SULVAM, IL BRAND GIAPPONESE ‘VERY IKI’

Cover_Teppei Fujita

MANINTOWN ha dialogato con i designer più interessanti del momento per scoprirne il rapporto con il significato di eleganza, con la tradizione estetica italiana e con la città di Milano.

Classe 1984, il giapponese Teppei Fujita fonda il brand SULVAM nel 2014. Diplomato al Bunka Fashion College di Tokyo, con alle spalle una lunga collaborazione presso Yohji Yamamoto, Fujita guadagna presto il consenso degli addetti ai lavori internazionali, aggiudicandosi il “Tokyo Fashion Award” nel 2014 e, come uno dei vincitori di “Who Is On Next? Dubai” nel 2015; presenta le proprie collezioni in occasione della Paris Fashion Week. A Milano sfila durante la moda uomo S/S 18 ne La Fabbrica del Vapore, grazie all’aiuto di Camera Moda. Il suo stile fa tesoro della lezione del grande maestro, sviluppando un tailoring reinterpretato in chiave fortemente contemporanea, con un focus su tessuti di grande qualità e silhouette innovative.

Come trasformi l’idea tradizionale di eleganza maschile? Cosa sono lo stile e l’eleganza per te?

Non faccio molto riferimento allo stile italiano, non credo sia mio compito farlo. In ogni caso, ho sempre considerato il concetto di ‘eleganza’ nelle mie collezioni e non credo che lo stile coincida con il come vengono indossate. L’eleganza è insita in ognuno. Il gentleman che indossa un abito di tutto punto, come nell’Europa degli anni 30, è elegante, l’operaio in vesti da lavoro, è elegante. C’è una parola giapponese, ‘IKI’ (parola che riassume l’essenza della cultura giapponese in quanto racchiude in sé seduzione, energia spirituale, rinuncia) che credo si avvicini molto al concetto di eleganza.

Hai ricevuto supporto da Camera Nazionale della Moda? In che modo?

Era la prima volta che organizzavamo uno show a Milano, con un team molto piccolo e lavorare lì è stata una grande esperienza formativa per tutti noi. Siamo stati capaci di capire ciò di cui avessimo bisogno e ciò che invece non serviva. In quanto piccolo brand, sarebbe stato difficilissimo realizzare un intero show e in questo, il supporto di Camera Moda è stato essenziale. A sera ci siamo resi conto della fantastica esperienza vissuta e di quanto sarebbe bello tornare sulle passerelle milanesi.

Stai cambiando il fashion system milanese?

 Milano è un grande punto di riferimento nella storia della moda, e io vorrei superarlo. Non voglio realizzare capi ‘tradizionali’. Vedo molti giovani designer fare sfilate con capi street-style, ma lo stile di SULVAM è diverso. Non credo di suscitare grandi cambiamenti nella Milano Fashion Week, ma di certo eravamo lì per trasmettere qualcosa con la nostra sfilata.

Quali sono i tuoi 5 hot spot preferiti a Milano o in giro per il mondo?

Per lo shopping due destinazioni di riferimento per me sono: United Arrows One (Harajuku) e Dover Street Market a Ginza. Poi amo molto il vintage e tra le mecche da non perdere per trovare abiti e mobili speciali è lo store Jantiques nel cuore della shopping street Nakameguro. Per vivere invece la nightlife di Tokyo vi consiglio questi due club & disco a Shibuya: Vision e Contact.

United Arrows One, B1F-3F, 3-28-1 Jingumae, Shibuya-ku, Tokyo 150-0001, www.united-arrows.co.jp
Dover Street Market Ginza, 6 Chome-9-5 Ginza, Chuo, Tokyo 104-0061, ginza.doverstreetmarket.com
JANTIQUES, 2 Chome-25-13 Kamimeguro, Meguro, Tokyo 153-0051, www.instagram.com
Vision, B1F 2-10-7 Dogenzaka, Shibuya 150-0043, Prefettura di Tokyo, www.vision-tokyo.com
Contact, 2-10-12 Dogenzaka | B2F SHINTAISO BLDG No.4, Shibuya 150-0043, Prefettura di Tokyo, www.contacttokyo.com

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I 50 anni della Levi’s® Trucker Jacket Type III

La Trucker Jacket Type III è l’icona Levi’s® sin dal 1967 ed ormai è entrata nell’immaginario collettivo conquistando un pubblico estremamente ampio ed eterogeneo, senza distinzioni di età, classe o sesso; ciò che accomuna tutti è la voglia di indossare qualcosa che sappia esprimere la libertà di essere sé stessi. In occasione del 50° anniversario della Trucker Jacket, Levi’s® Italy ha scelto i Thegiornalisti, il fenomeno del nuovo pop italiano, per creare una capsule collection per celebrare questo iconico capo. La Band ha personalizzato la giacca con i simboli delle sue canzoni, creando un design che celebra il loro spirito romantico e quello del brand Levi’s®.
La Limited Edition Levi’s® Trucker Jacket Type III customizzata da Thegiornalisti è disponibile in esclusiva nello store annex della Rinascente di Milano piazza Duomo a partire dal 24 ottobre.

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IL MARCHIO LACOSTE INTERPRETATO DA MATHIAS AUGUSTYNIAK E MICHAEL AMZALAG

Per l’Autunno 2017, il brand LACOSTE si è affidato al duo di artisti grafici Mathias Augustyniak Michael Amzalag, i quali hanno ideato un alfabeto geometrico bicolore per reinterpreatare il coccodrillo più celebre del mondo. L’idea è estremamente innovativa: Lacoste, il coccodrillo per antonomasia, diventa ora un insieme di lettere che unendosi formano un coccodrillo. I due artisti, pur essendo affini a diversi mondi, dalla moda alla musica, all’arte e al teatro, amano soprattutto esprimersi attraverso l’alfabeto. Nel caso di Lacoste ne  hanno stilizzato la scritta: la L diventa la coda del coccodrillo mentre la E rappresenta la bocca aperta.
Per l’edizione limitata è stata pensata una versione “giorni della settimana” della polo unisex: 7 lettere LACOSTE e una lettera oversize per ciascuna delle 7 polo sempre decorate con il ricamo della parola LACOSTE al posto del coccodrillo.

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Ray-Ban clubmaster direttamente dagli anni ‘80

Ray-Ban è ormai alla quinta edizione del programma Reloaded, grazie al quale i clienti affezionati posso rivivere ricordi magnifici portati alla luce da modelli del passato riletti in chiave contemporanea. Questa volta Reloaded si orienta all’iconico modello Ray-Ban Clubmaster che arriva direttamente dagli anni ’80, riproposto ora con una montatura in acetato a doppio strato e lenti washed. Le esclusive combinazioni cromatiche contribuiscono a ridefinire questo modello leggendario, declinato in avana marrone su avana giallo, avana chiaro su corno beige e avana marrone su avana beige. Completano il look le nuove lenti washed, per un’estetica all’ultimo grido in puro stile Ray-Ban.

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Le nuove UltraRange Hi della Vans

Vans affronta l’inverno con un rifacimento dell’UltraRange, la nuova UltraRange Hi dal design innovativo: una nuova struttura high-top. Questo modello offre supporto e ammortizzazione alla caviglia, nonché estremo comfort e versatilità. Le principali caratteristiche sono la fodera calda e una tomaia in pelle scamosciata con trattamento idrorepellente antipioggia, un’intersuola stampata a compressione e una costruzione senza cuciture.
La collezione UltraRange sottolinea la mentalità ancora più aperta del marchio nel creare modelli che offrono comfort superiore, leggerezza, aderenza e maggiore flessibilità, il tutto combinato allo stile senza tempo di Vans.

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G-SHOCK The Social Project

G-SHOCK è fiero di presentare, in limited edition, il primo orologio realizzato insieme al suo pubblico. Si tratta del primo orologio social ispirato al mondo delle sneakers. Il progetto vede la partecipazione di un art director d’eccezione Surfa&Exo. I fan sono stati partecipi in tutto il processo creativo; il packaging dell’orologio rispecchia questo coinvolgimento: i nomi dei partecipanti al progetto sono incisi sulla scatola dando vita al collaboration model più social della storia. Con G-SHOCK The Social Project consumatore diventa un vero designer! La cassa del G-SHOCK The Social Project è quella del best seller GA-110. La tonalità rose gold riprende i trend delle collezioni sulle passerelle milanesi, mentre Exo ha ideato una grafica esclusiva ispirata al tema “Sneakerology”; i due infatti sono noti collezionisti di sneakers.

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LUMBERJACK PRESENTA LA MODULAR JACKET SYSTEM

Lumberjack lancia un nuovo rivoluzionario progetto per stare, nel verso senso della parola, al passo coi tempi; capita troppo spesso di essere colti di sprovvista dalle mutevoli condizioni climatiche. Come reagire? Attraverso la Modular Jacket System. Sono tre giacche compatibili, matchabili e indipendenti fra loro. Il primo strato è costituito da un piumino ultraleggero a cui l’uomo potrà sovrapporre una giacca water-resistant con cappuccio, e la donna una rain jacket con taglio trench. Infine, con l’intensificarsi dei freddi, sarà disponibile per l’uomo il classico giaccone in tessuto soft touch e per la donna un parka nel medesimo tessuto.

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Dainese Settantadue

Dainese svela il volto del nuovo marchio, che entra nella famiglia dei brand del Gruppo. Dainese Settantadue si presenta come l’interpretazione in chiave contemporanea della storia dell’abbigliamento motociclistico: capi autentici, avanguardistici, sofisticati, ineccepibili dal punto di vista della qualità tecnica e della cura dei dettagli.
Il nuovo brand si fa garante dei tre valori, storia, bellezza, contemporaneità che da sempre contraddistinguono Dainese, abbracciando ora un pubblico più vasto.
Il nucleo della collezione è la giacca di pelle, un evergreen che garantisce un’eleganza senza pari ma che è, allo stesso tempo, un forte richiamo al passato.

