Dockers® presenta i capi della collezione SS2016

Per la stagione Spring Summer 2016, Dockers® ha creato pezzi chiave per un total look tailor-made adatto a qualsiasi stile, dal più raffinato e classico, al più cool. Quest’anno il brand amplia la propria offerta di modelli, presentando le nuove famiglie di fit: Dockers® Alpha Khaki Skinny Tapered e Alpha Khaki Slim Tapered e X-tra Slim Fit. Quest’ultimo è caratterizzato dalla gamba più carotata e la vita più bassa sul davanti, creando una figura elegante e fresca.
Dockers® lavora su tessuti stretch, elasticizzati ma dall’aspetto classico, connubio perfetto per lo stile dell’uomo moderno.
Il tema della collezione SS 16 è il ton-sur- ton: il design team, sotto la guida di Doug Conkly, si è ispirato a Palm Springs e all’isola di Catalina. La colour palette prende spunto dalle opere locali Art Déco durante la golden age Hollywoodiana e dalle barche e dagli attracchi dell’isola baciati dal sole.

dockers.com

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DOCKERS

THERASIA RESORT SEA & SPA: atmosfera mediterranea

Il Therasia Resort Sea & Spa, sull’isola di Vulcano, domina il panorama mozzafiato dell’Eolie.
Una lussuosa dimora senza tempo che racconta la storia dell’isola attraverso la pietra lavica, i cotti siciliani, il legno di cedro e i colori tenui delle ceramiche. Questa terra incontaminata entra in ogni ambiente del resort: le finestre sono eleganti tele che immortalano il paesaggio.
L’isola di VULCANO è un luogo in cui lo spirito si ritrova tra cielo e mare. Un’esperienza unica per assaporare l’essenza delle Eolie è sicuramente fare trekking a Vulcano: i percorsi naturalistici si snodano lungo le pendici del Gran Cratere, la zona del Piano e la Valle dei Mostri sulla penisola di Vulcanello.
È possibile percorrere tutto il bordo craterico e attraversare il Piano delle Fumarole: facendo molta attenzione si percorrerà un tratto della sommità del cratere tra spettacolari incrostazioni di allume, zolfo e metalli fusi, che in alcuni punti toccano i 400°C. Il panorama è veramente unico: tutto l’arcipelago in un palmo di mano.

therasiaresort.it

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Paul Smith’s Cycling Scrapbook: un libro da non perdere!

Paul Smith presenta il nuovo libro Paul Smith’s Cycling Scrapbook: introduzione alle persone, le storie e l’immaginario che hanno influenzato uno dei personaggi di maggior successo nel mondo del design e del fashion della generazione attuale.
Il libro, scritto e curato dal designer inglese insieme a Richard Williams, giornalista sportivo per il Guardian Newspaper, è un inno alla passione più grande dello stilista, il ciclismo: raccoglie i ricordi e i progetti a cui Paul Smith ha partecipato nel corso della sua vita, un tributo visivo alle sue collaborazioni come quando, nel 2013, gli fu chiesto di disegnare la maglia rosa poi benedetta da Papa Francesco I.

paulsmith.co.uk

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le coq sportif

Dopo la prima collaborazione con Colette Cycling Club nell’estate 2015, le coq sportif riprende il concetto di cycling club creando un’esclusiva capsule collection e per la spring summer 2016 e si lega a cinque negozi internazionali – Colette in Francia, Slam Jam in Italia, Footpatrol nel Regno Unito, Highs and Lows in Australia e Sivasdescalzo in Spagna.
Ogni pack è composto da una T-shirt, un paio di scarpe e un paio di calze. Prendendo ispirazione dalle maglie da ciclismo, le t-shirt sono realizzate 100% in cotone. Il brand parigino ha optato per quattro modelli di calzature per ogni paese: LCS R1000 per Colette, LCS R900 per Slam Jam, LCS R800 per Footpatrol e Highs and Lows, e LCS RXVI per Sivasdescalzo.
L’ispirazione dietro ogni capsule è legato a ogni negozio – da Colette, l’identità del concept store parigino si riflette nella realizzazione della linea con suoi pois e il tricolore blu-bianco- nero. Highs and Lows rende omaggio a Phil Anderson, la leggenda del ciclismo australiano, prendendo ispirazione dalla sua prima maglia gialla, Footpatrol riprende i colori blu, bianco e rosso dalle bandiere francese e del Regno Unito, legate rispettivamente alle origini dei due brand, oltre al nero, colore iconico di Footpatrol. Slam Jam, in Italia, ha optato per un look più vintage, ispirato dalle storiche scarpe da ciclismo.
Infine, Sivasdescalzo celebra Barcellona e il Mediterraneo con un mix di colori caldi e freddi.

lecoqsportif.com/it-it/

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Marina Militare Sportswear

Marina Militare Sportswear, il brand ufficiale della Marina Militare, presenta la nuova capsule collection ispirata al mondo sporty per il tempo libero e la vita outdoor. Con un mix di tessuti tecnici performanti, antiventowaterproof ispirati agli sport nautici, uniti a dettagli grafici di grande effetto come bande e accessori catarifrangenti in colori fluo, Presenta una linea sportswear completa per la primavera/estate di grande effetto adatta ad un pubblico giovane e atletico che ama un abbigliamento di tendenza.
Giubbotti in nylon accessoriati con cappuccio staccabile, felpe e sweatpants in cotone bianco e blu decorati con stampe gommate e dettagli fluo, e costumi modello bermuda con coulisse in cordino fluo e reflecting print sono gli item imperdibili per chi ama lo sport e la vita all’aria aperta.

marinamilitare-sportswear.com

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Da MilanoBike la Urban bike limited edition: stile cool 100% Made in Italy!

Design e qualità italiana griffata DEEJAY: Urban Bike è la bici perfetta per sopravvivere nella giungla urbana; essenziale per i veri biker, guerrieri moderni che affrontano le città in sella alla loro due ruote. Urban Bike da oggi è disponibile su www.amazon.it in limited edition!

La Urban bike brandizzata DEEJAY è una bicicletta innovativa, che unisce la passione per la corsa con un design attento e ricercato, recuperando le forme vintage più amate e le riveste di modernità. Forme essenziali e linee pure coniugate con la migliore qualità, che integra le ultime applicazioni tecnologiche e l’eccellenza dell’artigianalità italiana, per un 100% Made in Italy sinonimo e garanzia di qualità. Realizzata in collaborazione con MilanoBike, leader italiano del settore, Urban Bike è l’emblema della tradizione, capace di essere fedele a se stessa e al contempo di rinnovarsi per una bici di qualità, che attualizza il design classico abbinato alla tecnologia, offrendo l’ultima evoluzione dello scatto fisso.

Inoltre su DEEJAY Store, vetrina virtuale su piattaforma Amazon, è disponibile una line-up unica di prodotti e accessori moto a marchio DEEJAY: Il Casco 107, realizzato in collaborazione con CGM è disponibile in tre colori: full white, blu opaco e bicolore bianco e rosa, Il Nano Bullet nero, una giacca antipioggia per lei e per lui realizzata in collaborazione con Tucano Urbano, protegge gli amanti delle due ruote in caso di pioggia improvvisa, e il Panta Nano, pantalone antipioggia, 100% traspirante e disponibile con una confezione a sacchetto che ne riduce al minimo le dimensioni.

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A FIRENZE SI CAMBIA MUSICA: NASCE L’INNOVATIVO PROGETTO SONORO DI MERCATO CENTRALE

Nuova sfida culturale per il Mercato Centrale di Firenze che ha presentato l’innovativo progetto di sonorizzazione con estensione on air. Una delle piazze eno-gastronomiche più eclettiche e originali d’Italia ospiterà così una stagione di appuntamenti musicali inconsueti fra live acustici e dj set crossover, che spaziano dal genere classico al jazz al beatboxing al rumorismo.
Il progetto di sperimentazione sonora, sotto alla direzione artistica del sound designer Alessio Bertallot, intende portare la musica all’interno del Mercato e portare il Mercato all’esterno: i brani vengono suonati con l’inedita formula della “slow music”, che con l’intermezzo di lunghe pause fa riemergere il rumore sociale del Mercato, per attraversare la bellezza e la storia della musica italiana e valorizzare al contempo il suono naturale del Mercato.
A rendere significativo il lancio del progetto di sonorizzazione, la presenza di tre generazioni di autori Italiani: Mogol, Ron, Ghemon, che confermano la peculiarità e il proposito di valorizzazione
Radio Mercato Centrale, attiva dalle 10 alle 24, trasmetterà in diretta l’alternarsi di musica e rumore live del Mercato, innescando un processo creativo che è cronaca e storia al tempo stesso. Gli appuntamenti live ospitano musicisti e nomi significativi della storia della musica italiana, che si trasformano in dj per far assaporare “slow” le loro proposte direttamente negli spazi di Mercato, attraverso la web radio o con la app Mercarto Centrale, che è nata il giorno dell’evento.

www.mercatocentrale.it

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LIU JO UOMO SCEGLIE FABIO CANNAVARO PER LA CAMPAGNA A.I. 2016

Fabio Cannavaro, ex pallone d’oro, presta ancora una volta la sua immagine a Liu Jo Uomo, interpretando la nuova campagna Autunno-Inverno 2016.
Dall’ obiettivo del fotografo Byron Mollinedo, la campagna celebra lo stile confortevole e moderno che caratterizza il brand: capi versatili, di uno stile contemporaneo che spazia dall’urban al formale caratterizzato da tessuti ricercati: un guardaroba trasversale che ruota attorno al jeans, per outfit freschi e adatti ad ogni declinazione d’uso.
Il Capitano Cannavaro, che nel corso della sua carriera è riuscito ad intraprendere con successo strade diverse che lo hanno visto impegnato come giocatore, allenatore, dirigente sportivo e imprenditore, ha saputo incarnare perfettamente quello spirito di versatilità che risulta essere alla base del marchio Liu Jo Uomo e della collezione Autunno-Inverno 2016, decisamente ricercata nello stile, nei colori e nelle combinazioni.

www.liujo.com

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Cinecult: L’identità queer si racconta al festival Mix Milano

cover tratta dal film Ville Marie

Cala il sipario in questi giorni sulla 30° edizione di Festival Mix Milano, la manifestazione milanese di cinema e musica ideata e diretta da Giampaolo Marzi e votata a raccontare con un respiro internazionale le ultime evoluzioni della sensibilità gay e lesbica nel mondo della settima arte. Una vetrina affacciata sulla realtà di oggi sempre più problematica e inquietante in cui una volta di più si torna a interrogarsi sui vari risvolti dell’identità di genere e sulle accezioni che assume nel villaggio globale la parola diversità. Organizzato da Associazione Culturale MIX Milano, in collaborazione con Immaginaria, storico Festival Internazionale del Cinema delle Donne, Ribelli, Lesbiche, Eccentriche, in collaborazione con Milano Film Network, la rete dei festival di cinema milanesi il festival di quest’anno ha decretato fra i lungometraggi la vittoria di Barash di Michal Vinik, un pregevole film israeliano che narra la storia di una diciassettenne lesbica con una passione per alcol e droghe in netta antitesi all’atmosfera sessista del suo ambiente familiare. Secondo la motivazione della giuria “E’ un film che, grazie a una certa ricerca e attenzione al dettaglio incontra e rappresenta al meglio le nuove generazioni. La pellicola unisce a una narrativa di puro intrattenimento temi forti come il “confine”, interiorizzato o esteriorizzato, e il dialogo con ciò che vive al di là del muro, comunque si percepisca tale muro”. Molto apprezzati tanto da aggiudicarsi gli ambiti riconoscimenti della giuria dei lungometraggi anche ‘La belle saison’ di Catherine Corsini che innesta una love story saffica francese di rara poesia e bellezza nella cornice tumultuosa delle rivendicazioni femministe degli anni’70, senza parlare del filosofico ‘Liebmann’ di Jules Herman in cui un uomo decide di lasciarsi alle spalle la sua vita in Germania per trasferirsi nel nord della Francia dove incontrerà l’amore, ma prima di gustarsi la nuova vita dovrà fare i conti con i fantasmi del passato, e ‘Jason and Shirley’ di Stephen Winter, in concorso ufficiale all’ultimo BFI Flare London LGBT Film Festival. Il film immagina l’elettrizzante e complicato dietro le quinte della notte in cui venne girato il documentario ‘Portrait of Jason’, un classico del cinema queer, ad opera della filmmaker ebrea premio Oscar Shirley Clarke nel 1967. Fra i vari film da segnalare oltre a quelli insigniti dei premi delle varie giurie merita una menzione speciale ‘Theo et Hugo dans le même bateau’ di Olivier Ducastel e Jacques Martineau che ha aperto il programma del festival, insieme a ‘Ville Marie’ con una sensuale Monica Bellucci nel ruolo di Sophie, una grande diva che dopo anni incontra il figlio gay afflitto da varie problematiche affettive ed esistenziali e ossessionato dalla ricerca del padre che non ha mai conosciuto. Notevoli anche alcuni documentari imperniati sull’identità; fra i vari docu-film in concorso la giuria del festival ha premiato ‘Coming out’ di Alden Peters in quanto la rivelazione privata di un ragazzo gay diventa espressione di una storia universale che affronta in modo istintivo ed efficace temi come l’omofobia e il bullismo.

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Con l’A/I 2016 torna anche la mitica Clyde by Puma

Le sneakers PUMA Clyde, must have per ogni collezionista che si rispetti, sono una pietra miliare nella ricca storia del Brand e, per la collezione autunno/inverno 2016, vengono rilanciate nelle tre colorazioni originali. Create nel ’73 su misura e richiesta dello storico cestista Walt “Clyde” Frazier, le PUMA Clyde divennero rapidamente le sneaker simbolo degli anni Settanta. Nei decenni successivi sono state scelte dalle stelle dell’hip hop, dagli skateboarder, dai B-boy e dai musicisti che incarnavano il movimento punk degli anni Novanta. Per il remake del 2016 le PUMA Clyde tornano in tre originali varianti colore che impreziosiscono la tomaia in morbido suede: Black Electric Blue e Lemonade, Bright Gold e Black e Barbados Cherry e Whisper White accompagnate dal logo PUMA e dalla firma “Clyde” stampata in lamina d’oro.
Le PUMA Clyde saranno disponibili nei PUMA Store, online al sito puma.com e nei migliori sneakers store a partire da venerdì 8 luglio.

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TRA MODA E DESIGN PER UN CASCO SPECIALE: FGTR BY MOMODESIGN

La rivoluzione Fluo: un dettaglio che fa la differenza, un must-have, un link alle esigenze delle nuove generazioni, tra moda e design, per l’uomo e la donna in town.
MOMODESIGN ha rivoluzionato lo storico casco FGTR in un nuova versione dai colori fluorescenti e ad alto impatto luminoso che rafforza la combinazione fra tecnologia e stile. L’adattamento fluorescente ha anche lo scopo di aumentare la visibilità per una maggiore sicurezza stradale; dunque bando al total black in nome di colori acidi, fluorescenti, dal tocco fashion e il sapore originale. FGTR Fluo è disponibile in una vasta gamma di colori: fluo giallo opaco con decal nero; arancio fluo opaco decalcomania nera; opaco decalcomania verde fluorescente con il nero; decalcomania gelo nero con il colore giallo fluorescente; decalcomania gelo nero con arancio fluorescente; gelo nero con fluorescenza verde decalcomania.
La sicurezza è elegante!

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Masel: cravatte custom-made dal gusto impeccabile

Masel è una nuova realtà italiana nata per rinnovare uno dei pezzi fondamentali in un impeccabile guardaroba maschile: la cravatta. Masel ha come obiettivo quello di far tornare la cravatta elemento distintivo e irrinunciabile per gli uomini che vogliono essere eleganti e di classe in ogni occasione.
Una cravatta Masel è un pezzo unico grazie alle possibilità di totale personalizzazione date alla clientela. Vera innovazione dell’azienda è la capacità di creare cravatte “su misura” personalizzabili nel colore, nelle forme, nel materiale e non solo. Oltre la classica possibilità di aggiungere le proprie iniziali sul codino, Masel permette di inserire una frase o una dedica speciale sulla fodera interna della cravatta tramite un raffinatissimo ricamo.

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Con Leitz anche le vacanze sono all’insegna della tecnologia

Leitz Complete presenta diverse soluzioni tech ideali da mettere in valigia o in borsa per una vacanza o anche per una gita fuori porta. Dal caricabatteria esterno per smartphone, alla pratica borsa shopper e al mini diffusore Bluetooth, pensato per ascoltare la musica ovunque, le opportunità sono numerose. Il Mini Diffusore Bluetooth Leitz Complete dal design compatto e alla moda è in grado di riprodurre un suono cristallino anche in movimento, il caricabatteria esterno è dotato di cavo lightning e garantisce una ricarica in tutte le occasioni di emergenza in cui si necessita di una batteria extra.
La borsa shopper Smart Traveller per PC è realizzata in materiale poliestere, molto resistente e ideale per proteggere i dispositivi tecnologici da eventuali urti o graffi. Una tasca frontale permette di avere un rapido accesso a smartphone, documenti, biglietti da visita e tanto altro in modo da avere tutto a portata di mano anche nelle situazioni più estreme.

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Timberland: nuovi colori e materiali per le “Boat Shoes” d’eccellenza

La Boat Shoe di Timberland è un’icona senza tempo, che trascende ogni tendenza e accresce di valore nel tempo: una di quelle: nata nel 1979  come scarpa da barca e riproposta poi in chiave urban, la Boat è sinonimo di incredibile versatilità, capace di adattarsi ad una molteplicità di stili, dal look preppy chic, fino a quello più sportivo.
Il design comodo e resistente le rende scarpe adatte alla città e allo stesso tempo perfette come calzature estive, facili da indossare anche per le giornate al mare.
Per SS16 Timberland ha rivisitato la classica silhouette della Boat Shoe con diversi materiali, in pelle premium e morbido scamosciato, declinandole in una varietà di sgargianti colori estivi, rossi accesi, verdi e gialli.

www.timberland.it

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IGNITE evoKNIT: l’ultima rivelazione di Puma

La nuova running sneaker IGNITE evoKNIT è una sneakers inedita, leggera e con un tocco di ispirazione streetwear: realizzata con l’innovativa tecnologia evoKNIT e con straordinarie finiture, fonde alla perfezione performance e urban style. La IGNITE è in grado di offrire massima elasticità e traspirabilità e inoltre, grazie a una fascia aderente, avvolge la caviglia per un supporto più efficace. La tomaia presenta anche una fascia a strappo che assicura stabilità facendo aderire perfettamente il tallone alla soletta.
Oltre ad offrire benefici unici, la IGNITE evoKNIT ha uno stile contemporaneo streetwear inspired, perfetto per essere inarrestabile sia nella corsa che nelle uscite serali con gli amici.
La nuova IGNITE evoKNIT, disponibile in Red e Black, sarà disponibile nei PUMA Store, sul sito PUMA.com e in Italia, in esclusiva, negli store Space 23 a partire da giovedì 7.
Per maggiori informazioni visitare il sito www.puma.com

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EA7: l’incredibile campagna pubblicitaria per le Olimpiadi 2016

Dopo Londra 2012, EA7 sarà nuovamente Official Outfitter del Team Italia impegnato alle Olimpiadi e Paralimpiadi di Rio 2016: la campagna adv del marchio è stata realizzata, per l’occasione, da Serge Guerand.
Le immagini, in un bianco e nero eroico e luminoso, sono state realizzate a Fuerteventura. Su uno sfondo fatto solo di sabbia e cielo, i modelli Pietro Boselli e Penny Lane sono ritratti in pose tese e scattanti, colti nell’atto di liberare tutta la potenza dei loro corpi. Gli scatti comunicano energia e senso di condivisione, e sono una celebrazione dello sport vero, praticato con passione e abnegazione. I modelli nelle immagini indossano capi, accessori e occhiali del guardaroba formale e per il tempo libero appositamente creato da Giorgio Armani per gli atleti italiani, che saranno in vendita nei negozi Emporio Armani.

http://www.olimpiamilano.com
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GIORGIO ARMANI & BUGATTI PER UNA SERIE DI CAPI E ACCESSORI IN EDIZIONE LIMITATA

Giorgio Armani firma, insieme con la rinomata casa automobilistica di lusso Bugatti, una raffinata capsule collection di piccola pelletteria e abbigliamento artigianale: Giorgio Armani for Bugatti.
La capsule si rivolge ad un uomo sofisticato ed esigente, alla costante ricerca di un lusso esclusivo.
Gli accessori e i capi della collection lanciata per l’autunno/inverno 2016/2017 contengono tutti dettagli che rimandano alle caratteristiche iconiche del marchio Bugatti: il frontale dell’automobile a forma di ferro di cavallo si ritrova nel pendente delle borse, mentre il color blu Bugatti, che contraddistingue gli interni e le carrozzerie delle auto, viene usato come rifinitura nella fodera interna delle borse, in una tasca interna o nel battistrada e sottopiede delle scarpe. Elemento ricorrente della capsule è anche la palette cromatica, incentrata su tre colori eleganti e senza tempo: cuoio, verde militare e blu.
Tra la proposta degli accessori spiccano il borsone weekend, il porta iPad e un beauty caratterizzati dalla chiusura con zip evidente. Tutti i prodotti sono realizzati in serie limitata, numerati, e riportano lo speciale logo Giorgio Armani for Bugatti.
La capsule collection sarà in vendita a partire da agosto 2016 in alcune boutique Giorgio Armani e in selezionate lifestyle boutique Ettore Bugatti.

