denim, denim e ancora denim

jeans sono un vero e proprio passe-partout. Unisex, comodi, resistenti, ma anche molto cool. Certo, dipende da come li si indossa, anche se non esiste un vero e proprio codice di comportamento, dovrete un po’ affidarvi al vostro gusto e alla vostra sensibilità, però una cosa è certa, questa primavera non siate timidi, il denim, soprattutto se in total look, sarà la soluzione per molte occasioni. Dalle diverse tonalità, lavaggi e modelli, stampato, ricamato o sfilacciato, lo abbiamo visto protagonista sulle passerelle di tutto il mondo, da Armani, a Valentino ad Andrea Pompilio, fino a Burberry, Berluti e Cerruti 1881, senza dimenticare Lee, Siviglia, Diesel e Levi’s®.
Un gioco a incastri nelle nuance del blu del quale, tra giubbotti, camicie e accessori, non ci stancheremmo davvero mai.
®Riproduzione Riservata

 

IL FASHION FILM FESTIVAL MILANO APRE LE ISCRIZIONI

Il Fashion Film Festival Milano, fondato e diretto da Constanza Cavalli Etro, apre le iscrizioni della 4° edizione fino al 15 maggio 2017. I registi, i brand e tutte le menti creative provenienti da ogni parte del mondo sono invitati a iscrivere gratuitamente il proprio fashion video sul sito ufficiale del Festival. La scorsa edizione ha riscosso successo nel mondo della moda, ha infatti coinvolto 50 paesi, 8 giurati, più di cinquemila spettatori e ha ricevuto ben 700 video. Al progetto hanno preso parte artisti emergenti e importanti nomi, sia di registi che di brand tra i quali: Moschino, Armani, Gucci, Roberto Cavalli, Trussardi, Giorgio Armani, Loro Piana, Ermenegildo Zegna etc.  L’edizione in arrivo sarà ricca di appuntamenti e progetti, prima , durante e dopo il festival, che aspira a riconfermarsi come incubatore di talenti di qualità da tutto il mondo in modo da  favorire gli scambi culturali.
fffmilano.com
®Riproduzione Riservata

La tribù di Lee al TOM

La crew di Lee Jeans va in scena domani sera al TOM. – The Ordinary Market di via Molino delle Armi, a Milano, con uno special event dove influencer, artisti, mixologist, barber, diverse professionalità creative interpretano lo storico brand di denim.  A Carlo Sestini, Roberto De Rosa, Paolo Faccio, Andrea Faccio e Lorenzo Liverani il ruolo di brand ambassador chiamati per raccontare le novità del brand. Potete seguire l’evento sia su Manintown, media partner del progetto, sia su social seguendo gli hashtag  #LeeJeansTribe e  #leeJeans_it. Da non perdere il live painting direttamente sul jeans. Rigorosamente Lee.
lee.it

®Riproduzione Riservata

la nuova campagna Ray-Ban scattata da Steven Klein

La nuova campagna pubblicitaria Ray-Ban è frutto dell’istinto creativo del fotografo americano Steven Klein.  Il tema della campagna è il sano principio di ribellione contro gli stereotipi della società che impediscono alle donne e agli uomini di sentirsi sé stessi, liberi. Klein immortala il momento in cui i protagonisti dismettono gli abiti che gli sono stati cuciti addosso dal loro ruolo che rivestono nella società e corrono, decisi, incontro al futuro. Così nelle immagini si passa dall’uomo in giacca e cravatta che finalmente salta sulla sella della sua motocicletta, a una coppia over 50 ritratta mentre lascia la discoteca, a dei ragazzi che iniziano a sognare dimentichi dalla mentalità provinciale in cui sono cresciuti e tante altre immagini significative infrangono gli stereotipi affibbiatici da una  società barbara. Ormai arrivato alla soglia degli anni ’80, il brand vuole legare sempre più la sua immagine al concetto di autenticità, infatti chiunque indossi un paio di Ray-Ban esprime sempre la propria personalità senza lasciarsi sopraffare dalla montatura. I soggetti dello shooting indossano sia modelli iconici come Ray-Ban Aviator, Ray-Ban Clubmaster, il rilanciato Ray-Ban The General, sia nuovi modelli come Ray-ban Blaze e Ray-Ban Dean.
ray-ban.com
®Riproduzione Riservata

 

DESIGN WEEK : PIUARCH PRESENTA “FLOWERPRINT”

Nell’ambito della Brera Design Week, Piuarch studio di architetti all’avanguardia- presenta dal 4 al 9 Aprile Flowerprint, una istallazione di facade gardening. Piuarch decorerà da cielo a terra la facciata di un edificio all’interno di un cortile di Via Palermo 5, a Milano, dove ha sede lo studio. L’installazione floreale verrà realizzata con la preziosa collaborazione del paesaggista Cornelius Gavril. Flowerprint esplora una nuova modalità di decorare le superfici attraverso una sorta di ricamo floreale.
La parete fiorita -10 m di altezza per 20m di lunghezza – impiega diverse varietà cromatiche e materiche per definire un pattern, una sorta di grafismo floreale reale, in tre dimensioni: odoroso, materico e in costante divenire in relazione alle condizioni di luce e umidità. I visitatori avranno l’impressione di camminare in un giardino fiorito in grado di trasmettere sensualità odorosa, attraverso i profumi dei fiori e dei vegetali e grazie anche alle fragranze naturali Adar che creano una sensazione di naturalezza. Quindi sembrerà di passeggiare in una fresca mattinata di primavera accarezzata dal vento. Partner del progetto di Flowerprint sono Verde Vivo e Vivai Mandelli. Per dare vita a questa installazione sono stati utilizzati 2.000 fiori, tra rose policrome, gigli orientali, gerbere, garofani, piante aromatiche come timo, salvia, lavanda, rosmarino, maggiorana, menta.
piuarch.it
®Riproduzione Riservata

THE BEATS and THE VANITIES di Larry Fink all’Armani/Silos

Giorgio Armani ha il piacere di presentare “The Beats and The Vanities, Larry Fink”, la nuova mostra fotografica che è ospitata presso l’Armani/Silos dalla fine di Marzo. L’esposizione comprende 125 fotografie originali in bianco e nero di Larry Fink– 54 tratte dal libro The Beats, e 71 selezionate dal libro The Vanities. Le raccolte sono state scattate dal fotografo in due periodi lontani e differenti della sua vita, infatti The Beats risale a un momento in cui era un giovane romantico, mentre in The Vanities era un ironico umanista. Le fotografie presentano un’estetica differente ma i soggetti di entrambe vogliono essere al centro dell’attenzione. Il designer dichiara sulla mostra : “Come designer riesco a entrare in sintonia con il modo fluido con cui cattura luce, forme e linee. Fink è un fan del jazz, e dal flusso di persone che ci sorprendono con la loro sensualità inconsapevole, si percepisce quasi il ritmo di una composizione musicale”.

Frink, originario di Brooklyn, oggi è riconosciuto come uno dei più grandi maestri della fotografia da elogiare. La sua vita è stata segnata da esperienze anticonformiste, come l’aver partecipato alle proteste contro la guerra in Vietnam e alle marce nei campus studenteschi, l’artista è stato sempre in grado di osservare con scrupolo ciò che  accadeva intorno a lui e di documentarlo con la sua macchina fotografica. Dalle avventure giovanili alle prestigiose collaborazioni con The New Yorker e Vanity Fair, quest’ultimo riconosce particolarmente le sue brillanti capacità, perché i suoi scatti non immortalavano lo status delle celebrità alle feste di Hollywood ma le loro anime. La mostra all’Armani/Silos è un’occasione per scoprire cosa si cela dietro gli scatti di  un artista che ha tenuto numerose mostre presso i musei internazionali più importanti e che è stato seduto dietro le cattedre universitarie più prestigiose del mondo come quella di Yale.

Armani/Silos- Via Bergognone , 40- Milano
Dal 28 Marzo al 30 Luglio
armanisilos.com
®Riproduzione Riservata

 

Eastpak presenta la Travel Collection

La nuova Travel Collection Eastpak è stata presentata a bordo di un autentico transatlantico degli anni ’20 presso il Museo della Scienza e della tecnologia (Milano) per ispirare la prossima meta da raggiungere attraverso un viaggio nel tempo. In fondo tutti desideriamo viaggiare senza dimenticarci di esprimere la nostra personalità. I trolley e le borse sono ora disponibili in una nuova serie di colori, stampe e design, pronte a soddisfare i gusti di tutti, infatti si spazia dalle righe ai motivi floreali alle tinte unite. Inoltre la linea di Eastpak è funzionale, versatile e intelligente, resistente anche ai viaggi dei più temerari e agli imprevisti dei viaggiatori.
Ecco 7 ragioni per sceglierla:
1.  Il brand offre 30 anni di garanzia per i prodotti da viaggio, utilizza materiali di qualità. Dal grado balistico del nylon dei trolley Tranvers, al resistente e idrorepellente Tranzshell, alle doppie cuciture antistrappo.
2. La leggerezza degli items non dà nessun problema con compagnie aeree e aeroporti e con le loro norme sul limite di peso.
3.  I trolley Eastpak sono tanto stabili in verticale, quanto per terra. Forti per resistere agli urti dei lunghi viaggi.
4. I manici telescopici e ricoperti offrono migliore protezione, comodità e aderenza.
5. Zip e lucchetti sono sicuri e resistenti, i trolley Tranzhell sono dotati della nuova chiusura TSA.
6. Ruote dei trolley caratterizzate da una superficie ultra liscia per durare nel tempo.
7. Gli scompartimenti interni, tasche accessibili, strap a compressione e un’organizzazione di manici multifunzionali rendono i prodotti Eastpak funzionali e intelligenti.
eastpak.com
®Riproduzione Riservata

trussardi e lardini presentano “trussardi elégance”

Trussardi presenta la collezione “Trussardi Elégance” per la stagione autunno/inverno 2017-18, realizzata in collaborazione con Lardini, marchio che confeziona capi sartoriali da uomo. Entrambi esponenti di spicco del Made in Italy, coniugano nella nuova collezione i valori di Trussardi con l’esperienza sartoriale dell’azienda marchigiana Lardini. L’ispirazione nasce dalla necessità di realizzare un’eleganza contemporanea, che combina strutture tridimensionali ai colori tipici amati dagli uomini tradizionali. I capi sono arricchiti dalle note calde del bordeaux e del beige, fino ad arrivare a  patch di colore bianco e nero. La collezione è stata pensata per un uomo che si cura della sua silhouette, dei tessuti e dei colori.
®Riproduzione Riservata
trussardi.com

Il quotidiano maschile visto da Elisa Fuksas

Un breve fashion film, che racconta il quotidiano maschile, fatto di istanti catturati da un hashtag di Instagram e trasformati in corto dalla capacità espressiva di Elisa Fuksas, visionaria e giovanissima regista, figlia d’arte. Protagonisti della nuova campagna di Manuel Ritz, e dell’obbiettivo di Elisa, sono gli uomini che indossano i capi di questo dinamico brand, immortalati attraverso i momenti che raccontano storie di vita. Perché la vita (di ognuno) is made of moments, come recita il claim. MANINTOWN ha incontrato la talentuosa regista.

Per te cos’è la quotidianità e come l’hai interpretata?
La quotidianità, tutto quello che c’è dietro è l’idea di amplificare il momento piccolo, quello che trascuri e tralasci, a cui non fai più caso. Per me, invece, la quotidianità è proprio un particolare. A causa di una patologia che mi affligge vedo il mondo per dettagli, ad esempio, attraverso l’abbigliamento delle persone, adesso, crescendo, sto imparando anche a riconoscere frammenti fisici, come il suono della voce, e cerco dettagli meno effimeri, per evitare piccoli inconvenienti con i familiari ma anche con le persone più note e famose. Il dettaglio è la mia quotidianità, mi permette di orientarmi nel mondo.

Da dove sei partita per la realizzazione di questo short film per Manuel Ritz?
Sono partita da Instagram, su cui passiamo molte ore e che ormai è diventato una fonte inesauribile di informazioni.

Ora la moda si sta avvicinando molto al cinema grazie ai fashion film
Sì infatti, a me piace lavorare nella moda perché mi costringe a vedere il mondo, il mercato, le persone, di osservare questa realtà. Quando si lavora da soli, racchiusi nel proprio autismo, non vi è questa possibilità. Però, preferisco la pubblicità al fashion film, mi interessa più come lingua e come accessibilità, come diffusione. Con la pubblicità puoi entrare nella vita degli altri, come dei puntini subliminali di bellezza, se semini un principio positivo, raccoglierai i suoi frutti. Un messaggio pubblicitario si può sedimentare anche positivamente nelle persone, non solo in modo negativo.

Com’è nato quest’incontro con Manuel Ritz?
Spesso il mio lavoro attrae marchi di moda o lifestyle maschile. In generale con la moda ho un rapporto ambiguo, un po’ la odio, un po’ la amo. Sono un po’ come ne: “Il diavolo veste Prada”, quando lei arriva con il suo golfino infeltrito (Anne Hathaway, n.d.r.). È come una specie di, “Comunque noi organizziamo tutto questo, decidi tu se vestirti bene o male”. Questa è la mia storia con la moda e i negozi, in cui non riesco a entrare, oppure entro, compro, esco, non provo mai niente, perché penso che mi stia tutto male. Quindi, quando mi è stato chiesto di pensare a una campagna con loro e per loro, sono partita da un banalissimo hashtag #manuelritz, perché volevo vedere chi compra questi capi e come li indossa. Oggi l’hashtag è importante, perché individua una categoria di persone. Se clicco Gucci mi compare un tipo di persona, così come con Valentino. Ciò che è venuto fuori è un pubblico trasversale, che usa questi abiti in occasioni disparate, da un matrimonio alla passeggiata con il cane. Questo mi ha fatto capire tutto il mondo che ruota attorno a questo marchio, altrimenti diventa difficile comunicare con qualcuno che non conosci. Ho deciso di sintonizzare tutto sul sentimento, così abbiamo fatto un distillato di questi momenti che vedevo su Instagram, di persone sconosciute, fino a unirli e farli diventare uno spot di poco più di un minuto.

Quali prossime collaborazioni ti piacerebbe realizzare?
L’ultima collezione Gucci mi è piaciuta molto, ho amato molto gli animali feroci, visto che una volta ho anche girato un film con delle fiere a Roma…

Dove vorresti girare un tuo prossimo film?
L’installazione meravigliosa di Anish Kapoor, al Grand Palais di Parigi del 2011, un Leviathan, aveva trasformato quei saloni in un enorme ventre rosso. Ecco, lì vorrei girare un film, mi piacerebbe anche viverci. I luoghi in cui giro sono dei posti che mi appartengono.

®Riproduzione Riservata

FASHION EXHIBITIONS AROUND THE WORLD

Rei Kawakubo (Japanese, born 1942) for Comme des Garçons (Japanese, founded 1969); Courtesy of Comme des Garçons. Photograph by © Paolo Roversi; Courtesy of The Metropolitan Museum of Art

Moda e Arte non sono mai state così vicine. Dall’Europa agli Stati Uniti, ecco un calendario, certamente non esaustivo, ricco di appuntamenti interessanti per (ri)scoprire capi e collezioni uniche che hanno segnato la storia della moda e che hanno gettato le basi per trend sempre attuali e in continua evoluzione.

ANVERSA
Margiela, the Hermès years

Dove: al MOMU (Mode Museum) di Anversa
Quando: dal 31 marzo al 27 agosto 2017
Perché: Vanno in mostra per la prima volta le collezioni Hermès firmate dallo stilista Martin Margiela dal 1997 al 2003. La mostra esplora anche la relazione tra queste collezioni e il marchio Maison Martin Margiela in quegli anni. Decostruzionismo d’avanguardia e lusso senza tempo sono le parole chiave del designer e il punto d’inizio della mostra “Margiela, the Hermès years”. Il suo approccio concettuale alla presentazione, vendita e comunicazione delle sue collezioni ha cambiato il modo di pensare alla moda e ai suoi meccanismi sottostanti, così come ha cambiato le opinioni riguardanti l’artigianalità, il commercio e l’innovazione. Grazie alla straordinaria maestria artigianale dell’atelier Hermès, Margiela è stato in grado di distillare il suo design e il modo di confezionare gli abiti trasformandoli in perfezione assoluta, con il supporto di un’estesa ricerca materica che assicurasse il massimo comfort a chi li indossa, senza rinunciare a numerose innovazioni e sperimentazioni.

REGNO UNITO
Diana: Her Fashion Story


Dove: nelle Pigott Galleries del Kensington Palace di Londra
Quando: da febbraio 2017 fino al 2018
Perché: A venti anni dalla sua morte, una mostra di abiti celebra la vita pubblica della principessa Diana, tracciandone l’evoluzione stilistica, che riflette la sua crescita personale e la sua brillante intelligenza. Dagli outfit modesti e romantici delle prime apparizioni pubbliche si passa al glamour, all’eleganza e alla sicurezza degli ultimi anni di vita. Diana è stata una delle donne più fotografate al mondo e i suoi abiti, sempre sotto i riflettori, hanno catturato e ispirato moltissime persone, contribuendo anche a sostenere le cause umanitarie che le erano a cuore. Perché la moda, come ha dimostrato, può diventare anche un potente strumento diplomatico. La mostra comprende anche l’iconico abito da sera di velluto indossato alla Casa Bianca, con cui la principessa ha danzato con John Travolta.

Balenciaga: Shaping fashion

Dove: al Victoria & Albert Museum di Londra
Quando: dal 27 maggio 2017 al 18 febbraio 2018
Perché: E’ un’esposizione che esamina il lavoro e l’eredità dell’influente couturier spagnolo Cristóbal Balenciaga, con oltre cento pezzi creati dal “designer dei designer”, dai suoi protégées e da stilisti contemporanei che seguono la stessa scia innovativa. La mostra celebra il centenario della nascita della prima casa di moda di Balenciaga a San Sebastian e l’ottantesimo anniversario dell’apertura della sua celebre casa di moda a Parigi. Balenciaga: Shaping fashion si focalizza sull’ultima parte della lunga carriera dello stilista negli anni ’50 e ’60, probabilmente uno dei suoi periodi più floridi e creativi. In questi anni, oltre a vestire con i suoi abiti le donne più famose del tempo, ha anche introdotto forme rivoluzionarie, compresa la tunica, il sacco, il seducente “baby doll” e la sottoveste, di grandissima tendenza ancora oggi. In tutto sono esposti più di cento abiti e venti cappelli, molti dei quali non sono mai stati mostrati pubblicamente prima d’ora, insieme a schizzi d’archivio, modelli, fotografie, campioni di tessuto e immagini dalle sfilate, che rivelano la sua creatività senza compromessi attraverso dettagli inediti mostrati grazie alla tecnologia a raggi x.

Disobedient Bodies: JW Anderson curates The Hepworth Wakefield


Dove: Hepworth Wakefield, Regno Unito
Quando: dal 18 marzo al 18 giugno 2017
Perché: Uno dei designer contemporanei più innovativi al mondo e acclamato dalla critica risponde alla notevole collezione di arte moderna britannica. La mostra raccoglie una selezione personale di più di 100 oggetti che abbracciano l’arte, la moda, la ceramica e il design in una serie di gruppi inaspettati e irriverenti. Sculture di artisti del calibro di Jean Arp, Louise Bourgeois, Lynn Chadwick, Naum Gabo, Alberto Giacometti, Barbara Hepworth, Sarah Lucas, Henry Moore, Magali Reus e Dorothea Tanning sono fatti dialogare con articoli di designer come Christian Dior, Jean Paul Gaultier, Rei Kawakubo of Commes des Garçons, Helmut Lang, Issey Miyake e Vivienne Westwood. Al centro della mostra, Anderson ha creato un’installazione che comprende una foresta di tute oversize, che invita i visitatori a trasformare i loro corpi in forme astratte. L’esperienza fisica di interazione con i materiali, le silhouette e le forme rappresenta un elemento importante della visione di Anderson.