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RAPTUS AND ROSE ALL’ATELIER DI CAMPOMARZIO70

Campomarzio70, da anni punto di riferimento per gli amanti dei profumi di lusso, cambierà le vesti dei suoi due piani di atelier, ospitando le creazioni sartoriali di Silvia Bisconti e del suo brand Raptus and Rose. La collaborazione non nasce in maniera casuale, ma grazie a una condivisione di principi e obiettivi: entrambi i brand considerano le materie prime ricercatissime, provenienti da paesi lontani, i cardini imprescindibili della loro produzione, il tutto con l’intento di generare una vera esperienza sensoriale positiva: un’emozione. Entrambi fanno rivivere momenti del passato, Capomarzio70 attraverso l’olfatto, mentre Raptus and Rose attraverso capi sartoriali in piccole Edizioni Limitate e Pezzi Unici realizzati con ricami preziosi, tinture e stampe a mano.

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MOLESKINE PRESENTA LA FONDAZIONE MOLESKINE

Moleskine presenta la Fondazione Moleskine: un’organizzazione no-profit, che basa il suo intero operato sulla convinzione che un’istruzione di qualità sia fondamentale per generare un cambiamento rivoluzionario e positivo nella società del futuro. Oggetto di speciale attenzione sono le comunità soggette a deprivazione socio-culturale, alle quali l’istituzione si impegna a fornire strumenti didattici ed esperienze educative non convenzionali. L’idea è quella di formare un pensiero critico e di dare sfogo alla creatività.

La Moleskine Foundation è presentata durante la Creating Change, una settimana dedicata alla creatività in quanto generatrice di cambiamenti positivi. Una 5 giorni – dal 24 al 29 ottobre – che si  articola in mostre, talk, conferenze e premiazioni di start-up ad alto contenuto creativo e si tiene presso la nuova sede di Viale Piceno a Milano.

Dal punto di vista organizzativo la Fondazione Moleskine è nata indipendente dalla società madre; godrà semplicemente di un contributo finanziario e potrà avvalersi dei valori e dei progetti di lettera27, un ente no-profit con la quale Moleskine collabora da 10 anni, ampliandone il raggio d’azione su tre aree fondamentali, ossia istruzione innovativa, arte e cultura a favore della trasformazione sociale, del sostegno, della sensibilizzazione interculturale e dell’istruzione di qualità.

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New Balance x Woolrich 997

Il marchio di sneaker New Balance inizia una collaborazione con Woolrich, iconica azienda americana famosa per i suoi tessuti di alta qualità. Entrambe le aziende oggi sono note in tutto il mondo per i propri prodotti premium. La sneaker nata dalla collaborazione, una rivisitazione dell’iconico modello 997,  è realizzata in pelle nabuk di prima qualità ed è caratterizzata da alcuni dettagli tipici Woolrich, come la caratteristica lana, con cui sono realizzati tomaia, linguetta e dorso.
La New Balance x Woolrich 997 sarà in vendita presso selezionati retailer a partire dal 28 Ottobre, in abbinamento alla scarpa sarà possibile inoltre acquistare una coperta Woolrich.

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APRE AD OSLO IL PRIMO FLAGSHIP STORE TARGATO ROSSIGNOL

Inaugura ad Oslo, al numero 2 di Holmens Gate, il primo flagship store di Rossignol. Progettato dallo studio L+L architetti, lo store di 270 mq riflette i valori di autenticità, eleganza e audacia del brand, sottolineando il legame con la montagna attraverso l’uso innovativo di materiali tradizionali come il larice invecchiato, l’ardesia e il ferro nero e l’esaltazione di ogni dettaglio attraverso volumi moderni e sofisticati, illuminati da led grafici che evocano le tracce degli sci lasciate sulla neve. Un concetto di store di nuova generazione in grado di offrire ai propri clienti un’esperienza completa, grazie al design funzionale e ai moderni sistemi di acquisto omni-channel. Sarà infatti possibile acquistare secondo tre modalità: StoreToDoor, ordinando i prodotti in negozio e ricevendoli a casa, Click&Collect, acquistando i prodotti online e ritirandoli in negozio e Workshop, un servizio personalizzato di regolazione delle attrezzature. Sviluppato su due piani, lo store offre un dialogo continuo tra attrezzatura tecnica (presente al primo piano) e apparel (esposto al piano terra e comprendente le collaborazioni con Jean Charles de Castelbajac e Tommy Hilfiger) in uno spazio che, oltre ad essere il più grande aperto dal brand, è l’unico a contenere tutti i marchi prodotti e distribuiti dal Gruppo. Il flagship store si aggiunge ai 6 monomarca già aperti a Lione e nelle più esclusive destinazioni sciistiche in Francia, Svizzera e Italia – Chamonix, Megéve, Crans-Montana, St Moritz, Courmayer.

www.rossignol.com

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99objects:il collezionismo si fa arte da collezionare

99OBJECTS è il nuovo progetto di ricerca di Luciano Paselli e Matteo Tommaso Petri, conosciuti come i PetriPaselli, duo artistico bolognese nato nel 2007 le cui ricerche artistiche sono, da sempre, improntate sul collezionismo in tutte le sue varianti. Accumulare, raccogliere, catalogare sono forme diverse di una stessa passione, spesso ai limiti della patologia, attraverso cui approcciarsi al mondo e affermare se stessi. Il progetto, presentato il 26 ottobre al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, si sviluppa in tre direzioni diverse, nei mezzi e nelle modalità.

99OBJECTS-ON PAPER è il cuore di tutto: una proposta editoriale completamente autoprodotta, consistente in una collana di 99 libri, con cadenza quadrimestrale, ognuno dei quali avrà come protagonista una sola tipologia di oggetto da collezione. Si va dai posacenere ai portachiavi, passando per i bolli chiudilettera (simili ai francobolli, ma senza valore) scelti perché riflesso di una determinata area geografica o di un periodo storico. Il collezionismo selezionato dai PetriPaselli può essere definito minore, popolare, in cui l’oggetto viene collocato in un’asettica pagina bianca al fine di poter esprimere il proprio corredo estetico ed evocativo, a cui fanno eccezione alcune pagine in cui lo stesso interferisce con un contesto, producendo un corto circuito visivo. Il libro è esclusivamente fotografico, nessuna parola o carattere tipografico ad eccezione del titolo: 99Objects – issue 1/99 – Souvenir ashtrays. I posacenere, protagonisti del primo numero, erano tipici degli anni ’60/’70, prodotti a scopo pubblicitario o turistico. La collezione presentata è quella degli ultimi vent’anni di Rossella Ricci e conta più di 300 pezzi con soggetti turistici italiani, tra località di punta e altre minori. 99 soggetti diversi: 93 su sfondo bianco e 6 ambientati, rielaborando le storiche copertine della Domenica del Corriere, firmate dal noto illustratore Walter Molino.

99WORDS, al contrario, si sviluppa esclusivamente in forma digital e testuale, attraverso un blog in cui verranno pubblicati testi, già editi o realizzati da collaboratori, inerenti alla tematica del numero, al collezionismo storico, ai materiali, alle fabbriche che hanno fatto la storia del prodotto, ai collezionisti, alle fondazioni e collezioni private, all’antropologia. Una parte che rivela realtà parallele e vicine, indagando i contatti e l’esperienza dei due artisti.

99ART&DESIGN è invece la parte di produzione e vendita pensata in occasione dell’uscita dei nuovi numeri. Su www.99objects.it sarà infatti possibile, oltre a visitare la sezione blog/experience, acquistare i numeri pubblicati, opere d’arte a tiratura limitata, poster e oggetti di design pensati con grafici e designer.

Collezionismo, accumulo ed estetica del quotidiano tornano ad intrecciarsi nell’arte dei PetriPaselli al valore simbolico degli oggetti, fungendo da ispirazione e mezzo comunicativo e venendo espressi attraverso ricordi, raccolte e un enorme archivio di oggetti, decontestualizzati e capovolti, che divengono catalizzatori di esperienze ed emozioni. La loro arte è in grado non solo di suscitare epifanie, ma di rendere pubblica e condivisibile la memoria privata e personale di ognuno, provocando cortocircuiti visivi e di senso.

La presentazione del progetto avverrà giovedì 26 ottobre, alle 18:30, al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna.

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Disrupt the Future, Disrupt your Future!

Disrupt the Future” è la nuova piattaforma di comunicazione nonché headline della campagna F/W 2017-2018 targata Italia Independent. Un messaggio semplice diretto e dirompente, che implica la necessità di uscire dagli schemi, di mettersi in discussione e di rivoluzionarsi radicalmente. Lapo Elkann – Fondatore e Direttore Artistico di Italia Independent – interroga e si interroga: un flusso di coscienza personale e professionale sulla sua lettura ed intima interpretazione del concetto di “Disrupt the Future”.

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Katsuhiko Tokunaga: l’uomo che fotografa il cielo

Il suo nome, forse, non suonerà poi così noto al grande pubblico: eppure Katsuhiko Tokunaga, o più semplicemente “Katsu”, è un fotografo di aviazione militare che nel suo percorso professionale vanta una serie inenarrabile di successi e primati. Giapponese, classe 1957, Tokunaga si specializza in fotografia air-to-air fin dal 1978, anno in cui siede per la prima volta sul sedile posteriore di un United States Air Force T–33A Shooting Star.
Appassionato di aviazione fin dall’infanzia, ad oggi il fotografo registra più di 1.400 ore di volo, fra più di 50 paesi diversi, annovera collaborazioni con le più importanti compagnie di costruzione di aeromobili internazionali nonché un sensazionale portfolio di scatti di acrobazie aeree, avendo presenziato ad eventi e manifestazioni di molteplici team come la Royal Air Force o le Frecce Tricolori.
Senza aver mai finito di frequentare un singolo corso di pilot training, (e d’altronde come potrebbe, un uomo che viaggia per i cieli circa 300 giorni l’anno?) Tokunaga ha ribadito spesso che il suo mestiere è fatto di precisione, metodo e concentrazione: imparare a scattare in volo, è un’operazione che richiede tempo, prima che un attrezzatura di prim’ordine o uno smisurato talento creativo. Ci vuole dedizione e spirito di sacrificio, specialmente di questi tempi in cui il mercato si muove molto meno rapidamente rispetto a quarant’anni fa, si costruiscono assai meno aerei e rimanere in piedi, nel mondo dell’aviazione e delle professioni ad essa correlate, non è cosa semplice. Tokunaga ha inoltre pubblicato diversi libri, fra cui: “Smoke Trails: The last of the F-4 Phantoms” (a quattro mani con Jamie Hunter), “Super Blue” e “Top Teams“.

