Simone Guidarelli crea una beauty capsule con Campomarzio70

Simone Guidarelli è espressione unica di energia e vitalità, un creativo visionario e dalle incredibili sfaccettature. Oggi, Simone torna a stupire con una nuova collaborazione, approdando per la prima volta in ambito beauty: Simone Guidarelli x CAMPOMARZIO70, storica profumeria artistica di Roma, presenta un kit esclusivo composto da strumenti irrinunciabili in tempi attuali, quali un gel detergente igienizzante per le mani, uno spray detergente igienizzante multiuso per le superfici e una mascherina lavabile in tessuto, racchiusi all’interno di una speciale pochette firmata dal celebre stylist.

La vivace unione coinvolge i sensi: da un lato la passione per il design e l’originalità dei suoi pattern ipnotici che catturano lo sguardo, dall’altro il profumo agrumato con una nota legnosa del kit di CAMPOMARZIO70 invita all’utilizzo. Ogni prodotto è customizzato con una delle tre stampe scelte dalle collezioni di Simone Guidarelli Home, passando da “King of the Roses”, a “Ostriches”, a “Big Friendly Giant”, per finire con l’esclusiva scelta per il progetto “Wings of Water”. Si ispirano all’energia della natura: dal contrasto tra la forza dei gorilla e la delicatezza delle rose, l’audacia degli struzzi sfrontati e aggraziati, lo charme e la saggezza degli elefanti, l’ispirazione vintage di art déco con gli aironi sospesi, il mondo selvaggio e variegato di Simone Guidarelli prende vita e conquista tutti.

Dedito da quattro generazioni allo scouting di realtà italiane e internazionali complementari al proprio universo di ricerca legato al mondo del beauty, tra fragranze e skincare di ultima generazione, Campomarzio70 ha voluto salvaguardare la piacevolezza delle formule nello sviluppo dei prodotti per questo progetto speciale. Delicatamente profumati, gli igienizzanti nella doppia versione gel mani e spray multiuso, hanno note esperidate dall’effetto energizzante, mentre la formula idratante arricchita con aloe vera ne favorisce un utilizzo frequente. 

I kit saranno disponibili n esclusiva presso i punti vendita CAMPOMARZIO70 e sullo shop online.

CentroCentro e PhotoEspaña presentano per la prima volta a Madrid la collezione di Carla Sozzani

Si intitola Tra l’arte e la moda. Fotografie della collezione di Carla Sozzani l’esposizione organizzata da PhotoEspaña 2020, il Festival Internazionale di Fotografia di Madrid, e allestita fino al 10 gennaio 2021 nelle gallerie di CentroCentro, il centro culturale madrileno.

CentroCentro, Madrid

La mostra è composta da una selezione di 174 opere di oltre 90 fotografi internazionali esposte insieme ad altri documenti d’archivio, lettere e foto di inaugurazioni che raccontano la storia di Carla Sozzani, icona nel mondo della moda, dell’arte e del design in Italia e a livello internazionale. Carla Sozzani divenne famosa negli anni ’70, nominata direttrice degli speciali per Vogue Italia. Nel 1987, divenne direttrice dell’edizione italiana di Elle e successivamente aprì una galleria, una casa editrice ed un nuovo concept store, 10 Corso Como, da lei stessa concepito come una vera e propria “rivista vivente”.



La sua vasta collezione riunisce opere di numerosi artisti quali Berenice Abbott, Richard Avedon, Masahisa Fukase, David La Chapelle, Daido Moriyama, Helmut Newton, Paolo Roversi, Alfred Stieglitz, Francesca Woodman e moltissimi altri ancora, che spaziano dal XIX secolo fino ad oggi. Il criterio dell’allestimento non è né tematico né cronologico: si tratta di immagini in bianco e nero accostate secondo l’ordine alfabetico dei loro autori, che si susseguono senza un apparente nesso logico. Spetta al pubblico osservarne i dettagli e farsi guidare delle emozioni che possono nascere dall’accostamento fra immagini contemporanee e foto storiche.



Secondo l’autrice, la mostra è una sorta di diario personale, un invito alla conoscenza della sua esperienza di vita, dei suoi rapporti con i grandi fotografi internazionali, della sua carriera e della sua visione del mondo, della femminilità e della bellezza.

www.phe.es

www.centrocentro.org

L’ONU riconosce il valore terapeutico della cannabis: non è più stupefacente!

A distanza di 50 anni, la cannabis non è considerata più una sostanza stupefacente dall’ONU. È stato infatti riconosciuto il valore terapeutico della pianta! Il 2020 è stato senza ombra di dubbio un anno importante anche per ciò che concerne l’aspetto legale relativo alla cannabis. Dopo 50 anni, infatti, si registra la sua uscita dalla tabella ONU relativa agli stupefacenti. Ne consegue quindi che, finalmente, si è destinati ad andare incontro al tanto atteso riconoscimento del valore terapeutico della pianta. Anche la normativa in Italia è un po’ confusa ed è necessario fare un po’ di chiarezza in merito alla canapa legale. Non è azzardato sostenere, quindi, che con il passare del tempo, step by step, la cannabis possa essere considerata esattamente come l’olio di CBD. Come puoi leggere in questo interessantissimo articolo, dove viene fatta chiarezza sulla canapa legale, è bene sottolineare che quest’ultimo prodotto alimentare ha una miriade di vantaggi non solo per la salute dell’uomo (contro lo stress, contro le malattie della pelle, contro i lievi attacchi di depressione e di panico, come antidepressivo e antidolorifico, nel sostegno alla lotta contro la dipendenza dal fumo), ma anche per coccolare cani, gatti e altri animali domestici.

Si aprono nuove prospettive in rapporto alla ricerca medico-scientifica

Esulta il mondo della ricerca medico-scientifica, perché con la decisione di non classificare più la cannabis come sostanza stupefacente a maggiore pericolosità, con ogni probabilità ci saranno nuovi scenari. La novità riguarderà diciotto Paesi su diciannove tra quelli appartenenti all’Unione Europea. L’Ungheria è l’unica nazione ad aver espresso parere contrario.

E nel breve periodo cosa ci si deve aspettare?

I cambiamenti effettivi, però, saranno solo in ottica di medio-lungo termine. Nel breve periodo, infatti, le cose non cambieranno più di tanto, per il semplice motivo che i vari governi dei Paesi dell’Unione Europea avranno ancora giurisdizione circa le modalità di catalogare la suddetta sostanza.

E nel medio lungo-termine cos’è che con ogni probabilità cambierà?

Con questa importante decisione si dovrebbe facilitare la tanto desiderata legalizzazione della cannabis a scopo terapeutico. D’altronde, di ricerche e di studi circa i suoi benefici contro il dolore cronico, i forti attacchi d’ansia, la sclerosi, il morbo di Parkinson ce ne sono davvero a iosa. Da notare che numerosi Paesi reputano le convenzioni globali come una mera guida. Di fatto, il riconoscimento dell’ONU relativo al valore terapeutico della pianta costituisce una vittoria simbolica in rapporto al cambiamento della politica, finora francamente disastrosa, sulle droghe.

Rimossi gli ostacoli del controllo internazionale

Nel 1961, la Convenzione Unica sulle sostanze narcotiche aveva imposto diversi ostacoli inerenti al controllo internazionale per ciò che concerneva la produzione di cannabis a scopi di natura medica, orientati alla ricerca scientifica. Con quest’ultima decisione, gli ostacoli del controllo internazionale vengono di fatto rimossi.

Trattasi quindi di un passaggio politico internazionale davvero degno di nota, visto che la sfida dei prossimi anni sarà tutta incentrata sullo sdoganamento della cannabis. Sarà importante segnalare a livello internazionale tutte le sue proprietà. Inoltre, bisognerà prestare massima attenzione all’uso ricreativo di questa sostanza. Se numerosi Paesi facenti parte dell’Unione Europea sono sempre stati progressisti a riguardo, l’Italia avrà finalmente tutte le carte in regola per uscire dagli schemi del proibizionismo e delle restrizioni vessatorie che, ancora adesso, purtroppo, impediscono a tanti malati di coltivare la cannabis a scopo terapeutico.

Dovrebbe venire fuori finalmente una prospettiva diversa: non “se legalizzare”, ma “quando legalizzare”

Se nel Nord America, la cannabis legale è la regola e non l’eccezione, come si evince dai controlli non vessatori sulle sostanze, nei Paesi appartenenti all’Unione Europea solo l’Olanda ed il Lussemburgo hanno da diversi anni a questa parte bypassato i numerosi e tanto criticati tabù proibizionisti.

Più che discutere di sé legalizzare la cannabis, sarebbe forse maggiormente opportuno cominciare a parlare sin da subito di quando iniziare a farlo, perché ad emergere sarebbe un business miliardario che rientrerebbe di fatto nell’economia legale e quindi sarebbe soggetto a tassazione. Questo aspetto, spesso sottovalutato, non dovrebbe mai essere dimenticato.

Insomma, l’uscita della cannabis dalla tabella Onu degli stupefacenti rappresenterà dagli anni venturi un importante spartiacque. Anche l’economia legale dovrebbe trarne tanti vantaggi.

E tu cosa ne pensi in riferimento all’approvazione della raccomandazione dell’OMS per la cannabis ad uso medico? Il fatto che l’ONU abbia deciso di rimuovere la marijuana dall’elenco dei narcotici più pericolosi è per te cosa positiva?

Sono attese novità nell’ambito dei consumi

Nell’ambito dei consumi, quindi, ci si aspetta importanti novità. I cambiamenti, in realtà, si sono registrati sin da quando diversi portali su internet hanno iniziato a ricoprire un ruolo sempre maggiormente strategico nell’acquisto di cannabis legale. Già adesso sono numerosi i consumatori che optano per l’acquisto online. Cercare shop professionali e seri, però, non è affatto semplice. Non è solo un fatto di concorrenza, ma di assistenza e di know-how di un settore altamente specializzato.

In tal senso, Justbob.it si conferma da anni come il punto di riferimento di numerosi utenti per ciò che concerne l’acquisto di cannabis legale e di tutta una serie di kit e di prodotti, quali ad esempio l’olio ad alto contenuto di CBD. In molti, oramai, lo ritengono il sito di e-commerce migliore in Italia ed in Europa, anche per la gamma assortita e variegata di prodotti a catalogo e per la tracciabilità delle migliori coltivazioni nel nostro Paese. Il fatto che tutte risultino assolutamente biologiche è un valore aggiunto che non deve assolutamente passare inosservato. Zero sostanze chimiche e diserbanti per quanto riguarda il trattamento della canapa sativa light. Questi, infatti, si rivelerebbero assolutamente dannosi per la salute del consumatore.

Bikers For Aid no profit: la passione per la moto unita all’impegno per la solidarietà

Domenica 25 ottobre 2020 si è svolta la prima edizione della caccia al tesoro benefica in moto organizzata dall’associazione Bikers For Aid no profit.

L’associazione nasce dall’idea di 3 persone, parte di un gruppo di motociclisti: il Presidente Daniele Nazarri, il Vicepresidente Iva Montorro e il Segretario Massimiliano Ciocca, uniti da un unico obiettivo: fare del bene. Il loro slogan é “alla passione per la moto uniamo l’impegno per la solidarietà”. La prima opera benefica è stata la donazione di un cane speciale (un ausilio in grado di fornire un’informazione in più sullo stato di salute o aiutare una persona diabetica di tipo 1) ad un bambino che soffre di diabete. Attraverso la Onlus Suxdogs, è stato addestrato in base alle esigenze del bambino, quali recuperare il kit di emergenza per diabetici e portarlo al malato, portare bevande zuccherate, avvisare parenti o familiari, attivare i soccorsi, etc.

Successivamente, Bikers For Aid no profit ha sposato la causa dell’associazione DEBRA SUD TIROL, la quale si occupa dei  “bambini farfalla“, soggetti affetti da una grave malattia genetica, l’epidermolisi bollosa nella forma distrofica. Si tratta di persone che hanno bisogno di medicazioni quotidiane; spesso questi presidi indispensabili, quali garze o creme, sono inquadrati come cosmetici e quindi le famiglie si trovano costrette ad affrontare questa spesa autonomamente. Non è una patologia esclusivamente dermatologica ma causa danni agli organi interni, crisi renali e l’insorgenza di tumori della pelle. Si tratta di una malattia cronica che spesso riduce gravemente l’aspettativa di vita. Ultimo evento la “Caccia al tesoro in moto” tenutasi lo scorso 25 ottobre. I concorrenti, divisi in squadre, attraverso degli indovinelli, hanno riscoperto la natura, i fiumi, i monumenti e la storia dei paesi nel cremasco; con una piccola quota di 10,00 euro hanno contribuito ad una grande causa. Grazie alla generosità di alcuni sponsor, quali Wheelup, Valentino Moto di Lodi –  DV like At Home –  Al centro 3viglio,  sono state premiate le prime 3 squadre. 

A Natale, come ogni anno, l’associazione organizzerà una lotteria benefica, il cui ricavato andrà ai “bambini farfalla”. Per i prossimi eventi sposeranno invece anche altre cause, sostenendo altre Onlus ed ospedali.

Photo Credits: Vincenzo Traettino

Gigi Proietti: frasi e curiosità sull’attore romano

Per quasi sessant’anni Gigi Proietti è stato la quintessenza della comicità italiana. Un’artista a teatro, al cinema e in televisione. Uno dei personaggi televisivi più amati di sempre ci ha lasciati proprio nel giorno del suo compleanno: il 2 novembre. Ecco le sue più famose citazioni e alcune curiosità.

10 frasi celebri del grande Gigi Proietti

Le frasi dette a volte per scherzo durante un programma televisivo o pronunciate durante un film da un attore, diventano frasi celebri eccone 10 di Gigi Proietti che sicuramente molti di noi hanno ripetuto:

  • “Mi diverto e mi pagano pure. È una pacchia”
  • “Benvenuti a teatro, dove tutto è finto ma niente è falso”
  • “Ricordare è un mestiere rischioso, perché ha bisogno di stimoli forti”
  • “Potrei esserti amico in un minuto, ma se nun sai ride mi allontano. Chi non sa ridere, mi insospettisce”
  • “Non sono stati i mass media a resuscitare il mito Battisti. Ma il suo mito a far resuscitare i mass media”
  • “Noi attori abbiamo il privilegio di poter continuare i nostri giochi d’infanzia fino alla morte, che nel teatro si replica tutte le sere”
  • “Non amo quegli attori che dicono di fare teatro ma in verità lo fanno solo quando non hanno di meglio da fare”
  • “Nella totale perdita di valori della gente, il teatro è un buon pozzo dove attingere”
  •  “Signor Conte io non scherzo. Non scherzo mai, io gioco e il gioco è una cosa serissima” (Febbre da Cavallo)
  • “Happy Hour? Io sono più il tipo da aperitivo agricolo come pane all’olio”

5 curiosità su Gigi Proietti

Come ogni personaggio dello spettacolo anche su Gigi Proietti ci sono diverse curiosità eccone 5 che forse non sai:

  • Nasce come doppiatore, non come attore. Nella sua carriera ha prestato la voce ad attori famosi come Marlon Brando, Robert De Niro e Dustin Hoffaman, ma anche al Genio della Lampada in “Aladdin”.
  • Non fu lui la prima scelta per interpretare “Mandrake” nel film “Febbre da Cavallo”.
  • Proietti aveva un’ossessione per le camicie bianche, le considerava la sua divisa da lavoro.
  • Aveva l’abitudine di chiudere tutti e 3 i bottoni della giacca.
  • Unito a Sagitta Alter da 60 anni dalla quale ha avuto due figlie, Gigi però non l’ha mai sposata.

Brand alert: NIO Cocktails + Acqua di Parma

Dalla collaborazione fra NIO Cocktail e Acqua di Parma nasce “Aperitivo in Terrazza”, una Special Box contenente una selezione di 2 cocktail e una candela.

L’iconico aperitivo italiano Negroni e l’elegante Cosmopolitan, cocktails artigianali, realizzati con ingredienti premium firmati dal noto barman Patrick Pistolesi. Basta scuotere la scatola, strappare l’angolo e versare in un bicchiere pieno di ghiaccio. Ed è subito pronto per essere sorseggiato.

Un cocktail di qualità eccezionale da abbinare all’eleganza di una candela a base di spezie agrumate, perfetta per accogliere gli ospiti ed apprezzare al meglio l’atmosfera di un Aperitivo italiano.

La Box “Aperitivo in Terrazza” sarà in vendita in esclusiva su nio-cocktails.com e niococktails.co.uk, a partire da ottobre 2020.

Tutta l’emozione del Moto Mondiale 2020 si vive in diretta con Docksteps

Tutta l’adrenalina di una gara di Moto3 da provare in prima persona, tra il rombo dei motori e la concitazione di piloti e meccanici. Grazie a Docksteps tutto questa sarà realtà; infatti, il brand permetterà a tutti gli appassionati di assistere alle gare più avvincenti del motomondiale 2020 direttamente dello schermo del loro smartphone. Infatti, sarà possibile essere collegati con il box del Team Boé Skull Rider direttamente dal profilo Instagram del loro racing partner, Docksteps, e vivere la tappa come un vero membro della scuderia, condividendone eccitazione, tensione e gioia.

E non è tutto. I due giovanissimi piloti del team, Riccardo Rossi e Davide Pizzoli, coinvolgeranno i follower in speciali momenti di diretta che renderanno ancora più appassionante l’appuntamento motociclistico.

“Abbiamo deciso di essere parte attiva della scuderia e dei suoi fan condividendo momenti speciali, interviste, approfondimenti ma soprattutto un racconto in diretta con immagini uniche, fiato sospeso, attimi di gioia e di tensione“, ha dichiarato il direttore generale del Gruppo Zeis Exlcesa che ha in porfolio il brand.

E allora, pronti a scaldare i motori sul profilo Instagram di Docksteps?

Sesso ai tempi del Covid: le buone regole da seguire

Una “guida pratica al sesso sicuro covid-free”, un decalogo chiaro e puntuale realizzato insieme al Dott. Nicola Macchione (@md_urologist) con le illustrazioni di Antonio Colombini (@scombinanto) per cercare di rendere “semplici”, “intuitivi” e “fruibili” le 10 regole da rispettare a letto (e fuori) in questo periodo di contagi da Covid-19. Cresce, in tal senso, il numero di annunci online: dagli annunci trans a Bologna (ad esempio) a quelli gay a Milano e Roma.

Proprio qualche giorno fa alla trasmissione di @instarai2 @giovanirai2 sono state illustrate alcune regole da rispettare per avere rapporti durante questo periodo. I messaggi trasmessi, sebbene dall’alto valore scientifico, avevano la pecca di avere un potere comunicativo “nullo” o quasi utili per gli addetti ai lavori ma non per il pubblico a cui quella trasmissione è indirizzata. Questi consigli diventati virali sul web, grazie anche a @trash_italiano e al super commento di @chiaraferragni , si sono dimostrati utili per far emergere il problema, ma non per spiegarlo.

Quando il covid sarà passato, per chi volesse trasgredire, può dare uno sguardo al sito Bacirosa.

Ecco allora come questa review ha lo scopo di rendere l’argomento “sesso sicuro & covid free” comprensibile a tutti . Godetevele, con attenzione!


1 – Sei il miglior partner per te stesso. Per cui è arrivato il momento per qualcuno di rispolverare le vecchie tecniche di autoerotismo e per altri di continuare su questa strada. Tale pratica sessuale, oltre a riservare grandi soddisfazioni (può essere praticata anche in coppia) ha il vantaggio di essere covid-free.

2 – Il secondo partner più sicuro rimane colui che condivide lo stesso tetto; a patto che sia consenziente e ne abbia desiderio (due condizioni fondamentali per avere una sana attività sessuale)

3 – Lavare accuratamente le mani ed i sex toys prima e dopo i rapporti sessuali, mai come questa volta è obbligatorio! Infatti queste norme, che valgono sempre, in questo periodo devono essere un “must”- niente distrazioni!

4 – Il sexting non è mai stato così bello! Infatti, mai come in questo periodo il sexting può riservare un piacere inaspettato, sicuro e se fatto nel rispetto delle regole e delle leggi non nuoce a nessuno!

5 – Rimming, meglio la prossima volta! Una via certa di trasmissione del Sars-Cov-2 è quella oro-fecale, per cui in questo momento meglio evitare pratiche dove il cavo orale viene a stretto contatto con il perineo posteriore .

6 – Famolo mascherati! Talvolta indossare una maschera in certe situazioni, può accendere nuove fantasie e fare da “booster” per la nostra sessualità – provare non costa nulla!

7 – Al diavolo le smancerie; stavolta niente baci! Tagliate con i preliminari, è tempo di andare subito al sodo!

8 – In due a letto si sta molto bene, ma c’è chi ama gli #assembramenti è utile accorciare la #guestlist .

9 – Prima di finire in camera da letto, facciamole due chiacchiere. Informati sempre in merito a sintomi suggestivi per contagio da Covid e/o chiedi se il/la/i partner abbiano avuto contatti con soggetti contagiati.

10 – Oltre il covid c’è di più! Il Sars-Cov-2 è in questo momento la patologia da evitare, ma come questa ve ne sono delle altre, altrettanto gravi e famose. Usa le precauzioni di sempre come condom o diga dentale.

Brand alert: VALENTINO GARAVANI ROCKSTUD X

Valentino Garavani Rockstud X è un progetto speciale che celebra il decimo anniversario degli iconici accessori Valentino Garavani Rockstud. Rockstud X diventa una tela bianca per nuovi paesaggi immaginari. Un open lab che ospiterà collaborazioni con designer, marchi e artisti internazionali che daranno la propria interpretazione della rinomata “Stud”. Il numero romano “X”, che indica il numero 10, può essere anche inteso come firma collettiva e fattore moltiplicativo.

La sua storia inizia dieci anni fa e da allora incarna un segno riconoscibile della Valentino contemporanea. La «Stud» è il simbolo essenziale dell’universo degli accessori Valentino, la forma quadrata e cruciforme e la personalità metallica rendono omaggio a Roma e al Palazzo Romano caratterizzato dal “bugnato”. Pierpaolo Piccioli continua il suo processo di ri-significazione dei codici iconici della Maison, dove convivono realtà e sogno, high and low, punk e bourgeois, Couture e street.

L’ultima interpretazione del Direttore Creativo della famiglia Rockstud è Valentino Garavani Roman Stud, un’audace e sofisticata evoluzione dell’iconica borchia introdotta con la Collezione Diary. Le borchie sono ingrandite in una versione macro a significare espressività non convenzionale. Diventa un segno sottile per definire la nuova community Valentino e l’attitude romantico, punk e non conformista.

L’open lab inizierà con una conversazione tra Pierpaolo Piccioli e il noto designer britannico Craig Green, che porterà il suo approccio distintivo per re-interpretare l’iconica borchia, dando vita a un pezzo inaspettato. Questa è la prima di molte collaborazioni e contributi alla celebrazione di Rockstud, un dialogo creativo aperto tra Pierpaolo Piccioli e il mondo contemporaneo artistico, culturale e della moda.

Credit for Pierpaolo Piccioli official Portrait: by Inez & Vinoodh – Courtesy of Valentino Spa

Credit for Craig Green official Portrait: by photographer Jack Davison

Luigi Veccia per Save the Children: A print for our future

Il rinomato fashion designer, con i suoi esclusivi foulard di seta Made in Como disponibili dal primo ottobre su Eppela, ha scelto di sostenere Save the Children nella lotta alla povertà educativa minorile in Italia.

Credits: Carlo William Rossi, Fabio Mureddu

Il rischio di dispersione scolastica dopo il lockdown ha assunto proporzioni sempre più allarmanti in Italia, uno dei paesi europei con il più alto tasso di abbandono precoce degli studi.  Un fenomeno che spesso si incrocia con quello della povertà economica: oltre 1 milione di bambini in Italia non hanno lo stretto indispensabile per vivere e, come in un circolo vizioso, questo ha conseguenze drammatiche sul loro sviluppo e la possibilità di costruirsi un futuro. La povertà educativa, in particolare, dopo l’esplosione del Covid-19 rischia di peggiorare ulteriormente per quei bambini e ragazzi che vivono in famiglie vulnerabili; Purtroppo coloro che non ricevono un’istruzione adeguata e non hanno opportunità educative, faranno fatica a disegnare il proprio futuro, ad inseguire sogni e passioni. La moda che da sempre anticipa lo spirito del tempo ma anche l’avvenire, è quanto mai impegnata in sfide di rilievo sociale come la sostenibilità e l’inclusione. 