NEW YORK
Rei Kawakubo/Comme des Garçons: Art of the In-Between


Dove:
al Metropolitan Museum of Art di New York
Quando: dal 4 maggio al 4 settembre 2017
Perché: La mostra del Costume Institute della primavera 2017 è incentrata sulla fascinazione di Rei Kawakubo con interstizi o spazi tra le barriere che dividono le varie entità (se stessi e gli altri, oggetto e soggetto, moda e anti-moda). Il lavoro della Kawakubo sfida le nozioni convenzionali di bellezza, buon gusto e tendenza. È la prima mostra monografica del Costume Institute relativa a un designer vivente dopo quella su Yves Saint Laurent nel 1983. Sono esposti 150 esemplari di abiti femminili creati per Comme des Garçons, in un percorso creativo che parte dall’inizio degli anni ’80 e giunge fino alla sua collezione più recente. Gli oggetti sono organizzati secondo otto espressioni estetiche dominanti e ricorrenti di interstizi nel lavoro della Kawakubo: Fashion/Anti-Fashion, Design/Not Design, Model/Multiple, Then/Now, High/Low, Self/Other, Object/Subject, and Clothes/Not Clothes. La stilista rompe i muri immaginari che caratterizzano questi dualismi, enfatizzandone la loro artificialità e l’arbitrarietà. Le sue creazioni dimostrano che gli interstizi sono luoghi in cui si instaurano connessioni significative che coesistono con innovazioni e trasformazioni rivoluzionarie, aprendo pressoché infinite possibilità di reinterpretare il corpo e l’identità femminile.

ITALIA
Il Museo Effimero della Moda
Dove? Palazzo Pitti a Firenze
Quando? Dal 13 giugno al 22 ottobre
Perché? Cinque mesi per esplorare da vicino i meccanismi della moda e valutarne l’essenza più intima. Il Museo Effimero è l’occasione per aprire gli archivi e prendere visione delle collezioni della Galleria del Costume e della moda. La mostra presenta un allestimento e dei contenuti tematici inediti, mettendo in esposizione opere del XIX e del XX secolo che raccontano momenti indimenticabili della storia del costume e della moda.

FRANCIA
Balenciaga, l’ouvre au noir (Balenciaga, working in black)


Dove? Al Musée Bourdelle di Parigi
Quando? Dall’8 marzo al 16 Luglio
Perchè? La mostra rende omaggio allo stilista degli stilisti, Cristòbal Balenciaga. La mostra risuona con i toni neri di questo alchimista dell’alta moda. I pezzi iconici della maison sono esposti in calchi di gesso nella Great Hall e molti altri nelle sale del Bourdelle. La grande ispirazione dell’artista è stata il nero, analizzato in tutte le sue molteplici sfaccettature: opaco, scintillante, brillante, trasparente, vibrante. La mostra si sviluppa secondo tre sezioni fondamentali: “Silhouettes & Volumes”, seguita da “Noirs and Lumièrs“ e da “Noirs and Couleurs”. Con pizzo, velluto, pelle, taffetà di seta e tessuti preziosi, rigorosamente in nero, Balenciaga realizzava outfit da giorno e da sera, abiti per i cocktail party, creava giacche, boleri e tanto altro.

®Riproduzione Riservata

“Let me take you down” by Marco Bertani

Photo credit: total look, NEIL BARRETT; sunglasses, RETROSUPERFUTURE; k way, PIERRE-LOUIS MASCIA; sweater, ERMENEGILZO ZEGNA; necklace, ALBERTO GALLINARI

Photo Marco Bertani
Styling Carlotta Borgogna
Grooming Ernesto Montenovo @GreenApple
Digital Operator Marco Moretto
Models
Robbie McKinnon and Jamie McVay @Supa Model Management

NUOTARE CON STILE

Massima efficienza in acqua e design creativo: tecnologia e stile si incontrano nella nuova collezione presentata da Arena per la Primavera/Estate 2017. La linea Pool è dedicata al nuoto agonistico, con i costumi Powerskin carbon ultra che assicurano una maggiore idrodinamicità e, allo stesso tempo, ottimizzano la struttura fisica di ogni atleta, grazie anche al tessuto esterno ultra-cage che contiene tre volte più carbonio e una fibra da alta intensità. La collezione Urban Art, invece, è più divertente e rende omaggio alla street art con grafiche dinamiche, esaltate da contrasti di cromie e colori vivaci ed energici. La linea Beach per l’estate 2017 si ispira all’America degli anni ’50, da cui riprende i tratti forti e spiritosi dei fumetti e i tatoo old school.
In occasione di questa presentazione, MANINTOWN ha incontrato Gabriele Detti, che fa parte dell’Arena Elite Team, classe 1994, medaglia di bronzo nei 400 metri stile libero e nei 1500 metri stile libero alle ultime Olimpiadi di Rio.

Cosa non può mancare nel tuo guardaroba?
Sono una persona molto semplice, però se dovessi scegliere fra tutti i capi opterei per un bel pantalone elegante, fatto bene. Anche se, in generale, sono un tipo “da tuta”.

Come definiresti il tuo stile?
Molto, molto semplice e basilare.

Quali passioni hai oltre al nuoto?
Il mare ovviamente, da buon livornese. Direi anche le scarpe, ho questo pallino da sempre.

Un sogno nel cassetto?
Uno era la medaglia alle Olimpiadi, però non è andata come sognavo. Ora non ne ho uno specifico, spero di continuare a divertirmi e ad andare forte. Non mi sono mai fermato troppo a pensare al futuro, vivo molto alla giornata, nel senso che mi piace pensare al momento presente. Mi piacerebbe rimanere nell’ambiente un domani, ma si vedrà. Poi ho la fortuna di essere uno sportivo nell’Esercito (è Caporal Maggiore del Centro Sportivo Olimpico dell’Esercito, ndr), quindi è sicuramente un vantaggio in più per il domani.

Hai un rito scaramantico prima delle gare?
Non ho mai avuto un rito scaramantico, però mi rendo conto che tutte le volte, prima di una gara, faccio gli stessi movimenti, ad esempio, prima di salire sul blocco vado sempre dalla stessa parte. Sono cose che non faccio volontariamente, ormai sono talmente abituato che mi viene spontaneo.

®Riproduzione Riservata

Etro presenta ManRose, fragranza dallo spirito maschile

Maschile, ma capace di accogliere il femminile : ManRose. La nuova fragranza di Etro, pensata sia per lui che per lei, rappresenta la sintesi dell’unione di due sensibilità che convivono, quella maschile e quella femminile. Nella testa del profumo, vi sono la brezza agrumata del bergamotto di Calabria, il pepe di Sichuan, addolcita da cardamomo ed elemi, antica essenza usata in India e in Arabia. Nel cuore del profumo, la rosa che si chiude nell’abbraccio dell’incenso amalgamandosi con il velluto del geranio, una volta arrivata sulla pelle rinfresca come le acque del Calendimaggio. La Rosa non deve essere considerata solo un simbolo femminile, infatti ai tempi dei Greci non era soltanto usata per intrecciare le ghirlande delle baccanti di Dioniso, ma era simbolo della perfezione universale e della circolarità del tempo. Alla base del profumo vi sono i profumi del muschio, dell’ambra e del patchouli, sfumando sull’accordo virile del cuoio, vetiver e dei legni preziosi.

etro.com
® Riproduzione Riservata

Cinecult: Life. Non oltrepassare il limite di Daniel Espinosa

cover credit: Sony Pictures

Oggigiorno si va su Marte per scoprire nuove forme di vita. Cosa accadrebbe quindi, se le scoprissimo realmente? Cosa avverrebbe nel momento in cui comunicassimo o ci relazionassimo a esse? A questi e ad altri quesiti nodali cerca di dare risposte l’agghiacciante thriller fantascientifico ‘Life. Non oltrepassare il limite’ diretto da Daniel Espinosa e distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia. Il film che vanta un cast internazionale di primordine – Ryan Reynolds, Jake Gyllenhaal, Rebecca Ferguson fra gli altri e una fotografia estremamente suggestiva, è per citare un portavoce della Sony, “un thriller horror che si pone diversi interrogativi, tra cui quello relativo a come si comporterebbe l’uomo se trovasse la vita su Marte”. Il film esprime in modo serrato e pregnante il coraggio dell’uomo e il desiderio di esplorazione ai limiti della conoscenza. In occasione della presentazione del film l’astronauta Paolo Nespoli in partenza per una missione spaziale chiamata anch’essa Life come il film ha spiegato che “Conoscere una forma di vita aliena sarebbe bello, i film ci hanno abituato a una forma con la testa grande e le antenne, forse però come mostra Life potrebbero essere diversi. Sulla stazione spaziale abbiamo procedure di sicurezza per ogni cosa possibile, ma non sull’incontro con gli alieni. Immagino che nel momento in cui si comincerà l’esplorazione su Marte questo sarà un argomento caldo. Noi dobbiamo sterilizzare tutto, ma nel momento in cui metteremo piede sul pianeta lo contamineremo”. In generale il film è una prova riuscita perché corrisponde in modo appropriato all’idea ‘realistica e contemporanea’ di fare un film che si basasse su una storia che potremmo trovare nei titoli di un quotidiano di oggi. Il plot si tinge di paura quando l’organismo monocellulare che gli astronauti hanno portato sulla stazione spaziale inizia a evolversi in forme aberranti e con grave rischio per l’incolumità dell’equipaggio. I membri dello space crew saranno alle prese con una forma di vita aliena super intelligente e molto forte che somiglia più alla ‘Cosa’ di David Cronenberg piuttosto che ad ‘Alien’, una specie vitale che per sopravvivere ha bisogno di distruggere ma come asserisce un protagonista del film, “non è cattiva in sé, cerca solo di sopravvivere”. Ottima pellicola per chi ama la tensione raccontata con arguzia, adrenalina e modernità e inoltre con acuti stilistici da action movie.

®Riproduzione Riservata

 

Incuriositi da un incontro

“Design Language è un incrocio tra un trade show e una mostra, in cui il leitmotiv è la diversità dell’approccio e della forma”. Così David Heldt, co-fondatore del progetto, definisce quanto accadrà durante la design week di Aprile presso la Civica Scuola Interpreti e Traduttori “Altiero Spinelli”. Un evento unico dal 4 al 9 Aprile, che sceglie come sede d’eccezione un luogo simbolo dell’incontro tra le culture: una scuola in cui giovani interpreti e traduttori imparano i valori della diversità e del reciproco arricchimento.
L’intera svolta del progetto, nonché il suo valore più intrinseco, sta proprio nell’unione di due realtà apparentemente distanti: il design e il linguaggio. Entrambi modalità di espressione umana, entrambi sistemi comunicativi complessi, che tratteggiano i lineamenti della cultura a cui appartengono. In virtù di questa assonanza più che mai azzeccata, nasce Design Language, che definisce la propria forma esecutiva grazie all’incessante confronto tra CARA/DAVIDE Studio, Connecting the Dots e l’istituto “Altiero Spinelli”.
Durante l’esposizione saranno 50 tra designer e aziende internazionali, provenienti da tutto il mondo, ad esporre i propri lavori in un geniale melting pot di voci, stili, linguaggi e forme differenti. Giovani talenti accanto a maestri del design, Giappone accanto a Francia, Danimarca insieme a Turchia e Sud Africa sono solo alcuni degli inediti accordi di questa melodia fresca e stimolante, che offrirà al fruitore un punto di vista nuovo.
Multi-culturalità e scambio sono la cifra stilistica di questa manifestazione che si arricchisce della preziosa cornice dell’istituto che la ospita, mettendo a calendario incontri e conferenze sul linguaggio del design, raccontato da ospiti illustri e mediato dagli stessi studenti dei corsi di traduzione e mediazione. Un messaggio di tolleranza e convivenza che si coglie se si è curiosi, inserito nel contesto del fuori salone, che della curiosità ha fatto la propria raison d’étre.

®Riproduzione Riservata

EXKITE per H.Lorenzo

EXKITE, brand che realizza capi streetwear, unici e realizzati a mano, annuncia la sua collaborazione con H.Lorenzo. La collezione è disponibile nella rinomata boutique Mr. Hadars. H.Lorenzo, crea capi innovativi, che vanno oltre la moda contemporanea, così EXKITE è onorato di aver disegnato un’edizione limitata, curata da sapienti artigiani e dai più progressisti designers di tutto il mondo.
www.exkite.it
® Riproduzione Riservata

Skate and Surf Film festival 2017 a Milano

Onde Nostre, collettivo di filmmaker, fotografi e surfisti che dal 2009 racconta il mondo del surf è lieta di presentare la prima edizione dello Skate and Surf Film Festival, in programma il prossimo 5, 6 e 7 maggio 2017 a Milano. L’evento si svolgerà a BASE Milano in Via Bergognone 34, spazio adibito  alla sperimentazione e alla contaminazione  culturale. Nel programma del festival milanese ci saranno anche gli Ambassador del brand di sportswear Reef con il loro nuovo video: Roberto D’Amico ed Eugenio Barcelloni . Al SSFF parteciperà anche VANS, e durante l’evento verranno presentate al pubblico alcune delle nuove produzioni video più interessanti del panorama surf e skate italiano ed internazionale. I tre giorni di eventi culturali ed artistici saranno arricchiti dalla proiezione di pellicole iconiche che hanno fatto la storia di queste discipline. All’interno di BASE, oltre allo spazio dedicato ai film, verrà allestita un’area skate, un’area market ed un’area espositiva, con il sottofondo di una ricca programmazione musicale. Il SSFF 2017 può contare sul prezioso supporto di Vans Off The Wall, Marcelo Burlon e sull’ausilio di molte associazioni. Il programma completo verrà comunicato quanto prima sui canali social di ONDE NOSTRE e degli sponsor del festival.
ondenostre.com
®Riproduzione Riservata

G-Shock e Chiari& Co. collaborano per un orologio limited edition

G-Shock  collabora  per la prima volta con un bike shop ormai punto di riferimento per gli appassionati di ciclismo, Chari & Co. Insieme presentano l’edizione limitata del modello GA-500K-3AER . Chari & Co è un brand dallo stile inconfondibile riconosciuto a livello internazionale nel mondo dell’abbigliamento dedicato ai ciclisti. L’orologio è frutto di una collaborazione tra due brand costruiti sulle stesse fondamenta: entrambi fanno riferimento alla tradizione giapponese e fanno dell’indistruttibilità un obiettivo costante. Il ciclista John Kniesly e ambassador di Chiari& Co.  afferma: “Il design stesso dell’orologio rimanda alla costruzione del telaio della bicicletta che è il suo centro nevralgico Un buon telaio richiede precisione e accuratezza nella costruzione, due caratteristiche per le quali G-Shock è leader indiscusso. I due brand hanno quindi ragione  di coesistere”.   L’equipaggio del nuovo GA-500K-3AER è caratterizzato da  elevata resistenza agli urti, funzione world time, conto alla rovescia, calendario automatico, 200M Water Resistance, fuso orario di 48 città, 5 allarmi indipendenti, dual-coil motor, brevetto Casio,  che mette in moto il display LCD posizionato a ore 6 e dotato di lancetta con movimento retrogrado. É disponibile presso il negozio monomarca G-Shock Corso Como, a Milano, e in  alcuni punti vendita selezionati da Marzo fino ad esaurimento scorte.
gshock.com
®Riproduzione Riservata

 

®Riproduzione Riservata

The Outlierman racconta l’essenza sportiva di Pagani Automobili

The Pagani Limited Edition By The Outlierman” è una collezione di accessori incentrata sul mito e la passione per l’automobile che accomunano i due brand. La collezione comprende guanti da guida, cravatte, pochette, foulard e weekender garment bag che interpretano i tratti iconici, i dettagli e la silhouette inconfondibile dei modelli Pagani Huayra Roadster e Huayra BC, attraverso la firma stilistica elegante e raffinata che da anni contraddistingue The Outlierman. Gli accessori indispensabili per il Gentleman driver sono realizzati a mano da maestri artigiani italiani, che hanno impiegato la loro maestria manifatturiera nella lavorazione di sete e pelli di eccezionale qualità. Cromie dinamiche dall’estetica raffinata e sofisticata impreziosiscono ogni pezzo della collezione, mentre i guanti in morbida nappa d’agnello rendono l’esperienza di guida ancora più unica e piacevole.

www.theoutlierman.com
®Riproduzione Riservata

Hackett London lancia una capsule collection con Fox Umbrella

Per la stagione primavera/estate 2017, Hackett London lancia una capsule collection con Fox Umbrella, presentando esclusivi impermeabili e ombrelli in 6 colorazioni differenti. Impermeabili ultra leggeri, traspiranti, idrorepellenti  e confezionati al 100% in Nylon, sono caratterizzati dal taglio classico e dallo stile elegante. Ideali da abbinare con la rispettiva tonalità dell’ombrello o a proprio piacimento, questa è senza dubbio l’ultima combinazione per l’uomo moderno che va in giro per la città. Infatti è arrivata l’ora di dire addio agli ombrelli che si rompono all’arrivo del primo soffio di vento e investire in una scelta di stile duratura che accompagni nella quotidianità. Gli impermeabili e gli ombrelli sono disponibili in molteplici versioni: verde, rosso vino, blu, grigio, marrone e blu scuro. Tutte adatte all’elegante gentleman di oggi. L’Ambassador del nuovo binomio chic è il ballerino Eric Underwood del Royal Ballet di Londra.
hackett.com
®Riproduzione Riservata
https://www.youtube.com/watch?v=PMJrBWmmDKc

L’arte dello shoeshine

Vi dice nulla il termine Sciuscià? È il termine napoletano, patria nostrana di quest’arte che nasce in tutto il mondo ancora nei primi del Novecento e che descrive il mestiere dei lustrascarpe o shoeshiner; è anche un noto e amato film neorealista che racconta le storie di questi artisti della scarpa attraverso lo sguardo di Vittorio De Sica. È un mestiere antico, che sopravvive alla meccanizzazione del lavoro, una tradizione diventata arte e un’arma segreta del gentleman contemporaneo. Ancora oggi. L’investimento in un paio di scarpe di qualità è importante tanto quanto l’arte del prendersi cura e della manutenzione delle stesse; un paio di scarpe ben tenute si notano eccome, in particolare se abbinate a un abito, hanno il potere di valorizzarlo o di metterlo in cattiva luce.

Ecco 5 semplici suggerimenti che potete seguire anche voi per stringate, modalità di cura quotidiana per un risultato garantito:

LA PULIZIA
Spolverare le calzature con un panno di cotone (magari un pezzo di una vecchia camicia), per togliere lo sporco. Utilizzate anche una schiuma per pelli: dopo averla applicata, risciacquare con uno strofinaccio umido.

LA CERA
La cera di buona qualità è alla base di una lucidatura a specchio, scegliete creme composte da cera d’api neutra.

LA LUCIDATURA
Togliere i lacci, spargere il prodotto in modo omogeneo su tutta la scarpa, esclusa la suola, e far riposare per una decina di minuti, affinché il pellame lo assorba bene. L’ideale è farlo inserendo le scarpe nelle forme di legno per tirare bene la pelle. Sfregare in modo deciso la calzatura con un panno di lana per ottenere la lucentezza desiderata. Il tocco finale lo dà la spazzolatura, toglie la cera in eccesso e la scarpa splende come nuova.

LA SUOLA
Spazzolarla con una spazzola o uno straccio ruvido, nutrirla con un filo di cera, così come con i lacci, una leggera passata nello straccio e il gioco è fatto. Riponete via le scarpe sempre con le forme di legno (meglio se di cedro), assorbono l’umidità e aiutano le calzature a non deformarsi.

IL TOCCO EXTRA
A scarpa perfettamente asciutta, munirsi di un dischetto di lucido del colore più indicato, di una pezzuola di cotone (sempre ricavabile da vecchie camicie) e di un vasetto contenente acqua fredda, nella quale siano state diluite alcune gocce di alcool. Per chi vuole un risultato ancora più professionale un vecchio trucco è utilizzare gocce di liquore ad alta gradazione alcolica (cognac, brandy, o grappa).

Ecco gli indirizzi segreti per farsi lustrare e sistemare le vostre calzature preferite dai migliori professionisti del mestiere:

Milano – Ago e Spago
Una calzoleria artigiana con servizio lustrascarpe in due location: in via Plinio o in viale Col di Lana. Un team di mastri calzolai realizza anche scarpe da uomo e da donna su misura, uno dei pochi indirizzi milanesi dove la rémise en forme della calzatura è una vera e propria arte.

Parma – Dandy Shoe Care
Alexander Nurulaeff, grazie alla propria formazione come pittore, dopo anni di studio dei materiali e un meticoloso apprendimento della colorazione artistica e del trattamento dei pellami, ha portato la tecnica della Patina ad una perfezione ineguagliabile. Oltre a questo, è un maestro della lucidatura sulla quale è possibile ragionare insieme, per avere effetti speciali sia nella lucidatura, sia nell’applicazione di una colorazione, per ravvivare o cambiare il colore delle scarpe a piacimento.

