzione North Six e Nicholas Des Jardins, responsabile del set, alla quale Balenciaga ha richiesto un risarcimento danni per 25 milioni di dollari. Infine, anche Kim Kardashian, tra le ambasciatrici del brand, ha condannato la campagna choc di Balenciaga e ha dichiarato che sta riconsiderando la sua collaborazione.

È uscita la classifica Year in fashion di Lyst, il marchio Miu Miu in testa

Il quotatissimo portale di e-commerce e tendenze Lyst ha reso nota la sua classifica annuale in base alle ricerche sul web. In testa, tra i brand, Miu Miu con un aumento del 49% su Lyst rispetto al 2021, grazie ad alcuni articoli che sono diventati virali, come la minigonna e le ballerine presentate in passerella durante la Primavera Estate 2022. A Diesel è toccato il titolo di logo dell’anno grazie al simbolo 1DR e alla direzione creativa di Glenn Martens che, dal 2020, ha portato una nuova estetica al marchio di Otb. Le scarpe dell’anno sono le Boston di Birkenstock, gli zoccoli in feltro di lana, ovvero “le scarpe che definiscono l’era della moda post-pandemia”. La borsa dell’anno segna un primato per Prada grazie alla mini borsa Re-nylon Re-edition 2000, che è l’articolo più ricercato del marchio. Jacquemus x Nike vince la Collab of the Year, mentre la tendenza dell’anno sembra essere quella di Barbiecore, con la pink mania virale su Tik Tok nata dalla sfilata Pink PP di Valentino. Infine, malgrado gli attuali problemi, anche Balenciaga è stata inserita nella classifica, vincendo un riconoscimento per la ‘sfilata di moda dell’anno’, conquistato grazie alla presentazione della collezione Haute Couture.

Timothée Chalamet interpreterà Bob Dylan in un film sulla vita del cantautore

Una nuova interpretazione nella carriera di Timothée Chalamet che vestirà i panni di Bob Dylan in un film sulla vita del cantautore, tra i più grandi della storia della canzone americana. I produttori non avrebbero potuto fare una scelta migliore: impressionante la somiglianza tra il giovane attore e l’icona mondiale della musica.

In un’intervista a Variety, Chalamet, ora nelle sale con Bones and all diretto da Luca Guadagnino, ha dichiarato che il progetto del biopic Going Electric sulla vita di Bob Dylan, annunciato nel 2020 e poi sospeso a causa della pandemia, potrebbe essere ancora vitale. Il giovane attore ha poi affermato : “Non ho smesso di prepararmi, ed è stato uno dei doni più grandi per me. È stata un’esperienza meravigliosa immergersi in quel mondo”. Ha poi aggiunto, citando alcune delle parole del grande brano Blowin’in the wind: “Senza rivelare nulla – perché non voglio battere nessuno sul tempo, e ovviamente le cose devono connettersi ufficialmente – i venti che stanno soffiando vanno in una direzione molto positiva”.

Going Electric, il biopic sulla vita di Bob Dylan

Sembra che il genere biopic stia riscontrando un grande successo di pubblico, da Bohemian Rhapsody (lungometraggio sulla vita di Freddie Mercury e i Queen) a Rocketman (pellicola che narra la vita di Elton John). A girare il film sarà il regista James Mangold che ha diretto anche Quando l’amore brucia l’animaWalk the line, Wolverine, Le Mans ’66 e, ancora in lavorazione, e Indiana Jones 5. Stando alle notizie attuali il film racconterà il percorso umano e artistico del giovane Bob Dylan con il suo passaggio dalla musica folk al rock. La sceneggiatura si aprirà infatti con l’arrivo del cantautore 19enne a New York City e parlerà anche della leggendaria esibizione di Dylan al Folk Festival di Newport nel luglio 1965, il più importante raduno della scena americana, momento cruciale per la sua svolta elettrica.

Timothée Chalamet e Bob Dylan

Timothée Chalamet tra cinema e musica

Per prepararsi al ruolo, nell’autunno del 2020, in piena pandemia da Covid-19, Timothée Chalamet è scappato da New York per trasferirsi a Woodstock, affittando su Airbnb un appartamento, a quanto pare per stare più vicino agli ambienti di Bob Dylan. Ha inoltre preso lezioni di chitarra, letto il libro di memorie Chronicles: Volume One e visitato le case di New York dove Dylan ha vissuto. Non sarà l’unica produzione in cui lo vedremo cimentarsi nel canto; è infatti, atteso anche per il 2023 il musical Wonka, nel quale l’attore interpreterà il protagonista Willy Wonka e si esibirà in almeno sette numeri musicali. La musica sembra essere una grande passione per il giovane attore. Durante l’adolescenza, ai tempi del liceo LaGuardia, pare che avesse un debole per il rap e si facesse chiamare Lil Timmy Tim. Nel 2017 Ellen DeGeneres nel 2017 – che oggi vanta milioni di visualizzazioni – ha condiviso un video di un Timothée giovanissimo nei panni di rapper.