Un mondo in cui esiste e prospera la povertà educativa non è né sostenibile né inclusivo. Da questa riflessione prende le mosse A.P.F.O.F. (A Print for Our Future), iniziativa charity di Luigi Veccia, affermato fashion designer, docente presso l’Istituto Marangoni e direttore creativo di Daks, per sostenere Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro, raccogliendo importanti fondi per offrire maggiori opportunità ai bambini che non hanno sufficienti possibilità economiche. 

Il progetto A.P.F.O.F. attraverso la distribuzione online a partire dal cinque ottobre sulla piattaforma Eppela di raffinati ed esclusivi foulard in edizione limitata, disegnati da Luigi Veccia, realizzati in pura seta italiana e stampati a Como in digitale per ridurre l’impatto ambientale al minimo. 

Attraverso una vasta operazione di  Reward Crowdfunding con l’obiettivo di reperire risorse sul web per finanziare i programmi di Save the Children volti a combattere la povertà educativa nel nostro paese. 

Mi sono chiesto se veramente oggi la moda possa avere una vocazione civile e se possiamo coltivarla per determinare dei cambiamenti sociali profondi; come creativo vorrei con questa iniziativa manifestare il mio contributo al progresso e al rilancio del nostro paese che rischia la dispersione scolastica di tanti ragazzi – dichiara lo stilista. Siccome da sempre amo promuovere i giovani e valorizzare il loro talento ho deciso di impegnarmi in questo progetto benefico per Save the Children disegnando degli eleganti foulard in pura seta dalle stampe geometriche che riproducono le architetture dei quartieri periferici più disagiati di Napoli e di Palermo, ma anche le architetture razionaliste”.

Lo stilista ha scelto di devolvere a Save the Children il 20% del ricavato dei foulard, disponibili in due misure. A seconda dell’importo versato, ogni cliente riceverà un reward, dal carré di seta ad un book fotografico del progetto, dove potrà approfondire la destinazione del suo contributo.

Matchesfashion lancia il programma The Innovators per sostenere i nuovi talenti

La celebre piattaforma e-commerce inglese Matchesfashion lancia il suo nuovo programma The Innovators, il quale vede come protagonisti 12 fashion designer che si sono distinti nel panorama moda internazionale. “Cosa fa di un designer un innovatore?” è la domanda che ha dato slancio a questa iniziativa volta a supportare attivamente per un anno intero designer emergenti, talentuosi e, appunto, innovatori.

L’idea del progetto si è concretizzata durante la pandemia di COVID-19, come indicato dalla Fashion & Buying Director Natalie Kingham, quando i designer hanno sottolineato la necessità di avere un supporto più pratico, al fine di consentire ai propri brand emergenti di superare questo difficile periodo. Matchesfashion ha perciò deciso di rendere The Innovators un programma in grado non solo di dare risalto ai giovani talenti, ma di fornire loro anche un tangibile supporto con attività di tutoring e marketing.

Viene quasi spontaneo chiedersi la ragione di tanto interesse nei confronti dei nuovi talenti. É la stessa Matchesfashion a rispondere, sottolineando l’importanza e l’influenza nel settore fashion dei “piccoli brand dalla forte identità e dai solidi valori”.

I brand parte del programma non si limitano a rinfrescare gli standard di design ai quali siamo abituati, si tratta prima di tutto di innovatori sociali, fautori di un radicale cambiamento che si aspettano di portare avanti nel settore moda: sostenibilità, libertà di genere, diversità ed inclusione sono infatti solo alcuni dei valori di cui questi giovani designer si fanno portabandiera.

Art School

“Un innovatore è colui che sfuma i confini ed è ribelle nei confronti del sistema”

Con la peculiare estetica definita dagli stessi fondatori, Eden Loweth e Tom Barrat, “minimalismo decadente” il brand Art School propone abiti lussuosi ispirati al glamour holliwoodiano che rivisitano il concetto di genere.

Bianca Saunders

“Un innovatore è colui che sa distinguersi ed è sicuro di ciò che il suo lavoro ha da comunicare, oltre che essere in grado di crearsi un audience”

La designer Bianca Saunders fonda il suo marchio su tre colonne portanti: gender fluidity, eredità culturale e musica, che da sempre ha su di lei una grande influenza. I suoi abiti presentano un interessante dualismo: da un lato il minimalismo, dall’altro tessuti ricchi e decorati.

LOVERBOY

“Ciò che rende qualcuno un innovatore è la capacità di infondere un’autentica energia nei propri lavori. Il risultato è onesto e in esso è possibile identificarsi a prescindere dalle proprie origini ed estrazione sociale”

Il brand LOVERBOY rispecchia la visione del suo direttore creativo Charles Jeffrey, presentando il tipico spirito della vita notturna londinese. I suoi design sono contraddistinti da motivi pittorici e silhouette studiate dai dettagli intricati.

Chopova Lowena

“Penso che essere un innovatore significhi essere in grado di pensare e agire in maniera diversa, restando fedeli alla propria visione”

Il brand delle fondatrici Emma Chopova e Laura Lowena propone vestiti ready-to-wear ispirati dal contrasto tra abiti classici e sportswear, fondendo la tradizione bulgara con il rock anni ’80.

Wales Bonner

La fondatrice Grace Wales Bonner mostra nel design il suo amore per la bellezza, nonché l’intenzione di mischiare due mondi distinti: la cultura afro e il lusso europeo. Il tratto peculiare del brand è senza dubbio la rivisitazione dei concetti di razza e di genere.

Harris Reed

“Un innovatore è qualcuno che non ha paura, che non arretra. Qualcuno pronto a fare la differenza in questo mondo”

Il brand Harris Reed si fonda sulla bellezza e su un’identità gender fluid con una forte estetica ispirata all’era Vittoriana e al glam rock. Secondo lo stilista non è importante la situazione in cui ci si trova, c’è sempre un buon motivo per vestirsi bene e giocare con le silhouette.

Germanier

Per il fondatore Kevin Germanier l’obiettivo principale è quello di essere maggiormente consapevoli nella scelta dei tessuti. La sostenibilità per Germanier è al primo posto e lo mostra nelle sue collezioni, dove gli abiti sono creati da tessuto riciclato.

Ludovic de Saint Sernin

“Penso che tu sia un innovatore quando ti rendi riconoscibile nella tua unicità”

Lo stilista francese Ludovic de Saint Sernin mischia nelle sue collezioni uno stile minimalista e un taglio gender-neutral. È lo stesso stilista a dire che “l’abito è definito da chi lo indossa”.

Halpern

“Ciò che rende qualcuno un innovatore sono l’autenticità e un chiaro punto di vista. Se a tutti piace ciò che fai, probabilmente stai sbagliando qualcosa”

Per Michael Halpern la prima cosa è il colore: tonalità pastello e brillanti mischiate insieme in un design dalla silhouette definita ispirato alla vita notturna anni ’70.

Ahluwalia

“Penso che sia importante che storie autentiche siano raccontate da narratori altrettanto autentici”

Priya Ahluwalia presenta collezioni il cui tratto distintivo risulta essere, prima di tutto, il denim. Un altro aspetto fondamentale per la designer è la sostenibilità: utilizza infatti solamente rimanenze di tessuti per creare nuovi abiti.

Stefan Cooke

“Un innovatore è colui che ti fa dubitare della tua relazione con la moda”

Stefan Cooke e Jake Burt portano avanti la volontà di rendere “insolito il familiare”, creando pezzi totalmente unici. L’ispirazione è data dall’arte moderna e dalla subcultura urbana.

Thebe Magugu

L’omonimo designer di Johannesburg durante il processo creativo si concentra sull’elemento dello storytelling, raccontando attraverso i propri capi storie che non sono largamente conosciute o che potrebbero essere state dimenticate. Chiede un’industria moda più gentile, nei confronti dell’ambiente e degli stessi lavoratori del settore.

Sources: https://www.matchesfashion.com/intl/mens/stories/2020/09/the-design-innovators-issue/designers-introducing-the-innovators-aw20

Production: Christopher Garfield

Creative Booking Director: Tomasina Lebus

Photographs by Trisha Wars

Interviews by Billie Brand

Come addestrare il tuo cane: 5 consigli preziosi

Avere un amico a 4 zampe ben educato è molto importante e necessario, affinché la sua presenza non ingombri o infastidisca altre persone o animali. Può sembrare difficile, ma con tanta costanza ed impegno si possono raggiungere degli ottimi risultati.

Come addestrare il tuo cane: 5 consigli

 Per prima cosa ci teniamo a ricordarvi di tenere a mente la responsabilità di prendere in adozione un cane. Quando si decide di accogliere un animale in casa, si deve essere prima di tutto consapevoli. Un animale non è un gioco, deve essere seguito con impegno, amore e dedizione, proprio come faremmo per un cucciolo d’uomo. Inoltre ricordate che gli animali, proprio come i bambini, sono il frutto dell’educazione che gli adulti impartiscono loro, quindi ricordate che la pazienza e la costanza sono d’obbligo per raggiungere l’obiettivo desiderato.

Vi lasciamo 5 consigli preziosi per gettare le basi di una buona educazione del cane.

1 portare fuori il cucciolo regolarmente

Il cane deve fare i bisogni fuori casa, e deve essere messo in condizioni di imparare a farlo. Quindi, soprattutto all’inizio, portatelo fuori spesso ed elogiatelo quando farà i bisogni fuori dalle mura domestiche.

Portate sempre con voi le bustine ed i guanti per rimuovere gli escrementi da terra e buttarli in un cestino, un cane può essere educato, ma spetta a noi essere civili e rispettosi del prossimo.

2 usare gli snack per l’addestramento e solo per quello

Se il vostro Fido esegue bene un comando, premiatelo con un bocconcino goloso, questa tecnica, detta del rinforzo positivo, è molto usata dagli addestratori. Usate però qualcosa che non sia ciò che mangia di solito. Vi consigliamo di usare il premio solo quando state insegnando al cane il comando, sarà più semplice fargli comprendere l’importanza del premio e soprattutto non farcelo abituare. Il segnale deve essere sempre lo stesso, in questo modo si instaurerà un collegamento tra il premio e ciò che il padrone si aspetta dal cane.

3 mantenere la coerenza educativa

Chiunque sia coinvolto nell’educazione del cane deve “parlare lo stesso linguaggio”. Il principio è lo stesso del premio: il cane non deve essere confuso. Quindi, se ogni componente della famiglia segue la stessa modalità di istruzione, il cane capirà cosa fare e cosa ci si aspetta da lui.

4 renderlo un gioco

Non solo il premio goloso, ma anche rendere l’addestramento un gioco può essere utile per far sì che il cane assimili i comportamenti positivi da assumere. In fondo, se ci pensiamo, anche noi umani impariamo più velocemente se accostiamo la “lezione” ad uno stato d’animo che ci riporta al divertimento.

5 addestramenti singoli e brevi

Le sessioni di addestramento non devono essere troppo lunghe, prediligete la frequenza alla lunghezza. Può essere una buona media 10-15 minuti al giorno, magari per un paio di volte nella stessa giornata. Sarebbe opportuno, inoltre, che ci si concentri su un comando alla volta, in modo da non confondere l’animale. Partite da comandi semplici, come il “seduto” o “a terra”.   

Rimedi contro le zanzare: ecco i trucchi naturali

Le zanzare sono senza dubbio uno degli insetti più odiati e fastidiosi che ci siano. Le nostre migliori serate rischiano di essere rovinate dal loro ronzio e dalle loro punture. Per contrastare questi piccoli e fastidiosi esserini succhiasangue, esistono una miriade di rimedi. I più diffusi sono gli spray repellenti, ma lasciano troppo spesso un odore davvero poco piacevole sul corpo. Inoltre alcuni contengono sostanze dannose anche per gli esseri umani, quando necessario sarebbe meglio evitarli e dirigersi verso rimedi più naturali.

Rimedi naturali contro le zanzare

 Di base possiamo affermare che le zanzare odiano gli odori forti ed aspri, anche da quelli che noi consideriamo piacevoli, come il caffè o la menta. Questo è il motivo per cui la citronella è spesso usata come repellente. Ma non è l’unica pianta che può essere utilizzata a questo scopo. Scopriamo insieme quali sono i rimedi naturali contro le zanzare.

Caffè

Sapevate che le zanzare odiano il caffè? L’odore del caffè, soprattutto se bruciato le allontana all’istante, quindi perché non usarlo? Se vi trovate all’interno di ambienti chiusi potete bruciare un po’ di caffè in polvere all’interno della stanza, in questo modo allontaneremo le zanzare ed inebrieremo l’ambiente di un odore piacevole e rigenerante. Se vo trovate all’aperto, invece, potreste lasciare i fondi della moka in parti strategiche del giardino o all’interno dei vasi, le zanzare non si avvicineranno nemmeno ai vostri spazi esterni.

Limone e aceto

Tagliate qualche fetta di limone e immergetela nell’aceto bianco. Il loro odore intenso scaccia facilmente gli insetti, comprese le zanzare. Potete poggiare le fette di limone imbevute d’aceto in dei piccoli contenitori e posizionarli in diverse parti della casa, persino sui comodini, in questo modo, potrete addormentarvi senza quel fastidioso ronzio vicino alle orecchie e senza paura di essere punti.

Piantare l’aglio     

Piantare aglio in terrazzo o in giardino allontanerà e zanzare, proprio come farebbero con i vampiri. In questo modo non solo allontanerete le zanzare, ma avrete sempre l’aglio a portata di mano, per poterlo usare in cucina.

Oli essenziali

Molti sono gli oli essenziali che possono essere utilizzati per scacciare le zanzare. Si va dalla lavanda, al tea-tee, alla citronella, fino al neem o alla menta piperita. Tutti odori, per noi gradevoli, ma troppo forti per le zanzare. Potreste aggiungerne delle gocce alla crema corpo, oppure ad altri tipi di oli, come quello di oliva o di mandorle dolci. Potreste anche lasciarne qualche goccia in alcuni angoli strategici della casa, all’interno di vasi con dell’acqua e qualche scaglia di sapone di marsiglia.

Piante anti-zanzare

Se avete il pollice verde potreste pensare di aggiungere nel vostro giardino o sul balcone, le piante aromatiche che più vi piacciono, ma che non incontrano i gusti delle zanzare. Menta, basilico, lavanda, sono perfette per lo scopo. 

Nasce Thaigroove, il primo showroom multimarca virtuale della Tailandia

Gli effetti del COVID-19 si sono diffusi in tutto il mondo, interrompendo le attività e gli scambi internazionali come mai visto prima. La Tailandia, uno dei migliori fornitori al mondo di grandi creazioni e straordinari brand, ha riaperto le attività ed è pronta a ripartire, grazie a una gestione della pandemia tra le migliori al mondo. Tuttavia, con l’interruzione delle fiere tradizionali e le limitazioni degli spostamenti ancora in atto per il prossimo futuro, non resta che affidarsi al virtuale, così il Dipartimento per la Promozione degli Scambi Internazionali, che risponde al Ministero del Commercio, è l’unica agenzia tailandese a guidare le esportazioni del paese. Con l’inevitabile interruzione dei canali commerciali tradizionali, il DITP è alla guida di una nuova piattaforma virtuale che consentirà al commercio globale di continuare a espandersi e alle nuove opportunità di business di crescere, malgrado la battuta d’arresto imposta dalla pandemia. Per questo motivo, è stato lanciato THAIGROOVE – The Global Reach Online to Offline Virtual Experience.

Si parte dal fashion con RENIM Project, un’etichetta made in Bangkok che riflette l’idea di sostenibilità anche nella moda. L’obiettivo del brand è quello di creare un marchio di abbigliamento maschile attraverso la rinascita di abiti vintage di seconda mano e prodotti deadstock, il tutto reinventato in chiave moderna e creativa. Il progetto trae ispirazione da una sottocultura chiamata Neo Futuristic e collabora con artigiani thailandesi di grande talento, utilizzando speciali tecniche artigianali.

Passiamo poi a Labrador, i cui oggetti e design, ispirati alla semplicità della natura, aspirano a durare per sempre utilizzando un approccio minimalistico e di alta qualità. Tutte le creazioni labrador sono fatte a mano seguendo il concetto di ‘Truth in Materials’, ovvero l’importanza di non nascondere la natura dei materiali.

Un altro esempio è RUBBER KILLERun brand che utilizza le camere d’aria di tutti i tipi di veicoli, dalle biciclette agli autocarri e trattori, solitamente abbandonati e sprecati, per dare vita alle proprie creazioni. RUBBER KILLER è stata fondata da “Saroengrong Wong-Savun”, un architetto indipendente e fondatore di Re-Leaf Studio. 

Infine, Albedo, marchio di pelletteria maschile, attenta alla selezione dei migliori materiali in conformità con lo standard di qualità Albedo, per un design semplicemente elegante.

“È la prima volta che un gruppo selezionato di brand e creazioni provenienti da diversi settori vengono presentati insieme in un fantastico showroom virtuale, dichiara Somdet Susomboon, Direttore Generale e artefice del progetto. Ciò consente di scoprire e approfondire i brand e collegarsi direttamente con i produttori per esplorare nuove opportunità di business e creare collaborazioni in ogni parte del mondo, senza limiti di possibilità. A seguito delle recenti vicende internazionali, una maggiore connessione nel mondo virtuale è inevitabile. Sarà necessario un rapido adattamento per continuare a condurre la nostra esistenza. THAIGROOVE è l’insieme di oltre 100 creatori uniti da uno spirito comune: quello di procedere insieme con unità e resilienza, fantasia e positività. Non c’è limite alla creatività tailandese.”

Da non perdere i prossimi GROOVE DAYS Global Business Matching, una tre giorni virtuale per incontrare i produttori, ricca di live session con i brand e webinar approfonditi per settore. L’evento di svolgerà dal 15 al 17 settembre 2020 e consentirà di entrare in contatto con oltre 100 produttori e brand che presenteranno le loro creazioni più recenti e più interessanti dalla Tailandia in un mondo virtuale. Una modalità divertente e interattiva per incontrare potenziali partner e scoprire le creazioni più interessanti per affrontare i cambiamenti e le sfide imposti dal nuovo stile di vita. In più, iscrivendosi a GROOVE DAYS Global Business Matching dal 1 settembre in poi verranno messi in palio buoni sconto elettronici* fino a 3000 $.

Per scoprire come registrarsi è possibile visitare il sito WWW.THAIGROOVE.COM

L’installazione artistica di Angelo Cruciani: “Rosalia Rosa Mia”

Curato e ideato da Stefania Morici, “Rosalia, Rosa mia” a Palermo è un’installazione artistica di Angelo Yezael Cruciani. Duemila abbracci virtuali che volano in alto per raggiungere la Santuzza, la patrona tanto amata dai palermitani. Un modo per ringraziare colei che ha di nuovo salvato la città, come già fece nel 1624: Palermo ha combattuto e vinto contro la peste del Terzo Millennio, ma Santa Rosalia ha compiuto il miracolo. Dopo aver “vestito” piazza Duomo a Milano con un enorme , delicatissimo cuore, Angelo Cruciani ha deciso di offrire il suo omaggio alla Santa. E nel giorno della festa religiosa alla sua patrona, lo scorso venerdì 4 settembre alle 17, è stata programmata un’installazione urbana, una rosa enorme composta da duemila cuori di carta, che prenderà vita sul Piano della Cattedrale.

Un vero flashmob, che tracima in Street art e Land art; creativo, rock e delicato nello stesso tempo, che recupera quello spirito libero nato dalla strada, proprio di Cruciani che si è sempre professato uno street artist, prima di essere uno dei creativi e stilisti più innovativi della sua generazione. ““Rosalia, Rosa mia” è il titolo dell’installazione nata da un’idea di Stefania Morici ed Angelo Cruciani con il supporto dell’Arcidiocesi e della Cattedrale di Palermo, del Comune e della Fondazione Sicilia. “Vengo da una famiglia profondamente cattolica e sono nato nella terra di San Francesco – spiega il designer il mio legame con la spiritualità è fortissimo. Questa installazione rappresenta per me la possibilità di chiedere un miracolo a Santa Rosalia: quello di salvare il nostro pianeta da una piaga che sta uccidendo troppe persone, ma che, è ancora peggio, distrugge la fiducia dei giovani, la nostra voglia di andare verso il futuro. Sono qui perché credo nel potere dell’arte, dell’amore. E credo nei miracoli“.

Cuore, vortice, persino il rito del Mandala. Non esistono più petali e spine, positivo e negativo, ma dwrun unico, magico, fiore che diventa simbolo di rinascita, spirale energetica, passione millenaria. E voglia di rivincita di un mondo che si è accartocciato su se stesso ma che ora ha un estremo bisogno di ricominciare a vivere. E volare. “ Una performance spirituale che fonde insieme tante energie, tutte positive: abbiamo bisogno dell’aiuto della nostra Santuzza perché ci liberi da questa tremenda peste contemporanea” dice la curatrice del progetto, Stefania Morici. Alla fine della performance, i duemila cuori che formano la rosa verranno donati ai cittadini e agli alunni delle scuole della zona. Ognuno potrà personalizzare il suo cuore, e un domani potrebbe nascere una mostra. “

Magna Grecia Awards Fest 2020

Siamo nel vivo della 23° edizione del Magna Grecia Awards Fest: ideato, creato e condotto da Fabio Salvatore, uomo dai mille talenti formatosi in teatro sia come attore che come regista. È inoltre autore di diversi libri.

Il dolore lo ha segnato sin dalla diagnosi del cancro alla tiroide a soli ventuno anni, poi la perdita del padre nel 2008 travolto da un incidente stradale. Incessantemente continua a celebrare le eccellenze del nostro paese nella sua amata terra: la Puglia. Proprio quest’anno con tutte le incertezze dovute al periodo pandemico, la sicurezza di poter svolgere la manifestazione non c’era, ma la sua tenacia e quella di tutto il team incredibile che lavora con lui lo ha portato mettere insieme un vero e proprio Festival.

Infatti, se gli anni passati era un’unica serata, quest’anno per rispettare le norme vigenti di distanziamento sociale, le serate son diventate sedici, tutte all’aperto e divise tra Castellaneta e Gioia del Colle. Non è mancato un grande evento anche a Casa Isabella, palazzo Ducale adibito ad hotel esclusivo di lusso, con un parco che trasporta gli ospiti in luogo dal sapore d’altri tempi.

Proprio per questa occasione la wedding planner Silvia Slitti ha creato una scenografia da favola, infatti anche lei è stata premiata la stessa sera per il suo impeccabile lavoro che protrae da svariati anni.

Ovviamente non è mancata la madrina d’eccezione Lorella Cuccarini, molto legata all’evento ed a Fabio Salvatore con il quale collabora anche per “trenta ore per la vita”, arrivata accompagnata dalle sue splendide figlie che rispecchiano in pieno la trasparenza ed il garbo della mamma.

Tanti i volti della televisione che si sono alternati in questi giorni, come la coppia più innamorata dell’anno ovvero Simona Ventura e Giovanni Terzi, prossimi alle nozze, sono stati entrambi premiati per il loro lavoro svolto in questi anni.

Poi Giampiero Ingrassia, colonna portante del teatro italiano, accompagnato dalla sua bellissima compagna Veronica ha ricevuto il premio alla carriera, sinceramente commosso, ci ha ricordato che aveva appena iniziato una tournee e che ha dovuto ovviamente sospendere a causa della pandemia. Ora il problema vero sono i teatri di cui non sappiamo ancora quando ed in che modalità potranno riaprire.

Ci son stati giovani influencer come Paolo Stella giunto al suo secondo romanzo che ha presentato qui al MGA, e poi la sempre sopra le righe Giulia Salemi è al suo primo romanzo autobiografico e come detto da lei motivazionale: “Agli uomini ho sempre preferito il cioccolato”.

Il Country a Porto Rotondo inaugura la stagione estiva in Sardegna

Proprio oggi riapre il Country a Porto Rotondo, ad inaugurare la stagione estiva del club protagonista delle notti sull’isola da oltre trent’anni ci sarà il live di Max Giusti e sono attesi numerosi vip e rappresentanti di istituzioni. Si prospetta una stagione intensa ed indimenticabile, ma soprattutto sicura. Questo anche grazie alle novità previste ed alle procedure anti Covid-19 già prontamente adottate, al fine di tutelare ospiti e collaboratori. Alcune di esse sono la sanificazione giornaliera di tutti gli spazi, i menù in versione digitale e la misurazione della temperatura all’ingresso.