Roma – Cannolicchio
Una tradizione di famiglia fin dal 1956 per Antonio Corradi. Un giorno un importante cliente rivolgendosi allo zio disse: «Cannolicchio – perché aveva pochi capelli – questo è un nome che diventerà famoso in tutto il mondo». Antonio Corradi è stato nominato Cavaliere del Lavoro e il suo negozio ha avuto il riconoscimento di Bottega Storica. Non smette di lavorare nel suo atelier di Corso Trieste fino a che non è soddisfatto del risultato.

Londra – Steven Skippen
Steve non ha un vero e proprio background da lustrascarpe. L’avventura inizia per caso quando all’aeroporto di Heathrow un lustrascarpe gli ha offerto un impiego. Un anno dopo ha aperto la sua attività all’interno dell’hotel Hilton di Park Lane. Tra i suoi clienti ci sono Mike Tyson, il Dalai Lama e Jean Claude Van Damme.

Parigi – Talon Rouge
Pierre Paul Marie Hofflin ha iniziato la carriera dal brand di calzature Weston dove spesso i clienti chiedevano consigli su come poter curare le scarpe. Decide quindi di fondare Talon Rouge, il cui nome risale al fratello di Luigi XIV chiamato «Monsieur» che, dopo aver visitato i mattatoi, uscì con le suole intinte di rosso. Da lì la tendenza: la nobiltà si riconosceva in base al colore dei tacchi. Oggi, con l’espressione “talon rouge” si identifica un gentiluomo distinto, raffinato.

New York – Jim’s Shoe Repair
Il punto di ritrovo preferito dei business men di Manhattan. Quattro generazioni di lustrascarpe dalle origini italiane. Da quando nonno Vito è emigrato in America il procedimento, la tecnica e i prodotti non hanno subito modifiche. Sulle poltrone di questo negozio si sono seduti politici, star, artisti e intellettuali di ogni dove.

Los Angeles – Progressive Shoe-Shop
Vicinissimo a Rodeo Drive, Jack Zatikian è il lustrascarpe di tutte le celebrities. Durante il periodo degli Oscar lavora 24 ore su 24 per assecondare tutti i capricci e le richieste last minute delle star di Hollywood.
 Jack ha ereditato l’attività dal padre che nel 1982 si è trasferito dalla lontana Armenia e ha tramandato al figlio l’amore per le scarpe lustrate che brillano.

Photo credit: dandyshoecare.it
®Riproduzione Riservata

 

LE PÉCHÉ by Eisenberg, la fragranza del peccato

Il profumo è quell’accessorio di cui nessuno può fare a meno, c’è chi lo contestualizza all’occasione, al meteo. C’è chi alterna una fragranza all’altra per andare a una riunione di lavoro o a  un’uscita con gli amici.  Nell’esclusivo universo di José Eisenberg la fragranza ha una posizione di rilievo. “L’ART DU PARFUM” di cui fa parte anche LE PÉCHÉ, nasce dalla passione artistica di Eisenberg, scoperta a 20 anni e coltivata quotidianamente da quel momento in poi. Ogni fragranza è espressa attraverso i capolavori pittoreschi realizzati da Juarez Machado, pittore figurativo contemporaneo,  che trascrive visivamente le sensazioni olfattive dei profumi, dalla musica alle parole: ogni fragranza viene raccontata da una poesia di 4 righe ciascuna.  “L’ART DU PARFUM” è composta da 15 fragranze prive di coloranti.  La versione maschile LE PÉCHÉ HOMME, rivela nelle note di testa un forte abbraccio di Osmanto accompagnato da un frizzante fiore d’Arancio. Note di cuore caldi di Ambra trasparente su un fondo delicatamente amaro di Patchouli e Muschio. La fragranza è disponibile nei beauty store Sephora  e nel rispettivo sito online.
eisenberg.com
®Riproduzione Riservata

 

 

Antipolvere di Stefano Arienti in mostra a Modena

La Galleria Civica di Modena inaugura – Sabato 25 Marzo– la mostra personale Antipolvere di Stefano Arienti a cura di Daniele De Luigi e Serena Goldoni. La mostra sarà allestita nella Sala grande di Santa Margherita in cui verranno esposti i capolavori che ripercorrono i 25 anni della carriera di un’artista italiano di fama internazionale. Opere su carta e disegni realizzati su teli da cantiere, su commissione di istituzioni pubbliche e di fondazioni private, testimoniano un percorso di ricerca interessante in cui le immagini sono sottoposte a meticolosi processi di studio, infatti sono fotocopiate, ricalcate, intessute o disegnate in oro.  Tra le opere selezionate vi è anche un grande telo realizzato nel 2012 per l’Isabella Stewart Garden Museum di Boston, mai esposto in Italia  e due opere realizzate nel 2017, ispirate a un capolavoro del Romanino conservato nella chiesa di Asola, che ha dato i natali all’artista e all’altarolo di El Greco, conservato presso la Galleria Estense di Modena e realizzato ad hoc per la mostra.

Palazzo Santa Margherita (Sala grande), corso Canalgrande 103, Modena.
Dal 26 marzo al 16 Luglio 2017
®Riproduzione Riservata

 

 

ST!NG Eyewear LOVES MUSIC

ST!NG LOVES MUSIC è la nuova collezione eyewear di ST!NG dedicata a tutti coloro che con una voce e una chitarra fanno festa, a quelli che amano i beat dei deejay, jam session, gare tra rapper a colpi di freestyle. I nuovi occhiali da sole sono grintosi ed energici come chi li indossa, presentano inedite decorazioni con stelle, note musicali, chiavi di violino e pentagrammi impressi su una mascherina specchiata. I due modelli, maschile e femminile, riprendono le forme tradizionali del brand : per lui il modello rettangolare, d’ispirazione retrò e con doppio ponte. Questi occhiali sono l’accessorio ideale per chi la musica non vuole solo ascoltarla, ma anche indossarla senza passare inosservati.
stingocchiali.com
®Riproduzione Riservata

Issey Miyake apre il nuovo flagshipstore a Milano

Issey Miyake ha aperto le porte del suo primo flagship store italiano a Milano all’interno di un edificio storico, Palazzo Reina, sito in Via Bagutta 12. La nuova boutique del Quadrilatero della Moda è stata inaugurata con un evento esclusivo, al quale hanno partecipato volti noti come Barbara Snellenburg, Helen Nonini, Marta Brivio Sforza per citarne alcuni. Gli interni dell’edificio sono stati curati dal designer giapponese Tokujin Yoshioka, che vuole esprimere il contrasto tra storia e futuro, attraverso i molti strati del tempo presenti nel tessuto delle pareti interne, contrapposti a un futuristico alluminio colorato. I colori selezionati- blu, arancione e verde- simboleggiano l’energia della natura e comunicano un senso di traslucidità e proiezione nel futuro.  Issey Miyake dice: “Il design è un atto di scoperta, ‘making things’, creare realtà, libertà, innovazione. Il design è lavoro che dona gioia alle persone. Per me Milano è già la città della creatività. Sono orgoglioso di esserne parte”.
isseymiyake.com
®Riproduzione Riservata

Dockers presenta i nuovi Alpha mist washed

I pantaloni Dockers Alpha Mist Washed sono ideali per il “Casual Friday” ormai diventato un “Casual Everyday” , mettendo al primo posto la comodità  senza tralasciare il proprio stile. I nuovi Dockers infatti sono adatti a tutti i momenti della giornata dell’uomo, dalla partita di calcetto dei figli alla cena al ristorante, ai meeting di lavoro. Dopo il primo lavaggio assumono un nuovo aspetto, sono perfetti per la primavera appena arrivata, sono stretch, traspirabili e leggeri.
dockers.it

®Riproduzione Riservata

Una sneaker ciascuno: idee per una scarpa azzeccata

Il nostro quotidiano modo di essere passa anche attraverso le calzature. Ciò che nessuno avrebbe ipotizzato anni fa, oggi è certezza assoluta: le scarpe da ginnastica sono più che mai un evergreen. Grazie agli stilisti che hanno saputo coniugare comodità ed eleganza e a trend influencer che hanno dato alle sneakers una veste glam e fashionable, ora spezzare un outfit elegante con un dettaglio sportivo è qualcosa di estremamente accattivante: le sneakers sono un must continuamente rivisitato, ma mai sconvolto, perché la clientela è affezionata ai modelli storici.

Le Stan Smith, sneakers dal design essenziale, nate nel 1964 come scarpe da tennis – il nome è proprio un omaggio al campione americano degli anni ‘60 – sono molto richieste e possono essere personalizzate con numero o nome, dando quel tocco di unicità e custom-made, che oggi è più che mai una skill fashion.

Sempre il brand dall’inimitabile logo a tre stripes ha affiancato ai modelli storici una versione super high tech: le Nmd R1, leggerissime e adatte ad andature veloci, a look “tecnici”, tagli e geometrie avveniristiche.

La Nike Air Max 97, meglio conosciuta come Silver, è stata un successo sin dal suo debutto, datato 1997, prima a Londra, poi negli Usa e infine in Italia. Ideale sia per il tempo libero che per lo sport, oggi la sneakers viene riproposta con modello rinnovato, ma senza perdere la sua fantastica identità, né allontanandosi dall’oggetto cult che è diventata.

 Una sneakers intorno a cui c’è grande aspettativa è la nuova Timberland Fly Roam, creata in edizione limitata per alte performance, con uno stile futuristico, minimal: una scarpa dinamica, dotata di tecnologia innovativa come l’aerocore, che consente una grande libertà di movimento, ma anche scarpa versatile, easy-to-wear.

Le Vans Old School sono fra le più gettonate grazie anche all’estrema offerta di materiali e colori proposti dal brand, status symbol di tradizione e cultura skate: le nuance variano da tonalità pastello ai classici tinta uniti scuri, adatti agli eventi con jeans skinny e bomber dal gusto grunge londinese. Vans resiste alla grande sul mercato perché ecletticamente sa trasformarsi, con le richieste del tempo e della moda, rimanendo fedele all’heritage urban di cui è permeata.

YAB propone la novità delle Dandy sneaker, con ghetta a contrasto nei colori white-green e white-blu cork, nelle due versioni con suola in gomma tradizionale e in sughero. La novità, che piacerà sicuramente ai più giovani plasmati su uno stile urban, si contraddistingue per pellami pregiati e morbidi; Yab, brand famoso per i suoi colori e le scarpe con suole di grande comfort e aderenza, è da sempre sinonimo di young fashion style.

La Asics Tiger, nella nuova collezione Fall/Winter 2017, collega natura e tecnologia, rivolgendosi ad un mercato di sport e lifestyle. L’ispirazione, nata dai tanti landscape del mondo, diventa così un’impronta ben radicata alla Terra, grazie anche a colori e finiture che rendono le scarpe decise e marcate. Nei modelli GEL – LYTE III e GEL – LYTE V vi è un deciso ritorno al periodo anni ’80 e ’90, rivolto agli active consumers di tutto il pianeta.

Per l’inverno2017 Hogan, marchio da sempre sinonimo di casual luxury, propone la nuova sneakers Urban climber, perfetta per la città, ma anche per l’outdoor, in vitello spazzolato e nuove tonalità come il blu inchiostro e il mogano. Gli occhielli in metallo e i lacci dal touch curioso e caratterizzato ne fanno un contrasto perfetto di eleganza e leggerezza.

Blauer USA presenta modelli in materiali vintage e pelli stampe tartan, adatte anche al freddo invernale. Le scarpe, unisex, coniugano nuove linee con suole sia in tinta che in contrasto con i colori delle tomaia. La Blauer, estremamente nota per i materiali e l’elevata qualità di realizzazione,  stupisce anche sul versante sneakers.

La L4K3, cioè il giovane team formato da Massimiliano Carta, Katia Del Bello e Francesco Baiguini, presenta Mr Big, la nuova sneakers invernale, che unisce alla tradizione artigianale una creatività moderna. Dopo l’ingresso sul mercato con accessori fashion nel 2014, il team del Lago d’Iseo, che stupì a Pitti Uomo con scarpe realizzate con materiali esclusivi e unici come velluto tecnico, neoprene e carbonio, oggi presenta le sneakers in tessuto di lana multicolor dal fascino giovanile e cool, con suola antigraffio e idrorepellente.

®Riproduzione Riservata

THE INSIDERS @ SIMONEDECHECCO – SAN LUIS – PRIVATE RETREAT HOTEL & LODGES –

Fuggire dalla città per ricongiungersi alla natura.
Ritrovare i ritmi, le forme, i colori ed i profumi dei boschi.
Questa è la linfa che dà vita al San Luis – Private Retreat Hotel & Lodges nei pressi di Merano, in Alto Adige, terra di miti e leggende, dimora di nani, fate e streghe.

 Il resort incanta e affascina per l’atmosfera deliziosamente intima e alpine-chic: in un bosco di larici e abeti, gli chalet privati e le fiabesche case sugli alberi del San Luis accolgono gli ospiti in ogni stagione dell’anno, per godere del risveglio della primavera, dei colori d’autunno e dell’ovattata season invernale, a pochi chilometri dall’area sciistica Merano 2000.

 Affacciata su un suggestivo laghetto, che nei mesi più freddi si trasforma in una favolosa pista di pattinaggio, la club house è il cuore della struttura, con aree relax, una Spa, il bar, un ristorante, la biblioteca- salle de projection, fino alla grande cantina di vini e formaggi. La piscina interna, incorniciata da un’enorme vetrata con vista mozzafiato sul paesaggio circostante, guarda a un grande caminetto acceso, che sprigiona un piacevole tepore. All’esterno, una seconda piscina riscaldata e una Jacuzzi “immersa” nello scenografico laghetto naturale consentono di nuotare e rilassarsi open air in uno scenario di incomparabile bellezza, reso ancora più poetico quando capita di imbattersi in una nevicata.

Ai bordi di questo specchio d’acqua, limpido e trasparente, le lodges del San Luis stupiscono per le ampie terrazze e i patii con vista sulle montagne circostanti. Ogni chalet è dotato di caminetto a legna e sauna privata.

 Tutto al San Luis – Private Retreat Hotel & Lodges è un elogio alla bioarchitettura: le ampie e generose vetrate creano luce e moltiplicano lo spazio, l’ardesia, le pareti di argilla e il lino si uniscono armoniosamente al prezioso legno Mondholz, il legno della Luna, lavorato seguendo i cicli lunari per mantenerne le proprietà di resilienza e l’energia positiva.

 Scrittori famosi come i fratelli Grimm si sono ispirati alle montagne dell’Alto Adige quale scenario per alcune delle loro storie più conosciute, proprio per la bellezza e per l’incredibile alone di mistero che avvolge questi boschi e questi prati. Con questo progetto, inaugurato a fine 2015, la famiglia Meister sembra aver scritto, con eleganza e delicatezza, il seguito di qualche leggenda altoatesina, come quella di Re Laurino, del suo popolo di nani o delle streghe di Scillar.
sanluisresort.com
®Riproduzione Riservata

 

 

 

 

l4K3 PRESENTA I NUOVI OROLOGI

L4K3 presenta un nuovo orologio dal quadrante rotondo e piatto, con numeri arabi su fondi bianchi. I numeri sono posizionati lungo la circonferenza a effetto “esplosione”, facili da leggere per sapere sempre l’ora corretta! Il cinturino intercambiabile è  in nylon, per richiamare gli intrecci delle cime nautiche. L’acquisto di un orologio è abbinato ad un bracciale L4K3.
l4k3.it
®Riproduzione Riservata

MEIZU M5 NOTE: LO SMARTPHONE PERFORMANTE

La serie di smartphone M presenta il nuovo arrivato in casa,  un device dalle alte prestazioni con un corpo in metallo, elegante e attraente. La superficie di Meizu M5 Note é liscia al tatto grazie al lungo processo di sabbiatura con cui viene trattato. L’audio si amplifica tramite le uscite che presentano dei fori rettangolari, generando suoni nitidi. Lo smartphone dispone di un processore Octa Core a 64-bit di ultima generazione che riesce a sviluppare una frequenza fino a 1.8 GHz. É dotato di RAM da 3 GB o 4 GB e opzioni di memoria da 16 GB, 32 GB e 64 GB. M5 Note ha una grande batteria da 4000 mAh, sostenuto da una nuova tecnologia di ricarica rapida, richiede solo 90 minuti per una ricarica completa. La fotocamera posteriore di M5 Note utilizza un sensore da 13 megapixel che mette a fuoco in soli 0,2; sulla parte anteriore di M5 Note vi è invece una fotocamera da 5 megapixel, che dispone di una funzione “bellezza” per migliorare la qualità dei propri selfie. M5 Note presenta anche un sensore di riconoscimento di impronte digitali per sbloccare il dispositivo e  per effettuare pagamenti. É possibile acquistarlo nelle versioni Champagne dorato, Grigio, Blu e Argento.
meizu.com
®Riproduzione Riservata

Cinecult: Elle di Paul Verhoeven

Con ‘Elle’ il trasgressivo regista Paul Verhoeven racconta la storia di una manager d’assalto che è ghiaccio bollente: fredda e impassibile reagisce in modo passionale e perverso a uno stupro di cui è vittima nel suo appartamento. Il film, distribuito da Lucky Red, girato in Francia e tratto dal romanzo ‘Oh…’ di Philipp Djian presentato a Cannes è stato premiato con 2 César e 2 Golden Globe dei quali 2 attribuiti alla protagonista Isabelle Huppert come migliore attrice che è stata anche candidata all’Oscar. Il film che sfugge a qualunque classificazione di genere perché come dice il regista “la vita stessa non è un genere”,-non è solo un thriller, non è solo un noir, non è propriamente neppure un mélo- ritrae un carattere femminile forte. Infatti il regista ammette di ammirare sempre di più le donne nei suoi film e si è sempre ispirato alla figura della moglie nell’elaborazione dei personaggi femminili: la protagonista del film Michèle è una donna che pur essendo vittima ne rifiuta la condizione. Traumatizzata dal padre serial killer e da una madre troppo aperta nei suoi costumi sessuali, Michèle gestisce la sua vita le sue relazioni come l’azienda di video giochi in cui lavora: con il pugno di ferro. Crede di avere tutto sotto controllo ed è circondata da donne interessanti e da uomini un po’ inetti e perdenti-dall’ex marito Richard (Charles Berling) all’amante Robert che è il marito della sua migliore amica con cui ha avuto esperienze saffiche, passando per il figlio Vincent che definisce ‘un teppistello senza spina dorsale’ che ha accettato un figlio non suo. Con tutti i personaggi maschili compreso il suo stupratore, che nel corso del film flirta con lei e rivela la sua identità fino a diventare il suo amante, Michèle intreccia relazioni ambigue e perverse, che si addicono alla sua innata identità torbida. Perfetta per il ruolo di Michèle –si ricordino altri film come La cérémonie e La pianista-Isabelle Huppert ha creduto fortemente in questo ruolo audace e anti-borghese, che ha a che fare con la violenza sulle donne e il femminismo oggi, prima ancora che Verhoeven fosse ingaggiato come regista. Elle è un film che sicuramente non punta a impartire lezioni di morale assenti del resto dai vari film di Verhoeven che definisce Michèle una ‘sopravvissuta’ e le fa dire che ‘la vergogna non è un sentimento così forte da impedirci di fare di tutto’. Insomma il lato oscuro dell’eros e della sensualità femminilità sviluppato con una regia magistrale che piace e spiazza, gradevole per le forti dosi di ironia che valorizzano per paradosso l’elemento ludico delle relazioni di Michèle con il suo entourage e ben evidente nella modifica dell’attività lavorativa della protagonista dal testo iniziale di Djian alla sceneggiatura del film. Nel film infatti l’azienda di video giochi ha sostituito l’agenzia di sceneggiatori per il cinema del romanzo. “I miei prossimi progetti cinematografici? Il film Blessed virgin che è incentrato sulle vite di due suore in un monastero toscano ambientato nel Medioevo e un film sulla vita di Gesù tratto da un mio libro oltre a una pellicola ambientata in Germania nel 1923 all’epoca in cui Hitler stava per prendere il potere: anche qui il protagonista sarà una donna”. E a chi gli chiede se dopo la bomba a orologeria di ‘Basic Istinct’ oggi lavorerebbe ancora con Sharon Stone risponde :“Ne dubito perché sarebbe pericoloso”.