Starhotels promuove ‘La Grande Bellezza’, la sfida creativa per gli artigiani

Starhotels, primo gruppo privato alberghiero italiano, ha promosso la seconda edizione del concorso La Grande Bellezza. Un’altra iniziativa milanese che valorizza la creatività e il know-how dei maestri artigiani italiani, dando visibilità alle migliori opere realizzate nei laboratori e atelier del nostro paese. Vincitore di questa liaison è stato il cabinet Primitivo del piemontese Andrea Bouquet. La premiazione è avvenuta martedì 11 ottobre al Rosa Grand Hotel di Milano, che ospiterà fino al 9 gennaio 2023 l’allestimento delle opere vincitrici.

La Bellezza della Natura è il tema del’edizione 2021-2022

Sostenibilità e ambiente sono stati il centro focale per questa seconda edizione del premio, che ha avuto come tema La Bellezza della Natura. L’obbiettivo era quello di creare opere collocabili in ambienti domestici e alberghieri che trasmettessero le suggestioni che solo la natura sa offrire. Alla competizione hanno partecipato 164 artigiani di ogni età, 22 anni il più giovane, 85 il più esperto, provenienti da tutta Italia. Ciascuno di essi ha proposto delle creazioni di altissima qualità realizzate con tecniche e materiali differenti. Per il suo cabinet, un mobile contenitore, Bouquet ha utilizzato noce canaletto, frassino e ciliegio lavorati a marchetterie, un’antica tecnica di intarsio. Tuttavia, terracotta e ceramica sono stati i materiali privilegiati ma anche il ferro, il tessuto e la carta.

Una giuria d’eccezione, tra arte, design e cultura

Le opere sono state sottoposte al giudizio della giuria presieduta da Elisabetta Fabri, presidente e amministratore Starhotels, e composta da Alberto Cavalli, direttore generale di Fondazione Cologni, Matteo Parigi Bini, editore di Gruppo editoriale, Maria Pilar Lebole, responsabile di Associazione osservatorio dei mestieri d’arte, e Sara Ricciardi, designer e art director delle collezioni Starhotels La grande bellezza. In giuria anche Stefano Boeri, presidente di Triennale Milano, Marva Griffin Wilshire, fondatrice e curatrice del SaloneSatellite, e Barnaba Fornasetti, direttore creativo di Fornasetti. Meritano mezione anche l’artista e architetto Ugo La Pietra, Livia Peraldo Matton, direttore responsabile di Elle decor, di Ippolita Rostagno, fondatrice di Artemest, e della regista Cinzia Th Torrini, madrina del premio. Elisabetta Fabri ha affermato a proposito dell’opera Primitivo di Andrea Bouquet: «Mi è sembrata l’espressione più compiuta dello spirito stesso del premio: ispirarsi allo straordinario patrimonio storico italiano, ma con lo sguardo rivolto verso il futuro».

Il concorso La Grande Bellezza è stato promosso da Starhotels in collaborazione con la Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, che sostiene e realizza iniziative culturali, scientifiche e divulgative per la diffusione e tutela dell’alto artigianato. Gli altri partner coinvolti sono Associazione Oma-Osservatorio dei mestieri d’arte e Gruppo editoriale, realtà specializzata nella realizzazione di riviste presenti nel canale hôtellerie di lusso.

Milano Su Misura: premiate le eccellenze dell’artigianato di moda made in Italy

Si è conclusa sabato la terza edizione di “Milano su Misura”, l’evento promosso dal magazine Arbiter che per due giorni, 14 e 15 ottobre, ha riunito nel capoluogo lombardo i migliori sarti e gli artigiani più esperti provenienti da tutta Italia, da Nord a Sud. Tra presentazioni, convegni e incontri, è stata un’occasione per celebrare il fatto a mano, la pura esclusività, il mondo sartoriale, conoscendo da vicino i maestri con la M maiuscola, veri, illustri rappresentanti del Made in Italy.

Milano su misura Arbiter
Giuria e sarti del terzo trofeo Arbiter

La sfilata di sartoria nel cuore di Milano

Una vera e propria gara ha animato l’edizione 2022 della manifestazione, coinvolgendo sia sarti con alle spalle una lunga esperienza, raggruppati nella categoria dei Magistri, sia i giovani più promettenti, nuovi volti del settore, concorrenti nella categoria Iuvenes, riservata agli under35. L’attenzione principale è andata alla confezione dell’abito maschile, dunque giacche e abiti di alta qualità; ciascun partecipante li ha realizzati con straordinari tessuti Loro Piana, declinando il tema scelto per l’occasione, “I valori del passato nella contemporaneità”.