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UP TO THE CHALLENGE

Il brand Dockers® collabora insieme a Zach King, uno dei giovani filmmaker più promettenti d’America, per il lancio del progetto #GameChangersbyDockers. La creatività e gli effetti speciali di Zach entreranno a far parte, così, della campagna Dockers®. L’innovazione proposta dal brand è il nuovo Smart 360 Flex pant, adatto all’uomo che vuole essere elegante a lavoro e comodo durante tutta la giornata indossando lo stesso pantalone. Lo Smart 360 Flex è realizzato in tessuto stretch a 4 direzioni, con tasche di sicurezza nascoste e cintura elastica.
Una ricerca, quella di Dockers®, che ha sempre mirato a contenuti migliori, più divertenti e più innovativi da offrire al suo pubblico. Come ha fatto Zach King che, inseguendo il sogno giovanile di diventare un filmmaker professionista ed ora anche proprietario di una propria azienda produttrice, è apparso in noti spettacoli televisivi dove ha mostrato il contenuto magico e virale dei suoi video e ha prodotto contenuti per marchi internazionali come Disney, Nike e Coca-Cola.
Con #GameChangersbyDockers Zach e Dockers® invieranno un messaggio a tutti coloro che sono pronti ad accettare qualsiasi sfida per seguire i propri sogni.

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Fiorucci is back!

Nel 1967 Elio Fiorucci aprì a Milano il suo primo showroom, un piccolo spazio in Galleria Passarella pieno di colori, scoppiettante di musica e moda, ricco di energia: un luogo decisamente unico e originale, nel quale l’eccentrico stilista milanese aveva raccolto tutta la sua creatività e aveva dato vita ad un magico posto che ricordava Carnaby Street, nel cuore spumeggiante della Milano sessantottina.
Fu un successo internazionale, gli iconici capi vennero presi d’assalto da personaggi come Bianca Jagger, Andy Warhol e Grace Jones, tanto che ben presto fu la volta di un Flagship in Piazza San Babila, il negozio più bello che Milano abbia mai avuto.
Quello spazio è ancora vivo nella nostra mente: le magliette con gli angeli hanno fatto storia e anche le scatole di latta per contenerle sono tutt’oggi oggetti di culto. Poi, il declino decennale e la chiusura dello store sono ben noti nel mondo della moda, ma adesso – e finalmente – il marchio Fiorucci is back!
Una coraggiosa coppia di imprenditori londinesi ha, infatti, rilevato il brand e tutti i suoi must-have: disegni, bozzetti, campionari… e da lì ha iniziato a far risorgere quegli angeli dalle ali impolverate, dando vita ad un e-commerce, poi a un corner da Barney’s a New York e da Selfridges e infine, qualche settimana fa, precisamente il 16 settembre 2017, a un punto vendita Fiorucci a Soho, nel cuore di Londra. Un palazzo di quasi 500 metri quadri, all’angolo tra Brewer e Great Windimill Street, ex fabbrica di cioccolato, che ha ospitato una festa di inaugurazione con numerosi ospiti vip, dal nome “Resurrection Party”. All’interno una, “customization area”, in cui poter rendere unici i jeans e personalizzarli a piacimento, ricamandoli o decorandoli seguendo il proprio gusto, mentre si può gustare un cappuccino rosa da Fioruccino, il bar gestito da Palm Vaults, pieno di cupcakes di ogni tipo.
A 50 anni dalla creazione del brand, ecco che Fiorucci riprende vita, con quei capi che hanno fatto la storia della moda: oltre alle T-shirt stampate con i celeberrimi angeli, arrivano anche felpe, jeans effetto vinile, giubbini in pelle, cover per i cellulari e k-way antipioggia tutti, inconfondibilmente, fedeli alla concezione del genio dello stilista milanese, scomparso nel 2015. Una rinascita da rivivere anche nel libro – appena uscito – edito da Rizzoli, dal titolo “Fiorucci” e scritto da Sofia Coppola.

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LE PASSIONI @SIMONEDECHECCO

Da qualche parte nella campagna inglese, nascosto tra querce e larici, si erge il palazzo Penhaligon’s. L’atmosfera è frizzante, i domestici sono intenti a riordinare i saloni affrescati, le camere da letto ricche di ritratti di famiglia e l’enorme parco circostante: Lord George e il suo entourage sono in procinto di trasferirsi nella dimora di famiglia.
Penhaligon’s lancia la nuova collezione Portraits, immaginando una complessa e intricata storia famigliare, tra misteri e passioni, sentimenti e colpi di scena.
Una olfactory fiction, ricca di azione e insoliti protagonisti.
Le note del brandy, shaving soap e Tonka beans si alternano a scene mozzafiato, contraddistinte da powdery orris, narciso e giacinto per celebrare un vero British Affair.

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Altrient, non il solito integratore

L’azienda statunitense LivOn Labs ha lanciato Altrient, un innovativo integratore in gel che utilizza la nuova Tecnologia di Incapsulamento Liposomiale (LET) al fine di ottimizzare l’assorbimento dei nutrienti.
Altrient assicura che le sostanze nutritive contenute in una bustina, solubile in acqua, siano in grado di attraversare intatte il nostro sistema digestivo. L’innovazione è nei liposomi che incapsulano i nutrienti, proibendo agli acidi gastrici di attaccarli, così da poter entrare rapidamente nel circolo sanguigno e venire rilasciati nelle cellule.
La gamma proposta offre cinque formule, ciascuna volta all’incremento di differenti vitamine, acidi o sali minerali nel nostro corpo. La formula Altrient che ha riscosso più successo in America è stata quella a base di vitamina C, amata anche dalle celebrity come Gwyneth Paltrow, Courtney Kardashian, Justin Bieber e Suki Waterhouse. Questa nuova soluzione miracolosa ha dimostrato di incrementare l’elasticità cutanea del 60,8% in sole 12 settimane.
La presenza degli ingredienti più naturali e la facilità di assunzione, rendono Altrient un integratore sicuro per lo stomaco ed efficace per il miglioramento della nostra salute e della nostra bellezza.

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LA GOLF LE FLEUR BY CONVERSE E TYLER

Dopo il successo della scorsa estate con la Converse One Star, Converse e Tyler The Creator ripropongono una collaborazione per creare una Converse che abbia tutto lo spirito e l’irriverenza di Tyler: la GOLF le FLEUR. Insieme i due brand vogliono celebrare la libertà di espressione e di libertà nella scelta attraverso un design pensato per la strada. La nuova signature sneaker GOLF le FLEUR è un’ interpretazione audace dalla One Star con il logo/fiore di Tyler realizzato in premium suede. La Sneaker sarà disponibile in 3 colori, Jolly Green, Solar Power e Vanilla.
Oltre alla sneaker, Converse e GOLF le FLEUR* rilasceranno anche una quantità limitata di capi d’abbigliamento e di accessori GOLF le FLEUR* x Converse, che includono il bomber Sherpa, i pantaloncini Sherpa, il cappello da pescatore Sherpa, le felpe con cappuccio Essentials e una t-shirt caratterizzata dalle grafiche GOLF le FLEUR* in colori esclusivi.

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HUGO BOSS lancia la nuova idea di tailoring

Hanno chiamato una star del football come Mats Hummels, per dimostrare la versatilità del nuovissimo Boss Stretch Tailoring. Questo rivoluzionario completo maschile è l’ultimo arrivato nel guardaroba di Hugo Boss. L’abito combina l’eleganza di un vestito d’affari alla comodità della tuta in jersey. Il segreto è nel tessuto, anzi in due strati di tessuto elasticizzati che, appaiati, permettono la massima libertà di movimento, mantenendo inalterato l’aplomb del completo. L’esterno è realizzato con un innovativo 100% lana, con filo intrecciato in una struttura a molla. All’interno, la fodera è realizzata con una fibra stretch, che permette di ottenere prestazioni doppie. Il design ha un aspetto definito e sartoriale, unito a un comfort normalmente associato alla tuta in jersey. Gli abiti sono disponibili in differenti modelli: una linea dal taglio business color navy, un completo classico d’affari gessato e uno moderno bordeaux. Quest’ultimo è stato protagonista, insieme a Hummels, di una prestazione indoor tra palleggi e tiri in rete, assecondati dall’innovazione del Boss Stretch Tailoring.

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NUOVA RANGE ROVER: LUSSO SILENZIOSO

La Range Rover rappresenta indubbiamente un’esperienza unica e inconfondibile per guidatore e passeggeri. Da una visione più limitata che vedeva semplicemente la Range Rover come un mezzo per spostarsi tra città e campagna, oggi questa visione si è evoluta facendo di questo brand in leader indiscusso nel settore dei SUV di lusso. Range Rover non è solo un baluardo tecnologico ma è anche sostenibile grazie all’ introduzione di un sistema di propulsione ibrido plug-in. Ma c’è di più, novità nelle strutture dei sedili anteriori, abitacolo ridisegnato, il tutto per garantire comfort senza però penalizzare la capacità del vano bagagli. Inoltre è possibile collegare fino a 8 dispositivi grazie al Wi-Fi 4G. Il guidatore della nuova PHEV ha la scelta fra due modalità di guida: Modalità Parallel Hybrid (modalità di default) – che combina la propulsione elettrica con quella del motore a benzina e Modalità EV (Electric Vehicle) – che utilizzando la sola propulsione elettrica, servendosi dell’energia della batteria: una soluzione ideale per spostamenti silenziosi ad emissioni zero.
Comfort, design, eleganza, efficienza sono le parole d’ordine per Range Rover.

