Grano saraceno: proprietà della pasta

Contrariamente a quanto si penserebbe considerando il nome, il grano saraceno non è un cereale, ma una poliogonacea, fa parte quindi della stessa famiglia di spinaci e barbabietole. È privo di glutine e di conseguenza indicato come sostitutivo dei cereali per una dieta gluten free.

Se cercate un’alternativa alla pasta di grano duro, vi raccontiamo tutte le proprietà di quella base di grano saraceno.

Perché scegliere il grano saraceno

Il grano saraceno, che viene chiamato anche grano nero, non è un cerale, quindi non contiene glutine, tuttavia le sue caratteristiche nutrizionali sono simili a quelle dei cereali, per questo lo troviamo spesso paragonato ad essi. In commercio lo troviamo sotto varie forme, e tutte che ricalcano quelle dei cereali più utilizzati, proprio perché come tale viene consumato.

Quando si desidera contrastare i gonfiori, il grasso addominale ed il sovrappeso, questo pseudo-cereale è davvero un asso nella manica da inserire nelle nostre ricette, perché è ricco di carboidrati, ma anche di vitamine ed amminoacidi, che non solo ci aiutano a mantenere e ritrovare la linea, ma anche a tenere a bada glicemia e colesterolo.

Proprietà del grano saraceno

Il grano saraceno è innanzitutto ricco di vitamine e minerali, che lo rendono ideale come pasto invernale. Inoltre contiene:

-Magnesio e potassio, che aiutano a mantenere contenuta la pressione sanguigna consentendo il corretto funzionamento di muscoli e nervi.

-Lo zinco, il selenio, il ferro ed il rame, i quali facilitano il buon funzionamento di tiroide ed insulina, oltre che ad aiutare il sistema immunitario in caso di infiammazioni o in presenza di anemia.

– Le vitamine del gruppo B, A e J, che supportano l’organismo nel mantenimento della salute di occhi e pelle, ma anche a combattere stress, malumore e stanchezza cronica.

Benefici del grano saraceno

Il grano saraceno aiuta a ridurre il colesterolo, grazie ai fitosteroli che contiene. Avendo un basso indice glicemico (40) risulta, inoltre, ottimo anche per chi soffre di diabete. Uno studio di un’università canadese ha dimostrato che il chiroinositolo presente nel grano saraceno (ma anche in riso e ceci), influisce sul livello di zuccheri nel sangue e aiuta a contrastare la sindrome metabolica. È ricco di fibre (ben il 6 %), e gli innumerevoli minerali all’interno dei suoi chicchi aiutano a regolare gonfiori addominali e ristagno dei liquidi, aiutandoci così a contrastare pancia gonfia e ritenzione idrica.

Le vitamine del gruppo B e il magnesio, aiutano il sistema nervoso e l’attività cerebrale, ma anche a mantenere il tono muscolare, in più aiutano a contrastare emicranie, ansia, stress ed insonnia.

Infine gli amminoacidi di cui è ricco aiutano a proteggere i vasi sanguigni e i capillari, ad attivare il rinnovamento cellulare.  

Il grano saraceno in cucina

Come abbiamo già detto, nonostante non lo sia, il grano saraceno viene considerato uno pseudo-cereale, e lo si trova sotto le stesse forme dei cereali veri: pane, crackers, pasta, farina…

Quindi spazio alla creatività e alla tradizione, tra ricette classiche e menù più sfiziosi ed originali per godere di tutti i benefici di questo ottimo alleato in cucina.

3 posti da visitare in Piemonte

Il patrimonio culturale del Piemonte è veramente sconfinato: tra monti e laghi si intrecciano paesaggi, castelli e storie di ogni epoca, ognuno dei quali degno di essere conosciuto ed ammirato.

Oltre alla splendida capitale, Torino, ci sono tantissimi luoghi che vale la pena di visitare. Ve ne segnaliamo tre che davvero non potete perdere.  

3 luoghi in Piemonte da non perdere

1 Santuario di Oropa

Si trova sul Sacro Monte omonimo, nominato patrimonio dell’Unesco nel 2003. Secondo la leggenda, la costruzione di questo santuario nelle Prealpi Biellesi, fu voluta da Sant’Eusebio, nel IV secolo, durante la sua opera di conversione al cattolicesimo della popolazione circostante. Questo santuario è dedicato alla Madonna Nera, rappresentata da una statua gotica risalente al 1300. Proprio alla statua e a questa Madonna, sono stati attribuiti nei secoli diversi miracoli, che hanno reso questo luogo meta di pellegrinaggi da tutto il Paese.

Dopo molte rivisitazioni avvenute nei secoli, il santuario oggi si compone della Basilica Vecchia e della Basilica Nuova, del Museo dei Tesori, dell’Appartamento Reale, la Biblioteca e l’Osservatorio Meterosismico. Sparse attorno all’area del santuario, poi, si trovano dodici cappelle costruite tra il XVII e il XVII secolo, tutte dedicate alla vita della Madonna. Nel periodo estivo si può visitare anche il Giardino Botanico, oasi del WWF. Infine grazie ad una funivia è possibile raggiungere il lago e la stazione sciistica del Mucrone.

2 Isole Borromee

Le coste del Lago Maggiore sono davvero tutte da scoprire, ma l’arcipelago delle Isole Borromee offre scorci davvero indimenticabili. Esso è composto da tre isole, l’isola Madre e l’isola Bella, ancora della proprietà della famiglia Borromeo, sono oggi visitabili da marzo ad ottobre, con i battelli della Navigazione Lago Maggiore.

Sull’isola Madre si estende un bellissimo giardino botanico con piante e fiori da tutte le parti del mondo e il palazzo di famiglia, aperto al pubblico dalla fine degli anni ’70, con il suo salotto veneziano caratterizzato da affreschi floreali in stile tromp l’oeil.

L’isola Bella, invece ha un magnifico palazzo barocco, contornato di un giardino ricco di piante e statue che lo rendono romanticamente unico.

Infine l’isola dei pescatori, l’unica ad essere ancora abitata.

L’arcipelago è composto anche dall’isolotto di San Giovanni e lo scoglio della Malghera.

3 Palazzina di Caccia di Stupinigi

Poco fuori Torino, a Nichelino, per la precisione, sorge la palazzina di Caccia di Stupinigi, costruita per volere di Vittorio Amedeo II di Savoia e realizzata da Filippo Juvarra nel 1729. Sul castello già esistente, Juvarra fece costruire una palazzina per la caccia e per le feste. Da vedere sicuramente lo splendido salone ovale, affrescato con dipinti che rappresentano scene di caccia, a rimarcare la funzione del palazzo. Da questo salone, partono quattro braccia che portano alle stanze reali e a quelle destinati agli ospiti.

Attiguo al palazzo il Parco Naturale di Stupinigi, 1700 ettari di giardino di ispirazione inglese.

Dal 2006, dopo una ristrutturazione lunga otto anni, il Palazzo ed il Parco hanno riaperto le porte al pubblico in tutto il loro splendore.

Come fare yoga a casa: 3 posizioni facili da fare

Per avvicinarsi allo yoga servono solo un tappetino e una guida che indichi quali movimenti fare e in che modo. Certo, sarebbe sempre opportuno farsi seguire da un professionista per evitare movimenti azzardati o sbagliati, ma le posizioni base, possono essere eseguite con facilità.

Le Asana

Di stili di yoga ce ne sono davvero molti, ma tutti hanno in comune l’intento di collegare spirito, respiro e corpo in un movimento (che aiuti a riconnettersi con sé stessi con il proprio corpo e con l’ambiente circostante) e le posizioni, chiamate Asana. Ogni Asana ha una specifica funzione e un determinato livello di difficoltà sia in ambito muscolare che di flessibilità, ma con la costanza e con il rispetto del proprio corpo e dei propri tempi, se ne possono eseguire la maggior parte.

La pratica dello yoga, prevede il susseguirsi degli Asana con ritmi e modalità diverse, a seconda dello stile che si è scelto di praticare, allineando movimento e respiro.

3 asana da fare a casa

Se volete provare a fare qualche Asana da soli, senza il rischio di farvi male, provate queste tre posizioni base, e mentre le eseguite effettuate dei respiri profondi inalando dal naso ed espirando dalla bocca, cercando di mantenere lo stesso ritmo.  

1 Tadasana, la posizione della montagna

Tadasana, o posizione della montagna, è forse la più semplice da fare, perché in pratica richiede solo di stare in piedi seguendo delle accortezze. Innanzitutto talloni ed alluci devono restare uniti, tutta la pianta del piede deve essere salda a terra. Per trovare il proprio centro, potete dondolare avanti e indietro sui talloni e sulle punte. Il bacino non deve sporgere indietro, le spalle devono aprirsi verso l’esterno e gli addominali devono essere ben tesi. Le braccia possono essere stese lungo il corpo, con i palmi che “guardano in avanti”, oppure verso l’alto, con i palmi giunti. Cercate di mantenere l’equilibrio, aiutandovi guardando un punto fisso per almeno 30 secondi, e poi aumentate via via il tempo.

Con questa posizione, si migliora la postura, si equilibra il primo chackra, si tonificano gli arti inferiori ed i glutei. 

2 Sukasana, posizione facile

Sukasana è letteralmente la posizione facile! Si pratica semplicemente sedendosi a gambe stese. Una volta che sentite la schiena ben distesa, potete provare a piegare le gambe, fino a mettere, se ci riuscite, ogni piede sotto il ginocchio opposto. Cercate di mantenere la posizione, magari iniziando con un minuto e via via aumentate il tempo.

Questa posizione aiuta ad alleviare la tensione sulla schiena, favorisce la meditazione ed al contempo aiuta ad abbassare i livelli di stress. Se praticata con costanza aiuta a migliorare la postura e a riequilibrare il secondo chakra.

3 Balasana, posizione del bambino

Questa posizione viene eseguita ogni qual volta il corpo ha bisogno di fermarsi durante la pratica. È ottima per chi soffre di mal di schiena e per poter rilassare corpo e mente. Basta poggiarsi con le ginocchia sul tappetino con gli alluci che si sfiorano, ci si siede sui talloni, e si stendono braccia in avanti. Lasciando andare il busto, si può poggiare, se ci si riesce, la testa a terra o fin dove si arriva, mantenendo una posizione comoda e senza sentire dolore.

Questa posizione riduce la fatica fisica e lo stress, allevia i dolori cervicali, il mal di schiena e distende gli arti inferiori.

Fare videochiamate da WhatsApp sul pc: ecco come

Le videochiamate sono un mezzo di comunicazione che nell’ultimo anno ha davvero spopolato. A causa del lockdown quest’anno siamo stati per mesi lontani dai nostri cari e le videochiamate sono state l’unico modo per poterci vedere e sentire un po’ meno distanti.

Se vi siete chiesti se esiste un modo per poter effettuare delle videochiamate sul pc utilizzando WhatsApp, senza quindi dover utilizzare lo smartphone, continuate a leggere questo articolo, vi svelerà come fare.

Fare le videochiamate da WhatsApp da pc.  

Fare una videochiamata da telefono mobile è davvero semplice tramite WhatsApp: basta cercare il nome della persona che vogliamo chiamare e selezionare l’icona della videocamera e il gioco è fatto. È possibile anche fare video call di gruppo, selezionando il tasto + ed aggiungendo fino a tre partecipanti (oltre voi) per volta. Ma se volessimo fare delle videochiamate attraverso il personal computer utilizzando la stessa app? Di certo non è così immediato, però cercheremo di semplificarlo il più possibile.

Desistete dall’idea di scaricare WhatsApp Web, perché purtroppo, non dà la possibilità di fare videochiamate, ma soltanto di inviare messaggi di testo o vocali.

Emulatore Android

Quindi, se avessimo la necessità di fare una videochiamata dal computer su WhatsApp cosa possiamo fare? Per ovviare a questo problema, ci viene in soccorso un “emulatore”, cioè un programma che emula il sistema operativo di Android direttamente sul desktop del nostro computer. Questo ci permette di istallare direttamente sul PC molte app proprio come se stessimo usando lo smartphone.

Sul web si trovano moltissimi emulatori Android da istallare sul computer, alcuni sono specifici per i videogiochi, ma altri sono ottimi per svolgere la funzione d cui abbiamo bisogno e adatti a tutte le app mobile più usate.

Se volete fare delle videochiamate WhatsApp tramite PC, quindi, vi basterà lanciare un emulatore Android, scaricare WhatsApp, inserire il numero di telefono collegato solitamente all’App, ed entrare nel proprio profilo WhatsApp. A questo punto si potrà utilizzare l’app nello stesso modo in cui la utilizziamo sul telefono cellulare.

Rischi

L’emulatore Android è l’unica soluzione al momento per poter fare videochiamate WhatsApp tramite Pc, e sicuramente è una valida possibilità, ma bisogna fare attenzione e ridurre al minimo i rischi di perdita dei dati. WhatsApp, infatti, si può usare solo su uno smartphone per volta, di conseguenza se inserite il numero di telefono sull’app scaricata sull’emulatore, si rischia di perdere tutto ciò che è conservato nel telefono cellulare. Basterà fare il backup dell’app proprio prima di inserire il numero tramite emulatore, in questo modo non perderete nessun messaggio!

Latte di riso: proprietà benefiche

Il latte di riso è una bevanda vegetale caratterizzata da un’alta digeribilità, particolarmente indicata per sostituire il latte vaccino. È molto usato anche in cucina, proprio per le sue innumerevoli proprietà, scopriamole insieme!

Cos’è il latte di riso

Il latte di riso ha origini vegetali, quindi non presenta lattosio né proteine del latte, sostanze cui diverse persone sono intolleranti o addirittura allergiche. Rispetto ad altri tipi di latte vegetale, come quello di cocco, di avena, oppure di mandorla ha un sapore più leggero e delicato. Inoltre, al contrario del latte di soia, più blasonato, non contiene fitoestrogeni, che sono delle sostanze vegetali molto simili agli ormoni femminili, che a volte interferiscono con il normale funzionamento dell’apparato ormonale.

Si ottiene facendo macerare i chicchi di riso nell’acqua, pressandoli ed aggiungendo degli enzimi. Infine, viene arricchito di addensanti e macronutrienti, dopo essere stato filtrato.

È abbastanza facile trovarlo nei supermercati, anche nei discount ad un prezzo competitivo e solitamente più basso di altre tipologie di latte vegetale.

Composizione del latte di riso

Grazie alla presenza di zuccheri semplici è altamente digeribile ed adatto agli sportivi ed alle donne in gravidanza. Alta è la percentuale di carboidrati e fibre, mentre minimo è l’apporto di grassi e proteine.

Per chi è adatto

Essendo altamente digeribile e non contiene lattosio è particolarmente adatto per chi è intollerante al lattosio, per chi segue una dieta vegetariana o vegana, e per chi soffre di disturbi gastrointestinali, proprio perché non appesantisce lo stomaco e non crea acidità. Anche chi soffre di celiachia spesso lo preferisce al latte vaccino, proprio per la composizione vegetale. 

Può essere consumato anche dalle donne in dolce attesa, a patto che non sia presente una patologia di diabete gestazionale, a causa della facile assorbibilità degli zuccheri. Per lo stesso motivo è molto apprezzato dagli sportivi o da chi effettua lavori molto pesanti a livello fisico.

Contenendo un basso livello di calorie è spesso inserito all’interno di diete ipocaloriche, 100ml infatti, contengono circa 40 calorie, meno della metà di quelle presenti nella stessa quantità di latte intero.  

Infine assieme a tapioca e semolino può essere utile per lo svezzamento dei neonati, poiché privo degli allergeni derivati dalle proteine del latte.

Controindicazioni del latte di riso

Se ne sconsiglia l’utilizzo in presenza di diabete o intolleranza glucidica, a causa dell’indice glicemico elevato, oppure se si soffre di candidosi, perché un’alimentazione ricca di zuccheri facilita la prolificazione dei batteri che la causano.

Consigli di utilizzo

Il latte di riso può essere a tutti gli effetti utilizzato come sostituto del latte vaccino, sia per la prima colazione, sia per la preparazione di dolci o di ricette salate, soprattutto se decidete di prepararlo home made, limitando il livello di zuccheri.

La to do list per un originale weekend in Friuli Venezia Giulia se hai meno di 30 anni (e non solo)

Con il mese di Settembre alle porte e il rientro alle attività di sempre, tra studio e lavoro, resta comunque la voglia di evadere, anche solo per un lungo week end.
La valorizzazione del Belpaese e del turismo tricolore è uno dei valori riscoperti durante il lockdown, volto alla nostalgia dell’immenso patrimonio territoriale.

Il Friuli Venezia Giulia è una regione da visitare senza pensarci due volte e per le ultime giornate estive, proiettate verso la frescura autunnale, non c’è nulla di meglio che immergersi nella Laguna e il carismatico capoluogo regionale.
Zaino in spalla e smartphone o reflex alla mano, pronti a catturare ogni singola variazione della laguna per il proprio profilo IG, si salpa a bordo della Motonave Europa grazie alla quale, da Lignano Sabbiadoro, si attraversano la Laguna di Grado e quella di Marano.

Un punto di partenza degno di nota, regno dell’hospitality sin dagli inizi del ‘900 quando i turisti vi sbarcavano con il Vaporino accolti dal Faro Rosso, emblematico simbolo della cittadina.
Gli hotel di Lignano scimmiottavano le aristocratiche residenze alberghiere del Lido di Venezia ma sin da subito la località si è distinta per sua identità più sbarazzina.

Le isole che si vedono durante il percorso, di circa due ore, nascono dall’azione congiunta delle correnti marine e dai venti che riversano in mare i detriti del fiume Tagliamento.
Quelle da segnalare sono l’Isola di Sant’Andrea e l’Isola delle conchiglie ma l’approdo avviene a Grado, sin dall’epoca romana scalo marittimo dell’antica Aquileia.