Inoltre, quest’anno si pone particolare attenzione alla proposta ristorativa. Alcuni fra i partner esclusivi del progetto estivo saranno Giuda Ballerino Bistrot con le creazioni dello chef stellato Andrea Fusco, il Brazilian Sushi Restaurant Amazonia e il mexican cocktail bar Santanera. La sorpresa per il cliente sarà soprattutto l’intrattenimento musicale nel nuovo locale ristrutturato. Infatti, i sapori della cucina saranno accompagnati da performance live e a seguire i dj set accompagneranno fino a tarda notte il pubblico presente. In esclusiva per la Costa Smeralda e per quattro appuntamenti, il Club ospiterà l’intramontabile Jerry Calà, re delle notti della Costa Smeralda.



Da ultimo, l’estate Country si impreziosisce della collaborazione con i Tramp, un’agenzia di pubbliche relazioni che propone lo special project su invito “House of Tramp”, che ospita al suo interno progetti legati ad artisti della scena musicale e cinematografica contemporanea. Fra i selezionati appuntamenti TRAMP PRIVATE Vol. III Figli delle Stelle – Alan Sorrenti.

Cerchi notizie su vip e personaggi famosi?


“ALLEARE, VERSO 2000 ADERENTI ENTRO FINE ANNO”

Bruno Vettore è il Presidente della società ALLEARE che opera in sinergia con BV INVEST, ed è alla guida della Piattaforma di servizi integrati per Agenzie Immobiliari e Consulenti del credito.

Stiamo crescendo molto e puntiamo a superare le 2000 adesioni entro fine anno, oltre ad aver coinvolto 20 importanti aziende che propongono i loro servizi” afferma Vettore a margine dell’ultimo corso di formazione online riservato anche agli aderenti AlleaRe.

“Non si tratta dell’ennesimo network, associazione o rete, ma di una Piattaforma digitale di servizi integrati a disposizione degli Agenti Immobiliari e che favorisce l’interazione con i Consulenti del Credito” dichiara Vettore.

Non ha nessun costo di ingresso e nessun canone di mantenimento.

Mette a disposizione un tool di servizi utili e vantaggiosi che l’Agente Immobiliare utilizzerà in caso di necessità e di reale convenienza.

Tra le aziende che offrono prodotti e servizi:

  • BANCO AZZOAGLIO (istituto bancario)
  • IMMOBILIOVUNQUE (portale immobiliare)
  • MOON UTENZE FACILI ( utenze per privati ed aziende)
  • WHUIS (informazioni commerciali)
  • ASK ( agency social kit – social e web)
  • ZETARENT (noleggio lungo termine)
  • PLANIMETRIE.NET (planimetrie di qualità)
  • LOCARE  (registrazione contratti)
  • PERAQUISIRE (generazione leeds per acquisizione immobiliare)
  • MELEAM (sicurezza sul lavoro e medicina legale)
  • SANIXCARE  ( sanificazione ambientale)
  • POSTAPRONTA (invio di corrispondenza digitale)
  • SKANNER (informazioni commerciali immobiliari)
  • HENIA (broker assicurativo)
  • WEUNIT ( consulenza creditizia)
  • AFFIDA (consulenza creditizia)
  • ARTWORK ( comunicazione e marketing)
  • BV INVEST ( consulenza direzionale e formazione manageriale)
  • REALISTICO (virtual tour immobiliare )
  • SIDOTI & PARTNERS ( consulenza e assistenza legale)
  • LUXFORSALE /portale immobili di lusso)

Si tratta quindi di una libera adesione, di una moderna aggregazione con il dichiarato obiettivo di fornire servizi ad alto valore aggiunto ad una ampia platea di fruitori che possano trarre benefici ed utilità per il proficuo svolgimento della professione.

Per informazioni:  www.alleare.it  [email protected]

Crescenzi & Co: ripartire con gli eventi in sicurezza

La nota agenzia milanese riprende i lavori durante la Milano Digital Fashion Week

A distanza di 4 mesi dalla brusca interruzione della settimana della moda di Febbraio, causa emergenza Coronavirus, Crescenzi & Co. è stata tra le prime agenzie a tornare in pista producendo un evento dal vivo nel corso della prima edizione di Milano Digital Fashion Week SS21. Un segnale positivo che fa ben sperare in un seppure lento ritorno alla normalità, del resto questa realtà è stata fortemente colpita dall’emergenza Covid-19 come molte imprese del settore eventi. Si stima che la perdita economica del comparto, solo nel primo mese di isolamento, abbia superato i due miliardi di euro e che oltre il 30% degli eventi in programma nel 2020 sia stato cancellato (dati AstraRicerche). 


Per questa agenzia innovativa di Live Communication fondata nel 2014 da Luca Crescenzi e Michele Modica, l’organizzazione degli eventi è solo una delle diverse soluzioni offerte per il marketing e la comunicazione. Negli ultimi mesi infatti le attività dell’agenzia si sono spostate su altre soluzioni per soddisfare l’aumento delle richieste di servizi digitali dei clienti.



Come sta vivendo e operando Crescenzi & Co., che proprio questo mese di luglio celebra 6 anni di attività, questo particolare momento? 


Michele Modica: E’ molto difficile, ma stimolante. Stiamo affrontando la ripartenza come una nuova partenza. Luglio per noi non è solo l’inizio della fase 3, ma anche il mese in cui Crescenzi & Co. è nata. Avevamo la necessità di lanciare un segnale importante e positivo e, per tale ragione, abbiamo scelto la prima Milano Digital Fashion Week per organizzare il primo evento post-lockdown in collaborazione con Terrazza Martini. Ovviamente nel massimo e pieno rispetto delle norme di sicurezza previste dalla legge. 

Ma quale è stato l’impatto dell’emergenza Coronavirus sull’agenzia?

Luca Crescenzi: L’impatto è stato forte, lavoriamo in uno dei settori più colpiti. Nella linea della nostra storia aziendale eravamo ancora in fase di crescita esponenziale. Non eravamo abituati a rallentare o addirittura a uno stato di blocco. Ci stiamo rimboccando le maniche per trovare nuove opportunità di crescita.

Quali sono le azioni messe in gioco durante il periodo di lockdown?

Michele Modica: Le azioni messe in gioco durante il lockdown sono state tante. Possono essere divise in tre fasi, come quelle della pandemia. Dopo uno stato iniziale di shock siamo ripartiti facendoci una domanda: come rispondere ai bisogni dei nostri clienti? 
Nella prima fase abbiamo puntato sulla formazione del nostro personale, permettendogli di approfondire o acquisire nuove competenze. Successivamente abbiamo sperimentato nuove tecniche di comunicazione del brand e di promozione del prodotto, come la versione digitale del nostro progetto artistico Art&Co., realizzando la mostra del fotografo Pablo Arroyo in uno spazio espositivo virtuale creato ad hoc dal nostro team. In fine abbiamo realizzato dei progetti di marketing e comunicazione per alcuni clienti con l’obiettivo di sostenerli nella ripresa e recuperare le perdite. Chiaramente continueremo a utilizzare l’evento, che ci ha reso celebri negli ultimi due anni, come strumento di incontro brand-consumatore.

Quale è il punto di forza che distingue Crescenzi & Co. dalle altre realtà presenti sul mercato?

Luca Crescenzi: La nostra flessibilità, la competenza e la tenacia. Ma anche la nostra offerta formulata come un insieme di soluzioni per i nostri clienti: dall’evento alla produzione di contenuti fino alla comunicazione digitale. Quando abbiamo incominciato sei anni fa, ci davano tutti per matti.

Come stanno cambiando le modalità di lavoro e le richieste dei clienti ?

Michele Modica: Le nuove modalità di lavoro sono condizionate molto dal clima di incertezza mentre le richieste dei clienti sono influenzate dalle perdite subite. In questo momento si tende a rimandare a settembre la maggior parte delle attività e ad investire in progetti flessibili che influenzano gli indicatori di bilancio nel breve-medio periodo. E’ un gioco di resistenza per tutti. 
C’è anche chi vuole dare segnali forti che esprimano la volontà di ripresa e di stimolo a ridisegnare il futuro. Che deve essere prossimo, per forza!

Quali pensieri e visioni per il futuro del settore ?

Luca Crescenzi: Esserci! Esserci con tutta la nostra squadra, per continuare a realizzare progetti che ci rendano orgogliosi. E’ difficilissimo fare altre previsioni perché vige ancora un senso di incertezza e paura. Due sentimenti molto brutti di per sé. E’ necessario cambiare ottica e anche il colore delle lenti con cui si guarda il mondo. Ora è ancora troppo scuro. Meglio mettersi le lenti rosa.                         

Trionfano a Roma Germano e Garrone ai Nastri d’argento 2020

Si sono svolti l’altra sera al Maxxi a Roma con un evento molto confidenziale dedicato al grande compositore romano Ennio Morricone scomparso il 6 luglio, i Nastri d’Argento 2020. La manifestazione giunta alla sua 74esima edizione, è nata nel 1946 a Roma grazie al sindacato nazionale dei giornalisti cinematografici italiani, e soprattutto grazie a Mario Soldati e a Michelangelo Antonioni. Da allora si svolge fra Roma e Taormina.

Quest’anno, in un’edizione ineluttabilmente romana a causa del Covid, Elio Germano, come previsto e meritatamente, ha fatto incetta di premi per il suo ‘Favolacce’ dei fratelli Fabio e Damiano D’Innocenzo, dotati registi e sceneggiatori che si sono presentati al photocall vestiti in abiti Gucci disegnati da Alessandro Michele, mentre il geniale e tormentato attore capitolino già premiato a Berlino quest’inverno per la medesima pellicola, ha scelto un look dégagé firmato Emporio Armani. Onore a Re Giorgio che quest’anno festeggia 15 anni della sua linea couture Armani Privé che per la prima volta sarà presentata a gennaio in un palazzo aristocratico in via Borgonuovo.



Il film dei fratelli D’Innocenzo narra una storia intimista e un po’ dark ambientata nella borgata romana e vissuta attraverso gli occhi di un gruppo di bambini. Il film descrive un mondo apparentemente normale dove cova il sadismo sottile dei padri, impercettibile ma inesorabile, la passività delle madri, l’indifferenza colpevole degli adulti. Ma soprattutto è la disperazione dei figli, diligenti e crudeli, incapaci di farsi ascoltare, che esplode in una rabbia sopita e scorre veloce verso la sconfitta di tutti. La pellicola dei due giovani fratelli d’Innocenzo si è aggiudicata ben 5 nastri: film, produttore, costumi, sceneggiatura, fotografia.


Damiano D’Innocenzo e Fabio D’Innocenzo alla Premiazione Nastri D’Argento 2020, entrambi in Gucci.

Pierfrancesco Favino, incensato e camaleontico divo italiano che ha sfondato in tutto il mondo grazie a ‘Il traditore’ di Bellocchio in cui interpreta il boss mafioso Tommaso Buscetta, ha ottenuto il premio come migliore attore protagonista nel ruolo di Bettino Craxi in ‘Hammamet’, riconoscimento che ha ritirato in un outfit in seta blu di Brioni che pareva pennellato su di lui, mentre la palma di migliore attrice protagonista è andata a Jasmine Trinca, bellissima in ‘La dea fortuna’ di Ozpetek distribuito da Warner Bros Pictures. Il bellissimo film del regista turco, un’ode alle famiglie arcobaleno e all’inclusione, si è accaparrato altri due nastri: miglior canzone originale, meritatissimo, conferito a Diodato per ‘Che vita meravigliosa’, e per la colonna sonora firmata da Pasquale Catalano comprendente ‘Luna diamante’, una toccante canzone interpretata da Mina.



Anche ‘Pinocchio’ di Matteo Garrone (che ha firmato anche il video speciale di presentazione della collezione di alta moda di Dior autunno-inverno 2020-21 ‘Le mythe Dior’) ha messo a segno alcuni premi: da quello di Benigni per il ruolo di Mastro Geppetto come migliore attore non protagonista ai costumi disegnati da Massimo Cantino Parrino, dalla regia magistrale di Matteo Garrone, autore di una memorabile fiaba surreale a sfondo sociale, alle scenografie fino al montaggio e al sonoro.


Roberto Benigni alla Premiazione Nastri D’Argento 2020

Premiati anche Valeria Golino (in Prada) e Valerio Mastandrea come attori di commedia e non protagonista. Quest’anno en plein per Elio Germano che ha giustamente trionfato anche con il nastro come film dell’anno conferito a ‘Volevo nascondermi’ di Giorgio Diritti in cui il grande attore romano interpreta il pittore Ligabue. Questa la motivazione della giuria: “è un film che, con lo stile essenziale della semplicità, mette a fuoco la sofferenza e il talento personalissimo di un uomo che, attraverso l’esplosione della sua creatività irrefrenabile, riesce a riempire il vuoto della solitudine e superare il disagio dell’emarginazione e della malattia mentale. Ma, oltre il racconto di un personaggio così straordinariamente ‘diverso’, è una riflessione sulle contraddizioni profonde di un mondo che – per dirla proprio con il suo straordinario protagonista – marcia a forte velocità in ogni direzione dimenticando ‘tutti gli storti, tutti gli sbagliati, tutti gli emarginati, tutti i fuori casta’, i Ligabue che sono in mezzo a tanta civiltà.”. 


Valeria Golino alla Premiazione Nastri D’Argento 2020 in Prada

Il momento clou è stata la premiazione a distanza di Pedro Almodovar, mattatore del cinema iberico con quarant’anni di carriera alle spalle, che ha conseguito un nastro speciale ‘europeo’ per il suo ultimo capolavoro ‘Dolor y gloria’ candidato a due premi Oscar e distribuito da Warnerbros Pictures, un film intenso e speciale, intimo e personale che riesce a mettere a nudo con delicatezza, la verità dei sentimenti più privati ma anche la forza delle passioni, e più di sempre racconto della vita nello specchio del tempo e fortemente autobiografico, con una straordinaria performance del grande Antonio Banderas.

Nastro d’oro per i suoi 50 anni di carriera come direttore della fotografia al mitico Vittorio Storaro, che ha firmato la fotografia anche del film ‘Un giorno di pioggia a New York’ di Woody Allen distribuito in Italia dalla Lucky Red di Andrea Occhipinti, che in barba ai benpensanti, ha sfidato l’ipocrisia di Hollywood portando sugli schermi europei l’ennesimo capolavoro del cineasta newyorkese. Storaro è molto celebre anche per la sua longeva collaborazione con Bernardo Bertolucci (sua la fotografia di ‘La luna’ e ‘Novecento’ come pure di ‘Ultimo tango a Parigi’) e per aver curato la fotografia di ‘Apocalypse now’ di Coppola e di ‘L’uccello dalle piume di cristallo’ di Dario Argento.



Fra i nastri di quest’anno merita una menzione speciale anche il grande regista Mimmo Calopresti che ha ottenuto un meritorio ‘nastro alla legalità’ per il suo monumentale e suggestivo ‘Aspromonte’ prodotto da Fulvio e Federica Lucisano in collaborazione con Rai Cinema e distribuito da Minerva, film molto apprezzato già nel 2019 che il cineasta italiano ha portato anche in Australia con enorme successo di pubblico e critica per il suo racconto di un anelito al riscatto sociale di un popolo intero. Il film brilla per la meravigliosa interpretazione di Marcello Fonte e di Valeria Bruni Tedeschi.



Infine è stato assegnato un premio speciale a Lorenzo Mattotti per ‘La famosa invasione degli orsi in Sicilia’. Fra i protagonisti dell’ultima edizione dei Nastri d’Argento svetta Toni Servillo che è stato premiato due volte, una per la sua strepitosa carriera di poliedrico attore dal talento ineccepibile (‘Il divo’ e ‘La grande bellezza’ fra gli altri ma anche ‘l’uomo del labirinto’, prova geniale) e l’altra come figura guida del documentario d’arte ‘Ermitage. Il potere dell’arte’ realizzato da Sky Arte, premiato come miglior documentario a tema artistico. Premiata anche l’eleganza dandy del giovane Giulio Pranno, interprete sensibile e brillante di ‘Tutto il mio folle amore’ di Gabriele Salvatores per il quale si è aggiudicato il premio Biraghi: alla cerimonia al Maxxi il giovane attore ha sfoggiato un outfit ruggine molto posh di Gucci completo di gilet e disegnato dallo stilista Alessandro Michele che sicuramente non offre fianco a critiche.



Hanno indossato capi firmati Emporio Armani Paola Cortellesi, premiata per ‘Figli’, Marco D’Amore premiato come miglior regista esordiente per ‘L’immortale’ e Claudio Santamaria vincitore del premio Nino Manfredi per ‘Gli anni più belli’ di Gabriele Muccino e ‘Tutto il mio folle amore’.

ALL YOU NEED TO KNOW ABOUT CHEMSEX : Pensi davvero sia solo divertimento?

Da Londra a Berlino, il chemsex è oramai uno dei fenomeni più diffusi nella comunità LGBTQ+ e non solo. 
Il Chemical Sex, come è stato definito dagli anglosassoni, non è altro che l’utilizzo di sostanze stupefacenti durante il sesso, con l’obiettivo di dare un piacere più prolungato. 
Pensare che questo fenomeno sia circoscritto a qualche piccolo gruppo di uomini e donne con un vissuto particolare e burrascoso è totalmente errato, il chemsex è alla portata di tutti. 


Tra manifestazioni, proteste e solidarietà online è da poco giunto al termine il Pride Month, molti sono stati i brand e le associazioni che in un periodo difficile come quello che abbiamo attraversato e continuiamo a vivere, si sono esposti a sostegno della comunità LGBTQ+. 


ASA (Associazione Solidarietà Aids Onlus) ha promosso l’apertura del nuovo sito web www.chemsex.it con lo scopo di sopportare ed informare la comunità sull’utilizzo di sostanze stupefacenti nel sesso. 

Concept & Art Direction – Francesco Vavallo
Photo – Dino Lucchese
Video – Alessandro Di Bella
Music – Cristiano Viola
Stylist – Giorgia Macrì / Melissa Musolino 
Model – Andrea Basile (Urban Models) 
                Salvatore Palma 
                Simone D’Errico 
                Lucio Melucci 

Apre a Milano Manintown Gallery

Nel cuore di Porta Venezia a Milano, in via Felice Casati 21, apre un nuovo spazio in cui convivono amore per la cultura, commercio e condivisione anche social. È MANINTOWN + PROGETTO NOMADE un concept dove la passione per la moda e il design si uniscono alla ricerca di inedite eccellenze e storie da raccontare. Il progetto è nato grazie all’unione di due realtà: da un lato MANINTOWN magazine, che esplora le passioni maschili fondato nel 2014 da Federico Poletti, dall’altro PROGETTO NOMADE, un nuovo contenitore itinerante che si ispira alla passione per l’arte, il design e la collezione di pezzi anni 50 di Christian Pizzinini e Antonio Lodovico Scolari.
Da questa sinergia si è sviluppato un nuovo format espositivo e narrativo curato nel visual design dall’art director e brand strategist Cecilia Melli



MANINTOWN NOMADE GALLERY vuole essere in primis un luogo di incontro, un piccolo salotto nel centro di Milano, dove si daranno appuntamento appassionati di moda, artigianato o design, ma anche addetti ai lavori e insider. Uno spazio dove ogni mese saranno in mostra selezionate eccellenze produttive nel campo della moda, arte e del design. Lo spazio ospiterà creativi italiani e internazionali che potranno esporre le loro produzioni, ma anche avere opportunità di networking grazie a presentazioni, piccoli happening e appuntamenti mirati.
Un piccolo ‘urban living room’ in cui ogni mese sarà affrontato un tema diverso con nuovi protagonisti.
Si parte all’insegna del design con una serie di pezzi selezionati da Nomade Gallery in partnership con TommasoSpinzi, interior designer e consulente specializzato nella decorazione di interni e nella progettazione di arredo. Oltre a essere un collezionista di arredi, automobili e moto italiane Mid-Century, Tommaso progetta anche pezzi in edizione limitata per gallerie e clienti. Per la parte moda – curata da Riccardo Bettoni –  è un brand mix con focus accessori con marchi che puntano sulla ricercaartigianalità e sostenibilità.



Troviamo 3QUARTERS, label di moda sostenibile fondato nel 2015 ad Atene, con particolare attenzione agli accessori riciclati. Ogni borsa è progettata e prodotta separatamente, le combinazioni di colore e materiale sono accuratamente selezionate e tutto viene realizzato a mano. E sempre la sostenibilità è protagonista grazie alle proposte abbigliamento di nuove realtà come Mikolaj Sokolowski e Yekaterina Ivankova, che riusa abiti vintage o materiali di stock cambiandone la forma per realizzare un prodotto di moda eco sostenibile. E non poteva mancare il beauty con le fragranze e linea corpo di PARCO1923, il profumo di una storia antica, fatta di boschi millenari, piante magiche e uniche al mondo. Dopo una lunga ricerca condotta da esperti botanici sulla combinazione olfattiva perfetta tra gli arbusti che crescono nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, nasce un’essenza speciale e una linea bodycare che affondano le radici nella storia di luoghi secolari.



Per gli occhiali due importanti presenze come VAVA, che si ispira al minimalismo e al movimento Bauhaus, guardando ad artisti come Sol Lewitt, Malevich o Josef Albers. E i modelli timeless di The Bespoke Dudes Eyewear, brand fondato da Andrea Viganò e Fabio Attanasio, il pioniere del blogging in temi di sartoria su misura. Per gli amanti dell’artigianalità tutta italiana da non perdere le calzature di CB Made in Italy – marchio fondato da Cecilia Bringheli – che punta su assoluta qualità e un concetto di chic-comfort. E ancora Kinloch con una selezione di foulard, stole avvolgenti, camicie e accessori in morbidi e pregiati tessuti che combina la passione sartoriale e Made in Italy con alta tecnologia per confezionare capi unici, prodotti anche in piccole serie o su misura. E infine tradizione e ricerca sono sinonimi per Alberto Gallinari che firma una sua collezione di gioielli sofisticati; il jewellery designer ha inoltre collaborato con Anita Treccani, esperta in
incisione e decorazione, per alcune suggestive stampe ispirate dalle sue creazioni.


Il cinema e Netflix celebrano l’identità gay

Riflettori puntati sul cinema rainbow, come si addice ai veri cinefili nel mese del Gay Pride. Mentre in un Parlamento rissoso da far west si discute il primo disegno di legge contro l’omofobia proposto dall’ottimo senatore del PD Alessandro Zan e il giornalista de ‘L’Espresso’ Simone Alliva pubblica la sua meritoria inchiesta ‘Caccia all’omo’ trasformata in libro sugli episodi italiani di omofobia di cui chissà perché non si parla mai, su miocinema.it, la piattaforma di cinema in streaming ideata da Luckyred e guidata dal suo illustre fondatore Andrea Occhipinti, approda una rassegna molto suggestiva che chi scrive consiglia a tutti i lettori: ‘Pride’.


Moonlight

Si tratta di un ‘rivediamoli’ abilissimo, orchestrato ad arte per vedere o rivedere classici a tematica LGBT che non hanno mancato di emozionarci in passato: da ‘La vie d’Adèle’ a ‘I segreti di Brockeback Mountain’, da ‘Pride’ a ‘Stonewall’, da ‘i ragazzi stanno bene’ a ‘Carol’, da Tomboy a Weekend, da ‘Eisenstein in Messico’ a ‘Milk’, e molti altri bellissimi titoli. “Ho sempre scelto i film che distribuisco da anni con la ‘Luckyred’ in base alla reazione emotiva che suscitano in me”, ha dichiarato Andrea Occhipinti che ha prodotto anche il bellissimo film su Stefano Cucchi ‘Sulla mia pelle’, un atto di denuncia contro la barbarie liberticida della polizia. E aggiunge: “Ho scelto di organizzare questa rassegna non solo perché sono openly gay da molti anni ormai, ma anche perché sono film che appassionano tutti secondo me, non solo il pubblico queer perché parlano il linguaggio universale del cinema”.



E Vladimir Luxuria, intervistata sulla rassegna di Miocinema ha dichiarato: ”il gay pride storicamente nasce dai moti di Stonewall a New York nel 1969 in cui per la prima volta un gruppo di trans del Greenwich Village ebbero la meglio sulla polizia omofoba, oggi siamo di nuovo in un periodo oscurantista in cui i diritti faticosamente conquistati dai gay in tutto il mondo sono in pericolo a causa del sovranismo più becero, siamo di fronte a un regresso: in Egitto per esempio Sarah Hijazi si è tolta la vita a 30 anni perché è stata umiliata e seviziata nelle prigioni del suo paese solo per aver sbandierato il vessillo arcobaleno in un concerto. Ebbene questo ci dà la percezione di quanto sta accadendo: dedichiamo a Sarah questa bella rassegna di cinema alto e di spessore che mette le ali alla nostra immaginazione e benedice la tolleranza e l’umanità”. Appuntamento quindi su miocinema anche con ‘Matthias e Maxime’ il nuovo film di Xavier Dolan, già enfant prodige del cinema francese e già testimonial di Louis Vuitton. Nel suo ultimo film presentato a Cannes, il regista di ‘Mommy’, ‘Tom à la ferme’ e ‘J’ai tué ma mère’, torna ad approfondire i temi a lui più cari: la famiglia, la ricerca della propria identità sessuale e le relazioni fra generazioni diverse.