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L’animo poliedrico di The Magician

Se si parlasse di Stephen Fasano forse tanti non presterebbero attenzione, ma tutto cambia quando lo si chiama “The Magician”. Stephen, infatti, è un Dj belga di fama internazionale che, oltre a essere appassionato del suo lavoro, è anche marito e papà con un forte senso della famiglia. A renderlo noto ai più è stato il remix creato per Lykke Li “I Follow Rivers”, nel 2011 e per Clean Bandit “Rather Be”, nel 2014, ma la fama di The Magician non si limita solo a questo. Uno degli ultimi traguardi del Dj è stata la partecipazione di Potion, sua etichetta discografica, all’ultima edizione del Tomorrowland, il più grande festival europeo di musica elettronica, con un palco dedicato. Attratti dai suoi successi e dal suo forte senso dello stile noi di MANINTOWN lo abbiamo intervistato per scoprire qualcosa di più sulla sua vita e carriera in continua evoluzione.

Com’è iniziata la tua carriera?
È iniziato tutto quando mi è stato chiesto di suonare in un piccolo bar a Charleroi in Belgio. Ero già un Dj per amici, compleanni, piccoli party, ma in quel bar le cose diventarono serie. Mi chiesero di suonare tutti i sabati sera dalle 9 fino alle 4 del mattino (anche fino alle 6.00 qualche volta) da solo. In quel piccolo posto ho incontrato moltissime persone chiave che mi hanno aiutato a crescere e poi a spostarmi nella capitale, Brussels.

Ci sono persone a cui sei grato per la tua carriera?
A moltissime persone, ma in modo particolare a mia moglie Julie. Stiamo insieme da 12 anni e lei mi ha sempre supportato. Ha anche lavorato ufficialmente nel progetto, The Magician con me dal 2010. Ha progettato i miei primi costumi, disegnando i primi artworks di Magic Tape e tenendo d’occhio anche alcuni affari. Sta ancora facendo molto, le chiedo sempre sì o no, prima di pubblicare qualsiasi foto o video e lei è il primo orecchio per ascoltare e giudicare la mia musica. È un vero rapporto, profondo e sincero.

Come riesci aconciliare il lavoro e la vita familiare?
Come ho detto prima, mia moglie è coinvolta nel progetto, ma ora abbiamo una figlia quindi lei viene in tour meno e lavora da casa. Gestisco tutto in modo da godermi il mio lavoro e anche la mia vita privata. Sono in grado di fare entrambe le cose e a essere concentrato al 100% su ciascuna. Naturalmente, è abbastanza difficile quando sono costretto a stare lontano da casa per 2 settimane, mi mancano molto.

Hai appena lanciato il tuo nuovo singolo con TCTS e Sam Sure, ‘Slow Motion’. Come nasce questa canzone?
Io e TCTS eravamo in studio a Londra, per la prima volta insieme e Sam Sure è venuto a salutarlo perché si conoscevano. Gli abbiamo suonato la demo sulla quale stavamo lavorando, gli è piaciuta ed era come se dovessimo scrivere insieme la parte vocale. Questo è successo quasi un anno fa, da allora abbiamo composto e lanciato altri pezzi e, quando siamo stati pronti a renderla pubblica, abbiamo pensato che la produzione sembrasse vecchia e così abbiamo rielaborato ancora la traccia. Alla fine abbiamo fatto tre o quattro diverse versioni, prima di arrivare a quella finale.

Qual è stato il momento più emozionante della tua carriera?
Ce ne sono molti. La prima volta che sono andato in Giappone, quando sono stato chiamato per suonare al festival Coachella, quando abbiamo fatto Sunlight in studio con Olly Alexander di Years and Years. Poi sono stato il numero 1 in tutta Europa, con il mio remix di Lykke Li «I Follow Rivers» e quando abbiamo fatto la 500esima Essential Mix live a Liverpool per BBC Radio 1.

Quando hai capito di essere sulla strada giusta per il successo?
Quando vedo i risultati. Il mio obiettivo, però, non è avere successo, ma fare quello che mi piace, essere felice e rendere felici le persone intorno a me.

Una canzone che ti emoziona o ti ricorda un momento speciale?
Sebastien Tellier: La Ritournelle. Ricordo quando ho suonato questo disco e poi ho lasciato la cabina DJ per invitare Julie a ballare con me sul dancefloor. Non stavamo ancora insieme!

Quanto sono importanti la moda e lo stile nel tuo lavoro?
Lo stile definisce la tua personalità. Se hai personalità le persone attorno a te lo capiscono attraverso il tuo stile. Posso capire qualcuno dalla scelta delle sue scarpe. Oggi nel mondo della musica elettronica la maggior parte dei DJ indossano la stessa maglietta nera e i pantaloni neri.

Hai un brand preferito?
Sì, al momento mi piacciono Balenciaga, Martine Rose, Calvin Klein e qualche cosa di ACNE. Oltre a ciò, compro volentieri anche capi e accessori vintage. Di recente ho trovato un bellissimo parka arancione Ellesse 90, che sembra davvero un pezzo moderno.

Come ti piace cambiare il tuo look a seconda delle occasioni?
Prima suonavo con costumi fatti in casa, ma ora non più perché voglio essere più me stesso. Non sono interessato a indossare costumi, è solo importante non avere sempre lo stesso look, mi piace cambiare e avere vestiti diversi. Può essere uno smoking, una camicia, una maglietta o una felpa con accessori. Indosso gli stessi vestiti se sono con mia figlia, in volo, in studio, al ristorante o dietro la consolle.

Che sensazione hai provato partecipando a Tomorrowland, il più grande festival europeo?
È stato fantastico, ho avuto la possibilità di portare per la prima volta Potion sul nuovo palcoscenico di Tomorrowland ed era, sinceramente, quello più bello. È stato un grande successo e lo faremo ancora l’anno prossimo.

Sogni non ancora realizzati?
Mi piacerebbe vivere in Giappone per un po’.

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TUMI E RUSSEL WESTBROOK INSIEME PER UNA COLLABORAZIONE

TUMI, noto marchio americano leader nel settore business e travel realizza accessori designati per semplificare e arricchire ogni aspetto della vita in movimento. Praticità e design sono caratteristiche apprezzate anche da Russel Westbrook, playmaker degli Oklahoma e miglior giocatore NBA nel 2017. Il giocatore è un sostenitore del brand da anni e quest’anno ha deciso di lavorare fianco a fianco con il team TUMI per esprimere il suo spirito feroce e combattivo in una collezione. Traendo ispirazione Traendo ispirazione dalle collezioni TUMI esistenti (utilizzate da Westbrook per i suoi viaggi), è stata concepita una collezione composta da sei pezzi in nylon balistico, materiale altamente performante, nel colore rosso camouflage con inserti in pelle nera per l’intero assortimento. La collezione TUMI per Westbrook è composta da: International Carry-on, Double Expansion Travel Satchel, il Morrison e Warren Backpacks, Jetsetter Tote, Hanging Travel Kit e il Westbrook Dangler. Ogni prodotto della collezione presenta il mantra personale di Westbrook, “Why not?” fornendo così un reminder di responsabilizzazione e perseveranza.

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Ghurka SURPLUS LIMITED EDITION

Ghurka rappresenta ormai da quarant’anni un’istituzione della pelletteria americana top di gamma. Tutte le borse e gli accessori sono realizzati a mano e sono caratterizzati da uno stile viaggiatore, che aleggia tra Est e Ovest.
La nuova collezione per la FW17/18 è costituita da 25 modelli unici, borse Uomo, Donna e borse da viaggio, che propongono in modo deciso il patrimonio militare e l’estetica vintage tipica del brand americano. I pezzi dopo essere stati selezionati, lavati e trattati vengono arricchiti da applicazione patch, stencil di ispirazione militare. Ogni modello è un articolo one-of- a-kind, interamente trasformato, reinventato in USA, tra Los Angeles e New York, e riflette appieno l’estetica vintage fortemente radicata nel lusso senza tempo che è parte del DNA del brand.

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EDIZIONE LIMITATA DEL ‘FLACON H’ BY TERRE D’HERMÈS

Il ‘Flacon H’, grazie al contributo dell’artista irlandese Nigel Peak si rinnova stilisticamente introducendo l’elemento creativo del palazzo urbano. L’edizione limitata by Terre D’Hermès, disponibili nelle due scritture olfattive, Eau De Toilet e Parfum, presenta un gioco di linee che si intersecano e che sembrano proiettarsi verso l’infinito, lasciandoci sospesi tra cielo e terra. Le linee, incrociandosi, danno vita a dei grattaceli, e fanno intravedere la H del brand.
In particolare, l’ Eau de Toilet è caratterizzato da note amare e striate di arancia e pompelmo, odore opaco e freddo di silice, accenti briosi di pepe e bacche rosa, morbidi e voluttuosi effluvi di cedro dell’Atlante. Nel Parfum l’esuberanza 
e la vivacità del pompelmo e dell’arancia che dominano l’Eau de Toilette sono accentuate
 da una nota di Shiso: una pianta di origine asiatica.