Spiaggia preferita dell’Imperatore Francesco Giuseppe, divenne ben presto meta della nobiltà asburgica e viennese (e dei suoi rampolli che la sceglievano per le loro scorribande) fino al boom turistico degli anni ’60 quando è diventata a tutti gli effetti scelta vacanziera dei giovani grazie alle sue spiagge e ai suoi locali.

Ciò che colpisce nel viaggio di ritorno è un paesaggio naturalistico degno dei più bei documentari di National Geographic. La Laguna di Marano e i suoi casoni, i capanni dei pescatori sorti sugli isolotti nati nel bel mezzo della Laguna è, infatti, un complesso ornitologico a cielo aperto.

Vista l’impossibilità di partecipare a serate danzanti causa Covid19, riapprodati a Sabbiadoro tutti gli appassionati di architettura, fotografia e lifestyle troveranno pane per i propri denti nel visitare, grazie al tour Le Vie dell’Architettura a Lignano, i complessi residenziali di Lignano Pineta; progettati negli anni ’50, ’60 e ‘70 con l’intento di sviluppare il turismo sociale.

La pianta dell’innovativa cittadella, ideata dall’architetto Marcello D’Olivo, si sviluppa a livello circolare e ospita case vacanza ispirate a quelle prodotte dai geni creativi degli Archistar americani dell’epoca.

Un vero e propro modello innovativo per l’Europa che all’epoca offriva anche lotti di terreno alle celebrity come Alberto Sordi, la cui residenza era stata progettata per ripararsi dagli sguardi indiscreti dei paparazzi.

Tutt’altra storia è Trieste, a meno di un’ora di distanza, da molti definita la città mistica per eccellenza. Multietnica, aristocratica e cosmopolita, culla dell’impero asburgico che la rese zona franca e capoluogo del commercio.

Nei suoi caffè hanno visto la luce le più note opere letterarie, proprio perché frequentati da grandi autori come James Joyce, Italo Svevo e Umberto Saba, e tuttora i locali presenti nella centrale via Torino sono crocevia di artisti e universitari che giungono da ogni parte d’Europa. Città del caffè, dalla sua piazza principale, oggi dedicata all’Unità d’Italia, l’occhio vola verso il mare, su cui si allunga per oltre duecento metri il Molo Audacesulla chiesa greco-ortodossa di San Nicolò al centro di quello che fu il borgo voluto da Maria Teresa d’Austria e che con le sue chiese testimonia la multireligiosità della città. In lontananza, scorgiamo il profilo di Miramare, il romantico castello di Massimiliano e Carlotta d’Asburgo, nel quale vale la pena spendere le ultime ore domenicali prima di rientrare alla base.

Contenuto realizzato in collaborazione con Promo Turismo FVG 

www.turismofvg.it

Editorial: Emerging

Emerging è la keyword con cui Manintown decide di identificarsi in queste calde giornate di fine agosto raccontando lo stile che sarà. Già presente negli store affascina tiktoker nati dal distanziamento sociale, fruitori e creatori di immagini per i quali gli orpelli sono semplicemente futili. E’ il cambiamento antropologico che coinvolge e affascina un pò tutti e che porta la moda e il beauty a esplorare primarie, libere e ingaggianti forme di espressione.  

Editorial contents direction, production and styling Alessia Caliendo

Photographer Mattia Pasin

Grooming Erisson Musella @ Close Up Milano

Model Bernard @ Boom The Agency

Photographer assistant Gloria Berberi

Styling assistants Andrea Seghesio e Lucia Radaelli

Special thanks to

WeMakeUp

Maki Box supported by Aima Business 

Look 1 

Total look Antonio Marras

Texani con tacco in plexiglass Giuseppe Zanotti

Occhiali a goccia Moscot

Look 2

Total look Lacoste

Colbacco in pelo Muhlbauer Wien

Look 3 

Maglione over Acne Studios

Liquid Lipstick We Make Up Ever 91 Sangay Seaweed 

Brow gel sopracciglia We Make Up There 07 Black Forest

Look 4

Total look Fila

Look 5

Total look Marni

Brow gel sopracciglia We Make Up There 07 Black Forest

Look 6

Total look Moncler

Cappello con decorazioni Antonio Marras

Look 7

Total look Palm Angels

Fragranze: Montblanc Explorer, Vilhelm Parfumerie, Ferragamo Uomo, Trussardi Riflesso Blu Vibe

Skincare: The Grown Alchemist, Eisenberg

Al mare con i bambini: 7 trucchi per tenerli impegnati

Andare al mare non è sempre un’attività rilassante. Lo sanno bene le mamme che tutte le volte che si organizza una giornata o una vacanza al mare, devono vedersela con giochi, braccioli e tanta fantasia per tenere i bambini impegnati. Quando vi ritroverete a corto di idee, rileggete questa lista di giochi da proporre ai vostri bimbi, riuscirete a tenerli impegnati tra un tuffo e l’altro e potrete godere anche voi di un po’ di relax. (se sei alla ricerca di consigli sulle letture sotto l’ombrellone clicca qui).

7 cose da fare al mare coi bambini 

I bambini al mare esauriscono davvero tutte le energie, ma quanto è difficile tenerli impegnati per potersi godere un po’ di relax? In fondo meritiamo anche noi di poterci dondolare sul materassino o di leggere un buon libro sotto l’ombrellone. E allora cosa proporre loro per farli divertire e tenerli impegnati tra un bagnetto e l’altro? Vi lasciamo 7 idee di attività da fare al mare con i bambini per tenerli impegnati.

1 costruire castelli di sabbia

La più classica e romantica delle attività che possiamo proporre ai nostri bambini in spiaggia. Sono necessarie palette e secchielli e tanta fantasia per creare barricate e castelli di sabbia, magari impreziositi da formine di animali, sassolini conchiglie.

2 creare una pista per le biglie

Altra attività molto semplice, ma efficace, è giocare con le biglie. Ma prima di giocarci, c’è da preparare la pista. E allora pronti con palette e rastrelli per creare divertenti percorsi con cui fare una gara con le biglie. 

3 cercare conchiglie

Lungo il bagnasciuga si depositano migliaia di gusci e di conchiglie, potremmo proporre di fare una gara a chi ne trova di più, oppure di raccoglierle per utilizzarle in diversi modi.  Potremmo per esempio riempire delle piccole bottiglie per farne dei souvenir, oppure per decorare le torri del castello o, perché no, farne dei gioielli o delle decorazioni per abbellire delle cornici o degli album fotografici.

4 organizzare una caccia al tesoro

Organizzare una bella caccia al tesoro terrà occupati per un bel po’ di tempo a patto che riusciate a nascondere bene l’oggetto della ricerca. Usare delle bandierine e delle bandane per travestire i bambini da pirati, magari creando anche una “mappa del tesoro”, renderà tutto ancora più divertente!

5 mini golf

Un po’ sulla scia della pista di biglie, creando delle buche lungo il percorso è possibile creare anche un mini golf. Magari scegliendo delle palline più grandi e di plastica leggera, che anche solo con i manici di rastrelli e palette possono essere spinti lungo il percorso.

6 scavare una piscina nella sabbia

Altro grande classico è la buca profonda finché non si trova l’acqua. Crearne una talmente grande da poterne fare una piscina li impegnerà e stancherà tantissimo, ma saranno felicissimi di avere la loro piscina personale!

7 far volare l’aquilone

Il mare è il posto ideale per far volare un aquilone, grazie al vento che soffia lungo la costa. Una bella attività da insegnare loro, per imparare che non ci sono limiti da porsi. 

La soluzione allo stop della musica live è il Summer Rock Festival di Redemption. Tutta al digitale

La musica non si ferma e continua a farci sognare. Il luxury brand, 100% made in Italy, Redemption lancia il suo primo Summer Rock Festival tramite piattaforma IGTV. Spazio a giovani talenti da tutto il mondo che si esibiranno su un palcoscenico alternativo interamente digitale, rimarcando il forte e solido legame tra fashion e rock’n roll, grandi passioni del Direttore Creativo, Gabriele Moratti, e fonti d’ispirazione delle sue collezioni. 

Niente braccialetti ai polsi, file ai gate d’ingresso, birre con amici vecchi e nuovi tra una canzone e l’altra. La difficile situazione dovuta al diffondersi del Covid-19 ha avuto importanti ripercussioni sull’industria dell’intrattenimento dal vivo, e su tante, tantissime altre realtà. Il nostro approccio al mondo digitale si è modificato ed intensificato nei mesi passati, qualitativamente e quantitativamente. Con il progetto musicale di Redemption viviamo un nuovo tipo d’esperienza, diversa empaticamente rispetto ad un evento live ma senza barriere geografiche e temporali, fresca e moderna con il desiderio di creare continue connessioni sfruttando a pieno il potenziale della rete. 

Il Rock Festival 

Ogni martedì e giovedì del mese di agosto, dalle 20:30,  i follower dell’account Instagram @redemptionofficialpossono seguire le performance degli artisti selezionati. I Mixed Up Everything vi portano sulle calde spiagge australiane a suon di Sweet Child O’ Mind, si va a Londra con Sophie Lloyd e il suo stile rock-metal, a New York con Natasha Hunt Lee e il suo piano, nel Missouri con la bassista e cantautrice Tonina. Spazio anche ai performer come Tori Irons, Monica Valli, i Mint Green, Jessica Andrea e altri ancora.

Redemption è un brand dai tratti autentici, con un occhio volto verso cause etiche e filantropiche e indirizzato a creare un cambiamento positivo in ambito sociale. (Fino al termine di agosto tutti i ricavi dalle vendite online saranno destinati all’emergenza sanitaria in corso supportando, in particolar modo, le cause per i diritti delle donne). Altro tassello del suo DNA è la sostenibilità, caratteristica dei suoi abiti dallo stile audace e grintoso.

Abbiamo avuto il piacere di farci raccontare direttamente da Gabriele Moratti i retroscena del Festival, novità e anticipazioni sui progetti futuri del brand. 

Mi immagino già, quando sarà permesso e possibile, il Redemption Rock Summer Festival come un grande evento live con più stage, abiti grintosi e un sound unico. Ci hai mai pensato?

La musica è parte della mia vita, sarebbe un sogno per me. E’ stato abbastanza complesso mettere in scena questa prima edizione virtuale, abbiamo iniziato quasi quattro mesi a fare a fare scouting degli artisti, alcuni li conoscevo già, altri sono stati una grande e piacevole scoperta. I social ci hanno aiutato molto.

Il rock me è per me un’attitude, prima di essere uno stile o un genere musicale. Sono molto legato alla musica, per me ha un valore in più: quello sociale. Ha avuto un grande impatto nei movimenti giovanili e di cambiamento culturale, dagli anni 50 ad oggi, dalla Guerra del Vietnam all’Apartheid fino al supporto ai movimenti LGBTQ. La musica accompagna la storia.

Ti vedremo nelle vesti di performer durante questo festival? Da appassionato di musica e musicista che consigli daresti ad un giovane artista in questo periodo non facile, anche, per l’industria musicale?

Esattamente, a fine agosto mi esibirò live anch’io. Sono molto contento. 

Può sembrare scontato ma il consiglio che mi sento di dare è di essere sé stessi, avere un’identità che possa lasciare il segno, lavorare sodo e concentrarsi sulle proprie passioni senza perder d’occhio la realtà. 

Viviamo una sorta di appiattimento plurisettoriale, dalla musica alla moda, volto alla velocità e al focus costante sul prodotto. Mi vengono in mente le classifiche musicali di una volta, un giorno al 1° posto Madonna, il giorno dopo i Nirvana, due mondi diversi che permettevano al consumatore di identificarsi, così come gli iconici momenti che ci ha regalato Gianni Versace con il suo stile inconfondibile o la classe e l’eleganza di Ferrè. La forte identità rende qualcosa intramontabile, per lasciare il segno è necessaria. 

Che rapporto hai con la tecnologia?

Ho un rapporto di odio e amore con la tecnologia. Credo che ci possa offrire tantissime possibilità ma spesso e volentieri la usiamo in maniera poco proficua. Ricordo molto bene gli anni Novanta, per me e per la mia generazione l’avvento di internet è stata una rivoluzione dall’alto potenziale, quello di portare la cultura alle masse. Sul piano sociale e ambientale tante questioni, movimenti e attività sono nate e nascono quotidianamente della rete e dal mondo dei social, questo è grandioso e ci permette di fare davvero tanto, pure in ambito filantropico. Allo stesso tempo è vero anche che oggi tecnologia ha massificato la cultura creando una forma-mentis dove apparire conta più che essere. E’ giusto bilanciare i due utilizzi.

Quanto conta il versante digitale per Redemption? Come si approccia?

Un brand di moda al giorno d’oggi deve usare i mezzi digitali per comunicarne il DNA, la bellezza e i suoi valori. E’ una vetrina dall’alto potere, da curare e saper gestire bene. Il periodo che abbiamo vissuto ci ha fatto implementare maggiormente la nostra presenza online per raggiungere il maggior numero di persone possibili e far conoscere Redemption. 

Dalla moda di Parigi al Calendario della Milano moda donna di settembre. Come mai questa scelta? Puoi darci qualche news in anteprima su quello che avremo il piacere di vedere il prossimo mese?

Noi siamo molto fieri di essere italiani, produciamo in Italia e Milano è la mia città natale. Sono molto felice di ritornare in patria. Redemption ha portato, tra presentazioni e show, la bellezza e il savoir-faire del made in Italy all’estero, raggiungendo i suoi traguardi, tanto pubblico internazionale e una buona risposta dalla stampa estera. Non so cosa aspettarmi da Milano ma so bene cosa possiamo offrire. La collezione sarà molto particolare, si inserisce nel nostro piano di sostenibilità, che non vediamo come obiettivo ma come forma mentis e continuo processo di miglioramento. Circa l’80% dei materiali dei capi sono sostenibili ed organici, allo stesso tempo i pezzi sono super glam, sexy e colorati dimostrando che si può essere cool anche facendo scelte responsabili.

Yogurt greco: perché è l’ideale per la mia dieta

Rispetto allo yogurt classico, lo yogurt greco si differisce sia per la consistenza, molto più densa, ma anche e soprattutto per la composizione, che lo rende ottimo come alimento da inserire all’interno delle diete ipocaloriche, in particolare proteine, minerali, vitamine e sodio.  Scopriamo quindi le proprietà di questo alimento.

Come si ottiene lo yogurt greco

Lo yogurt greco, si ottiene attraverso un secondo processo di filtrazione dello yogurt classico. Nonostante questa seconda filtrazione, le proprietà nutritive restano pressoché invariate perché non restano all’interno della parte acquosa che viene eliminata.

Di fatto, quindi, lo yogurt greco “classico”, non differisce molto da quello intero che siamo abituati a magiare. Ma allora perché viene sempre più consigliato nelle diete ipocaloriche e viene sempre più spesso preferito allo yogurt tradizionale?  Perché lo yogurt greco è uno yogurt a basso contenuto di grassi, ed è questa caratteristica che fa la differenza.

Lo yogurt greco nella dieta

Lo yogurt greco magro, quindi con una bassa percentuale di grassi, si inserisce bene in una dieta ipocalorica di ispirazione mediterranea in quanto è ricco di proteine ed ha un buon potere saziante. Inoltre apporta all’organismo una buona quantità di calcio e vitamine come la B e A.  In più è privo di lattosio e di glutine, quindi può essere consumato da soggetti intolleranti o allergici, ad eccezione di chi è allergico alle proteine del latte. E di facile digeribilità ed ha un’alta percentuale di proteine ed amminoacidi che lo rendono un perfetto spuntino post allenamento, aiutando il recupero muscolare.

Yogurt greco, perché è l’ideale per la mia dieta

Per tornare quindi, alla domanda iniziale, lo yogurt greco, quello a basso contenuto di grassi, è un ottimo alleato per la nostra dieta, grazie al basso contenuto di calorie e grassi, ma all’elevata percentuale di proteine, vitamine ed amminoacidi. Grazie all’alta digeribilità ed al potere saziante è una pratica ed ottima soluzione per i nostri spuntini, soprattutto quelli post workout. Il formato più frequente è quello da 150g ideale come spuntino, magari accompagnato da frutta e da 30g di cereali integrali.

Yogurt greco in cucina

Lo yogurt greco viene molto utilizzato in cucina sia per ricette dolci, fredde o semifredde come gelati o mousse, ma anche in ricette salate. Grazie al suo sapore “non dolce”, infatti viene usato anche in sostituzione della crema di latte nei sughi, magari arricchito con verdure e spezie, e per le salse di accompagnamento alle carni o come farcitura di torte salate.

Sicurezza bimbi a scuola: le norme anti covid per il back to school

Dopo più di sette mesi, il 14 settembre le scuole riapriranno le loro porte agli studenti di tutta Italia. La parola d’ordine sarà sicurezza. Sicurezza per tutti, per il personale docente, per il personale ATA, e soprattutto per i nostri bambini, che vivono con l’innocenza dei loro anni un avvenimento mai accaduto prima.

 La scuola post pandemia

Il ministro Azzolina ha ormai ufficializzato l’apertura delle scuole con data 14 settembre, ogni Regione poi avrà la facoltà di modificare tale data, in base alle esigenze. Il focus sarà tutto concentrato sulla sicurezza, anche se ancora le modalità non sono del tutto delineate. Presidi e istituzioni, infatti, sono ancora al vaglio delle possibilità per garantire sicurezza all’interno delle scuole attraverso regolamenti studiati ad hoc.

Numerosi sono i documenti emanati negli ultimi tempi per garantire che tutte le attività scolastiche si svolgano in totale sicurezza e organizzazione. Ad oggi ci sono alcuni punti fermi che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale, vediamoli insieme.

Indossare la mascherina

Prima prerogativa è senza dubbio l’obbligo di indossare la mascherina, a partire dai sei anni di età in tutti gli spazi comuni. Tale vincolo vale per tutti, nessuno escluso, e per tutto il tempo che si passa all’interno dell’istituto scolastico, dall’entrata all’uscita.