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Torna in auge il grande connubio Versace Bruce Weber

Per la campagna pubblicitaria autunno-inverno 2016-17 la maison della Medusa e Bruce Weber propongono al pubblico social e a tutti i loro fan una grande fashion reunion ispirata alla vita vissuta e al mondo glamour che ruota attorno a Chicago. Si chiama infatti ‘Chicago is my beat’ il video realizzato da Bruce Weber e svelato a Milano pochi giorni fa in occasione della fashion week del menswear milanese. Il video accompagna la presentazione delle foto che chiosano le collezioni di prêt-à-porter Versace uomo e Versace donna per il prossimo inverno. Bruce Weber ha cominciato a collaborare con Gianni Versace per le sue campagne di advertising già intorno al 1983 proprio quando il suo astro e quello della maison cominciavano ad assurgere insieme ai livelli più alti del firmamento della moda per poi collaborare a stretto contatto con Donatella nel 1990. E oggi la bionda stilista musa della maison torna ad arruolare il grande maestro americano, padre dello street casting e di una poetica romantica e sensuale che dal quotidiano vira all’erotismo pop, affidandogli la lettura delle nuove collezioni del marchio di via Gesù. Protagoniste sia del video che degli scatti estemporanei e carichi di languida voluttà dedicati alla nuova anima di Versace sono le modelle Karlie Kloss, Gigi Hadid e Dilone, ritratte in momenti di vita vera che si trasfigurano poi in rappresentazioni oniriche. “Appena ho detto a Donatella di scattare a Chicago lei mi ha semplicemente risposto si, andiamoci subito!” ha dichiarato Bruce Weber. E ha aggiunto: “Donatella è sempre stata un’avventuriera. Non solo mi tratta come un principe ma anche come un membro della famiglia e il sentimento è reciproco. La cosa più importante, dopo tutti questi anni, è che ridiamo sempre quando stiamo insieme”. L’energia e il calore di una vera famiglia pervadono il cortometraggio ‘Chicago is my beat’ animato dalla presenza di persone reali estrapolate dalla vita vera della metropoli come un bodyguard, un cantante e un gruppo di ballerini che affiancano i modelli Charlie Kennedy, Trevor Signorino e Marcus Watts. Per citare Bruce Weber : “Robert Mitchum una volta mi ha detto “appena arrivi in una nuova città, fai sempre amicizia con una bionda”. Quando sono arrivato a Chicago, ho trovato quella bionda in te, Donatella. Volevo visitare questa città insieme a te, per conoscere la sua storia e sentire l’amore e l’armonia della sua musica. Chicago sta attraversando un periodo difficile e ha bisogno di un pò di incoraggiamento- come ne abbiamo bisogno tutti noi una volta ogni tanto. La gentilezza delle sue persone mi ha aiutato a creare queste fotografie e ora posso dire che “Chicago is my beat”. Il direttore creativo della maison Donatella Versace ha così commentato il rinnovamento di questa speciale iniziativa di sodalizio creativo con il grande fotografo: “Bruce Weber è il vero maestro dei nostri tempi. La sua fotografia è profondamente personale e ricca, una riflessione sul mondo come lui lo vede. È stato un piacere entrare ancora una volta in quel mondo per questa campagna Versace. Con questa campagna Bruce mi riconsegna una parte della mia storia”. Le immagini della nuova campagna sono distribuite sia offline che online, tramite i social media e i canali ufficiali di Versace. La campagna sarà accompagnata da una serie di video diretti dal grande Bruce Weber.

it.versace.com

www.bruceweber.com

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Mandarina Duck: in viaggio per le capitali della moda con il nuovo zaino Utility

Un viaggio reale e virtuale dentro e intorno al mondo della moda. Parte da qui, anzi, riparte da qui, da questo innovativo progetto che mescola web ed heritage, design e innovazione, la riconferma di Mandarina Duck come brand iconico made in Italy. Cinque zaini nuovi di zecca, otto blogger globe trotter e altrettante fashion week di caratura internazionale i protagonisti di questa nuova avventura del brand dell’anatra gialla. Dietro cifre e personaggi, la felice intuizione di Giovanni Bonatti, ceo del marchio da dicembre 2015, che ha ideato lo Utility Regeneration Project: la rivisitazione, a quasi quarant’anni di distanza, dello storico zaino Utility, lanciato nel 1977, attraverso il tratto sicuro dello stilista Denis Frison, direttore creativo del marchio. Queste nuove versioni sono protagoniste di un fashion journey attraverso le capitali della moda compiuto dagli influencer prescelti e il risultato è un video-diario di viaggio in progress che chiunque può seguire online, sul sito dedicato al Regeneration Project. Il tour è partito da Firenze e, più precisamente dalla 90esima edizione di Pitti Immagine Uomo di giugno 2016, con K.E. Guerre; Fredrik Risvik ha fatto tappa a Milano Moda Uomo; Fabrizio Oriani è stato al menswear di Parigi, mentre Paola Turani ha viaggiato fino a Berlino. A New York ci va Gianni Fontana, invece Copenaghen è la tappa di Laura Noltemeyer e Stoccolma quella di Frank Gallucci. Alla London Fashion Week di settembre sbarcherà Asena Saribatur.
MANINTOWN ha incontrato Giovanni Bonatti per conoscere a fondo il progetto e le novità di Mandarina.

Qual è lo spirito di questo progetto?

Riportare Mandarina Duck al posto che gli compete. È stato uno dei brand più iconici degli anni ’90 assieme alla Coca Cola, agli Swatch e alla 500. Per me, rilanciare il marchio, vuol dire ripartire dal prodotto più significativo, lo zaino Utility, proposto nel 1977 e adesso rivisitato in chiave contemporanea. Le persone hanno di Mandarina un bellissimo ricordo, come di un amico che le ha accompagnate per tanto tempo e ora si è scolorito. Per questo motivo vogliamo rigenerarci, per far riscoprire al consumatore questo legame affettivo.

 Com’è il nuovo zaino Utility?

Risponde alle esigenze dell’uomo di oggi e asseconda le necessità della tecnologia moderna. È organizzato in modo da accompagnare durante tutta la giornata, con un contenuto funzionale, ma non a discapito dell’eleganza. Le nuove cinque versioni sono tutte unisex, con tessuti, materiali e colorazioni completamente rinnovati. Abbiamo voluto che fosse un prodotto multifunzionale, con la bellezza intrinseca dell’Italian design. La scelta dei nomi giapponesi (uno dei modelli si chiama Kyoto ndr.), invece, è stata dettata dal fatto che il Giappone, con i suoi grandi spostamenti quotidiani, ci rappresenta bene.

Perché è stato scelto Denis Frison come stilista e direttore creativo?

Ho voluto un designer che non provenisse dal mondo degli accessori. Denis ha una grande passione per forme e materiali e una grande esperienza nei capispalla. Ha lavorato con Henry Cotton’s e, attualmente, sta lanciando la sua linea e aprendo un monomarca a Los Angeles.

Come è nato questo link tra Mandarina, gli web influencer e le fashion week internazionali?

Mandarina ha sempre cercato l’avanguardia, anche nella comunicazione. Penso che sia giusto usare i sistemi più moderni per raccontare il nostro mondo.

Con quale criterio sono stati scelti gli influencer?

È stata una ricerca dettata dalla multiculturalità. Abbiamo voluto e selezionato uomini e donne più o meno giovani e di differenti Paesi, per dimostrare la trasversalità del nuovo prodotto e per trasmettere un messaggio globale. Poi, zaino e viaggiatore si sono scelti vicendevolmente, a riprova di quanto il brand rappresenti al meglio le diverse esigenze della persona.

Qual è il consumatore tipo di Mandarina Duck?

Più che di uomini e donne si può parlare di individui e cittadini cosmopoliti. Mandarina accompagna le persone nella loro globalità e targhettizza questa tipologia di persone. È più un attitude che un semplice marchio di accessori.

In quale direzione si stanno orientando i progetti di diffusione del marchio?

Attualmente siamo maggiormente presenti in Cina e Corea, meno in Europa. L’obiettivo della distribuzione è quello di tornare a essere presenti nei migliori multimarca del mondo. Abbiamo cominciato con LUISAVIAROMA a Firenze, durante il Pitti Uomo.

www.mandarinaduck.com

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Tra heritage e new tech: il nuovo corso di C.P. Company

C.P. Company reinterpreta lo sportswear italiano fin dalla fine degli anni ’70, quando il suo fondatore – il graphic designer bolognese Massimo Osti – universalmente considerato “il padrino degli abiti sportivi”, inaugurò uno dei periodi più esplosivi e magici della creatività stilistica Made In Italy, cominciando a fondere classici punti di riferimento del design funzionale (abbigliamento sportivo high performance, divise militari, abiti da lavoro e il tradizionale abbigliamento outdoor Inglese) con un’innovazione tessile tutta artigianale e con ingegnose tecniche di tintura dei capi, per produrre una serie di indumenti spiccatamente easy-to-wear.

C.P. Company, che è stata acquistata dal gruppo di Hong Kong Tristate Holdings nel novembre 2015, punta oggi sulla ricerca tecnologiaca per creare un urban sportswear con tecniche innovative come lo sviluppo della tecnica component dyeing (tintura per singoli componenti), una gamma completa di giacche con cuciture Ultrasonic e Thermowelded (saldate a caldo) che eliminano l’uso di cuciture o fili o lo sviluppo di un tessuto tecnico in lino, il Vanguard, che riesce a simulare le caratteristiche performanti dei filati tecnici mantenendo al tempo stesso le peculiari irregolarità e l’apparenza autentica del lino.

Abbiamo parlato del presente e futuro dell’azienda con Peter Wang, Presidente e Fondatore Tristate Holdings Ltd che ci ha raccontato: “Seguo e amo il brand fin dagli anni ’80, ho provato a collaborare con CP company due volte ma entrambe le opportunità, per un motivo o per l’altro, poi sono sfumate. Sono entrato nel gruppo occupandomi di pubblicità e adesso sono entusiasta di farne parte attivamente: CP Company ha una storia incredibile, che dura da anni seppur con qualche battuta d’arresto”.

Quali i progetti per il futuro del brand? Così risponde Wang: “L’idea è quella di ripartire, oggi, seguendo l’heritage di altissima qualità e riconoscibilità legato alla nostra storia, unendo l’estrema attenzione e ricerca in ambito qualitativo: è proprio sull’aspetto “tecnologico” delle fasi di lavorazione che ci siamo concentrati maggiormente. La composizione dei capi, la pesantezza dei filati: non tralasciamo nessun aspetto e con macchinari di altissimo livello abbiamo cercato di realizzare una collezione estremamente, facile da indossare, capi reversibili e dagli accenti casual, un forte richiamo alla contemporaneità, tessuti ultra-leggeri e i colori sono dosati ad arte senza eccessi, in maniera fluida e basata sull’equilibrio. Infine guardiamo al mondo web e alle nuove esperienze di shopping che si svolge pressoché online, senza perdere mai in riconoscibilità, perché il bagaglio del nostro marchio è importante e da questo non possiamo prescindere.

www.cpcompany.com

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Peter Wang e Lorenzo Osti
Peter Wang e Lorenzo Osti

Cinecult: Sexxx di Davide Ferrario

Corpi semi nudi che si intrecciano, flirtano, si abbandonano a languide pose simulando torridi amplessi per una messinscena cinematografica inedita del linguaggio della danza d’avanguardia. Tutto questo e altro è ‘Sexxx’ diretto da Davide Ferrario, il film che ha sedotto Madonna, sugli schermi italiani solo il 4 e il 5 luglio. Tutto è nato quando il cineasta a novembre dello scorso anno è andato a Collegno (Torino) a vedere lo spettacolo di danza sensuale del coreografo Matteo Levaggi, uno di quelli che sa il fatto suo e ha dato un bello scossone al mondo sclerotizzato della danza contemporanea e del balletto. E così folgorato da quanto aveva appena visto, una serie di performance messe in scena dal Balletto del Teatro di Torino, Ferrario ha cominciato a lavorare su un ipotetico film-documentario studiando il modo migliore con il quale tradurre per il Grande Schermo le suggestioni visive di un balletto molto speciale, che sfida le regole e i tabù della nudità e della danza classica per aprire nuove prospettive sul body language. Il film mette in forma di racconto i vari quadri della coreografia di Levaggi ispirandosi alle forme espressive della pittura rinascimentale come ai set dei film per adulti, con l’intervallo di un cortometraggio piccante in forma di fiction ambientato in una stanza d’albergo. Arricchito dalle colonne sonore di David Bowie, degli Ultravox, di Massimo Zamboni-la musica originale del balletto è di Bruno Raco-il film come pure lo spettacolo è “un’istantanea sul contemporaneo, sul corpo abusato del ballerino, che ricerca sempre più potenza fisica, tecnica, costruendosi un ideale di perfezione che forse finisce per non trasmettere più emozioni: La sessualità in SEXXX è racchiusa nel titolo: è un pensiero della danza sepolto nel più profondo anfratto dellamente, quel pensiero audace che emerge dai corpi seminudi ed esposti.”
Lasciatevi guidare in un viaggio intimo alla scoperta dei nuovi linguaggi poetici e sensuali del corpo, senza falsi pudori.

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PELTY: il diffusore acustico bluetooth che trasforma il calore in musica

Nato dall’idea di una start-up milanese, Pelty è un prodotto in grado di riprodurre tracce sonore con il potere del calore: sfruttando la tecnologia basata sull’effetto Peltier, il diffusore acustico bluetooth ha una qualità audio elevatissima, è interamente ecofriendly poiché non prevede l’utilizzo di caricatori e di energia elettrica ma solo la forza del fuoco ed è inoltre un pezzo di pregevole design, capace di impreziosire il vostro living o la camera da letto.

Pelty, 100% Made in Italy, si compone di un corpo in ceramica e legno e di un’ampolla in vetro – alimentata con olio biologico e con varie fragranze e profumazioni disponibili – che serve ad accendere il dispositivo. Il calore della fiamma attiva il dispositivo che può essere connesso a bluetooth per selezionare la musica preferita.

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OBVIOUS BASIC

I due brand HOSIO e OBVIOUS BASIC fanno parte dell’azienda Emmegierre Fashion, fondata nel 2004 ma con una tradizione nata nel 1962 , che parte da un piccolo laboratorio di maglieria e da un’idea di Erminio Vavassori e da sua moglie Rosa Frigerio e sviluppatosi successivamente  grazie alla continua ricerca di materiali e lavorazioni. Per questo motivo il fulcro di tutte le collezioni resta sempre la maglia, assoluta protagonista che stagione dopo stagione viene re-interpretata e arricchita con nuovi accostamenti. HOSIO e OBVIOUS BASIC sono entrambe linee d’abbigliamento maschile, ma con dress code differenti, URBAN CHIC il primo e SMART CASUAL il secondo.

OBVIOUS BASIC

Ideato da Gigi Vavassori, è un brand contemporaneo, eclettico, ironico e anticonformista. La collezione SS 17, dal nome “Modern Grunge” , che viene presentata questo Giugno in occasione della 90° edizione di Pitti Immagine, è destinata ad un uomo che ama  vivere all’insegna della spontaneità. Le parole d’ordine sono sempre qualità e ricerca, dove le moderne lavorazioni dei tessuti valorizzano i volumi asciutti e i colori e in particolare la palette cromatica dell’acquarello , le micro fantasie, svelano una collezione dal sapore retrò anni 70/80. Le simpatiche T-Shirt con l’impagabile funzione di un utilizzo trasversale e complementare alla proposta della collezione, le felpe e le giacche diventano dei veri e propri must-have del guardaroba maschile. Ci si tuffa cosi’  in un vortice di colori dove il blue e il giallo, rappresentati da maglie a punto felpa morbide e accattivanti, il turchese ed il bordeaux , utilizzati per la giacca a lavorazione jacquard a pois  ed i toni dell’azzurro , utilizzati per le immancabili camicie estive, si mixano con capi dalla stampa a schizzo utilizzata soprattutto per i capi beach wear della collezione. La maglieria e le sue lavorazioni sono, come sempre, il focus delle collezioni OBVIOUS BASIC, che in questa stagione propone innovativi capi cotone/cashmere che oltre a conferire al capo un aspetto raffinato, hanno la funzione di essere termoisolanti, adatti quindi a qualsiasi condizione climatica.

www.obviousbasic.it

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LUNAREPIC FLYKNIT VERSIONI LOW E MID: LA MAGIA DEL RUNNING NIKE

Nike presenta le nuove scarpe da running Lunarepic Flyknit in due versioni – Low e Mid – e offre ai runner la possibilità di testarle per 30 giorni: l’ispirazione per la LunarEpic Flyknit è nata pensando ad una scarpa da calcio. Prendendo spunto dalle Nike Magista – che permettono al piede, alla caviglia e alla parte inferiore della gamba di lavorare insieme come fossero una cosa sola – i designer si sono dati l’obiettivo di creare una scarpa che consentisse la stessa sensazione, pur continuando a soddisfare le esigenze principali del runner: calzata, percezione e forza.

Nella nuova Lunar Epic il sistema Flywire integrato con i lacci consente una calzata ancora iper- dinamica e il giusto sostegno.

Una scarpa senza precedenti, con pistoni geometrici incisi a laser che si ispirano alla mappa pressoria del piede: una calzata che garantisce una sensazione di fluidità e una morbidezza di livello superiore. Incredibilmente versatile, la LunarEpic Flyknit è ideale per i runner che affrontano un allenamento sulla lunga distanza, una corsa in progressione o una corsa di recupero.

I runner avranno la possibilità di testare le nuove LunarEpic Flyknit tramite Nike.com/Running: per 30 giorni di prova, al termine dei quali sarà possibile, eventualmente, sostituirle. Le nuove LunarEpic Flyknit sono disponibili presso il Nike Store di Milano Porta Nuova: 72ore per portarle a casa, per correre km illimitati, in qualsiasi condizione e per riportarle in negozio dopo 3 giorni, decidendo se procedere all’acquisto.