®Riproduzione Riservata

Giacomo Gianniotti, è nata una stella

È bello, è bruno e fa il medico. Sembra il sogno di tutte le mamme d’Italia, che vorrebbero le loro figlie accasate con un buon partito. Giacomo Gianniotti è la nuova star del cast di Grey’s Anatomy. Italiano, anzi romano, da parte di padre e naturalizzato canadese, il giovane attore – è nato nel 1989 – di tricolore non ha solo le radici, ma il cuore, tanto da essere anche stato presente anche ad Amatrice, a portare il suo sostegno alle popolazioni colpite dal sisma. MANINTOWN l’ha incontrato a Los Angeles, per farsi rivelare sogni, progetti futuri e attuali, passioni e l’amore per l’Italia.

Quando hai iniziato a recitare? Quando hai studiato per diventare attore?
Ho iniziato a recitare quando avevo 10 anni nel film chiamato La Bomba, di Giulio Base. È stato girato a Cinecittà e vi recitavano Vittorio e Alessandro Gassman. Successivamente, ho studiato recitazione alle superiori – dopo due anni dal ritorno a Roma – poi sono partito di nuovo per il Canada, per studiare teatro all’Humber College’s Theatre, per un corso di 3 anni a Toronto. Dopo ho studiato recitazione cinematografica presso il Canadian Film Centre per un anno, da quel momento ho continuato a lavorare senza fermarmi. Attualmente sono iscritto a un programma di Directing / Filmmaking qui a Los Angeles.

Quando e perché ti sei trasferito a Toronto, andando avanti e indietro da Roma?
Mio padre era romano, mia madre canadese. Quindi, tutta la mia famiglia italiana è ancora a Roma e, quando posso, vado a trovarla.

Cosa ti manca di Roma e dell’Italia in generale?
La cultura, la piazza, anche i buoni e i cattivi odori. L’arte, oh mio Dio, l’arte. La moda. Il risotto alla crema di scampi.

Hai anche recitato in teatro, com’è passare dalla tv al cinema? Quanto è stata importante quell’esperienza?
Esercitarsi in teatro è essenziale. Mi ha insegnato a usare il corpo e la voce fino al loro massimo potenziale. Ho imparato molto su me stesso e su ciò che sono in grado di fare.

Quali sono i registi che più ti ispirano e quelli con cui sogneresti di lavorare?
Tra gli ispiratori Fellini e De Sica. E poi, Tornatore, Spielberg, Scorsese, Paolo Sorrentino, Stefano Sollima.

Come sei arrivato a Grey’s Anatomy? Ti aspettavi questo grande successo?
Ho inviato un provino dal Canada. Alcuni mesi dopo sono andato a Los Angeles, mi è stato chiesto di fare un altro provino e l’ho superato. Si trattava solo di una piccola parte, all’inizio. Dopo si è trasformata in un qualcosa di più grande. Ero molto sorpreso.

La medicina è un tema ricorrente nella tua carriera, ti viene naturale recitare in questo tipo di serie?
(Ride, ndr) Sì. Non so perché, è stato il mio primo ruolo sullo schermo a Roma ed è il mio attuale lavoro a Los Angeles.

Come vedi l’evoluzione del tuo ruolo in Grey’s Anatomy? Come sono i personaggi nella vita reale?
Cambia di settimana in settimana. Spero che Andrew trovi pace, alcuni veri amici e, magari attraverso qualche esperienza che gli cambia la vita, capisca che tipo di medico è destinato a essere.

Quali sono le tue altre passioni e i tuoi posti per ricaricare le batterie?
Musica, musica, musica. Canto, suono la chitarra e scrivo musica. Soprattutto per me stesso e per gli amici, ma spero di avere presto del tempo per condividere qualcosa con il mondo. La fotografia, cucinare e guidare la mia motocicletta sono alcune delle mie altre passioni. Il mio luogo per ricaricarmi è l’Italia. Il Giardino degli Aranci. Il posto più magico sulla terra.

Tu sei anche un volontario e sei stato ad Amatrice per aiutare. Com’è stata questa esperienza? La tua prima reazione quando sei arrivato?
Sono andato con un’organizzazione umanitaria per cui lavoro, All Hands. È stato difficile, ma ho imparato molto sulla Protezione Civile e sul loro ruolo nelle catastrofi naturali. Sono molto organizzati e hanno avuto tutto sotto controllo. Così, abbiamo scoperto subito che il nostro aiuto, fortunatamente, non è stato necessario. Tuttavia ci ha fatto sentire bene andare nelle case ed essere lì a parlare con le famiglie colpite, ascoltare le loro storie e imparare dalle comunità di persone che si riunivano per aiutarsi a vicenda.

Quando viaggi, cosa non può mancare nella tua borsa/ valigia?
La chitarra, un elegante abito blu, la mia catena per portafogli.

L’ultimo libro o canzone che ti ha ispirato e ti ha lasciato riflettere.
I giardini di marzo, finora mi parla in un modo in cui nessun’altra canzone fa. Lucio Battisti, per me, è stata una grande perdita.

I tuoi prossimi progetti e sogni?
Ho avuto alcune opportunità di lavorare in Video Games per MOCAP e ho veramente amato quel lavoro, spero di poterne farne altri di questo tipo. Voglio diventare regista, scrivere copioni, voglio scrivere musica. Mi piacerebbe lavorare in Italia. In italiano.

Ph. Valentina Socci / PrimopianoTv
Makeup&Hair: Nicole Gustafson
Stylist Simona Sacchitella

@Riproduzione Riservata

design week: Inside Brazil nei chiostri della Statale

Nella settimana del Fuorisalone 2017, dal 4 al 9 Aprile, l’Università Degli Studi di Milano accoglierà, nella prestigiosa sede di via Festa Del Perdono, la mostra Inside Brazil, permettendo all’anima del Brasile contemporaneo di emergere tra le opere di design d’avanguardia esposte in loco. L’esposizione, patrocinata dal Consolato Brasiliano di Milano,  farà parte di Brasil S/A, il più importante evento brasiliano di design, che ogni anno viene organizzato nell’ambito del Salone del Mobile. Passeggiando tra i chiostri rinascimentali i visitatori potranno osservare le opere di 5 artisti brasiliani: dal filmato “Les terras’s di Nadie” di César Meneghetti, un discorso politico tramutato in arte che racconta le tragedie in chiave poetica; alle fotografie di Monica Silva, immagini che raffigurano la riscoperta del sé, ispirate ad artisti del calibro di Marcel Duchamp, Salvador Dalì e altri; agli scatti fotografici di Cravo, nei quali svela la magia di Bahia, città di sorrisi e pigrizia, tra chiese, miti e profumi; ai disegni e dipinti di Branco, decifrabili solo dalle anime più sensibili, che raccontano il mondo in modo iconografico, evocando la fratellanza perduta con la sua terra natìa, il Brasile; per concludere con le installazioni di Luiz Martins, artista in forte connessione con la cultura primitiva del suo luogo d’origine, in cui primeggiano forme rubate ai dipinti rupestri, simboli indigeni che sprigionano energia vitale. Dal Brasile la rassegna è stata curata dalla sensibilità artistica di Stefania Cesari, invece in Italia è stato fondamentale l’apporto di Silvia Evangelisti,  insieme all’organizzazione di Tania Berni e Rita Galliani. Inside Brazil è un’occasione da non perdere per immergersi nel melting pot di culture europee, esotiche, orientali e occidentali.

®Riproduzione Riservata

®Riproduzione Riservata

RtA: un nome da tenere d’occhio

Rta (Road to Awe), non solo un brand ma un vero e proprio state of mind. Nato dalla creatività di Eli Azran e David Rimokh nel 2014 il marchio di abbigliamento RtA, venduto in molti dei più importanti store di tutto il mondo, concepisce il “vestirsi” come un vero e proprio modo di esprimere la propria personalità con attitudine naturale. Scelto da top model, influencer e celebrity come Gigi Hadid, Alessandra Ambrosio e Olivia Wilde, RtA si sta letteralmente facendo strada nel fashion business. Lo scorso 10 febbraio, infatti, ha presentando a New York, una collezione dedicata all’Autunno/inverno 2017-18 che non è certo passata inosservata. Prova del crescente successo del brand è stato il party esclusivo tenutosi durante la Fashion Week parigina, a Le Pompon, uno dei locali più cool del momento, al quale hanno preso parte celebrities di calibro internazionale. Travis Scott, il famoso rapper, cantante e produttore, ha sorpreso e intrattenuto gli ospiti con un’incredibile performance musicale, mentre la selezione musicale scelta da Heron Preston, designer e DJ americano, in consolle assieme alla DJ e produttrice musicale Siobhan, ha reso la serata indimenticabile. Ospiti del party anche le supermodel Kendal Jenner, Emily Ratajkowski, Haley Baldwin e molti altri, i quali hanno reso la serata unica, esclusiva e imperdibile, dimostrando quanto questo brand stia scalando le vette del successo e stia diventando uno dei marchi da tener d’occhio quando si parla di moda, stile e nuove tendenze.

rtabrand.com
®Riproduzione Riservata

Italia Beer Festival: Milano celebra la bionda per eccellenza

Il weekend che va dal 7 al 9 Aprile, a Milano torna l’appuntamento annuale con Italia Beer Festival, la dodicesima edizione che vede in scena i migliori birrifici artigianali d’Italia. Tre giorni dedicati alla degustazione delle birre artigianali, laboratori didattici, assaggi e concerti, in un mix di eventi che si terrà nei locali degli East Stand Studios, oltre ai numerosi abbinamenti gastronomici per un pranzo o una cena che si accompagna alle birre in degustazione: panino al cavallo, pizza gourmet, fritto ascolano e tante altre golosità.
Ricco il parterre degli ospiti, con oltre 300 birre in degustazione e una trentina di birrifici artigianali presenti: il pubblico potrà partecipare gratuitamente ai laboratori per imparare il metodo di degustazione della birra e far proprie le conoscenze su questo mondo affascinante quanto inesplorato.
Quest’anno all’interno dell’Italia Beer Festival prenderà il via anche il primo Hypelife Music Festival (più info su ItaliaPost), organizzato dal collettivo milanese Hypelife: tre giorni all’insegna della musica caraibica e reggae, della danza, con workshop e live painting e tanti ospiti internazionali fra i quali il duo vicentino Ackeejuice Rockers e Dani Faiv dalla Machete Records.

®Riproduzione Riservata

Infiniti lancia il contest Green Factor

Cavalcando l’onda dei talent che invadono canali TV e sfornano giovani promesse della musica, della cucina, della moda e persino dell’arte, il brand d’arredamento INFINITI ha lanciato, il 27 Febbraio, un contest per giovani designer e architetti under 35: GREEN FACTOR.

Il nome dice tutto: così come siamo stati abituati dal celebre show – da qualche anno leader di ascolti in casa Sky – si va alla ricerca di giovani talentuosi, che stupiscano per il cosiddetto fattore X. Un quid in più lo definiremmo noi, quel twist che eleva una voce, un’idea, un talento, al di sopra degli altri.

Ed è proprio quel particolare in più che il brand trevigiano, dal 2008 produttore di sedute e complementi dal design minimal, sta cercando. Un progetto innovativo e rivoluzionario per una coppia di arredi (sedia e sgabello) in 100% legno. Un messaggio forte, che imprime una svolta eco friendly all’azienda e le apre orizzonti nuovi, per una produzione sempre più attenta e sostenibile.

Il contest vedrà coronato il vincitore in Settembre, dopo l’attento esame da parte di una giuria d’eccezione, con teste di serie del settore: l’architetto Stefano Boeri e la direttrice del magazine Interni Gilda Bojardi in prima linea, seguiti dal direttore delle vendite e del marketing del gruppo Omp e Infiniti, Marco Ceccato e dal socio fondatore di H-Farm, Timothy O’Connell.

Al miglior progettista l’arduo compito di uscire dagli schemi e concepire qualcosa di realmente innovativo, dal look essenziale e dall’animo total green, in cui l’azienda si possa rispecchiare e allo stesso tempo verso il quale possa rilanciarsi.

Una sfida certamente impegnativa, che saprà premiare il fortunato con 5mila euro e la possibilità di vedere realizzato il frutto della propria ricerca. Per tutte le informazioni e scoprire come partecipare al contest, basterà connettersi al sito di INFINITI, per vincere invece basterà avere il GREEN FACTOR.

®Riproduzione Riservata

la grammatica di Hamaki-Ho nella nuova collezione estiva

La moda è un continuo ritorno al passato, si rimbalza da un decennio all’altro, da un lato nascono nuove tendenze, dall’altro si percepisce un senso di smarrimento. Esiste però una grammatica di stile su cui si basa l’intramontabile successo dei brand che pongono alla base del loro lavoro lo stile italiano. Proprio da ciò trae origine la maestria di Hamaki-Ho, il quale ha saputo donare equilibrio ai suoi capi trasmettendolo ai giovani che li indossano. Materiali di pregio, utilizzati su modelli che guardano al tailoring maschile napoletano, terre in cui il brand nasce, attraverso la rivisitazione di temi classici in chiave moderna. Gli smoking, gli abiti ei blazer, la maglieria, sono confezionati con tessuti italiani, cuciti sapientemente da mani esperte. La collezione estiva 2017 si legge immediatamente grazie alla sua grammatica. Due animi in essa, una navy e una sanava, che ordinano il guardaroba dell’uomo, ricordandogli che per essere sempre impeccabili bisogna affidarsi alla precisione degli italiani che hanno fatto sempre la moda.
hamaki-ho.com
®Riproduzione Riservata

Tips for the weekend: a Milano per la Mostra Internazionale Libri Antichi e di Pregio

Dal 24 al 26 marzo 2017 a Milano torna la Mostra Internazionale Libri Antichi e di Pregio nella sua quinta edizione organizzata da ALAI – Associazione Librai Antiquari d’Italia e Noema, in collaborazione con ILAB – International League of Antiquarian Booksellers, con il supporto di AbeBooks e il patrocinio del Comune di Milano, della Città metropolitana e della Camera di Commercio di Milano, all’interno del prestigioso Salone dei Tessuti, a due passi dalla Stazione Centrale del capoluogo lombardo.

Per tre giorni, la grande mostra- mercato metterà a disposizione del pubblico un’ampia scelta di manoscritti antichi e straordinari libri miniati, pregiati incunaboli, stampe e documenti rari, introvabili prime edizioni e molte altre meraviglie provenienti dal passato. Un vero e proprio patrimonio su carta come il manoscritto su pergamena del 1601 in legatura di velluto dedicato a Papa Clemente VII Aldobrandini e l’edizione originale del Codice di Napoleone il Grande pel Regno d’Italia, o il libro illustrato in cui Francesco Ferdinando Alfieri descrive l’uso della picca associata alla spada e il gioco della bandiera con quaranta illustrazioni a piena pagina incise su rame. La mostra è ricca di un’entusiasmante programma di incontri, come la conferenza di sabato 25 marzo con Stefano Zuffi dal titolo Luca Pacioli: dalla “divina proporzione” al “caos magnum” o la conferenza di Marco Carminati, Il Sole24Ore, dal titolo Le cattedrali dei libri. Storia, architetture e tesori delle più spettacolari biblioteche d’Europa.

Salone dei Tessuti Via San Gregorio 29, Milano
Venerdì 24 marzo – dalle ore 17.00 alle 21.00
Sabato 25 marzo – dalle ore 10.00 alle 20.00
Domenica 26 marzo – dalle ore 10.00 alle 17.30
eventi.alai.it
®Riproduzione Riservata

Tutti pazzi per la leather jacket

Colorate, a quattro tasche, con inserti o in tinta unita, dopo l’inverno è tornata la stagione della giacca di pelle, un evergreen per le mezze temperature. Quest’inverno in passerella ne abbiamo viste davvero di tutti i tipi. Un trend intramontabile, sposato da molti dei brand più in voga degli ultimi tempi. Paul Smith, così come Tommy Hilfiger e Bally, non abbandonano i colori intensi, proponendo item giovanili dai toni accesi; rimangono invece classiche, di tendenza e con un immancabile twist le giacche firmate Loewe, Marni, CanaliGucci e Lanvin. Gusto rétro per Leitmotiv, che rilancia la giacca in camoscio per un look casual e raffinato, la biker jacket per eccellenza porta il nome di The Am Crew, dove materiali di alta qualità si fondono a un design pulito e grintoso. Insomma, sbizzarritevi!

Franck Mesnel e Eden Park: 30 anni di sfide

Segni particolari: un papillon rosa. Un piccolo talismano di eleganza e di libertà creativa che da trent’anni è il simbolo e il logo di Eden Park il brand francese che deve il suo nome allo stadio di rugby di Auckland, in Nuova Zelanda, un vero e proprio tempio del rugby ed è giocato sui valori dello sport della palla ovale e su due capi icona: la maglia di Jersey dei rugbisti glamourizzata e il blazer formale. Oggi Eden Park guidato da Franck Mesnel che l’ha fondato nel 1987 insieme al suo socio Eric Blanc quando erano ancora studenti, è presente in 34 paesi del mondo con oltre 530 negozi dei quali 188 all’estero ed è in piena espansione. Per i suoi 30 anni il brand lancia anche una capsule collection di capi che rievocano le sue radici e rivisitano in chiave lifestyle le grafiche dello sport anglosassone per antonomasia. Manintown ha incontrato a Roma il presidente di Eden Park Franck Mesnel qualche ora prima di un match di rugby disputato nella capitale.

Come ha vissuto i suoi primi 30 anni in Eden Park e da dove nasce la sua passione per la moda? Questo brand è stato grande scommessa. Sono sempre stato appassionato di rugby e mi sono dedicato a varie attività fra le quali la pubblicità prima di decidere di mollare tutto e imbarcarmi in questa avventura che mi ha dato finora grandi soddisfazioni. Ho studiato per 7 anni Architettura ed è forse dai miei studi che ho attinto il desiderio di cimentarmi in qualcosa che unisse moda e sport, la filosofia di vita del rugby basato sulla disciplina e il rigore grafico sia dello sport che applicato al nitore delle linee dell’architettura. Facciamo grande ricerca di nuove tendenze soprattutto in Giappone ma anche a Londra, New York, Milano e Copenhaghen. Siamo molto dediti alla qualità dei nostri capi che in parte produciamo con tessuti italiani.

Qual è il suo rapporto con l’Italia? Ottimo, ammiro molto gli italiani per la loro bellezza e innata eleganza, usiamo tessuti italiani di Albini per le nostre camicie ultra ricercate e abbiamo due showroom, a Milano e a Catania con l’obbiettivo di aprire una boutique nel futuro proprio a Milano.

Ha delle icone maschili a parte i campioni di rugby? Il rugby ci fornisce i valori ai quali ispirarci: ‘Ubbidire per imparare a disubbidire’ è il nostro motto. L’adrenalina è molto importante nel nostro lavoro ma a parte questo ci piace l’idea di essere sempre più francesi nel futuro: il gentleman francese ha uno charme sbarazzino e un filo rétro come quello di Jean Paul Belmondo e Jean Dujardin. E’ pensando a loro e al french flair che rinnoveremo il concept dei nostri negozi.

Quali sono le sue passioni maschili? Ho sempre amato pilotare aerei ed elicotteri, il vento mi dà energia e mi spinge a fare sempre meglio. Trovo stimolante volare non per sentirmi dominante ma per la libertà che questo comporta. Amo anche andare in bicicletta e praticare lo spinning in palestra più volte alla settimana.

Il capo must del suo guardaroba? Una camicia col doppio collo che mi dà la sensazione di un foulard avvolgente, in generale amo i capi sovrapposti.

Un luogo fisico e un luogo dell’anima: Come ho detto andare ad alta quota mi fa sentire vivo e più creativo, mi dà adrenalina a livello fisico. A livello emotivo mi piace ritagliarmi momenti di solitudine assoluta per dedicarmi a me stesso. Il tempo per sé stessi è diventato un vero lusso e se fossi in un’isola deserta vorrei portare con me solo una matita e un taccuino per poter disegnare in libertà, oggetti, capi di vestiario, nuove idee. Non è il massimo?