Banchi singoli e ben distanziati

Sono stati ordinati dal governo 2 milioni e mezzo di banchi monoposto, in cui gli studenti potranno sedersi e togliere la mascherina, mente seguono le lezioni. Deve essere inoltre garantita la distanza di sicurezza di almeno un metro tra un banco e l’altro.

Spazi alternativi ed orari diversificati

Una delle necessità è quella di diminuire il numero degli studenti presenti in ogni classe, proprio per garantire distanze di sicurezza ed aule areate adeguatamente. Per raggiungere questo obiettivo si stanno tenendo in considerazione varie ipotesi. Una è sicuramente quella di mettere a disposizione e a norma edifici dismessi di proprietà degli enti locali; questa soluzione sembra trovare sbocco principalmente nei comuni del nord Italia, mentre al sud si studiano valide alternative. L’altra ipotesi, quella più diffusa al sud, è quella di scaglionare la didattica su sei giorni e con lezioni alternate al mattino e al pomeriggio, così da poter dimezzare la contemporanea presenza in classe di troppi ragazzi.

Nuove assunzioni corpo docente

Se le classi devono essere composte da un numero minore di alunni, è necessario aumentare il numero di classi e insegnanti. Il decreto rilancio a questo proposito ha stanziato più di 970 milioni per assumere altro personale docente su tutto il territorio nazionale.

Scuolabus e trasporti

Anche per salire sugli scuolabus sarà obbligatorio indossare la mascherina e mantenere il metro di distanza; solo i ragazzi che vivono nella stessa casa, come i fratelli, avranno la possibilità di sedere vicini. Anche in questo caso però, mancano i mezzi di trasporto sufficienti per rispondere alla domanda, gli scuolabus potranno essere pieni al 50%, quindi manca la metà dei mezzi necessari.

Sanificazione

 Tutti i giorni ogni locale scolastico deve essere sanificato, ogni istituto dovrà munirsi di igienizzanti e di personale sufficiente per garantire gli standard di sanificazione richiesti.

Pesto di zucchine come farlo light e servirlo fresco

Nelle giornate più calde dell’estate non abbiamo proprio voglia di metterci ai fornelli. Oggi vi proponiamo un’alternativa light e gustosa per condire i nostri primi piatti freddi, ma anche per condire toast e bruschetta, per un o uno spuntino veloce e fresco.

Pesto di zucchine light

Il pesto di zucchine è facilissimo da preparare, ed è un condimento versatile e fresco, perfetto per i pasti estivi, per chi ha poco tempo a disposizione, ma non vuole rinunciare al gusto e alla linea. Vi proponiamo una versione light pe limitare l’apporto di grassi.

Il pesto di zucchine è un’alternativa ottima per una cena quando le giornate sono calde, ma anche una ricetta salvavita da tenere a mente quando abbiamo poco tempo per preparare il pranzo da portare al lavoro.

Vediamo insieme quali sono gli ingredienti necessari e la modalità di preparazione.

Come si prepara il pesto di zucchine

Ingredienti

  • 250g di zucchine
  • 1 cucchiaino di olio evo
  • 1 cucchiaino di parmigiano reggiano
  • Basilico
  • frutta secca (opzionale) potete scegliere tra mandorle, noci, pinoli e qualunque altro tipo di frutta secca vi piace
  • 1 pizzico di sale fino

Dopo aver pulito le zucchine dalle estremità, tagliatelle in piccoli pezzi ed inseritele nel bicchiere di un frullatore ad immersione. Aggiungete l’olio ed iniziate a frullare il tutto. Se necessario potete diluire con una goccia d’acqua, magari dell’acqua di cottura, se state preparando anche la pasta. Aggiungete man mano gli altri ingredienti e frullate finché il composto non risulta morbido e senza grumi.

Lasciatelo riposare in frigo per circa 20minuti, e servitelo come preferite.

Consigli di utilizzo e conservazione del pesto di zucchine

Il pesto di zucchine può essere conservato in frigo in una ciotola per un paio di giorni. Sarebbe opportuno coprine la superficie con dell’olio, oppure chiuderlo con contenitori ermetici, che limitino la presenza di aria. Può essere conservato anche in freezer in apposite contenitori monoporzione e utilizzato durante l’inverno per condire la pasta o per accompagnare anche le carni.

Una volta pronto il pesto di zucchine light, fresco di frigo, può essere usato per condire la pasta fredda, o per farcire dei toast o dei crostini, se volete usarlo per arricchire un aperitivo alternativo.

Essendo molto leggero potete consumarlo anche per una merenda fresca e gustosa, accompagnato da una crudité di verdure.

Se poi volete renderlo più ricco e appetitoso potrete aggiungere della ricotta o dei pomodorini secchi durante la preparazione o a guarnizione.

Il successo è assicurato.

Zaini per la scuola: come sceglierli e quali

Tutti pronti per il ritorno a scuola! Finalmente il 14 settembre suonerà la campanella di un nuovo anno scolastico; dopo l’attività didattica a distanza e le vacanze estive, i nostri ragazzi sono pronti per tornare a sedere sui banchi di scuola. Ci saranno molte novità, le rigide regole anti-covid obbligheranno ad indossare le mascherine e ad occupare singolarmente i banchi, mantenendo il più possibile le distanze (clicca qui per leggere tutte le norme anti-covid da seguire a scuola), ma la scelta dello zaino resta un momento importante.

Zaino per la scuola: come sceglierlo

Lo zaino è un accessorio necessario per la scuola, ma diventa, per i ragazzi, anche un veicolo per esprimere la loro personalità. Per questo è importante che siano coinvolti nella scelta dello zaino perfetto. Noi vi diamo qualche dritta sulle caratteristiche e sulle funzionalità che devono avere per garantire loro salute e comfort.

1 schienale e base rinforzati

Lo schienale deve possedere una struttura rigida per mantenere libri e quaderni nella posizione corretta, attutendo i colpi e garantendo il giusto scarico del peso. Perfetti sono gli schienali rigidi realizzati in tessuto traspirante per garantire anche la giusta respirazione della pelle dei nostri ragazzi.

Anche il rinforzo della base è importante, per lo stesso motivo dello schienale: il peso verrà ben bilanciato per non sovraccaricare la schiena.  

2 bretelle e cinture addominali

Lo spessore delle bretelle deve essere di almeno 4cm per poter distribuire il peso in maniera uniforme, le bretelle troppo sottili, infatti, potrebbero fare pressione su un punto troppo ristretto della spalla. Sarebbe opportuno, inoltre, che siano imbottite e regolabili, per poter adattarsi all’altezza e alla schiena di ogni studente.

Anche se non tutti gli zaini ne sono provvisti, la cintura addominale ha una funzione importante per la gestione del carico e per l’aderenza alla schiena, valutate anche questa caratteristica durante la scelta.

3 dimensioni

Le dimensioni dello zaino non dovrebbero mai essere ingombranti rispetto alla struttura corporea di chi lo indossa: teoricamente la sua altezza, dalle spalle, non dovrebbe mai superare le anche. Vi consigliamo quindi di farlo indossare ai vostri bambini, per valutarne le proporzioni prima dell’acquisto.

Per quanto riguarda il peso, invece, inutile dire che più lo zaino è leggero, meno peso graverà sulla schiena dei nostri ragazzi.

Utile potrebbe essere la presenza di uno o più scomparti per mantenere il contenuto più ordinato e compatto, aiutando anche a non deteriorare troppo libri e quaderni.

4 tessuto

Perfetti sono gli zaini in tessuto lavabile, ma assicuratevi che siano anche resistenti, sia quelli esterni che quelli interni, non sempre i bambini avranno l’accortezza di riporlo con cura, è quindi necessario che riesca a sopravvivere a urti, strattoni ed acquazzoni.

Altri Consigli per l’acquisto dello zaino per la scuola

Terminiamo la nostra guida pratica agli zainetti per la scuola con alcuni consigli per gli acquisti.

Per le scuole elementare, sono ottimi gli zaini di Giochi Preziosi con i personaggi più amati dai nostri bambini, ma anche Seven e Karactermania, hanno alternative divertenti e coloratissime. Per i ragazzi più grandi i migliori sono quelli di Eastpack, Invicta, Fjällräven e The North Face.

Trend tatuaggi: quali saranno i più ambiti del prossimo anno

Che siano colorati, in bianco e nero, in stile old school, astratti o realistici, i tatuaggi hanno sempre un grande fascino. Ma anche nel caso di qualcosa che resta per sempre impresso sulla pelle influiscono le mode del momento.

Trend tatuaggi 2021

La maggior parte delle persone ormai cede al fascino di fare almeno un tatuaggio, e spesso, sdoganata la paura del primo, si cede altre volte. Il tatuaggio ormai è uno status symbol, un linguaggio non verbale per mostrare e ricordare una parte della propria personalità, o per imprimere sulla pelle il ricordo di un momento importante della propria vita. Anche se la scelta dello stile, del soggetto e della parte del corpo è estremamene personale, anche la scelta di uno o tutte queste caratteristiche è influenzata dalla moda del momento. Ecco per voi i migliori trend per il 2021 in fatto di tatuaggi.

1 Dermal piercing e tatuaggi

Una tendenza che sta prendendo sempre più piede è quello di combinare piercing e tatuaggi in un’unica composizione. Su Pinterest, digitando le parole “dermal piercing” troverete migliaia di idee diverse, tutte caratterizzate proprio da uno o più piercing sulla pelle a decorare ulteriormente il tatuaggio. I dermal in particolare, essendo inseriti direttamente nella pelle ed avendo quindi una sola estremità visibile, si prestano molto bene a decorare ed impreziosire i tatuaggi. Fungendo da punti luce su dei fiori, per esempio. Per le amanti degli scintillii e dei piercing, oltre che dei tatuaggi è sicuramente un’idea da copiare.

2 3D Style

Altra tendenza del momento sono i tatuaggi tridimensionali. Quanto al soggetto la scelta è pressoché illimitata, la costante è però la rappresentazione talmente realistica da sembrare vera. I soggetti, che siano degli animali o degli oggetti, sembrano poggiati sulla pelle e sporgersi da essa, come se fuoriuscissero dal corpo. L’effetto wow è assicurato.

3 Linea singola

Se amate invece la semplicità e il minimalismo, l’idea vincente è un tatuaggio a linea singola. Sono caratterizzati da linee molto delicate che vanno a delineare solo alcuni contorni del soggetto che si è deciso di imprimere sulla pelle. Anche in questo caso vanno molto di moda animali e fiori, ma anche volti sia più realistiche, che più astratti.

Moda uomo: il ritorno del panciotto, ecco come indossarlo

Il panciotto è un capo simbolo indiscusso di classicità ed eleganza. Ogni uomo dovrebbe averne uno da sfoggiare non solo nelle occasioni più eleganti, ma anche in una veste più casual e moderna.

Gilet o panciotto?

Prima di lasciare qualche consiglio di stile, è opportuno precisare la differenza tra i termini gilet e panciotto. Sebbene nel linguaggio comune spesso si utilizzi la parola più generica gilet, per indicare anche il panciotto, in realtà non denota sempre lo stesso capo di abbigliamento. Infatti con il termine gilet si indica più genericamente un capo di abbigliamento senza maniche, aperto o chiuso davanti, e di qualunque tipo di tessuto. Il panciotto, invece, è più precisamente il terzo elemento di un abito da uomo, da indossare sotto la giacca e sopra la camicia. 

Come è fatto un panciotto

Di solito i panciotti hanno una base di fodera e poi sono rivestiti sulla parte frontale, sul retro hanno una fibbia che ne regola la vestibilità sul punto vita, e presenta sempre dei bottoni frontali, che vanno da un minimo di tre ad un massimo di sei. Il numero dei bottoni è legato alla formalità del capo, dove 3 sta per un’occasione più informale, mentre 6 per una molto formale. Infine può essere monopetto o doppio petto.

Come si indossa un panciotto 

Il panciotto si indossa sotto la giacca o blazer e sopra la camicia, e come per la giacca, la regola vuole che l’ultimo bottone resti sempre aperto, per evitare che dia fastidio se si fanno determinati movimenti o se ci si siede.

Questo capo deve adattarsi alla figura e seguirne le forme per consentire comodità con la giacca, lungo abbastanza per coprire la vita sulla parte frontale, e più corto ai lati e sul retro.

 La camicia, infine, deve essere rigorosamente abbottonata fino al collo.

Come abbinare il panciotto

Se si deve abbinare all’abito le possibilità sono due: o si prende in tinta con quest’ultimo oppure in contrasto. Nel primo caso, l’effetto sarà più elegante e formale, nel secondo però, lo si metterà più in risalto.

Per quanto riguarda gli accessori, sono preferibili le bretelle alla cinta e la cravatta piuttosto che il papillon. Se amate lo stile dandy, potete azzardare a lasciare il collo libero, a patto però, che l’occasione lo consenta.

Naya Rivera: 3 curiosità sull’attrice morta annegata

Chi ha seguito ed amato la serie tv musicale Glee, non può dimenticare la splendida Naya Rivera, talentuosa attrice statunitense che ha interpretava Santana Lopez.

Chi era Naya Rivera

Classe 1987, la Rivera è nata in California, a Santa Clarita, ma aveva origini portoricane ed afroamericane. Si può dire che la sua carriera è iniziata quando era ancora in fasce, partecipando a diversi spot pubblicitari.

A soli 4 anni diventa la star di The Royal Family e partecipa a molte serie tra cui Willie il principe di Bel Air, con Will Smith, e 8 sotto un tetto. La consacrazione sul piccolo schermo, però, avviene con Glee, dove grazie all’interpretazione di Santana, ha vinto un ALMA Award ed un People Choice Award.

La sua brillante carriera purtroppo, è stata stroncata da un terribile incidente in barca, sul lago Piru.

L’incidente in barca di Naya Rivera

Ancora non si sa con esattezza cosa sia successo quel giorno. La donna, stava facendo una gita in barca con il figlio Josey, nato dalla relazione con Ryan Dorsey, sul lago Piru, a pochi km da Los Angeles. Dopo alcune ore dalla perdita delle sue tracce, un turista ha rinvenuto la barca con dentro il piccolo che indossava un giubbotto di salvataggio, ma nessuna ombra della madre.

Sarà proprio il piccolo a raccontare di non aver più visto la madre risalire in superficie dopo essersi tuffata. L’ipotesi più verosimile, al momento è che si sia lanciata in acqua per salvare il figlioletto e che non sia riuscita più a risalire.

3 curiosità su Naya Rivera

1 Era stata arrestata per violenze domestiche.

La sua storia con Ryan Dorsey è stata lunga e travagliata. I due, dopo vari tira e molla, si erano sposati in Messico nel 2014 e dalla loro unione è nato il piccolo Josey, spettatore della tragedia. Nel 2017 lo stesso Dorsey la denunciò per violenza domestica, accusandola di averlo colpito sulla testa e sul labbro durante una passeggiata col figlio, dopo una discussione.

2 Era molto attiva nel sociale

Naya era molto sensibile ai problemi sociali: si dedicava infatti, in più ambiti, alla beneficenza. In particolare sosteneva associazioni come Stand Up To Cancer e The Trevor Project.

3 Ha provato a fare la cantante

L’attrice aveva tentato anche la carriera musicale. Nel 2013 ha provato a tramutare la sua professione diventando una cantante, ma ha subito cambiato idea., sono usciti però dopo qualche anno dei singoli inediti, che non aveva voluto pubblicare in precedenza.

Il paradiso a Ibiza: il 7 Pines

Seven Pines, più simile a un piccolo villaggio di Ibicenco che a un hotel, è un resort situato a San Josep, è una serie di suite individuali sparse su una vasta scogliera e intervallate da proprietà residenziali. Questo è il motivo per cui i membri del personale  vanno in giro in bicicletta e nei buggy da golf, facendo cenno, salutando o sorridendo mentre passano.

La tranquilla caletta di Cala Codolar è la spiaggia più vicina a soli 200 metri di distanza, mentre Cala Comte, una delle migliori spiagge di Ibiza, è raggiungibile a piedi in 15 minuti. 7 Pines dista 20 minuti dalla città di Ibiza; e mezz’ora per raggiungere l’aeroporto, che lo rende un luogo remoto ma ideale per ricaricare le batterie.

Ci sono molte aree comuni in cui rilassarsi, che si tratti della piscina, del bar, del ristorante o del centro benessere – abbastanza per dire che non puoi anche non lasciare il resort, un vantaggio se il tuo obiettivo è scivolare in uno stato di rilassamento supremo. L’arredamento è sottilmente lussuoso, concentrandosi principalmente su materiali naturali e una tavolozza neutra che è rinvigorita dal pezzo occasionale di mobili da esposizione o da appendere a parete.

Il 7 Pines è a tutti gli effetti una fuga dalla realtà, un leggero senso di isolamento con un tocco romantico, senza dimenticare il divertimento. A proposito di divertimento, c’è una splendida infinity pool nella quale c’è un chiringuito, un piccolo bar che vende bevande e snack direttamente in acqua. È fiancheggiata da una fila di lettini ultra deluxe con ombrelloni ampi, alcuni dei quali si affacciano direttamente sulla splendida isola di Es Vedrà che si vede in lontananza. 