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NIKE_NEWS_SNEAKER_FEED_LUNAREPIC_FLYKNIT_BLUE

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Cinecult: Lawrence Anyways eil desiderio di una donna di Xavier Dolan

Un vero mélo in piena regola, tempestoso, carnale, sanguigno come si conviene alla migliore e più nobile French Attitude al cinema. Presentato al Festival di Cannes nella sezione ‘Un certain regard’, distribuito da Movies Inspired e realizzato nel 2012 dal golden boy canadese della scena cinematografica internazionale Xavier Dolan, regista di film come ‘Mommy’ e ‘Juste la fin du monde’ approda sugli schermi italiani ‘Lawrence Anyways’ tornando a sollevare dubbi, interrogativi e riflessioni sul tema dell’identità di genere, in un dramma romantico ambientato negli anni’80/90. “Sono gli anni in cui l’omosessualità e l’ambiguità cominciano a infrangere le barriere e a superare la crisi dell’AIDS, un’epoca ideale quindi in cui ambientare questa storia”. Una storia epica e miracolosa di una ‘transizione’ da un sesso all’altro, esperienza struggente e romantica di uno scrittore e professore di letteratura, Laurence Alia (un grandioso Melvil Poupaud) legato sentimentalmente a Frederique-Fred Belair (un’intensa e viscerale Suzanne Clément già vista in un altro film di Dolan ‘J’ai tué ma mère’). Quando a trent’anni appena compiuti Lawrence le rivela la sua volontà di cambiare identità sessuale, inizialmente Fred è travolta da mille dubbi, ansie e pensieri, si sente persa, poi scioccata e infine instaura un dialogo nuovo con il nuovo Lawrence che nel frattempo, vittima dei pregiudizi perde il lavoro di insegnante e viene rifiutato dalla società e dalla famiglia, persino brutalmente picchiato nei bar. La madre di Lawrence Julienne (Nathalie Baye) fatica molto ad accettare la diversità del figlio, cerca di razionalizzare, a tratti è lucida e spietata e a tratti lo riconduce a sé. Amore e odio dividono Lawrence, Fred e sua sorella Stéphanie (Monia Chokri), personalità forte e onnipresente nel film che fra inquadrature perfette e un gusto estetico di rarefatta eleganza lascia un segno e scandaglia l’intimità dei personaggi fino alle viscere. Preziosa la palette dei colori pastello che assume una valenza simbolica anche per i protagonisti del film. Suggestiva la scena del gran ballo in cui Fred si presenta avvolta in una cappa Haute Couture di Yves Saint Laurent, per rivelare un rutilante fourreau gioiello. ‘Lawrence mi ricorda la mia infanzia ma non certo nel senso che ero o sono insoddisfatto della mia identità-osserva il regista-mi ricorda l’epoca in cui prima di diventare un regista dovevo diventare un uomo ed è un omaggio alla storia di un amore impossibile, ambizioso, sconfinato che solo il cinema e i libri sanno mostrare”.

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Una limited edition molto speciale firmata Out Of order e Antinori vini

OOO – Out of Order, il brand di orologi dall’aspetto volutamente vissuto, riconferma la collaborazione con Antinorinel Chianti Classico – una tra le più rinomate cantine di Chianti d’Italia e del Mondo – lanciando per la seconda volta in un anno una Limited Edition.
Assieme allo staff marketing di Antinori, l’azienda jesolana ha deciso di proporre i propri modelli classici al quarzo in 40mm e 44mm con un cinturino in sughero naturale accoppiato al nabuk per ricordare ciò che più identifica una bottiglia.
All’interno della iconica confezione in legno di OOO – Out of Order®, è presente inoltre un cinturino di ricambio in pelle barbour a concia vegetale color “ruggine”, per ricordare invece il mondo Out of Order, uno dei suoi motti infatti è “In rust we trust”.

www.outoforderwatches.com

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The gents pack: qualcosa di davvero originale

The Gents Pack è un servizio in abbonamento ideale per gli uomini 2.0: consegna biancheria intima di qualità, calzini e prodotti da toelette direttamente a casa dei clienti ogni mese. Il servizio ha anche un proprio negozio on-line e collabora con alcuni dei marchi più prestigiosi del mondo ed anche con i giovani emergenti, come D. Hedral, Truefitt & Hill, Brickell, Andrew Christian, Modus Vivendi, POMPA !, e tanti altri.
Oltre ad essere un bel trattamento da dedicarsi ogni mese, The Gents Pack è un regalo originale e gradito per l’uomo ben curato della vostra vita – è perfetto, ad esempio, come idea regalo per la Festa del Papà, o un pensierino al marito, o al fidanzato che state frequentando. L’abbonamento parte da £ 15,00 sterline al mese e i prodotti del negozio on-line partono da £ 3,99 sterline.
Non perdete l’occasione di essere unici!

www.thegentspack.com

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Salvatore Ferragamo presenta la nuova fragranza maschile UOMO

Nell’elegante Giardino di Boboli, in una magica atmosfera fra querce secolari, sculture e fontane, Salvatore Ferragamo ha presentato la sua nuova fragranza maschile: UOMO.

Scent of Life, tema e ispirazione del nuovo profumo, è un’attitudine, un modo di essere e di affrontare la vita riuscendo a coglierne il meglio, con un sorriso ironico e ottimista e uno sguardo attento allo stile e alla bellezza.

L’ospite d’onore della serata, Ben Barnes, attore e volto di UOMO Salvatore Ferragamo, ha letto un emozionante passaggio del romanzo “Il profumo” di Patrick Suskind, cui è seguita una suggestiva melodia composta dal Maestro Premio Oscar Nicola Piovani.

Il giorno seguente, a Palazzo Spini Feroni, sede dell’azienda nel cuore di Firenze, si è tenuta una tavola rotonda sul tema “Scent of Life”: un dibattito aperto sullo stile di vita italiano cui hanno preso parte il Presidente del Gruppo Ferruccio Ferragamo, il volto del nuovo profumo, Ben Barnes, il regista della campagna di comunicazione, Francesco Carrozzini, e i nasi profumieri Alberto Morillas e Aurelien Guichard. Da New York, Daniel Libeskind, architetto e designer di fama internazionale, ha rivolto un saluto alla stampa e ha presentato “Florence Blossom”, l’installazione temporanea creata per l’occasione e collocata nella storica Piazza Santa Trinita.

“Capisci immediatamente quando stai provando il profumo giusto perché quando lo indossi sa di te e ti rappresenta” ha detto Barnes quando gli è stato chiesto come descriverebbe la sua fraganza ideale. “UOMO non è solo un nome accattivante ma una qualifica di valore: esserlo significa rimanere fedeli a se stessi. Tuffarsi nella vita con onestà e gratitudine”.

www.ferragamo.com

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Incontri fra arte e moda: la nuova collezione di Studiopretzel

Con Studiopretzel è stato finalista al prestigioso concorso “Who’s on next?”, mentre con la sua collaborazione con Berto Industria Tessile ha partecipato ai Global Deim Awards di Amsterdam. Il lavoro di Emiliano Laszlo, con il suo heritage made in Tuscany, ma anche fortemente legato all’estetica nipponica, è riconosciuto come uno dei più interessanti del nuovo Made in Italy. Durante la novantesima edizione di Pitti il designer ha presentato la nuova collezione per la P/E 2017, che vanta la collaborazione con il duo Pattern Nostrum, che porta colore sul design essenziale di Laszlo. Il binomio arte e moda si arrichisce così di un capitolo nuovo, molto stimolante.
Abbiamo incontrato Emiliano Laszlo a Firenze per una chiacchierata sul suo Studiopretzel.

Come è nata la tua collaborazione con Berto e come si è sviluppata?

La collaborazione con Berto Industria Tessile è nata dopo la sfilata durante la Mercedes Benz Fashion Week di Zurigo. Avevo inserito alcuni loro tessuti (che già usavo da un paio di stagioni) in collezione ed è piaciuta, diciamo, la mia interpretazione. Sono così entrato a far parte del progetto #berto4youngtalents e sono diventato ambassador dell’azienda. Nel novembre 2015 abbiamo partecipato insieme, con una collezione ad hoc, ai Global Denim Awards di Amsterdam, vincendo il premio come ‘BEST FABRIC’.

Come è nato invece l’incontro con Pattern Nostrum?
Con Pattern Nostrum ci conoscevamo già da qualche anno, anche per motivi di vicinanza territoriale, Firenze e Prato, ma non eravamo riusciti ancora a trovare un modo per lavorare insieme. Questa stagione, dopo alcuni incontri preliminari per capire le rispettive esigenze, ci siamo riusciti.

Ci racconti l’ultima collezione?
La collezione trae spunto proprio dal rapporto che c’è tra arte e riproduzione della stessa. Il lavoro di Pattern Nostrum è interessante perché parte dalla mano e dal pennello, per poi arrivare ad una digitalizzazione dell’arte. Questa era l’aspetto a cui tenevo di più, cioè mantenere l’aspetto più artistico del processo creativo, facendo in modo che il tessuto sembrasse dipinto direttamente, focalizzando l’attenzione sul grande formato, come se il capo fosse la tela e diventasse un quadro.

Come è cambiata la linea in questi anni?
Studiopretzel in realtà non cambia. Si trasforma, stagione dopo stagione, creando dei ‘sotto-moduli’ che ne mantengono inalterata la coerenza, ma che aggiungono dettagli importanti, maturati grazie a conoscenze acquisite sul campo.

A distanza di qualche stagione dal lancio della linea e poi dalla tua partecipazione a “Who’s on next?” come valuti questo nuovo gruppo di designer che si è affacciato sulla scena? C’è effettivamente un nuovo made in Italy?
Il ‘nuovo gruppo di designer’ ha raggiunto, in questi ultimi anni, un numero esponenziale di cui è difficile tenere di conto. Va tenuto presente che, come in tutti i campi lavorativi, ma soprattutto nell’ambito creativo, si assiste ad un sovrappopolamento che toglie attenzione verso il nuovo: troppi nomi, troppe collezioni, troppi talenti. Ci vorrebbe un’intera fashion week dedicata solo ai nuovi designer italiani.

Progetti a cui stai lavorando?
Per quanto riguarda i prossimi mesi, il lavoro si muove nella direzione di un consolidamento del brand su nuovi mercati come quello giapponese e americano.

www.studiopretzel.com

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La suite 321-322 dell’Hôtel de Paris “veste” Maserati

Dal 1° luglio al 30 settembre, la leggendaria Suite 321-322 dell’Hotel de Paris celebra l’eleganza di Maserati, interpretata dal design di Ludovica e Roberto Palomba, stelle in ascesa dell’architettura d’interni italiana, per offrire agli ospiti un’inedita e prestigiosa esperienza a Monte Carlo.
Situata al terzo piano del mitico hotel monegasco, con l’immancabile vista su Monte-Carlo e sul Mediterraneo, la Pop-Up Suite Maserati esprime eleganza in ogni sua caratteristica, dai colori, con la predominanza dei toni dei grigi, ai materiali preziosi; Minimalismo assoluto è la parola chiave a cui si uniscono la purezza delle linee, il carattere di Maserati e l’eccellenza del servizio firmato Hôtel de Paris.
Per celebrare questo connubio d’eccellenza, gli ospiti possono usufruire di una proposta speciale che unisce sport e stile:

• 1 notte all’Hôtel de Paris, con pernottamento e prima colazione
• Il trasferimento in Maserati da e all’aereoporto di Nizza
• L’utilizzo di una Maserati GranCabrio durante il soggiorno a Monte-Carlo
• Un cocktail accompagnato dalle specialità di Modena e dallo Champagne Laurent Perrier Cuvée Rosé
• Un trattamento di Crioterapia alle Thermes Marins Monte-Carlo per prenotazioni di almeno 3 notti
• Per le prenotazioni l’1 e il 2 luglio, in aggiunta anche l’esclusiva opportunità di provare la Maserati Maxi Trimaran, assistiti dal team Maserati, come un vero pilota di Formula 1.

montecarlosbm.com

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Yooxsoccercouture: una capsule esclusiva dedicata agli Europei di calcio

A partire dal 10 giugno, yoox schiera una squadra di designer d’eccezione per una capsule collection esclusiva a celebrazione dello sport più amato al mondo!
Lo store online di lifestyle leader nel mondo di moda, design e arte, in partnership con Sepp, offrirà a tutti gli appassionati di calcio una collection esclusiva composta da dieci felpe e t-shirt unisex.
Alcuni tra i designer più amati al mondo scendono in campo con yoox.com, divertendosi a reinterpretare, attraverso stampe e combinazioni di linee e colori unici, le maglie delle proprie nazionali di appartenenza, che si contenderanno il titolo di campione europeo: da J.W.Anderson a Dries Van Noten, da Paul Smith a Peter Pilotto, solo per citarne alcuni.
Scoprite online le divertenti e iconiche felpe della capsule e che il match abbia inizio!

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Eastpack presenta la nuova collaborazione con House of Hackney

Per la seconda volta Eastpak si unisce ad House of Hackney e propone una collezione che unisce l’essenza del lusso britannico con l’inimitabile funzionalità Eastpak, aggiungendo allo stesso tempo un tocco contemporaneo.
Ogni prodotto di questa collezione in edizione limitata racconta una storia. Le fantasie sono fornite dalla William Morris Gallery e i tessuti sono prodotti in Inghilterra da House of Hackney, rendendo ogni stampa un omaggio alla tradizione del design britannico. Le finiture in velluto, di altissina qualità, e i dettagli in pelle sia monocolore che stampati sulla base e sugli spallacci, danno il tocco finale a delle creazioni uniche che esprimono stile, qualità e classe in ogni cucitura.
I prodotti della Main Collection, inoltre, hanno anche un fondo di pelle, che li rende resistenti oltre che eleganti.

www.eastpak.com

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Wrangler Active Ready: una linea di jeans davvero unica

Leader nella denim innovation, Wrangler Active Ready propone una gamma di jogging jeans dallo stile unico, realizzati con tessuti tecnologici innovativi per aumentare il comfort e facilitare i movimenti.
Con uno stile super casual, alla moda, i jogging jeans di Wrangler presentano tutte le caratteristiche del denim inserendo la coulisse in vita o mantenendo le classiche five pocket, e sono disponibili in un’ampia varietà di lavaggi sia nella collezione uomo che per la donna.

www.wrangler.it

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ESTATE, VACANZE & JOTT!

JOTT, il brand francese fondato a Marsiglia nel 2010 specializzato nella produzione di giacche ultra leggere, ci trasporta nelle spiagge della California e della Costa Azzurra per una collezione active sport composta di shorts, piumini, k-way, polo e t-shirt dai mille colori estivi. Skate, murales, mare e surf, il mood ideale per sfoggiare gli outfit più sportivi nelle calde giornate della stagione.
JOTT é un brand popolare in tutto il mondo per la più ampia scelta colori delle sue down jacket. Leader in Francia da diversi anni, é presente anche in selezionati store italiani con le sue collezioni Uomo, Donna e Kids.

www.jott.fr

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È Online il nuovo fine jewelery E-SHOP by Federico Primiceri

Federico Primiceri vi invita a scoprire il nuovo store online www.federicoprimiceri.com con una selezione della unconvetional fine jewellery del brand, dedicata a chi ama uno stile ricercato, con una sofisticata passione per il gioiello dal design unico e per l’arte orafa contemporanea, riconoscibile per singolare eleganza e magnetica trasgressione.
I gioielli selezionati per il nuovo e-shop del brand fanno parte delle collezioni for Women & for Men : LEVEL 256 Collection e MAN Collection by Federico Primiceri.
La Man Collection del designer pugliese, realizzaa nel suo laboratorio showroom-luxury gallery di Lecce, è caratterizzata da anelli in argento 925 che si sviluppano in un design geometrico e architettonico che incontra la preziosità dei diamanti, rubini grezzi, diamanti neri e lapislazzuli. Ogni anello diventa simbolo di forte personalità ed eleganza, di audacia e trasgressione allo stesso tempo.
Anche il fermacravatta ritorna con un linguaggio del tutto nuovo: un accessorio/ gioiello stravagante ed attraente, espressione di una raffinata classe, dettaglio che fa la differenza.

www.federicoprimiceri.com

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Nikon 1AW1: La fotocamera compatta ad ottiche intercambiabili

La Nikon 1 AW1 è la fotocamera ideale per gli sportivi che non temono la pioggia: ad ottiche intercambiabili, è impermeabile fino a 15 m, resistente agli urti da altezze fino a 2 m, al gelo fino a -10°C e alla polvere e può quindi essere utilizzata in ogni condizione ambientale ed atmosferica.
Combinazione di robustezza, tecnologia e design essenziale, la Nikon 1 AW1 consente di realizzare foto e filmati di alta qualità: grazie all’elevata velocità di scatto in sequenza fino a 60 fps è possibile catturare ogni situazione, senza doversi preoccupare che la fotocamera si bagni o riceva colpi.

www.nikon.com

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Abstract Expressionism: Salvati la data

Da Settembre 2016 la Royal Academy of Arts presenterà la mostra Espressionismo Astratto, una raccolta di oltre 150 dipinti, sculture e fotografie provenienti da collezioni pubbliche e private di tutto il mondo.
La mostra, organizzata in collaborazione col Museo Guggenheim di Bilbao, raccoglie capolavori di pregio infinito dei più acclamati artisti del movimento: da De Koonig a Rothko, da Pollock a Clyfford Still, di cui nove dipinti saranno esposti in una galleria riservatagli all’interno della mostra.
Curata da David Anfam e Edith Devaney, la mostra esplorerà il fenomeno dell’Espressionismo Astratto spaziando diversi media, ripercorrendo i due filoni principali del movimento: quello del color-field, i pittori concentrati sull’uso contemplativo e sublime del colore, e quello del gesto, con le opere dei cosiddetti pittori d’azione alla Pollock.
E proprio alcuni degli artisti ispirati dai giochi e dai contrasti del colore hanno segnato la trasposizione, nello stile e la moda, dei processi creativi di personaggi come Ottavio e Rosita Missoni, anch’essi affascinati dalla geometrizzazione delle forme, dall’uso di colori e dalle risonanze psichico ed emotive della materia.
Vicini al mood costruttivista, all’astrattismo lirico di Sonia Delaunay e al mondo di Klee, i Missoni sono stati fra i primi a stabilire parallelismi ed assonanze fra l’arte e la moda, suggerendo l’idea di una fluidità senza confini né dettami.
Mettendo in discussione le convenzionali nozioni di scala, variando accenti e colori con innovazioni drammatiche, l’Espressionismo Astratto è stato un complesso e poliedrico fenomeno artistico: la grande raccolta organizzata in questa mostra la renderà un’esposizione difficile da replicare nel corso del tempo, un evento davvero imperdibile.

Il tour partirà il 24 Settembre a Londra, ove la mostra resterà fino al 2 Gennaio per poi spostarsi a Bilbao dal 3 Febbraio al 4 Giugno 2017.