Nella gallery: foto 1 e 2 serie tv Sex Education, foto 3 e 4 due pezzi della capsule collection di JW Anderson

Intanto mentre l’osannato stilista agender JW Anderson rinverdisce i fasti del mito erotico gay di Tom of Finland, simbolo della ‘clone generation’ anni ’70, e Versace, Diesel, Etro, Eastpak, Asos, Philosophy di Lorenzo Serafini e altri top brands del lusso dedicano originali e ghiotte capsule collection al Pride Month e alle sue festose celebrazioni seppur virtuali in tutto il mondo, confermando l’impegno costante del pianeta fashion a favore dell’inclusione e di tutte le diversità, anche Netflix fa la sua parte. La più grande e prestigiosa piattaforma mondiale di streaming online, che con le sue produzioni esclusive diffuse in 190 paesi del mondo ha allietato la nostra difficile quarantena, propone un ampio e succulento ventaglio di opzioni per gli estimatori del cinema a sfondo LGBT: Sex Education (acuto, garbato ed esilarante, una vera chicca), Special (unica stagione finora ma aspettiamo il sequel), Elite, La casa de Papel (acclamatissimo e monumentale, un vero gioiello), Toyboy, Sense8, Dynasty (un’apoteosi del glamour anni ’80 da vedere anche per i bellissimi abiti di scena firmati Gucci, Balmain, Dolce&Gabbana, Tom Ford e Versace), Hollywood e molte altre bellissime serie televisive.


In particolare ci soffermiamo su Elite: una serie tv da cardiopalma in tre stagioni che racconta il dramma dell’esclusione sociale e gli intrighi sentimentali in una scuola privata riservata ai rampolli della ‘elite’ spagnola di oggi. La lotta di classe e le liaison a sfondo omoerotico si intrecciano inestricabilmente in una raffica di colpi di scena, assolutamente da non perdere, incentrati sull’ambiguità del bel Polo, figlio di una coppia lesbo. Gli attori, giovani ma di grande talento, Jaime Lorente, Miguel Herràn, e la bellissima Marìa Pedraza, sono in parte gli stessi che spiccano anche in altre serie Netflix di enorme successo come ‘La casa de papel’ un autentico capolavoro di suspence e di fiction interpretato fra gli altri da Alvaro Morte (il professore), Itziar Ituno, Miguél Herràn, Rodrigo De la Serna (formidabile nel ruolo del rapinatore gay Palermo) e Ursula Còrberò (Tokyo) che sembra una Lara Croft rediviva.

Affronta in parte la tematica rainbow anche ‘Toyboy’ un thriller in 4 stagioni che rivela le trame oscure della upper class spagnola contro uno stripper professionista, l’aitante Hugo (Jesùs Mosquera), colpevole di essersi invaghito di una avvenente miliardaria arida e senza scrupoli, Macarena Medìn (Cristina Castano). Nel plot si dipana la love story del figlio di Macarena, il fragile Andrea dall’anima dark (Juanjo Almeida) e il bellissimo Jairo (Carlo Costanzia), spogliarellista latino muto e sensibile.

Notevole anche Hollywood, la serie prodotta e ideata da Ian Brennan e da Ryan Murphy (lo ricordiamo per Glee e Nip/Tuck che abbiamo amato molto) in cui campeggia una versione altamente idealizzata del giovane Rock Hudson, umiliato dal suo manager che si aggira fra i leggendari party queer di Cole Porter e George Cukor che attiravano una ridda di disponibili giovanotti. La serie ambientata negli anni ’50 racconta l’odissea sociale e sentimentale di un gruppo di aspiranti attori, registi, sceneggiatori alle prese con i pregiudizi della mecca del cinema a stelle e strisce in cui imperava all’epoca il Codice Hays. E così i protagonisti, tutti bravissimi, da Darren Criss a David Corenswet, da Patti LuPone a Jake Picking (nel ruolo del giovane Rock Hudson), si dibattono in un mondo dominato dai tabù sul genere e il colore della pelle, alla ricerca di un avvenire concreto che superi le barriere sessuali e razziali. Una serie attualissima nell’epoca dei tumulti per l’assassinio di George Floyd in America. Buona visione.

Instagram: @enricomariaa

Jw Anderson dedica una capsule collection al Re dell’omoerotica Tom Of Finland.

In occasione del Pride Month, il creatore e fashion designer Jonathan Anderson lancia una nuova capsule collection in edizione limitata, ispirata ai disegni iconici di Tom of Finland, noto illustratore e disegnatore di di arte omoerotica in cui raffigura uomini muscolosi archetipi della mascolinità così come veniva vista dalla comunità omosessuale a fine XX secolo. 

La capsule collection comprende una tote bag in feltro con manici in pelle e una visiera in neoprene stampato, entrambi caratterizzati un disegno del 1958 della serie “The Saddle Thief” una delle opere meno conosciute dell’artista Finlandese ma che hanno catturato l’attenzione del designer che ha affermato “Colleziono molti tipi di arte, ma i disegni sono sempre stati una passione”, in merito alla sua ispirazione. “E come omosessuale e designer, Tom of Finland mi ha sempre affascinato. Prendere i suoi disegni ed utilizzarli nella mia collezione è un po’ un sogno diventato realtà.”


Durk Dehner amico di Tom ed attuale presidente della Fondazione Tom Of Finland afferma che che “Mi fa molto piacere vedere designer di talento che utilizzano il lavoro di Tom, specialmente in un’espressione così amorevole e vivace. Tom ha sempre desiderato che ciò che faceva fosse edificante e che lavorasse in maniera innovativa. Con Jonathan Anderson, lo spirito dell’artista è portato avanti con gioia “.

Anche l’iconico portachiavi Penis di JW Anderson si trasforma con pelle di vitello nera e borchie degne di un viaggio a Folsom.

La collezione dedicata a Tom of Finland è disponibile dal 22 giugno su JWAnderson.com e presso il flagship JW Anderson di Soho a Londra. 

Photos courtesy of JW ANDERSON

Bienvenue Monsieur Williams!

Dall’urban-streetwear del brand 1017 ALYX 95 M alla storica maison francese Givenchy, LVMH accontenta ancora una volta, dopo l’arrivo di Virgil Abloh a Louis Vuitton, la richiesta della Generazione Z e gran parte dei Millennials. 



Matthew Williams, classe ’85, sostituisce Claire Waight Keller come direttore creativo di Givenchy, la storica maison parigina adotta una svolta moderna ed innovativa con la visione minimalista ed urbana del designer americano. 
Autodidatta, Mr Williams è stato direttore artistico per Lady Gaga e Kanye West collaborando con artisti come Drake (che lo cita in alcune sue recenti canzoni) fino alla fondazione del suo brand 1017 ALYX 95 M che porta il nome della figlia. 



Candidato tra i finalisti del premio LVMH per giovani designer, Matthew Williams dal 2016 continua a stupire le nuove generazioni con una visione contemporanea ed ecologica della moda, avanguardista ed esperto del tessuto con le sue ultime collezioni ha spopolato su ogni social media, divenendo precursore di una nuova “Streetwear wave”, conquistando top model come Bella Hadid e Kendall Jenner. 



Sono molto felice e grato a LVMH per avermi dato questa possibilità, per me è un sogno che si realizza e non vedo l’ora di iniziare questo percorso con il team di Givenchy” afferma Mr. Williams dopo la comunicazione ufficiale di Sidney Toledano, presidente e Ceo di LVMH Fashion Group, per cui attendiamo con ansia la presentazione della sua prima collezione che si terrà ad Ottobre.

“L’Italia che tace si è svegliata! BLM è giustizia”

Che tu sia tornato a casa completamente bagnato dalla pioggia Milanese o che per le strade di Roma, Bologna, Pisa e molte altre città tu abbia alzato un pugno chiuso al cielo, hai cambiato qualcosa. 
L’Italia che spesso tace, si nasconde ed accenna consensi questa volta è scesa in piazza per una giusta causa, il razzismo è un reato a tutti gli effetti, la violenza è una condanna e il potere di coloro che governano le società e regolano la libertà non può rimanere in silenzio innanzi alla richiesta di equità ma soprattutto rispetto. 
George Floyd probabilmente non immaginava che un giorno avrebbe mosso la coscienza addormentata di intere nazioni, ma ha pagato questo prezzo con la vita, senza respiro. 
“Black Lives Matter” non è un semplice movimento in trend sui social network, non è solo una rivolta contro uno il potere ma è un vero e proprio manifesto liberale, di giustizia e di condanna verso chi rimane in silenzio. 
Questa manifestazione di giustizia e rispetto è solo l’inizio di una rivolta sociale, chi tace è complice. 



Foto di Andrea Pascale

Rivendicare un cambiamento: le proteste dei brand contro il razzismo

Anche la moda manifesta la propria solidarietà al movimento Black Lives Matter, nato nel 2013, per combattere il razzismo efferati gesti compiuti dalla polizia nei confronti di Travyon Martin. Oggi le proteste si riaccendono dopo l’uccisione di George Floyd, in Minneapolis. 

Al centro del dibattito la discriminazione razziale, precisamente quella dei neri, oggi il fulcro delle proteste che in tutto il mondo stanno scoppiando. Non solo tra le strade di molte città degli Stati Uniti, ma anche sui social dilaga la protesta: per l’occasione è stato creato l’hashtag #BlackOutTusday, con feed di Instagram in cui compaiono foto completamente nere, in segno di solidarietà. 

Anche il fashion system ha adottato le proprie forme di protesta postando sui social, frasi, immagini, sfondi neri: dai brand del lusso fino a quelli del fast fashion. Tutti uniti nel manifestare il proprio intento egualitario, di unicità e fratellanza con messaggi di inclusione, rispetto, cambiamento. Un cambiamento che il mondo intero oggi grida disperatamente. Ed è proprio a partire dalla moda, dall’abbracciare i valori a lei connessa, che questi messaggi debbano arrivare a tutto il pubblico. 

Da Prada che intende combattere ogni ingiustizia, a Valentino che si schiera apertamente con il movimento, o ancora Versace che rivendica l’uguaglianza, la diversità e l’inclusione con un post che dice “No al razzismo”. C’é stato anche una voce unica, quella della moda, che tocca tutto il mondo: Dior e il suo grido anti razziale, Saint Laurent chiama in causa il rispetto. Un settore come la moda deve essere in prima linea su questioni sociali come queste, sulla diversità e sul genere, a favore delle minoranze che in questo momento chiedono aiuto con tutte le forze. Louis Vuitton con un video esorta al cambiamento, alla libertà e alla pace.

Anche i brand dello sport si schierano a favore delle proteste: Nike pubblica un video emozionale con frasi che esortano al non accettare alcuna forma di razzismo, Adidas esorta tutti a unirci per combattere contro razzismo e violenza. 

Anche i marchi popolari tra i giovani non sono da meno, anzi: hanno creato una maratona con tanto di donazioni tramite i social, e non mancheranno contributi futuri da parte dei brand del fashion system. 

Il mondo impone un cambiamento epocale verso l’unione tra i popoli, la fratellanza e la pace, ora più che mai. Ci aspettiamo che la moda sia tra i primi un promotore del cambiamento epocale.

Mina: 15 curiosità sulla grande e misteriosa cantante

Mina è una grande e indiscussa cantante che ha fatto la storia della canzone italiana. Nasce a Busto Arsizio il 25 Marzo del 1940, a soli tre anni la famiglia si trasferisce a Cremona. A 13 anni il padre la iscrive alla Canottieri Baldesio ed è qui che dimostra di avere talento.

Quest’anno compie 80 anni ed è anche conosciuta come la “Tigre di Cremona”.

Le sue canzoni più famose sono senz’altro: Ancora – Se telefonando – Amor Mio.

15 curiosità su Mina

La vita privata e professionale di Mina è anche piena di curiosità ve ne lasciamo ben 15 da leggere.

1. Mina durante la sua carriera ha venduto oltre 150 milioni di dischi durante tutta la sua carriera.

2. E’ riuscita a imporsi nella televisione italiana negli anni sessanta, nonostante l’ostracismo subito per la nascita del suo primo figlio Massimiliano, avuto da un uomo già sposato. Grande scandalo nell’Italia perbenista degli anni sessanta.

3. Ha inciso dischi in varie lingue, fra queste vi è anche il turco potete trovare il video di Mina su youtube.

4. Ha continuato la sua carriera discografica anche essendosi ritirata dalle scene all’apice del suo successo. Il ritiro risale all’ormai lontano 23 Agosto 2978.

5. E’ stata tra le prime cantanti italiane, ad apparire in diretta streaming agli inizi degli anni 2000, mandando in tilt server per le troppe persone collegate per ammirarla.

6. Mina fu la prima artista in Italia ad indossare la minigonna in spettacoli televisivi e nei concerti, qui durante il programma televisivo Doppia coppia nel 1970.

7. Alla fine degli anni sessanta rifiutò l’invito di Frank Sinatra di cantare in America, per la sua fobia di prendere l’aereo, negandosi un successo oltre oceano.

9. E’ molto superstiziosa, con un attenzione maniacale evita ogni possibile gesto scaramantico.

10. Ha la doppia cittadina Italiana e Svizzera, risiede a Lugano dal 1980.

11. Nel 2018 è diventata bisnonna per il suo primo pronipote Axel, avuto dal figlio di Massimiliano Pani

12. Ha avuto due figli da due differenti uomini.

13. Ha inciso più di 1560 canzoni

15. E’ una donna molto timida nonostante la sua avvenenza fisica

16. E stata anche attrice tra gli anni 60 e 70 partecipando a molti film in voga in quel periodo i musicarelli

Infine come forse già saprete Mina e Celentano sono davvero grandi amici, anche se in passato qualcuno provò a dire che fossero amanti.

#vocealtalento, il podcast di Mondoffice a sostegno della cultura

Mondoffice, azienda italiana leader nell’e-commerce di prodotti e servizi per ogni ambiente di lavoro e professionalità, lancia il podcast #vocealtalento disponibile dal 15 Maggio su Spotify, Spreaker, Apple Podcast e Google Podcast, affermando la sua volontà di sostegno ai giovani talenti della recitazione e alla narrazione italiana di qualità.

https://open.spotify.com/show/3cdpQy1yO3Pc2mn8pBDUr4?si=2yYPcgEeQYSiwyxgCMNttQ%20

Da sempre attenta ad ogni esigenza legata al mondo professionale, Mondoffice ha coinvolto 10 professionisti da poco diplomati alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi, per realizzare un primo ciclo di racconti brevi, narrati via podcast, sulla vita di variegate attività e spazi di lavoro. #Vocealtalento riconferma l’attenzione di Mondoffice al merito, alla cultura, ad un settore, quello dello spettacolo, fortemente penalizzato dalle misure della pandemia, e al suo target primario, le persone al lavoro, in un momento storico in cui esigenze personali e professionali interagiscono in modo sempre più stretto.

I 10 episodi di #vocealtalento saranno programmati sulle piattaforme di podcast, sui social e sul blog Mondoffice dal 15 maggio. Apre la programmazione un episodio iconico della vita d’ufficio: “Fantozzi” di Paolo Villaggio, a cui seguiranno 9 racconti di autori del calibro di Sveva Casati Modignani e Andrea Camilleri. Un’esperienza di ascolto rivolta agli smart worker, a un momento di condivisione in famiglia o per chi ha voglia di trasformare il tragitto casa-lavoro in un viaggio nella narrazione di qualità. Firma il progetto Swan&Koi, impresa milanese di mktg e comunicazione, associata UNAcom.

Hennessy lancia la sua nuova piattaforma digitale

Luoghi, persone, Savoir faire attraverso una serie di contenuti che uniscono arte, intrattenimento, web series live e TUTORIAL, questa l’essenza del nuovo sito di Hennessy, maison tra leader nella produzione di cognac. Nasce hennessy.com. 

Un hub digitale globale per rimanere in contatto con i propri seguaci, è questo il motivo che ha spinto la maison Hennessy a creare un sito web che conta già tante visualizzazioni.  “Il nuovissimo Hennessy.com – spiega Laurent Boillot, Presidente e managing director della maison- rafforzerà le capacità di interazione e scambio con la nostra community: dall’illustrare come nasce un cognac allo svelare collaborazioni entusiasmanti con personalità artistiche importanti, provenienti da ogni campo creativo”.

Tra le collaborazioni con diversi artisti si possono ammirare: il pezzo monumentale creato dall’artista Zhang Huan per il Capodanno cinese, le limited Edition di street artists come Felipe Pantone e Vhils, il regista Ridley Scott solo per citarne alcuni. 

Insomma una novità per tutti gli appassionati che sicuramente vi terrà incollati al vostro schermo grazie alle tante news che Hennessy veicolerà attraverso la sua nuova piattaforma con contenuti che sveleranno i segreti e il know how dietro l’arte della creazione del cognac.

Ma non solo, la maison vi porterà anche attraverso l’originale mondo dei cocktail, con tutorial e masterclass che sveleranno particolari dell’arte della miscelazione e nello specifico su come creare cocktail storici anche a casa. 

Fare un film a casa contro la noia: il progetto di ASVOFF LOCKDOWN FILM FESTIVAL

“A shades view on fashion film” questo il significato della sigla ASVOFF, evento nato nel 2008 con l’intento di creare un nuovo genere di film, quello Del Fashion Film. Oggi, in occasione, del lockdown mondiale lancia un’iniziativa a cui possono partecipare tutti, ma online questa volta.

Diane Pernet, critica di moda e mente creativa del Festival, invita tutti a creare un film fai-da-te durante la quarantena con l’intento di comunicare in modo artistico scene di vita quotidiana. “Rendetelo personale – raccomanda Diane Pernet – come se lo stesse facendo per la vostra famiglia e i vostri amici. Può essere tutto ciò che cattura ciò che state vivendo durante il blocco. Fuori dalla finestra, il cane, il gatto, il marito, il fidanzato, la compagna, una figlia” ha spiegato. 

La scadenza è prevista per il 14 maggio e il filmato potrà essere girato anche con uno smartphone. Diane Pernet invita anche a disporre dei diritti di pubblicazione per la musica inserita nel video che può avere una durata libera che va dai 30 secondi ai 9 minuti.

Per gli utenti che intendono prendere parte al progetto è necessario cliccare sul link ASVOFF LOCKDOWN MOVIE in cui si potrà  scaricare il modulo e compilarlo.

Il video verrà pubblicato sulla Network FNL (app disponibile su Android e iOS) per il voto di People’s Choice, cioè scelti dal pubblico. Inoltre, i film selezionati verranno caricati su FNL e su www.ashadedviewonfashionfilm.com.

Intanto, per scoprire chi sono tutti i finalisti in gara seguite il profilo ufficiale @asvoff. 

Mettetevi a lavoro e create il vostro fashion film per immortalare questo periodo, difficile, ma raro. 

Candlelight Memorial, la memoria accende la rinascita

ASA-Associazione solidarietà Aids / ALA onlus Milano / Anlaids sezione Lombarda / Arcobaleno Aids / CIG Arcigay Milano / Fondazione Lila Milano Onlus / Milano Check Point / NPS Lombardia / Plus Onlus e HIV-Education saranno uniti virtualmente domenica 17 maggio 2020 per il Candle Light Memorial.

L’International AIDS Candlelight Memorial si tiene la terza domenica di maggio in 115 Paesi ed è un momento per ricordare le tante vittime dell’AIDS, un’opportunità per onorare coloro che hanno dedicato la propria vita ad aiutare le persone colpite dall’HIV e per mobilitare le nostre comunità esprimendo solidarietà e fratellanza. 

Impossibile in questa giornata non ricordare anche alle vittime del Covid-19, un nemico invisibile che ci ha mostrato quanto potente possa essere la forza dell’impegno sociale. Per proteggere le nostre famiglie e le nostre comunità da una pandemia ancora in corso, le iniziative di quest’anno non prevedranno assembramenti ma non per questo saranno meno pubbliche e luminose. 

Non saremo sole e soli, saremo tutte e tutti uniti nel ricordo. Per questo abbiamo scelto un hashtag di speranza #LaMemoriaAccendeLaRinascita per tutte le azioni che daranno vita al CandleLight Memorial di domenica 17 maggio.

Scopri come partecipare all’evento postando una tua memoria o foto sugli account Facebook e Instagram @laMemoriaAccendeLaRinascita e seguendo la diretta facebook che racconterà la nostra iniziativa, alle 17:00 sulla pagina FB di @MilanoPride;

In qualunque modo sceglierai di esserci, faccelo sapere taggando la pagina Instagram @laMemoriaAccendeLaRinascita e utilizzando gli hashtag #CandleLightMemorial2020 e #LaMemoriaAccendeLaRinascita

Chi è ricordato non muore mai.

Unisciti a noi mentre illuminiamo il mondo in questi tempi difficili.

SCARICA IL COMUNICATO E SCOPRI COME PARTECIPARE ALL’EVENTO.

Tommy Hilfiger contro Covid-19

10.000 T-shirt classiche bianche a supporto dello sforzo sanitario pubblico in Europa e negli Stati Uniti. Questo è il contributo rivolto agli operatori sanitari impegnati nell’assistenza ai pazienti affetti da COVID-19: i loro Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) possono infatti generare un calore tale da spingerli a cambiare fino a tre T-shirt in un turno. 

Questi aiuti rientrano nell’impegno della società a favore dei soggetti e delle comunità colpite dalla pandemia globale di coronavirus. 

Per dimostrare la sua solidarietà agli operatori in prima linea, Tommy Hilfiger lancerà anche una capsule collection in edizione limitata di T-shirt e felpe, disegnate in collaborazione con il proprio pubblico. I fan del brand la scorsa settimana hanno potuto visitare le pagine Instagram @TommyHilfiger @TommyJeans e votare i loro modelli preferiti.

Le proposte vincenti saranno presentate a maggio e potranno essere successivamente acquistate sul sito tommy.comin alcuni mercati selezionati. Il 100% degli incassi sarà devoluto alla sfida globale contro il COVID-19.

“Queste circostanze straordinarie chiamano in causa ognuno di noi, perciò rimanere uniti è il modo migliore per andare avanti”, ha dichiarato Tommy Hilfiger. “Anche noi vogliamo dare il nostro contributo e assistere chi ne ha più bisogno. Il nostro spirito di determinato ottimismo è oggi più presente che mai. Incoraggiamo tutti a rimanere a casa per continuare a sostenere coloro che si stanno prendendo cura di noi”. 

“Self-isolation can’t stop creativity”

Quando tutto si ferma e si è vittima di una realtà che ha segnato profondamente il nostro quotidiano, l’unica via di fuga è la mente; non importa che tu sia un pilota, un paracadutista o un cameriere perché con la creatività puoi fare ciò che vuoi. 

Se l’arte non conosce epoca o pandemia, gli artisti in questi mesi di lockdown hanno affrontato un cambiamento radicale nel proprio processo creativo, per questo motivo in queste settimane abbiamo chiesto a giovani designer, stylist, fotografi e modelli che ogni giorno sono a stretto contatto con il mondo fashion di raccontarci cosa, ma soprattutto come, stessero affrontando l’isolamento.

In ordine di apparizione: 

–   GIORGIA ANDREAZZA (@centodiciassete – DESIGNER for @giorgiandreazza) 
–   LEONARDO PERSICO (@leonardopersico – STYLIST) 
–   LIZA PLOTNIKOVA (@liza_plotnikova__ – MODEL)
–   MARCELLO ARENA (@marcello_arena – PH)
–   NICOLE VALENTI (@nicolevalenti – DESIGNER for @valenti_official) 
–   UMBERTO MANCA (@umberto_manca – MODEL)

“Questo progetto è dedicato a tutti i giovani ragazzi che nella vita sognano di poter lavorare a stretto contatto con il settore fashion e che in questo difficile periodo stanno cercando di mantenere vivo questo mondo, partendo dalla loro creatività.”

Fashion editor: Francesco Vavallo @francesco_vavallo
Film by Simone Santus @simomlrcw
Powered by @lookmi.it

Brand alert: Prada

Una news per gli amanti del mondo Prada: dal 7 maggio il drop mensile di Prada Timecapsule è online, solo per 24 ore. 