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SOTTO UN’ALTRA LUCE: L’ALCHIMIA DI GIANFRANCO FERRE’

Le donne saranno sempre affascinate dai materiali preziosi e dalle lusinghe che risultano dal connubio tra il loro corpo e la lucente magnificenza dei monili posseduti: simbolo di ricchezza e prestigio, prima ancora d’essere rappresentazione della personalità e del sé. Nella storia, i gioielli e nei gioielli, un mondo. O meglio: il mondo, quello inimitabile di Gianfranco Ferré. Nell’austera Sala del Senato di Palazzo Madama, a Torino, dal 12 ottobre 2017 al 19 febbraio 2018 vanno in scena le sue creazioni più preziose nella mostra “Gianfranco Ferré. Sotto un’altra luce: “Gioielli e Ornamenti”, curata da Francesca Alfano Miglietti. L’esposizione – organizzata e prodotta da Fondazione Gianfranco Ferré e Fondazione Torino Musei – presenta in anteprima mondiale 200 oggetti-gioiello, che ripercorrono per intero la vicenda creativa del celebre stilista italiano, partendo proprio dall’arte del suo esordio, da quei primissimi successi come creatore di bijoux ed accessori che Gianfranco Ferré aveva ottenuto prima di fondare la società che porta il suo nome e di divenire direttore creativo di Christian Dior tra il 1989 e il 1996. Pietre lucenti, metalli smaltati, conchiglie levigate, legni dipinti, vetri di Murano, ceramiche rètro, cristalli Swarovski, e ancora legno e cuoio e ferro e rame e bronzo, secondo l’usuale confronto dello stilista con la materia, su cui interveniva direttamente, in tutte le sue identità e della sua elaborazione innovativa, a cui applica la coerenza e il rigore degli studi giovanili in architettura e design e attraverso cui si fa narratore. Gianfranco Ferré ha scelto negli anni una forma di creatività che sceglie l’ornamento e che fa dello stesso un rito antichissimo, un oggetto per il corpo che ne diventa quasi protesi, estensione, in una fusione tribale. Gli oggetti in mostra, realizzati per sfilate dal 1980 al 2007, sono infatti descritti come complemento dell’abito e suo accessorio ma vengono esposti insieme ad alcuni capi in cui, «è proprio la materia-gioiello a inventare e costruire l’abito, diventandone sostanza e anima. Potrei dire persino che, nella mia immaginazione, il gioiello mi aiuta a ‘costruire’ il corpo, a scolpirlo con nitore», come raccontava lo stilista stesso. Abiti e accessori: l’uno specchio e al contempo chiave interpretativa dell’altro. L’allestimento, realizzato dall’architetto Franco Raggi, si inserisce perfettamente nella linea narrativa dei monili, mediando tra la grandiosità dello spazio e la ricchezza dei gioielli, tenuti in penombra come fossero ancora visti attraverso gli occhi delle Madame che abitavano il palazzo alla luce fioca delle candele, e si risolve in sei strutture di ferro sopraelevate, arrugginite e brutalmente espositrici della loro povertà materiale. Ad ognuna di esse un nome legato ai quattro elementi naturali, visibili e invisibili, fisici e spirituali Acqua, Aria, Terra e Fuoco e all’Energia e Potenza contenute in essi e nient’altro. Un richiamo all’Arte Povera, nata proprio a Torino, che comprendeva il senso dei materiali sia dal punto di vista alchemico che in quanto essenziali per la vita. Creare, d’altronde, era per Gianfranco Ferré sinonimo di trasformazione e di azione sul mistero di quest’ultima, proprio come un alchimista.

Gianfranco Ferrè, Sotto un’altra luce

Torino, Palazzo Madama, dal 12 ottobre 2017 al 19 febbraio 2018

http://www.palazzomadamatorino.it/it/eventi-e-mostre/mostra-gianfranco-ferre-sotto-unaltra-luce-gioielli-e-ornamenti

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Lee e Ornamental Conifer: la limited edition tipografica

LEE, iconico denimwear USA insieme all’artista Brit Ornamental Conifer, noto per l’inserimento nelle sue opere di disegni, caratteri tipografici e colori vividi, lancia per l’autunno 2017 una limited edition. È per queste peculiarità dell’artista che LEE sceglie proprio lui per collaborare. La collezione propone sui classici modelli del brand, dal modello jeans e giubbino in denim Rider alle magliette, il claim ‘Think what you will’ e un pattern dedicato, i distintivi fulmini di Conifer, simbolo dello stile dello street artist.

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SAUCONY ORIGINALS E INNER INSIEME PER MILANO

SAUCONY Originals Italia e INNER. (Antonioli Milano) annunciano un’edizione limitata, la GRID9000 MILANO, una sneaker ispirata a Milano nelle forme e nei colori.  SAUCONY Originals è un brand nato nel 1898, che dal 2000 è distribuito anche in Italia, specializzato nella produzione di scarpe tecniche e sportive e in particolare nelle running shoes che assicurano elevate prestazioni. Antonioli INNER, fondato nel 1987 a Milano, apre uno store nel 2015 sui Navigli a Milano: un concept store che ospita una selezione di marchi sportswear, etichette indipendenti di moda e collezioni di sneakers in limited edition. Questi due brand, in collaborazione dello sneaker-expert Matteo Terruzzi, si sono uniti per dare un’esperienza tutto tondo di Milano; la tomaia, con sfumature beige, grigio, rosa e viola è un richiamo ai colori dei marmi del Duomo di Milano, il nero spruzzato quasi casualmente ne riprende la superficie irregolare. Infine l’oro e il verde delle “S” di Saucony  ricorda rispettivamente la statua della Madonnina e i portoni d’ingresso della Cattedrale.
A completamento del progetto, una special box contenente una collage di foto del capoluogo lombardo, un set di lacci, un foulard e un paio di calze.

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APOPHIS CLUB

APOPHIS CLUB, ha aperto ufficialmente a Milano in via Giuseppe Merlo 3 e vanta una politica members only.
Apophis è il primo club milanese di derivazione internazionale riservato ai soli soci, i quali potranno godere di un ambiente moderno e alla moda ma contemporaneamente discreto e confortevole. Il design, la cura dei dettagli, e la maestria dei bar tender renderanno unici i momenti sia di svago che di lavoro dei soci e dei loro ospiti.
L’atmosfera originale e moderna è garantita da un bancone bar realizzato in rame e allo sfavillante soffitto caratterizzato da un’installazione LED.
Il Club offre una drink list di oltre 600 etichette premium, servendo e rivisitando sia cocktail italiani che stranieri. E ora c’è da chiedersi: cosa fare per diventare soci? Il club manderà le prime membership card a una cerchia ristretta di persone. Successivamente, per diventare soci, bisognerà corrispondere una quota annuale, oltre ad essere presentati da un socio ed essere approvati da almeno altri due e dalla direzione del club.

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CENA DA “MILLE E UNA NOTTE” AL RISTORANTE RIAD YACOUT

Se siete stanchi del classico aperitivo milanese, allora il ristorante RIAD YACOUT vi offre una fantastica e genuina cena a buffet (€ 30 a persona, tutte le domeniche dalle 20.00 alle 22.00) proponendo le specialità della cucina marocchina e quelle della cucina tradizionale. La cena viene accompagnata da spettacoli dal vivo di Danza del Ventre, con a seguire straordinarie performance di air cirle e burlesque e, a concludere djset arabeggiante. Nato nel 2004, il Riad Yacout è un viaggio attraverso l’esotico Marocco, un viaggio che passa per il rito del tè alla menta, per arrivare al  narghilè e ai cocktail. La combinazione perfetta tra colori, suoni, luci, profumi e cibo regala una vera e propria sensazione di Marocco, insomma questo luogo incantevole è un’ottima soluzione per chi magari in Marocco non ha ancora pianificato di andare o di ritornare! Tra le proposte culinarie sottolineato quelle propriamente derivanti dalla cultura marocchina come il cous cous, la  tajine, la pastilla dolce e salata, il mechoui di agnello, e pasticceria a base di miele e mandorle.

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JORDAN BRAND – HOLIDAY ’17 COLLECTION

La HOLIDAY ’17 di JORDAN BRAND riprende sotto una luce diversa le icone del passato per dare forma al futuro della performance, spaziando dallo sportswear al training.
Vengono proposti una serie di modelli, per esempio le Air Jordan XI Win Like ’82 di un blu accattivante, che insieme alla Air Jordan XI Win Like ’96 in un rosso acceso, sono un riferimento alla carriera di Michael Jordan. La collezione propone anche le Air Jordan XXXII che prendono spunto dalla Air Jordan II, la prima sneaker di lusso nel mondo del basket. Una scarpa che rende l’atleta leggero, quasi capace di volare come Mike. A completamento della collezione troviamo il Jordan 23 Tech Vest, un gilet sportivo ma anche streetwear.

www.nike.com

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L’Open Golf d’Italia incorona Tyrrel Hatton

È andata al 26enne Tyrrel Hatton la 74esima edizione dell’Open Golf d’Italia, torneo della Rolex series con un montepremi di 7 milioni di dollari, che ha visto proprio nel weekend un’affluenza record di pubblico. A Monza l’inglese, fresco di vittoria anche all’Alfred Dunhill Champonship della settimana scorsa, si è aggiudicato la piazza d’onore solo all’ultima buca, con un -21 sul par, evitando quindi lo spareggio con Fisher e il thailandese Aphibarnrat; Hatton diventa, così, il primo giocatore ad aver vinto due tornei consecutivi dello European tour, dopo il coreano Wang che a maggio del 2016 si era aggiudicato l’Hassan 2 e il Mauritius Open.
Al secondo posto, a pari merito con -21, l’altro inglese Ross Fisher e il thailandese Aphibarnrat, che proprio all’ultimo si sono visti portar via l’opportunità di uno spareggio.
Deludente la prestazione della star del torneo in termini di ranking (5) Jon Rahm, autore di un ottimo finale di gara, ma solo 15esimo in 269 colpi. Molto staccato anche l’altro top player, Sergio Garcia (11 nel ranking mondiale), appena 30 esimo.
Solo sesto il “nostro” Francesco Molinari che, dopo un ottimo avvio (ha chiuso il giovedi con un -7 da applausi) e aver tenuto il secondo posto con Hatton fino a sabato, ha chiuso un po’ sottotono. Colpa di un quarto giro buono, ma non eccezionale risollevato nel finale con tre birdie alla 14, alla 17 e alla 18, quando però era ormai tardi. “Credo più che altro sia stata una questione di energie nervose: non partire bene, di nuovo, ha complicato la situazione e fatto svanire l’adrenalina” ha dichiarato l’ultimo vincitore del torneo italiano, confermando comunque un livello di gioco molto solido.
Se Chicco Molinari (18 nel ranking mondiale) ha in parte deluso le aspettative del pubblico, non si può dire altrimenti degli altri azzurri, in particolare di Nino Bertasio che ha chiuso decimo, guadagnandosi così la carta per il prossimo European Tour. L’azzurro, che sabato sera era “solo” 28esimo a -9, grazie a un ottimo ultimo giro dove ha messo a segno 5 birdie nelle prime nove buche, un altro alla 10 e un eagle alla 14 (portandosi addirittura -8), ha concluso la giornata con una bella e convincente rimonta.