I biglietti sono disponibili tutti i giorni presso la RA oppure online all’indirizzo www.royalacademy.org.uk

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LE NOTE FOLK DELLA COLLEZIONE PRIMAVERA ESTATE 2017 FIRMATA LOEWE

La collezione uomo Primavera Estate 2017 firmata LOEWE è stata presentata venerdì 24 giugno nello showroom di Place Saint Sulpice a Parigi che per l’occasione si è trasformato in un luogo dall’atmosfera avvolgente e dark che rievoca un tramonto dalle sfumature oro con il pavimento di piastrelle nere smaltate che da l’impressione di camminare su acque illuminate dalla luna. Il clima coinvolgente ha fatto da cornice ad una collezione all’insegna dell’interpretazione dei classici, come il jeans o la camicia a quadri, incentrata sull’artigianalità e sull’immaginazione, infallibile connubio per ottenere un capo unico ed inimitabile da uno semplice e tradizionale. Le isole Baleari sono il luogo che ha rappresentato per J.W.Anderson, direttore creativo della maison, un punto di partenza per l’ispirazione della nuova era LOEWE, la collezione vuole infatti essere la conclusione di un lungo viaggio attraverso le stagioni precedenti immaginando, attraverso tessuti organici tinti, come il lino, e silhouette morbide un poco bohémien, l’avventura di due giovani dispersi nella natura, una sorta di pescatori contemporanei con una “navigazione” stilistica dai tratti hippy-sofisticati.
Decorazioni e gioielli maxi shape, in legno naturale e sughero dal gusto folk rivisitato ci suggeriscono l’intento di creare uno stile dalle sfumature giocose, dove il cucchiaio è trasformato in una collana talismano, le borse sono realizzate in soffice nappa, mentre la giacca traspirante e idrorepellente rappresenta la parte più tecnologicamente avanzata della selezione dei materiali. I pezzi forti che completano la collezione sono gli accessori, e questa stagione LOEWE presenta: la T bucket bag dalla parte superiore intrecciata; due nuovi zaini, i sandali al polpaccio color oro e mocassini marroni o neri in pregiato coccodrillo.

http://www.loewe.com

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“Extra-fort Special Edition for Moreschi”

L’eccellenza del mondo dell’orologeria si unisce alla pelletteria più ricercata, nasce un orologio elegante e raffinato che esprime al meglio alcune delle caratteristiche che accomunano le due aziende: uno stile unico e inconfondibile, una classicità senza tempo e un’attenta cura dei dettagli.

 

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Due soli sceglie Mo Coppoletta per firmare una Limited Edition dal forte sapore artistico

Il brand milanese Due Soli ha scelto l’artista del tatuaggio Mo Coppoletta per firmare una limited edition esclusiva per la collezione SS 2017 “Contemporary Gentleman”. Coppoletta, che nel suo atelier londinese realizza tatuaggi/opere d’arte tailor-made, rispecchia perfettamente lo stile del marchio milanese, per una mission condivisa al 100% che trova naturale espressione nei capi della limited edition per cui l’artista ha realizzato due opere iconiche e opposte – una tigre ruggente e una composizione di rose rampicanti e rondini tra cui si staglia la frase amor omnia vincit –.
Capi dal taglio moderno e dai dettagli sartoriali, un’anima rock sofisticata, declinata in una palette colore che sceglie il rosso mattone, il verde salvia e il vintage beige come tinte preferite: quello tra Mo Coppoletta e il marchio milanese è un sodalizio che ben rispecchia lo spirito di Due Soli, per una collezione che è un ritorno all’eleganza senza tempo ma con un touch sperimentale e di rottura, fatta di capi ibridi, raffinati e versatili, che attingono al meglio della tradizione del Made in Italy.
Per la speciale partnership, Coppoletta ha rivisitato il New Normal, modello iconico e best seller del brand, bomber dal taglio asciutto, giovane e dalla vestibilità disinvolta, realizzandolo in denim chambre color cielo doppiato in jersey cotone 100% con ricami ricchissimi che richiedono ciascuno ben sette ore di lavorazione, oltre 200 mila punti con più di nove diverse tonalità di colore.

@Riproduzione Riservata

Tutti al mare! Pronti per godervi un po’ di sole e di mare?

Ha collaborato Orsola Amadeo

È arrivato il periodo dell’anno in cui, almeno nei week end, le città si svuotano e si riempiono invece le spiagge. In realtà dovremmo usare il condizionale, perché il meteo in questo periodo non ci è sempre stato favorevole. Noi proviamo a sfidare piogge e affini, ma anche il caldo che, almeno durante la settimana, ci attanaglia dentro a case ed uffici o, se proviamo a mettere fuori il naso dalla porta, nei nostri percorsi sull’asfalto bollente, ci fa immaginare vicino all’acqua, che sia quella del mare o quella di una piscina, magari con un leggerissimo venticello ad alleggerire la calura e con una bevanda fresca in una mano. Avete presente il quadro?
Con questa gallery, divisa in due parti, vi raccontiamo cosa dovete avere con voi se opterete per un week end by the sea!

Se, come chi scrive, non riuscite ad essere essenziali e portate sempre un sacco di cose, il primo step è scegliere una borsa adatta. Noi ve ne proponiamo tre! La prima è di Berluti e fa parte di una capsule il cui nome spiega già tutto: Beach Essentials! Una tote bag elegantissima, dalle linee pulite, in un discreto beige, ma c’è anche in blu navy,è in tela di cotone e lino, con profili in pelle e lunghi manici che consentono di portarla sia a mano che a spalla. Perfetta per chi anche nei momenti di relax non rinuncia ad essere elegante e ricercato. I più sportivi forse preferiranno portare uno zaino. Decisamente tecnico quello della linea Revenge di Mandarina Duck, in tessuto di lino spalmato con gli spallacci in corda da arrampicata. Più colorato è quello di Dirk Bikkembergs Sport Couture, composto per il 60% da neoprene, come le mute dei sub, piacerà a chi ama un tocco di colore acceso anche negli accessori.

Per asciugarsi dopo un tuffo in acqua o per chi va in spiaggia per imitare le lucertole e passare ore steso al sole, un must-have è il telo. Noi ve lo proponiamo colorato e pieno di brio. Ci piace quello con i disegni geometrici di Paul Smith e quello più marinière, con le sue mille righe, in morbido cotone di Arena.

Ovviamente non si può immaginare una giornata in spiaggia senza pensare al costume, anzi a più di uno! E noi vi diamo un po’ di opzioni. I nuotatori incalliti, che preferiscono lo slip classico da mare, sceglieranno il costume Arena, che per la s/s 2016 si ispira all’Amazzonia, il dettaglio verde dona a questo modello un animo sicuramente grintoso.
Il costume a bermuda è un grande classico e rimaniamo in zona carioca, con la grafica Parrot della collezione Jolly Rogers, ispirata al mondo dei pirati, proposta dal brand Dolly Noire. Spiritosi anche quelli proposti da Paul Smith con la stampa che riproduce tanti coni gelato, mentre più corto è il pantaloncino di Missoni, che riproduce il classico motivo zig-zag caro al brand. A pantaloncino e con una stampa dal sapore retrò, che rimanda alle icone di stile maschile della Hollywood anni Cinquanta, il costume di Coast Society tailored by The BespokeDudes, mentre più sportivo, quasi da college americano quello di Tommy Hilfiger. Chiude la nostra rassegna di proposte il costume di Sweet Years, un modello di boxer aderente in black and white.

Per una giornata estiva all’aperto non possono mancare gli occhiali da sole. Il gentleman di Dolce&Gabbana sceglie un modello dalla forma pilot, caratterizzato dall’iconica silhouette “taglio sartoriale” a 45° sull’arco cigliare laterale. Frontale e terminale sono in nero opaco e le lenti grigio scuro. In fibra di nylon e caratterizzati da un vivace pattern “palm” sulle aste quelli di Boss Orange, abbiamo scelto quelli proprio in arancione, per chi d’estate vuole divertirsi un po’ con lo stile! Colori accesi anche per gli occhiali Lacoste, ma la caratteristica più importante è che questo modello unisex, dalla forma rettangolare, è realizzato con una tecnica di iniezione all’avanguardia che consente alla struttura di galleggiare! Le montature da sole maschili di Tom Ford comprendono Trevor, un modello aviator di ispirazione vintage, la montatura è leggera, in sottile acetato, ed ha un piccolo doppio ponte che lo rende ancor più elegante. Stile retrò anche per Lanvin, il modello ricorda “Mad Men”, per sentirsi come Don Draper, caratteristico il dettaglio delle viti sul front dell’occhiale. Una tendenza nel mondo dell’ottica è sicuramente quello della lente arrotondata, se poi è anche colorata l’immagine che ne risulta è fresca e giovane, ne è un esempio il modello di Pugnale & Nyleve.

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LA NUOVA COLLEZIONE PRIMAVERA – ESTATE 2017 FIRMATA BERLUTI

Andare sullo skateboard in giardino indossando una polo, giocare in costume da bagno con
il frisbee in pelle Venezia, allenarsi con ai piedi le sneaker Fast Track. Ecco lo spirito della collezione Primavera-Estate 2017 firmata Berluti che è stata presentata il 24 Giugno con un cocktail a bordo piscina all’insegna di un mood è easy e in sintonia con l’estate appena iniziata. La palette della collezione riprende i colori del cielo in tutte le sue sfumature: bianco ottico, giallo sole, turchese, blu navy, rosso ruggine e marrone intenso e gli abiti, day-to-evening, sono pensati per l’uomo di oggi, sempre in movimento; da abbinare ai capi, troviamo oggetti divertenti ed unici nel loro genere, come la corda per saltare, i pesi, le beach racket o il set di pétanque in pelle. Infine, come sempre, sono le scarpe a completare il look, e questa collezione Berluti propone la sneaker Fast Track, che unisce sapientemente la costruzione delle scarpe da running con l’inconfondibile stile classico della calzatura artigianale, la sneaker Playtime è caratterizzata dalle sfumature del blu, mentre il modello Matteo è perfetta per lo skateboard style.
All’insegna dello stile e della libertà di movimento la collezione Primavera-Estate 2017
firmata Berluti viaggerà a Miami, Porto Ercole e Los Angeles.

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CUSTOMISATION E RESTORE: LE DUE LINEE TRIUMPH PENSATE PER IL MOTOCICLISTA MODERNO

Per ogni rider che si rispetti, la moto non è solo un semplice mezzo di trasporto ma una vera e propria compagna di viaggio, di cui bisogna prendersi cura e che deve rispecchiare la propria personalità. Per la collezione primavera-estate 2016 Triumph ha deciso di creare due linee ispirate al mondo delle customizzazioni e a quello delle officine, i luoghi in cui nascono effettivamente i progetti più particolari.
La linea Restore comprende T-shirt, felpe e camicie che richiamano le atmosfere dei vecchi garage impolverati: capo di punta della linea è la giacca Restore, realizzata in Bristex e adatta a qualsiasi motociclista grazie al comfort, alla funzionalità e alla sicurezza garantite da protezioni amovibili Knox® certificate CE per spalle e gomiti, dalla membrana TRiTex waterproof antivento e da vita e polsi regolabili.
I toni del blu e del grigio che richiamano il metallo e le cromature delle moto personalizzate caratterizzano, invece, la linea Customisation, di cui la giacca Custom in morbida pelle Matt con protezioni amovibili D3O® rappresenta la sintesi perfetta di un capo adatto sia in sella che nel tempo libero. Le linee Customisation e Restore sono disponibili in tutte le concessionarie Triumph.



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In cucina con…Carlo Dal Bianco

Lo sapevate che il design e l’architettura vanno a braccetto con il mondo del food? Sì, perché in questi mondi ci vuole rigore, pazienza, passione, ma soprattutto fantasia. Oggi torniamo con la rubrica tutta al maschile dedicata al mondo del cibo e il protagonista di questo mese è Carlo Dal Bianco, designer e architetto Vicentino di fama internazionale.

Il nome della sua ricetta parla da sè: “Cereali alla scappppadora”

Ingredienti:

2 carote
2 zucchine verdi
2 uova
1⁄2 cipolla o scalogno
150gr. mix 5 cereali Bio (orzo, farro, riso, kamut, avena) Sale rosa dell’Himalaya
Pepe nero del Madagascar
Olio E.V.O.

Preparazione del riso:

Bollire in acqua salata per 10 minuti i cereali,
nel frattempo tagliare a striscioline le verdure e saltarle in padella
con un goccio d’olio, aggiungendo sale e pepe a piacimento.
Tagliare la cipolla e soffriggerla in una padella a parte con olio
extra vergine di oliva. Quando la cipolla sarà dorata, rompere due uova all’interno della padella e strapazzarle con un cucchiaio di legno.

Quando le verdure e i cereali saranno pronti, unire il tutto in un’unica padella, aggiungendo anche le uova strapazzate.
Saltare per un minuto il tutto, aggiustando sale e pepe e completare con un filo d’olio.

Impiattare in una ciotolina e servire tiepido

Preparazione delle uova:

Separare il tuorlo dall’albume e montare gli albumi a neve aggiungendo prima un pizzico di sale.
Pre-riscaldare il forno a 150-160° ventilato.

Prendere una teglia da forno e stendere un pezzo di carta da forno, dividere gli albumi in due piccole montagnole uniformi.

Fare un piccolo buco al centro e adagiarci il tuorlo. Aggiustare con sale e pepe.
Infornare e cuocere per circa 5 minuti controllando che gli albumi siano dorati al punto giusto.

Servire come contorno ai cereali alle verdure.
DD
Un grazie speciale al nostro ospite Carlo e al fotografo David Hatters

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CAMPAGNA BOSS PRIMAVERA/ESTATE 2016

 

Per la nuova campagna primavera/estate 2016 il direttore artistico Jason Wu esplora un elemento centrale del DNA di BOSS: la giustapposizione dell’architettura e della natura con immagini che esaltano uno spirito fresco e giovanile.

L’immaginario maschile utilizza linee architettoniche taglienti, circondato dalle sagome degli alberi e foglie, mentre i look dell’abbigliamento donna sono morbidi e femminili con la natura al centro della scena. Il marchio BOSS continua ad evolversi e questa collezione è particolarmente poliedrica: la firma sartoriale si trova accanto all’outerwear di ispirazione sportiva, dalle stampe e dai colori brillanti, mentre l’abbigliamento femminile è definito da abiti leggeri e pezzi morbidamente su misura. Il tutto è realizzato a mano in Italia con la massima attenzione ai dettagli, sia dentro che fuori.

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DONDUP SPRING-SUMMER 2016 ADV CAMPAIGN

Realizzata dalla fotografa americana Brianna Capozzi, con lo styling di Jodie Barnes e la guida creativa diManuela Mariotti, la nuova Campagna ADV DONDUP per la stagione Spring-Summer 2016 narra l’audace incontro stilistico tra Shakespeare e Glastonbury in una location che lascia senza fiato: la magnifica collezione di dune bianche del White Sands National Monument, 275 miglia quadrate di sabbia di gesso nel centro dello Stato del New Mexico. «La scelta della location rimanda ai temi chiave delle Collezioni Dondup Spring-Summer 2016: la bellezza, la forza e la libertà» afferma il Direttore Creativo del brand.

dondup.com

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Timeless: la mostra di Massimo Piombo sul Made in Italy che supera i confini del tempo

Massimo Piombo celebra il Made in Italy in modo esclusivo e originale come è nel DNA del marchio: la Palazzina Piombo (ex spazio Gae Aulenti) a Milano ha ospitato la mostra itinerante con una selezione di 15 tessuti provenienti dall’archivio e che testimoniano le caratteristiche peculiari e il talento del designer: innovazione e atemporalità.
Timeless è una raccolta di materiali, colori e tessuti che sono emblema del Made In Italy, ma anche i prodotti più raffinati provenienti dal resto del mondo: lane norvegesi, check inglesi, mohair scozzesi, eclettici mix di artigianalità e sguardo al futuro.
Esposte in cornici ad hoc, il senso delle opere – e dell’intero lavoro di Mr. Piombo – sta proprio nella ricerca di una visione d’insieme, la combinazione di valori diversi in nome di una sintesi estetica meravigliosa.

Proprio a Milano abbiamo incontrato Massimo Piombo per parlare di tessuti e di stile.

Lo stile Massimo Piombo in tre parole.
Sartoriale, elegante, contemporaneo.

Il primo tessuto a cui si sente particolarmente legato e perché?
Il cotone massaua in blu scuro

L’importanza del made in italy e fatto a mano.
Il Made in Italy è un segno distintivo di qualità e stile riconosciuto in tutto il Mondo. Un prodotto fatto a mano in Italia vuol dire emozione ed unicità.

Come sceglie di stagione in stagione i tessuti?
Amo mescolare combinazioni di tessuti tra passato, presente e futuro. Dal cinema alla letteratura, seguo il mio istinto.
Per il progetto di Timeless ho riunito 15 dei tessuti a me più cari, e ne ho fatto dei quadri, per comunicare quanto il materiale sia vero protagonista della moda e non una cornice.

Il suo consiglio di stile sulla scelta di abito e tessuto ideale per l’estate e per l’autunno?
Per l’estate che arriva, sicuramente una giacca di lino abbinata a pantaloni comodi. Per il prossimo inverno, invece, ho voluto proporre soprattutto il blu: brillante, purificante e rilevatore. Rende belli tutti gli altri colori. Non credo sia possibile annoiarsi del blu, sarebbe come annoiarsi della persona che si ama. Ho sempre cercato il blu perfetto. Per ottenere il blu ideale bisogna copiare il colore del berretto dei bambini nei quadri del Rinascimento. Abbiamo mescolato i colori uniti del vecchio impero alle fantasie del nord Europa, al fine di creare un fascino ed un incanto dedicato a “donne splendide” e “begli uomini”. I grandi cappotti, le morbide giacche, i sofisticati abiti, prendono un volto pittorico, abbinati alle sete, i velluti, i rasi, più ricchi e più morbidi, creando un’esagerazione di abbinamenti, colori, cercando di creare un mondo straordinario.

mpmassimopiombo.com

M’s FW 16-17

STORE

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Campagna pubblicitaria Vivienne Westwood Primavera-Estate 2016 ‘Mirror the World’

La campagna pubblicitaria Primavera Estate 2016 di Vivienne Westwood è incentrata sulla battaglia personale della stilista per salvare Venezia.
Salvaguardare Venezia dal turismo di massa, dalle navi da crociera e dai cambiamenti climatici.
Scattata tra le calle, i canali ed i palazzi di Venezia, la campagna evidenzia la bellezza e la decadenza della città e l’urgenza di salvarla.