Cinquanta articoli in vendita, solo per un periodo limitato di tempo, attraverso la nuova piattaforma e-commerce Prada, già presentata in altri paesi e in fase di estensione secondo il calendario di rilancio del nuovo sito prada.com 

In vendita, per la serie lanciata oggi alle ore 15:00,  la classica camicia boxy in stile hawaiano, elemento essenziale del guardaroba targato Prada, oggi in versione unisex con stampe. 

La camicia è in popeline bianca, a maniche corte con bottoni in madreperla e con vestibilitá oversize. La stampa a contrasto si ispira  alle corse automobilistiche. Il motivo della stampa “May”, inoltre, è ispirato a un tema relativo al mese di lancio e include un numero che identifica l’edizione limitata 1/50, 2/50 ecc…

 Il successivo drop è in programma per giovedì 4 giugno 2020.

#InsiemeSiamoPiùForti

Un video per invitare le piccole-medie aziende della moda a riunirsi: insieme saremo una delle più grandi aziende d’Italia

Made in Italy significa eccellenza, resa possibile dal lavoro eccezionale fatto ogni giorno all’interno di un’estesa rete di aziende piccole e medie della moda. La pandemia globale ci ha però messi davanti a un momento di pausa, nel quale ci siamo resi conto che le nostre realtà non sono isolate, ma parte di un’unica grande comunità. Un universo di persone che condividono sfide imprenditoriali ma anche sogni, come quello di poter rappresentare l’eccellenza italiana nel mondo.

Dal movimento #InsiemeSiamoPiùForti – partito in modo spontaneo da migliaia di PMI italiane di cui WHITE si è fatto portavoce –  è nato il manifesto che è diventato ora un video emozionale.  Il concept del video, sviluppato dall’agenzia creativa MM Company, ripercorre le diverse filiere produttive del fashion per lanciare una riflessione su come ripensare l’intero sistema. Dalle scene quotidiane del lavoro in azienda a quelle più creative, il video vuole raccontare l’alchemica combinazione di elementi che compongono il Made in Italy: creatività, patrimonio culturale, lavoro di squadra, produzione qualitativa, idee.  

“L’eccellenza del Made in Italy, del quale WHITE è indiscusso ambasciatore, è resa possibile da quattro pilastri: artigianalità, design, autenticità e capitale umano – racconta Marco Magalini, art director dell’agenzia di consulenza creativa MM Company –. In questo video abbiamo cercato di condensare questi aspetti, lanciando un messaggio chiaro: ‘da soli siamo già eccellenti, ma assieme saremmo straordinari’. Il che non significa perdere la propria identità e autonomia come piccola azienda, ma associarsi permetterebbe agli imprenditori piccoli e medi di affrontare con un potere contrattuale maggiore certe istanze comuni”. 

Il percorso nelle eccellenze produttive italiane vede Milano come capitale da cui ripartire per la rinascita economica. E si conclude con un messaggio che diventa anche un appello: “Uniamoci ora, per formare una delle più grandi aziende d’Italia”.

#INSIEMESIAMOPIÙFORTI

Per info e unirti al movimento:

http://www.whiteshow.com/insieme/

ART & CO.: Il lockdown trasforma lo spazio espositivo in stanza virtuale

​Lo scorso 9 marzo presso gli uffici Crescenzi & Co. si sarebbe dovuta tenere la personale del famoso fotografo e art director, ​Pablo Arroyo​. Le cose purtroppo sono andate diversamente a causa dell’emergenza ​COVID-19​.

Dopo un rinvio lungo più di un mese, grazie alle competenze nell’organizzazione eventi e le moderne tecnologie disponibili, la mostra si sposta in rete per creare uno spazio ​Art & Co. virtuale, tridimensionale, nel quale poter entrare fisicamente per ammirare le foto di ​Pablo Arroyo​.

Questo è un esempio di come un’agenzia di ​Live Communication stia cercando di reagire alla ​crisi del settore degli eventi, tra i più colpiti e penalizzati dall’emergenza Coronavirus e dalle conseguenti misure di sicurezza, come il ‘social distancing’, che caratterizzeranno le nostre abitudini per molto tempo.

Dalle 18.30 alle 19.30 di venerdì 10 aprile sarà possibile accedere al vernissage attraverso qualsiasi dispositivo (connesso ad una rete internet) utilizzando il link che sarà pubblicato lo stesso giorno ​sui social di Crescenzi & Co​. Una volta entrati nella pagina sarà sufficiente inserire il proprio nome e scegliere il proprio avatar per ​muoversi in 3D all’interno della stanza, comunicare con gli altri ospiti, farsi un selfie e ovviamente ​ammirare le opere dell’artista. La capienza massima sarà di 50 invitati​.

Art & Co. ​è un progetto Crescenzi & Co.,​ agenzia innovativa fondata nel 2014 da Luca Crescenzi e Michele Modica che offre soluzioni per gli eventi e la comunicazione. ​Art & Co. ​è naturale espressione della visione artistica dell’agenzia. ​Luca Crescenzi e ​Michele Modica hanno così creato uno spazio espositivo all’interno dell’ufficio col triplice obiettivo di ​animarne gli spazi, sostenere progetti artistici e stimolare creatività​. In questa occasione, e probabilmente per altre occasioni future, ​Art & Co. ​si svilupperà anche virtualmente.

Le opere di ​Pablo Arroyo saranno comunque esposte all’interno degli uffici ​Crescenzi & Co. fino a lunedì 6 luglio 2020​. Nella sezione ​Art & Co. del nostro sito ​www.crescenziandco.com è possibile vedere una breve selezione delle fotografie, fissare un appuntamento per una visita dal vivo (quando sarà permesso) e richiedere informazioni per l’acquisto.

La sua personale, intitolata ‘​10.04.20​’, racconta la fascinazione per la fotografia in bianco e nero, dalla grana aggressiva, a volte sporca, dall’assenza di ritocco, dal mood dark, notturno, e per i visi particolari. Fotografare soggetti maschili è sicuramente più facile, più immediato, ma non è una sua priorità, solo un caso.

“I social media e le nuove tecnologie, hanno reso la fotografia estremamente popolare e accessibile. Patinata, perfetta, super ritoccata – racconta ​Pablo Arroyo – Da fotografo professionista ho deciso di allontanarmi da quel tipo di immagine per lavorare su uno stile e una tecnica più articolata, che appartiene più al passato. Ne pulito, ne perfetto”.

Pablo Arroyo ama realizzare fotografie di moda, ma non necessariamente legate a questa perché spesso vincolate alla necessità di mostrare i capi d’abbigliamento in funzione della vendita, in una perfezione quasi artificiale.

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COVID-19, monitorare i cittadini ma senza oltrepassare i limiti

La tempesta perfetta sembra ergersi dinanzi a noi. L’emergenza sanitaria che l’Italia sta vivendo, come il mondo intero, ci trasporta verso una dimensione inedita, in cui le nostre certezze da nipoti e pronipoti del secondo dopoguerra si paralizzano davanti alle insidie e alle ansie generate dal nuovo Coronavirus.

Un nemico invisibile quanto capace di mettere in discussione i diritti e le libertà che sino ad oggi sono stati i pilastri della nostra democrazia. Come fosse un processo di fusione nucleare, i diritti e le libertà garantiti dalla nostra Costituzione collidono tra loro per dare forma a nuovi paradigmi.

In forza dello stato di emergenza, dunque, al fine di tutelare il diritto alla salute del singolo e della collettività(art. 32 Cost.), il Governo ha gradualmente limitato il diritto di circolazione e soggiorno dei cittadini sul territorio nazionale e internazionale (art. 16), il diritto al lavoro (artt. 4, 35 e ss. Cost.), la libertà di culto religioso (art. 19), il diritto di riunirsi in pubblico e di manifestare e le attività sindacali (artt. 17 e 39), il diritto di sciopero (art. 40), il diritto di agire e difendersi in giudizio (art. 24), il diritto di sposarsi e creare una famiglia (art. 29), il diritto all’istruzione (artt. 33 e 34), la libera iniziativa economica (art. 41), il diritto di proprietà (art. 42 e ss.) e il diritto di voto (art. 48 e ss.).

Una compressione dei diritti e delle libertà che richiede un’attenzione da parte di tutti i cittadini e non dei soli addetti ai lavori. Infatti, non è concepibile un restringimento del raggio di tutela delle libertà costituzionali dei cittadini in nome di una seppur grave emergenza sanitaria, in totale assenza di qualsivoglia garanzia dal potere.

Le ragioni sono da rinvenirsi nella natura insita nello stato di necessità che, per definizione, deve avere una portata limitata nel tempo. Tale limitazione deve prefigurare una salvaguardia della sfera personale dell’individuo nella sua dimensione umana in tempo di normalità.

Perché quando l’emergenza passerà, la libertà e dignità dell’uomo dovrà uscirne indenne per consentire a tutti noi di poter ripartire e di lasciarci alle spalle questi momenti tragici il più veloce possibile.

Una delle considerazioni assunte da una parte della classe politica del Paese, negli ultimi giorni, consiste nella necessità di sospendere le norme sulla privacy vigenti nel nostro ordinamento. Una tendenza pericolosa che mina proprio la dignità umana, in nome di uno stato emergenziale che tra emotività e frustrazione annebbia la mente di coloro che dovrebbero guardare oltre la quarantena.

A ciò si aggiunga che tale posizione denota una scarsa consapevolezza della normativa e, ancor più rilevante, una totale mancanza di sensibilità sulla materia e sulle radici di questa. È necessario, infatti, ribadire che il diritto alla privacy è un diritto fondamentale sancito dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea e dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo.

La tendenza a voler “sospendere” o – nella declinazione più garantista – “derogare” le norme sulla protezione dei dati sorge dalla necessità di monitorare gli spostamenti dei cittadini sul territorio nazionale. Questo controllo vuole essere un potente mezzo con il quale contrastare la diffusione del contagio da Covid-19.

App dedicate, braccialetti, monitoraggio tramite GPS, triangolazione tramite celle telefoniche e droni: gli strumenti a disposizione sarebbero tantissimi e, oggi, il Ministero dell’Innovazione è al lavoro per fare sintesi e realizzare quanto necessario.

Un controllo sistematico dei cittadini non poteva non interessare l’operato dell’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali che, da giorni, dimostra una elevatissima sensibilità e lucidità sul tema del rapporto tra privacy e salute, aprendo all’uso di queste tecnologie purché attraverso un approccio coscienzioso di quelli che sono i principi su cui si fonda il nostro ordinamento.

Tra questi, vi è il principio di proporzionalità che può essere inteso come la necessità di applicare misure di monitoraggio nei limiti di quanto utile a raggiungere l’obiettivo prefissato, per un tempo limitato e con adeguate misure di sicurezza.

Per fare questo, come già sostenuto ampiamente da Antonello Soro, Presidente dell’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali, serve un atto normativo ad hoc che delimiti il perimetro di applicazione di queste misure al solo periodo dell’emergenza, senza intaccare il patrimonio giuridico ed umano che il nostro Paese ha accumulato nel corso degli anni, grazie anche alla irraggiungibile lungimiranza di giuristi italiani come il compianto Prof. Stefano Rodotà.

Quindi il nostro Paese non può emulare nessuno dei modelli attuati tra la Korea del Sud e la Cina. È necessario che l’Italia segua un modello proprio, all’altezza dei valori e dei principi che la nostra Costituzione sancisce e preserva.

Nessun diritto è di ostacolo ad un altro, salvo l’incapacità di chi è chiamato ad agire e a compiere scelte importanti per il presente e il futuro di tutti noi.

Testo di Rocco Panetta, avvocato e partner di Panetta & Associati, studio leader nell’assistenza all’azienda nel settore delle nuove tecnologie. Anche Country Leader Italia della IAPP, International Association of Privacy Professionals.

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La moda sostiene la battaglia contro il Corona Virus

L’industria della moda continua a scendere in campo per fronteggiare la pandemia in corso dando concreto aiuto a strutture ospedaliere, personale medico-infermieristico e a tutti coloro che sono oggi impegnati in prima linea nella battaglia contro il Covid-19.

Nonostante i primi segnali positivi ci abbiano fatto tirare un piccolo sospiro di sollievo, non è ancora il momento di abbassare la guardia e cantar vittoria ma capire come uniti si possa riuscire a vedere la luce in fondo al tunnel. 

Ecco alcune delle iniziative dei grandi della moda (e non solo), simboli di trasparente umanità.

La Camera Nazionale della Moda, grazie al contribuito dei suoi associati, dona 3milioni di euro dando vita al progetto solidale “Italia, we are with you”, aperto a tutte le associazioni di settore e brand. Tramite il Commissario straordinario per l’emergenza e la Protezione Civile verranno donate mascherine chirurgiche, reagenti e indumenti protettivi per tutti gli ospedali che ne avranno necessità a partire da quello creato nell’ex Fiera Milano, aperto recentemente, ed al quale anche Moncler ha contribuito con 10 milioni. “Milano è una città che ha regalato a tutti noi un presente straordinario. Non possiamo e non vogliamo abbandonarla” — queste le parole di Remo Ruffini, Ceo a Ad del Gruppo.

La famiglia Zegna, da sempre vicina a tematiche filantropiche e alla sostenibilità, dona insieme al suo top management 3 milioni di euro alla Protezione Civile Italiana a favore di medici, ricercatori, infermieri, volontari e tutti coloro che stanno lavorando incessantemente per sconfiggere il virus. Non solo, parte delle linee produttive degli impianti del brand, tra Italia e Svizzera, sono state adibite per la produzione di mascherine mediche. Stessa cifra anche per la famiglia Benetton, destinata a quattro ospedali italiani.

We are all in this together”. Con questo chiaro messaggio Gucci, dopo aver accolto l’appello della  Regione Toscana per la produzione di oltre 1 milione di mascherine e camici, chiama all’azione tutta la sua community digitale per intervenire con donazioni a favore del Dipartimento della Protezione Civile, in collaborazione con Intesa San Paolo, ed al fondo solidale a supporto dell’OMS. Il marchio dona, inoltre, un milione di euro per ciascuna delle campagne di crowdfunding.

Giorgio Armani, uno dei primi a muoversi in campo per fronteggiare il virus, continua con le sue donazioni raggiungendo un totale di 2 milioni di euro e sostenendo anche l’ospedale di Bergamo, quello di Piacenza e quello Versilia. In più converte tutti i suoi stabilimenti produttivi italiani nella produzione di camici monouso destinati agli operatori sanitari. 

Sostengo all’ospedale Columbus Covid 2, nuova area all’interno del Policlinico Gemelli di Roma, da parte di Valentino Gravani e Giancarlo Giammetti con la donazione di 1 milione di euro attraverso la loro Fondazione. 

La tutela dei dipendenti

L’incombere del Covid-19 ha scosso gli equilibri interni di tutte le aziende con conseguenti difficoltà, paure e incertezze che toccano da vicino tutti i dipendenti. Chanel, dopo la Francia, decide di non ricorrere alla cassa integrazione per i suoi dipendenti Italiani (circa 1100) affinchè non gravi sui conti pubblici, garantendo loro il 100% del salario. Non solo, la filiale italiana della maison ha destinato 1.3 milioni di euro alla lotta contro il virus.

Donazioni sugli acquisti. Questo il contributo del Gruppo Aeffe. All’interno degli store online di Alberta Ferretti, Moschino e Philosophy di Lorenzo Serafini verrà donato il 15% di ogni transazione  effettuata all’Istituto Clinico Humanitas di Milano e all’AUSL RomagnaDiesel contribuisce allo stesso modo e lancia l’hashtag #Braveactionsforabetterworld.

Il sostegno della moda sul versante internazionale 

Ralph Lauren porta il suo contributo con 10 milioni di dollari per le categorie più deboli e vulnerabili. In più, parte della somma supporterà la raccolta aperta dal Cfda, il Council of Fashion Desingers of America, producendo mascherine e camici.  Anche Mayhoola, il gruppo di cui fanno parte Valentino, Balmain e Pal Zileri, supporta la Spagna nella gestione dell’emergenza sanitaria destinando 1 milione di euro all’ampliamento dell’Hospital Covid-19, struttura costruita in tempi record all’interno della fiera di Madrid. Lvmh donerà 10 milioni di mascherine alla Francia, per un valore di oltre 5 milioni di euro e alcune delle sue fabbriche cosmetiche stanno già producendo gel igienizzanti idoralcolici.

Ristabilire nuove priorità nel quotidiano e contribuire, ognuno a modo proprio, con la consapevolezza che gli sforzi e l’impegno di oggi possano farci ripartire al più presto, con più grinta e forza di prima. E’ questo ciò che possiamo e dobbiamo fare. 

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Il principe William desidera rimettersi la divisa da pilota e avviare soccorsi per l’emergenza coronavirus

Per rendersi utile durante le pratiche d’emergenza sanitaria, il principe Wlliam vuole tornare a pilotare gli elicotteri-ambulanze con cui ha salvato vite umane dal periodo 2014-2017. Sta di fatto che nonna Elisabetta potrebbe dir di no: perchè ora piu’ che mai, la monarchia necessita di lui. 

Giunti agli estremi di una pandemia d’impatto alquanto risolutivo, ora piu’ che mai il Regno Unito come il resto del mondo lotta contro l’emergenza coronavirus. Il principe è pronto per tornare a salvare vite umane, rischiando tutto per rimettersi la divisa e a lottare per il paese.

Secondo la stampa britannica, il membro della royal family si è avviato a un call center del servizio medico nazionale Britannico nel sud di Londra. Una fonte inglese, The Sun, rivela che “William ha preso seriamente in considerazione l’idea di tornare a lavorare come pilota di ambulanza aerea per aiutare durante questa pandemia. Sa che l’intero Paese sta facendo la sua parte, vuole essere utile anche lui.”

Un desidero che gli fa gran onore, ma che potrebbe essere al contempo materia di calibro irrealizzabile. La nonna regina potrebbe negargli il permesso. Perchè il secondo erede al trono, in questo momento, per la corona è piu’ importante che mai: il papa’.

Ebbene si, Carlo d’Inghilterra è appena guarito dal coronavirus: il fratello Harry, dopo l’addio alla royal family, si è ritirato a vita privata in California con la moglie Meghan e il piccolo Archie. Resta alquanto difficile dunque che William possa ritornare a coronare il suo sogno di volare. Per ora rimarra’ in isolamento in Campagna, in attesa di istruzioni. 

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Carlo d’Inghilterra “guarisce” dopo 7 giorni d’isolamento

In diretta da Clarence House, l’erede al trono, risultato positivo al covid-19 pochi giorni fa, è guarito. 

Il Regno Unito tira un sospiro di sollievo. Dopo che il premier Boris Johnson è diventato infetto al coronavirus pochi giorni dal’annuncio del lock-down in Bretagna, torna operativo il Principe Carlo: stando a quanto riporta la note di Clarence House, l’erede al trono risulta “guarito e di buona salute.” Sette giorni dall’essere risultato positivo al covid-19, è stato ribadito il fatto che puo’ uscire dall’auto isolamento, come da istruzioni governative Britanniche.

Avendo presentato sintomi lievi, Carlo ora lavorera’ da casa uscendo solamente per necessita di tipo essenziale. Attualmente si trova nel territorio di Balmoral insieme alla moglie Camilla, che risultava negativa al test. Nonostante tutto, sia il principe che la moglie convivono in due case diverse, appunto per evitare rischi di contagio. 

Tra i fatti certi di questa malattia, è che i contagiati possono rischiare di trasmetterla per un periodo anche post-guarigione. 

La news è oramai confermata: il principe carlo è guarito.

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Addio a Sergio Rossi, il maestro delle calzature Made in Italy

Morto all’età di 84 anni Sergio Rossi, fondatore del brand omonimo, aveva contratto il coronavirus. Un grande imprenditore del distretto romagnolo calzaturiero che ha dato il nome a uno dei marchi più noti del made in Italy.

La sua storia non può prescindere da quella di San Mauro Pascoli, paesino dell’Emilia Romagna noto per la nascita di Giovanni Pascoli, poeta cantore della natura e del quotidiano. Gli anni del secondo dopoguerra vedono la trasformazione del territorio con la sua vocazione calzaturiera.

Il successo dei ciabattini, che giravano per i paesi e le fattorie, determina il cambiamento e il progressivo abbandono delle più tradizionali attività di agricoltura e allevamento. Grazie a lui il paese si trasforma in grande bottega artigianale specializzata nella produzione dei sandali, poi venduti nei piccoli negozi sulla riviera.

Da questa prima attività artigianale nasce e si sviluppa un’industria fiorente, che si specializza sulla calzatura femminile di alta moda. Insieme ai calzaturifici, nello stesso distretto di San Mauro Pascoli nascono e prosperano piccole aziende specializzate nella fabbricazione di semilavorati – suole, tacchi e fondi – e laboratori per il taglio delle tomaie a mano e a macchina.

Un vero artigianato industriale che ha saputo imporsi sul mercato globale, puntando tutto sulla qualità di materiali e manifattura oltre che sull’originalità del design. Così nel 1958 a San Mauro Pascoli viene costruita la Mir Mar, il primo calzaturificio di dimensioni industriali, mentre sono in pieno fermento le vicine città balneari come Rimini, poi celebrata da Federico Fellini nel suo Amarcord.Proprio da questa vicinanza culturale con il grande regista è nata una curiosa leggenda: nel capolavoro “La Dolce Vita” (1960) le décolleté indossate da Anita Ekberg sembrano essere quelle di Sergio Rossi, che proprio in quegli anni costruisce la sua fortuna puntando sulle calzature femminili.

Questo è il contesto da cui inizia l’avventura di Sergio Rossi, che segue le orme del padre, sapiente calzolaio, da cui riprende l’attività nel 1956, realizzando i primi sandali a mano. Proprio da questa storia di autenticità prende ispirazione Riccardo Sciutto, Amministratore Delegato del Gruppo Sergio Rossi, nominatoda Andrea Bonomi, fondatore e presidente di Investindustrial, gruppo finanziario indipendente che acquisisce il 100% dell’azienda dal Gruppo Kering.

Sergio Rossi torna in mani italiane e grazie alla visione di Sciutto inizia il percorso per il rilancio del brand. Il 2016 con la collezione sr1, ispirata a modellia punta squadrata dei primi anni Novanta rappresenta il nuovo inizio, nel segno dell’estetica più genuina del marchio.

Un percorso in cui è centrale la rilettura in modo contemporaneo della propria eredità. Aveva dichiarato nel 1988 Sergio Rossi: Sin dagli inizi della nostra attività industriale abbiamo concentrato tutti gli sforzi nellaricerca della forma, elemento che nella scarpaè di primaria importanza… Dopo la forma, l’attenzione si concentra sugli altri due elementi che completano la struttura di una scarpa di successo: lo stile e la qualità. 

Una volta calibrati alla perfezione i tre ingredienti, il successo diventa semplicemente una logica conseguenza”. Oggi grazie al museo aziendale “Living Heritage” è possibile rivivere tutte le tappe salientidi Sergio Rossi attraverso una selezione di oltre 300 forme in legno tra le più rappresentative e innovative del brand.

Dalla forma del primissimo sandalo “Opanca” del 1966 alle forme a pianta larga e tacco basso degli anni Settanta, alle forme affusolate dei décolleté, fino all’intramontabile pump “Godiva”: una rappresentazione significativa della storia di questo straordinario artista-artigiano della forma. Ancora prima delle importanti campagne fotografiche, Sergio Rossi affida la sua immagine ad artisti e illustratori che hanno creato per lui illustrazioni e disegni riconoscibili e dal tratto ironico.

Tra i primi non poteva mancare l’illustratore e stilista eclettico Alberto Lattuada, che con le sue creazioni e battute ha animato il mondo della moda italiana per oltre cinquant’anni. Poi è la volta di Miguel Cruz, che oltre a creare alcune illustrazioni per pubblicizzare Sergio Rossi nei primi anni’70, è anche stilistache si avvale della collaborazione di Sergio Rossi per la creazione delle calzature da abbinare ai look e abiti delle sue collezioni.

Sempre disegni di grande forza e incisività sono quelli realizzati dallo svedese Mats Gustafson, nome diventato celebre per le importanti collaborazioni con Hermès, Dior e Yohji Yamamoto, oltre che con magazine del calibro di Vogue e Harper’s Bazaar. Quando il marchio arriva al successo scatta il momento di realizzare vere e proprie campagne pubblicitarie che definiscono l’immaginario e la donna Sergio Rossi.

A immortalare le sue scarpe per renderle icone di stile sono chiamati fotografi italiani e internazionali che hanno fatto la storia della fotografia. Si passa da immagini still life dove è protagonista il prodotto, a quelle ambientate e più seducenti grazie anche alla presenza ditop model.