Photographer| Fabio Gozzoli

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Cinecult: L’Uomo di Neve di Tomas Alfredson

Credit Cover_Jack English 

Neve sporca di sangue e una catena di delitti improbabili ed efferati legati a bersagli dalle complicate vicende personali. Questo e altro ancora nel nuovo ipnotico thriller ‘L’Uomo di Neve’ (The Snowman) diretto dal regista svedese Tomas Alfredson (che ha già firmato la regia de ‘La Talpa’) e distribuito da Universal Pictures che appassionerà il pubblico per la sua storia fatta di macabri delitti e di intricati misteri, tenendo lo spettatore col fiato sospeso fino all’ultima inquadratura. Se non siete troppo sensibili al macabro non resterete troppo colpiti dalle immagini di donne decapitate che di tanto in tanto costellano il film girato interamente in Norvegia e precisamente a Oslo, Bergen e nella zona di Rjukan. Nella pellicola ad alta tensione adattamento cinematografico del bestseller ‘L’Uomo di Neve (‘the Snowman’) dell’autore norvegese Jo Nesbø il detective Harry Hole(interpretato da un magnetico e scultoreo Michael Fassbender), un vero e proprio antieroe dipendente dall’alcool che si definisce nel film ‘un egoista’ ma in realtà aperto, leale e appassionato, deve affrontare il mistero di una serie di donne scomparse e un serial killer ossessionato dai pupazzi di neve che colpisce dopo la prima nevicata e che gli lancia delle esche indirizzandogli delle strane lettere che quasi anticipano i suoi crimini. Per condurre le indagini Hole si allea con la coraggiosa Katrine Bratt (Rebecca Ferguson della serie Mission: Impossible) piena di fiuto, grinta e talento ereditati dal defunto padre Gert Rafto (uno stagionato Val Kilmer ben calato nella figura dell’ex poliziotto dallo spirito randagio ma di grande intelligenza). Ineluttabilmente legato nella sua vita privata all’ex fidanzata Rakel Fauke (una romantica e molto bohémienne Charlotte Gainsbourg che porta la sua allure francese nel cast), Harry Hole è sulle tracce di uno psicopatico un po’ misogino certamente affetto da traumi. Nel cast anche Chloë Sevigny che fa un piccolo cammeo nel ruolo di Sylvia Ottersen, sorella di una delle donne vittime del maniaco, conferendo al film un’ulteriore nota di glamour. Nelle scene di maggiore tensione e pathos del film Michael Fassbender appare come un guerriero nella neve, immerso nei ghiacciai. Nel film emerge il suo grande spessore umano e la complessità del suo carattere condivisa con quello della Ferguson, che recita in modo convincente la parte di una poliziotta che non molla mai, sempre a caccia di indizi e nuove piste di indagine. Da segnalare la presenza di Martin Scorsese fra i produttori esecutivi del film e la brillante squadra che ha lavorato dietro le quinte fra cui il direttore della fotografia (dagli esiti molto felici nel film) il premio Oscar Dion Beebe. Thriller ‘bianco’ efficace e riuscito che lascerà il segno.

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MARCO CARTASEGNA: L’INFLUENCER MULTITASKING

Modello, blogger e influencer, ma anche imprenditore di successo e volto televisivo. A soli 27 anni, Marco Cartasegna, fondatore del blog YourGentleman, ha messo a frutto il suo Master in International Management con specializzazione in Digital Business, coniugandolo alla sua innata passione per la moda. Per questo, oltre ad essere socio della startup informatica iGenius.net, è anche tutor di stile ed esperto del mondo digital nel celebre programma pomeridiano di Rai2 Detto Fatto, dopo essersi fatto conoscere al grande pubblico per la sua esperienza come tronista a Uomini e Donne, in onda su Canale 5. MANINTOWN l’ha incontrato per voi.

Cosa o chi ti ha spinto ad aprire il tuo blog personale un paio di anni fa?
La mia voglia di mettere insieme i miei studi, in particolare il Master in Digital Business, con la mia passione per la moda, campo nel quale avevo comunque già accumulato esperienza, avendo fatto il modello durante gli studi. Ho quindi fatto un business plan e mi sono lanciato in questa avventura.

Cosa significa per te essere un influencer?
Avere un pubblico che per qualche motivo ti segua e soprattutto ti ascolti. Devi essere credibile nei confronti dei tuoi follower per essere un influencer, non basta avere grandi numeri. Si deve anche essere coerenti con quello che si comunica e con il proprio pubblico. Non pubblicizzo mai prodotti che non siano in linea con quello in cui credo io, sarebbe come tradire chi mi segue.

Tu stesso ti ispiri a qualcuno nella tua vita quotidiana?
Sicuramente ci sono personalità dal grande stile, non semplicemente nel look, ma in toto, che mi piacciono. Ad esempio, un grandissimo calciatore come David Beckham, che ha saputo essere uno tra i top player al mondo, maestro di stile e padre di una famiglia che sembra amarlo molto.

Qual è la tua più grande passione?
Oltre alla moda, il calcio. Ho sempre fatto molti sport, il tennis, ad esempio, è stato la mia vita durante il liceo, ma il calcio mi regala emozioni uniche. Ora sto cominciando con il golf, lo sport più completo che ci sia.

Per te avere stile è….
Lo stile, a differenza della classe, si può acquisire con il tempo, anche se molto più spesso è innato. Penso anche che lo stile evolva nel corso della vita di una persona, il fil rouge deve sempre essere il proprio gusto estetico, quello non si può acquisire, e fa anche sì che, quando lo stile cambia, lo faccia sempre senza snaturarsi.

Sei socio di una startup informatica, come riesci a conciliare le tue molteplici attività con il tuo ruolo di imprenditore?
È molto complicato! Non ho tempo di seguire quotidianamente la start up, anche se sta andando molto bene, abbiamo infatti raccolto 2,5 milioni negli ultimi mesi. Per ora mi dedico alla mia passione, la moda, ho diverse attività in cantiere che vorrei lanciare.

Recentemente sei entrato come tronista nel programma di Maria De Filippi Uomini e Donne. Parlaci di questa esperienza.
È stata una bellissima esperienza, la mia prima nel mondo della TV. L’ho fatta principalmente per curiosità. Mi hanno proposto di fare altri programmi da concorrente, ma ho declinato le offerte, al momento non mi interessa. Invece ho da poco cominciato Detto fatto sui Rai 2, esperienza molto interessante, perché mi mette alla prova nella conduzione al fianco di Caterina Balivo, in qualità di tutor di Digital, Moda e Lifestyle.

Un’esperienza che sogni di fare?
Il giro del mondo.

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Diesel e Street Fighter V si fanno guerrieri

Per celebrare il 30esimo anniversario del video gioco Street Fighter, ora Street Fighter V, Diesel e Street Fighter lanciano una limited edition di sneakers maschili, appositamente studiate per i guerrieri d’oggi, urbani e telematici. Cinque sono i modelli, ognuno dedicato a un protagonista della saga, Ryu, Chun Li, Nash, M.Bison, Birdie, con elementi e dettagli esclusivi.

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VENEZIA INTERNATIONAL TATTOO CONVENTION: L’ARTE SI FA SULLA PELLE

Dopo il successo delle precedenti edizioni, la Venezia International Tattoo Convention, torna in scena, dal 13 al 15 ottobre, al Centro Congressi del Russott Hotel di San Giuliano.
Nella laguna veneta si prevedono tre giorni di pura arte, in quella che è una delle manifestazioni settoriali più ambite al mondo, che acquista il suo prestigio non solo dalla varietà internazionale dei tatuatori presenti (selezione che avviene su invito personale) ma anche dal patrocinio ufficiale di Venezia, che si conferma ancora una volta Città d’Arte. Un evento che usa la pelle come linguaggio artistico e che prevede, oltre alla possibilità di farsi tatuare dai propri idoli, anche quella di assistere ai Tattoo Contest, che vedranno gli artisti sfidarsi ogni giorno a colpi di creatività, e di godere della musica di ABA, finalista della settima di edizione di XFactor, sul palco dell’area lounge esterna, attrezzata con maxischermi per non perdersi nessuna esibizione. Sul palco principale, una presentatrice d’eccezione: la pin-up, modella e performer torinese Bianca Nevius. In veste di ospite sarà poi presente, alla Venezia International Tattoo Convention, la famosa modella interamente tatuatua Riae, delle SuicideGirls, seguitissima sui social network con 2,5 milioni di followers.
Non solo tatuaggi, ma anche body painting: Ospite d’Onore e Madrina dell’evento sarà infatti Rabarama, artista italiana attiva nel panorama internazionale, grazie allo stile unico e riconoscibile dei corpi decorati che sarà presente sul palco sabato 14 ottobre, mentre su quello principale, ogni giorno, sarà possibile assistere all’esibizioni di Lela Perez, terza classificata ai campionati mondiali svoltisi in Austria nella categoria Fluo.
Un evento imperdibile che si focalizza sull’artista, la sua arte e la simbiosi tra lui e la persona che desidera avere sulla pelle un’opera unica ed irripetibile e che si conferma, anche quest’anno, una delle convention più amate dai tattoo-lovers.