C’è Pure Seven Spa, uno spazio spettacolare inondato di luce dove sono disponibili tutti i tipi di trattamenti e lezioni di prima classe, inclusi massaggi, trattamenti viso, lezioni di yoga alla luna piena e ritiri di perdita di peso. L’intero centro benessere mira a essere completamente sostenibile, quindi gli oli essenziali vengono acquistati localmente e non è consentito l’uso della plastica in tutta la struttura 

Aree verdi e ampi giardini distribuiti su un’area di 56.000 m² offrono il massimo comfort e spazio. 186 suite di dimensioni variabili tra i 48 m² e i 119 m² coltivano un ambiente familiare. I concept delle stanze aperte consentono alla luce naturale di entrare nelle 186 suite, mentre gli arredi moderni e i toni neutri aggiungono serenità e stile, il plus? Alcune suite includono piscine private, per garantire il massimo della privacy

Per quanto riguarda la ristorazione, ci sono 2 ristoranti e due bar (quello della Lobby e il Pershing Terrace disegnato dalla Pershing Yacht /Ferretti Group). Il View è il primo ristorante che offre cucina ispirata alla cucina coreana a Ibiza, un esperimento unico nel suo genere, dove il mediterraneo incontra l’asiatico in maniera inaspettata. Al Cone Club, si tratta di cocktail e aperitivi al tramonto. Si consiglia di iniziare il cocktail di hamachi e melanzane, seguito da grandi gamberi rossi cotti sulla griglia Robata. Il massimo del luxury è la possibilità di prenotare uno yacht Pershing per escursioni private in tutta l’isola, il tutto con un servizio di concierge a 5 stelle.

Calle Puig Delfin s/n 07830 Sant Josep de sa Talaia Ibiza, Spain 00 34 971 195 200

www.7pines-ibiza.com 

®Riproduzione riservata

3 alternative ad Amazon per fare shopping

Amazon è ormai la piattaforma che in assoluto ha conquistato il mondo degli acquisti on line, si trova davvero di tutto, a prezzi competitivi e con spedizioni davvero veloci ed efficienti. Ma esistono siti di acquisti alternativi ad Amazon ed altrettanto validi? A voi la proposta di tre alternative per i vostri acquisti on line.

3 Alternative ad Amazon per fare shopping online

Ha sbaragliato la concorrenza da tempo, in quarantena è stato un valido alleato e spesso, soprattutto nella versione prime con consegna superveloce, è spesso un salvavita. Ma davvero non esistono alternative ad Amazon? Abbiamo scelto per voi 3 diverse piattaforme per lo shopping online, sicure, convenienti e altrettanto valide, scopriamole insieme.

Aliexpress

Uno dei competitor di Amazon è sicuramente Aliexpress. Negozio online ormai apprezzato in tutto il mondo su Aliexpress si può trovare davvero qualunque cosa. La sede si trova in Cina, motivo per cui i prezzi sono davvero competitivi e i prodotti così diversificati. Non sempre la qualità è decifrabile dalle immagini, ma ci vengono incontro le numerose recensioni lasciate dagli utenti di tutto il mondo. Altro punto negativo sono i tempi di spedizione, vi consigliamo di acquistare con largo anticipo o comunque senza urgenza, poiché per la consegna potrebbero volerci anche dei mesi. Il lato positivo è sicuramente la gamma, che è a dir poco infinita, si passa da articoli tecnologici, all’abbigliamento, all’arredamento passando per gadget di cui spesso vi chiederete la funzionalità e che vorrete provare a tutti i costi!

Gearbest

Questo sito aumenta gli ordini giorno dopo giorno. È più apprezzato in Oriente, ma si sta facendo strada anche nel nostro Paese, le spedizioni infatti sono perfettamente funzionanti anche in Italia. Un po’ sulla falsa riga di Aliexpress ci sono migliaia di offerte, spaziando dai giocattoli, all’abbigliamento, dall’i-tech agli elettrodomestici. Particolarmente apprezzati i gadget elettronici, con prezzi supercompetitivi. Anche in questo caso i prodotti sono made in China e provengono dal Sol Levante, quindi occhio alla dogana e alle tempistiche di spedizione.

Ebay

Il competitor per eccellenza, e precursore di Amazon è senz’altro Ebay. Nato alla metà degli anni ’90, continua a lottare contro la piattaforma di Besoz per lo scettro degli acquisti online. Il principio è un po’ diverso, perché si partecipa per lo più tramite aste, ma si riescono a trovare offerte davvero vantaggiose. Rispetto ad Amazon, poi, si può acquistare anche merce usata, motivo per cui è molto frequentata anche dai collezionisti e dagli amanti del vintage. Ebay è ormai una certezza, per l’affidabilità e per il servizio clienti, sempre pronto a supportare gli utenti che lanciano un sos o che richiedono info aggiuntive.

Detox, mind body and soul

Da qualche tempo la parola d’ordine è detox. Disintossicarsi dalla continua connessione (digital detox) ma naturalmente anche dalle tossine, dall’alcol e dal cibo spazzatura è d’obbligo, almeno al cambio di stagione. Seguendo però programmi scientificamente studiati e regole ben precise. Il guru del detox che ne ha definito le regole è il celebre Dr.Joshi, il consulente di fiducia delle star di Hollywood. E sull’onda del boom ecco nuove teorie ed esperti. Come Chico Shigeta, che ha messo a punto una cura di 21 giorni e Margo Marrone, che ha studiato un detox stagionale di 10 giorni, già sperimentato con successo da star come Gwyneth Paltrow, Madonna e Kyle Minogue. Senza dimenticare la parigina Joelle Ciacca, con un programma di quindici giorni. 

Japanese detox

La versione jap del detox prevede un intero week-end consacrato al benessere totale. Aromaterapia, naturopatia e shiatsu più una dieta disintossicante e alcune pratiche mirate. La respirazione è il primo gesto detox che permette di ossigenarsi a fondo. Espirare profondamente con il naso come se si volessero vuotare completamente pancia e polmoni, immaginando che l’ombelico tocchi la colonna vertebrale. Mantenere la posizione contando fino a cinque, poi respirare lentamente con il naso e ripetere l’espirazione per circa cinque minuti. Il bagno detox è in perfetto stile jap. In Giappone si usa una vasca speciale, il furò, che si trova all’aperto nelle zone termali, in tutte le case tradizionali e nei ryokan (gli alberghi tradizionali). Si tratta di una vasca contenente acqua ad altissima concentrazione salina, molto calda, a 40° e anche di pi,  in continuo movimento, dove ci si immerge dopo aver lavato il corpo con acqua e sapone. L’acqua termale calda è ideale per purificare la pelle, permettendo di assorbire per osmosi i minerali che contiene e di rilasciare le tossine, tonificando corpo e mente. Durante il bagno, per favorire l’eliminazione, si può bere fino a un litro d’acqua o di tè verde. Per completare gli effetti benefici, il bagno è seguito da uno specifico massaggio che risveglia tutte le energie positive che attivano corpo e mente per un benessere totale. Si può utilizzare l’olio di mandorle con oli essenziali specifici, come per esempio il rosmarino per il fegato o l’estragone per lo stomaco. 

Il detox dall’interno di Margo

Il detox creato da Margo Marrone, che ha dato vita a Londra a The Organic Pharmacy,propone un’analisi accurata dello stato della pelle e degli organi interni, attraverso un test e un massaggio per stimolare la circolazione. Questo ha un’azione sui punti della circolazione linfatica, dalla testa ai piedi, con movimenti di pressione e sfregamento. Ma secondo Margo Marrone il detox deve partire sempre dall’interno. Perciò quando si decide di partire con un programma, anche solo di 10 giorni, è necessario eliminare o almeno ridurre alcolici, caffeina, grassi, zuccheri, carni rosse, a favore di frutta e verdura fresche, pane e riso integrali, cibi cucinati in modo semplice o crudi, mangiare lentamente, bere molta acqua e tè verde. È importante ricordare che i cibi tiepidi sono alla temperatura ideale per l’intestino, che avocado, banane, kiwi, mele, cipolle, zucchine, pomodori e sedano aiutano a eliminare scorie e tossine, mentre prezzemolo, menta, carciofi, cetrioli e olio d’oliva stimolano il fegato.

“Dopo molti anni penso ancora che il detox sia fondamentale per ripartire con nuove più salutari abitudini. Il detox di 10 giorni è una pulizia per rompere le cattive abitudini e formarne di migliori. Tutti cercano il miracolo, attraverso i prodotti di bellezza, ma non esiste una formarla magica. I risultati si hanno solo mangiando in modo sano, facendo esercizio fisico, prendendo integratori e solo alla fine scegliendo il giusto trattamento beauty. Il mio detox prevede integratori che assorbono le tossine e le eliminano più rapidamente. Consiglio un detox quattro volte all’anno, al cambio di stagione, cioè marzo, giugno, settembre e gennaio. Gennaio non sarebbe il momento migliore perché il corpo con il freddo ha meno difese, ma è l’inizio dell’anno, si fanno sempre buoni propositi e si lasciano alle spalle le feste– spiega Margo –Il kit The Organic Pharmacy aiuta il corpo a sopportare meglio le nuove abitudini. Io propongo un detox non estremo. Se non si riesce a eliminare l’alcol, si può ridurre, scegliendo un bicchiere di champagne o di vodka. Eliminare lo zucchero è un passaggio molto importante. Dopo i 10 giorni chi l’ha provato sente il bisogno di continuare con le buone abitudini. Credo che ci voglia un detox anche per la propria vita che va semplificata in modo piacevole senza privarsi di tutto. Basta bilanciare, scegliere cibo di stagione, fresco, cucinato in modo semplice, ritornare alle origini. Non mangiare cibi tossici, confezionati, pieni di conservanti per prevenire i problemi del corpo. Questa è anche un’ottima routine anti age”.

Le buone abitudini secondo Joelle Ciacca

Joelle Ciacca, guru francese del detox, seguita da molte celebrities, afferma che ci sono alcune pratiche che devono rientrare nella vita di tutti i giorni. Per esempio al risveglio un bicchiere d’acqua tiepida con bicarbonato e la pulizia della lingua con l’apposito strumento o con un cucchiaio, dal fondo alla punta. In inverno poi è necessario ossigenare e nutrire maggiormente la pelle, soprattutto quella del viso, quindi al momento della pulizia, mattina e sera, è meglio scegliere un detergente più ricco e ripetere due volte l’operazione. Infine per ossigenare tutti gli organi dall’interno, respirare profondamente davanti alla finestra, una volta al giorno, quando si cambia l’aria in casa.

Fitness detox

Anche in palestra è possibile continuare un programma detox. L’obiettivo è quello di mantenere sempre piuttosto elevata la frequenza cardiaca, alternando l’allenamento aerobico al lavoro muscolare dinamico, per eliminare le tossine e i prodotti metabolici, attraverso il sudore. Un’ottima attività detox è il bikram yoga. Si compone di 26 asana che vengono ripetute per poter allungare e rilassare tutta la muscolatura. Si pratica per 90 minuti in ambienti a 37 gradi. Ci sono due componenti in questo tipo di yoga: l’esercizio e il calore. Con l’esercizio si rallenta l’irrigidimento graduale e il deterioramento delle articolazioni. Il calore inoltre aumenta la circolazione e fa lavorare il cuore. Le 26 posizioni asana del bikram yoga sono studiate per allungare, riscaldare e rafforzare muscoli e legamenti contestualmente a una benefica stimolazione del sistema cardiovascolare. 

In Spa 

Secondo la medicina tradizionale cinese le tossine si eliminano attraverso le gambe e i piedi, dove tendono anche a concentrarsi, perciò un trattamento detox particolarmente efficace è il pediluvio in acqua ionizzata. L’equipe medica di Villa Eden Leading Park Retreat (www.villa-eden.com) di Merano in Alto Adige ha messo a punto il trattamento Bio Elettro Detox, un sistema innovativo per depurare l’organismo dai residui tossici prodotti dall’ambiente. Si tratta di un procedimento di elettrolisi, che stimola il corpo a disintossicarsi grazie all’azione degli ioni negativi, che vengono rilasciati dall’apparecchio e assorbiti dalla cute, per andare a riequilibrare gli ioni positivi presenti naturalmente in quantità maggiore nell’organismo umano. In una piccola vasca per pediluvio con acqua e sale è inserito un dispositivo generatore di elettrodi. Quando l’apparecchio viene messo in funzione si creano nell’acqua delle cariche positive e negative. Il nostro corpo attrae e accetta gli ioni carichi negativamente e li utilizza per riequilibrare gli ioni positivi creati dall’inquinamento, dalle tossine e dallo stress. Questo permette alle cellule di disintossicarsi. Il trattamento permette al corpo di riequilibrare i campi bioenergetici, ridurrela quantità di tossine nel corpo, attivare le funzioni circolatorie del sangue e del sistema metabolico, incrementare i livelli energetici delle cellule. Per una disintossicazione profonda sono consigliate tre sedute della durata di circa 20 minuti, l’una nell’arco di una settimana. Un altro trattamento di Villa Eden Leading Park Retreat sfrutta invece le proprietà detox ed energizzanti dell’argilla micronizzata. Il corpo viene ricoperto dal composto di argilla che provoca un meccanismo di osmosi. I liquidi cellulari, spesso impregnati di tossine, vengono attratti e assorbiti dall’argilla, che allo stesso tempo rilascia i suoi ioni minerali benefici. L’effetto è un intenso drenaggio cellulare, che provoca una profonda e prolungata azione detox.

Nella spa dell’Hotel Weihrerhof a Soprabolzano, Renon (www.weihrerhof.com) si utilizza il fango alpino per il detox. Arricchito dalle erbe aromatiche delle Alpi, ha un’azione rinforzante ed energizzante, oltre a favorire la disintossicazione attraverso l’epidermide e lenire le tensioni muscolari e articolari. A completare il trattamento, c’è anche il massaggio tonificante e depurante del tessuto connettivo di gambe e ventre. Nel rituale dell’acqua e del fuoco del Lido Palace di Riva del Garda (www.lido-palace.it), le acque floreali e gli oli essenziali selezionati agiscono sul metabolismo dei liquidi, riattivano il microcircolo e lo stimolano per una detossinazione profonda. Il trattamento dai prodotti specifici ed attivi agisce sulla circolazione, donando leggerezza e vitalità. Il deep tissue massage distende la muscolatura superficiale e profonda, migliora la circolazione e ripristina l’energia vitale ottimizzando la risposta dell’organismo allo stress. Questa tecnica di massaggio decontrae profondamente le principali catene muscolari, focalizzandosi specialmente sui punti più difficili del corpo.

®Riproduzione riservata

I 3 Podcast più interessanti di Spotify

Nel gergo professionale il podcast è una tecnica che permette di ascoltare i file audio su internet. Nel linguaggio colloquiale, per podcast intendiamo quei contenuti audio di tipo narrativo o discorsivo che vengono diffusi tramite siti o app.

Il fenomeno dei podcast inizia attorno ai primi anni del 2000, ma negli ultimi tempi sta davvero spopolando. Ascoltare potendo nel frattempo fare altro, proprio come si fa con i programmi radio tradizionali, sembra essere la caratteristica che rende vincente questa tipologia di contenuto, sempre più diffusa.

 Perché si ascoltano i Podcast

Quando siamo imbottigliati nel traffico, o il tragitto che stiamo percorrendo non ci permette di distogliere lo sguardo per leggere un buon libro, ci viene in soccorso il nostro senso dell’udito. Siamo abituati ad ascoltare la musica che più ci piace o ci appaga in quel momento (a tal proposito, clicca sul link, per scoprire le 3 migliori playlist di Spotify), oppure, possiamo ascoltare qualcos’altro. Qualcuno che ci legga un libro, per esempio, oppure qualcuno che tratti di argomenti che ci interessano particolarmente. Il podcast colma proprio questo vuoto, ci dà l’opportunità di essere intrattenuti mentre stiamo facendo qualcos’altro. Possiamo considerarlo come la rivincita dei programmi radio, rivisitati in chiave moderna.

Dove ascoltare i podcast

Esistono diverse piattaforme dove poter ascoltare i podcast, Apple Podcast, Google Podcast, Speaker, ma sicuramente la più famosa è Spotify. Con un account gratuito si possono seguire moltissimi podcast, sugli argomenti più disparati. Ve ne lasciamo tre interessanti da seguire.  

 I 3 podcast più interessanti su Spotify

In base all’argomento c’è davvero solo l’imbarazzo della scelta, ne abbiamo selezionati 3, ognuno appartenente ad una categoria diversa, per accontentare tutti i gusti.

1 Muschio Selvaggio

Dedicato a temi di cultura e società, in ogni puntata ospita personaggi famosi diversi. Vi hanno partecipato anche lo chef Bruno Barbieri, Beatrice Borromeo, e tanti altri. Il progetto è nato da un’idea di Fedez e Luis Sal. Forse grazie anche alla notorietà dei fondatori, questo podcast domina le classifiche dei più ascoltati. Le tematiche affrontate sono sempre diverse e toccano argomenti forti ed attuali, come l’eutanasia, l’aborto, ma anche cucina ed educazione. Il filo conduttore dell’approfondimento su tematiche scottanti e importanti nella società moderna, sono alternati a momenti di gioco ed imprevedibilità.

2 Blu Notte- misteri italiani

Per gli appassionati dei gialli della storia del nostro paese, ecco che vengono tradotti in formato audio le puntate della celebre ed omonima trasmissione della Rai. La voce di Carlo Lucarelli ci racconta in modo avvincente le storie ed i retroscena dei casi più oscuri che hanno segnato l’Italia. Ottimo per chi ama il genere noir.

3 Morgana

Michela Murgia e Chiara Tagliaferri ci raccontano le storie di donne che sono diventate ricche grazie alle loro grandi capacità e che non hanno avuto bisogno di sposare un uomo ricco. Un podcast tutto al femminile, che racconta di donne ribelli, fuori dagli schemi, che non hanno avuto paura di sfidare la società ed i pregiudizi di genere. Ispirazione e riflessione, sono i punti cardinali di tutti gli episodi di questo podcast.

3 indirizzi per un weekend in Alto Adige

Le nostre Dolomiti sono le montagne che tutti nel mondo ammirano, capaci di regalarci skyline suggestivi e atmosfere mozzafiato in ogni stagione. Ogni anno diventano sempre di più una destinazione trendy che non può mancare tra i nostri programmi estivi. In Alto Adige, i nomi storici del territorio e i nuovi hotel alpini hanno ogni genere di comfort. Sono vicini agli impianti di risalita per cominciare subito la giornata all’insegna dell’esplorazione, oppure lontani da tutto per sentire solo il silenzio degli alberi, hanno spa e piscine sensazionali con vista bosco e infine ristoranti gourmet o stellati. Ecco tre indirizzi per un fine settimana dedicato alla natura e al bien vivre.