«La scienziata e Contessa Jane da Mosto lotta da anni per salvare Venezia. La terribile alluvione del 1966 ha sollevato il problema della salvaguardia di Venezia e da allora si è cercato di proporre soluzioni. La laguna veneta è una delle più belle al mondo: una simbiosi perfetta tra animali e piante che stabilizzano i sedimenti delle acque dolci dei fiumi e di Venezia stessa. Se Venezia non fosse stata li dov’è, l’area paludosa sarebbe diventata terraferma o baia perché il mare avrebbe portato via con sé tutti i sedimenti. Il maggior problema ora sembrano essere le navi da crociera che distruggono la laguna ed i suoi canali. E’ la false economy ad autorizzarle. La Contessa dice che “Venezia è il mio canale”. Se non riusciamo a salvare Venezia come pensiamo di salvare il mondo?» Vivienne Westwood

www.viviennewestwood.com

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Europei 2016: l’identikit del tifoso italiano fra scaramanzia e statitistiche

Vente-privee, pioniere e leader delle vendite-evento online, ha tracciato l’identikit del tifoso modello individuando tra gli italiani due categorie: i “giocatori” e gli “allenatori”, due tipologie con attitudini, approcci e modalità completamente opposte di vivere e assistere ai match: la prima s’infiamma in genere di più rispetto a quella dei più maturi, ama guardare le partite in gruppo e, meglio, se tifoso della stessa squadra. Tra “giocatori” e “allenatori” l’indagine di vente-privee fa emergere inoltre che a guardare
le partite di calcio non saranno solo gli uomini, le donne italiane infatti non solo supporteranno la nazionale, ma si rivelano ancora più passionali degli uomini: il 45% vive le partite con maggiore coinvolgimento emotivo, arrabbiandosi e innervosendosi, il 30% di loro prende addirittura le ferie per non perdere nemmeno uno scontro internazionale.
Per quanto riguarda i rituali per ingraziarsi la fortuna, benvenuti siano cornetti rossi, quadrifogli e tanto altro: calcio e scaramanzia fanno rima da sempre. I portafortuna e i rituali scaramantici investono il mondo del calcio a 360° coinvolgendo giocatori, allenatori e coloro che assistono alle partite da casa. Alcuni rituali come il bacio della testa di Zidane, così come il lancio dell’acqua benedetta di Trapattoni, sono ormai entrati a far parte dell’immaginario collettivo. Un’efficacia ancora più forte se associata agli italiani, popolo di scaramantici per eccellenza. Secondo i dati della ricerca di vente-privee però, in occasione degli Euro 2016, solo il 6% degli italiani utilizzerà portafortuna, il 94% invece farà rituali e gesti scaramantici prima e dopo le partite, mentre circa il 30% farà almeno una scommessa sulla manifestazione (su siti come wm.bet, ad esempio)

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Calabrese 1924: da un secolo (o quasi) prende gli uomini per il collo

Un gustoso pamphlet degli anni ’80 del secolo scorso esamina entomologicamente “follie e virtù, storia e attualità, psicologia e linguaggio” della cravatta. Presentato dal conte Giovanni Nuvoletti, famoso bon vivant e marito di Clara Agnelli, sorella dell’Avvocato d’Italia, l’Elogio della cravatta (Idealibri,1982), indaga a fondo su questo oggetto del desiderio maschile e sui suoi significati intrinsechi ed estrinsechi, rivelando pure preziosi indizi su come indossarla. Dettami validissimi anche adesso, a più di trent’anni di distanza, a dimostrazione che l’eleganza non è una questione di tempi o di diktat passeggeri e che la cravatta è tutt’ora protagonista per eccellenza del guardaroba maschile. Chi di eleganza da annodare attorno al collo se ne intende davvero è Calabrese 1924. A dispetto del nome, anzi del cognome, non siamo a Reggio Calabria e dintorni, poiché è un purissimo marchio napoletano di cravatte d’autore. La storia della griffe comincia negli anni ’20 all’ombra del Vesuvio, grazie all’intuito imprenditoriale di Eugenio Calabrese. Esteta e cultore del ben vestire, fu lui a fondare il piccolo laboratorio di sartoria da cui tutto ebbe inizio. Con Francesco, figlio del fondatore, le cravatte fecero il giro d’Europa e oltre, conquistando i colli più esigenti e raffinati. A Gaetano, e siamo alla terza generazione di creatori di stile, negli anni ’60 si deve l’invenzione delle pence posteriori, quelle piegoline di tessuto sull’interno della punta che incorniciano la fodera, così da non farla apparire lungo i bordi. Oggi, al timone di quello che può essere considerato uno dei cravattifici sartoriali più antichi d’Europa, c’è Annalisa, la figlia di Gaetano. Con lei la griffe ha ampliato e armonizzato la dimensione produttiva, affiancando alle preziose cravatte, sciarpe, borse e borsoni da viaggio, porta tablet e una capsule di beachwear. Sempre partendo dall’assioma che: eleganza vuol dire esprimere se stessi.

www.calabrese1924.com

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Cinecult: The neon demon di Nicolas Winding Refn

“La bellezza è il valore più importante e universale, senza la bellezza non siamo niente” e ancora: “Perché perdere tempo con la carne scaduta quando puoi avere carne fresca?”. Sono solo alcune delle ‘perle di saggezza’ estetizzante e modaiola che si possono estrapolare dall’ultima, riuscitissima fatica cinematografica del danese Nicolas Winding Refn ‘The neon demon’, distribuito da Koch Media. Il regista di ‘Drive’ e di ‘Solo Dio perdona’ costruisce abilmente un horror ambientato nel mondo della moda con un impatto visivo formidabile fatto di un mix di colori densi e acrilici e di atmosfere ipnotiche e notturne. Il regista che alla nouvelle Vague preferisce gli horror genere ‘Non aprite quella porta’ ha una cultura del cinema e dell’immagine molto ricca e raffinata. Nel film che racconta l’esperienza di Jesse, giovane aspirante modella in una Los Angeles corrotta ed efferata ma ‘dal cielo immenso che ti fa sentire piccolo’, si possono leggere riferimenti a pellicole cult di Dario Argento come ‘Suspiria’ e ‘Phenomena’ e ‘gli occhi di Laura Mars’ ma anche il tema del film di Julie Delpy ‘La contessa’ che si nutriva del sangue delle vergini come elisir di giovinezza, anche se il regista ha smentito quest’ultimo riferimento. Lo spietato mondo dell’alta moda viene radiografato con i toni di un thriller ricco di scene ad alto tasso di tensione e di bellezza, perché la bellezza naturale, quella di Elle Fanning protagonista assoluta, molto somigliante alla Brooke Shields degli esordi (Pretty Baby dirà qualcosa ai cinefili) viene intesa come potere assoluto e pericoloso dove il diavolo si cala in elegantissime vesti femminili. Notevole la prima scena in cui la Fanning, sorella dell’altrettanto celebre Dakota, indossa un top metallizzato con mini abbinata, un look firmato Emporio Armani su un set molto gotico ma di design e in una posa che sembra rubata a uno scatto di Guy Bourdin, la cui influenza estetica pervade varie scene della pellicola. Giorgio Armani è fra gli stilisti che hanno collaborato con la costumista Erin Benach anche per la bellissima scena della sfilata intrisa di simbolismi esoterici e di linguaggi gotici e stregoneschi legati alla mistica del triangolo. Completano il quadro suggestivo dell’insieme le musiche di Cliff Martinez che si è ispirato al potente e inquietante sound elettronico di Giorgio Moroder anni’80. Film, potente e ipervisivo, molto crudele.

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Diesel BAD – la nuova fragranza maschile firmata Diesel

Giovedi 23 giugno 2016, si è tenuta a Parigi una festa per il lancio internazionale di Diesel BAD, la nuova fragranza maschile firmata Diesel, brand pioniere nel mondo del denim e abbigliamento casual. La serata è stata accompagnata da una performance di Tinashe e dj set di Sorriso Kiddy, che hanno perfettamente incorniciato il lancio della nuovo profumo. Creato da Anne Flipo e Carlos Benaim di IFF, Diesel BAD ha un aroma legnoso, coinvolgente ma anche fresco. Destinato ad un uomo cool, “cattivo”, Diesel BAD è un magnete, è vestito di pelle nera e attira qualsiasi cosa e chiunque gli capita attorno, ma si può guardare e non toccare. Una fragranza disarmante, innovativa e provocatoria che rispecchia a pieno il DNA dell’azienda che l’ha creato.

Vintage Tattoo

Vintage Tattoo Flash è una ricca panoramica dei primi anni della Flash Art americana, l’arte del tatuaggio, in cui troveremo una corposa raccolta di “flash tatoo”, tatuaggi disegnati a mano, stampati, o trovati sulle pareti dei più noti tatuatori Americani. I vintage flash disegnati a mano sono incredibilmente difficili da trovare, per questo motivo alla realizzazione di questo libro è stata fondamentale l’immensa raccolta del famoso tatuatore Jonathan Shaw. Shaw è un artista viaggiatore fuorilegge, scrittore, blogger, eroe anti-folk e leggendario maestro del tatuaggio. Shaw è nato a New York e cresciuto a Los Angeles, dove ha imparato a tatuare dalla vecchia scuola dei maestri della California. Dopo aver lavorato con artisti del calibro di Jim Morrison, la Famiglia Manson, e Charles Bukowski, cadde in preda alla dipendenza da eroina e una vita di crimine. Lasciò finalmente Hollywood 1970 per viaggiare per il mondo e fondò Fun City, il primo negozio di tatuaggi di strada a New York da quando fu legalizzato il tatuaggio nel 1960. Jonhatan possiede una delle più grandi collezioni di tattoo flash d’epoca del mondo e grazie alla sua raccolta ripercorreremo i primi 75 anni del tatuaggio americano a partire dai primi 900. Vintage Tatoo Flash, riproduce con cura immagini del tutto inedite di flash originali disegnati da tatuatori del calibro di Bob Shaw, Zeke Owen, Tex Rowe, Ted Inman, Ace Harlyn, Ed Smith, Paul Rogers, i fratelli Moskowitz, e molti, molti altri relativamente noti e sconosciuti.

www.jonathanshawworks.com

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Airdp: gli occhiali giusti per uomini cosmopoliti e alla ricerca

AIRDP by AirEyeWear presenta al Pitti Uomo una nuova visione nel mondo degli accessori occhiali, che intercetta nuovi stili di vita basati su interconnessioni geografiche e culturali.
Una collezione funzionale abile, dedicata a uomini elegantemente irrequieti, spiriti liberi e nomadi, alla ricerca di oggetti di design dall’identità spiccata, da indossare con disinvoltura e sentirsi a proprio agio in ogni parte del mondo.
Gli stessi fondatori sono espressione tangibile di questo essere cosmopoliti e dinamici: Lele Danzi, veterano del campo occhiali, creativo e “solutioner”, Paola Froldi, imprenditrice sensibile a sostenere progetti ‘che meritano’ – e AD di PA TRade e Alessandro Del Piero, fuoriclasse sul campo e nella vita.
Fil rouge della collezione sono la leggerezza e la versatilità. Il polimero rivoluzionario anallergico ed elastico (TR90 Elasta) dona resistenza e flessibilità e permette la realizzazione di montature quasi bidimensionali, dal peso piuma, indeformabili e di grande personalità.

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Dal 23 Giugno New York celebra l’eleganza del cibo italiana

Giovedi’ 23 Giugno al Chelsea Market di New York si è tenuta la serata inaugurale della mostra L’Eleganza del Cibo.
Curata da Stefano Dominella e Bonizza Giordani Aragno e sponsorizzata dall’Ice, Italian Trade Commission, in collaborazione con Unindustria, la mostra L’Eleganza del Cibo celebrerà fino al 4 Luglio al Chelsea Market di New York la contaminazione imprescindibile tra “moda” e “gusto” attraverso un’installazione visiva composta di oltre cinquanta capi, presentati in anteprima al pubblico americano.
In mostra abiti-opera e accessori creati sia da maison storiche come  Giorgio Armani, Valentino, Etro, Salvatore Ferragamo , Moschino e Gattinoni, e designers emergenti, tra cui Gianni De Benedittis ed Italo Marseglia.
A sottolineare l’importanza del connubio tra Moda e Gastronomia e a celebrare l’influenza che questi due aspetti emblematici della cultura italiana continuano ad esercitare sulla società  americana, è intervenuto, come padrino d’eccezione, l’attore Raoul Bova.

 

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Torna in Libreria Kevin Roberts con 64 shots: leadership in a crazy world

Quest’estate torna in libreria Kevin Roberts, il direttore esecutivo della Saatchy Gallery di Londra, con il libro foto-documentato dal titolo 64 Shots: Leadership in a Crazy World (uscirà il 21 Giugno per powerHouse Books).
Dopo il grandissimo successo di pubblico e critica del 2004, con Lovemarks: the future beyond brands, Roberts torna a stupire con un libro che è una raccolta in 16 capitoli di ritratti, aneddoti e aforismi provenienti dal background culturale e biografico dell’autore, in relazione ai grandi leader della Storia dei nostri tempi.
Si trovano, dunque, passaggi dedicati a Nelson Mandela, Margaret Thatcer ma anche Bruce Springsteen o Brigitte Bardot, icone senza tempo che hanno segnato un’epoca e che Roberts vuole celebrare cercando di veicolare, fra testi e ritratti, una sorta di catena di consigli, spinte motivatrici per il lettore, per poter vivere una vita da vincenti.
Ognuno può rispecchiarsi in questo libro, sembra suggerirsi Roberts: con una metafora visiva di immagini, momenti, e tweet in pillole che definiscono il testo, 64shots è un business book per imparare dai grandi sfruttando al meglio il proprio potenziale creativo.

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Quattro chiacchiere con Ivan Perini, buyer gioielli e orologi uomo e donna per LUISAVIAROMA

Un sogno, quello di diventare orafo. Così inizia la carriera di Ivan Perini che a sedici anni entra in una bottega orafa fiorentina come apprendista e subito il sogno diventa realtà. Tanti anni di gavetta e pian pianino la possibilità di creare i primi pezzi sotto l’attenta guida dei maestri orafi, ecco come Ivan inizia il suo percorso in questo settore che da sempre lo affascina.
Il passo a divenire responsabile del laboratorio è breve e da lì la grande soddisfazione di creare oggetti su ordinazione, la possibilità di viaggiare per conoscere i clienti internazionali, soprattutto negli Stati Uniti e acquisire una forte esperienza commerciale.
Passano vent’anni, a causa della crisi l’azienda chiude e, nel 2008, Ivan inizia la collaborazione con LUISAVIAROMA e crea un nuovo reparto, quello della gioielleria. Una divisione da costruire, una cultura da creare e la necessità di alimentare l’attenzione su di un prodotto, la gioielleria, non sempre facile nella scelta e commercializzazione. Ivan s’ investe in prima persona; contatti già acquisiti, viaggi di ricerca e un senso critico verso il prodotto che lo portano a scegliere linee particolari ed esclusive nelle forme e colori e soprattutto con un appeal internazionale. La strada è quella giusta. Oggi la divisione è la punta di diamante dello store a Firenze e dell’online. L’assortimento si basa sia sull’offerta di marchi ben conosciuti che su brand emergenti e tante Special o Limited Edition, il vero trait d’union tra Ivan, i brand e la clientela finale sotto un unico tetto: LUISAVIAROMA.
Incontro Ivan in occasione del Pitti di Firenze, proprio in boutique dove è facile trovarlo proprio perché la relazione con il cliente è per lui fondamentale. Lo store è in pieno fermento perché è uno dei luoghi culto durante le manifestazioni moda.

Ivan, guardando il tuo percorso professionale; dal “banchetto orafo” al mestiere del buyer, qual è stato la scintilla che ti ha fatto passare dall’altra parte della barricata?

La scintilla è stata “la Sfida” di passare dal laboratorio orafo, dopo tanti anni di duro lavoro per apprendere, alla creazione all’interno dello Store considerato “Il Tempio della Moda”, un vero e proprio reparto fino allora mai esistito: quello della Gioielleria e di poter sfruttare tutte le leve al servizio della ricerca e della selezione. Un grande sogno che avevo nella testa fin da quando ero un ragazzino di sedici anni….

Oggi il gioiello sta vivendo ancora un momento di grossa vitalità artistica, sia per l’uomo sia per la donna, in prospettiva come vedi questa evoluzione e soprattutto quali sono i segnali più interessanti per l’uomo?

Si questo è vero, anche se la parte artistica la dobbiamo cercare in giro per il mondo attraverso i viaggi, purtroppo qui in Italia non è molto facile da trovare … In prospettiva sono convinto che la creatività dei designer crescerà ancora, che nonostante tutto ancora qualcosa di nuovo riuscirà a stupirci… sono fiducioso di questo. Per quanto riguarda l’uomo sono oramai diverse stagioni che questo prodotto la fa da padrone e c’è tanto fermento sia sulla gioielleria che sull’orologeria. In particolare per le linee uomo c’è bisogno di tanta ricerca altrimenti si rischia di cadere nel “già visto…” per questo motivo le nostre selezioni sono spesso collaborazioni fra me e i brand in special edition o pezzi unici per LUISAVIAROMA.

Ivan, le sfilate uomo appena concluse e il Pitti ci segnalano un forte ritorno dell’accessorio, non solo gioiello ma ad esempio il cappello e gli occhiali, come vedi questo nuovo corso e come si evolveranno a tuo avviso le collezioni e la moda maschile?

E’ vero ! l’accessorio da uomo ha un ruolo molto importante già da un paio di stagioni, con occhiali e cappelli, e questo è positivo in quanto l’uomo che veste Luisa è molto stravagante ed eccentrico … io stesso ho fatto selezioni per uomo di maschere, Body Harness ecc… Il trend è ancora verso look aggressivi con accessori molto originali , e questo è sicuramente a mio avviso il percorso che seguirà l’uomo nel  prossimo futuro .

Nel tuo lavoro fai tanta ricerca e scouting, come ti muovi per la ricerca dei nuovi designer? Quali sono secondo te le città più stimolanti da un punto di vista del gioiello. La tua ricerca è basata sulle fiere o hai anche dei quartieri, degli spazi, musei … per te “must see” per la tua ricerca?

Innanzitutto ho sempre bisogno di vedere… guardarmi intorno mi fa trovare stimoli anche per il mio lavoro, ho iniziato con qualche artigiano fiorentino, poi mi sono messo a viaggiare per le Fashion week, Londra,Parigi,Milano,Roma, Basilea per gli orologi in particolare. Tutto è partito da qui, ho cominciato a farmi conoscere, ed essendo stato dall’altra parte ho il grande vantaggio di poter discutere di forme, progetti, disegni e soprattutto manifatture dei gioielli stessi. Incontro spesso designer che mi conoscono e mi invitano a vedere collezioni anche nei loro appartamenti perché hanno difficoltà a fare fiere ed esposizioni. Da lì, insieme ci mettiamo a sedere e, se trovo il concetto che mi attrae, con carta e matita illustro loro come vorrei fosse fatto il gioiello per LUISAVIAROMA.
Questa per me è la soddisfazione più grande: lanciare sul web di LUISAVIAROMA un designer sconosciuto e farlo conoscere agli  addetti ai lavori. Tantissimi designer avrebbero piacere di incontrarmi per farmi vedere le loro collezioni.
Quindi non solo fiere di settore ma visite in show-room, musei, manifestazioni di vario genere che mi possono offrire l’occasione di trovare qualcosa che io reputo interessante…
Quindi sempre occhi aperti !

Con uno sguardo generale oggi al gioiello, al forte fenomeno del “genderless” e la decisione di tanti designer di far sfilare uomo e donna assieme, quali saranno secondo te i filoni più interessanti da seguire ? 

Il mio concetto di gioielleria è sempre lo stesso : “Vedere per Valutare” , il fatto che la donna e l’uomo sfilino insieme può essere un’occasione per capire e valutare nuovi trend legati all’abbigliamento. Sono molto attento alle sfilate in quanto mi danno input legati al colore , ai trend , al modo di indossare il gioiello con determinati abiti …. da qui nascono anche le mie selezioni…

ll gioiello e la personalizzazione o la limited edition, valori aggiunti importanti per la vendita del gioiello oggi ?

Certamente sì ! Oggi la donna che viene da LUISAVIAROMA è molto preparata in materia e cerca sempre di più un gioiello che non ha già nella propria cassaforte, qualcosa di veramente speciale che solo lei ha.
Questo è uno degli stimoli più importanti per me durante la mia ricerca, in special modo nella parte Fine Jewellery, ed è così che nascono le Limited e le Special Edition.
Oggi non dobbiamo vendere un gioiello ma “raccontare una Storia” , una storia che emozioni la donna che la ascolta….”Non vendiamo soltanto la materia , ma molto di più …un’emozione….” questo è il mio concetto di gioielleria.

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Reebok Crossifit Nano 6.0: nessun confine all’innovazione

Reebok presenta Reebok CrossFit Nano 6.0, l’ultima evoluzione della scarpa da training per eccellenza.
La rivoluzionaria scarpa creata specificatamente per il CrossFit sei anni fa testimonia la volontà di innovazione che contraddistingue il lavoro di Reebok e la determinazione a migliorare costantemente la scarpa protagonista indiscussa nei box di tutto il mondo. La nuova Nano 6.0 è stata realizzata con un design innovativo, in grado di offrire il massimo supporto ai movimenti del piede sotto sforzo, e garantisce resistenza e performance grazie ad una suola completamente rinnovata, oltre a elasticità e resistenza con la nuova tomaia in Kevlar®.