Orari di apertura:

Ven – Sab – Dom dalle 12,00 alle 24,00
Ingresso giornaliero: full day € 20 – dalle ore 21,00 in poi 10€
Biglietti acquistabili solo direttamente in Convention.
Per i ragazzi fino a 13 anni è previsto l’ingresso gratuito se accompagnati da un genitore.

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NAN GOLDIN, LA BALLATA DELLO SCANDALO

Ci si ritrova al buio nel piccolo anfiteatro realizzato dalla Triennale di Milano, in un’intimità rapida a nascere e temporanea, come fosse una cena da amici al ritorno dalle vacanze, seduti sul divano a guardare le diapositive del viaggio, che in questo caso mostrano l’opera ‘sacra’ di Nan Goldin. Quella che passa sullo schermo è la passione ardente delle New York, Boston, Londra e Berlino degli anni ’80 vissuta da artisti, artistoidi, musicisti, attori incontrati nella frenesia dei grandi cambiamenti e dagli uomini e le donne con cui Nan Goldin, dai diciassette anni, ha condiviso il quotidiano. Il racconto spietato e sincero, disperatamente malinconico, attraversa la droga, l’omosessualità, l’alcool, la violenza, e poi la morte per Aids di molti di quei protagonisti, la maternità, la tenerezza del sesso e l’ossessione che si trascina, nascosta. Presentata alla Triennale di Milano e promossa dal Museo di Fotografia Contemporanea, ‘The Ballad of Sexual Dependency’ è il manifesto brutale di una passata realtà americana, esposta senza filtri, che trascina lo spettatore in un’esperienza immersiva al limite del voyeurismo, in cui l’arte non solo imita la vita ma se ne fa specchio e ingranditore. Un diario visivo autobiografico e universale sulla fragilità degli esseri umani avviato agli inizi degli anni Ottanta, composto da 700 fotogrammi montati in un video di 42 minuti con una colonna sonora accuratamente selezionata che vede, tra gli altri, i Velvet Underground, James Brown, Nina Simone, Charles Aznavour e Petula Clark.  La sua è una fotografia istintiva, incurante della bella forma, che va oltre l’apparenza, verso la profonda intensità delle situazioni, senza mediazione alcuna. Il volto di lei violaceo e gonfio, pestata dal fidanzato, e le feste nei minuscoli appartamenti in cui si balla e ci si inietta eroina, i momenti di solitudine davanti allo specchio e i letti sfatti dal sesso. Foto impudicamente reali, goffe e sfocate che con la loro imperfezione riescono a rappresentare un mondo sì minuscolo e a sé stante, ma universale, in cui si sospende ogni giudizio nel riflesso del proprio vissuto.

NAN GOLDIN

‘THE BALLAD OF SEXUAL DEPENDENCY’

LA TRIENNALE DI MILANO

19 SET – 26 NOV

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Moleskine celebra il denim

Moleskine si rinnova e celebra il denim, un tessuto che ha attraversato le più disparate epoche; era indossato dai marinai genovesi, e passando per i bohemien è arrivato immutato fino a oggi. Il denim è pensato per essere una tela grezza su cui ricamare il proprio stile. La collezione presentata da Moleskine, marchio divenuto leggenda grazie alla riproduzione dei taccuini di artisti e intellettuali come Van Gogh e Ernest Hemingway, è costituita da 4 taccuini rilegati in denim, ognuno con una citazione differente che esprime i valori impersonati da questo tessuto e condivisi da Moleskine: esplorazione, avventura, creatività, originalità.

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Anche il turismo si fa “sostenibile”

Tre itinerari di “viaggi responsabili”, per conoscere e indagare nel cuore dell’Africa. Sono le nuove proposte per l’autunno e per il periodo natalizio, del tour operator Evolution Travel.
Quindici giorni per scoprire il Kenya, partendo dalla sua capitale, Nairobi, tra progetti di comunità, etnie leggendarie e natura selvaggia; o in una delle maggiori metropoli africane del Senegal, a Dakar, tra parchi e progetti solidali, e infine in Madagascar, tra cultura e tradizione di un’isola Continente, culla di un antico proverbio che promette: “ciò che l’occhio ha visto, il cuore non dimentica”.
Il concetto di turismo sostenibile indica un modo di viaggiare “nel rispetto del pianeta”, che non alteri l’ambiente e non ostacoli lo sviluppo di altre attività di tipo sociale ed economico. Un concetto in linea con l’Assemblea dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, che ha definito il 2017 come “l’Anno internazionale del turismo responsabile per lo sviluppo, per favorire l’ambiente e le economie in difficoltà.”

www.evolutiontravel.it

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“SHE TOOK A LONG COLD LOOK AT ME” BY MARA ZAMPARIOLO

Cover_Trousers ACNE

Photographer:Mara Zampariolo
Stylist: Nicholas Galletti
Groomer: Arnaud “Heroeshair” Boujon @ Franck Provost
Models: Adrien Jacques @ NewMadison; Charles Leto @ 16MEN

CENTO COLPI DI PETTINE (DA BARBA)

In questi anni in cui ai barbieri è stato riconsegnato il loro ruolo di veri artigiani si è assistito alla nascita di nuovi punti di riferimento per il men’s grooming e all’evoluzione di saloni storici che hanno affinato la propria arte nel soddisfare anche il cliente più esigente. A Milano, il barbiere è ormai un must per l’uomo di oggi: che sia per farsi ridisegnare la lunga barba da ‘hipster’, per la cura dei baffi o per una rasatura completa in stile americano, sono sempre di più gli uomini che si affidano alle mani di barbieri esperti in quello che, più che un semplice rito quotidiano, è divenuto sempre più un rituale di benessere per abbandonare la stanchezza del giorno e sentirti parte di un vero e proprio gentleman club.  Dalle ispirazioni nordamericane a quelle gipsy ogni salone ha una propria caratteristica identità che ne rinforza non solo il prestigio ma anche la sensazione, nel cliente, di far parte di un luogo unico.

Ecco i cinque saloni scelti da ManInTown per voi!

1 – GUM SALON
Lo storico salone, che prende il nome dalla brillantina in voga negli anni ’50, nasce nel 2009 e ha inaugurato l’anno scorso la sua nuova location in Corso Italia 46, infondendo la sua anima rock’n’roll a un elegante appartamento dei primi del ‘900. “Le nuove tendenze barba stanno portando sempre di più ad un mood, No Beard. La barba lunga, ormai, sta lasciando spazio a baffi curati, barbe corte e definite o addirittura completamente rasate. Il tutto ovviamente abbinato al giusto taglio di capelli, racconta Stefano Terzuolo, fondatore di GUM e brand ambassador di Braun che, insieme al suo team, lavora per reinterpretare creativamente stili innovativi, dal taglio alla barba, e per ricercare colori, sfumature e tonalità personalizzate in grado di valorizzare l’unicità di ogni cliente.
gumsalon.com

2 – ROOTS – HAIR & TATTOO
Roots – Hair & Tattoo, trasferitosi da poco in Corso San Gottardo 3, è un salone dallo stile rètro, curato in ogni minimo dettaglio dagli hairstylist e tattoo artist che vi lavorano per creare uno spazio intimo e dare l’idea di casa, così che ogni cliente possa sentirsi da subito a proprio agio.
All’interno del salone è inoltre possibile trovare in vendita prodotti esclusivi, limited edition, capsule di designer – emergenti o affermati – e oggetti personalizzati. Sulle pareti si alternano oggetti di design e immagini di icone tatuate, e anche ex voto, mentre e un’accurata selezione di libri aiuta a creare quel mix di passato e presente, capace di regalare un’esperienza indimenticabile a chi sceglie di affidarsi al team di Roots.
www.rootsmilano.com

3 – TONSOR CLUB
Nato nel 2016 dalla mente di Stefano Piuma e Mauro Bellini (già menti creative di Les Garçon de la Rue, storico salone di parrucchieri), il Tonsor Club, in Via Palermo 15, è uno spazio interamente votato alla cura dell’uomo contemporaneo, in cui è possibile dimenticarsi almeno per un po’ dei problemi quotidiani, sorseggiando un drink e sfogliando un buon libro, mentre si ascolta un brano jazz e si vive la tradizione più antica della barberia. Non a caso il nome latino ‘tonsor’ designa un ‘barbiere’, inteso come punto di ritrovo maschile in cui condividere la quotidianità d’ognuno. Il Tonsor Club non è solo un posto in cui sentirsi a casa, ma a cui appartenere, come nei più famosi gentleman’s club.
tonsorclub.com

4 – BULLFROG – MODERN ELECTRIC BARBER
Bullfrog è uno dei barbershop di Milano tra i più conosciuti punti di riferimento per il cultori del grooming. Nato nel 2013 da Romano Brida – che dopo un viaggio a New York ha importato il concept dei barber shop – offre alla propria clientela non solo un servizio di alta qualità, in un ambiente che è un mix tra quello della tradizione italiana e le atmosfere dei barber shop “di strada” nordamericani, ma anche una linea di prodotti e accessori che fanno del grooming un vero e proprio culto di lifestyle. Oltre al locale storico in Via Thaon de Revel 3, a Milano sono stati aperti altri tre store in Via Dante 4, Piazza Alvar Aalto e Largo La Foppa 4.
www.bullfrogbarbershop.com

5 – BARBERINO’S – CLASSIC ITALIAN BARBER
Dalle maniglie in ottone a conchiglia al profilo dei grandi specchi, dalle linee rètro dei mobili ai pomelli dei lavandini in ceramica: da Barberino’s tutto è avvolto nel verde, capace di ispirare calma ed eleganza e di richiamare i mosaici dei lussuosi boudoirs degli alberghi di inizio ‘900. Qui i clienti possono riscoprire i rituali, le gestualità e le autentiche abitudini del “men’s grooming”, dalla rasatura con panni caldi ai trattamenti purificanti e rivitalizzanti per il viso, oltre ovviamente al classico taglio di capelli, vivendo la sognante atmosfera di una volta. Gli store sono presenti in Via Cerva 11 e in Corso Magenta 10.
www.barberinosworld.com