Dai grandi maestri italiani come,per citarne solo alcuni, Piero Gemelli, Oliviero Toscani, Fabrizio Ferri, Giampaolo Barbieri, Marco Glaviano, fino ai più celebrati talenti stranieri, come Albert Watson, Miles Aldridge, Patrick Demarchelier, Steven Meisel, Michel Comte e Peter Lindbergh. Il gotha della fotografia con Helmut Newton in prima fila rende immortale lo stile modernista di Sergio Rossi.

Con lui scompare un pezzo di storia del made in Italy e una figura carismatica della calzatura italiana.

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Olimpiadi di Tokyo, tutto rinviato al 2021

Le Olimpiadi di Tokyo slittano al 2021, l’ha confermato il Comitato Olimpico Internazionale (CIO). I Giochi Olimpici inizialmente previsti per quest’anno, dal 24 luglio al 9 agosto, si spostano esattamente di un anno per far fronte all’emergenza che stiamo affrontando a livello mondiale a causa della pandemia di Covid-19. Con quest’annuncio tutto il mondo dello sport dovrà riorganizzarsi interamente per creare un nuovo calendario di attività.

Nella nota ufficiale del Comitato Olimpico di legge “Questa decisione è stata presa in conformità a tre considerazioni principali e in linea con i principi stabiliti dal Comitato esecutivo del CIO il 17 marzo 2020: proteggere la salute degli atleti e di tutti i soggetti coinvolti e supportare il contenimento del virus Covid-19; tutelare gli interessi degli atleti e dello sport olimpico; il calendario sportivo internazionale globale”. Inoltre nel medesimo comunicato è confermato che tutti gli atleti già qualificati e i posti di quota già assegnati ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020 rimarranno invariati.

“L’umanità si trova attualmente in un tunnel buio. I Giochi Olimpici di Tokyo possono essere una luce alla fine di questo tunnel”. Sono le parole piene di speranza del presidente del CIO, Thomas Bach che prosegue con dei ringraziamenti. “Voglio ringraziare le Federazioni Internazionali per il loro supporto unanime e i Comitati Olimpici Nazionali per l’ottima collaborazione e il loro supporto nel processo di consultazione degli ultimi giorni. Vorrei anche ringraziare la Commissione Atleti del CIO, con la quale siamo stati in costante contatto. Con questo annuncio, sono fiducioso che, collaborando con il Comitato Organizzatore di Tokyo 2020, il governo metropolitano di Tokyo, il governo giapponese e tutti i nostri stakeholder, possiamo affrontare questa sfida senza precedenti”.

Nel frattempo la fiamma olimpica non sarà più esposta al pubblico a Fukushima, un luogo simbolico e duramente provato. L’esposizione era prevista fino alla fine del mese ma visti gli avvenimenti è stato scelto di interromperla senza fornire ulteriori dettagli su eventuali prossime esposizioni e senza indicare in quale posto sarà conservata la fiamma in questo periodo.

I Mondiali di Atletica, in programma nell’agosto del 2021 a Eugene (Oregon), slitteranno a loro volta al 2022 per lasciare il posto alle Olimpiadi. “Le nuove date sono state approvate dopo lunghe discussioni tra tutti gli interessati” ha commentato in un comunicato il World Athletics. Sorte diversa per il torneo di Wimbledon che, per la prima volta dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, non si disputerà.

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Mosey x Luca Larenza

Il designer Luca Larenza incontra Mosey, Dj e produttore francese di fama planetaria. Un connubio tra moda e musica che ha dato vita alla speciale capsule unisex presentata a Parigi il 15 gennaio. Si tratta di una collezione nata dalla voglia di rintracciare luoghi o momenti, in cui la vita esce dalla routine ed entra nei meandri di una felicità spontanea.

I look progettati da Larenza e Mosey infatti toccano diverse suggestioni. Si parte dall’attitudine spregiudicata di uno spring-break tra Miami e Daytona Beach in Florida; da un guardaroba che assorbe le tinte e la spensieratezza di Cancùn o Purto Vallarta. Si passa alle giacche o ai bomber light dai motivi check elettrici che invece astraggono l’esuberanza cromatica e dissacratoria del dandismo black. Cardigan e maglie girocollo in morbido merino dall’effetto garzato con scritte agugliate, cappotti oversize e velluti a coste rimandano poi all’appassionato impegno sociale e intellettuale di fine anni sessanta. Ancora cardigan con filati a pelo lungo, ma stavolta rifrangenti e scintillanti, tributo allo Studio ’54 o più genericamente alla night-life dei club. 

Come commenta dichiara il designer Larenza “Io e Mosey abbiamo unito le forze per mandare un messaggio positivo e spensierato, che pur sempre però potesse venire considerato qualitativamente una massima espressione di know-how in fatto di abbigliamento maschile”. “Abbiamo percorso tutti quei momenti che in un modo o nell’altro segnano o hanno segnato l’abbandono dei doveri per avvicinarsi al fuoco dei piaceri del corpo e della mente. Alto e basso, cheap e chic, pop e ricerca, cuore e testa, con l’obbiettivo di produrre una collezione spontanea e rigorosamente Made in Italy”.

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100 fotografi per Bergamo

In questi giorni moltissime persone si stanno mobilitando per sostenere il sistema sanitario italiano messo a dura prova dall’emergenza Coronavirus. 

Anche il mondo della fotografia, da oggi, si mette a disposizione come promotore di un’iniziativa a favore del reparto di rianimazione e terapia intensiva dell’Ospedale  Papa Giovanni XXII di Bergamo,  ad ora la città  colpita in maniera più significativa dall’epidemia.  

Questa iniziativa è  nata dopo la testimonianza diretta di uno dei rianimatori dell’ospedale di Bergamo che ha raccontato, agli organizzatori di questa raccolta fondi, una situazione drammatica e per la quale si ha seriamente bisogno di tutto l’aiuto possibile. 

100 FOTOGRAFI PER BERGAMO  è una call rivolta a 100  autori del mondo della fotografia di moda, arte, architettura e ritratto; è un invito a donare una loro immagine, acquistabile su https://perimetro.eu/100fotografiperbergamo/ al costo di 100 euro.  

L’operazione, coordinata dal community magazine Perimetro e dalla Onlus Liveinslums, ha coinvolto alcuni tra i nomi più rilevanti della fotografia italiana contemporanea, i quali sono gentilmente intervenuti e hanno subito accolto l’appello dei medici di Bergamo, impegnati in prima linea  per fronteggiare l’emergenza COVID-19.  

Tra questi fotografi compaiono i nomi di Davide Monteleone, Alex Majoli, Oliviero Toscani, Michelangelo Di Battista, Toni Thorimbert, Giampaolo Sgura, Maurizio Galimberti. Inoltre, grazie all’aiuto di 30 ambasciatori d’eccezione, l’invito ad acquistare le opere verrà fatto circolare sui loro canali social per fare in modo che chiunque voglia contribuire possa fare la sua donazione.  

Il ricavato sarà interamente devoluto all’ospedale per potenziare il reparto di terapia intensiva attraverso  l’acquisto di attrezzatura tecnica specialistica.

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AW LAB lancia il primo talent musicale in streaming

Dopo il successo della prima edizione, che ha raccolto l’adesione di 2.500 giovani aspiranti artisti della musica, torna il contest AW LAB IS ME Music Edition, promosso in Italia e in Spagna da AW LAB. In palio un singolo prodotto da Low Kidd e distribuito da Sony Music. Nonostante tutti i negozi della catena siano chiusi e centinaia di dipendenti a casa, si cerca in ogni modo di continuare a svolgere le attività con i più giovani, mettendogli a disposizione un sogno, quello di diventare artista, produrre un singolo distribuito da Sony ed un videoclip.

Sabato 28 marzo dalle 16.00 alle 18.00 chi vorrà partecipare al contest si potrà collegare sui canali instagram, facebook, youtube di AW LAB, proponendo la propria performance agli special guest dell’evento, Dani Faiv, Low Kidd, Clementino, Nayt ed Ensi, quest’ultimo nella veste di presentatore. Un contest in streaming assolutamente inedito nel suo genere e che consentirà ai partecipanti di sottoporre il proprio pezzo alla giuria d’eccezione in diretta social ed, in caso di vittoria, di passare direttamente alla finale estiva, quando si riuniranno ai giudici anche Madame ed Ana Mena, ambasciatrice dell’evento in Spagna.

Come comment Domenico Romano, Head of Marketing del brand : “La missione di AW LAB è quella di essere il più grande amplificatore della voce delle nuove generazioni e con AW LAB IS ME cerchiamo di fornire tutti gli strumenti per poter esprimere talento, idee, sogni e speranze. Quest’anno, alla luce della situazione che tutta la community di AW LAB sta affrontando, abbiamo deciso di portare il contest direttamente in ogni casa. Organizzeremo il piú grande live Music event in streaming mai visto in Europa. In diretta su tutti i nostri canali youtube, Instagram e Facebook. Restare in casa in questo periodo significa fare il proprio dovere rispettando ogni cittadino del mondo e vogliamo farlo offrendo un’opportunitá di carriera, studio e intrattenimento, che migliori il presente ed il futuro di ogni membro della nostra community.”

Per partecipare basta seguire i canali social di AW LAB e registrarsi su http://isme.aw-lab.com

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Brixiaproart per #aiutiAMObrescia


Sul territorio lombardo, Brescia è la terza provincia lombarda per numero di nuovi casi di Covid 19, dietro a Bergamo e Milano. Tra le varie azioni di solidarietà che sono partite in queste giornate drammatiche segnaliamo l’idea che nasce dai fotografi di BrixiaPROart , da quella spinta che ogni Fotografo Professionista sente verso il proprio lavoro, dalla voglia di comunicare, di condividere e da quella di aiutare.

“Abbiamo deciso di mettere la nostra Arte in vendita on line. L’obiettivo è ambizioso, contribuire in modo sostanziale a raccogliere i fondi necessari per permettere a strutture ospedaliere bresciane di acquistare attrezzature, macchinari e medicine necessari per la lotta a COVID19”.

Tutto il ricavato verrà devoluto in beneficenza a quella che al momento è la raccolta fondi più significativa, #aiutiAMObrescia, Fondazione della Comunità Bresciana Onlus. A seconda della donazione (che parte da 10 euro) sarà possibile ricevere delle stampe (random o a scelta) realizzate dal team di fotografi bresciani da ricevere a casa o in negozio non prima del 4 Aprile 2020, salvo diverse disposizioni governative.

Uno scatto appeso alla nostra parete ci ricorderà un gesto di solidarietà fatto quando ce n’era più bisogno che mai.

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Gli effetti del coronavirus nel Fashion System

L’industria della moda si ritrova colpita ma non si scoraggia e, nonostante gli evidenti numeri in calo, sembra supportare con determinazione e fiducia il sistema sanitario e anche i suoi dipendenti, dai manager ai designer, tanti a casa in smart working. Collaborare e non arrendersi, mai come ora, sono una concreta via di sopravvivenza.

Dall’evidente presenza del Covid-19 in Europa, durante la Fashion Week di febbraio a Milano, molte cose sono iniziate velocemente a cambiare. Tanti eventi e show cancellati o posticipati. Le Cruise di maggio, da Gucci a San Francisco fino a Prada in Giappone, a Tokyo, sono state annullate mentre Armani posticipa a novembre il defilè di Dubai. Tante le ripercussioni del virus dal punto di vista economico. Ne risente da vicino tutta la filiera produttiva presentando problemi in termini di relazioni con i fornitori, conseguenti ritardi nella realizzazione dei prodotti, chiusure di retails, department stores e outlet nei paesi affetti dal virus (in continuo aggiornamento). 

Vi proponiamo, di seguito, una serie di interessanti approfondimenti sul tema sperando che le criticità che stanno interessando tutto il settore moda, e i tanti altri lesi, possano al più presto venir meno.

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Coronavirus, le campagne di raccolta fondi

Sono moltissime le iniziative di solidarietà con le quali possiamo lasciare un nostro contributo a favore degli ospedali e della protezione civile, in prima linea nell’emergenza coronavirus.

Diverse campagne sono partite dalla piattaforma GoFundMe, che, grazie a un accordo con i beneficiari, permette il versamento della somma direttamente nelle casse dell’ospedale. Il servizio è gratuito e chiede solo un contributo volontario e facoltativo per la gestione. Le iniziative sono molteplici, lanciate da personaggi famosi, da enti privati o quelle spontanee partite dal basso, da parte di studenti, di cittadini e associazioni varie. Eccone alcune:

Prima tra tutte, quella di Chiara Ferragni e Fedez che sul sito GoFundMe hanno lanciato l’iniziativa di raccolta fondi per implementare di nuovi posti il reparto di terapia intensiva all’ospedale San Raffaele di Milano che è arrivata in pochissimo tempo a tre milioni di euro.

Anche la moda ha dimostrato sin dall’inizio una sensibilità particolare al tema, Giorgio Armani ha donato 1 milione e 250 mila euro per aiutare gli ospedali meneghini nella gestione dell’emergenza Coronavirus. “A fronte dell’emergenza Coronavirus, ha deciso di donare 1 milione e 250mila euro agli ospedali Luigi Sacco, San Raffaele e Istituto dei Tumori di Milano, Spallanzani di Roma e a supporto dell’attività della protezione civile”. 

Bulgari ha fatto una donazione all’Istituto nazionale malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, leader nella ricerca sulle malattie infettive, per consentire l’acquisto di “un sistema di acquisizione di immagini microscopiche all’avanguardia, un macchinario fondamentale per la prevenzione e la cura del virus”.

«Supportare la ricerca scientifica è per noi un dovere morale» fanno sapere da Dolce & Gabbana. Il duo di stilisti ha infatti deciso di destinare i fondi all’Humanitas University per sostenere uno studio sulle risposte del sistema immunitario al coronavirus coordinato dall’immunologo Alberto Mantovani.

Altro modo per donare è utilizzare la piattaforma CharityStars, in questo modo si andranno a sostenere l’Ospedale Sacco di Milano, l’Ospedale San Matteo di Pavia, l’Ospedale Spallanzani di Roma e la Croce Rossa Italiana, portando un aiuto concreto a chi sta rischiando la propria vita per il bene comune.

Moaconcept e Haikure hanno ideato e prodotto una T-shirt in special edition, ispirata da un’opera dell’artista milanese Andrea Crespi, il cui ricavato sarà devoluto alla Protezione Civile per l’acquisto di attrezzature ospedaliere.( Landing page acquisto: www.moaconcept.com/charity).

La raccolta fondi lanciata dai tifosi dell’Atalanta è partita dall’idea di destinare i soldi del pullman per le trasferte all’ospedale Giovanni XXIII di Bergamo. Anche il Parma Calcio 1913 ha devoluto 25mila euro al Reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale Maggiore di Parma, con la finalità di dare un aiuto concreto per affrontare la situazione sanitaria attuale.

A Napoli i cittadini hanno fatto versamenti all’Ospedale Cotugno. La campagna è stata lanciata dalla studentessa 23enne di Medicina, Federica De Masi sulla piattaforma GoFundMe e in 24 ore ha raggiunto quota 200mila euro.

A Parma, sempre sul sito GoFundMe, un gruppo di studenti di Medicina e Chirurgia ha raccolto in meno di 24 ore quasi 200mila euro  a sostegno della Terapia Intensiva della città, mentre per l’Ospedale Niguarda di Milano Chiara Villa ha lanciato una campagna simile che in 24 ore ha permesso la raccolta di 150mila euro. L’iniziativa è supportata dalla stessa struttura sanitaria e i fondi saranno versati direttamente sul conto dell’ospedale.

Tra le iniziative private il Giornale di Brescia ha organizzato una raccolta con l’IBAN IT76Z0311111238000000001390, intestato alla Fondazione Comunità Bresciana Onlus, per promuovere la raccolta fondi, AiutiAMObrescia. A oggi è riuscito a raccogliere 3,3 milioni di euro e dalla redazione incitano: «Non fermiamoci».

Per contenere la pandemia infine, il governo ha annunciato proprio ieri nuove misure restrittive per fronteggiare il contagio del coronavirus in Italia. “Per avere un riscontro effettivo” di queste misure “dovremo attendere un paio di settimane” ha spiegato in diretta Facebook il premier Giuseppe Conte elencando le nuove disposizioni: “Chiudono parrucchieri, centri estetici e servizi di mensa. Restano garantiti i servizi pubblici essenziali tra cui i trasporti e i servizi di pubblica utilità. Restano garantiti i trasporti. Chiudono i negozi, i bar, i pub e i ristoranti. Resta consentita la consegna a domicilio. Per le attività produttive va incentivato il più possibile il lavoro agile, incentivate le ferie e i permessi”.

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REAL ESTATE, TRAINING & CONSULTING

Bruno Vettore è un manager completo con competenze ed interessi che svariano dal settore immobiliare a quello della formazione commerciale, sino alla consulenza organizzativa e direzionale.

Ma come si riescono a gestire attività, impegni e relazioni in ambiti e con interlocutori diversi? Lo abbiamo chiesto al manager, a margine dell’ultima sessione formativa con oltre 100 partecipanti tenuta presso la Camera di Commercio di Salerno.

La gestione di  attività così impegnative  deve prevedere una perfetta organizzazione del lavoro ed una eccellente pianificazione del tempo. Ovviamente la passione e l’entusiasmo per tutto ciò che si fa è un ulteriore ingrediente fondamentale” afferma Vettore.

Serve essere costantemente alla ricerca di una crescita professionale e personale, a prescindere dall’età anagrafica o dall’esperienza maturata, e bisogna porsi nei confronti degli interlocutori  dimostrando grande professionalità, forte etica ed una deontologia rispettosa di aziende e persone” conclude il manager.

Prossimo appuntamento di rilievo il 16 ottobre a Milano con una SPECIAL EVENT sul tema della “Creazione e motivazione del team di lavoro”. Un appuntamento imperdibile dedicato a professionisti ed imprenditori desiderosi di migliorare le capacità di gestione delle loro squadre di lavoro.

www.bvinvest.it

www.brunovettore.it

Sfilate co-ed: il new mainstream fashion

Sarà perché viviamo nell’era del genderless, sarà perché una sfilata di capi maschili e femminili assemblati insieme propone una visione efficace e sintetica del mood di un brand, sarà anche che un’unica sfilata ottimizza i budget (diciamolo), ma tant’é. Le sfilate di menswear e moda femminile presentate insieme e viste all’ultima fashion week di Milano Moda Donna per la primavera-estate 2020, erano non poche.

Una delle più belle è stata N°21 disegnata dal formidabile Alessandro Dell’Acqua che ha proposto una nuova sensualità introspettiva molto interessante, ricca di stampe floreali minute e raffinate, di tagli romantici e languidamente erotici, un erotismo di lusso soffuso di una nuova consapevolezza che supera e rompe gli schemi borghesi e un po’ azzimati del neopuritanesimo imperante. Non c’è nessuno meglio del direttore artistico della maison Rochas e pioniere dell’estetica anni’90 che possa descrivere e commentare una collezione vincente.

“La prima ispirazione è un senso di erotismo che si emancipa dalle espressioni esclusivamente sessuali e diventa un mezzo per parlare con il corpo. Ed ecco anche perché ho disegnato degli abiti uguali per la donna e per l’uomo, senza cadere nella trappola del no-gender ma facendo incontrare i due generi –femminile e maschile -nell’intreccio continuo delle referenze delle linee, dei volumi e dei tessuti. Questo mi permette anche di esprimere un punto di vista disruptive che è quindi contrario al perbenismo e al moralismo che in questi anni stanno imponendo troppe regole alla vita delle persone e di conseguenza alla moda».

Onore al merito a Dell’Acqua, più che un creativo un libero pensatore. Il risultato? Capi raffinati con scolli imprevedibili e per uomo bermuda e scarpe solide, camicie che scivolano sul corpo atletico o efebico (fate voi) mentre le maniche delle giacche si aprono, i top agiscono come tele morfing sul busto attraverso un sistema di abbottonature, l’abito in chiffon perde le maniche e diventa una sottoveste. E poi i fiocchi svuotati si fissano per costruire abiti trasparenti mentre altri si appiattiscono su baby abiti in tela come fettucce di passamaneria, le gonne plissé sono metà in pelle e metà in chiffon (viene in mente una moderna Emmanuelle o una Anais Nin con un giovane amante).

Una bella prova grazie soprattutto a una crestomazia di capi componibili e scomponibili. Belli anche gli accessori, scarpe con il tacco alto ma sagomato e quindi non scomodo, e borse con logo dorato. E a proposito di accessori, interessanti e sfiziosi sono quelli di Bottega Veneta che ha sgominato la hit-parade delle vendite di scarpe e soprattutto borse, must-have del brand di Kering che è entrato a gamba tesa in Rinascente durante la fashion week con una serie di maxi vetrine dedicate.

Daniel Lee che ha affermato: “La collezione Spring 2020 sviluppa i codici che stiamo definendo per Bottega Veneta. Siamo concentrati sul processo e la chiarezza; un approccio immediato e diretto”, ha assunto da qualche stagione la carica di direttore creativo della maison di pelletteria e di ready-to-wear e che ha debuttato con il lancio della chocolate bag (a nostro avviso una versione tridimensionale della knotbag di Tomas Maier predecessore di Daniel Lee) inaugurando chez Bottega un filone che strizza l’occhio a forme funny e paffute, con volumi interessanti e forme accattivanti, spesso geometriche e in colori di punta come il verde lime.

Nella palette di cui si accendono i bei capi in pelle dai tagli magistrali sia per lui che per lui e le borse che rileggono la knot segnaliamo l’arancio brillante e il giallo sole che si alternano al color moka e al nero carbone. Molto basic ma sexy gli abiti sensuali neri o in metal mesh che con i loro scolli provocanti e i cut-out inaspettati occhieggiano agli early nineties e ai late eighties. Bellissimi gli spolverini in nappa morbidissima con il punto vita sottolineato da eleganti impunture da portare con i bermuda confortevoli assortiti a lunghi calzini sulle gambe nude, le forme delle giacche maschili hanno spalle leggermente spioventi, molto anni ’80 e acquistano carattere grazie al colore.

Le scarpe avvolgono il piede come un morbido abbraccio, i sandali per lei sono ricamate di sfavillanti specchietti, oppure sono delicate mules con un tacco moderato. Il classicismo si contrappone al modernismo con tecniche raffinate: nodo, intreccio e maglia. I materiali sono declinati nella loro forma più pura: legno, oro, lacca, pietra, pelle, cotone e il corpo. Un neo minimalismo prezioso e di gran lusso che è la nuova frontiera dell’aspirazionalità sia per lui che per lei. Un’altra fautrice della formula co-ed è sicuramente Angela Missoni che tratteggia un’estate fra glamour hippy e playboy rutilanti con giacche tuxedo ricamatissime come tempestate da un diluvio di diamanti, pensate forse per party faraonici al Billionnaire o su qualche spiaggia esclusiva e super élitaria.

Non mancano le belle camicie stampate molto desiderabili per un maschio un po’ peacock che sa osare con buonsenso, e poi outfit maschili dégradé che evocano le tinte del bel mare cristallino della Sardegna, completi gessati da assortire a camicie squillanti e foulard alla Gigirizzi. I colori dell’uomo Missoni? Tutte le sfumature del blu. E se vi pare poco guardate le immagini.

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Green Carpet Fashion Awards 2019: la terza edizione

Camera Nazionale della Moda ed Eco-Age portano la sostenibilità al centro del sistema moda.

Gli Oscar della moda sostenibile chiudono la Milano Fashion Week di settembre con un evento ideato e patrocinato da Camera Nazionale della Moda Italiana che per il terzo anno celebra l’impegno verso la sostenibilità delle case di moda che lavorano per abbracciare un rapido cambiamento, preservando il patrimonio e l’autenticità dei produttori su piccola scala. Insieme a Carlo Capasa, Presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana e Livia Firth, direttore creativo e co-fondatore di Eco-Age accelerator di progetti green, molti altri partner come il Comune di Milano, l’Ice, Instagram, Woolmark e Vestiaire Collective. 

Per la seconda volta è stato chiamato come Direttore Creativo Hamish Bowles, International Editor At Large di Vogue America, che quest’anno, ha ideato un concept ispirato alla visione di Leonardo da Vinci (nel cinquecentesimo anniversario della sua morte), genio poliedrico i cui talenti spaziano dall’arte alla scienza, con una fascinazione speciale per la natura. Piazza Della Scala che ospita proprio la statua di Da Vinci,  si è trasformata in un giardino appositamente ricreato seguendo i disegni botanici dello stesso Leonardo e dalle sue vigne.

Anche il red carpet che ha caratterizzato la piazza era green, di colore e di fatto perché realizzato in plastica riciclata da Aquafil, cosí come il premio vero e proprio, forgiato in oro etico certificato da Chopard.