Reebok CrossFit Nano 6.0 sarà disponibile dal 7 luglio su www.reebok.it e dal 23 luglio nei migliori negozi sportivi e fashion.

#Nano6 #BeMoreHuman #PowerToBeMore

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“BISOGNA AVER CORAGGIO”: IL CORTOMETRAGGIO DI ANTONY MORATO IN COLLABORAZIONE CON L’UOMO VOGUE

Antony Morato, brand italiano dalla vocazione internazionale e cosmopolita e L’Uomo Vogue, il più autorevole riferimento internazionale dello stile e del lifestyle al maschile, hanno presentato a Milano il cortometraggio dal titolo Bisogna aver coraggio.

Il corto prende il nome dalla diciannovesima scena del primo atto dell’opera del Don Giovanni. Il libretto di Lorenzo Da Ponte e le musiche di Mozart rivivono in chiave moderna per costumi e ambientazioni grazie alla regia di Elisa Fuksas e all’interpretazione
del protagonista Alessandro Roja.
Bisogna aver coraggio sarà in concorso al Fashion Film Festival Milano, fondato e diretto da Constanza Cavalli Etro, l’evento internazionale a cui partecipano i fashion film di tutto il mondo per condividere diversi punti di vista, codici estetici, narrativi e stilistici. Il cortometraggio, della durata di 5 minuti e realizzato dalla casa di produzione K48, racconta il crescere della consapevolezza di se stessi e la voglia di manifestarsi in una esplosione edonistica di affermazione della propria identità.

La preview del cortometraggio è disponibile al seguente link:

http://www.iamwhoiam.it/bisognaavercoraggio/

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Giorgio Armani lancia la campagna ADV autunno/inverno 2016/2017

Giorgio Armani ha appena lanciato la campagna autunno/inverno 2016/2017, scattata da Mert Alas e Marcus Piggott.
I modelli Mathilde Brandi, Maartje Verhoef, Heather Kemesky, Julian Schneyder, Andrey Zakharov e André Bona sono ritratti in un’atmosfera tenue, introspettiva che trasmette un profondo senso di realismo e sottolinea perfettamente il senso della collezione.

www.armani.com

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Le interessanti proposte di Burton per il swimwear maschile

Per la collezione Spring/Summer 2016, Burton ha inserito una linea di costumi maschili dalle fantasie giocose e gradevoli.
La linea swimwear prevede tagli comodi, mantiene tutte le caratteristiche dello street style rivisitando fantasie e colori tipici delle atmosfere outdoor. E per creare un beach outfit perfetto, Burton ha deciso di realizzare anche una serie di canotte da mixare ai costumi in un look tipicamente surfer.

eur.burton.com

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Il maschile sartoriale di Climber B.C. all’ombra della Madonnina

Si respira aria nuova a Milano. La ventata di novità riguarda un menswear dal carattere sartoriale e viene dalla Turchia, più precisamente da Adiyaman, un millenario insediamento sulla Via della Seta, ora patrimonio mondiale dell’Unesco. Da lì è partita l’avventura di Climber B.C., marchio fondato nel 1995 dai fratelli Samsama che fa parte della holding Cuno, una multinazionale con interessi ramificati in diversi settori d’azione. Già prim’attore a Pitti Uomo da qualche stagione, ora Climber B.C. ha inaugurato nel capoluogo lombardo un’importante showroom in via Borgonuovo. Con quest’apertura il marchio si appresta a scalare le vette del sartoriale maschile, grazie all’elevata qualità dei tessuti impiegati, tutti made in Italy e al concentrato di stile impresso al brand dalla matita di Erkan Çoruh, talentuoso designer premiato all’edizione 2010 di Who is on Next?. Çoruh è il direttore artistico sia della main line che della Climber B.C. Sartorial. Con lui la silhouette diventa asciutta e disinvolta anche quando si riverbera nelle giacche a doppio petto, accompagnate dai pantaloni skinny, e nei completi rigorosi. C’è di più. La Black Climber B.C., invece, è l’anima energica di questo menswear d’alta gamma, ed è tratteggiata dal designer Ümit Ünal. Tutte queste espressioni d’abbigliamento sono nel segno di Migration, il tema portante dell’estate 2017 che riunisce in sé il tocco artigianale, la capacità industriale, la tradizione che viene dall’Oriente e l’appeal occidentale. A Dilara Deniz Celebi il ruolo di Senior Manager per l’Italia, di questa realtà che è già distribuita in più di 30 Paesi attraverso una capillare rete di multibrand e monomarca.

www.climberbc.com

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Nike Jungle Pack: il potente richiamo della foresta ispira la storica azienda americana

 

Nella giungla, regno per eccellenza di colori ed energia, la natura è sovrana e il più veloce ha sempre la meglio. Ispirandosi a questo mondo dinamico, il Nike Running Jungle Pack offre un intenso disegno tropicale che raffigura la flora e la fauna equatoriale. Il Jungle pack include tre scarpe da uomo e da donna: la Nike LunarTempo 2, la Nike Pegasus 33 e la Nike Free RN, oltre ad una t-shirt da uomo, una canotta con incrocio stile olimpionico sulla schiena da donna, e una cappello.
Il Nike Jungle Pack è disponibile in su nike.com e in selezionati punti vendita.

 

www.nike.com

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DAMERINI SI NASCE O SI DIVENTA?

Probabilmente si nasce, se si fa riferimento al significato letterale del vocabolo, sicuramente lo si diventa quando si sceglie una cravatta di questo marchio. Perché Damerini non è più solo un lemma del Devoto-Oli o una voce della Treccani, dal 2014 è un rinomato brand italiano di cravatte fatte a mano. Tutto il progetto ruota intorno alla felice intuizione di aggiornare il lessico maschile dell’eleganza, mescolando disinvoltamente ironia e ricercatezza materica, alto artigianato e web iper tecnologico. Ago, filo e fantasia si dipanano worldwide grazie al sito e allo shop on line, dove si possono selezionare cravatte a tre, sei, sette e nove pieghe, interamente orlate a mano e prevalentemente sfoderate. Siccome è il particolare che fa la differenza, un piccolo bottone, creato e dipinto artigianalmente, è inserito sul retro della cravatta, come sigla di Damerini. Tra i fornitori delle materie prime ci sono le migliori seterie comasche, mentre per le stampe si è guardato oltre Manica, a un’azienda inglese che impiega, ancora oggi, l’antica tecnica di riproduzione a “quadri”. Ai tessuti più classici si aggiunge, per la primavera/estate 2017, anche lo shantung. L’uomo, però, non vive di sole cravatte. All’accessorio maschile per eccellenza si sono aggiunti i fazzoletti da taschino e i papillon, tutti realizzati con la medesima cura artigianale. Filo di Scozia, cashmere o cotone sono invece per le calze racchiuse nel classico boccaccio in vetro da conserva, di materna memoria. Non è finita qui. A breve sarà disponibile on line un’area dedicata alla cravatte da cerimonia e diventerà operativa la sezione bespoke. Qui sarà possibile customizzare interamente la propria cravatta, con l’aggiunta di un eventuale piccolo ciondolo in oro su cui far incidere le iniziali. Più personale di così. Lo diceva anche Honoré de Balzac, <Per conoscere un uomo, è sufficiente un colpo d’occhio su questa parte di lui che unisce la testa al petto>.

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Paltò presenta il trench coat

Paltò si presenta a Pitti Uomo nel segno della continuità: il brand toscano riparte infatti con una collezione estiva 2017 dedicata interamente al “Trench Coat”.
Simbolo di eleganza, distinzione e comodità, il trench è entrato di diritto nell’Olimpo dei capi icona di ogni uomo di cui si rispetti lo stile: indossato con capi formali fino agli ultimi decenni, riscoperto dai più giovani che lo accompagnano a look street e sneaker, compagno di viaggi dove spesso estati e inverni si scambiano e intrecciano.
Paltò ripropone il trench sia per l’uomo che per la donna in versioni monopetto e doppiopetto, con cintura o senza, con manica a giro o raglan, in una varietà di tessuti che rappresenta il punto di forza della collezione. Cotoni accoppiati bicolore, cotoni lavati e rammendati. Stampati. Fantasie, macro cheque, pied de poule. Freschi di lana tinto capo e tinto filo, microfibre impermeabili. Interni e fodere in fantasia, fil rouge della collezione.

Su questi concetti, di stile, eleganza e praticità, Paltò si sta affermando come punto di riferimento del capospalla italiano nel mondo, legando la propria immagine a cappotti e trench, un heritage invidiato trasportato lunghe le strade della moda del nuovo secolo.

http://www.palto.it

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Yezael by Angelo Cruciani: l’armata dell’amore del designer è ora Pink Power, e molto di più

Il suo uomo è anticonformista, colorato, con un gran sense of humour, lo si potrebbe definire un dandy 2.0, elegante, ma con un twist, in un epoca dove tutti siamo connessi con un click. Perché per quanto possa apparire eccentrico la figura maschile che veste Yezael by Angelo Cruciani ha cultura e senso civico, sensibilità e stile, sempre attenta alle nuove istanze che provengono dal web, ma pronta a dare valore ai momenti belli della vita lontano dai cellulari, esattamente come il designer, famoso per il suo guardaroba sopra le righe, ma anche per i suoi messaggi universali, che inneggiano alla libertà,all’amore, all’unione, ad una vita in cui non ci sono barriere. Per questo ci piace Cruciani, perché dietro ai colori di un uomo un po’ Pavone, c’è la sostanza di chi sa fare il suo mestiere e vive intensamente l’attuale momento storico, pensando però ad un futuro migliore. Lo abbiamo intervistato dopo la presentazione della nuova collezione durante l’ultima edizione di Pitti a Firenze.

Come ti sei avvicinato alla moda e perché hai deciso di creare un tuo brand?

Ho iniziato casualmente, ma sognandola fin da piccolo, la mia avventura nel mondo del Fashion  System all’età di 15 anni come modello, una ragazza che si chiama Monica del mio piccolo paese di origine, mi aveva segnalato ad un fotografo per un catalogo, da lì agenzia, Milano e poi sono arrivato a studiare all’Istituto Italiano della Moda di Roma, ma dopo pochi mesi già lavoravo per il brand Energie e Miss Sixty. Un inizio veloce alla fine degli anni ’90.

Ci parli di Yezael by Angelo Cruciani? Da quali input creativi ha preso forma, ma, visto il forte legame con il sociale, quali valori supporto e promuove?

Yezael significa Angelo dell’amore: un nome che riassume la mia essenza. Ho sempre sentito che il mio talento principale provenisse dalla comunicazione e che si esprimesse al meglio nelle collezioni di abbigliamento. Quello che creo non lo chiamerei Moda: il mio è un progetto di sensibilizzazione estetica, un abbigliamento che cerca di mostrare alternative agli stereotipi e all’immaginario collettivo. Yezael non è semplicemente una Griffe, credo che sia una missione che abbraccia simboli e limiti per modificare gli orizzonti dell’abbigliamento: un progetto ambizioso, ma in linea con una rivoluzione di settore ben evidente.
Io credo in un Mondo libero dal potere, in equilibrio con le sue contraddizioni: Yezael è la mia possibilità per contribuire a creare un mondo più dolce.

La collezione che hai presentato al Pitti?

Abbiamo presentato due collezioni differenti. Pink Power che è un flash militare, ma dell’armata dell’amore, che vede il camouflage reinterpretato nei toni della dolcezza con la dominante assoluta del Rosa, un omaggio ai fiori sparati dai cannoni del ’68. B-Side Love invece è la vera collezione primavera/estate 2017 irriverente e provocatoria porta all’esterno ciò che gli indumenti usualmente coprono: da qui stampe a Pisellini, donnine nude e baccanali pompeiani e babilonesi. Questa collezione racconta il lato fisico dell’amore: il piacere, il desiderio e una lussuria che cerca di diventare eleganza, il tutto ovviamente condito da molta ironia.

Se ripensi al tuo percorso, quale il momento più esaltante, l’incontro che ti ha segnato?

I momenti più emozionanti  del mio percorso creativo sono stati tantissimi, artisticamente sono legati ai Flashmob che  ho organizzato negli anni: il primo nel 2014 che aveva trasformato Corso Buenos Aires a Milano in un fiume d’amore con 50.000 cuori al cielo non lo scorderò mai, o il trillo squillante di Svegliatitalia (a favore delle Unioni Civili, ndr). L’incontro che ha più segnato la mia vita è stato quello con due grandi poetesse del Novecento: Vittoria Palazzo ed Alda Merini. Loro mi hanno insegnato a non valutare la vita tramite le apparenze, mi hanno spronato ad abbandonare le mie paure e salire sui vascelli della follia: senza coraggio non si arriva alla verità.

In generale chi è Angelo Cruciani lontano dal mondo della moda e quali altri mondi sono capaci di ispirarlo?

Angelo è un ragazzo molto semplice: curioso e interessato a tutto ciò che lo porta a conoscersi meglio. La mia vita privata è ricca di amici e di lezioni con maestri spirituali. Spesso lavorando in un mondo che dedica troppe attenzioni alle apparenze mi perdo tra le mie insicurezze e allora cerco in ogni modo di trovare in me la fonte della mia creatività e del mio essere una persona serena e positiva. Mi ispirano punti di vista diversi dai miei, le contraddizioni umane, l’incoerenza e la follia.

Che cosa è elegante per te?

Forse sono la persona meno indicata a dare definizioni di eleganza esteriore: spesso vengo definito eccessivo, circense ed eccentrico, ma quando mi vesto voglio esprimere gioia, quella felicità che avverto e che sono interessato ad esprimere: forse l’allegria non è eleganza, ma un sorriso veste meglio di qualsiasi sarto.
Trovo ad oggi estremamente elegante: educazione, umiltà, disponibilità e serenità , caratteristiche che trasformano il portamento e gli abiti stessi.

Invece il lusso cosa rappresenta oggi, quanto è importante?

Il lusso è per me sinonimo di abbondanza. L’idea che ha il mondo di una classe privilegiata che consuma beni dall’alto contenuto, creativo, qualitativo ed estetico oggi si sta rivoluzionando. Già da anni i beni di lusso sono diventati immateriali: tempo, serenità, gioia, allegria, spensieratezza, consapevolezza.
Quello che creiamo noi addetti ai lavori di un sistema che richiede grandi portafogli è spesso di ispirazione per ogni ceto, le nostre idee non si fermano al consumatore, ma oltrepassano i confini del cliente creando un mondo più bello per chiunque. I nuovi grattacieli di Milano, ad esempio, rendono più bella la città non solo la vita di chi può viverci.

Progetti per il futuro?

Ovviamente tanti, e ovviamente non solo inerenti alle collezioni di abbigliamento, ma in questo momento la mia principale attenzione è verso Yezael, vorrei che il suo sviluppo commerciale creasse salute ed opportunità per tanti.
Prossimamente un nuovo Flashmob per ridisegnare le relazioni nell’anno 2016 che coinvolgerà 100.000 persone.
Per ora e per scaramanzia tutti gli altri sono segreti, incrocio le dita ventiquattr’ore al giorno perché il mio sogno continui e abbracci tutti quelli che hanno voglia di sognare di più.

www.yezael.com

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Angelo Cruciani @credit Sergi Planas
Angelo Cruciani @credit Sergi Planas

Kooness – l’arte a portata di click

Un sito dove comprare opere d’arte in modo semplice e intuitivo. E, soprattutto, sicuro.

Una piattaforma online dove acquistare opere d’arte che si rivolge a gallerie, fondazioni o, più semplicemente, appassionati. E’ Kooness, marketplace che si è aggiudicato il premio StartmiUp in occasione della Global Social Venture Competion 2015 e nato da un’idea del 27enne mantovano Lorenzo Uggeri, dopo aver studiato Understanding the global art market al Sotheby’s Institute of Arts a New York, .

Un luogo (virtuale) grazie a cui cliente e venditore possono entrare in contatto in modo semplice e sicuro. Ma come funziona Kooness? «Invitiamo le gallerie in target ad entrare in piattaforma – spiega il team – poi, insieme ai galleristi, selezionamo gli artisti e le opere da esporre sulla piattaforma e controlliamo i prezzi in base all’andamento del mercato. L’utente può scegliere l’opera che desidera seguendo le gallerie o gli artisti che preferisce, oppure può applicare i numerosi filtri di selezione che permettono in pochi click di visualizzare solo le opere che si desidera».

Ogni opera, la cui ricerca può essere effettuata anche per galleria o artista, è presentata in high quality images. Tutto questo comodamente da casa, dal pc oppure dal proprio smartphone attraverso l’app con tecnologia di realtà aumentata, disponibile per iOS e Android. «Le opere – continuano – vengono spedite direttamente dalla gallerie insieme ai certificati di autenticità e Kooness coordina e controlla tutto il processo. La nostra mission è quella di aprire le porte delle gallerie d’arte a chiunque abbia una connessione ad internet. Vorremmo diffondere l’arte in ogni casa dando la possibilità a collezionisti e galleristi di incontrarsi “virtualmente” anche a migliaia di kilometri di distanza».

Non siete soddisfatti? Potete restituire l’opera gratuitamente entro 14 giorni dalla ricezione. «Kooness – conclude il team – vuol essere un punto di riferimento per collezionisti e per semplici appassionati d’arte. Vogliamo diventare il Farfecth dell’arte».

 

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Focus on watches

Hanno vinto la sfida più difficile per un orologio, quella dell’impermeabilità, ma il fatto di essere dei vincenti è solo uno dei motivi per i quali i modelli subacquei sono tanto apprezzati. Indipendentemente dal fatto che ci li porta decida o meno di immergersi nelle profondità del mare, essi piacciono per il loro look, tecnico ma perfettamente adatto a tutte le situazioni dalla spiaggia alla vita di città. Una versatilità che fa sì che anche quest’anno non siano mancate numerose proposte in questo senso, ma per orientarsi al meglio tra le novità di quest’anno, quali sono esattamente le caratteristihe dei modelli subacquei?
La cassa è quasi sempre tonda in quanto forme particolari o spigolose mal si accordano con le esigenze d’impermeabilità.
Presente solo su modelli professionali la valvola dell’elio serve ad evitare che il vetro dell’orologio esploda dopo una lunga permanenza sott’acqua in una campana.
La lunetta deve essere girevole ed unidirezionale perchè il fatto che si muova soltanto in senso antiorario fa sì che, in caso di urti accidentali, segnali sempre un tempo (ad esempio quello trascorso in immersione), superiore a quello reale.
Il quadrante deve essere leggibile anche in profondità e quindi semplice e ben illuminato.
Una curiosità: le prove di tenuta stagna, sui modelli impermeabili fino a 100 metri e oltre sono eseguite su tutti gli esemplari prodotti (mentre le prove riferite alle impermeabilità inferiori sono eseguite a campione) e prevedono l’immersione in acqua, ad una temperatura di circa 18 gradi, quindi anche i modelli subacquei non dovrebbero mai essere indossati per fare un bagno caldo o una sauna.