®Riproduzione Riservata

GIANFRANCO FERRÉ. MODA, UN RACCONTO NEI DISEGNI

Cremona, città nota per la musica e per lo studio del suono, vanta anche i natali della famiglia materna di Gianfranco Ferré. La Fondazione a lui dedicata, in collaborazione con l’Amministrazione della città propone un ritorno alle radici dello stilista, molto legato alla sua terra d’origine. Il ricordo di Ferré sarà articolato in due momenti: dal 21 aprile al 18 giugno 2017, presso il Centro Culturale Santa Maria della Pietà si terrà la mostra intitolata “ Gianfranco Ferré. Moda, un racconto nei disegni”, nella quale vengono presentati oltre cento bozzetti, disegnati dalla mano attenta dello stilista, raggruppati ed esposti sulla base di affinità cromatiche, per comunanza di tratti o dettagli grafici. Inoltre, sempre a Cremona, il 18 maggio, data in cui ricorrono i 450 anni dalla nascita di Claudio Monteverdi, padre del melodramma e della canzone, verrà organizzata la conferenza “Gianfranco Ferré. Moda, un racconto nella musica”. Il tema della conferenza tratta l’importanza del ruolo che la musica ha svolto nelle sfilate d’impatto del designer, infatti si spiegherà come Ferré riuscisse a ottenere inediti mix sonori e suoni inattesi. Musica, quindi, come parte integrante dell’emozione che nasce dall’abito. Perciò la Fondazione Gianfranco Ferré vuole ricostruire la genialità insita nella mente brillante dell’architetto, che trova il suo fulcro nel disegno, nel suo modo di dare forma alle idee con concretezza. Motivo per cui nei suoi schizzi è facile individuare le sagome del corpo umano: le spalle, la vita, le gambe, ma soprattutto la personalità dello stilista.
®Riproduzione Riservata

 

Vans presenta “Off the Wall”

Vans, brand della street culture amato dai giovani, presenta la sua campagna globale, This Is Off The Wall. La campagna del 2017 illustra ai suoi fans come Vans “Off The Wall”, rompe gli schemi della normalità: l’espressione creativa. Vans ha realizzato una campagna digitale impiegando numerose tecniche cinematografiche, dal rallentatore al time-lapse. Nei brevi spot  i protagonisti sono gli ambasciatori del brand, tutti amanti dello sport, della musica della street culture, dell’arte, che ci mostrano cosa racchiude l’idea di “Off The Wall”. La campagna si ispira alle vite di atleti, artisti, musicisti e promotori di stile di Vans che hanno collaborato a lungo con il marchio. Le storie sono narrate con i toni più svariati, ma ognuna è simbolo delle passioni in cui Vans ha sempre creduto. L’espressione “Off The Wall” è stata coniata dagli skater di metà anni 70 che sperimentavano nuovi trick nelle piscine vuote tra un’acrobazia e l’altra, staccandosi dalle pareti con la tavola, ovvero “off the wall”. In quel periodo, gli skater erano emarginati dalla società ed esprimevano il loro ego attraverso lo stile del loro sport. Non sono stati solo i pionieri dello skateboard, ma hanno vissuto imbevendosi di creatività attraverso l’arte, la musica, la moda e la cultura locale. Per più di 50 anni, “Off The Wall” è stato simbolo della volontà di ribellione, di distinguersi, di comunicare la propria creatività.
vans.eu
®Riproduzione Riservata

Slot machine, quale gioco scegliere?

Molto spesso quando si è al bar si vedono diversi tipi di slot machine, ognuno con un gioco diverso e con una grafica diversa. A cambiare non sono semplicemente i disegni, le animazioni, i suoni ma proprio il gioco a cui si sta giocando. Se ne conclude che non tutte le slot sono veramente uguali e prima di giocare è necessario elaborare una strategia ben precisa per provare a vincere veramente soldi. Tutte le slot machine dei bar, comunque, rispondono a dei requisiti comuni esposti puntualmente sul sito dell’AAMS, dove vengono pubblicate anche le probabilità di vincita.

Tuttavia un nuovo tipo di slot machine si sta facendo largo ed è quella online. Funzionano esattamente come quelle tradizionali, ma permettono di giocare comodamente da casa, vincere di più e ottenere ricchi bonus.

Molte slot online, infatti, permettono molte giocate gratuite, e poi la scelta del gioco a cui giocare è infinita. Passiamo quindi a vedere quali sono i tipi di slot online più popolari e in quale il ragionamento è fondamentale. Avere una buona capacità logica rimanendo concentrati a casa permette sicuramente di incrementare le possibilità di vincita e guadagnare soldi extra grazie alle slot online.

Slot Machine Online: tutte le caratteristiche

Possiamo raggruppare questi tipi di gioco in diverse categorie. La più comune è sicuramente la Video Slot per chi è abituato ai classici giochi. Vincere alle video slot è sicuramente più facile, i margini di vincita però sono molto bassi. Per guadagnare è necessario razionalizzare il budget di gioco e massimizzare le vincite ottenute per aumentare il proprio gruzzolo. I temi delle video slot sono veramente tanti e su internet se ne trovano tante che ricalcano i vecchi miti o decidono di innovare.

Per chi è avvezzo di slot e vuole vincere tanti soldi, c’è il tipo jackpot slot che – come dice il suo nome – permette di vincere grosse somme. Per permettere agli utenti di accumulare denaro è richiesta una scommessa progressiva, ovvero che aumenta con il passare del tempo. Il fortunato che riesce a vincere prende tutto il jackpot. Per questa ragione le vincite basse sono molto rare e solo a coincidenze fortuite. Per giocare a questo tipo di gioco bisogna essere ovviamente ferrati per evitare di perdere soldi inutilmente.

Un classico del bar, riproposto anche da siti come 1bet, che è stato interamente riportato in digitale su Internet è il video poker. Questo gioco ha sempre permesso di conciliare la passione degli italiani per il poker con il digitale e quindi con le slot machine. Ora questo gioco si è evoluto ed è passato online. Esistono ovviamente diverse versioni ma comunque è importante avere una buona conoscenza del poker e dei suoi meccanismi, come la girata dei rulli e la speranza che vengano date le carte giuste. Tra le altre modalità di gioco c’è il Gratta e Vinci online, messo online solo in tempi più recenti e diversi giochi che ricalcano il casinò online. L’importante è sempre scegliere un sito sicuro ed autorizzato e poi divertirsi online ricreando la solita atmosfera da bar.

FROM THE NET TO INTERNET

Photo by Chiara Bonetti, t-shirts Lola Love Atelier

Tutti siamo abituati a conoscere Luca Vettori e Matteo Piano come giovani pallavolisti di talento, vincitori dell’argento olimpico a Rio 2016 e giocatori nella società di pallavolo più “titolata” d’Italia, l’Azimut Modena Volley, che in questi giorni si sta preparando ad affrontare la semifinale contro Civitanova, dopo la vittoria contro Verona nei quarti di finale dei playoff. Siamo meno abituati, forse, a conoscerli come “Vetto” e “Teuzzo”, i due simpatici e frizzanti speaker della webradio “Brodo di becchi”, una piattaforma in cui i due ragazzi, con un’intesa perfetta e un pizzico d’improvvisazione, sono liberi di aprirsi agli altri in modo autentico, diretto e spontaneo, trattando temi universali, che spaziano dalla musica al cinema, dalla poesia al teatro e molto altro ancora con ricercata sensibilità artistica.

È impossibile iniziare senza chiedervi l’origine del nome “Brodo di becchi”.
L, M: Il nome Brodo di becchi nasce una mattina in un caffè a Modena, mentre cercavamo di ordinare le idee in merito alla radio, e soprattutto mentre cercavamo ispirazioni per un nome che ci identificasse e che rimanesse impresso nella mente di tutti. Proprio sul più bello, in balia di una ricerca che non ci premiava, nel caffè comparvero due baldanzose signore che cominciarono a parlare di questo brodo dei becchi, il brodo che le mogli preparano all’ultimo minuto, quando, impegnate e trafelate, hanno ben altro a cui pensare. Subito incuriositi dall’ironia della parola, chiedemmo ragguagli in merito. Era proprio il brodo degli avanzi, che le mogli più ardite preparavano ai mariti cornuti, i becchi. Questa formula ci conquistò, e senza apparenti motivi (chissà, si è tutti un po’ becchi) divenne l’esatta calzamaglia per il nostro super potere: la webradio!

Da dove traete le suggestioni per le vostre puntate?
L,M:
Nell’ultimo periodo abbiamo trovato una bella continuità negli argomenti e nelle soluzioni formali che costituiscono la puntata. C’è una categoria di episodi più argomentali e narrativi che solitamente strutturiamo attraverso tre atti. Gli argomenti sono vari e sorgono da stimoli personali, che poi mettiamo in comune al momento dell’elaborazione della puntata. È capitato che durante l’episodio accompagnassimo la voce ad un gesto, un atto vero e proprio, come ad esempio la pittura, il rituale del tè, l’impasto del pane, un vero e proprio viaggio ed altro ancora. Abbiamo avuto tanti ospiti amici per parlare di musica, sport e culture differenti. Per quanto riguarda gli argomenti, al momento della “regia”, ci compaiono come una mappa, se scorgiamo la direzione indicata cerchiamo di seguirla, senza tralasciare il piacevole gioco dell’imprevisto e dell’improvvisazione. Ci piace definirci come “una radio nomade”, una radio sempre in viaggio, sempre curiosa, sempre aperta ad incontri e avventure. L’altra categoria è meno frequente e più scanzonata, più leggera, ha un vero e proprio nome a parte, “puttanabend”, ovvero la serata delle cavolate, la serata delle tamarrate anni ’90, con tanto divertimento, un po’ di humour no-sense, e un pizzico di nostalgia.

Durante le puntate parlate senza filtri, come se vi rivolgeste a degli amici, quelli veri, a cui si possono affidare pensieri e riflessioni personali, apparentemente senza un ordine preciso, random, anche a partire dalle sensazioni che suscita una parola. Come mai avete sentito l’esigenza di mostrarvi e di comunicare al di fuori della vostra professione di atleti?
L:
L’interrogativo che mi sono posto, prima di costruire la radio, è sempre stato come funzionasse il rapporto tra atleta e pubblico, mi pareva forzatamente unidirezionale, senza mai uno spazio per un istante più intimo – più vero. La radio è divenuta un buon mezzo per incuriosire, attraverso racconti e riflessioni, canzoni e letture. Quando qualunque istante può essere tramutato in immagine è stato bello, invece, credere che l’istante condiviso potesse diventare una voce in una radio. Il tono delle nostre chiacchierate è sempre sul filo tra il serio e lo scherzoso, dietro ogni angolo di serietà è in agguato una bella boccata di sana ironia. Proprio come accade nel misto calderone di un brodo!
M:
La semplicità è il miglior modo di interagire con gli altri. L’essere visto come atleta fatto e finito mi mette sempre in difficoltà, perché è come se fossimo coperti da una sorta di mantello che cela il nostro essere persone. Attraverso la voce, semplice e scorrevole come un piccolo torrente, possiamo interagire essendo noi stessi, senza avere un impatto visivo predominante bensì provando a far ricercare le vibrazioni prodotte da un “sentire” più profondo a volte di quello che possono donare gli occhi.

Brodo di Becchi e artigianalità sostenibile. Come nasce la collaborazione con Lola Love Atelier?
L,M:
E’ cominciato tutto per caso, proprio come la nostra stessa amicizia con Lola: siamo passati dal suo atelier nel centro di Modena, alcuni capi in esposizione ci sono sembrati molto belli e le abbiamo proposto una collaborazione per un progetto. Con molta lentezza abbiamo messo insieme i pezzi del progetto, abbiamo pensato di coinvolgere un artigianato che potesse aiutare e sostenere: ci siamo messi in contatto con alcune donne ed alcuni ragazzi della città di Goma, in Congo, per cercare di contribuire al loro sostentamento. Hanno realizzato, facendo tesoro del loro saper essere artigiani, zainetti, cravatte e papillon. Con gli stessi materiali da loro utilizzati abbiamo realizzato delle t-shirt ideate da noi e da Lola. Lei si è occupata, con infinita pazienza, di aprirci tutte le porte per consentire la realizzazione di questo lavoro, ed inoltre, con altrettanta abilità, ha saputo tessere la rete dei contatti dell’artigianato italiano. Il nostro intento è quello di mantenere una costante continuità nella collaborazione con i ragazzi artigiani africani, cercando di coinvolgerli nel modo più personale, utile possibile, con l’impegno, appena liberi da impegni sportivi, di andare a trovarli a Goma.

Dal 17 febbraio Brodo di becchi è diventata ufficialmente un’associazione culturale a cui chiunque può iscriversi. Cosa significa questo per voi?
L,M:
Spesso ci siamo e ci hanno definito come una radio che avvera. Essere un’associazione culturale vuole dire, con infinita pazienza e grande forza di volontà, provare ad unire molte persone che credono nelle nostre idee e che hanno a loro volta dei progetti che vorrebbero divulgare. Vogliamo essere utili e metterci al servizio degli altri; ed inoltre il fatto di aver costituito un’associazione ha suscitato un sincero entusiasmo che ci ha colpito molto e ci ha dato speranza nel credere che tutta questa buona energia ed interesse, che stanno ruotando attorno a Brododibecchi, siano la benzina necessaria per coltivare dei piccoli sogni da concretizzare tutti insieme.

Quali sono i vostri progetti futuri?
L,M:
I progetti futuri sono innanzitutto riuscire ad essere sempre più costanti nell’avventura della webradio, che va considerata senza dubbio come l’anello in grado di far girare tutto il meccanismo. La nostra ambizione è quella di bussare alla porta (all’orecchio) di persone che non ci conoscano in quanto atleti e abbiano sentito parlare della radio attraverso altri canali, altre realtà. Per questo stiamo meditando, seguendo la nostra nomade natura, di girovagare in viaggi, di tenere incontri in spazi nuovi che vertano argomenti a noi sempre più affini, spaziando tra la cultura e l’artigianato, lo sport e l’educazione. Riconosciamo nello spazio dell’incontro un’ulteriore prova che possa farci capire quanto ciò di cui chiacchieriamo in radio possa divenire concreto, condiviso, e possa presentarsi vivo come una speranza realizzabile, una consapevolezza.

®Riproduzione Riservata

Cinecult: Jackie di Pablo Larrain

Racconto struggente di una moglie, una madre amorevole e di una donna dal tormentato destino, Jackie Kennedy, il film biografico ‘Jackie’ diretto da Pablo Larrain distribuito da Lucky Red è uno spettacolo di rara umanità e autenticità pur sotto la superficie sofisticata, suggestiva e sfarzosa. Il regista di ‘Neruda’ ‘No-i giorni dell’arcobaleno’ e ‘Il club’ ha firmato un nuovo capolavoro vincitore all’ultimo festival del Cinema di Venezia del premio per la migliore sceneggiatura e candidato a 3 premi Oscar dei quali uno per la miglior attrice protagonista Natalie Portman, uno per la migliore colonna sonora di Mica Levi, uno per i migliori costumi di Madeline Fontaine, premiata per questo film ai British Academy Film Awards e ai Critic’s Choice Movie Awards. Il film racconta le ore e i giorni della vita di Jackie Kennedy immediatamente seguenti l’assassinio a Dallas del presidente peraltro ricostruito con grande meticolosità e sublime senso del dramma. Jacqueline Bouvier fu una delle first lady più giovani di tutta la storia americana: aveva solo 34 anni quando suo marito John Kennedy venne eletto Presidente. Dotata di stile e senso per il bello e per le arti che proteggeva da umile garbata e munifica mecenate qual era, e giornalista mancata, lasciò un segno indelebile nella storia americana anche per le scelte coraggiose che dovette intraprendere subito dopo la drammatica perdita del marito che riuscì a trasformare in una leggenda. Con un taglio intimistico e intensi primi piani la macchina da presa segue Natalie Portman-Jackie attraverso le stanze di quella che la signora considerava più che la Casa Bianca la ‘Casa del popolo’ e che aveva rinnovato con pochi, piccoli tocchi e un gusto squisito per conferire calore a una dimora ufficiale abitata da tanti capi di stato. Il film mostra una Jackie Kennedy privata molto determinata, mossa sempre dalla ricerca della verità soprattutto quando esprime la sua visione della storia e della moralità pubblica e privata al giornalista (Billy Crudup) che la intervista appena dopo la morte del marito. “Dò molto valore alla mia privacy, l’ho sempre fatto” dice durante il film. La donna si dibatte nelle traversie sulla scelta del miglior funerale per il marito morto e nella gestione dei rapporti con i figli di cui deve assicurare la sicurezza a volte discutendo animatamente con Bob Kennedy (Peter Sarsgaard) personaggio problematico che nel film afferma: “La storia è crudele, non ci dà tempo; siamo solo della belle gente, cosa abbiamo concluso? John Kennedy avrebbe potuto fare così tanto!”. Lei è sempre al centro di tutto e ammette la sua vanità e i suoi limiti pur combattendo contro i formalismi dell’establishment che la circonda e un po’ la soffoca: anche quando trattiene la rabbia e la disperazione per quanto è accaduto, Jackie mantiene sempre un contegno estremamente dignitoso e gentile come una vera first lady deve essere. Interessante il confronto dell’ex first lady con l’attore John Hurt un titano del cinema che nel film è Padre McSorley, confessore di Jackie. L’attore si è spento per un cancro al pancreas un mese dopo l’uscita del film. Bella l’immagine di Camelot metafora di una bella favola storicamente condivisa dalla famiglia Kennedy.

®Riproduzione Riservata

I jeans di Tela Genova si ispirano agli anni ’30

Pensando alla città di Genova spesso viene in mente la figura di Cristoforo Colombo, che alla fine del 15° secolo scopriva nuovi mondi, ma quella Repubblica Marinara ha anche dato i natali a un tessuto che ha rivoluzionato la moda di tutti i tempi: il jeans, chiamato, appunto, tela di Genova. Oggi Tela Genova è un brand di jeans artigianali, che riproduce esemplari unici e rivoluzionari per la selezione dei materiali, per le tecniche di lavorazione fedeli alle maestrie del tempo. Quello proposto dal marchio è uno smart jeans che guarda al futuro, dotato d’identity card contenuta nell’etichetta elettronica, che racconta la storia e la provenienza del modello. La nuova collezione si ispira ai favolosi anni ’30 americani, quelli segnarono l’inizio dell’industrializzazione e trasformarono la tela nata a Genova, nel lontano 1515, nell’amatissimo blue jeans, rendendolo un’icona senza tempo. Ogni capo è realizzato con tessuti pregiati che rispettano la tradizione italiana, tele scure con filati antichi, fili in cotone o in lino che ricordano gli orginali pantaloni dei workers. Cultura, qualità e tradizione si mescolano in un jeans che è testimone di storia.

telagenova.it
®Riproduzione Riservata

 

REEBOK CLASSIC LANCIA LA ZOKU RUNNER

ZOKU RUNNER è la nuova silhouette presentata da Reebok Classic per la collezione SS17,  che guarda al futuro senza tralasciare il passato con un design innovativo. ZOKU è una parola giapponese dai molteplici significati, tra cui “in evoluzione” e “parte di una tribù”: la sneaker è il simbolo di questi concetti, rende omaggio all’iconico logo “Vector”, reinventato in chiave moderna. La “classic evolution” nasce dalla stilizzazione del crosscheck, nato nel 1980 come rappresentazione grafica di uno stormo di uccelli in volo – metafora di slancio e movimento libero – e simbolo del brand. ZOKU RUNNER dona un nuovo aspetto al crosscheck, integrandolo nella struttura della scarpa, è infatti inserito nella cage insieme a trasparenze e pattern grafici. La tomaia ULTRAKNIT è il frutto delle più avanzate tecnologie digitali e aderisce al piede con morbidezza come se fosse una calza. Il tallone rinforzato si ispira agli anni ’90 unendo stile urban e stabilità nel movimento. ZOKU RUNNER sarà disponibile per uomo e donna, in diverse colorazioni, a partire da Marzo 2017 sul sito online del brand e in selezionati fashion stores.
reebok.it
®Riproduzione Riservata

 

 