Hotel Tyrol

Ci troviamo a Selva di Valgardena, raffinata località di villeggiatura estiva ed invernale, famosa per essere parte del “comprensorio sciistico Sellaronda”, il più ampio delle Dolomiti.

L’unicità di questa “casa” ( il termine tipico e più adatto per definire il luogo) risiede nel fare sentire gli ospiti in un posto familiare dal mood alpino dove non mancano tocchi di contemporaneità, come la raffinata cucina gourmet e la spa di ultima generazione, seguiti dallo staff sempre pronto a coccolarci.

Del resto, la tradizione è un punto di forza intramontabile secondo i titolari Bibiana Dirler e Maurizio Micheli, che sono riusciti a mantenerla viva, arricchendola e migliorandola con i comfort contemporanei, come la spa dalle linee semplici e legata al territorio grazie alla scelta dei materiali tipici o il ristorante gourmet Suinsom (una tipica stube alto atesina) aperta anche al pubblico esterno, dove potete gustare i piatti della tradizione rivisitati in chiave moderna dallo chef Alessandro Martellini in un’atmosfera romantica ma allo stesso tempo conviviale.

Hotel Lamm

Incastonato alle pendici dell’Alpe di Siusi, al centro di un paesino medievale, l’Hotel Lamm di Castelrotto è tornato a splendere dopo un attento restyling che ha saputo conciliare il fascino della tradizione, leggermente rivisitato, con un design moderno ed elegante. Il ristorante Zum Lampl  è il tempio dello chef Marc Oberhofer, che ogni giorno regala specialità della tradizione altoatesina reinterpretate e create usando esclusivamente ingredienti locali, di stagione e di alta qualità provenienti dall’Alto Adige. Il bar annesso invece è il vero punto di riferimento per ospiti e non: dotato di grandi vetrate affacciate sulla piazza di Castelrotto è un punto eccezionale per osservare la vita del paese. Scenografica, all’ultimo piano dell’hotel l’oasi spa: un’ampia e raffinata area wellness.

Alpina Dolomites Health Lodge & Spa

Edifici in legno, pietra e vetro, inseriti perfettamente nell’ambiente coniugano design accattivante e vocazione eco dell’ Alpina Dolomites Health Lodge & Spa, hotel a 5 stelle della catena Leading Hotels of the World la cui struttura è all’insegna di una sostenibilità a 360°. Il Lodge è situato a Compatsch (1860 m), all’estremità occidentale dell’altopiano, vicino alla stazione a monte della cabinovia che da Siusi porta all’Alpe di Siusi. Se oltre alle passeggiate siete alla ricerca del benessere, è la scelta più giusta, grazie alla proposta olistica dell’Alpina SPA, fiore all’occhiello dell’hotel, premiata nell’ambito degli Spa Traveller Awards come Best Spa Hotel / Resort e per il miglior Programma Detox.

In copertina: Hotel Tyrol

®Riproduzione riservata

3 film da vedere in vacanza per rilassarsi

È piacevole godersi le fresche sere d’estate, dopo una lunga e calda giornata. Ma i palinsesti televisivi estivi lasciano un po’ a desiderare, e spesso ci ritroviamo senza idee per passare una serata rilassante davanti alla tv. Continuiamo a fare zapping senza concludere nulla, finché magari è troppo tardi per iniziare a vedere un film senza rischiare di addormentarsi. Se siete alla ricerca di un film da vedere in vacanza per rilassarsi, date un’occhiata alle nostre proposte, non ve ne pentirete.

3 film da vedere per rilassarsi

1 Big Fish- le storie di una vita incredibile (2003)

Con questo film Tim Burton ci ha lasciato una perla di sogno e tenerezza. Negli ultimi giorni di vita di suo padre Edward, Will rivive tutte le fantasiose e surreali peripezie del genitore con il quale ha avuto da sempre un rapporto difficile. Il giovane uomo è infatti convinto che il padre abbia inventato storie per tutta la vita, evitando così di farsi conoscere dal figlio per chi è veramente. Nel frattempo Edward continua imperterrito a raccontare la sua incredibile vita a Josephine, giovane moglie di Will, interpretata da Marion Cotillard. Ripercorrendo tutta la sua vita, le certezze di Will iniziano a vacillare: e se non fossero storie inventate le fantasticherie che suo padre racconta di aver vissuto? Una storia di avventure visionarie e di amore tra padre e figlio, che ci fa sognare divertire e commuovere, come solo Tim Burton sa fare.

2 Knives Out- Cena con delitto (2019)

Perfetto per gli amanti dei thriller, questo film di Ryan Johnson è un crime in stile Agatha Christie. L’investigatore Benoit Blanc, interpretato da Daniel Craig, deve scoprire chi ha ucciso il romanziere Harlan Trombey, rinvenuto in casa senza vita, dopo la festa per il suo ottantacinquesimo compleanno. Il detective, sicuro che sia avvenuto un omicidio, inizia la sua indagine, sospettando sia dei familiari, che della servitù dell’uomo. Dopo l’apertura del testamento, infatti, emergono conflitti familiari legati al denaro e all’avidità dei parenti del defunto scrittore. Quando poi Marta, l’infermiera sudamericana, viene interrogata, i segreti della famiglia iniziano ad emergere finché non si arriverà a risolvere il mistero.

Un omaggio ai classici gialli della Christie, rivisitati in chiave ed ambientazioni moderne, intrisi di una divertente e sottile satira della società americana.

3 Julie & Julia (2009)

Julia Child, interpretata dall’iconica Meryl Streep, spopola con il suo libro di cucina francese. Cinquant’anni dopo, Julie Powell (Amy Adams), cambia la sua vita grazie alle ricette di quel libro. Nel 1949 Julia si trasferisce a Parigi per seguire il marito, si innamora della cucina francese tanto da seguire un corso professionale e scrivere un libro di ricette. Dopo varie peripezie legate alla pubblicazione del ricettario, questo diventa la Bibbia della cucina francese in America, rendendo la sua autrice una leggenda.

Nel 2002 Julie, trentenne in crisi esistenziale, apre un blog di cucina dedicato proprio al libro della Child, completando tutte le 524 ricette nell’arco di un intero anno. Nora Ephron si ispira al romanzo autobiografico della Powell per girare questa commedia con tempi comici perfetti, due protagoniste degne di lode e un insegnamento che tutti dovremmo ricordare.   

5 libri per l’estate da leggere tutti d’un fiato

L’estate si sa, è la stagione in cui riusciamo a goderci di più i piaceri della vita. Complici le giornate lunghe e terse, le ore passate in spiaggia, il caldo che ci obbliga a rallentare i ritmi, riusciamo, a dedicarci a passatempi che spesso nel resto dell’anno non abbiamo modo di coltivare come vorremmo, fra questi non manca di certo la lettura.

Cosa c’è di più rilassante che leggere un buon libro con le onde del mare come sottofondo? Se ancora non avete deciso quali libri portare con voi durante queste vacanze, scegliete tra le nostre 5 proposte.

5 libri da leggere in vacanza

A voi cinque libri per l’estate da leggere tutti d’un fiato.

1 Riccardino, di Andrea Camilleri

Iniziamo con un’ode al maestro Camilleri, scomparso circa un anno fa. Tutti conoscono le peripezie del commissario Montalbano, e della sua splendida Sicilia. Questo libro ha fatto parlare di sé già prima che venisse pubblicato per diversi motivi. Innanzitutto perché l’autore ha inserito sé stesso tra i personaggi, poi perché è ben riconoscibile l’evoluzione di Vignata, luogo dove si svolgono i romanzi. L’ultima indagine del commissario riprende un caso già incontrato undici anni prima, in cui si intrecciano storie di mafia, politica e chiesa.

2 Mille splendidi soli, di Khaled Hosseini

Uno dei libri più letti degli ultimi vent’anni. Miriam e Laila sono le protagoniste di questo romanzo, ambientato nell’Afghanistan tra gli anni ’60 e il nuovo millennio, ma potrebbe essere la storia di mille donne afghane. Le due protagoniste, nonostante siano molto diverse tra loro, devono affrontare drammi e situazioni simili, troppo spesso subiti a causa dell’insubordinazione alle famiglie prima, e ai mariti poi. La loro amicizia, sarà la loro unica ancora di salvezza.

3 L’isola di Arturo, di Elsa Morante

Nel 1957 vince il premio strega il romanzo della Morante che racconta la storia di Arturo. Nato in una Procida fuori dal tempo, collegata alla Napoli del 1938 solo grazie a traghetti e cartoline, Arturo non vede l’ora di poter lasciare l’isola e vivere la sua vita. Un romanzo in cui l’importanza e la magia dell’isola, la rendono personaggio e protagonista dell’intera storia.

4 Possiamo salvare il mondo prima di cena, di Jonathan Safran Foer

L’autore, di origini ebraiche, utilizza metafore e riferimenti biblici per affrontare un tema attualissimo come il cambiamento climatico, e l’effetto che quest’ultimo ha sulla nostra alimentazione. L’autore non ha la presunzione di avere la risposta a tutti i problemi, ma con una lucidità disarmante inchioda il lettore e lo mette davanti a responsabilità che non possono essere ignorate.

5 Come un respiro, di Ferzan Ozpetek

Il maestro Ozpetek, torna a cimentarsi nella scrittura con una storia ambientata tra Roma e Istanbul, che parla di sentimenti e segreti irrisolti. Un intenso susseguirsi di colpi di scena che ricordano di quanto un’unica decisione può cambiare le sorti di una vita intera.

Gomorra New Edition: di cosa si tratta? L’idea di Garrone

Il 21 agosto è stata presentata a Bologna una versione inedita di Gomorra, un montaggio che renderebbe più fluida la narrazione. Il regista ha infatti dichiarato di aver avuto, rivedendolo dopo 12 anni, delle difficoltà nel comprendere alcuni passaggi del film ed ha voluto in un certo senso rimediare.

Così, attraverso il suo profilo social, Matteo Garrone annuncia l’arrivo di una nuova edizione del suo film Gomorra, uscito nel 2008 e dal quale è ispirata anche la serie tv targata Sky, che è giunta alla terza stagione.

Gomorra il film del 2008

Il film è ispirato a sua volta dal best seller omonimo, di Roberto Saviano. All’uscita la pellicola fu apprezzata da pubblico e critica, accaparrandosi ben 7 Davi di Donatello e 5 European Film Awards, il premio delle Giuria al Festival di Cannes ed una prestigiosa nomination ai Golden Globes come miglior film straniero dell’anno, vinto poi, da Walzer con Bashir.

Ritratto della camorra e della criminalità contemporanea, Gomorra è un’immersione in una specie di universo parallelo, che ci spiega come la realtà superi la fantasia dietro i film che trattano di mafie. Si compone di quattro racconti che si intrecciano, quattro storie crude e tragiche ambientate ni quartieri napoletani o del casertano, che ci mostrano quanto sia difficile crescere in luoghi che sembrano dimenticati persino da Dio, e quanto possa sembrare impossibile sfuggire al proprio destino in circostanze del genere. Un film crudo, ma terribilmente realistico che sposta dall’interno la prospettiva del libro, rendendo ancora più angoscianti la narrazione.

Gomorra New edition

Questa nuova edizione verrà proiettata in anteprima a Bologna, in Piazza Maggiore, il 21 agosto. In occasione della rassegna cinematografica che si svolge ogni anno nella capitale emiliana, dal nome Cinema Ritrovato, organizzato dalla Cineteca.

Dopo dodici anni dall’uscita di uno dei suoi film più conosciuti e amati, Garrone rivela di voler proporre un nuovo montaggio del film per garantire una narrazione più chiara, così dice nel suo comunicato su Facebook. Poi chiarisce raccontando un aneddoto che coinvolge il figlio dodicenne. Garrone dice infatti, di essersi ritrovato in alcuni punti a spiegare le dinamiche poco chiare presenti nel racconto. Spinto dalla critica del figlio, quindi, il regista ha deciso di mettere in discussione il suo lavoro e di modificare il montaggio, mantenendo intatta la natura del film.

Siamo in attesa quindi, di rivedere il capolavoro del nostro cinema italiano in una veste nuova e più “chiara”, che siamo certi non ci deluderà. 

Beauty to go: gli essenziali per le vacanze

Il beauty case in estate diventa più leggero, al pari delle texture delle creme e delle note dei profumi, in estate , prediligiamo prodotti dai formati smart e dalle essenze fresche per le giornate e le serate più calde. Nella gallery, una selezione tra le nostre preferite del momento, ideali per viaggi brevi o weekend lunghi grazie a formati davvero compatti. Buon viaggio!

Nella gallery:

Grown Alchemist: Roll-On Deodorant

Vilhelm Parfumerie: Morning Chess

Grown Alchemist: Detox Night Cream

Montblanc: Montblanc Explorer

Insìum: Moisture Infusion Lotion

RoC Keops: Deodorante Spray Fresco

Augustinus Bader: The Body Oil

Malin + Goetz: Bergamot Deodorant

La Biosthetique: Soleil Emulsion

Smartwatch per correre: i migliori modelli di Garmin, Suunto e Polar

Lo smartwatch è un accessorio comodo e di tendenza, motivo per cui tutti ne vogliono uno. Ne esistono ormai numerosi modelli, che si adattano a tutte le necessità ed a tutte le tasche. Oggi vi presentiamo i modelli top di gamma delle marche più amate dagli sportivi, Garmin, Sunto e Polar.

Le funzioni essenziali

Ci sono delle funzioni che riteniamo siano davvero necessarie ed essenziali per far sì che valga la pena acquistare uno smartwatch, e sono le seguenti:

  • GPS integrato, il posizionamento satellitare permette di tracciare il percorso e di segnalare la posizione dell’orologio.
  • Sensore per la registrazione dei battiti.

Dunque di seguito daremo per scontate queste due funzionalità basilari e andremo a vedere le caratteristiche dei migliori modelli sopra nominati.

Garmin Fēnix 6

Esiste una gamma vastissima di orologi Garmin, che si adatta ad ogni necessità. È in effetti, il marchio che lancia più modelli in assoluto. Senza entrare nel merito della disciplina, il miglior orologio Garmin sul mercato oggi è il cardiofrequenzimetro Fēnix 6.

Partiamo col dire che esistono 19 varianti diverse riconducibili a 3 categorie: Fēnix 6, Fēnix 6s (standard) e 6x.

La versione standard è quello più sottile, quindi ottima per chi vuole un design meno massiccio e più discreto. La sua gamma di colori spazia dai toni neutri a quelli più accesi, per renderlo non solo utile, ma anche trendy.

La versione 6 è quella di medie dimensioni e la più richiesta per il rapporto qualità prezzo, anche perché è quella per la quale si trovano più offerte.

La versione 6x è quella più massiccia e l’unica dotata della funzione solar, che permette di aumentare la durata della batteria grazie ai raggi solari.

Tutti i modelli possono monitorare completamente l’attività giornaliera, il sonno, e poter visionare fino a 6 elementi per volta sullo schermo. Possono essere scaricate funzioni avanzate di allenamento anche in base al profilo sportivo selezionato. È possibile comparare le sessioni tenendo conto di temperatura ambientale e corporea e all’altezza alla quale si svolge o si è svolta una sessione. Sincronizzazione di altri accessori, dati di dinamica di corsa e rilevatore di caduta con avviso automatico ai numeri di emergenza, completano le funzioni del modello di punta di casa Garmin.

Suunto 9 e Baro 9

Sunto è un classico in ambito di orologi sportivi, le caratteristiche più amate da chi lo acquista sono l’affidabilità, il design e la durata della batteria. Il top di gamma è il modello Sunto 9 e il suo gemello 9 Baro. La differenza, sta nel fatto che il secondo è dotato anche di barometro.

Questi due modelli sono scelti spesso da chi pratica attività in montagna, proprio perché la batteria dispone di molte ore di autonomia, grazie anche alla modalità risparmio energetico. Anche in questo caso le funzioni avanzate prevedono programmi di allenamento avanzati la navigazione per mappe.

Polar Ignite

Il design del Polar Ignite viene incontro alle esigenze femminili di leggerezza ed estetica. Oltre ad essere uno smartwatch ottimo per l’allenamento sia indoor che outdoor. Il display è a colori e permette di calcolare distanze, velocità e calorie bruciate. La funzione fitspark permette di ottenere dei suggerimenti quotidiani sull’allenamento anche in base al recupero notturno. Altra funzione interessante è la sleep plus stage, che analizza dettagliatamente le fasi del sonno.

5 terroirs italiane tra vini, mari, laghi

Ci sono posti, le cui terre, ben delimitate dalle regole della natura, spinte dal proprio humus, danno vita a prodotti di cui il vino, oggi più che mai, ne è l’assoluto protagonista: il terroir. 

Tale termine, il cui significato si arricchisce sempre più, non tocca semplicemente le connotazioni climatiche che insistono su certe porzioni di territorio o la tipologia di terra su cui si poggia il vigneto, ma coinvolge l’aspetto umano inteso come storia, cultura e tradizione. 

Qui una interessante ed agile guida che tocca la nostra penisola in ogni suo punto cardinale, suggerita da Andrea Frizzarin noto Food e Beverage Manager esperto in territorio ed enogastronomia. 