Durante l’evento non sono mancate le nuove icone della moda come il modello Adut Akech e Jon Kortajarena, oltre ad essere i presentatori della serata.

Un premio speciale intolato Legacy Award è stato consegnato a Valentino Garavani dalla magnifica Sofia Loren, per l’alto valore dei suoi capi che non finiscono mai di vivere, abiti senza tempo ed emblema di artigianalità. Stella McCartney invece, ha portato a casa The Groundbreaker Award condividendolo con i suoi collaboratori. 

Ad aggiudicarsi il Cnmi Award in Recognition of Sustainability sono state due iconiche aziende italiane, Max Mara e Zegna, con il numero uno Gildo Zegna accompagnato dal direttore creativo Alessandro Sartori.

Premiata anche l’Associazione dei Gondolieri Venezia con i suoi 433 gondolieri con l’Eco Stewardship Award.

Nella serata infine è stata proclamata Flavia La Rocca come vincitrice della Talent Competition tra una rosa di dieci finalisti emergenti da tutto il mondo.

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Tre fashion colab per l’autunno

Sempre di più i marchi del fashion si aprono a nuove collaborazioni, non solo con altri brand, ma anche con personaggi noti del mondo dello spettacolo come cantanti, sportivi o designers. Di seguito, 3 inedite capsule collection per iniziare al meglio la nuova stagione.

Roy Woods x Moose Knuckles

Il brand canadese di outerwear street-meets-luxury, Moose Knuckles, collabora con il celebre rapper e cantautore canadese Roy Woods, presentando un’esclusiva capsule collection che da oggi sarà disponibile online e presso il flagship di Toronto.
La collaborazione debutterà con un mini-cortometraggio in stile documentaristico che offre una panoramica degli elementi che hanno influenzato la mente creativa di Woods, attraverso il racconto di Woods stesso e dei suoi più cari amici sia a Toronto sia a Brampton, la città natale del rapper.
La capsule si compone di pezzi esclusivi che comprendono una tracksuit, in acetato nero con tape rosso nastrato e logato, una t-shirt con joint-logo, e un cappellino da baseball autografato.

Liam Gallagher x Adidas

Il famoso marchio sportivo Adidas ha lanciato da poco la sua ennesima collaborazione, questa volta con il cantante ex Oasis Liam Gallagher.
Sembra che il cantante, la cui faccia è stata messa sulla paletta delle sneakers, abbia seguito lo sviluppo del modello a partire dal design, non limitandosi quindi ad una semplice firma.
A partire da Adidas kick, le prime scarpe della label indossate dall’artista, Gallagher è sempre stato fedele all’azienda delle tre strisce dichiarando che le sue sneakers preferite di tutti i tempi sono le Barrington smash e che la collaborazione con Spezial è nata in maniera molto naturale.
Il modello ricalca quello classico delle Spezial, mentre il colore bianco è stato scelto probabilmente per il rimando alle scarpe sportive che portavano i kids nei primi anni novanta: un modello sobrio, adatto ad essere portato tutti i giorni.

Converse x Ibn Jasper

Barber, pattinatore, designer e stilista Ibn Jasper ha collaborato con Converse per una nuova interpretazione della sua classica silhouette Pro-Leather. Cresciuto a Chicago negli anni ’80, Ibn ha fortemente rivisitato la silhouette e il modello di punta di Converse sui campi da basket, il che ha ulteriormente intensificato il suo amore per la cultura delle sneaker. L’intenzione di Jasper è quella di concentrare lo stile sofisticato di Erving all’interno di una collaborazione che renda omaggio all’eredità dell’ambizioso giocatore e al suo grande impatto sul gioco. La scarpa è realizzata da una tomaia in premium leather bianca con sovrapposizioni in suede grigio e una linguetta con stampa pitonata. I numeri romani in rilievo aggiungono un peso più storico ad un design contemporaneo accentuato dalla linguetta con zip.
La collaborazione sarà disponibile dal 26 settembre.

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Donatella Versace annuncia l’autunno con un festival di luci e stampe

La Medusa colpisce ancora. Direttamente da New York arriva nelle esclusive boutique di tutto il mondo la nuova prefall collection autunno-inverno 2019-20. Mentre la fashion week della Grande Mela con le passerelle primavera-estate 2020 entra nel vivo, Donatella Versace, un tempo musa del geniale demiurgo della moda italiana Gianni Versace e oggi direttore creativo della maison della medusa, gioca d’anticipo. E propone una co-ed collection ricca di capi da avere subito e da mettere nel guardaroba per la stagione fredda.

Direttamente dalla catwalk di New York al The American Stock Exchange’ la bionda stilista calabrese ha dichiarato: “E’ la prima volta che presento la mia collezione a New York. Sono molto emozionata, ho voluto creare una collezione che unisse la tradizione sartoriale di Milano con l’energia di New York in un omaggio a questa città unica”.

L’America è stata un po’ un trampolino di lancio e un mondo ispirazionale per Versace: già ai tempi di Gianni Versace che negli anni’70 frequentava lo Studio 54 e nello stesso periodo presentò una collezione di Complice a Dallas, la griffe era legata a doppio filo alla patria di Obama, tanto che spesso la collezione Versus affidata al talento di Donatella Versace, sfilava a New York, senza contare la colonizzazione di Miami che prima di Gianni Versace non era così ambita e glamourous. Anche la moda maschile di Versace è da sempre ispirata ai codici della mascolinità e sensibilità virile made in America, un po’ latina, un po’ poliglotta ed eurocentrica.

E così in passerella fra le proposte dedicate a lui si sono visti: il contrasto tra le tonalità autunnali, le luci brillanti della città e i colori fluo, che danno vita a nuove combinazioni di stampe animalier, un grunge flair nei coat zebrati e nelle giacche che ‘mettono nero su bianco’ mentre rievocano Kurt Cobain e i Pearl Jam.

E poi stars, stripes e neo barocco nelle fantasie più esuberanti very Versace, le spille da balia, simbolo della maison, applicate sui revers dei fluidi ed eleganti completi all black indossati da modelli afro. La zampata di stile della griffe si fa sentire nei pants di pelle shiny molto rock. Il fit è abbastanza skinny ma non troppo, perché gli eroi di Versace sanno anche mostrare i muscoli (vedi Luke Evans, ormai aficionado dello stile della Medusa), e ancora i cuori di Jim Dine, creati un tempo per Gianni Versace, ora tornano a campeggiare sulle tute e le camicie aeree, mentre brillano sotto i riflettori le giacche di pelle cognac spalmate. New York, città legata al passato della illustre maison ma con lo sguardo sempre rivolto al futuro, incarna lo spirito degli uomini e delle donne Versace che si alternano tra il proprio mondo mitologico e la realtà moderna e cosmopolita. Una Versace state of mind.

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Brand alert: Suicoke x Batman

Simbolica collaborazione dell’azienda giapponese dai sandali creativi e moderni. E’ il turno di Batman, una vera e propria icona del fumetto che dalla fine degli anni trenta entra in migliaia e migliaia di case, coinvolgendo grandi e piccini. 

Suicoke rivisita il suo modello KAW creando un prodotto fresco in termini di design che mira al diretto rimando con l’universo del pipistrello americano dallo sfondo giallo. La suola Vibram, caratteristica distintiva dei sandali del brand, garantisce comfort e stabilità anche in questa nuova collab, dove l’imponente fascia in nylon riprende il celebre simbolo di Batman. 

Il modello nasce in occasione del suo 80esimo anniversario, si inserisce all’interno di un complesso e affascinante progetto: il Batman’s Universe di Parigi alla Galleria Lafayette, nella zona degli Champs-Élysées. Visitabile fino al 22 di settembre 2019, lo spazio espositivo, oltre il sandalo targato Suicoke, offre ai visitatori (e a tutti i fans) la possibilità acquistare T-Shirt, libri, tazze, bicchieri ma anche pochette, orologi, adesivi, stampe, prodotti per la casa e tanto altro ancora. Amanti o meno del pipistrello supereroe più famoso al mondo, l’esperienza all’interno è un vero e proprio viaggio dove tutto rimanda armoniosamente alla dimensione Batman. Il layout dello store non è altro che il risultato di un grande progetto.

Nato del 2006, Suicoke è famoso per essere un brand fresco, creativo, con una costante attenzione alla cura dei materiali usati e al design dei suoi prodotti. Focus dell’azienda è quello di unire comodità e qualità allo stile moderno, in continua evoluzione, dalle disparate forme e volumi. Caratteristica indiscussa delle calzature è la presenza della suola prodotta da Vibram, azienda italiana leader nel settore e riferimento di base dei sandali giapponesi.

L’azienda ha dinamicamente collaborato con importanti marchi, retailers e designers creando pezzi che non sono passati inosservati nel fashion system. Forme, colori e fantasie, la mission di Sauicoke è quella di far sentire ognuno a proprio agio e abbinare i sandali a look che rispecchiano la nostra persona facendoci stare semplicemente bene. La strada del brand è stata (ed è oggi) in ascesa, dai piccoli accessori prodotti agli inizi, ad una vasta gamma di calzature che hanno acquisito un posto importante in quello che è il mondo del footwear.

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Scooter elettrico Nes: prestazioni e design

Quando libertà, dinamismo e rispetto per l’ambiente si uniscono, nasce NITO, marchio italiano che sfida i grandi brand per divenire protagonista del mercato consumer delle due ruote.

NITO offre prodotti dal forte carattere distintivo, mezzi elettrici di design e dalle prestazioni brillanti, capaci di distinguersi nel contesto metropolitano per dettagli e bellezza.
Ogni prodotto è customizzabile, il design è italiano, le forme compatte e i materiali di qualità eccellente. Chi viaggia con NITO viaggia con stile, e si diverte nel pieno rispetto dell’ambiente.
NES, lo scooter del brand torinese, è tra i più scattanti mezzi sotto i 4 kw in termini di prestazioni, il valore aggiunto di un prodotto eco-friendly e dal grande impatto estetico.

nitobikes.com

Client: NITO

Talent: Andrea Cerioli

Photographer: Pier Nicola Bruno

Stylist: Miriam De Nicolo’

Assistant Stylist: Irene Lombardini

Assistant Photographer: Delfo Bardelli

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CRESCENZI & Co.: reinventarsi una professione e vincere la sfida

 

Da medicina e nightlife all’agenzia di successo negli eventi e nella comunicazione; Michele Modica e Luca Crescenzi festeggiano 5 anni di Crescenzi & Co. 

Michele Modica e Luca Crescenzi fondano il 25 luglio del 2014 Crescenzi & Co., agenzia che fornisce servizi per la comunicazione e gli eventi. Oggi, a distanza di 5 anni, i due fondatori raccontano una storia di successo non priva di difficoltà, sacrifici e rischi. Crescenzi & Co. si occupa di event concept e di servizi complementari come: set-up, produzione, food&beverage concept, pr, intrattenimento e gestione talenti; promossi singolarmente o in un pacchetto componibile e personalizzato per essere utile a raggiungere gli obiettivi di comunicazione del cliente. 

“È iniziato tutto per caso, grazie al mio lavoro di art director e a quello nella vita notturna che – racconta Luca Crescenzi, co-fondatore e creative director – in 25 anni di carriera mi ha portato a collaborare con importanti realtà come Hollywood, Gasoline e soprattutto lo storico Plastic Club, e alla ideazione della serata Alphabet. La moda ha iniziato a contattarmi per le pr personalizzate di alcuni eventi e sfilate e, successivamente, a richiedermi altri servizi. É in quel momento che Michele, intuite le potenzialità di business, decide di abbandonare medicina per fondare insieme a me Crescenzi & Co.”. 

L’agenzia, come nella più classica delle tradizioni, parte con due computer portati da casa, un piccolo spazio ricavato in un soppalco e tanta caparbietà. Luca e Michele si mettono in discussione e scommettono su questa nuova avventura lasciando dietro di loro tutte le sicurezze conquistate sino a quel momento. Non pochi i pregiudizi – e la competizione – che hanno affrontato per rendere credibile il loro lavoro e quello dell’agenzia. Nel corso dei primi anni, infatti, i loro curricula – non coerenti col settore degli eventi e della moda – sono stati strumentalizzati per sminuire la loro professionalità. La realtà dei fatti ha dimostrato invece il contrario; sono proprio le differenti formazioni e le eterogenee personalità di Luca e Michele, le cifre del loro successo che gli hanno permesso di ragionare “fuori dalla scatola”. Il fatturato è cresciuto, anno dopo anno, in modo costante confermando l’affidabilità della loro strategia aziendale che pone il network al centro dell’attività. L’agenzia festeggia questo mese: 5 anni, 1 sede di 170mq ed un team di 10 persone fisse e diversi collaboratori. 

Michele Modica, co-fondatore e general manager, parlando delle strategie di business spiega: “Siamo stati in grado di raddoppiare ogni anno il volume d’affari, anche in periodi di forte contrazione del mercato, perché abbiamo garantito ai nostri clienti servizi di alta qualità e risposte flessibili alle loro esigenze di risparmio di tempo e di risorse economiche. Ciò è stato possibile internalizzando il più possibile la realizzazione dell’offerta e fornendo servizi che possono essere proposti in un pacchetto completo ‘su misura’ oppure singolarmente; questa seconda opzione ci consente di lavorare in modo sinergico con gli altri player del settore considerandoli come possibili partner, e non come competitor”. 

“Abbiamo deciso di festeggiare questo nostro primo e importante lustro di attività – aggiungono i due soci – con una serie di eventi utili a celebrare coloro che ci hanno sostenuto in questi anni: dipendenti, clienti e fornitori. Abbiamo deciso di iniziare esattamente nella settimana del nostro compleanno, il prossimo 25 luglio, con un weekend di team building e festa a Forte dei Marmi dedicato ai nostri dipendenti. Da settembre la nostra sede si trasformerà in galleria d’arte per offrire periodiche mostre d’arte aperte al nostro network. Per i nostri clienti e fornitori stiamo organizzando invece un evento esclusivo, ancora top secret, che avrà luogo il prossimo ottobre. Quale modo migliore per celebrare tutti i nostri stakeholder se non attraverso quello che ci riesce meglio, vale a dire gli eventi?! ” 

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Krug Encounters Milan 2019 – L’eccellenza della tradizione, tra suoni d’avanguardia e sapori d’oltreoceano

Un chiostro segreto nel cuore di Milano, l’anima silenziosa dell’ex monastero di Santa Maria Maddalena al Cerchio, ha ospitato il secondo appuntamento dell’esclusivo Krug Encounters. Un’esperienza immersiva che ha sfiorato tutti i sensi per godere a 360 gradi dell’intensità del suo champagne e delle sue infinite connessioni con il mondo della musica e dell’haute cuisine in grado di mettere in risalto il gusto di Krug Grande Cuvée 167ème Édition.

Olivier Krug, padrone di casa, ha invitato i partecipanti a intraprendere un viaggio tra le note 3D della musica dell’artista belga Ozark Henry, da anni in costante ricerca di nuovi metodi sonori per dar voce a esperienze emotive e sensoriali attraverso la musica d’avanguardia, combinando tradizione e tecnologia.

L’esperienza multisensoriale di Krug esplode con Krug x Pepper, il nuovo sorprendente abbinamento gastronomico scelto dalla Maison per esaltare la struttura del Krug Rosé 23ème Édition, una Cuvée de Prestige Rosé assemblata con 60 vini di annate diverse. Questo straordinario percorso è raccontato nel quinto libro voluto dalla Maison Krug, Krug x Pepper “Rock the Pepper”, all’interno del quale sono riportate le ricette dei 14 chef, tutti Krug Ambassade che hanno preso parte al progetto e raccontato del loro viaggio in Messico, alla scoperta delle origini di questo affascinante ingrediente. Per l’Italia, Giuseppe Iannotti ha creato un piatto inedito per il libro, Pollo e Peperone, una succulenta pasta ripiena di pollo aromatizzato al Parmigiano Reggiano e rosmarino, arricchita da una complessa salsa di peperoni colorati.

Una sinfonia dei cinque, inevitabilmente leali, sensi, vibra per raggiungere quella che dal 1843 è sempre stata la grande visione non convenzionale del fondatore Joseph Krug.

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Cardi B protagonista della nuova campagna Reebok con l’audace “Nails”

Un cortometraggio di 60 secondi che immortala Cardi in un salone di bellezza, in compagnia di un gruppo di clienti abituali, con le sue Reebok Club C Vintage, quando le sue preziose unghie prendono vita per riallacciare una delle due sneakers attirando l’attenzione e il desiderio di tutti i presenti.

Per celebrare la campagna ‘Nails’ e l’incredibile manicure dell’artista, Reebok ha inoltre lanciato ‘Nailed It’, un integratore in grado di trasformare le unghie ‘regular-degular-schmegular’ (come le definisce Cardi) in artigli mozzafiato. Una speciale formula con cui il brand conferma il proprio impegno a rompere gli schemi tradizionali. Esattamente come la manicure hot di Cardi, la spina dorsale dello strepitoso video che dà fiato alla campagna ‘Sport The Unexpected’. 

Artista, madre e vincitrice di un Grammy Award, Cardi B è la prova vivente che solo chi ha il coraggio di intraprendere un percorso ‘unexpected’ ed originale definisce veramente cosa significa essere un’icona classica.

Le Reebok Classic Club C Vintage, lanciate originariamente negli anni ’80, presentano un design senza tempo dal look minimalista che ha resistito al susseguirsi di epoche e mode, confermandosi un must dello streetwear.

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ALBINI_next, nuovi orizzonti della sosteniblità

Innovazione, imprenditoria e storia di un’azienda di successo volta ad aprirsi verso nuovi, e sostenibili, orizzonti.

Parliamo di Albini Group, azienda italiana che dal 1876 opera nel settore tessile ed oggi maggior produttrice europea di tessuti per camicia che porta in scena il suo nuovo ALBINI_next, un Think Tank volto a tracciare nuove frontiere avanguardiste e realizzare i nuovi tessuti del futuro. Centro simbolo del nuovo approccio sostenibile dell’azienda bergamasca è la sua nuova sede al Kilometro Rosso di Bergamo, polo privato dell’innovazione in Europa che ospita nei suoi 400.000 mq oltre 60 aziende.

In questo dinamico e stimolante luogo ALBINI_next vuole creare la “Silicon Valley” del tessile, un polo dove le grandi idee diventano concretezza e tangibili innovazioni in termini di business. Oggi la tematica sostenibilità, sia in termini etici che morali, sta prendendo piede in tantissimi e disparati settori come quello tessile. Ci si chiede quali saranno i tessuti di domani, oggi parliamo spesso di tessuti derivati dal cibo o riciclati, a impatto zero. Come si può concretizzare questa rivoluzione? Confronto, innovazione, partnership sono le key-words per tradurre le idee in azioni.

L’8 Luglio, prima dell’inaugurazione ufficiale del nuovo polo Albini, un panel di imprenditori e ricercatori si sono incontrati nello spazio bergamasco dell’innovazione per un costruttivo scambio di idee volto, anche, ad esplicitare come un progetto come questo necessiti una compenetrazione di saperi, abilità, maestranze ed esperienze. Ognuna diversa e singolarmente importante.

Il Presidente del Cotonificio Albini, Stefano Albini, crede fortemente nel ruolo del progetto rivoluzionario e nel suo nuovo spazio, sostiene che “sarà un luogo internazionale, interdisciplinare e aperto alle giovani generazioni, dove creare collaborazioni con partner d’eccellenza”.

Un grande problema dei nostri tempi, così come sottolineato da Carl Lili, Presidente di Swiss Textile, è che “circa il 25% dei capi prodotti ogni anno sono destinati a non esser mai indossati”. E’ quindi fondamentale lavorare sia sulla sostenibilità e sul consumatore finale, sul suo modo di pensare e riflettere in termini di acquisti, più moderati e mirati.

Con Linda Loppa, CEO e fondatore di Linda Loppa Factory, parliamo di nuove generazioni e di come sia necessario creare un “un nuovo modello di business che faccia da ponte tra i giovani talenti e i mezzi economici necessari a realizzare le loro idee.” Quanto sarà disposto il consumatore finale a pagare un premium-price per i prodotti più etici? Per Claudio Antonioli, fondatore di Antonioli Milano e presidente di News Guards Group, oltre che l’innovazione è importante parlare di customer centricity, visione del brand e conferire consapevolezza al cliente che “sarà pronto a pagare un prezzo più elevato per prodotti più sostenibili, probabilmente già con la Generazione Z.”

Parlare d’innovazione non sarebbe possibile senza l’importanza della ricerca e dell’analisi dei dati che porterà, come mette in evidenza il CEO di Herno e Presidente di Confindustria Moda, Claudio Marenzi, “allo sviluppo della consapevolezza e di conseguenza all’innovazione”

E’ d’accordo a queste affermazioni anche Isaac Nichelson, CEO e Co-fondatore di Circular Systems, che dichiara come “rompere le barriere del business tradizionale in una direzione che si basi su

creatività, business plan efficace e sostenibilità” sia la chiave del cambiamento.

Potere delle start-up, motore attivo di idee e innovazione, con Cristiano Spelta, CTO e Co-Fondatore di E-Novia che ci parla delle sue tre regole d’oro per una start-up di successo: “imprenditorialità,

lavoro in team e sensibilità del mercato”. Conclude il talk Fabio Tamburini, Ceo di Cotonificio Albini, che sostiene come “dal filato al capo finito dobbiamo aumentare il valore del prodotto, renderlo più etico e all’avanguardia per essere leader di settore attraverso la trasparenza, la tracciabilità e una migliore qualità della vita”.

Simbolo di un nuovo inizio è stato il momento finale del talk dove Salvatore Majorana ha consegnato a Stefano Albini le chiavi del nuovo spazio, concreto gesto di una propensione a creare qualcosa di grande, insieme con passione.

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Foss Marai, l’azienda vinicola leader nella produzione dello spumante e la sua forza

La chiamano «viticoltura eroica» e Carlo Biasotto, fondatore dell’azienda vinicola Foss Marai, la racconta così:

«Eravamo bambini e i nostri genitori ci ordinavano di andare a cogliere l’uva: quello era il momento del pianto, perché sapevamo quanto duro e pericoloso fosse il lavoro».
Terreno con pendenza di 45 gradi, impossibilità dei terrazzamenti, necessità di intervenire a mano limitando l’ausilio dei macchinari che rischierebbero di ribaltarsi: ecco perché il lavoro dei viticoltori nel Valdobbiadene viene detto «eroico». Tanto suggestivo è il paesaggio, con le colline che intrecciano infinite sfumature di colore, dal verde trifoglio al verde felce, quanto difficile è il domarlo da parte dell’uomo.

È nell’area Conegliano-Valdobbiadene, oggi diventata Patrimonio Unesco, che nascono i vini Foss Marai, grazie al rispetto del “disciplinare dei vini di origine controllata e garantita Conegliano Valdobbiadene – Prosecco” atto alla piena tutela del prosecco, vino simbolo del Made in Italy di qualità, senza forzare le piante e il sistema di coltivazione.

Oggi la famiglia Biasotto, formata da Carlo e Adriana con i figli AndreaCristiana ed Umberto, continua la tradizione di rispetto del territorio che è nel DNA dell’azienda, nata nel 1986. È un modello agricolo dove il segreto è il saper fare, la competenza artigianale, la precisione e la cura con cui vengono gestiti processi selettivi e produttivi complessi, spesso lunghi perché basati sul lavoro manuale, e per questo dispendiosi: ogni compromesso rovinerebbe la qualità dell’esito.
Nell’utilizzo dei lieviti autoctoni e indigeni del prosecco, in particolare della zona del DOCG, la zona delle colline, sta il loro punto di forza. Una selezione accurata viene fatta dallo stato esterno dell’uva, la «pruina», una cera che ricopre gli acini; ce ne è una moltitudine di tipi, e grazie alla collaborazione con l’Università di Piacenza si è giunti alla cernita dei lieviti idonei a portare a termine la fermentazione alcolica: sia per i vini base, risultato della trasformazione primaria da mosto a vino, sia per la fermentazione in autoclave. Grazie a questi lieviti viene garantita l’unicità, la tipicità e la varietà dell’uva, e si è in grado di mantenere l’aroma originario che invece con utilizzo di lieviti commerciali si perderebbe, dando prevalenza agli aromi fermentativi anziché varietali.