La bellezza è donna, ma anche uomo

Oggi l’antico taboo secondo cui soltanto la donna è vanitosa e si prende cura del suo aspetto è stato sfatato. Ormai anche gli uomini amano dedicarsi alla propria bellezza. Questo approccio alla vanità si sposa bene con l’idea di Vaniday, marketplace per la prenotazione di trattamenti di bellezza e benessere, che nota un vistoso incremento nell’attenzione degli uomini verso i saloni di bellezza. Quindi sorge spontaneo chiedersi, cosa non può mancare nella lista per la cura del corpo di un uomo?
Adesso c’è il grooming! Il termine si riferisce alla cura dei capelli e della barba. Il trattamento grooming, le cui prenotazioni aumentano notevolmente, prevede di accorciare quasi settimanalmente la propria barba, abbandonando del tutto l’old-fashioned rasatura netta.
Il barbiere? Non è solo una necessità oggi! Un tempo l’uomo amava rivolgersi al barbiere solo quando i suoi capelli erano ingestibili, prendendo in giro le donne che spesso spendono più di mezza giornata dal parrucchiere. Ora l’uomo ha delle aspettative dal suo hair stylist. Il 2017 è l’anno del ciuffo lungo. La tendenza vuole che gli uomini chiedano al loro barbiere un ciuffo molto pettinato, nel caso di un capello liscio. Inoltre, grazie alle nuove tecnologie, anche gli uomini che non sono più nel fiore della loro giovinezza potranno sfoggiare chiome folte e definite. Manicure, il passepartout di molti! Nonostante molti uomini si vantano di non aver mai utilizzato una lima per unghie in vita loro, ce ne sono altrettanti che si affidano su base mensile a un trattamento unghie. L’uomo moderno si affida ai Nail Bar scegliendo una manicure californiana. Questo trattamento rende le unghie lucide e resistenti. E voi siete anche dei beauty addicted?
vaniday.it
® Riproduzione Riservata

Rockbox Slice Fabriq Edition: l’altoparlante compatto

Sottile e compatto, è il nuovo Rockbox Slice Fabriq Edition, altoparlante wireless della Fresh n’rebel. Rockbox Slice è piccolo fuori ma una bomba dentro: i bassi passivi e gli acuti cristallini sorprendono per i suoni straordinari. L’altoparlante è innovativo e ribelle come tutti prodotti firmati dal giovane brand. Questa creazione conquisterà il cuore degli amanti del design e degli appassionati di musica. É perfetto da mettere in borsa o in tasca, la batteria incorporata da 1400 ma garantisce l’ascolto di 10 ore di musica ininterrottamente, ideale per diffondere la musica negli ambienti. Si collega in wireless a tutti i dispositivi, come smartphone, tablet e notebook, grazie alla tecnologia Bluetooth 4.0. Gli utenti possono ascoltare senza fili la musica in streaming e condividerla in modo immediato. Abbinando lo smartphone al Bluetooth, si può utilizzare l’altoparlante per le chiamate in vivavoce. Il modello Slice è avvolto in un tessuto lavorato e contraddistinto da un’etichetta in pelle con il logo in rilievo. È disponibile in otto varianti: Indigo, Army, Concrete, Peppermint, Cupcake, Buttercup, Cloud e il nuovo colore Ruby. L’altoparlante compatto ma potente offre un audio bilanciato e un potente output di 3 W, generando suoni definiti. Rockbox Slice Fabriq Edition sarà disponibile da Aprile.
freshnrebel.com
®Riproduzione Riservata

 

 

Bikkembergs presenta zaini e borse della collezione DB-NEXT

Dirk Bikkembergs presenta la nuova collezione DB-NEXT di zaini e borse caratterizzata da  linee essenziali e forme morbide, nella monocromia del total black & white. Interamente realizzata in ecopelle ultra-light, la collezione è contraddistinta dal logo esterno e dalla fodera interna logata, che la rendono inimitabile. Dedicati sia a una donna elegante che a un uomo energetico, presentano tasche, interne ed esterne,  grandi e con le zip per renderli funzionali ai vari momenti della giornata in città, tra lavoro e tempo libero, ma senza mai rinunciare a essere trendy.
bikkembergs.com
®Riproduzione Riservata

 

ZAYN MALIK MODELLO PER VERSUS VERSACE

Zayn Malik modello d’eccezione della nuova campagna Versus Versace per la Primavera/Estate 17, scattata da una fotografa senza precedenti: la modella Gigi Hadid. Le immagini, che ritraggono l’ex degli One Direction insieme ad Adwoa Aboah, sono state realizzate in tutta semplicità e spontaneità con macchine digitali e smartphone, per creare un effetto di intimità ed energia. A fare da sfondo un’elegante suite del leggendario Chateau Marmont a Los Angeles, in cui i tre ragazzi hanno potuto giocare con la loro passione, amicizia ed entusiasmo, perfettamente in linea con il mood della collezione, che si rivolge alle nuove generazioni con capi nuovi e freschi. Questa inedita collaborazione è solo il preludio alla capsule collection ZAYN X VERSUS in uscita il prossimo giugno.

®Riproduzione Riservata

“ZENITH EL PRIMERO RANGE ROVER VELAR” al Motorshow di Ginevra 2017

Range Rover e Zenith rafforzano la loro lunga collaborazione presentando la nuova serie di orologi El Primero. Leggero e moderno, è un cronografo dotato di alte prestazioni e adatto alla vita in città. L’orologio ha debuttato insieme alla nuova Range Rover Velar all’international Motor Show di Ginevra 2017.  Questo nuovo modello è stato co-sviluppato dai  team dei due brand e  presenta una cassa da 42 mm con finitura in colore rame brunito, un quadrante spazzolato grigio ardesia, tre contatori, data a ore sei, e una resistente corona abbinata a due pulsanti. Sul retro dell’orologio le scritte Range Rover e Velar sono elegantemente incise sull’anello di ritenuta del fondello trasparente della cassa.  Il cinturino è realizzato in gomma rivestita in pelle di vitello Dark Gray. Lo stessa qualità di pelle è stata impiegata per rivestire gli interni della Range Rover. La tripla fibbia deployante è in titanio rivestito in carbonio diamantato. Le proporzioni e le funzionalità ottimizzate esprimono l’eleganza e la raffinatezza che convengono al nome Velar.
landrover.com
zenith-watches.com
®Riproduzione Riservata

 

Once in a lifetime: Dubai

Dubai può sembrare scoraggiante: il sole a picco, il deserto, le super autostrade, ma l’apparenza inganna perché Dubai non è solo questo, anzi. È un melting pot di culture, cucine, stili architettonici, avanguardie e lusso, che difficilmente si trovano in altre parti del mondo. Sfarzo e oro sono onnipresenti, fin dalla partenza, visto che i voli della Emirates Airline sono semplicemente perfetti. Per fortuna è facile trovare anche del lusso più sobrio. Si potrebbe definire la città che sale 2.0, vista la velocità con cui le imprese edili costruiscono grattacieli mozzafiato, continuando a modificare lo skyline della città. Quindi, prima che diventi meta del prossimo Expo nel 2020 e che cambi le sue sembianze ancora una volta, ecco cosa non perdersi assolutamente nell’emirato più liberale di tutti. Per ora.

Bur Dubai, la parte vecchia della città , che per fortuna conserva ancora un po’ di storia e che si affaccia sul Creek, il lungo canale navigabile, linfa vitale del commercio originale. Una gita ad Al Fahidi, nota anche come Bastakiya, è il modo migliore per fare un salto nel passato. Questo antico villaggio di pescatori prende il suo nome dai numerosi commercianti (Bastak in iraniano) che si stabilirono qui nel 19esimo secolo. Passeggiando tra i tradizionali vicoli tortuosi, costeggiando le torri del vento e superando i giardini novecenteschi, arriverete nella zona dei souk (mercati) come quello delle stoffe, con una forte prevalenza di commercianti indiani che propongono pashmine e sciarpe di lane pregiate (evitate quelle in lana shahtoosh che si ricava dal sottopancia dei chiru, antilopi tibetane gravemente minacciate d’estinzione e dunque illegali). Si prosegue, poi, nel Gold Souk, uno dei più rinomati luoghi al mondo dove comprare gioielli d’oro: basti pensare che il 20% di oro globale passa attraverso questo mercato. Per chi invece è alla ricerca di sapori forti, bisogna salire su una delle piccole gondole in legno che attraversa il canale e scendere allo Spice Souk, dove è possibile trovare i sapori di tutto il mondo. Cannella, zenzero, peperoncino, biglie di indaco, fiori del deserto per l’insonnia, rose per la digestione, lime disidratati, eccellente zafferano e chi più ne ha più ne metta.

È difficile credere che Downtown Dubai in realtà non esistesse meno di un decennio fa e soprattutto che oggi sia inevitabilmente uno dei place-to-be della città. Qui, infatti, risiede il Dubai Mall, il centro commerciale più grande al mondo (1200 negozi, fashion avenue all’interno, acquario con 33.000 creature, pista da pattinaggio, cinema). A fianco: lo straordinario Burj Khalifa, il grattacielo (al momento) più alto al mondo. Senza viverlo come Tom Cruise in Mission: Impossible – Ghost Protocol, basterà arrivare al 125 o al 148 piano per godersi un panorama quasi lunare e provare a contenere vertigini fortissime. Merita, inoltre, una passeggiata la nuova laguna artificiale che da poco ospita anche la Dubai Opera House, caratterizzata da un’elegante architettura che ricorda una nave.

Il Dubai Water Canal è una delle nuovissime attrazioni della metropoli: un canale di oltre 3 km che ha trasformato completamente l’urbanistica cittadina, partendo dalla parte vecchia per arrivare alla Business Bay e finire nel Golfo Persico. Naturalmente questa nuova area è presto diventata panorama per nuovi luoghi di lifestyle e lusso. Per rimanere in ambiente acquatico, Umm Suqeim è la striscia metropolitana che costeggia la spiaggia vicino al Burj Al Arab, l’hotel a forma di vela. Qui, la splendida Jumeirah Beach accoglie sia i patiti della tintarella che gli appassionati di sport acquatici. L’ingresso alla spiaggia è a pagamento e alla sera chiude. Un’ottima alternativa, la Dubai Marina continuando verso sud, con una passeggiata pedonale ricca di negozi e ristoranti. Richiede poi sicuramente una visita il Palm Jumeirah Boardwalk, costruito sulle rocce del frangiflutti di The Palm, l’isola artificiale a forma di palma.

Se non è solo il lusso che state cercando, fate un giro tra le gallerie di Alserkal Avenue, il polo artistico segreto di Dubai, dove si nascondono le migliori caffetterie bio e vegan dal gusto hipster, e quando lo sfarzo della Dubai urbana vi avrà stancato, fuggite nel Dubai Desert Conservation Reserve, il primo parco nazionale degli EAU all’esterno della città, che occupa circa 87 miglia quadrate di deserto arabo. Trascorrete la vostra ultima sera sotto il cielo stellato, senza il bagliore della città e lasciate che la magia del deserto vi faccia innamorare.

MANGIARE
Arabian Tea House: delizioso ristorante di cucina mediorientale. Un unico grande patio all’aperto, ricco di tavoli di tutte le grandezze, all’ombra di grandi teli bianchi e azzurri.
www.arabianteahouse.co

Il Borro Tuscan Bistrot: estensione mediorientale dell’eccellenza toscana firmata Ferragamo. Menù rigorosamente italiano, così come la carta dei vini e dell’olio, realizzato con materie prime straordinarie.
www.ilborrotuscanbistro.it

Wild and the Moon: nascosta nel distretto del design, questa caffetteria vegan ha origini parigine, ma si trova perfettamente a suo agio anche nel deserto arabico. L’offerta è ovviamente iper sana, gustosa e innovativa.
www.wildandthemoon.com

DORMIRE
One & Only The Palm: lusso estremo in una location d’eccezione. Ville sulla spiaggia in stile moresco, è ideale per chi preferisce la quiete in stile Maldive con la città a pochi km.
www.oneandonlyresorts.com/one-and-only-the-palm-dubai

The Palace Downtown: le Mille e una Notte probabilmente è stato scritto qui. Architettura moresca, palme, fontane d’acqua e piccoli terrazzini faranno sognare tutti.
www.theaddress.com/en/hotels/the-palace-downtown-dubai

Al Maha Resort: un resort nel deserto che toglie il fiato e che farà sentire chiunque come un emiro. Nascosto all’interno di un’oasi, è l’equilibrio per vivere il patrimonio dei beduini con tutti i comfort.
www.al-maha.com

www.platinum-heritage.com/desert-safari-dubai
alserkalavenue.ae
www.dubaiopera.com

Per info:
www.visitdubai.com

 

Pick up one: 5 proposte di lettura ultime uscite in libreria

Per Einaudi, Donatella di Pietrantonio, considerata da Michela Murgia una delle più importanti scrittrici italiane, propone “L’Arminuta“, termine abruzzese che significa ritornata. Col suo terzo romanzo l’autrice tocca nel profondo temi legati all’abbandono, al dolore, agli affetti familiari perduti e ritrovati, un’altalena di sentimenti contrastanti, descritti con un linguaggio diretto e un po’ rude come quella regione schiusa e severa da cui l’autrice proviene. L’emozione del racconto è un sottofondo ben ritmato, mentre il mare con il suo corso fa eco al ricordo e all’oblio, il tutto pervaso dalla sensibilità genuina che lega il lettore ai personaggi del racconto. Storia di figli e genitori, di emozioni e sogni, di vita dura per operai e braccianti, storia di arminuta.

La casa editrice Minimum fax propone fra le novità “Giovani Leoni“, a cura di Angelo Ferracuti e Marco Filoni con altri scrittori, nato da un progetto di Poste Italiane e Fondazione Mondo Digitale per promuovere l’uso dei social agli over 65. Nove scrittori, partendo da testimonianze dirette dei “nonni in rete”, raccontano il futuro delle città e degli stili di vita, senza tralasciare scenari pessimistici della rivoluzione digitale. La sete di conoscenza fa capolino, oggi, anche fra le persone che hanno superato la linea della gioventù, sottolineando come la curiosità porta sempre risultati positivi. Si parla di settantenni che seguono gli amici su Facebook, di una novantenne che non comprende ancora il funzionamento di Skype, mentre qualcuno non sa far funzionare il bancomat. Storie che ci riguardano da vicino, che si svolgono tutti i giorni sotto i nostri occhi facendoci sorridere con affetto e che lasciano spazio a riflessioni, domande, derive.

La casa editrice 66th And 2nd presenta “Il museo delle penultime cose“, di Massimiliano Boni, un romanzo che parla dei sopravvissuti ai lager nazisti, ambientato nel 2031 con un unico novantottenne ancora in vita, ultimo baluardo di un periodo nero della storia mondiale, capace di narrare la sua storia nel campo di concentramento. Il protagonista, vicedirettore ebreo del museo della shoah a Roma, ha il compito di far ricordare all’ormai anziano Attilio i momenti terribili vissuti e il segreto che egli nasconde. Un romanzo che esorta a non abbassare la guardia sul ricordo, a mettere insieme documenti e testimonianze da tramandare per un futuro possibile. Il “come se” è il tema di tutta la storia, come se fosse stato possibile fermare tutto quello successo, come se le parole fossero state ascoltate, i treni fermati, le persone avvisate. Un romanzo di forte spessore, che tratta una ferita impossibile da rimarginare, affrontato con grande sensibilità, verso il dolore che ancora si affaccia alla mente dei giovani ebrei di seconda e terza generazione, per la paura del ripetersi del passato.

Feltrinelli presenta “Il teorema dell’incompletezza“, di Valerio Callieri, al suo esordio, il quale con ironia e tensione scrive un romanzo dai risvolti amari e divertenti. Un misto di sorrisi e conflitti, il libro è la storia di due fratelli diametralmente opposti, che non si parlano da anni, ma si trovano ad indagare sulla morte del padre, ex operaio Fiat, ucciso a Centocelle, nel proprio bar. Si indaga, dunque, su un passato che non era, poi, di così insospettabile linearità come si pensava: si scava fra segreti e azioni ignote insieme ai due fratelli e affiancati da personaggi seri, riservati e da altri simpatici e irresistibili. L’incompletezza del titolo è teorema matematico logico (teorema di Godel) ed è metafora sia emotiva, per il personaggio, sia politica, per il nostro Paese, popolato negli ultimi cinquant’anni da una generosa schiera di fantasmi, nonché per la mente umana. Narrato con uno stile personale e ironico, il testo racconta la necessità di “stupidi sorrisi per dimenticare il tempo “.

La casa editrice Marcos y Marcos presenta “L’ombrello di Nietzsche” di Thomas Hurlimann, un romanzo ambientato in Engadina, che racconta di una passeggiata di Friedrich Nietzsche sui monti della regione con in mano un ombrello rosso a causa del tempo incerto di quel giorno. Un fatto di immaginazione dello scrittore che proprio da quella passeggiata farà cominciare il percorso che sfocerà nella stesura di “Così parlò Zarathustra”. Lo scrittore e commediografo svizzero ci accompagna in un’argomentazione filosofica di ragionamento, che vede Nietzsche arrendersi agli elementi naturali come il vento e la pioggia seguendo il gatto Mufti, simbolo di un nuovo cammino nella verità, mentre l’ombrello volato e perduto è l’immagine di un concetto di “verità messa alla berlina”. 60 pagine piene di poesia, di indagine filosofica sul grande mistero della vita. La traduzione di Maria Giorgia Ulbar è molto accurata nella terminologia e la stessa osserva che l’ombrello rosso, strappato dal vento, è come un amo che ci porta dentro la filosofia del Novecento. Piena di significato, la frase conclusiva del testo: “Forse, ed è un bel forse, qualcosa ci protegge più di quanto pensiamo”.

®Riproduzione Riservata

Salvioni Design Solutions apre un nuovo store

Salvioni Design Solutions, leader nel retail di fascia alta nell’arredamento di design, apre in via Durini 3 un nuovo store che prende vita in un tradizionale palazzo milanese di inizio ’900, che diventa una design destination da non perdere a Milano. Il negozio è strutturato in sei piani con differenti percorsi tematici, il pianoterra è isprirato alla Tradizione, gli altri piani si articolano in cinque appartamenti indipendenti, ognuno con un mood differente: La Notte Bianca, Color, Milano, Carbon, Naturae.  Ogni piano è curato nei minimi dettagli, dalla scelta delle finiture ai cromatismi, alla composizione degli arredi, accessori, il tutto è in grado di rispecchiare sensibilità differenti. Lo store espone le eccellenze design del Made in Italy e accoglierà anche opere d’arte contemporanea per creare una fusione tra arte e design. Salvioni Milano Durini appartiene alla rete di punti di vendita situati fra la Brianza e Lugano, solida realtà con oltre 50 anni di esperienza. Infatti Salvioni oggi distribuisce oltre 100 brand e offre servizi di interior design su misura, il personale è costituito da esperienti progettisti  del design che seguono il cliente  passo dopo passo assecondando le sue richieste, sempre informati sulle ultime tendenze del settore, sui materiali e sulle finiture. L’antico edificio è un occasione “must” da visitare per scoprire i palazzi d’epoca milanesi e per  assaggiare il gusto di vivere italiano.
salvioniarredamenti.it
®Riproduzione Riservata

Dior Homme Collection con l’artista Toru Kamei

Photo Credit: Virginia Arcaro

La nuova collezione Homme Dior per  l’estate 2017 è stata realizzata da Kris Van Assche con la speciale collaborazione dell’artista giapponese Toru Kamei. Il pittore, che vive a Tokyo, è specializzato in still life botanico e ha disegnato per la Maison motivi floreali che rappresentano lo spirito diy della collezione. Toppe in jackards, foto e spille appaiono nei capi decorando maglie, jeans, scarpe e accessori in pelle.

dior.com
®Riproduzione Riservata

 

BACK TO UNIVERSITY WITH FENTY PUMA BY RIHANNA

Sport e haute couture si incontrano a Parigi durante la presentazione della collezione FENTI X PUMA, concepita per gli spiriti ribelli e audaci, in linea con il carattere della sua direttrice creativa: Rihanna. Le creazioni di questa stagione si ispirano al mondo dell’università e rendono omaggio ai giovani che non si lasciano piegare, che restano liberi nonostante tutto. Tra gli scaffali della Biblioteca Nazionale di Francia, Rihanna e Puma hanno fatto sfilare le muse della loro collezione, ovvero i gruppi e le “bande” tipiche degli anni del liceo e delle università americane: giovani nerd, atleti, skater, preppy, dark, senza dimenticare ovviamente le bad girl. I capi restano fedeli allo spirito XXL e oversize che ha caratterizzato anche le precedenti collezioni: modelli sexy e inaspettati, che piegano i tradizionali canoni di genere, modelli folli e audaci, agli antipodi rispetto allo spirito scolastico che vogliono ricreare. La stagione Autunno/Inverno è composta da giacche da allenatore, maglie da calcio trasformate in abiti, felpe come uniformi, tute in velluto e in poliestere, polo corte e XXL, t-shirt di baseball e molto altro ancora, tutto da scoprire.
“A scuola, ho sempre sognato di potermi vestire come volevo- ha dichiarato Rihanna- ma alle Barbados l’uniforme era obbligatoria. Questa stagione mi sono davvero divertita a creare questi look di ispirazione ‘ritorno a scuola’. È un onore poter presentare questa
collezione in un monumento nazionale così maestoso”.