LIGURIA

Questa meravigliosa striscia di terra racchiusa tra l’Appennino e il mare, costellata da monti e colline, offre una grande varietà di sapori conservando le tradizioni nel vino. Quando si parla di Liguria non ci si può esimere dal dare attenzione particolare al Rosato ‘Mea Rosa’ della cantina Lunae, un rosato appunto la cui originalità è data dal fatto che è ottenuto da Uve Vermentino Nero, vitigno ormai quasi dimenticato e che, vinificato in rosato, conferisce al vino una sorprendente freschezza. Il colore, peculiare quanto il sapore, è dato dalla macerazione a freddo sulle bucce per circa quattro ore. La città di Luni, ultimo lembo di terra prima della Toscana, è avvolta ancora oggi dalla sua storia, infatti in antichità è stato un importante scalo di diverse culture che trovano espressione, ai giorni nostri, attraverso la presenza di varietà autoctone tipicamente territoriali.

TRENTINO ALTO ADIGE – LAGO DI LEVICO

Il lago di Levico risuona spettacolari suggestioni per coloro che amano trascorrere del tempo in un’atmosfera dolce e misteriosa allo stesso tempo, una perla turchese situata in Trentino Alto Adige. Probabilmente è sufficiente udire il nome della regione per avere la garanzia dei prodotti dei quali ne è la madre; lo spumante TrentoDoc è il fiore all’occhiello di queste zone, prodotte con sole uve trentine coccolate attraverso una vendemmia che viene fatta a mano seguita dal processo di cantina, tramandato da generazione in generazione. Il vino degno di nota per il suo speciale affinamento è il Lagorai TrentoDoc Riserva della Cantina Romanese, infatti ogni singola bottiglia affina per quasi due anni nei fondali del Lago di Levico dove acquista un parlage unico e un’evoluzione aromatica molto particolare. 

UMBRIA – LAGO DI CORBARA 

Da un lago ad un altro, scendendo nel nostro stivale, incontriamo un posto che richiede la lentezza dell’attento osservatore per immergerci in un posto che sembra non avere tempo, come la meravigliosa Umbria, che negli ultimi decenni ha avuto un grande sviluppo che l’ha portata ad essere una vera oasi di interessi culturali e non solo. Protagonista di questa evoluzione è stato anche il Lago di Corbara all’interno del quale si gettano le acque del fiume Tevere, ammorbidito da una serie di trasformazioni ambientali divenendo cosi un bellissimo ecosistema, con incantate aree protette come il Parco Fluviale del Tevere. Figlia di questa terra è la cantina Barberani, e i suoi vitigni che dominano il Lago, qui la vendemmia ha un ritmo lento capace di ascoltare la terra e il suo inconfondibile clima. Si dice che qui il vino sia un’identità senza compromessi. Il vino simbolo, per il nome e per la storia che porta con sè, è l’Orvieto Classico Superiore Luigi e Giovanna 2012 che ha un colore dorato intenso, dai forti profumi fruttati che avvolge fin dal primo impatto con il calice. 



PUGLIA – TRA BARI E TARANTO 

Si puntasse il dito ad occhi chiusi sulla cartina di questa regione, e lo si facesse per più volte, si noterebbe con facilità che ogni posto indicato è un vero e proprio paradiso; la Puglia è sicuramente tra i posti più desiderati del nostro Bel Paese, e la Valle d’Itria, tra Bari, Brindisi e Taranto è un punto nevralgico che permette di vedere i vari abiti che questa regione sa indossare. Proprio qui gli amanti del vino incontrano La Verdeca, vitigno che deve il suo nome al colore verdolino delle bacche, i suoi vini offrono una gamma olfattiva che va dal campo di fiori, agli agrumi fino a frutti esotici come l’ananas. Tra i più noti vi è il Curtirussi Verdeca della cantina Mocavero, grandi esportatori di questo gioiello vinicolo dal sapore fresco e leggero ma dotato anche di una certa persistenza. 

CALABRIA – COSTA IONICA 

“L’amuri è come l’acqua: in calata va in chianata no”, l’amore è come l’acqua: va in discesa ma non in salita. Spesso ci si appella ai proverbiali detti per dare l’idea della cultura popolare di una terra e, assieme a molti altri, questo spiega la specialità di un popolo ricco di umanità e tradizioni storiche che sono il quid in più di uno dei posti più belli al mondo. Calabria e vino sono un binomio assicurato soprattutto se si considera l’eccellenza di uno dei vitigni più importanti della regione: il Gaglioppo, un vitigno a bacca nera autoctono diffusosi prevalentemente nelle zone costiere, esso è la varietà più diffusa in Calabria che troviamo in tutti i vini rossi il più significativo dei quali è il Cirò rosso. Il clima calabrese caldo e secco, la particolarità del terreno arido rappresentano le condizioni necessarie per la produzione di questo vino che ha una maturazione precoce e di elevata resistenza. L’amore per questa terra ha fatto germogliare la Cantina Ceraudo, che accoglie coloro i quali valicano la soglia di Contrada Dattilo con la scritta ‘Felice è colui che fa felici gli altri’, frase che va oltre la passione per il vino e che stringe tutti a una riflessione comune su un qualcosa che non solo si beve ma che semplicemente si vive. 



Songs of summer 2020

Il mondo si contende una pandemia e la gente scende in piazza per protestare contro l’ingiustizia razziale. Non era esattamente l’estate che ci aspettavamo, ma questa fase dell’anno non smetterà di essere la più magica, in cui l’uomo ha un contatto più forte e intenso con se stesso e con la natura – tutto questo va celebrato.

 
 

 

Noi di MANINTOWN vogliamo farti un regalo e insieme a Dankan dj, abbiamo selezionato una serie di brani per accompagnare le tue vacanze e farti sentire di nuovo estate.

Ascolta l’intera playlist Songs of Summer 2020 sul nostro Spotify.

Foto di Daniele Filippone.

https://open.spotify.com/playlist/6iEcAqItJ7RXUQWKGdo2Ak

 

Bruschetta, come farla italiana e ad opera d’arte

La bruschetta è un piatto tipico italiano che si presenta per un buon aperitivo ma che viene consumata anche come pasto unico e preparata con diversi condimenti, per quanto semplice e alla portata di tutti, ci sono delle “regole” da seguire anche nella preparazione delle bruschette. Un piatto semplice, ma gustosissimo, che può adattarsi a tutti i gusti e necessità.

Per preparare una bruschetta all’italiana degna di uno chef stellato seguite queste tre regole base e poi date libero sfogo a tutta la vostra fantasia.

Come preparare la bruschetta italiana ad opera d’arte

1 Scegliete il pane adatto

La scelta del pane per la bruschetta non è affatto da sottovalutare. Meglio non affidarsi al pane in cassetta o alle fette preconfezionate con farine diverse. Non adatti alla “bruschettatura” sono anche il pane arabo, i panini al latte o all’oli, rosette e michette. In linea di massima un filone con una mollica compatta e spugnosa e una bella crosticina fragrante, come quello casereccio per esempio, sarà perfetto per le vostre bruschette.

2 La cottura perfetta

Nello scenario comune la bruschetta si fa sulla griglia magari di un barbecue, ma è possibile abbrustolire le fette di pane al forno oppure su di una padella antiaderente o sulla piastra. Il segreto sta nello spessore delle fette, che non deve essere troppo sottile per evitare che la mollica, magari ammorbidita dal condimento crolli sotto il peso di quest’ultimo. Lasciate scaldare il pane circa 2 minuti per lato e la doratura della bruschetta sarà impeccabile.

3 Il condimento

Qui entra in gioco l’estro del cuoco. Già solo con un filo di olio, una spolverata di sale e magari una strusciata di aglio si possono gustare delle bruschette saporite, ma i condimenti possono trovare infinte soluzioni. Si passa dalla tradizionale bruschetta al pomodoro, con un po’ di basilico, ai paté di olive, funghi, carciofi. Se amate i salumi piccanti un’alternativa davvero gustosa è la ‘nduja calabrese, la cui consistenza si sposa benissimo con il pane “bruschettato”. Ma possiamo anche allontanarci dalle tradizioni nostrane affiancando la bruschetta a dell’hummus o alla babaganoush per un mix di sapori insolito, ma vincente.

Il consiglio è quello di consumare la bruschetta calda, una buona opzione può essere quella di preparare i condimenti in anticipo, in modo che gli ospiti possano scegliere come arricchire le proprie fette. Il successo è davvero assicurato!

Giacomo Hawkman, uno youtuber al Magna Grecia Awards

Essendo io non più esattamente un Millennial, scopro ed incontro Giacomo Hawkman, nel contesto del Magna Grecia Awards di Fabio Salvatore in Puglia, dove oltre a premiare le eccellenze della cultura e dello spettacolo, quest’anno hanno aggiunto un confronto tra i “meno giovani” ed i Millennials che con i social media a disposizione comunicano in maniera innovativa. La parola youtuber in Italia non è ancora chiara al grande pubblico, ma Giacomo ispirandosi al film “Perfetti sconosciuti” ha inventato il modo di far scoppiare le coppie.



Spiegami esattamente che cosa combini in giro?

Praticamente io mi diverto a fare delle interviste irriverenti in giro per l’Italia andando dalle coppie di fidanzati chiedendo di scambiare i cellulari per testare il livello di fiducia social, in tal modo da far controllare tutto quello che vogliono sul telefono del partner.

Casi eclatanti di litigi in diretta?

Sinceramente tanti, anche perché, una foto, un messaggino, decontestualizzato fa subito un certo effetto facendo sorgere dei dubbi al punto di far emergere delle vere e proprie magagne, facendo innescare uno screzio iniziale davanti alle telecamere, per poi proseguire in maniera più accesa dopo.



Però son dei pazzi a darti retta ed a fare questo giochino letale, come fai a convincerli?

Il mio approccio è sempre sul fare un test sulla tecnologia, del tipo meglio iPhone o Samsung, oppure a seconda della situazione mi invento qualcosa, il vero problema adesso arriva perché iniziano a riconoscermi, ma ragion per cui la fidanzata obbliga il fidanzato, il quale costretto non può esimersi dal farlo. Anche perché se si rifiuta, sarebbe già come fare una vera e propria ammissione di colpa, quindi al povero disgraziato non rimane che sperare che non riesca a trovarvi nulla di probatorio.

Come hai iniziato a fare questo delirio?

Sin dai tempi dell’università facevo video, scenette comiche, Candid Camera e poi dopo aver visto il film di Paolo Genovese “Perfetti sconosciuti”, ho realizzato di avere un passato sia da traditore che da tradito, mi son detto chissà come sarebbe traslare il film nella realtà. Lo smartphone è diventato la nostra scatola nera, chi non ha qualcosa da nascondere?

Poi comunque andando più indietro con gli anni, quando ero piccolo mio padre mi aveva regalato la mia prima telecamera ancora con le mini-cassette e riprendevo qualsiasi cosa, insomma questa è l’evoluzione della mia passione.



E dove li pubblichi i tuoi video?

Un po’ ovunque, su Instagram ovviamente solo delle pillole, poi Facebook e YouTube che sono in realtà il mio core business, anche se in Italia la parola youtuber fa pensare al ragazzino con i brufoli che si fa dei video nella cameretta. All’estero è una vera professione, un creatore di contenuti, nel mio caso un intrattenitore che distrugge coppie.

E uno youtuber come fa a guadagnare i soldi per il mutuo? 

Intanto c’è la pubblicità sia all’inizio del video che a metà che alla fine, e poi c’è il così detto product placement, che se si riesce a chiudere una campagna con il brand, poi viene inserito all’interno del video stesso. La cosa interessante è che non deve essere una marchetta, anzi bisogna cercare di costruire una storia ad hoc che sia divertente ed interessante per il fruitore.

E quando avrai finito di far scoppiare le coppie che farai?

Come ti dicevo la parte difficile si sta già verificando in quanto mi riconoscono, poi comunque ho un programma in radio e per il futuro spero di arrivare in TV, magari come inviato.



“Same but different”, il brand di cosmesi che ci ricorda quanto è bello essere diversi nelle nostre uguaglianze

Non tutti i mali vengono per nuocere” recita un vecchio proverbio, niente di più vero per raccontare quello che il dolore, ingrediente fondamentale (purtroppo) per realizzare cose grandi e nobili, ha instillato nella mente di Massimiliano Minorini, fondatore di “Same but different“.

E’ “Same but different” il frutto di questo dolore, una voce sul mondo che vuole urlare la nostra unicità ma anche la nostra uguaglianza. “Uguali ma differenti”, rispettarci accettando le diversità altrui, grande dono e mezzo d’ insegnamento per tutti. Vittima di abusi e bullismo, Massimiliano Minorini ha avuto il grande cuore e il grande coraggio di realizzare qualcosa per tutti, un mezzo tangibile e fruibile a chiunque, ma carico di significato, che in fondo è un messaggio di amore e di rifiuto della violenza e dell’inutile odio

Same but different” è il brand di Minorini che ha un passato d’eccellenza nel settore della cosmesi: art director di Pupa per diversi anni, ha poi collaborato con Aqua di Parma, Cesare Paciotti, Replay, Naj Oleari Beauty, Merchant of Venice come creator campagne e prodotti. 

Il fondatore decide, con questa linea beauty, di aiutare il Centro Nazionale contro il bullismo, BULLI STOP, a cui verrà devoluto parte del fatturato

Massimiliano Minorini, fondatore di “Same but different”

“Same but different” è differente sul serio, perchè si compone di una linea di profumi unisex che possono essere miscelati tra di loro, senza per questo risultare sgradevoli, anzi, dandosi forza e carattere a vicenda, proprio come succede tra esseri umani. Una bella metafora!

Oltre ad una coloratissima palette ombretti, con pigmenti glitterati e irriverenti, per serate speciali, per brillare di luce anche al buio, una Shine On Baby! con dodici colori perlati, metallizzati e cangianti di tutti i colori dell’arcobaleno.

I prodotti “Same but different” si trovano sul loro sito www.samebutdifferent.it

MTV la storia del canale che ha segnato una generazione

Il primo agosto del 1981, alle 12 la rete tv americana MTV, acronimo di Music TeleVision, inizia la sua avventura in Europa.

In poco tempo il canale si accaparra anteprime ed esclusive, come il celeberrimo video di “Thriller”, di Michael Jackson o la prima del film Purple Rain, entrambi del 1983.

Ad Ottobre 1992, il canale raggiunge 40 milioni di utenti in 29 paesi europei. Un successo strepitoso che tiene incollati allo schermo giovani da ogni parte d’Europa a suon di musica.

L’organizzazione del palinsesto è lo stesso per tutte le Nazioni: video musicali alternati a programmi a tema specifici per ogni nazione con vee-jay (l’evoluzione dei dee-jay) come presentatori, giovani ed appassionati di musica.

MTV in Italia

MTV non è il primo canale a tema musicale, su Elefante tv andava in onda Videomusic, che per prima ha lanciato programmi in italiano sull’argomento.

In Italia MTV sbarca nel 1991 appoggiandosi alle reti locali, poi, conclude un accordo con Rete A, canale dedicato allo shopping, nel 1997, e inizia la sua programmazione a base di musica h24.

Così a mezzanotte del primo Settembre con il video di un unplagged girato a New York va in onda il video dei Nirvana “About a girl”.

Un anno più tardi iniziano i programmi pensati per l’Italia, fino a quel momento erano andati in onda programmi originali delle altre edizioni europee in inglese, non sottotitolati.

Da quel momento il canale sforna programmi di grandissimo successo, come Sonic e Stylissimo, condotto da Andrea Pezzi ed Enrico Silvestrin, che raggiunge il successo anche in altri Paesi europei.

Nel 1999 l’Autorità per le Comunicazioni italiana e il Ministro Cardinale decisero di bloccare la collaborazione con Rete A, a causa della programmazione no stop sulla rete “subbappaltata”. Si rischiò un oscuramento del canale, ma il Tar diede ragione a MTV.

I personaggi che hanno esordito su MTV Italia

Andrea Pezzi, ideatore di Kitchen, dove ospitava in cucina un personaggio famoso mentre cucinava un piatto a sua scelta. Un’idea informale di fare televisione e di intervistare i grandi esponenti della musica, che li rendeva in qualche modo meno irraggiungibili e più umani. Questo format ebbe un successo strepitoso, tanto da essere rivisitato da moltissime altre emittenti televisive.

Marco Maccarini, tutte le adolescenti erano pazze di questo simpatico ragazzone dagli occhi azzurri e con i biondissimi capelli rasta. Esordisce con il programma The Beach, andando in giro sulle spiagge più belle del mondo alternando giochi ed interviste. Lo stesso programma aveva già lanciato Daniele Bossari e Victoria Cabello.

Fabio Volo, con il suo Ca’Volo, basato sull’idea di una casa aperta in cui si poteva entrare e partecipare al dibattito in corso.

3 Motivi per comprare un’auto elettrica

Le auto elettriche sono sempre più oggetto di attenzione da parte dei consumatori e ad oggi sono 17 i modelli acquistabili sul mercato italiano, l’offerta si amplia, così come la richiesta. Vi diamo 3 buoni motivi per acquistare un’auto elettrica.

Perché acquistare un’auto elettrica

La benzina è un carburante derivato dal petrolio, e per questo non può essere più considerata la principale fonte di alimentazione delle nostre automobili. Il petrolio non solo è una risorsa che sta via via diminuendo, rendendone sempre più difficile l’estrazione, ma è soprattutto un fattore fortemente inquinante, con un impatto ambientale devastante. Il nostro pianeta non può più sostenere una vita incentrata sul petrolio e per questo si stanno facendo strada alternative più ecologiche ed economiche al suo utilizzo.

L’alternativa su cui puntano oggi le case automobilistiche è l’elettricità: le automobili ad alimentazione elettrica sono sempre più diffuse e lo Stato italiano ha attivato anche degli incentivi molto convenienti per invogliare all’acquisto, ma perchè convertirsi all’energia elettrica per i nostri spostamenti in auto? Ecco 3 buoni motivi da tenere in considerazione.