In piccole fiale da chimico si mantengono i lieviti madre; ogni tre/quattro mesi va rinnovata la parte marrone di mosto aga e va presa una piccola porzione di lievito (la parte bianca), poi reinoculata in una nuova fiala; ad una temperatura di 35/37 gradi si attende la crescita per una settimana fino a quando la colonia di lievito è in buona salute, per poi porre la fiala in frigorifero per la conservazione, costantemente monitorata.
La meticolosità del processo è necessaria per controllare che non ci sia alcuna interferenza di batteri, dato che nel prosecco è importante mantenere freschezza e vivacità. Fiore all’occhiello di Foss Marai, in questo passaggio, sono gli strumenti tecnologici innovativi utilizzati: dalle macchine con laser infrarossi agli strumenti “enzimatici” per l’esame di alcol e zuccheri.

Se altri produttori utilizzano lieviti commerciali, selezionati perlopiù da multinazionali, spesso olandesi, Foss Marai sceglie e lavora in casa i propri lieviti da 20 anni, con una produzione di 20.000 bottiglie al giorno, per un totale di 2 milioni all’anno circa. Il risultato è un timbro particolare e unico, e in annate non particolarmente favorevoli si riesce, proprio grazie ai 30 lieviti autoctoni, a dare lo stesso risultato di annate più felici, con gli stessi aromi e profumi, riducendo al minimo gli scarti tra una vendemmia e l’altra.

Molte sono le riflessioni che sorgono conoscendo la storia di questa famiglia, che ha messo l’amore per il proprio territorio prima di tutto, che ha fatto diventare «lavoro» la vita stessa. Jean Giono, scrittore francese nato da una famiglia di origine piemontese, riassumerebbe il pensiero in una frase, presa dal suo saggio «Lettera ai contadini sulla povertà e sulla pace», scritto nel 1938:

«Non si può sapere qual è il vero lavoro del contadino: se è arare, seminare, falciare oppure se è nello stesso tempo mangiare e bere alimenti freschi, fare figli e respirare liberamente, poiché tutte queste cose sono intimamente unite, e quando egli fa una cosa completa l’altra. È tutto lavoro, e niente è lavoro nel senso sociale del termine. È la sua vita.»

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In viaggio con Gin Mare

Sole, relax e tempo di qualità. Med Transfer by Gin Mare è un viaggio esperienziale nella cornice di suggestive località mediterranee, dalla Puglia al Salento fino a Barcellona. Fine ultimo del progetto, iniziato in terra pugliese nel mese di giungo e pronto ad espandersi a settembre tra Ischia e Procida, è quello di permettere ai partecipanti di far vivere i quattro pilastri del pregiato distillato spagnolo attraverso un’esperienza coinvolgente e rilassante tra: Climate, Escape, Gastrononomy e Lifestyle. Un viaggio unico, ideale per i fedeli clienti del prodotto e anche per tutti i curiosi che hanno voglia di vivere tre giorni di puro relax coccolati da buon cibo con freschi drink abbinati.

Al format globale di Med Transfer hanno aderito diversi paesi europei come Germania, Spagna, UK e Olanda. Gin Mare non è un semplice distillato ma porta con sè storia, profumi, sapori che lo rendono unico. La sua freschezza aromatizzata ai sapori del mediterraneo è data dal Timo greco, dal Basilico made in italy, dal Rosmarino turco, dagli agrumi spagnoli e dall’Oliva Arbequina, le sue botaniche distintive.

Med Transfer è sicuramente un’iniziativa interessante dove si esplicitano i valori del Brand e rendono Gin Mare, tra un pranzo in barca e un cocktail al calar del sole, molto più di un ottimo distillato.

Abbiamo avuto il piacere, nella splendida Masseria dei Potenti di Manduria – Puglia, di immergerci nell’experience. Con il workshop “Foraging ed erbe Mediterranee” a cura di Valeria Mosca e Stefano Tosoni siamo andati a toccare con mano alcuni degli ingredienti tipici di Gin Mare, scoprendo inoltre tecniche e curiosità sulla disciplina. Tra un cocktail e deliziose specialità locali passiamo ad un altro incontro quello sull’olio d’oliva con: “Olio d’oliva, viaggio fra tradizione, cucina e miscelazione” a cura di Ezio Canetti, brand ambassador di Gin Mare, Savino Muraglia, managin director di “Frantoio Muraglia” e Luciano Matera, patron del ristorante “il Turacciolo”.

Durante l’esperienza è possibile, inoltre, degustare diverse proposte di cocktail unici abbinati ai raffinati piatti che gli chef proporranno per l’occasione.

Giusto un esempio: il Savoir Fresh, a base di Gin Mare, Liquore Salvia e Limone, sciroppo al gusto di vaniglia, succo lime e una foglia di salvia viene abbinato al delicato piatto di Triglie agrumi e lampascioni.

La prossima tappa sarà dal 13 al 15 Settembre tra Ischia e Procida. Con Med Transfer non si rimane mai fermi, è un viaggio nel viaggio, si partirà il venerdì a pranzo da Napoli per poi passare alle splendide isole dell’aricpelago campano.

Sul sito è possibile prenotare il proprio posto a pagamento, visionare il calendario, scoprire di più sull’iniziativa e il programma dettagliato. Attenzione, posti limitati. Non vi resta che rimanere sintonizzati sulle piattaforme social di Gin Mare e Compagnia dei Caraibi, dinamico player che distribuisce e importa sul mercato soft drinks e distlilati tra cui anche il nostro Gin Mediterraneo.

Foto: Tony Castrovilli

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Pitti Highlights


Tagliatore, un mondo extralight
Tagliatore introduce per la stagione Spring Summer 2020 il suo concetto di extralight. Le giacche e il doppiopetto cambiano volto, non solo sfoderati e destrutturati ma anche versatili. Tocco fashion per un concept sartoriale, anche il gessato sceglie i track pants con coulisse.


L’Impermeabile punta sui suoi cavalli di battaglia

I trench militari Tony, Milton, Vasco; declinati nelle maniche a giro o nel britannico raglan, asciutti e genuini nei tessuti gabardina solaro, ma riscoperti nella nuova versione del watro: tela di cotone leggerissima, dall’inconfondibile trama in trasparenza dalla impermeabilizzazione cartacea e croccante. 


Cerruti veste gli esploratori eleganti
Attraverso sei esploratori del mondo contemporaneo, internazionali per il loro profilo, il Lanificio racconta cosa significa essere natural born elegant oggi. Il fil rouge del progetto sarà il tessuto iTravel che vestirà gli esploratori della modernità attraverso lo stile della sartoria Cad & The Dandy di Londra.


Pence 1979 e il connubio con la musica
Una capsule collection che nasce dalla passione per la musica dei Planet Funk da parte del direttore creativo Dora Zecchin. La collezione sarà presentata durante la 96esima edizione di Pitti Immagine Uomo e coincide anche con due anniversari importanti. Nel 2019 si celebrano infatti i 40 anni del brand Pence 1979 nonché il ventennale del gruppo Planet Funk. 

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ROMANZO BREVE: trent’anni di moda uomo a Pitti

Dall’11 al 14 giugno 2019 la Fondazione Pitti Immagine Discovery in collaborazione con le Gallerie degli Uffizi mette in scena una mostra che racconta i trent’anni di moda uomo, dal 1989 a oggi, visti attraverso la lente di Pitti Uomo. L’esposizione, che sarà poi visitabile fino al 29 settembre, racconta la storia e l’evoluzione del menswear incrociando il ‘Made in Italy’ con i guest designer, i talenti della moda della scena contemporanea internazionale con le esperienze della grande imprenditoria dell’abbigliamento. Saranno in mostra i capi degli stilisti che hanno dato vita agli eventi speciali di Pitti dal 1989 al 2019, con un look della collezione presentata a Firenze, e quelli di una trentina di aziende che hanno rappresentato i punti di svolta del salone nello stesso periodo, per circa 150 brand.


La storia e l’evoluzione dell’abbigliamento maschile viene al contempo narrata da Olivier Saillard in un libro dal formato fuori scala, delicato e gigantesco, che si dispiegherà con poesia in tutte le sale del museo.  
Il testo sarà pubblicato e distribuito in tutto il mondo da Marsilio Editori e disegnato dallo Studio Lenthal, conterrà testi di Angelo Flaccavento, Antonio Mancinelli, Frédéric Martin-Bernard, Suzy Menkes, Serena Tibaldi, Olivier Saillard. Presenti inoltre le note critiche di Giorgia Cantarini e fotografie di Astra Marina Cabras.
Come riporta lo stesso Saillard: “Tanti degli uomini, ma anche delle donne, che hanno fatto della moda maschile un soggetto creativo sono passati da Firenze“. “In scenografie sempre diverse, classiche o audaci, mano nella mano con la città di Firenze e i suoi luoghi prestigiosi, i creatori hanno potuto immaginare le sfilate più folli al servizio delle loro collezioni“.
Un capitolo importante di questo Romanzo Breve è infine la costituzione di una vera e propria collezione di moda maschile: la Collezione di Moda Maschile della Fondazione Discovery, che sarà donata al Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti. 

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Brand alert: Prada, ONE-OFF e TheDoubleF

Tra stampe di fulmini e patch di rose grafiche è arrivata la fresca, moderna ed elegante capsule collection di Prada x ONE-oFF e TheDoubleF. 

Folli Follie e G&B, due noti luxury retailer italiani, si uniscono per dar vita alle boutique One-Off, nel cuore di Brescia. Curati nei minimi dettagli per regalare un’esperienza di shopping coinvolgente, contemporanea e alla moda, gli storeospitano la loro prima collaborazione con un brand internazionale: Prada, che apre la fila del ricco calendario di collaborazioni esclusive, svelate nei prossimi mesi e collocate in uno spazio creato ad hoc dal brand, intimo e coinvolgente. Parlare di prodotti esclusivi non è per nulla una retorica dato che i pezzi saranno disponibili solo fisicamente nei negozi One-Off (uomo/donna) bresciani e sull’e-commerce TheDoubleF, piattaforma di shopping online lanciata due anni fa dalla famiglia Galli. 

La collezione, rigorosamente disegnata da Prada, si compone di 15 pezzi dedicati all’uomo e 20 pezzi per il mondo femminile che coprono tutte le categorie merceologiche. Dalle eclettiche camicie, dove il notturno e misterioso nero dello sfondo mette in risalto le dinamiche forme color verde smeraldo, fucsia e rosso alle scarpe, con sneakers e sabot. Presenti, inoltre, comode tote bagborse con catena e cappellini da baseball con i motivi iconici della capsule. Francesco Galli, ceo di Follie Follie, si dichiara: “orgoglioso del lavoro svolto tra il nostro team e quello di Prada” e anticipa che a settembre sarà svelato il prossimo marchio che collaborerà con loro, probabilmente si tratterà di un brand italiano. I pezzi della capsule, in vendita dal 1 al 23 giugno 2019 sono, come ribadito da Galli stesso, una: “rivisitazione in chiave commerciale dei capi della sfilata uomo Fall-Winter 19’ di Prada”.

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Candlelight Memorial: lotta e speranza per combattere lo stigma

E’ l’iniziativa nata per nata per sensibilizzare sull’importanza della prevenzione dell’HIV e per combattere lo stigma verso il pregiudizio per chi è sieropositivo. Lo SPAZIO EDIT di Stefano Mortari ha ospitato domenica 19 maggio il Candlelight Memorial  – organizzato da ASA -Associazione Solidarietà Aids – con la partecipazione di una speciale performance dal titolo  “La Vita è Una” che ha visto protagonisti gli attori Angelo di Genio, Tindaro Granata e Alessandro Lussiana. Ha commentato  lo stesso Angelo di Genio: “ Il reading raccoglie uninsieme di testimonianze e interviste di varie persone che affrontano la propria condizione di sieropositivi nel 2019.  Partendo da questa ricerca Tindaro Granata ha creato la drammaturgia di un intervista doppia a due persone Alberto, etero 30 enne (interpretato da me) e Lucio, gay 35 enne (Alessandro Lussiana) testimonianze di una condizione ben diversa dagli anni Ottanta e Novanta, ma comunque stigmatizzata. Si parla di prep, test e di undetectable. Con profondità, ma anche ironia e soprattutto informazione e Vita”. Ha concluso la serata il live music del cantante e compositore Marco Guazzone con la sua band STAG.

“Il Candlelight è nato nel 1983 per ricordare i morti di AIDS- racconta Massimo Cernuschi, medico infettivologo dell’Ospedale San Raffaele di Milano e Presidente di ASA. E prosegue: “Oggi è anche un modo per sensibilizzare contro la discriminazione e lo stigma che ancora colpisce le persone sieropositive e per diffondere informazioni sulla prevenzione. Due messaggi che in Italia vengono quasi ignorati. Siamo davvero entusiasti di poter lavorare con attori e performer per coinvolgere le persone e far conoscere le attività di ASA”.

Special thanks a tutti i partner del progetto: Patrocinio della Regione Lombardia, SPAZIO EDIT di Stefano Mortari (http://www.editmilan.com) , Premiere Venues (https://www.premierevenues.com), Glaizal & Partners (https://www.glaizalpartners.co), Bitter Rouge e Whitley Neill 

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Virgil Abloh x Pioneer DJ

Dal 10 giugno al 22 settembre 2019 il rivoluzionario fashion designer Virgil Abloh, esibirà i modelli skeleton NXS2 nella sua prima mostra museale intitolata “FIGURES OF SPEECH”. Le versioni “TRASPARENTI” dei CDJ-2000NXS2 e DJM-900NXS2 saranno esposte allo Chicago Museum of Modern Art della città natale di Abloh in Illinois, USA. 

In qualità di fondatore di Off-WhiteTM e nuovo Direttore Artistico Uomo per Louis Vuitton, il desiderio di Abloh di colmare le distanze tra musica, moda e arti creative riflette perfettamente la mission di Pioneer DJ, ovvero esplorare i legami profondi e l’armonia che la musica crea tra le persone. 

Virgil Abloh

Come afferma lo stesso Abloh “Nell’intento di conferire un nuovo look e creare nuove sensazioni per l’industria dei CDJ e DJM, ho voluto disegnare una versione trasparente, fuori dagli schemi dei modelli più iconici per ispirare un sound diverso mentre ci si esibisce come DJ; e creare cosi un nuovo terreno di incontro tra tecnologia musicale e interazione umana per raggiungere risultati innovativi”.

A riconfermare le parole del designer, interviene invece Akio Moriwaki, Presidente e CEO di Pioneer DJ“Le creazioni di Virgli Abloh non possono essere incastonate in una classificazione di genere. Egli stabilisce legami arditi tra varie forme artistiche mostrando al pubblico di tutto il mondo le illimitate possibilità creative dell’arte, tra cui esprimersi come DJ. Auspichiamo che la collaborazione con Virgil Abloh apra un nuovo capitolo della storia tra la nostra azienda e il nostro pubblico, che porterà sviluppi ulteriori ed inattesi alla diffusione della cultura DJ. Attraverso lo slogan “OLTRE LA MUSICA”, contribuiremo a diffondere la cultura della musica e a realizzare esperienze musicali più intense.”

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Piazza di Siena: la giornata finale

Alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, i migliori binomi di tutto il mondo si sono contesi la Coppa delle Nazioni Intesa Sanpaolo. Vince la Svezia, quinta classificata l’Italia di De Luca, Marziani, Pisani e Vizzini. Gran finale con le Frecce Tricolori.

Foto Chiara Filippi 
Servizio a cura di Stefania Sciortino e Rosamaria D’Anna

Credits: Newsroom FISE/CONI

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Piazza di Siena: la seconda giornata

Come due anni fa, quando aveva vinto una gara nella prima giornata di Piazza di Siena, Paolo Paini mette la sua firma. Il 49enne emiliano si è infatti aggiudicato con Chaccolie il premio ENI, salendo al primo posto di una classifica comandata a lungo dalla statunitense Jessica Springsteen con Volage du Val Henry. “Chaccolie è una bellissima cavalla, molto veloce e intelligente – commenta Paini -. Non dico banalità se affermo che sono io in gara a farmi guidare da lei, dai suoi ritmi. Devo solo assecondare la sua voglia di fare bene”.

Courtesy: Elisa Galli e Caterina Vagnozzi Press Office

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Al via a Roma Piazza di Siena

L’Italia cerca uno storico tris a Piazza di Siena. Dopo aver vinto la Coppa delle Nazioni Intesa Sanpaolo nelle due ultime edizioni, il CT Duccio Bartalucci, ha presentato ieri alla Galleria d’Arte Moderna il quartetto azzurro: Luca Marziani su Tokyo du Soleil, Riccardo Pisani su Chaclot, l’amazzone Lucia Le Jeune Vizzini su Filou de Muze e, su Ensor De Litrange, Lorenzo De Luca. Quest’ultimo aveva contribuito alla vittoria del 2017 e rilancia: “Ci sono stati dei cambiamenti ma sono molto fiducioso: siamo quattro cavalieri in grande forma”.

Courtesy: Elisa Galli, Caterina Vagnozzi Press Office

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Il trionfo della Resilienza alla 22° edizione del Magna Grecia Awards

Sabato 18 maggio 2019 si è tenuta presso il Teatro Comunale di Massafra in provincia di Taranto, la 22° edizione dei MAGNA GRECIA AWARDS, manifestazione ideata e diretta dallo scrittore Fabio Salvatore che ha come sottotitolo “Tu che mi capisci”, quest’anno completamente declinata al femminile con l’assegnazione dei prestigiosi riconoscimenti a donne che si sono contraddistinte in ambito culturale, sociale, civile, artistico. Da quest’anno il Magna Grecia Awards ha come Presidente d’edizione 2019 Barbara Benedettelli, scrittrice e giornalista, da sempre impegnata attivamente nel sociale.
Super ospite d’onore è stata Anna Dello Russo, pugliese D.O.C. nonché direttore creativo di Vogue Japan, riconosciuta globalmente come Fashion Icon, ha voluto sostenere il suo territorio di cui si sente ambasciatrice.
È tornata in veste di madrina d’eccezione, Lorella Cuccarini, ormai da anni ambasciatrice straordinaria dell’evento. Il Magna Grecia Awards rinnova la sua partnership solidale con 30 Ore per la Vita, sostenendo il progetto in favore dell’AISM, attraverso l’istituzione di un comitato charity coordinato da Maria Teresa Trenta.
Ovviamente i più acclamati sono stati i giovanissimi come Cristiano Caccamo ed Aurora Ruffino protagonisti di tante fiction di successo RAI.
Oppure la sedicenne Elisa Maino, che su instagram con il nome La Maino vanta più di 1.5 milioni di follower, e che con la sua semplicità ha scalato le vette delle classifiche con il suo libro, da cui ne è stato tratto un film. Sicuramente la più commossa nel ritirare il premio.
Poi c’è stata Simona Cavallari, che ha letto l’ultimo discorso pubblico di Paolo Borsellino, quasi una premonizione che lo ha portato alla tragica fine pochi giorni dopo.
Ovviamente Simona grazie alle sue partecipazioni a serie televisive di successo in cui interpretava una poliziotta, viene identificata dal pubblico per questo motivo, infatti ha concesso con simpatia foto a tutta la Polizia di Stato presente, che come dicevano loro:” sei una di noi”.
Non sono mancati momenti di goliardia, come ad esempio quando è stata premiata Barbara Foria con il Premio “Maska” riconoscendo la sua effervescenza sul palcoscenico, la quale è garanzia di ilarità e sorriso travolgente. Non ha mancato di coinvolgere tutti i presenti improvvisando degli sketch unici, come solo lei sa fare.
Poi è stata la volta di Cristina Parodi che ha ricevuto il premio “Clio”, Signora della televisione italiana, giornalista di razza. Con il suo fascino, la sua eleganza, la classe e la padronanza di sé infondono sicurezza e certezze. All’indiscusso successo professionale si unisce il ruolo di madre complice ed amorevole e il nobile impegno sociale e civile.
L’evento si è concluso con la premiazione di Fiammetta Borsellino: Premio “Eccellenza Franco Salvatore” La fiducia nello Stato che ha sempre contraddistinto l’attività del suo papà è l’eredità morale più grande che una figlia può ricevere e custodire. Per questo altissimo è l’impegno morale e civile vissuto come figlia vittima di una strage che ha sconvolto la storia della nostra Repubblica. Mafia. Crudeltà. Via D’Amelio.

Foto: Daniele Galli

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A Torino il drink è servito

A Torino il prossimo sarà un week end ad alto tasso alcolico. Infatti al Museo Nazionale del Risorgimento italiano si terrà To Drink, la prima manifestazione organizzata dall’associazione Spiriti Indipendenti e dalla scuola di formazione professionale di EvHo, dedicata al bere di qualità. Al salone torinese le più grandi aziende internazionali di beverage porteranno in degustazione i loro prodotti, per mostrare i nuovi trend della mixology, della distillazione, della liquoristica, della produzione birraia artigianale e della viticoltura italiana e internazionale.

Oltre ai grandi marchi internazionali saranno a Torino anche le piccole produzioni provenienti da tutta Italia, che organizzeranno degustazioni esclusive di spirits in purezza e miscelati. Attenzione particolare verrà riservata naturalmente al Vermouth, storica eccellenza del capoluogo piemontese.

To Drink ospiterà anche i vini della provincia di Torino, l’eccellenza vitivinicola torinese proposta in degustazione oppure miscelata da grandi bartender. Il tour di degustazione comprende anche un’area dedicata alla produzione di birra artigianale dove il pubblico potrà assaggiare le eccellenze di alcuni tra i migliori mastri birrai italiani.
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Il futuro del living secondo Buro Belen alla Milano Design week

Il design tangibile del futuro, interpretato dal duo di Buro Belén, formato dalle olandesi Brecht e Lenneke, è esposto ad Alcova, la nuova location in zona NoLo a Milano, durante la Design Week.  Le due donne, che si sono conosciute nella prestigiosa Accademia di Eindhoven, sono affascinate dall’utilizzo innovativo dei materiali e cercano un approccio intuitivo, emozionale e sensuale che sfocia in manufatti non convenzionali. Quest’anno presentano il progetto SUN + dedicato al sole, raccontando, attraverso abiti leggiadri, parasoli, paraventi e copricapi, come sfruttare l’influsso benefico del sole senza incorrere nei danni causati dalla sovraesposizione. Le loro creazioni sono state progettate tramite l’utilizzo delle più moderne tecnologie, in modo da ridurre gli effetti negativi del sole sulla pelle e l’inquinamento legato all’uso delle creme da sole tradizionali. In occasione dell’evento di inaugurazione, che si terrà il 19 Aprile 2018 dalle 18 alle 20, Mama Vodka ha ideato un cocktail speciale tutto in rosa, chiamato Mama Vodka Pink Sun.

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Holiday Magazine for South Corea

Holiday, la pubblicazione bi annuale scritta in inglese ma con base a Parigi, vero e proprio editorial must degli anni ’60, fondato negli Stati Uniti e famoso per l’estrema cura delle fotografie, delle copertine e per i resoconti dal mondo fatti da giornalisti di richiamo, sul pezzo, che raccontavano la realtà senza filtri né piaggeria, torna oggi – grazie alla passione e al sostegno dell’atelier parigino Franck Durand – con una nuova veste, mantenendo intatti i capisaldi strutturali e stilistici che hanno decretato il successo della rivista.
Il nuovo numero di Holiday è dedicato alla Corea del Sud: dopo l’Argentina, Holiday ha scelto di dedicare le sue pagine alle meraviglie di questo paese misterioso e per molti versi contraddittorio. Mentre i fotografi Nigel Shafran, Jamie Hawkesworth Karim Sadli, Annemarieke Van Drimmelen, Robi Rodriguez, Joseph Szabou e Hyungsik Kim prestano i loro occhi preziosi alle meraviglie di questa terra, il regista Park Chan-Wook racconta scene quotidiane, il poeta Lee San-Ha scava nella lunga storia di templi buddisti e lo scrittore Arthur Dreyfus testimonia la sua bella gita in un paese ricco di estraneità. Tutto questo sotto la benedizione della splendida Isabelle Huppert, che si confida con l’autore François-Henri Désérable e racconta un paese diviso, in parti uguali, fra disperazione e bellezza.

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New Balance 009: il nuovo modello che vi conquisterà

Per la FW16, New Balance presenta la 009, un modello completamente nuovo, che prende ispirazione dalle classiche silhouette della serie New Balance 900.
New Balance ha utilizzato un sistema di mappatura della pressione per creare un’intersuola a doppia densità e garantire il massimo del comfort. Questo nuovo modello è disponibile in tre varianti colore, caratterizzato da una tomaia in suede, logo ’N’ laterale in pelle e suola in gomma.
La New Balance 009 è l’esempio dell’attuale evoluzione della categoria lifestyle di New Balance, che offre ai consumatori modelli ideali da indossare tutti i giorni.

www.newbalance.com

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