 

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Beauty Routine

Alla scoperta delle abitudini beauty di Luigi Campa, ballerino classico. I prodotti di bellezza che ama e perché.
Luigi Campa balla da sempre. La danza é la sua passione che si è trasformata nel tempo in professione. Dal Salento, dov’è nato, si è trasferito giovanissimo a Milano, per prendere lezioni presso la scuola di ballo del Teatro alla Scala. L’anno del diploma entra a far parte della celebre compagnia di Vladimir Malakhov, allo Staatsballet di Berlino, lavorando con i migliori ballerini del mondo. Da due anni é ritornato nella sua Italia e fa parte del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala, che vanta una delle più prestigiose compagnie di danza classica al mondo, sotto la direzione di Makhar Vaziev. Scopriamo insieme la sua beauty routine.

Un succo detox o una tisana che ama bere.
Amo sia succhi che tisane, i primi solitamente li bevo al mattino, perché mi danno la giusta carica per un buon inizio di una giornata atletica. Una tisana con proprietà rilassanti (a base di valeriana, passiflora, biancospino, iperico, camomilla, melissa e tiglio) prima di andare a letto é l’ideale.

Profumo preferito.
Romantina di Juliette Has a Gun.

Essenza per la casa preferita.
Quelle al muschio bianco, mi trasmettono il senso di freschezza di un ambiente pulito e puro.

Un rito prima di coricarsi.
Il mio rito prima di andare a letto é fondamentale e comprende una serie di addominali e degli esercizi di stretching per la schiena e le gambe, fondamentale per una serena dormita.

I prodotti beauty indispensabili nella sua beauty routine.
I prodotti di La Mer, idratanti e sieri, formule uniche con estratti naturali di alghe che hanno il potere di lenire la mia pelle sensibile.

Cosa fa per mantenersi in forma.
Essere in forma é l’ABC del mio mestiere. Lezione di danza classica al mattino, prove dei vari balletti per tutto il pomeriggio, palestra e piscina la sera, e una buona alimentazione ricca di proteine. La forma non potrà che essere smagliante….

Quante volte si guarda allo specchio.
Non posso dire molto a riguardo perché la mia giornata quotidiana si svolge in sala da ballo dove mi ritrovo circondato da specchi, fondamentali per le auto correzioni.

Bagno o doccia.
Doccia dopo ogni attività fisica, bagno rilassante dopo gli spettacoli.

Un cibo che la fa stare bene.
Mi fa stare bene il biologico che proviene dalla mia terra (Il Salento).

Un vizio che si concede.
Mi concedo una sigaretta nei momenti di forte stress quando devo affrontare un primo ruolo.

Una mania beauty.
Denti sempre bianchi, puliti e curati.

Nella sua beauty routine qual é il prodotto al quale non rinuncerebbe mai?
Non potrei mai rinunciare alla Mask Gel Plus, dei Laboratori Farmaceutici Krymi, una maschera perfetta da applicare dopo la barba evitando qualsiasi tipo di irritazione.

Cosa non manca mai nel suo frigorifero.
Non mancano mai le uova fresche che compro in fattoria, é l’alimento che sento interagire di più con la mia muscolatura.

Gli indirizzi beauty preferiti nella sua città.
Viaggio molto, cambio sempre città e adoro gli hotel per via delle SPA, posso consigliare quelle dei Four Season, fantastiche in tutte le città. Il Bristol di Parigi, Claridge’s di Londra sono i miei preferiti in Europa, per rilassarmi ed essere viziato.

Fuori dal suo lavoro come ama vestirsi?
Il mio stile è totalmente classico: da teatro, il luogo in cui sono cresciuto, che mi ha insegnato il bello, la raffinatezza e l’eleganza, che credo vinca sempre su tutto.

Tra i capi del suo guardaroba quali ama di più.
Quelli di Prada, mio sento a mio agio indossando i loro meravigliosi abiti e mi stimola molto il lavoro concettuale dietro le sfilate che va oltre il tema fashion, mi fa viaggiare con la mente attraverso le loro ispirazioni sempre vicine all’arte e agli artisti. Negli accessori prediligo molto anche Hermès: status perfetto per qualsiasi luogo, situazione, ora della giornata.

Gli indispensabili nella sua valigia dell’estate.
Quando viaggio non porto molte delle mie cose  perché quando sono in vacanza amo fare shopping, specialmente dopo una lunga giornata al mare. Amo riempire la mia valigia in ogni viaggio sempre di cose nuove per essere meno triste al ritorno. Non mi separo mai dei miei gioielli di Cartier, in quanto sono sempre stato un appassionato di gemmologia, e una delle tante storie legate a questa mia passione è quella del meraviglioso lavoro di Jean Cocteau. Sono pezzi che mi fanno stare bene quando li porto con me, li ho scelti appassionandomi alla storia, al lavoro di queste persone speciali, nel momento in cui ho scelto di avere qualcosa creato da loro non l’ho fatto solo per il semplice valore ma per le mille emozioni che solo chi ha un cuore sognatore può capire.

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Claudio Antonioli – L’arte dello scouting

Punto di riferimento per una clientela ricercata e innovativa Antonioli è uno dei concept store più innovativi per il brand mix e l’approccio web all’avanguardia. Abbiamo incontrato Claudio Antonioli per parlare di scouting e del progetto con WHITE e il designer danese Soulland.

In cosa si diversifica la selezione dei brand per il web rispetto al negozio fisico?
L’esperienza online e fisica vanno di pari passo. L’online mi ha consentito di sviluppare progetti e proposte anche più difficili e di ricerca. Nel negozio fisico c’è una selezione dettata anche da motivi di spazio. Le due dimensioni interagiscono e si rafforza l’una con l’altra. Ad esempio Il sito ha aiutato molto il negozio a farsi “ricordare” e conoscere.

Il tuo scouting: quali i paesi che trovi più interessanti al momento e perché?
Con i miei buyer copriamo quasi tutte le fashion week, da Tokyo a Seul, passando per Londra e Copenaghen, oltre a Parigi che resta un punto di riferimento. Personalmente i designer del Belgio e Londra sono i migliori per visione creativa. La moda italiana, anche dei giovani, è meno sperimentale, seppur molto importante a livello commerciale.

Come vedi il ruolo di Firenze e Milano rispetto alle capitali come Parigi?
La forza di Firenze è di essersi aperta al mondo ospitando designer internazionali e grandi eventi di richiamo grazie a forti investimenti economici. Anche Milano dovrebbe crearsi un indotto che parte dalle scuole di moda e creare spazi alternativi come le numerose gallerie a Parigi che resta un riferimento con un calendario importante. A Milano con WHITE è importante il ruolo del salone nel mostrare i trend e le pre-collezioni donna

Che cosa pensa del See now buy now e della velocità del fashion system?
E’ impossibile fermare l’evoluzione di internet  e pensare di tornare indietro. La comunicazione è parte essenziale del sistema e bisogna adeguarsi ai tempi

Cosa ti piace di Copenaghen e della moda nordeuropea in generale?
Trovo sia una concezione della moda un po’ diversa, dove esistono brand piccoli molto interessanti con una distribuzione mirata. E’ soprattutto un’esperienza importante che ti apre la mente su un certo tipo di visione.

I tuoi nuovi progetti e sfide
Ho appena aperto un nuovo negozio Antonioli a Ibiza che è tornata a essere un crocevia importante sia di comunicazione, sia di business. Amo il mood della città e la scena musicale. Proprio dalla passione per la musica elettronica è nata anche l’idea di rilanciare uno storico club di Milano il Divina che sto rinnovando e rilanciando con un nuovo concept e line up di dj. Cerco di seguire sempre le mie passioni.

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Tobias Ahlin – chiacchiere con un innovatore culturale

E’ giovanissimo, ma ha già lavorato in alcune delle aziende più rinomate e ambite del mondo, Spotify e GitHub per dirne due. E’ un creativo, un visionario e un innovatore in tutti i sensi.
Playlist preferita di Spotify? Ne ha creata una tutta sua negli anni con più di 600 brani!

Come ti piace descriverti? Sei un designer, un insegnante e un programmatore: come si coniugano queste diverse attitudini in te?
La domanda che temo di più è “Cosa fai”. I miei tentativi di dare una risposta completa e comprensibile di solito iniziano con un elenco di lavori e occupazioni concrete e si concludono con pezzi sbriciolati di carta e un bicchiere vuoto di whisky. Attualmente mi sto occupando di analisi dei dati, fisica, statistiche, sto anche imparando a suonare il pianoforte, e sto approfondendo la mia conoscenza del francese. Penso che quello che lega tutto sia l’amore per la novità, la convinzione di poter sempre imparare cose nuove, e la follia degli altri nell’assumermi. So bene però quello che amo: incontrare nuove persone, imparare cose nuove, e creare cose nuove. Mi piace finire quello che ho iniziato, ma amo anche smettere un lavoro o un’abitudine per provare qualcosa di nuovo. E’ così che hanno preso forma tutti i miei interessi, progettazione, insegnamento, e programmazione, ma non so ancora quale sarà il prossimo!

In passato, tra le tante collaborazioni, sei stato anche in Spotify e in GitHub. Che ruolo avevi?
Ho avuto la fortuna di iniziare a Spotify la stessa settimana in cui il loro progettista precedente smetteva. Era una società più piccola allora, e come designer fresco di laurea, mi sono trovato responsabile del design dell’interfaccia utente per tutti i prodotti di Spotify.
Il servizio era già enormemente popolare in Svezia, ma non a livello internazionale: discutere il prodotto con amici e sconosciuti ha formato il mio modo di pensare riguardo ciò che può essere prezioso in un’esperienza del genere. La gente spesso menzionava i dettagli, come ad esempio la sensazione di un’animazione o quanto velocemente una canzone iniziasse, questo li aveva fatti amare Spotify. Non strane caratteristiche tecnologiche, ma come sentivano le cose. Lavorando in grandi aziende come Spotify e GitHub, il mio approccio era una sorta di Aikido (ndr. Arte marziale giapponese). Ora per mirare dritto alla semplicità e fare di questo il mio unico obiettivo, cerco persone e progetti che si allineino con questa visione, anche se solo temporaneamente. Se mi capita di incontrare resistenza, cerco di riallineare quella resistenza con la mia visione, ma se non ci riesco, cerco di passare a un altro progetto. Alla fine questo significa che non potrò mai fare tutto quello che voglio, ma sicuramente avrò fatto più che se fossi rimasto in un posto lottando per una sola causa.

Qual è la tua visione come sviluppatore?
Il mio approccio e la visione è sempre stato più o meno lo stesso: voglio creare prodotti che la gente ami. Mi piace semplificare e migliorare l’essenza di un’app o di un prodotto. Ora, facile a dirsi perché la maggior parte delle aziende non è d’accordo con questa visione. Non si ottiene nessuna pubblicità se togli delle caratteristiche al tuo prodotto, e non sarà certo possibile ottenere nessuna promozione. La maggior parte delle aziende di tecnologia ha forti incentivi a lanciare continuamente nuovi aggiornamenti e aggiungere cose nuove. L’impegno per la semplicità è spesso in conflitto diretto con tali incentivi.

A proposito di posti, con GitHub immagino lavorassi da remoto…Pensi che questo sia il futuro per la tua professione? O addirittura per qualsiasi tipo di professione?
La sede centrale di GitHub si trova a San Francisco e io di solito lavoravo da qualche parte in Europa, come facevano molti dei miei colleghi. Non tornerò mai a lavorare di nuovo alla scrivania. Credo che lavorare in remoto sia una modalità che sempre più aziende abbracceranno, e che sia fantastico per una serie di motivi. Tutte le nostre vite sono intrinsecamente imprevedibili, e avere la possibilità di non trascorrere la maggior parte delle nostre giornate legati a uno spazio fisico, rende più facile condurre una vita felice e alla fine fare anche un buon lavoro. E se si sta eseguendo un business, il lavoro a distanza fatto bene significa più facilità nell’assumere perché non si è limitati alla tua città o paese, significa avere meno spese per il materiale e per gli spazi da ufficio, e soprattutto vuol dire avere dipendenti più felici e più produttivi. Credo e spero che diventerà la regola piuttosto che l’eccezione.

Cosa ti piacerebbe creare in futuro?
Una scuola. Credo che ci sia bisogno di cambiare radicalmente il nostro modo di pensare l’educazione. In tutto il mondo, le scuole hanno la tendenza a perdere lentamente contatto con la realtà, e di insegnare la teoria per il bene dell’insegnamento della stessa teoria. È inutile. Si continua poi per tutta l’università con libri di testo da memorizzare, nonostante i posti di lavoro sono pratici per loro stessa natura. Se il nostro lavoro è, alla fine pratico, perché non s’impara con la pratica? Perché non ci concentriamo sulla creazione di cose e facendo errori? Oltre a questo credo che il ruolo della scuola nella società, non sia solo quello di prepararci per il lavoro, ma anche alla vita in generale. Trovo che ad esempio la Scuola di vita di Alain de Botton sia un grande esempio della direzione verso cui dovremmo andare. Le nostre scuole sono fondamentalmente disallineate con il modo in cui effettivamente impariamo, e hanno bisogno di cambiare.

Ai primi di giugno sei a Milano per iCodex, il primo hackathon d’innovazione culturale, secondo te qual è l’importanza della cultura nella nostra società?
Secondo me la cultura nella nostra società ha il ruolo fondamentale di mettere in discussione lo status quo, di combattere l’ignoranza, e di creare empatia. Siamo a un livello sempre più alto di consumo di informazioni, e ci viviamo dentro e vogliono vedere e sentire solo cose che approviamo. Rischiamo lo sviluppo di una società sempre più polarizzata, con partiti estremisti che spuntano lungo l’intero spettro politico. La cultura non mette necessariamente tutti d’accordo, ma può farci capire l’un l’altro, e tenere insieme.

Photography | Agnes Stenlund

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Suggestions

Un’edizione della Fashion Week all’insegna dei giovani. La Camera Nazionale della Moda Italiana promuove alcuni nomi emergenti e li porta in passerella, brand come Sunnei, Moto Guo, Jun Li, Strateas Carlucci, ma si rinnova anche l’appoggio di Giorgio Armani alle nuove leve, questa volta a sfilare nel suo Armani/Teatro è Miaoran, uno dei finalisti delle passate edizioni uomo e donna di “Who’s on next?”. Molta attiva durante le giornate della moda maschile sarà la fiera White, con eventi o aree dedicate a designer italiani e stranieri, con una presenza notevole di brand dal Nord Europa. Fermenti e novità a stemperare le defezioni dal calendario ufficiale, in attesa dei possibili cambiamenti a cui sta andando incontro il fashion world.

Dancing in the street con Soulland
Le giornate dedicate alla moda maschile a Milano iniziano già venerdì 17. Ad aprire le danze un paio di sfilate, ma soprattutto alle 18 l’evento del brand scandinavo Soulland, cui farà seguito un cocktail, una presentazione/performance con musica in strada davanti a INNER, negozio in via Pasquale Paoli 4, di proprietà di Claudio Antonioli e nato proprio di fronte allo storico cult shop milanese. Il marchio scandinavo di proprietà dal 2006 del designer Silas Adler e del CEO Jacob Kampp Berliner, venduto in negozi importanti come Colette a Parigi e nei suoi flagship store, come quello a Copenaghen e a Bangkok, preferisce il capoluogo lombardo a Londra per una sorta di flashmob aperto alla gente e spontaneo.

Miaoran sfila all’Armani/Teatro
Ormai abitudine nella fashion week milanese che un grande della moda italiana come Giorgio Armani ospiti nel suo spazio Armani/Teatro un designer emergente. Questa volta tocca a uno stilista cinese che ha creato, nel 2015, il brand che porta il suo nome. Miaoran è già stato finalista dell’importante contest “Who’s on next?” e ha sfilato lo scorso gennaio ad AltaRoma con la collezione per la f/w 2016-17. “Ringrazio Giorgio Armani per il sostegno e l’opportunità che mi ha dato di sfilare all’Armani/Teatro. È un grandissimo onore per un giovane designer che viene da lontano e che ha scelto Milano per vivere e lavorare”, ha dichiarato Miaoran, che porta sulle passerelle milanesi il suo stile fatto di proporzioni oversize e contrasti di materiali.

White e Revolver Copenaghen uniscono le forze.
Un ponte fra due culture, ma anche la voglia di aiutarsi nel far conoscere le proprie realtà di moda ad un’audience più vasta. Due importanti fiere internazionali, il White e Revolver Copenhagen, uniscono le forze ed iniziano a collaborare già da questa edizione di giugno della fiera milanese e per le prossime tre edizioni. 15 brand scandinavi saranno presenti al White in un’area dedicata, un’occasione per avvicinarsi ad un mondo affascinante, ma poco conosciuto in Italia. Lo stesso succederà dal 10 al 12 agosto per un ugual numero di marchi italiani che saranno presenti in uno spazio speciale di Revolver, fiera che si tiene a Copenaghen, nel Meatpacking district.

Il nuovo dalla Cina al White: Sankuanz
Arriva dalla Cina Sankuanz, marchio creato da Shangguan Zhe, special guest per la sezione Menswear, con una special area arricchita da un’installazione artistica curata dallo stesso designer, dell’edizione di giugno del WHITE, fiera che continua la sua attenzione verso realtà nuove provenienti dal panorama internazionale e una sua precisa ricerca nella moda cinese. Il designer, classe 1984, ha partecipato all’International Woolmark Prize ed è stato finalista del LVMH Prize nel 2015. Vestibilità over contrapposte a tagli sartoriali, estetica genderless, ma dal gusto pop, Shangguan Zhe ama mescolare e nella sua moda convivono il rigore delle uniformi, riferimenti all’arte contemporanea ed elementi sporty vintage.

Un “Underwater Love” per WOW – WHITE ON WEB by Highsnobiety + Luisaviaroma
Highsnobiety torna a collaborare anche per questa edizione con WHITE, per il progetto WOW – WHITE ON WEB by Highsnobiety + Luisaviaroma. Ospiti dell’area WOW in via Tortona 54 – Ex Ansaldo, con una speciale installazione, dieci designer scelti dal team della piattaforma online di riferimento per il mondo streetwear e lifestyle. 3.Paradis, Black Rabbit, Grind London, Nilmance, The Incorporated, ZDDZ, C2H4 L.A, GCDS, Ne.Sense, New Future London, i marchi selezionati, sono chiamati a realizzare una capsule collection ispirata a “Underwater Love”, tema del prossimo Firenze4Ever, evento che due volte l’anno promuove la collaborazione tra brand, blogger e fashion influencer. La capsule, venduta in esclusiva su Luisaviaroma.com, verrà presentata in anteprima proprio nello store di Firenze durante Firenze4Ever.

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HOSIO MAGLIERIA MADE IN ITALY

I due HOSIO e OBVIOUS BASIC fanno parte dell’azienda Emmegierre Fashion, fondata nel 2004 ma con una tradizione nata nel 1962 , che parte da un piccolo laboratorio di maglieria e da un’idea di Erminio Vavassori e da sua moglie Rosa Frigerio e sviluppatosi successivamente  grazie alla continua ricerca di materiali e lavorazioni. Per questo motivo il fulcro di tutte le collezioni resta sempre la maglia, assoluta protagonista che stagione dopo stagione viene re-interpretata e arricchita con nuovi accostamenti. HOSIO e OBVIOUS BASIC sono entrambe linee d’abbigliamento maschile, ma con dress code differenti, URBAN CHIC il primo e SMART CASUAL il secondo.