Il frutto di questo lavoro durato mesi, vere e proprie ore d’arte realizzate “solo” con ago e filo, è stato poi presentato in passerella durante la Sfilata dei sarti, valida per l’assegnazione del Terzo Trofeo Arbiter, tenutasi a Palazzo Giureconsulti in piazza dei Mercanti, nel cuore pulsante di Milano, a pochi passi dal Duomo. Il meraviglioso edificio cinquecentesco ha perciò ospitato, tra gli archi del porticato e le sue storiche gallerie, la terza edizione di Milano su Misura; una rassegna che si conferma un momento d’incontro per i grandi appassionati di stile e moda maschile, interpreti del gusto tutto italiano del vestire.

Milano su misura 2022
Una creazione tailor made di Vincenzo Cuomo

I vincitori dei trofei in palio a Milano su Misura

A chiusura della kermesse, la cena di gala ospitata, come da tradizione, dall’Hotel Principe di Savoia, cui ha fatto seguito l’assegnazione dei 13 premi in palio. Il Trofeo Arbiter, riconoscimento più prestigioso per la sartoria maschile, va quest’anno al napoletano Vincenzo Cuomo, che occupa ormai una posizione di rilievo nella scena della nuova generazione di sarti, non solo partenopei. Per la categoria Iuvenes, invece, il primo classificato è Francesco Florio, proprietario dell’omonima sartoria romana.

Milano su misura 2022 premi
Vincenzo Cuomo

Gianfranco Orrù
Gianfranco Orrù, vincitore del trofeo Arbiter 2021

Nell’immagine in apertura, il vincitore del trofeo Arbiter 2022 Vincenzo Cuomo

‘Supersex’, Alessandro Borghi è Rocco Siffredi in una nuova serie Netflix

La vita dell’attore pornografico italiano più conosciuto al mondo diventa una serie targata Netflix, le cui riprese sono in corso a Roma. In Supersex, questo il titolo, a interpretare Rocco Siffredi sarà l’attore Alessandro Borghi, che ricordiamo per le intense interpretazioni in film come Non essere cattivo, Sulla mia pelle e Napoli velata di Ferzan Özpetek. Sono ancora poche le notizie a riguardo, ma sappiamo che la miniserie sarà composta da 7 episodi e uscirà sulla piattaforma di streaming nel 2023.

Ideata e scritta dalla sceneggiatrice Francesca Manieri (autrice di film quali Il primo re,  Smetto quando voglio e, di recente, L’incredibile storia dell’Isola delle Rose), la serie è diretta invece da Matteo Rovere, Francesco Carrozzini e Francesca Mazzoleni.

Supersex Alessandro Borghi
Alessandro Borghi in Supersex (ph. Lucia Iuorio per Netflix)

Liberamente ispirata alla vita del pornodivo italiano per antonomasia, la serie stimola una riflessione sulla mascolinità contemporanea

Si tratta di un racconto non del tutto biografico, liberamente ispirato alla vera vita di Rocco Antonio Tano, in arte Rocco Siffredi, oggi cinquantottenne. Grazie a testimonianze dirette, Supersex intende tracciare un ritratto inedito del pornodivo italiano più famoso in assoluto; una storia che ricapitolerà la sua vita sin dall’infanzia, toccando aspetti quali le origini, i rapporti con la famiglia e con l’amore, il come e il perché di una carriera nel mondo del cinema a luci rosse. «Supersex è la storia di un uomo che ci mette 7 puntate e 350 minuti a dire ti amo, ad accettare che il demone che ha in corpo sia conciliabile con l’amore. Per farlo deve mettere a nudo l’unica parte di lui che non abbiamo mai visto: la sua anima», rivela Manieri. Emergono quindi aspetti privati, che permettono di tracciarne un’immagine diversa da quella conosciuta dal pubblico, stimolando l’autrice a riflettere su cosa significhi essere maschi oggi; «Siamo ancora capaci di conciliare la sessualità e l’affettività?», si chiede infatti.

Nel cast, oltre ad Alessandro Borghi, altri nomi di primo piano della scena cinematografica nostrana, ossia Jasmine Trinca, Adriano Giannini e Saul Nanni nei ruoli, rispettivamente, della moglie Lucia, di Tommaso e di Rocco ragazzo.

Supersex serie Netflix
Un’altra immagine dal set della serie (ph. Lucia Iuorio per Netflix)

Nell’immagine in apertura, Alessandro Borghi in Supersex, ph. Lucia Iuorio per Netflix