 ®Riproduzione Riservata

Real Haring a Palazzo Reale

Fino al 18 giugno, Palazzo Reale aprirà nuovamente le porte a una mostra eccezionale, su uno dei più importanti esponenti dell’arte americana del secondo dopoguerra: Keith Haring.
Perché dovreste andare a vederla? Vi proponiamo 5 ragioni, che da sole, valgono il costo del biglietto.
1 – Una mostra che soddisfa. L’esposizione è ricchissima, completa e, varcandone la soglia, non potrete assolutamente uscirne delusi: sono infatti esposte ben 110 opere, alcune di dimensioni monumentali, altre per la prima volta mostrate in Italia, il che la rende assolutamente un unicum.
2 – Haring e Basquiat. Fino allo scorso febbraio, abbiamo avuto modo di ammirare al MUDEC le opere di Jean-Michel Basquiat e ora sarà possibile conoscere meglio un artista che, proprio come lui, è stato uno dei più importanti esponenti del graffitismo americano e ha avuto il merito di portare questa forma d’arte dalle strade fin nelle sale nobili delle gallerie e dei musei. Entrambi maledetti e dissacranti, entrambi scoperti e amati da Andy Warhol, il re indiscusso della pop art, che li ha introdotti nella sua corte, The Factory.
3 – LHaring sconosciuto. I più identificano il pittore come l’artista degli omini, ma siamo sicuri che sia stato davvero solo questo? Certamente l’omino colorato compare nei modi più diversi: in aggrovigliate composizioni, su ispirazione di derivazione michelangiolesca (l’avreste mai detto?), ma anche da solo, isolato. Colpisce molto vederne uno disegnato con un buco in pieno stomaco, immagine che – per stessa ammissione dell’artista – gli è stata suggerita dall’assassinio di John Lennon. La sua arte però, non si è limitata a questo multicolore soggetto: avrete la possibilità di vedere immagini, segni, linguaggi espressivi, che Haring ha recuperato dalla grande arte del passato. Dall’arpia color inchiostro, che viene mutuata dall’antica ceramica attica, a figure nere del VI sec a.C., alla pala in bronzo e oro bianco su ispirazione dei capolavori lignei propri della nostra arte italiana del XIV sec.
4 – Essere protagonisti. Molte volte, davanti all’opera di un artista, ci siamo chiesti: “Che cosa avrà voluto dire? Haring, nel recuperare il linguaggio espressivo dei maestri di ogni tempo che l’hanno preceduto (Bosch, Pollok, Picasso, e molti altri ancora), ha voluto che fosse chi guarda a caricare le immagini, i segni, i simboli, del proprio personale significato. “[…] È responsabilità dello spettatore o dell’interprete che riceve le mie informazioni farsi le proprie idee e interpretazioni al riguardo” (Keith Haring, 12 gennaio 1979). Siate perciò protagonisti.
5 – Colori tra moda e arte. Farsi letteralmente rapire dei colori e dalla ricchezza dell’immaginario di Keith Haring, è inevitabile. A questo proposito, come non ricordarsi di Elio Fiorucci, che nel 1984 ha chiamato proprio lui a Milano, il quale ha lavorato per due giorni e una notte per lo stilista, trasformando lo storico negozio di Galleria Passarella in un’opera d’arte? I colori e il genio dell’artista americano e quelli del grande hippie della moda, non potevano non incontrarsi e non illuminarsi a vicenda. Ora tocca a voi esserne abbagliati.
Credo che ci siano, perciò, diversi motivi per non farvi scappare un’occasione unica come questa mostra, quindi: non resta che andare a Palazzo Reale.

ORARI DI INGRESSO:
Lun: 14:30 – 19:30
Mar: 09:30 – 19:30
Mer: 09:30 – 19:30
Gio: 09:30 – 22:30
Ven: 09:30 – 19:30
Sab: 09:30 – 22:30
Dom: 09:30 – 19:30

MOSCOT APRE A ROMA IL PRIMO SHOP MONOMARCA ITALIANO

MOSCOT, brand eyewear di New York , famoso nel mondo per i suoi occhiali iconici, rafforza la sua presenza anche in Italia con l’apertura del suo primo shop monomarca a Roma. La capitale è un luogo autentico che incarna il vero spirito del marchio americano di famiglia. I clienti nel negozio troveranno l’intera selezione degli occhiali, scegliendo tra la collezione Originals, ispirata ai modelli degli archivi di famiglia dagli anni ‘30 agli anni ‘70 e la collezione Spirit,  presentata in una vasta gamma di colori, con i terminali firmati e le lenti oftalmiche o da sole. Gli occhiali sono esposti in una location arricchita da antichi cimeli di famiglia, mobilia in ciliegio e tocchi di giallo che richiamano il colore simbolo del brand. MOSCOT Roma ha aperto al pubblico agli inizi di Marzo,  in seguito alle aperture a Londra e Lugano.
moscot.com
®Riproduzione Riservata

“IT’S A MAN BOX”: JAMES FRANCO PER ZALANDO

Zalando, e-commerce europeo di moda online, per la collezione primavera/estate 2017 ha creato uno spot dedicato all’uomo moderno che oggi può fare shopping e fare le sue scelte di stile grazie al Man Box della piattaforma. A rivolgere questo messaggio agli uomini é James Franco, celebrità di Hollywood, il quale afferma :” A noi non piace fare shopping” perché “Noi non facciamo shopping, decidiamo”. La maggior parte degli uomini ama lo sport, ad alcuni piace cucinare o forse pescare, ma lo shopping non è considerato qualcosa che piace alla maggioranza. Qualunque siano le loro passioni, possono dedicarvisi con un look perfetto, perché Zalando rende ogni decisione di stile più semplice che mai”. Infatti l’e-ccomerce propone una vasta scelta di brand che permettono all’uomo moderno di personalizzare il loro outfit secondo la loro personalità. Un James Franco disinvolto mostra come fare acquisti senza paura, dall’uomo casual al cool e pieno di charme allo street style. Zalando é il mondo virtuale in cui i clienti sono incoraggiati a indossare capi da abbinare con creatività, in modo unico.  La campagna “It’s A Man Box” è stata girata lungo le strade di LA, diretta e recitata da James Franco. Il video della campagna é supportato da piattaforme globali con inserzioni Print e cartelli OOH.
zalando.it
®Riproduzione Riservata

https://www.youtube.com/watch?v=Ct33h5itzf0

Mostra Galeotta di Artisti Dentro Onlus

Con la Mostra Galeotta, una collettiva di ben 101 artisti detenuti nelle carceri italiane, l’Associazione Artisti Dentro Onlus, fondata nel 2014 da Sibyl von der Schulenburg presenta per la prima volta un’esposizione di opere di mail art, la pittura che viaggia su cartoline postali. Nello Spazio BIG Santa Marta, in via Santa Marta 10, Milano, dal 7 al 17 marzo saranno esposte 228 opere d’arte, con la presenza solo ideale degli artisti.
Sabato 11 marzo, dalle ore 18 alle ore 20, si svolgerà un incontro/confronto sul mondo dell’arte carceraria, “L’arte come linguaggio comune tra liberi e detenuti”. Ospite d’onore di tutta la serata, Vladimir Luxuria.
Le opere sono in vendita e il ricavato andrà a sostegno dei progetti di Artisti Dentro Onlus.

artistidentro.com
®Riproduzione Riservata

Monza circuito perfetto per Nike’s Breaking2

Una maratona di 42 km in meno di due ore? É un’ inusuale gara di velocità che si è svolta ieri, 7 Marzo 2017, nell’autodromo di Monza. Protagonisti della performance gli atleti Eliud Kipchoge  e Zersenay Tadese, entrambi campioni olimpionici e a Lelisa Desisa, vincitore di numerose maratone. Insieme, i tre runner, formano il team Breaking2. L’inusuale esperimento ha dimostrato il valore dell’innovativo abbigliamento da running ideato da Nike e testato per l’occasione nell’autodromo italiano di Monza. Prima di selezionare lo storico anello, il circuito monzese è stato tenuto sott’osservazione per ben 6 anni, monitorandone le condizioni di temperatura intorno ai 12C°, di pressione atmosferica inferiore a 12mmHg, cielo tendenzialmente nuvoloso, correnti d’aria omogenee, suolo pianeggiato. Una volta accertata l’idoneità del circuito, Nike ha sfidato gli atleti a scendere sotto il tempo record di 2 ore sulla classica distanza dei 42 km. I corridori hanno calzato Nike Zoom Vapor Elite con la suola intermedia Nike Zoom X. La scarpa è stata ideata con criteri di aerodinamicità, leggerezza e morbidezza che la rendono più reattiva della tradizionale sneaker da corsa. Oltre alle calzature, il brand ha previsto anche una canottiera ultra traspirante senza cuciture e shorts aderenti – diversi dagli standard – perché offrono un livello di compressione personalizzato. I manicotti aiutano i maratoneti a ripararsi dal freddo, mentre le calze sono high tech, per una migliore traspirazione e un maggiore supporto all’arco plantare.
nike.com
®Riproduzione Riservata

 

 

Drinking Bio: sai che c’è di nuovo

“Il futuro del vino cambia direzione”. Potrebbe iniziare così un viaggio attraverso le novità del biologico in fatto di drinks e distillati, che sempre più assurge a trend per i consumatori, soprattutto i più giovani e in cerca di nuove tendenze. A conclusione della mostra Live Wine tenutasi a Milano a febbraio di quest’anno, si può affermare il grande successo ottenuto da vini e birre biologici. La richiesta di questi prodotti, oltre che dall’Italia, viene soprattutto da Germania e Stati Uniti e, anche se il prodotto è leggermente più caro rispetto ai vini tradizionali, i risultati di vendita sembrano non scoraggiare le aspettative. Le regioni più alla avanguardia nella viticoltura Bio sono la Sicilia, la Puglia, la Toscana, seguite dalla Calabria, con i vini di Cirò aiutati dal terreno fertile dal quale, ai tempi degli antichi greci, si ricavava il vino da offrire ai vincitori delle olimpiadi. Le aziende che hanno deciso di investire in questo settore, avvalendosi di enologi esperti, si sono trovate, nonostante i dubbi iniziali, a farla da padroni sul mercato mondiale. L’Italia infatti è fra i primi produttori di vino biologico a livello internazionale. Sicuramente una svolta importante è dettata dalla tendenza del momento riguardo al mangiar sano, all’importanza del cibo veg e, in fatto di bere, dalla necessità di lavorare sulle questioni solfiti, mosti concentrati e additivi. Oltre alle grandi aziende, ci sono tanti piccoli produttori che, con impegno e pazienza, stanno ottenendo dei validi risultati, offrendo varietà di vitigni diversi dai soliti cabernet, merlot, chardonnay, imprenditori che presentano uve autoctone, che “parlano” della terra e del suolo da cui nascono.
Questi piccole realtà si stanno affermando anche sulla birra, che sempre al live wine quest’anno ha visto il trionfo del birrificio artigianale Baladin, fondato da Teo Musso. All’ultima edizione hanno partecipato 257 aziende, testimonianza, oltre che di grande interesse verso la materia prima, di inventiva, qualità e fantasia. La vasta geografia birraria vede Lombardia, Trentino e Veneto, oltre alle Marche, nelle prime posizioni in fatto di realizzazione. Sostenibilità e legame con il territorio sono le armi vincenti dei nostri distillati. Tornando fra le viti, un vigneron di nicchia è l’azienda siciliana Alice Bonaccorsi, che produce vino Bio con certificato ICEA alle falde dell’Etna, mentre le cantine Nicosia sempre vicino al vulcano affrontano le etichette Bio vegan. La cantina Di Cato produce vino Bio sulle colline di Vittorito, in provincia dell’Aquila e il suo fiore alla occhiello è un ottimo Montepulciano. Per quanto riguarda la birra, è d’obbligo un assaggio della Wayan di Baladin, in provincia di Cuneo, o un sorso di una birra di Eko’, birrificio specializzato in birre di puro malto. Dalle prealpi bellunesi arriva invece il progetto Ofen, birra distribuita con parsimonia e prodotta con materie prime provenienti da circuiti equo-solidali. Anche i primi erboristi a Milano hanno iniziato a commercializzare questo tipo di prodotti.
Cheers, eco.

A LETTO CON IL DESIGN

A letto con il DESIGN – Design Hostel è un ostello temporaneo destinato alla creatività, con 40 camere pop-up per esporre e far convivere i designer e le loro creazioni. Il progetto, presentato a Milano i primi di marzo di quest’anno, si inserisce nel contesto del prossimo Fuorisalone, la rassegna di design milanese, ormai punto di riferimento internazionale.
Una proposta decisamente coraggiosa e fuori dal coro, rispetto al consueto calendario della Design Week; d’altra parte il neonato distretto di sperimentazione creativa e artistica di Bovisa (che sarà sede del progetto Design Hostel) sente di doversi guadagnare un posto in prima fila accanto ai quartieri Ventura, Lambrate, Brera e Tortona, finora leader indiscussi della kermesse creativa. Bit Factory, con la collaborazione di POLI.design, della Scuola di Design e del Dipartimento di Design del Politecnico di Milano, ha sinergicamente patrocinato questo importante debutto.
L’ostello prenderà vita dall’1 al 10 Aprile all’interno di un’ex fabbrica che oggi ospita MakersHub (via Cosenz 44/4) e sarà animato, tutti i giorni dalle 10.30 alle 00.30 con ingresso libero, da 40 designer internazionali. “Sarà un luogo in cui la vita quotidiana dei designer si mescolerà all’esposizione, come se in mostra fossero non solo le creazioni ma anche spaccati di vita dei creatori”, spiega Davide Crippa, curatore del singolare modello espositivo.
Macchine tipografiche e decorazioni dell’era analogica dal mood rètro saranno il leitmotiv per le aree comuni, in netta contrapposizione con il carattere high-tech e interattivo degli spazi espositivi dedicati ai singoli designer. Ad animare questa piccola città creativa un nutrito parterre di ospiti per interventi e lectures a tema, eventi diurni e serali oltre ad una serie di particolari appuntamenti aperti al pubblico, come dj set in pigiama, battaglie coi cuscini e spaghettate di mezzanotte.
“L’iniziativa non si limita a voler proporre un nuovo modello di ospitalità e di condivisione delle esperienze con il pubblico – conclude Crippa – ma ha anche un obiettivo più ampio e a lungo termine: rilanciare, con questo primo passo, la zona di Bovisa come nuovo polo di attività innovative in occasione della Design Week”.

www.designhostel.it

®Riproduzione Riservata

Cinecult: T2 Trainspotting di Danny Boyle

L’epopea cinematografica Trash di Trainspotting tratta dalle pagine di Irvine Welsh e affidata alla magistrale regia di Danny Boyle che così tanto con il suo cinema dalle tinte forti e psichedeliche ha connotato la stagione degli anni’90 torna con il sequel del cult movie di 20 anni fa ‘T2 Trainspotting’, distribuito in Italia da Warner Bros. Pictures. Più che una classica reunion una vera e propria palingenesi del cast originale comprendente Ewan McGregor nel ruolo di Mark Renton ma anche il formidabile Robert Carlyle nei panni dello scatenato e irascibile Francis-Franco Begbie (alle prese con una dipendenza da viagra) affiancati dal cocainomane Simon Sick Boy interpretato dallo scanzonato Jonny Lee Miller e il bravissimo Ewen Bremner nel ruolo non facile di Daniel ‘Spud’ Murphy che si è rovinato la vita con le droghe. Dopo ventun anni a parte qualche chilo in più i ragazzi non sono cambiati granché e in definitiva non hanno perso smalto: lungo la strada hanno perso il compagno di bravate Tommy e ora emergono antichi rancori e nuove passioni e idee su come sbarcare il lunario. Vent’anni prima Renton si era defilato dai suoi amici a Londra dopo una rapina portando con sé la refurtiva di 16.000 sterline di cui aveva lasciato una quota di 4.000 a Spud, il più debole e indifeso del gruppo lasciando tutti gli altri però con un pugno di mosche in mano. Oggi Mark, che in questi anni ha vissuto ad Amsterdam con una donna che non lo ama più e non gli ha dato figli, torna a Edimburgo dove tutto ha avuto inizio. Qui, constatata la perdita della madre prova a riannodare i rapporti con Sick Boy e Spud, ancora schiavo delle sue dipendenze, alla ricerca della via migliore con cui incanalarle. La novità è Veronika (una spassosa e assertiva Anyela Nedyalkova), donna di piacere della Bulgaria che la sa lunga e collabora alle truffe e ai ricatti organizzati a tavolino da Sick Boy. Nel frattempo Begbie riesce a evadere dal carcere dove è stato confinato per omicidio per la rabbia di essere stato raggirato dal suo miglior amico Mark Renton e organizza piccoli furti nelle case con il figlio che invece ambisce a frequentare il college. Il film, molto ricco per la capacità del regista di gestire un’immagine doviziosa scandita da luci forti e belle inquadrature nonché dotato di un potente e inconfondibile soundtrack dove non manca Iggy Pop, affronta tematiche spesso non facili come i rimpianti, il fluire del tempo, la memoria, l’amore. Ma soprattutto questo secondo capitolo umanizza i protagonisti del primo film che ora condividono l’aspirazione alla stabilità, ad avere una famiglia e perfino dei figli, un bel voltafaccia rispetto al nichilismo eidetico e a tratti alienante del primo film, frivolo e spensierato, che a sua volta aveva rappresentato una scossa adrenalinica rispetto al compassato cinema british dei favolosi nineties. La presenza di Veronika, ispiratrice di un nuovo progetto di vita ‘ricreativo’ al quale si dedicano Mark, Sick Boy e Spud che intanto scrive dei racconti sulla sua vita e quella dei suoi amici, imprimerà una svolta al film che nel finale a sorpresa lascia presagire un sequel ulteriore. Perché come sanno i 4 ragazzi, non c’è mai occasione senza tradimento.

®Riproduzione Riservata

“Athlete” in mostra al 21_21 DESIGN SIGHT

Photo credit: Howard Schatz from Schatz Images: 25 Years

21_ 21 DESIGN SIGHTS ospita la mostra “ATHLETE” che presenta il mondo nascosto degli atleti attraverso una serie di foto. Gli atleti nella loro quotidianità sviluppano dei processi di “reazione, pensiero e atteggiamento” che scaturiscono nei nostri corpi attraverso delle reti fisiologiche, mentali, percezioni ambientali e sensoriali. Mentre si allenano, gli atleti non solo migliorano le loro abilità fisiche; ma affinano anche la sensibilità di questi settori, comprendendo i loro limiti, riuscendo a percepire sottili cambiamenti nei loro corpi. Inoltre, questo permette loro di adattarsi all’obiettivo del momento in cui sono capaci di sfruttare il loro potenziale al massimo. La battaglia appassionata e sincera degli atleti offre delle lezioni di vita non solo a chi appartiene al regno dello sport ma anche a chi appartiene a campi di professioni più disparati, mettendo in luce vari aspetti della vita. In questa mostra, video e fotografie, illustrano i movimenti e le caratteristiche di corpi e atleti, é possibile fare esperienza del controllare le sensazioni di mente e corpo, scoprire le ultime tecnologie che analizzano i dati relativi alle tattiche. I visitatori vengono a conoscenza delle varie componenti che contribuiscono nel processo di trasformazione di una persona in un atleta. Dam Tamesue, un ex atleta che é stato coinvolto nel progetto dice sugli atleti: ” Le azioni degli atleti sono un’estensione di azioni che compiamo inconsciamente nella nostra vita quotidiana: un piede che avanza per compiere un passo, una mano che afferra una tazza, un occhio che punta con sguardo assente allo schermo”.