HOSIO
Brand nato nel 2013, si ispira ad uno stile Urban Chic dove la maglieria,  l’attenzione al dettaglio e l’avanguardia sartoriale vengono messe al primo posto. Realizzata dal designer Roberto Vavassori, la collezione SS 17 presentata questo Giugno a PITTI e a TRANOI a Parigi, propone capi adatti al “viaggio quotidiano” dell’uomo contemporaneo, dinamico in cerca di stile, comfort e qualità. “Urban Globetrotter” è stata battezzata la collezione SS 17 firmata HOSIO dove lo spirito pionieristico e l’esigenza di cambiamento nonché la funzionalità esaltano la contaminazione tra grafiche classiche e fantasie etniche. La Beetle Jacket , giacca iconica e rappresentativa delle collezioni HOSIO, proposta in piu’ versioni e varianti ed inserita nei vari temi  della collezione,  esprime il mood della SS 17 ovvero: un momento di “encounter culture” di stili  e tradizioni differenti mixati per ottenere una proposta “urban” raffinata e unica. Sempre al centro di ogni stagioneè la maglieria, in questa occasione HOSIO dedica alla finezza 16, lavorazione particolarmente cara al brand, una serie di capi “continuativi” versatili e trasversali, fortemente rappresentativi dell’identità HOSIO.

Roberto Vavassori, designer del brand HOSIO, all’interno del suo sito ha creato un blog con l’intento di condividere il suo know-how e le tecniche di sperimentazione innovative che applica di collezione in collezione .
I ricordi della mia adolescenza sono legati a giorni spesi ad imparare, fianco a fianco a mio padre tutto l’assimilabile. Credo sia nata lì una passione che ancora oggi è viva e che alimento in continuazione, affiancando al mio know how tecniche di sperimentazione innovative, che applico ai capi, di collezione in collezione.

Attualmente, definisco il nostro laboratorio di maglieria un “laboratorio artistico” dell’arte magliaia, dove si integrano un sapere ad oggi quasi dimenticato, con le contaminazioni esterne provenienti da differenti realtà.

Sono convinto che il sapere sia l’unico bene che accresce il suo valore con la condivisione. Per questo che ho deciso di condividere questa mia conoscenza attraverso un blog, che permetterà a chi lo leggerà, di saperne di piu’ sulla maglieria, sulla sua storia e sulla sua vita contemporanea.” Roberto Vavassori

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LOEWE PRESENTA LA NUOVA ADV CAMPAIGN PRIMAVERA-ESTATE 2017

Il 23 giugno, in concomitanza con la settimana della moda di Parigi, LOEWE ha presentato in anteprima la sua prossima campagna pubblicitaria primavera/estate 2017, mostrando la sua ultima collezione uomo un giorno prima del lancio ufficiale. Le poetiche immagini della campagna LOEWE comprendono una composizione di Steven Meisel costituita da foto in bianco e nero tratti dai suoi archivi e rifotografate dall’artista; segno di una continua collaborazione tra Meisel e LOEWE e, allo stesso tempo, una riflessione del fotografo sulle sue opere iconiche. Sempre di Meisel, ritroviamo uno scatto che svela in anteprima un look della collezione uomo LOEWE che sarà presentato proprio oggi, venerdì 24 giugno. Nella composizione Jackson Wakefield indossa pantaloni in nappa verde bosco e sandali oro, su uno sfondo dall’effetto vortice ottenuto dalla corda spessa che evoca un senso di disequilibrio cinetico. L’immagine della borsa da weekend Goya, prodotto chiave LOEWE, è stata invece realizzata dal fotografo Damien Ropero, e sarà disponibile in punti vendita selezionati e su loewe.com a partire dal 16 luglio.

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CAMICIA D’IDENTITÀ

Mostrami la tua camicia e ti dirò chi sei. Elegante, sportiva, ironica, spigliata la primavera/estate 2017 di questo capo si fa spazio tra colori vividi e tagli asciutti, tra tessuti naturali e nuance classiche in un caleidoscopio di opportunità eclettiche tutte da indossare

Risolutamente. Così si dovrebbe indossare una camicia. Perché è uno dei più importanti capi d’abbigliamento presenti nel guardaroba maschile. Perché può essere paragonata, quasi, a un documento d’identità per chi la indossa. Perché d’estate, quando riaffiora in superficie dopo un inverno passato al coperto di maglioni e cappotti, diventa protagonista di stagione, anche al posto della giacca. Perciò, mostrami la tua camicia e ti dirò chi sei. Xacus, brand vicentino di camiceria, tocca la soglia dei 60 anni di attività e festeggia l’anniversario con una capsule ispirata al mondo di celluloide. A shirt a star è una carrellata tra i divi di ieri e di oggi, tra lo scanzonato Elvis Presley, seduttore alle Hawaii e la grinta manageriale di Michael Douglas a Wall Street, passando per l’aplomb di James Bond e la tenerezza di Tom Hanks in Forrest Gump. Da Bagutta il cotone si tinge di nuovo. Accanto alle intramontabili camicie bianche, interpretate con un esprit sempre diverso, spiccano inedite stampe full color, che rubano gli accenti cromatici a Flora e Fauna e trasformano chi le preferisce in una rappresentazione dell’allegria. L’eleganza di Sonrisa non si discute, s’indossa. La griffe italiana aggiunge un ulteriore capitolo alla propria shirtpedia e presenta Fior di cotone, una camicia che punta sulla profumazione. La rassegna estetica per la prossima stagione calda punta anche sul lino puro e sui tessuti placcati, mentre la palette spazia dalla vivacità dei tipici colori estivi alle rarefatte atmosfere dei verdi più intensi, dei grigi e degli azzurri. Neil Barrett legge tra le righe, spezzate, della sua collection che attraversa le culture e racchiude input creativi provenienti dai quattro angoli del mondo. La sua è una camicia cosmopolita. Questo caposaldo dell’abbigliamento acquista nuovo significato nella lettura di Shirt Studio, dove viene messa in risalto l’individualità di ognuno grazie alle sofisticate interpretazioni dal taglio sartoriale che lo stilista Alfredo Fabrizio regala ai suoi modelli.

VALEXTRA PRESENTA LA COLLEZIONE PRIMAVERA-ESTATE 2017

Valextra, brand di pelletteria noto per la sua estetica minimale, perfetta e colorata, hapresentato nella boutique Milanese in via Manzoni la nuova collezione primavera/estate 2017. Una collezione dove grafismo, purezza, colore e funzionalità vengono esasperati enfatizzando l’individualità e la personalizzazione dell’accessorio. Applicazioni geometriche, zip metalliche e tinte ad alta intensità rinnovano ed arricchiscono i modelli iconici, le ventiquattrore sottili e lo zaino multiuso da portare a mano o sulle spalle. La boutique Milanese, invasa da un tripudio di colori e rigore, ha sprigionato emozioni contrastanti attraverso gli abbinamenti azzardati del giallo, del blu elettrico, del bianco ottico, del ruggine e del verde safari assieme all’inserimento di zip ingegnose su cui fissare miniature in pelle di diverse forme e misure che trasformano totalmente l’identità della borsa. Impeccabile, creativo e di qualità, il brand Valextra con la sua attitudine estrosa ma rilassata ci lascia piacevolmente colpiti proponendoci una collezione dinamica, funzionale e divertente.

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Thrill of speed: il dinamismo delle gare automobilistiche nella SS 2017 di Letasca

Fondato nel 2014 dagli amici Elbio Bonsaglio ed Edoardo Giaroli, Letasca è un brand a cavallo fra estetica e funzionalità, attualmente venduto in 60 negozi multimarca di lusso nel mondo e apprezzato da alcune delle più importanti celebrity internazionali. La collezione “Letasca Officina” per la Primavera/Estate 2017 è ispirata al mondo delle corse automobilistiche: il punto di partenza sono le tute dei piloti di Formula Uno che danno vita alla giacca in denim nero dalle impunture verticali con toppe ton-sur- ton.
La giacca waterproof, in jeans leggero e foderata in cotone doppiato con una speciale resina, si ispira alle tute dei meccanici. Completa la collezione una proposta di modelli in nylon laminato per un effetto scintillante.
Letasca sviluppa ulteriormente anche il suo capo iconico: il gilet multitasche, presentandolo con un fit e con proporzioni dalla maggior vestibilità, ottenuta grazie all’utilizzo di stoffe pregiate.
La palette dei colori parte dal nero, cifra stilistica del brand, fino ad arrivare alle sfumature del beige, del blu e del verde.

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FARE LE SCARPE A UNO CHEF

Quando un designer di calzature incontra un designer del gusto di Marco Laganà

Una speciale chiacchierata tra Massimo Bottura, figura chiave nel panorama degli chef italiani, e Marco Laganà, giovane designer di calzature, il quale realizzerà una linea di scarpe dedicata proprio allo chef stellato modenese. Moda e cucina, due mondi differenti con differenti modalità di espressione e un obiettivo comune: rendere contemporanea la tradizione Italiana, valorizzandone e accentuandone i punti di forza, portando il meglio del nostro passato nel futuro.
Chef della rinomata Osteria Francescana, Modena, Massimo Bottura racconta le origini della sua passione, e la ricerca costante che parte da un’idea o un concetto e lega l’ispirazione al piatto.

Il tuo primo ricordo o sensazione che ti saresti avvicinato al mondo del food, com’è successo?
La domanda non è tanto “come”, ma “dove”: sotto il tavolo della cucina.
Era il mio rifugio da bambino per sfuggire ai miei fratelli, fra i piedi di mia nonna, mia madre e mia zia che tiravano la pasta per i tortellini. Nel loro chiacchiericcio trovavo pace e serenità.
Se si vuole cercare a tutti i costi una data, posso raccontare di quell’inverno del 1986, di quando mio fratello mi parlò di una trattoria in vendita appena fuori Modena, di quando capii che la cosa giusta da fare non era proseguire gli studi in legge, ma queste sono solo decisioni – per quanto importanti – indotte da qualcosa di più grande, di più antico. Il vero input, inconscio e impresso per sempre nella mia storia, l’ho avuto sotto quel tavolo della cucina.

Come definiresti la tua filosofia in cucina?
Come dico sempre la mia è una cucina di territorio vista da 10 Km di distanza. Nelle mie vene scorre aceto balsamico, i miei muscoli sono fatti di Parmigiano Reggiano e le bolle del lambrusco dipingono i miei sogni. Ma, soprattutto credo che l’Osteria Francescana abbia uno stile suo, identificabile e riconoscibile, canonizzato attraverso alcuni piatti che hanno fatto la nostra storia in questi vent’anni e, che ora come ora, la riassumono, come “A volte germano, a volte pernice, ma anche bollito”. 

Uno dei tuoi piatti iconici: come è nato e quali gli ingredienti che ami utilizzare per le tue creazioni? Quanto è importante la dimensione estetica del piatto e come riesci a conciliare tradizione e ricerca del nuovo?
Ogni piatto sul menu nasce da un’idea, qualcosa che voglio esprimere col cibo. Può essere un’idea di colore, musicale, del territorio, della memoria, un’esperienza o la sovrapposizione di una cultura su un’altra.
Alcuni dei piatti della carta sono idee che sono nate 15 anni fa. Io cerco da sempre di portare il meglio del nostro passato nel futuro. Non dobbiamo mai in nessun caso perderci nella nostalgia per il passato, bensì metterlo in discussione in maniera critica e non nostalgica.
Questa è la chiave.
Piatti come le “5 stagionature del Parmigiano Reggiano in diverse consistenze e temperature” o “ll bollito misto non bollito” (ora in carta come “bollito misto”) sono le espressioni di questo modo di vedere la tradizione. La nostra cucina non è solo questo, è una ricerca costante che metta in discussione anche noi stessi e la nostra stessa storia.
Ora siamo concentrati sulla dimensione etica, senza però abbandonare l’estetica. Lo sviluppo del Refettorio Ambrosiano, durante l’Expo di Milano 2015 e la successiva nascita dell’Associazione Food for Soul sono servite come stimolo in Osteria Francescana per tutto il team.

Moda: individua una figura che reputi fare nella moda il proprio lavoro con una vision simile alla tua.
La maison Margela di anni fa con il suo recupero del passato.
Attualmente adoro il nuovo stile di Gucci e il cambio di direzione che sta rappresentando la personalità di Alessandro.

www.osteriafrancescana.it



Marco Laganà

Dopo gli studi, Marco si trasferisce a Parigi dove, per otto mesi, lavora come “consultant and product designer” presso il brand di scarpe Camille Tanoh e, nello stesso anno, si occupa dei contenuti online per la Maison Pierre Hardy. Nel 2014 ritorna in Italia dove fonda l’omonimo brand. Le sue scarpe, sia da uomo che da donna, giocano sulle forme classiche del mocassino e della sneaker rese uniche da un tocco di originalità. La tradizione e il “Made In Italy” rimangono alla base della ricerca di Laganà che, come vediamo dal sito, è trattata in maniera acuta ed ironica.

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Jonathan Anderson – Il valore dell’artigianalità

Forse non tutti sanno che, nel 1988 Enrique Loewe Lynch, membro di quarta generazione della famiglia LOEWE, ha fondato la fondazione omonima, per promuovere prima di tutto l’arte, ma anche programmi educativi, poesia, danza, design, artigianato, fotografia e architettura. Oggi, sotto la direzione della figlia Sheila Loewe, la fondazione ancora lavora nella stessa direzione. Nel 2015 la fondazione partecipa per la prima volta ad Art Basel Miami con Chance Encounters, un progetto curato dal direttore creativo di LOEWE, Jonathan Anderson nel negozio situato nel Miami Design District. La mostra ha abbracciato la bellezza dirompente dell’incontro casuale, la creazione di conversazioni inaspettate tra il lavoro di quattro importanti artisti britannici storici e contemporanei: Anthea Hamilton, Paul Nash, Lucie Rie e Rose Wylie. Mentre durante PHotoEspaña 2016, la fondazione ha organizzato anche una mostra sul lavoro di Lucia Moholy, una delle pioniere della fotografia modernista. Nel 2016 la Fondazione lancia il LOEWE Craft Prize, un premio internazionale per l’eccellenza nei mestieri che mostrano ambizione artistica e innovazione. Il premio si propone di dare un riconoscimento internazionale a coloro che saranno in grado di produrre opere eccezionali che resteranno nella memoria. Finalmente una casa di moda ha deciso di spostare l’attenzione della sua ricerca culturale sulle esplorazioni artigianali, lasciando un territorio non sempre confacente come l’arte contemporanea. Abbiamo incontrato il direttore creativo Jonathan Anderson per farci raccontare più approfonditamente il perché di questa decisione.

Perché hai scelto l’artigianato come focus di questo nuovo premio?
Come casa di lusso, anche noi siamo artigiani nel senso più puro del termine. Quindi ha senso che Loewe riconosca i migliori artigiani nei loro campi. L’artigianalità è l’essenza della Loewe.

Qual è la correlazione tra questa scelta e il corso che Loewe sta prendendo?
Vedo Loewe come una realtà con un paesaggio culturale più ampio rispetto a un semplice marchio di moda. Non è solo l’abbigliamento, è arte, artigianato e collaborazione con diversi artisti. Loewe ha gli artigiani più sorprendenti e un patrimonio meraviglioso. Senza di loro, non avremmo mai potuto realizzare le borse stupefacenti che stiamo producendo.

Ora parliamo di futuro, in che direzione sta andando il design?
La moda è sempre un punto di riferimento per la cultura, credo che non si tratti solo di questo però, si tratta di come vive la gente al giorno d’oggi. Per me, si parla di vendere una esperienza alle persone, penso che vogliano sentirsi coinvolti nel processo, devono imparare o vedere qualcosa.

Come si fa a gestire l’innovazione e la tradizione allo stesso tempo nell’artigianato?
L’artigianato è immensamente importante per me come fonte di ispirazione. Ho voluto creare una piattaforma per mettere in evidenza quei manufatti che sono progettati e realizzati a mano, da parte di persone che lavorano in silenzio e spesso sottovalutate. In realtà, non c’è niente di più difficile che trovare un modo per rendere un oggetto che ha una formula propria e parla però la lingua del produttore, creando così un dialogo che prima non esisteva.

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MATTEO MARTARI – DALLA MODA AL PICCOLO E GRANDE SCHERMO

Ha le ‘phisique du rôle’ e la recitazione nel sangue. Dalla sua carriera di modello ha imparato che l’abito fa il monaco, soprattutto sul set. Matteo Martari, Sagittario, è un artista poliedrico che non si ferma mai, sempre aperto a nuove esperienze dal grande cinema agli spettacoli di ‘street art’. Di sé dice :“Sono un uomo che agisce di pancia ma sono anche ammaliato da una bella testa”.

Riservato ma affabile, appassionato della vita e del suo mestiere, quello di attore destinato a regalare emozioni e per usare le sue stesse parole “a comunicare con la gente in modo creativo”, Matteo Martari possiede occhi penetranti e un fisico slanciato da modello, carriera che ha interrotto cinque anni fa per dedicarsi alla recitazione. “La moda è stata un’opportunità per viaggiare, conoscere tre lingue straniere e visitare luoghi che altrimenti non avrei mai visto”. Oggi dopo la partecipazione ad alcune fiction di successo come ‘Luisa Spagnoli’ in cui interpretava Giovanni Buitoni e ruoli cinematografici come quello nel film ‘La felicità è un sistema complesso’ di Gianni Zanasi è reduce dall’esperienza di‘2night’ film in uscita nelle sale in ottobre, in cui lo ha diretto Ivan Silvestrini, segnalandosi come uno degli attori più promettenti del nuovo cinema italiano e internazionale. Man in Town lo ha incontrato a Roma in una pausa fra un progetto e l’altro, per raccontare il suo vissuto e le sue passioni.

Di cosa parla esattamente l’ultimo film in cui ha recitato per il cinema?
‘2night’ racconta della vita, di incontri e di scelte. Anche se è una piccola produzione dietro c’è tanta ambizione perché è un film impegnativo: è stato girato nell’arco di 5 notti consecutive e di notte si sa è difficile mantenere la concentrazione. La notte mi è familiare: prima di fare il modello lavoravo in un forno.

Cosa le riserva il futuro?
Staremo a vedere. Amo molto il cinema e il teatro che peraltro mi ha impegnato non poco in passato ma devo ammettere che la fiction funziona bene, per non parlare delle web series: ne ho interpretata già una ‘Under’ diretta da Ivan Silvestrini e credo che siano il futuro. Non mi dispiacerebbe lavorare con apprezzati e sorprendenti registi italiani come Gabriele Mainetti e Fabio Mollo e adorerei una proposta dal cineasta danese Thomas Vinterberg, della scuola del Dogma. Per il resto per me recitare è creare un progetto che piaccia alla gente e allo stesso tempo mi diverta.

Un luogo fisico e un luogo dell’anima.
Per quanto concerne il primo forse Parigi, il secondo è la campagna veneta che mi rilassa molto dato che ho vissuto a Verona fino ai 18 anni.

Quali sono le sue passioni maschili?
Sono un biker da quando avevo 14 anni, amo l’enduro e quando potrò metterò in piedi una mia scuderia rally. Per lo stile amo le macchine d’epoca.

A proposito di stile qual è il suo guardaroba ideale?
L’esperienza di modello mi ha fatto passare la voglia di essere ‘trendy’. Preferisco il comfort di capi tecnici. E poi colleziono cappelli, ne possiedo circa 200 fra i quali alcuni Borsalino acquistati in giro per il mondo soprattutto a Parigi. Ammiro gli uomini che hanno un concetto definito di eleganza e sanno metterlo in atto. Per me il look definisce sempre un personaggio: in ‘Luisa Spagnoli’ calandomi nel mio ruolo di Giovanni Buitoni ho riscoperto certi rituali di eleganza del passato che oggi non sarebbero proponibili. La praticità imperante ha accelerato i tempi scandendo il ritmo di un’esistenza fin troppo frenetica.

Photography | Roberta Krasnig
Stylist | Stefania Sciortino
Grooming | Isabella Avenali per CC Making Beauty
Photography assistant | Chiara Filippi e Leonardo Barbaresi
Location | Castello Della Castelluccia di Roma

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