3 motivi che vi faranno pensare di acquistare un’auto elettrica

1 Risparmio economico

Se siete aggiornati sul fronte delle energie rinnovabili già saprete che il fotovoltaico è un sistema di risparmio davvero notevole, che sfiora addirittura il 100%. Lo stesso potrebbe valere per il pieno di carica delle auto elettriche. Privilegiando le ore centrali della giornata, soprattutto se splende il sole, caricare l’auto elettrica potrebbe non costarvi nulla. Inoltre oggi, molti esercenti regalano la ricarica ai clienti che si recano nelle loro attività. Con qualche accortezza ed un po’ di fortuna, potreste viaggiare gratis per diversi chilometri.

Ma anche se fossimo costretti a pagare l’energia elettrica per la nostra ricarica, 100 km ci costerebbero tra i 2,50€ ed i 5,50€, alle colonnine pubbliche a ricarica super veloce, e tra i 5€ ed i 10€ in caso di ricarica veloce domestica. Vi state chiedendo quanto costano 100km con una macchina alimentata a gasolio? Dipende dalla cilindrata, ma in media dagli 8€ fino ai 24€.

2 Agevolazioni

Le più grandi città consentono ai veicoli ad alimentazioni elettriche di accedere alle zone a traffico limitato e offrono il parcheggio gratuito anche nelle strisce blu. Questo proprio grazie al livello molto basso di inquinamento che producono questo tipo di motori, rendendo pressoché inutile il divieto di circolazione causa emissione CO2. Stessa cosa vale per le giornate di blocco del traffico, le auto elettriche possono circolare senza limitazioni dovute a fattori inquinanti.

Anche molte compagnie assicurative danno diritto a delle agevolazioni sulle polizze auto, per l’assicurazione di un veicolo elettrico, con un risparmio che arriva, in alcuni casi al 50%.

3 Manutenzione minima

L’usura meccanica delle auto elettriche è davvero bassa, il motore è molto semplice, non rischia di surriscaldarsi, quindi la manutenzione sarà ridotta al minimo. Ricordiamoci che i motori elettrici sono una novità per le automobili, ma sono collaudati da circa cento anni su macchine industriali ed elettrodomestici., ma anche nel mondo dei trasporti, per esempio con i treni.

Short break in Umbria, tutto quello che c’è da sapere per una breve vacanza tra paesaggi mozzafiato

Cosa vi viene in mente quando sentite parlare dell’Umbria? Io penso a lunghe distese illuminate da una luce magica e mi sento un po’ Perugino, un po’ Pinturicchio. Ammirando questi paesaggi ti viene il desiderio di dipingerli per fermare l’attimo sfuggente.

Ma l’Umbria non è solo paesaggi meravigliosi, è molto di più. Pronti? Cominciamo il nostro viaggio virtuale da Perugia, una città molto giovane di notte ed elegante come una signora anziana al mattino. Ricche collezioni museali, mille chiese, accoglienti negozi, pasticcerie da leccarsi i baffi, trattorie di una volta ed eleganti ristoranti, numerosi locali notturni, mistici monumenti etruschi, botteghe storiche e, stavo per dimenticare, le famose cioccolaterie. Posso offrirvi un bacio perugina? “Cos’è?” Vi direbbe un abitante locale: “Vuoi un cazzotto?” E’ così che viene chiamato da loro.  

Vi consiglio di perdervi tra le viuzze medievali senza aver paura di allontanarvi dal centro, vi aspettano tante belle sorprese, ve lo assicuro. Questa città ha uno spirito giovane racchiuso tra le antiche mura. 



Imperdibili sono: il Pozzo Sorbello – una delle più rilevanti opere della maestria costruttrice etrusca, l’affresco di Raffaello nella deliziosa Cappella di San Severo, l’elegantissimo Palazzo Sorbello con una vista mozzafiato su Perugia e una ricca collezione di libri antichi, ricami, significanti opere d’arte; l’Ipogeo dei Volumni – esempio unico della maestria etrusca, un vero e proprio fiore all’occhiello dell’archeologia italiana. Vi ho stancati? Un pranzetto in perfetto stile umbro ci sta. Si mangia ciò che passa per il convento, niente capricci ed è come fare un viaggio nel tempo nell’Umbria medievale. Ecco a voi la trattoria “Dal mi’ cocco”. Mi raccomando, tenetevi leggeri a colazione, niente “trittici” da Panetteria Pasticceria Santino.



E mi raccomando, osservate le nuvole, sono talmente belle, che potete studiare la storia dell’arte universale guardandole: al mattino sono rinascimentali, al pomeriggio impressioniste e di notte, se siete fortunati, potete vedere dove, sembra, si sia ispirato Van Gogh per la sua “Notte stellata”. 



Pian piano ci spostiamo a Spello – la “Splendidissima Repubblica Giulia”. Uno dei borghi più belli d’Italia. La cittadina medievale, quasi tutta costruita in pietra calcarea, che alla sera con la luce del tramonto, diventa rosa. Questo borgo incantevole di circa 8000 anime ti regalerà emozioni uniche. Per conoscerla meglio un giretto con Ape Calessino guidato da Diego, grande conoscitore di questi posti che vi racconterà più di qualsiasi altra guida le bellezze locali.



Piccola e graziosa, Spello è importante quasi quanto Milano: ha ben 6 porte romane. Fermatevi a Spello qualche giorno, vi servirà per riempire gli occhi di bellezza e ricaricare lo spirito. L’elegantissima Andrea vi accoglierà in una delle graziose casette di “Buonanotte Barbanera”. Un alloggio che sembra quasi un museo etnografico, ma con ogni comfort immaginabile e un grazioso giardinetto. Lì puoi fare un viaggio nelle terre lontane senza uscire fuori dalle antiche mura di Spello.



Posti da visitare a Spello? Tutti, la sua atmosfera è unica. Arte, cultura, gastronomia, viticoltura, ce n’è per tutti i gusti. Ecco qualche indirizzo interessante: l’Enoteca Properzio – vi stancherete di contare le etichette, sono più 2.200, assaggiatene qualcuna, ne vale la pena. Per entrare in un mondo fantasioso basta oltrepassare l’ingresso del Laboratorio di Francesca Greco, illustratrice di fama nazionale. Un salto da Arte & Arte Applicata per ammirare come nascono le meravigliose sciarpe in Meno Feltro – vere e proprie opere d’arte; e non ne parliamo delle buonissime creme del marchio locale Acqua di Spello, che da poco ha ottenuto il riconoscimento bio. 



Vi è venuta fame? Per un bel pranzetto al profumo di tartufo nero umbro ci spostiamo di pochi km e andiamo a Bevagna da Assù, la sua bottega è un tuffo nella bellezza estetica e gastronomica. Prenotate, mi raccomando! Qua mi fermo e vi lascio scoprire questa meravigliosa terra da soli, vi do solamente qualche indizio: Montefalco, Gubbio, Spoleto, Norcia, Todi, Castelluccio.


Foto: Pietro Pensa (Leica M10) e Elena Mihailo Pensa (iPhone pro max)

I 5 hacker più famosi del mondo

Secondo Venture Beat la frequenza degli attacchi degli hacker alle società americane ha portato ad un aumento delle spese medie per le assicurazioni informatiche. On line e a costo zero, è possibile scoprire le vulnerabilità delle aziende ed approfittare di esse per i propri interessi.

Alcuni geni del web hanno quindi deciso di dedicarsi al lato oscuro della forza, forando i sistemi di sicurezza di aziende pubbliche e private sia per un proprio tornaconto, che semplicemente per il gusto di dimostrare che il sistema è aggirabile.

Molti di essi sono passati alla storia, vi citiamo 5 hacker dei più famosi.

5 hacker più famosi

1 Kevin Minick

Questo famoso hacker iniziò la sua “carriera” poco più che adolescente. Nel 1981 rubò i manuali di computer della Pacific Bell. Nel 1982 violò il comando della difesa americano, tanto da ispirare il film “War Games”, nei cinema l’anno successivo. Irruppe in altri sistemi sia prima che dopo essere stato arrestato, ma non sfruttò mai i dati segreti cui forzò gli accessi. Il suo intento era solo quello di dimostrare che nessun sistema era davvero inviolabile.

2 Anonymous

La sua attività iniziò nel 2003, su un forum incentrato sul concetto di giustizia sociale. Nel 2008 iniziò a disabilitare il sito di Scientology mandando in stampa migliaia di immagini completamente nere. Nello stesso anno un gruppo di anonimi marciò con la maschera di Guy Fawkes davanti alle diverse sedi della stessa organizzazione. Nonostante l’FBI abbia individuato alcuni esponenti del gruppo, è difficile eliminarlo del tutto proprio per il suo carattere aleatorio e poco organizzato.

3 Adrian Lamo

Nel 2001 Lamo riuscì ad hackerare Yahoo per modificare delle dichiarazioni del procuratore Ashcroft, attribuendogli citazioni false. Egli soleva avvertire anche la stampa e le vittime delle sue malefatte. Nel 2002 superò sé stesso hackerando addirittura il New York Times ed iniziando a fare ricerche su personaggi pubblici influenti.

4 Astra

Sembra fosse un matematico greco che nel 2008 aveva circa 60 anni, ma il volto e il vero nome di Astra non sono mai stati resi noti. Questo genio oscuro del web ha rubato per circa dieci anni software e dati di armi all’avanguardia, per rivenderli a privati. La Dassault Group, l’azienda caduta nel suo mirino ha perso in totale 360 milioni di dollari a causa sua.

5 Jonathan James

Conosciuto nel suo campo come cOmrade, James si è introdotto in diversi sistemi, tra cui quello del Dipartimento della Difesa degli USA a soli 15 anni di età. Il ragazzo ha affermato di essersi ispirato al libro The Cuckoo’s Egg, che racconta la storia della caccia ad un hacker ambientato negli anni ’80. Nel 2008 si è suicidato lasciando un biglietto di addio.

Phobia presenta la collaborazione con Russell Europe

Il marchio di streetwear e Made In Italy, amato dalle nuove generazioni, svela il nuovo co-branding con il brand di teamwear e workwear.


Lo streetwear incontra l’universo del teamwear e dà vita a una delle collaborazioni più hype del momento. Il marchio di street Phobia presenta la nuova collaborazione con il brand di workwear Russell Europe. T-shirt, felpe e pantaloni (proposte in più colorazioni), dalla silhouette oversize e minimal, si impreziosiscono dei due loghi: i fulmini multicolor e la R iconica.

I capi della collaborazione, completamente realizzati in Italia, sono già stati selezionati dal famoso duo musicale (ex concorrenti di X Factor Italia) Sierra. Gli artisti Giacomo (in arte, Sila Bower) e Massimo (in arte, Ponte), infatti, hanno indossato tutti i capi durante la registrazione del nuovo videoclip, in uscita il prossimo settembre. Da non perdere. 

“Amami se hai il coraggio”, il film esordio di Yann Samuell

Due bambini con problemi da grandi: lui una mamma con un cancro, lei un’immigrata derisa ed emarginata. Come chi soffre si cercano dandosi forza e allontanando il peso della sofferenza con il gioco: fanno scommesse bizzarre dal ridicolo fino a al crudele. Si passano di mano in mano un barattolo di metallo che rappresenta una giostra, chi la possiede deve pagare una sorta di penitenza: presentarsi con mutande e reggiseno sopra i jeans ad un esame, dire parolacce a lezione, fare pipì davanti al preside, tirare schiaffi ai fidanzati di turno, e poi, poi arrivano i sentimenti, poi si cresce e il gioco si fa duro, ed è allora che il riso diventa ghigno.

 
Farsi male con la scusa del gioco non è poi differente da quello che succede in banalissimi rapporti; “Amami se hai il coraggio” (Jeux d’enfants) di Yann Samuell all’esordio nella regia, viene additato come surreale e sciocco quando, a pensarci bene, rappresenta molto più da vicino le difficoltà di comunicazione che hanno gli incompresi. 


Julien e Sophie sono tra questi, due animali feriti, due anime sole che vorrebbero leccarsi a vicenda le ferite e invece per difesa non fanno che farsi male. Se Sophie diviene gelosa lo sfida a duello, perchè a esprimere la propria debolezza si perde il gioco. Se Julien capisce d’amarla sposa un’altra, perchè prende la palla, e di rimbalzo Sophie si allontana per 10 anni. 


Farsi male è il loro grido d’aiuto, il loro destino solitario e imperituro; si strazieranno stracciandosi il cuore, sempre nell’attesa dell’altro, del suo ritorno, fino a quando la possibilità della morte li mette davanti all’evidenza dell’amore. E’ allora che si prometteranno di non lasciarsi più, e sarà davvero per sempre, uniti corpo a corpo sotto una montagna di cemento. 

Alessandro Politi, una Iena dal cuore d’oro.

Incontro Alessandro Politi in Puglia al Magna Grecia Awards & Fest, dove viene premiato da Fabio Salvatore, ideatore e conduttore della manifestazione che premia le eccellenze e le persone che si sono distinte nella loro professione. Alessandro ci mette il cuore in ogni sua inchiesta che fa all’interno del programma che lo vede protagonista “Le Iene” di ITALIA1, a volte mettendo a rischio la propria vita, perché l’unica cosa che desidera quando fa un servizio è portare a casa la verità. Ha avuto la sfortuna di contrarre il Coronavirus dapprima, e poi di metterci la faccia con una delle inchieste più forti della sua carriera, scontrandosi con virologi ed immunologi, ma cosciente del fatto che qualcosa stava per essere taciuto per interessi di qualcuno, come sempre Alessandro ci ha aiutato ad aprire gli occhi sulla realtà dei fatti.



Come hai iniziato a fare il giornalista?

Sono figlio di giornalisti, tra cui mio padre davvero bravissimo che stimo all’infinito, in realtà io ho iniziato scrivendo di moda all’età di quindici anni, tra virgolette paesana, nel senso che davo i miei consigli sulle tendenze del momento. E anzi fu proprio mio padre a stimolarmi a mollare la playstation ed iniziare a scrivere seriamente, e così ebbi la mia prima rubrica che si chiamava “Moda e Modi”. Con tutta l’ingenuità che si può avere a quell’età iniziai, per poi presto passare alla cronaca.

E come si sono sviluppati i tuoi studi?

Mi sono laureato in giurisprudenza, ed ho sempre alternato tre mesi in giro per il mondo come in Cina, o Miami, piuttosto che in Austria dando esami ad ogni rientro in Italia, dandomi la possibilità di viaggiare e conoscendo posti nuovi e nuove culture che fanno parte del mio bagaglio culturale che tutt’oggi mi porto dietro.



Invece come ti è venuta l’idea di fare “la Iena”?

Parti dal presupposto che il mio sogno è sempre stato far parte del programma e l’ho sempre inseguito in tutti i modi, ma diciamoci la verità, in quanti magari lo vorrebbero fare. Fa parte di quei lavori, un po’ come il calciatore che rimane nel range dei lavori ambiti dal grande pubblico, in questo devo dire che la mia famiglia mi ha sempre disincentivato. Su questo mi sono sempre battuto, perché quando ti dicono che ce la fa uno su centomila, io mi son sempre detto: “ma perché non dovrei essere io quello lì”. Quindi credo fermamente che sia un errore madornale quello di limitare i sogni dei propri figli da parte dei genitori.

Ora dimmi, come sei arrivato ad ITALIA1?

In quel momento stavo facendo un programma che raccontava il mondo della moda sul web e proprio in quel periodo ho conosciuto una persona che stava lavorando ad un nuovo programma di ITALIA1 che era uno spin-off delle Iene, condotto dalla nostra amatissima Nadia Toffa “Open Space”, così mi proposero di andare a fare un casting in quanto cercavano persone giovani e soprattutto nuove. Insomma, la notte prima non ho nemmeno dormito per l’agitazione, e poi il giorno seguente Nadia e gli altri autori mi hanno scelto.

Te lo ricordi il tuo primo servizio?

Ovviamente si, era sempre sull’ambiente della moda, son andato in giro con telecamera nascosta in tutte le agenzie di modelle di Milano fingendomi l’agente di una modella bellissima ma leggermente fuori misura, stiamo parlando di un 90 cm di fianchi, insomma mi son sentito dire senza filtri che era grassa che non doveva mangiare e che avrebbe dovuto perdere almeno sei centimetri, abbiamo fatto scoppiare una vera bomba. A quel punto Nadia mi ha portato alle Iene. Lì è partito il mio cammino al fianco di Davide Parenti, prima come autore, e poi come vero infiltrato con servizi creati da me.

E poi veniamo alla tua massima esposizione tuo malgrado dopo essere risultato positivo al COVID19.

La mia esperienza personale è stata davvero durissima più a livello psicologico che fisico, perché fortunatamente non ho avuto grandi problemi per il Coronavirus a parte la febbre alta per un paio di giorni e difficoltà respiratorie, insomma ho fatto influenze molto più gravi di questa. Invece psicologicamente questo continuo martellare da parte di colleghi, con bollettino dei morti non riuscivo a capire per quale motivo lo stessero facendo, in quanto forse non si rendevano conto del danno che stessero infliggendo sulle persone a casa. A un certo punto ho dovuto smettere di guardare la TV perché stavo iniziando davvero a pensare forse non ce la farò.



E poi cosa ti è scattato nella mente?

Per fortuna ha avuto la meglio la mia indole da Iena e con Davide Parenti e Marco Fubini siamo riusciti a trasformare questa mia “sfiga”, in un messaggio di speranza per gli altri. Si parlava solo di immunodepressi, ma la pandemia ha creato tanti nuovi depressi a causa di un’informazione incerta e frammentata. Il mio problema è stato che quando telefonavo negli ospedali e chiedevo quanto ci voleva a negativizzarsi, la risposta era dai sette ai quattordici giorni dalla scomparsa dei sintomi, io ero arrivato al ventottesimo da positivo, con quattro tamponi alle spalle. Io non volevo uscire allo scoperto e veicolare il mio problema come hanno fatto tanti altri dal giorno 1. Quando invece l’ho fatto ne è uscito davvero un pandemonio, mi hanno intervistato televisioni asiatiche, russe, rumene, insomma avevo sollevato un polverone. Sono stato il primo ad andare contro all’OMS, in quanto dei giorni di positività non se ne parlava prima.