Midtown Garden,
Tokyo Midtown, 9-7-6 Akasaka,
Minato-ku, Tokyo JAPAN

21_21 DESIGN SIGHT (Gallery 1, 2)

17 Febbraio – 4 Giugno  2017
www.2121designsight.jp
®Riproduzione Riservata



 

TIMEX X CARHARTT WIP Watch

Carhartt WIP, brand statunitense noto in Europa per l’abbigliamento di strada, dona un aspetto ruggente al tradizionale orologio Timex, con cui ha iniziato una collaborazione. Senza tempo e resistente, il quadrante si illumina al buio grazie alla luce incorporata INDIGLO, può essere impostato nella modalità 12 ore o 24 ore, inoltre presenta la funzione Easy Quick Date per sapere sempre quale giorno sia con delle freccette che distinguibili facilmente dall’occhio . Il nuovo modello del progetto che si basa sulla tradizionale linea Acadia è  disponibile in due versioni e si ispira al motivo grafico della NATO, richiamando lo stretto legame tra Carhartt WIP’s e il mondo militare. Oggi Il tempo potrebbe apparire come un nemico da sfidare quotidianamente, ma questo accessorio è un fedele compagno nella routine, realizzato con cura nei minimi dettagli. É particolarmente leggero e resistente all’acqua fino a una profondità di 50m. La collezione é disponibile nel sito online di Carthartt WIP da Marzo 2017.
carhartt-wip.com
®Riproduzione Riservata

ATOMIC REDSTER: ROSSO “FUOCO” A ST. MORITZ 2017

Atomic scende in pista ai mondiali svizzeri di sci alpino portando alta la bandiera del made in Austria, la nuova tecnologia Redster sarà disponibile per gli sportivi appasionati di sci dalla stagione 2017/18. A St. Moritz gli sportivi vincenti che hanno indossato le loro tute sono Mikaela Shiffrin, Medaglia d’argento in GS e d’oro in Sl, Marcel Hirscher invece porta a casa due ori, GS e SL, poi argento in Combinata a solo 1 centesimo dal gradino più alto. Nonostante sia un fuoriclasse, Marcel riesce, grazie alle sue capacità fuori dal comune, riesce sempre a essere in vetta alle classifiche  e a regalare emozioni uniche al mondo dello sport. Meriti anche per l’azzurra Sofia Goggia, che a St. Moritz 2017 ha lottato contro tutti e tutto, infatti con tenacia e determinazione, il 16 febbraio ha ottenuto un fantastico BRONZO in GS, unica Medaglia azzurra ai Mondiali. Da non tralasciare gli “ARGENTI” conquistati da Manuel Feller in SL ,di Stephanie Venier DH (12.02) e Tina Wirather nel Super-G (07.02). Per quanto riguarda le medaglie di BRONZO, oltre a Sofia Goggia in GS, vi sono anche Mauro Caviezel (13.02) e Michaela Kirchgasser (10.02) entrambi in combinata, infine Max Franz in DH (12.02). Semplicemente  #weareskiing, una stagione unica.
atomic.com
® Riproduzione Riservata

 

 

L’Erbolario presenta la linea ecologica L’Olivo

L’Erbolario presenta L’Olivo, una nuova linea delicata ed ecosostenibile, pensata per tutti.  Il packing completamente riciclabile, è tutto realizzato in bio PET, che contiene il 30% di una sostanza estratta dalla Zucchero di Canna. Nei nuovi prodotti biologici, sono presenti le proprietà essenziali dell’Olivo, come l’acqua distillata di foglie di Olivo e l’olio di Oliva, affiancati a un ingrediente composto da acqua di Olive e dai residui della loro polpa.  Lo smaltimento dei rifiuti oleari è difficoltoso a causa degli elevati tassi di inquinamento delle sostanze scartate, così L’Erbolario utilizzando la polpa di queste olive, da un significativo contributo per la salvaguardia dell’ambiente. I tre prodotti della  nuova linea includono : una Crema Nutriente Corpo, che idrata e ammorbidisce la pelle rendendola setosa. Ideale da applicare a conclusione del bagno o della doccia ; un Bagnoschiuma Addolcente che deterge e nutre delicatamente l’epidermide donando una sensazione di benessere. Ideale per una doccia tonificante al mattino o per un bagno rinfrescante alla sera; uno Shampoo Delicato che deterge i capelli senza appesantirli  grazie alla pregiata lavorazione dell’estratto di Olive.  Tutti i prodotti e gli ingredienti utilizzati per la realizzazione del L’Olivo provengono da un frantoio dell’entroterra marchigiano.

erbolario.com
® Riproduzione Riservata

Stefano Accorsi è #sensationdriver, la nuova web serie by Peugeot

Stefano Accorsi è il nuovo regista e protagonista della web serie prodotta da Peugeot, realizzata in collaborazione con Havas Milan. Lo spettatore può scegliere interattivamente quale sensazione vivere: il sito della Peugeot infatti, permette un’interazione con l’avventura di Accorsi, attraverso un freeze frame in stile “sliding doors” in cui si sblocca l’accesso per avere accesso alle varie storie. Le sei storie sono accomunate dallo stesso inizio ma ognuna di esse ha un finale unico. I protagonisti delle storie sono nobili e importanti, sono le emozioni e le sensazioni:  #gioia, #invidia, #esaltazione, #paura, #orgoglio, #stupore. Attraverso quest’ultime Accorsi racconta sé stesso e la storia della casa automobilistica. Infatti Peugeot, coniuga eccellenza, design ed emozioni, così Il nuovo SUV Peugeot 3008, il SUV 2008 o le Peugeot 208 GTi e 308 GTi sono il risultato finale di storie straordinarie e quotidiane al tempo stesso, con un linguaggio e un tono di voce adatte al web. Semplici, intriganti, veloci, con un tocco provocatorio, le storie presentano uno Stefano Accorsi che si diverte stereotipando il mestiere dell’attore. Più in generale dell’essere figli di un tempo in cui i social, la voglia di apparire, la competizione, ill desiderio di successo prevaricano lasciando poco spazio alla genuinità di un tempo.  Veriana Visco, producer e responsabile di Think More afferma sul progetto : “ Un entusiasmante successo per un lavoro che ci ha emozionato  dalla preparazione a tutte le fasi produttive. Un esempio perfetto di intreccio colto tra Branded Content e Storytelling, un virtuosismo di intenzioni che si è raccolto perfettamente in un progetto elegante e di coinvolgimento unico. Super”. #sensationdriver è solo una nuovo tassello nella collaborazione tra Accorsi e Peugeot che ha visto momenti importanti come i “Tre viaggi”, i cortometraggi in cui Accorsi firma anche la regia nel 2014, o l’adrenalinica presenza nel film Veloce come il vento in cui Accorsi, Premo Fice come attore dell’anno 2016, Nastro d’Argento e Premio GianMaria Volonté 2016, è alla guida della mitica Peugeot 205 T16. I nuovi episodi sono disponibili online.
peugeot.it
®Riproduzione Riservata



 

Hollywood celebra l’Oscar della denuncia e dei colpi di scena

Si è svolta l’altra notte all’insegna della doppia G, glamour e gaffe, l’ottantanovesima edizione degli Oscar hollywoodiani. La sfarzosa e un po’ insolita cerimonia dominata dai colpi di scena si è svolta al Dolby Theatre di Los Angeles in un’atmosfera rutilante ma anche di denuncia. Il presidente Donald Trump non si è fatto vivo né sul red Carpet né alla cerimonia di premiazione: forse un gesto politico? Ai posteri l’ardua sentenza. Intanto la serata presentata da Jimmy Kimmel che per l’incarico prestigioso ha percepito un compenso astronomico di 15 mila dollari si è svolta non senza sorprese. Infatti il film La La Land distribuito in Italia da Leone Film Group in collaborazione con Rai Cinema e vincitore di 7 Golden Globe e di 6 Oscar dei quali miglior regia (Damien Chazelle), migliore fotografia (Linus Sandgren), migliore attrice protagonista (una smagliante Emma Stone) migliore scenografia (Sandy e David Wasco) migliore colonna sonora (Justin Hurwitz) e miglior canzone (City of Stars, di Justin Hurwitz) per un disguido dovuto alla consegna della busta sbagliata è stato per errore annunciato come premio Oscar per il miglior film che invece è stato poi attribuito a Moonlight. Il film di Barry Jenkins distribuito in Italia da Lucky Red si è aggiudicato ben tre statuette fra le quali quella per il miglior film prodotto da Adele Romanski, Dede Gardner e Jeremy Kleiner, quella per la miglior sceneggiatura non originale attribuito a Barry Jenkins e Tarell Alvin McCraney e quella per il miglior attore non protagonista consegnato a Mahershala Ali. La Lucky Red di Andrea Occhipinti ha festeggiato oltre all’uscita di Moonlight in oltre il doppio delle sale, ben 140 schermi superando di gran lunga le aspettative, anche per l’Oscar al miglior film straniero a un’altra pellicola distribuita da Lucky Red e cioè ‘Il Cliente’ di Ashgar Farhadi il cineasta iraniano che ha conquistato la sua seconda statuetta. In reazione alla posizione xenofoba del governo Trump di fronte alla questione dell’immigrazione, Farhadi non ha ritirato il premio personalmente motivando così la sua scelta:“E’ un grande onore vincere questo premio per la seconda volta” – ha dichiarato per via indiretta – “Ringrazio i membri dell’Academy, la mia troupe, i miei produttori. Mi dispiace non esserci. La mia assenza è dovuta al rispetto verso i miei concittadini e gli abitanti degli altri sei paesi a cui una legge disumana ha impedito l’ingresso negli Stati Uniti. Dividere il mondo tra ‘noi’ e i ‘nemici’ crea paure, e produce una giustificazione ingannevole per la guerra. Il cinema può catturare le qualità degli uomini, combattere gli stereotipi e creare un’empatia tra gli esseri umani che oggi serve più che mai”. E se il premio Oscar come miglior attore protagonista è andato a Casey Affleck per ‘Manchester by the sea’ della Universal Pictures e prodotto da Matt Damon, quello per la migliore attrice non protagonista se l’è accaparrato la meravigliosa Viola Davis, grande e sensibile interprete del film ‘Fences (Barriere)’ distribuito anch’esso da Universal Pictures. La geniale Colleen Atwood si è confermata come la migliore costumista per ‘Animali fantastici e dove trovarli’ distribuito per l’Italia da Warner Bros.Pictures mentre il bel film di Mel Gibson con protagonista il talentuoso Andrew Garfield ‘La battaglia di Hacksaw Ridge’ distribuito da Eagle Pictures e Leone Film Goup ha portato a casa 2 statuette quella per il miglior montaggio (John Gilbert) e l’Oscar per il miglior sonoro attribuito a Kevin O’Connell, Andy Wright, Peter Grace e Robert Mackenzie.

®Riproduzione Riservata

COLLIDE : GREG LAUREN & MONCLER

Il designer americano Greg Lauren da voce al suo estro creativo in Collide, una collezione di capi realizzati con Moncler per la collezione FW 2017-18. I piumini Moncler sono presentati in maniera scomposta, sono smontati e reinterpretati con delle linee inattese, al tradizionale tessuto si mescolano frammenti di denim e di tessuti dall’effetto vissuto. Collide è una collezione irripetibile che é stata presentata a Parigi. Greg Lauren, personalità affascinante ,pittore e scultore, ha personalizzato l’idea dell’abito maschile come mezzo di interpretazione e personificazione, con la sua capacità di sovrapporre ragioni estetiche differenti. La collaborazione, d’ispirazione vintage, tra l’artista poliedrico e Moncler  si contraddistingue per  l’utilizzo di “tessuti riproposti” e per la creazione di composizioni uniche . Remo Ruffini che puntava a rivelare una nuova identità del brand dice sul designer : “Greg Lauren è principalmente un artista ma anche un designer che sperimenta nuovi linguaggi”. Greg Lauren, nato in una famiglia in cui il tailoring é stato sempre considerato religioso dice: “mi piace prendere idee iconiche e reinterpretarle artisticamente, smontare ciò che credevamo di conoscere per poterlo vedere da un’altra prospettiva, un vocabolario familiare diventa un nuovo linguaggio, al quale possiamo ancora sentirci connessi emotivamente”. Collide é disponibile in varie colorazioni: l’inconfondibile binomio Moncler in rosso fiamma e azzurro, il nero e il verde military. La collezione sarà in vendita a partire dal prossimo autunno.
moncler.com
®Riproduzione Riservata

 

Body Glove celebra il surf degli anni ’80

Body Glove, il celebre marchio degli sport acquatici ha  presentato al Surf Expo (Orlando, Florida) una capsule collection che celebra anni ‘80. Neon Lines, dipinto sulle onde, rende omaggio all’epoca in cui i surfisti erano famosi per la loro velocità dentro e fuori dall’acqua. La Neon Lines include t-shirts, cappelli e boardshorts  idrorepellenti abbinati alle cinture Body Gloves 360. La collezione sarà lanciata  da Marzo 2017. I modelli sono una versione innovata e avanzata dell’originale muta subacquea con miglioramenti della tecnologia neoprene, le cuciture rispecchiano i moderni standard di comfort, calore e performance. Le mute saranno disponibili in 3 colorazioni. Inoltre Body Glove presenterà anche dei teli mare, mobile phones cases e calzature.

www.bodyglove.com
® Riproduzione Riservata

“Canal Street” by Byron Mollinedo

Bold suits and punk elements meet on the court in an urban landscape


photographer: Byron Mollinedo
stylist: Nicholas Galletti
groomer: Yoshiko Haruki
models:
Christian Z @M Management
Gabriel Vieira @Elite
Felix Sueur @16Men

®Riproduzione Riservata

CASTAÑER: celebra 90 anni di storia

Castaňer, il noto brand di espadrillas artigianali, presenta la nuova collezione estiva celebrando i 90 anni del marchio, fondendo insieme storia, eredità e moda. L’azienda nel corso del gli anni è riuscita a trasformare sapientemente una calzatura diffusa nel mondo contadino in un prodotto di qualità e in un simbolo della moda. Inizialmente le espadrillas tradizionali erano realizzate in fibra di sparto e con una base di cotone, nel corso del tempo hanno combinato juta e cotone con fibre di seta, rafia ed altri materiali diversi, in base alle tendenze di stagione. Le calzature Made in Spain si sono evolute  dai tempi antichi fino a oggi, senza perdere le caratteristiche  dell’artigianato, dell’autenticità e dell’eleganza che fanno parte del suo ethos. Le espadrillas sono state calzate da icone di classe e di stile come Jaqueline Kennedy e Grace Kelly, artisti come Salvador Dalì e nomi famosi di Hollywood, solo per citarne alcuni. Castaňer, che può vantarsi di aver collaborato anche con Yves Saint Laurent, nella nuova collezione per l’uomo presenta Pablo, modello icona del Brand, con il suo design tradizionale e popolare che di anno in anno viene reinterpretato secondo la moda del tempo, dal tessuto alle colorazioni e alle lavorazioni.
castaner.com
®Riproduzione Riservata

NIKON PRESENTA LA KEYMISSION 360

Nikon presenta la nuova Nikon KeyMission 360, indossabile che consente di catturare a 360 gradi ciò che accade intorno a voi in 4K UHD dinamico. È impermeabile,resistente agli urti, al gelo e alla polvere, è perfetta per accompagnarti in ogni tipo di avventura, anche la più estrema. KeyMission 360 supporta l’app SnapBridge 360/170, che permette di modificare filmati e riprese a distanza. Grazie alla connettività SnapBridge è inoltre possibile trasferire e condividere le proprie avventure velocemente anche sul proprio smartphone e sugli smart device connessi. Caratteristiche principali: Registrazione di filmati, due obiettivi ultragrandangolari NIKKOR su ciascun lato della camera, impermeabile fino a 30 m senza custodia, resistente agli urti da un’altezza massima di 2 m, resistente alle basse temperature fino a −10 °C e antipolvere. Ha un peso di soli 198 g (batteria e card di memoria incluse).
nikon.it
®Riproduzione Riservata

 

SCENDI IN PISTA CON LE NOVITÀ DEEJAY

DEEJAY presenta delle maschere e degli occhiali da sole in limited edition per chiudere in bellezza la stagione sciistica e avere un look esclusivo fino alle ultime sciate. Sul DEEJAY Store, vetrina virtuale su piattaforma Amazon, sono in vendita accessori cool per non passare inosservato. In arrivo le maschere Neon griffate DEEJAY , ergonomiche e con doppia lente sferica anti-graffio e anti-nebbia, con l’elastico regolabile compatibile con i caschi assicurano comfort e sicurezza. Le maschere sono disponibili in tre versioni: verde fluo per i più audaci, nero con logo rosso per uno stile tradizionale, bianca con elastico stampato per un tocco  frizzante e originale. Inoltre, arriveranno sul DEEJAY Store gli occhiali da sole unisex coordinati in edizione limitata. Le cerniere in metallo e la cornice in nylon rendono questo accessorio contemporaneo, mentre le lenti in policarbonato specchiate con protezione uv400 assicurano massima protezione dai raggi solari, per uno stile unico in città e al mare!
®Riproduzione Riservata
deejay.it

 

Calvin Klein: SPRING 2017 MEN’S UNDERWEAR CAMPAIGN

Calvin Klein Men’s introduce la campagna SS17 Underwear con un video in cui figurano Mahershala AliAlex HibbertAshton Sanders e Trevante Rhodes, ovvero i protagonisti di MOONLIGHT, vincitore dell’Oscar al miglior film 2017. Raf Simons,  capo della direzione creativa di Calvin klein dice: “ E’ il riconoscimento di attori considerevoli che stanno comunicando qualcosa di importante sull’essere uomini oggi in ciò che si fa”. Pieter Mulier, direttore creativo aggiunge: “ Sin dall’inizio, Calvin Klein’s underwear è stato in grado di dirla lunga sulla maschilità”. Il cast è composto da 4 persone di 4 differenti età, scelte per chi sono, con un carattere forte che rappresenta  la chiave del loro essere, la loro essenza. Le immagini sono state fotografate da Willy Vanderperre e curate artisticamente da Olivier Rizzo.

calvinklein.com
®Riproduzione Riservata

BURBERRY CELEBRA L’ARTISTA HENRY MOORE NELLA SFILATA “STRAIGHT-TO-CONSUMER”

Burberry ha presentato la collezione maschile e femminile nello spazio Markers House Londra. La passerella, su cui hanno sfilato modelli come Amber Witcomb, Tom Fool per citarne alcuni, è stata costellata dalle sculture bronzee dell’artista Henry Moore, che è stato la principale fonte d’ispirazione della collezione. L’influenza dell’artista si declina nella forma, nella texture e nei dettagli realizzati a mano, nonché le vivaci stampe che richiamano i suoi disegni.  É possibile acquistare sul network digitale e presso i negozi e i partner di Burberry tutti i look presentati nella sfilata, nell’ambito della seconda collezione “straight-to-consumer” del brand. Makers House apre le sue porte ai visitatori, offrendo loro la possibilità di esplorare la nuova collezione e l’ispirazione che le ha fatto da sfondo grazie a una mostra unica, che riunisce più di 40 opere e sculture di Henry Moore. Durante la sfilata è’ stata presentata una nuova collezione di borse  pensata sia per l’uomo che per la donna. La collezione è stata chiamata DK88, il codice interno del tradizionale gabardine color miele di Burberry, le borse presentano stili classici reinventati nella nuova Leather Trench e verrà lanciata il prossimo maggio. The DK88 è un omaggio al tessuto iconico della storia Burberry. Nel corso della performance la musicista britannica Anna Calvi ha eseguito live la colonna sonora della sfilata da una balconata affacciata sulla passerella, accompagnata dal suo gruppo e dai membri della Heritage Orchestra & Choir.
burberry.com
®Riproduzione Riservata

 

 

SUPERDRY – Vintage mood inspiration per la SS17

Superdry, brand dallo stile vintage americano che racchiude nei suoi capi sia l’ispirazione alla grafica giapponese sia l’leganza inglese,  presenta per la collezione uomo SS17 delle felpe old school dalle colorazioni vivaci e accese. Il brand si ispira agli anni ‘90 dei college americani, in cui felpe oversize con il maxi logo stampato erano immancabili nel guardaroba di tutti i giovani. Oggi le felpe sono un capo senza tempo da indossare per gli outfit più informali con un jeans  a quelli più sofisticati con il pantalone dal taglio lineare o con uno skinny. Così la proposta delle amate felpe Superdry  si amplia con delle nuance frizzanti adatte al clima mitigato della primavera mitigata che è già alle porte.
superdry.com
®Riproduzione Riservata