E alla fine che cosa hai fatto?

Avevo perso sette kg, ed io sono già magrolino di mio, ora ne ho ripresi tre, ma son sempre un po’ l’ombra di me stesso. La prima cosa che ho fatto è stata quella di donare il plasma, ed è stata una delle esperienze più belle della mia vita, sono fermamente convinto che sia una buona soluzione, ma ci sono troppe polemiche a riguardo, vedremo cosa succederà nei prossimi mesi.

A day with Diego Thomas

In giro per Roma con l’architetto e giudice di Cortesie per gli ospiti

Diego Thomas in posa
Diego Thomas posa
Diego Thomas con la cravatta
Diego Thomas giacca blu
Diego Thomas camicia bianca

Foto 1: Total look Gucci

Foto 2: Camicia Gucci e Impermeabile e jeans Ferragamo

Foto 3: Total look Gucci

Foto 4: Camicia Gucci e Impermeabile e jeans Ferragamo

Foto 5: Camicia Shirtstudio, Pants Fila


A Roma – città dove vive e lavora –  abbiamo incontrato Diego Thomas, l’architetto che ha appena finito di girare la nuova serie di Cortesie per gli ospiti. Tra il serio e il faceto abbiamo fatto un giro per la capitale alla scoperta dei suoi luoghi del cuore.

Ecco i posti dove potrete incontrare Diego e il suo cane Paco passeggiando per la capitale.

Fare jogging al Circo Massimo e sentirsi l’atleta  più acclamato della Roma imperiale

Chiacchierare sotto le stelle seduto sugli scalini di una delle tante scalette di trastevere, poi su altre, poi su altre, poi su altre…

Illudersi di fare tutta la pista ciclabile lungo il Tevere da nord fino al mare e rinunciarci per un gelato vicino al grande raccordo anulare

Prendere il sole cullati dallo scroscio delle cascatelle del Tevere sugli argini dell’Isola Tiberina

Fare un giro di vernissage nelle gallerie tra via Giulia e via dei Coronari per essere aggiornati dai galleristi sugli ultimi pettegolezzi nell’arte

Andare alla ricerca del capo vintage che proprio mancava nel guardaroba per i negozietti del rione monti e tornare a casa vestiti da hippy

Andare a prendere un caffè in piazzetta la domenica e incontrare talmente tante persone che la domenica è già finita

Armarsi di metro in tasca e girare in tutti i mercatini e robivecchi a cercare il mobile dalle dimensioni perfette

Avventurarsi in un piccolo tracking nella foresta nelle zone selvagge di villa Ada o villa Pamphili, poi aperitivo fashion in centro

Innamorarsi per i negozi di antiquariato e modernariato di pezzi che non sai dove mettere ma “vabbè intanto li prendo”

Accendere una candela in qualche intima chiesetta nascosta tra le vecchie case, in quelle grandi e famose la candelina si confonderebbe con le altre

Essere catapultati in giappone nel giardino zen dell’orto botanico

Rinvigorirsi davanti all’imponenza del Foro di Augusto: non avevano l’elettricità, internet e neanche instagram ma erano forti

Scegliere una via, assegnare a ogni palazzo una data di costruzione, calcolare la media matematica, la mediana, frullare bene in una matrice e giocare il risultato al lotto

Lanciare i legnetti al mio bassotto Paco su una  spiaggia deserta in un’assolata giornata di primavera, a volte li riporta.

Passare incolumi tra il dominio dei principi Orsini e dei Colonna elencando tutte le differenze tra quelli di Roma Nord e quelli di Roma sud, rivali fin dal quattrocento e per quanti secoli ancora?

Crediti foto:

Talent: Diego Thomas

Fotografo: Manuel Scrima

Location: Hotel Valadier – Roma

Grooming: Francesca Bova

Special thanks: Sonia Rondini

Personaggi famosi che hanno detto no alla chirurgia estetica

Cedere o meno alla tentazione del ritocchino estetico è un dubbio che ha attanagliato almeno una volta tutte noi. Le tecnologie odierne danno la possibilità di fare delle modifiche quasi impercettibili sul nostro corpo, permettendoci di eliminare anche la minima imperfezione.

Certo non c’è nulla di male a desiderare di essere la versione migliore di noi stessi, e soprattutto se quella caratteristica che ai nostri occhi risulta come un difetto, non ci fa stare bene con noi stessi e crea delle difficoltà oggettive di accettazione ed autostima, la chirurgia può essere un valido aiuto. Ma ricorrere alla chirurgia estetica non è l’unico elisir di bellezza, vi facciamo l’esempio di quattro bellissime donne che hanno detto no alla chirurgia estetica.

4 personaggi famosi che hanno detto no alla chirurgia estetica

Kate Winslet

Attrice britannica rimasta nell’immaginario comune come Rose, la protagonista femminile del colossal Titanic, la quarantenne Kate Winslet è portavoce di tutte quelle donne che non sentono la necessità di rientrare perfettamente nei canoni estetici del momento, mostrando fiera le sue forme e i segni del tempo che avanza. Ha addirittura fondato una associazione anti chirurgia estetica, il cui principio fondamentale è che la chirurgia plastica non è la miglior scelta per la bellezza ed il benessere. L’attrice è fermamente convinta che la bellezza è lo specchio di ciò che ognuno di noi prova nei confronti di sé stessi: credere nelle proprie capacità e sentirsi belli sono il vero segreto.

Cameron Diaz

Come Kate, anche Cameron ha superato i quarant’anni e come lei non si è mai concessa un ritocchino. L’unica eccezione fu per un intervento di rinoplastica, fatto per necessità a seguito di un incidente. La Diaz continua a sorridere e a sfoggiare la sua bellezza, dimostrando quanto una donna felice splende di luce propria.

Monica Bellucci

L’incantevole attrice, che tutti ci invidiano, ha ormai superato i cinquant’anni, eppure il suo fascino mediterraneo non è mai stato messo in discussione, nemmeno con qualche ruga in più. La Bellucci resta un’icona di bellezza italiana che, ci dimostra quanto ogni età abbia la sua bellezza e che il segreto forse, è davvero quello di amare sé stessi.

Meryl Streep

Meryl Streep ha dato la sua opinione sui ritocchi estetici dicendo che ci vi ricorre pone ancora di più l’attenzione su quelle imperfezioni tanto odiate. Proprio perché all’inizio della sua carriera è stata rifiutata per il suo aspetto fisico, Meryl ha deciso di prendersi la sua rivincita diventando non solo un’attrice incredibile, ma anche un’icona di bellezza e stile senza tempo. Rimasta coerente a sé stessa, senza mai stravolgere la sua immagine, ha sempre confermato di voler assecondare il tempo, facendo tesoro dei personaggi che ha interpretato nel tempo.

AGUA SANCTA: a talk with Fabio Morelli

Fabio Morelli, cagliaritano classe 1993, è il mastermind dietro al successo del locale milanese Agua Sancta. Dopo il diploma scientifico segue la sua vocazione, addentrandosi nel settore food & beverage. Gli anni di formazione in Sardegna, a Berlino all’interno del contesto internazionale Soho House ispirato a Londra e infine a Milano presso Russian Standar. Per diversi anni Fabio ha cercato di apprendere quanto più possibile dall’ambiente circostante, occupandosi prima di eventi privati in Sardegna, poi regalandosi un anno a Berlino dove ha potuto affinare la tecnica all’interno del contesto internazionale Soho House, gruppo di stampo londinese. Ultima tappa della sua formazione Milano, dove ha potuto collaborare con il primo e unico flagship store di Russian Standar, comprendendo al meglio l’anima milanese e la tecnica della miscelazione molecolare. 
Completato il suo processo creativo Fabio Morelli apre Agua Sancta, un progetto avviato insieme a un amico messicano. Juan è originario di Queretaro, cittadina messicana, ma nasce a Brescia. Ibiza è la città dove si sono incontrati e il progetto ha visto la sua fase progettuale.
Agua Sancta si trova C.so Garibaldi, storico corso meneghino conosciuto per i suoi locali cool e giovanili, si presenta come un locale piccolo ma ricco di elementi che lo rendono unico. 
“L’approccio diretto con il cliente è per me fondamentale – dichiara a Man in Town Fabio Morelli – per questo tendo a delegare, dando così l’opportunità ai miei collaboratori di essere in prima linea ottenendo una formazione completa, anche se nel nostro settore è un sistema ancora poco concepito. Io supervisiono, mi siedo con i clienti creando un rapporto diretto e ascoltando i loro pareri sui piatti e i drink che gli vengono serviti, così che possano sentirsi sempre a casa”. 
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con questo imprenditore emergente di cui sentiremo parlare.

Quale storia c’è dietro la nascita del brand?

Prima di Agua Sancta i nostri universi erano paralleli, io provengo da eventi privati e discoteche sparse per la Sardegna con un excursus di un anno all’estero a Berlino, dove ho affinato tecnica e pratica nel campo beverage, in un contesto internazionale come solo il gruppo Soho House di stampo londinese poteva darmi.In seguito il trasferimento a Milano nel primo e unico flagship store di Russian Standar, dove ho potuto sperimentare e addentrarmi nella movida milanese e nella miscelazione molecolare.
Juan arriva dall’altra parte nel vero senso della parola. Queretaro, il paesino in Messico di cui è originaria la madre, lui nato a Brescia, rappresenta il vero e proprio crocevia di culture. Ha sempre fatto avanti e indietro per la famiglia, dove ha scoperto nel ristorante delle zie la passione per la cucina.
Ci siamo conosciuti a Ibiza durante una vacanza, per amicizie in comune. Da lì, dopo svariate serate e chiacchiere sul settore, è nato il desiderio di unire i nostri due back ground F & B per dare vita a un locale dove entrambi i campi dessero il meglio di sè.
Mancavano i fondi, ma per fortuna abbiamo incontrato i nostri attuali finanziatori che ci han permesso di rendere possibile la nostra realtà

Quale tipo di lifestyle promuovete?

Noi ci siamo conosciuti in viaggio, pertanto direi che è anche nel nostro dna scovare nuove idee e far viaggiare la nostra fantasia, oltre a tenerci costantemente aggiornati.In particolare poi il mio stile di vita esige una fuga settimanale per ricaricare le pile e dare il massimo sul lavoro. Non è raro che a termine delle 12/14 h lavorative del sabato, parta all’alba a fine servizio per recarmi da qualche parte. E’ un’abitudine presa appena arrivato a Milano, e vorrei non perderla!

Quale è il design del locale?

Siamo stati aiutati dallo studio SGSM, coppia di architetti estrosi che han firmato alcuni dei locali piu prestigiosi nella nostra città, tra cui IYO, il primo ristorante etnico stellato d’Italia.
L’idea nasce dall’esigenza di avere un locale piccolo ma ricco di elementi che ci caratterizzassero e che ci rendessero assai riconoscibili. Dato lo spazio ridotto gli architetti si son divertiti a immaginare e creare il nostro soffitto.realizzato in betulla multistrato e lamelle d’acciaio smaltate retroilluminate. Riprende l’idea di sobborgo latino ma in chiave chic e contemporanea, così da valorizzare la zona che è richiamo di turisti e apassionati di architettura e design, oltre che del buon bere e mangiare.

Quale è la la vostra offerta food and beverage?

La drink list ormai si è consolidata su due versioni estate/inverno. Sono sempre presenti una carta di otto margarita, una di  9 signature e twist on classics che riprendono i cocktail internazionali, e una di hot drinks (inverno) e una di detox (estivi). La nostra proposta risponde così alla maggior parte delle esigenze dei clienti, spaziando tra ingredienti messicani a prodotti più italiani.
Stessa filosofia viene applicata al menu, appetizer pensati per essere condivisi durante la giornata, all’aperitivo o nel dopo cena, i tacos che danno sostanza e riprendono in toto la filosofia messicana delle street food e i ceviche, che in messico si chiamano aguachile. Pesce marinato nel lime, jalapeno, sale e zucchero con della frutta tropicale, mango, ananas, passion fruit. 
Data la particolarità e l’orientamento fortemente caratteristico, abbiamo deciso di unire i prodotti italiani per avvicinare i palati più diffidenti, così che per ogni proposta “autentica messicana” abbiamo una proposta più mediterranea.
Pomodori secchi, feta, stracchino, alioli alle acciughe, olive taggiasche vanno a stemperare il calor delle spezie
Tendenzialmente lasciamo liberi i clienti di scegliere cosa a pelle recepiscono come piu appetitoso, consigliamo comunque sempre di iniziare con un guacamole servito con nachos, due tacos diversi da condividere e un’aguachile in chiusura magari accompagnato dal mezcal.

Lascereste ai nostri lettori una vostra esclusiva ricetta?

Assolutamente, per noi è iconico il taco al pastor, tant’è che dalla nostra app è anche possibile ordinare un kit con tortilla e spezie per cucinare a casa la maggior parte delle ricette messicane, nostre e non.
Per il tacos al pastor è necessario:
icetta pastor 4 persone
salsasucco di un arancia1/4 pasta achiote2 peperoncini chipotle1 pomodoro3 peperoncino guajilio100 ml succo ananas100 ml aceto
frullare e versare sulla carne 
300 g coppa di maiale / lonza tagliata a listarelle
far riposare circa 4 ore
cuocere in padella con un filo di olio e far stringere la salsa 
pepare trito di cipolla rossa, ananas, coriandolo
servire su torilla scaldate prima in padella.

Il segreto del vostro successo?

Il metissage culturale è stato il punto di partenza, garantire qualità delle materie prime e autenticità dei sapori al fine di distinguerci di netto da tutte le catene franchise tex mex presenti sul territorio.E’ molto difficile spesso far capire al cliente che il cheddar, la panna acida, i tacos a conchiglia croccanti e tanto altro non fanno parte della cucina messicana. Molti apprezzano e scoprono un nuovo mondo, altri preferiscono il format classico da supermercato e famiglia. Fa parte del gioco!!
Onestamente credo ci siamo mossi bene perché abbiamo sviluppato e lanciato la nostra app di delivery, e appoggiati alla nostra super pr per raggiungere i maggiori influencer in città, così da farci pubblicità in un momento in cui il settore beverage era particolarmente fermo. Oggi arrivano clienti che grazie alle attività di marketing e comunicazione svolta stanno conoscendo e frequentando il nostro locale. Per il resto navighiamo a vista, e pianifichiamo il 2021 con una probabile nuova apertura.

Turismo di prossimità, dove andare in vacanza

Siete ancora indecisi se patire o no durante le vacanze estive? La compagnia aerea ha annullato il volo e il vostro viaggio è rimandato a data da destinarsi?

Questo è il momento giusto per riscoprire il cosiddetto “turismo di prossimità”.

Spesso scegliamo per le nostre vacanze destinazioni lontane ed esotiche, dimenticandoci che proprio a due passi da noi ci sono luoghi meravigliosi da visitare in cui trascorrere una vacanza da ricordare. Questo vale davvero per tutti i gusti e le necessità, perché la scelta è talmente ampia che troverete di certo ciò che fa per voi.

Vacanze in montagna

Non ne vale la pena solo per la settimana bianca, le vacanze in montagna sono bellissime tutto l’anno. Vi aspettano lunghe passeggiate, percorsi di trekking oppure in mountain-bike, all’insegna del benessere e della natura. Per chi ama le emozioni forti è possibile cimentarsi nell’arrampicata sportiva, chi preferisce il relax può invece dedicarsi al golf o alla pesca.

Per gli amanti della montagna, dei cieli azzurri e della natura selvaggia la scelta è davvero vastissima, ecco alcune delle località più belle: Madonna di Campiglio, Gran Sasso e monti della Laga, Cotina d’Ampezzo, Cervinia.

Vacanze al Lago

Forse è una meta che da molti, non viene presa in considerazione, ma le vacanze al lago sono perfette per godersi panorami meravigliosi ed immergersi nella natura, adatte anche ad un week end, proprio perché ritenute tra le scelte più rilassanti, ma anche più versatili. È possibile prendersi una pausa al sole per una tintarella, oppure sfogare le energie con sport acquatici o escursioni immerse nella natura, oppure ancora seguire itinerari enogastronomici o fotografici. Insomma l’estate 2020 può essere l’occasione giusta per scoprire anche un’alternativa alla classica scelta mare o montagna.

In Italia c’è ne son davvero tanti, dalle mete più glamour come il lago di Como, il Lago di Garda o quello di Stresa, a quelle più comode come il Lago di Orta. Anche tra gli Appennini troviamo scenari suggestivi, ad esempio il Lago di Bracciano, il Trasimeno, oppure il Lago di Bolsena.

Vacanze al mare

Su questo fronte non abbiamo davvero nulla da invidiare a nessun altro posto del mondo. Da nord a sud, il litorale italiano offre una diversità morfologica e turistica unica. Le spiagge dei Caraibi per un anno potranno fare a meno di noi, che in compenso potremo riscoprire località balneari anche meno blasonate di Sicilia e Sardegna, che sono comunque un’ottima soluzione. Dalle Cinque Terre, alla riviera Romagnola, dalle coste della Toscana al tacco dello stivale, con Gargano e Salento ad accogliervi, oppure passando per la Calabria e quella che viene chiamata Costa degli Dei, c’è davvero l’imbarazzo della scelta.

Città d’arte

Se volete concedervi dei giorni all’insegna della cultura, oppure inserire le città d’arte nel vostro itinerario delle vacanze, questo è proprio il momento giusto. Le nostre bellissime città sono dei musei a cielo aperto, e mai come in questo momento gradirebbero le nostre visite per popolare le loro vie. Riscoprire la bellezza della nostra città o di quelle limitrofe, o organizzare una gita fuori porta alla scoperta del nostro patrimonio culturale è un’ottima soluzione per passare delle vacanze indimenticabili ad un passo da casa nostra.