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LEVI’S®: La giacca di jeans compie 50 anni

LEVI’S® ha collaborato con 50 icone e influencers per celebrare l’anniversario e raccontare la storia di uno dei capi più iconici dell’abbigliamento americano – la 70505 Trucker Jacket Type III –  oggi conosciuta come la giacca di jeans.
1967, San Francisco. Durante la Summer of Love George Harrison indossa la Trucker Jacket Type III, che diventerà rapidamente un’icona di stile e simbolo della rivoluzione culturale.
Dietro a una grande nascita c’è sempre una grande tempesta; l’unione del movimento giovanile, l’esplosione del rock’n’roll e le scelte stilistiche come segno di ribellione furono il background che permise alla Trucker Jacket Levis® di diventare un’icona.
Cinquanta anni dopo, per celebrare l’anniversario e lo spirito “do it your self” la Trucker Jacket è stata reinterpretata da  50 personaggi internazionali, tra i quali: Justin Timberlake, Snoop Dogg, Karlie Kloss, Solange, Karla Welch.
Alla Levi’s® Haus di Los Angeles è iniziato così il nuovo capitolo della Trucker Jacket, con un esclusivo party e DJ set di Snoop Dogg ed esibizioni live di Chance the Rapper e Solange, ma le vere protagoniste della serata sono state le 50 Trucker Jacket customizzate.

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Tutte le sfaccettature dell’arte nel nuovo spazio maiocchi

Arte, design e moda si incontrano nello Spazio Maiocchi, il nuovo “social space” e centro culturale situato nel cuore di Porta Venezia, a Milano, che aprirà le porte al pubblico domani 11 ottobre 2017. Il progetto è nato dalla sinergia tra Carhartt WIP, azienda leader statunitense e pioniera dell’abbigliamento da lavoro, e Slam Jam, un brand con la spiccata passione per la musica, lo sport e le arti. Lo spazio copre tutto il piano terra di un ex edificio industriale di oltre 1000 metri quadri, completamente rinnovato dallo studio d’architettura andreacaputo.com, che ha ridefinito gli spazi, sviluppandoli attorno a volumi zincati, con particolare attenzione alla flessibilità e alla leggerezza. L’identità visiva di Spazio Maiocchi, invece, è affidata al rinomato studio di art direction Bureau Mirko Borsche, con base a Monaco di Baviera.
Questo centro interdisciplinare ospiterà per l’occasione gli spazi espositivi della rivista d’arte KALEIDOSCOPE e della galleria e casa di design Plusdesign, che propongono mostre e contenuti speciali nell’ambito rispettivamente dell’arte contemporanea e del design. KALEIDOSCOPE propone la prima mostra personale in Italia di Darja Bajagić, una giovane artista montenegrina di 27 anni, e una serie di commissioni della pioniera della pittura airbrush giapponese Harumi Yamaguchi, mentre Plusdesign introduce Rug Trip I, il primo episodio di una serie dedicata al tema del viaggio e al potere comunicativo dei tappeti, i cui disegni raccontano le esperienze vissute.

spaziomaiocchi.com

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La Sky Spa si prende cura dell’uomo

Nell’ottica della bellezza che non ha genere, all’Hotel Terme Merano, nella nuovissima, Sky Spa, ci si prende cura anche del benessere e della bellezza dell’uomo grazie agli esclusivi trattamenti studiati appositamente per il viso maschile. Per avere un viso rilassato, luminoso e giovane ci si può affidare a tre trattamenti: lo Scalp Treatment Men, un massaggio alla testa, il Radiant Eyes Men, che agisce sul contorno occhi, e infine il Men Power che ha una funzione idratante.

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ARTE. L’IO SECONDO NICOLA GOBBETTO.

Nicola Gobbetto, sviluppa la sua produzione attorno alla ricerca dell’Io. Per l’artista multimediale, nato e residente a Milano e laureato alla Accademia di Belle Arti di Brera, l’io incarna la soggettività, particolare pensiero e momento in cui pensante e pensato si fondono. Questo rappresenta il fondamento su cui si è sviluppato il pensiero occidentale, sia nell’arte che nella filosofia. È proprio da questa insistenza sulle attitudini individuali e sulla riflessione delle condizioni prime dell’esistenza, che prende vita la produzione ancestrale di Nicola Gobbetto. La sua galleria di riferimento è la Fonti di Napoli. Le sue opere concettuali possono essere considerate opere d’arte e anche dichiarazioni teoriche sull’arte: l’artista lavora non solo con le forme, ma anche con i significati dietro di esse. Dall’osservazione del mondo e ispirandosi a narrazioni fantastiche, alla mitologia, al cinema e allo sport, la produzione di Gobbetto varia dalla pittura al video, dall’installazione alla scultura, dalla fotografia al collage digitale. Nel 2017 ha tenuto due mostre personali presso la galleria Davide Gallo (“HANDS UP, HANDS TIED“) e allo spazio no-profit Dimora Artica (“ALL YOU CAN EAT” curato da Andrea Lacarpia). Gobbetto ha vinto diversi premi internazionali durante la sua fulgida carriera: Premio Salon Primo, nel 2003; Concorso Prada Manga, nel 2011 e “100x100x100” a Sorrento, nel 2012. In particolare, il contest della leggendaria holding meneghina, che all’epoca scelse il linguaggio dei manga per intessere un dialogo tra giovani generazioni di artisti, fu vinto da Nicola Gobbetto grazie alla creazione del personaggio chiamato Pradarella, a cavallo tra lo sci-fi a stelle e strisce e l’action toy. Tornando alla sua ultima personale nominata “All you can eat”, diciamo che Nicola Gobbetto ha esaminato il processo di antropomorfizzazione dello spazio e degli oggetti compiuto dalla mente umana, confrontandoli con il corpo. Il progetto è pieno di simboli e metafore, processo biologico e immaginazione, ordine e disordine: tutti insieme in un processo di trasformazione. Nella mostra sono rappresentati la sessualità, lo sport e la creazione artistica nelle loro sfide con il corpo: Gobbetto ha esaminato il processo prima della nascita di un’idea. “All you can eat” parla della necessità bulimica che spinge l’umanità alla ricerca dell’autodeterminazione e del piacere. Dopo aver esaminato il percorso iniziatico dell’eroe nella personale “Hands up, hands tied” alla Galleria Davide Gallo, l’artista ha portato allo stesso livello la sessualità, lo sport e la creazione artistica nelle loro sfide con il corpo. La traduzione dei processi biologici, attraverso ciò che viene dall’esterno in energia vitale e quella operata dalla mente in nuove icone e immagini, è stata l’ultima visione di Nicola Gobbetto. Il suo lavoro ruota attorno al mondo magico e all’immaginazione collettiva gestita dai media e dalla mente umana, sempre in funzione del concetto iniziale di fusione tra pensante e pensato, su cui l’arte indaga da quando ha memoria.

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New Era lancia Night Ops, ispirata all’addestramento militare notturno

New Era, azienda che dal 1920 realizza berretti da baseball di tutte le squadre della Major League americana, lancia Night Ops, un pack camouflage heavy duty, con innovativi dettagli riflettenti che prende spunto dall’addestramento militare notturno.
La collezione, disponibile nei negozi e online da Ottobre 2017, si compone di cappellini, capi di abbigliamento in pile tecnico e un parka idrorepellente e adatto ad affrontare condizioni atmosferiche problematiche, disponibile in due varianti di colore.
I cappellini seguono il tema del camouflage riflettente, con i modelli 59FIFTY, 9FIFTY e 9FORTY e con la innovativa silhouette 9 a cui fanno capo i nuovi TWENTY9, THIRTY9 e FORTY9, dalle forme lineari, tessuti morbidi al tatto e linee strutturate e destrutturate, ispirati ai berretti usati per la corsa.

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INTERVISTA A TUTTO CAMPO CON LE STELLE DEL TRENTINO VOLLEY

Punte di diamante della Diatec Trentino e della Nazionale Italiana di volley, Filippo Lanza e Simone Giannelli – reduci dall’argento conquistato alla Grand Champions Cup 2017 – si stanno preparando ad affrontare la Sir Safety Conad Perugia, nella semifinale di Supercoppa, fissata per sabato 7 e domenica 8 ottobre all’Eurosole Forum di Civitanova Marche. Filippo, veronese di nascita, è “l’orgoglioso” capitano della squadra trentina, come si legge sul suo profilo Instagram, mentre Simone, bolzanino di soli 21 anni, si è già distinto in Giappone, vincendo il riconoscimento come miglior palleggiatore.
MANINTOWN li ha intervistati, facendo risaltare non solo la loro grande passione per lo sport, ma anche quella per lo stile.

Quando avete iniziato a giocare a pallavolo?
FL
: Ho iniziato a 14 anni. Prima giocavo a rugby, poi mio padre, che giocava a pallavolo, mi ha convinto a provare. Mi è piaciuto, mi sono trasferito subito a Trento e da quel momento non ho più lasciato né la città né la pallavolo.

SG: La prima volta che ho giocato a pallavolo è stato a Bolzano, la mia città natale. Mia sorella giocava in serie C e io andavo sempre a vedere le sue partite, anche se facevo tutt’altro, giocavo a calcio, a tennis e sciavo. Tuttavia, in prima media ero già alto per la mia età e, guardando mia sorella, ho voluto provare anch’io, mi è piaciuto, e piano piano ho lasciato gli altri sport per dedicarmi completamente alla pallavolo.

Qual è il ricordo più emozionante della vostra carriera?
FL: Sicuramente quando Trento ha vinto lo scudetto, tre stagioni fa. È la soddisfazione più grande che ho avuto dal punto di vista del club, poi ovviamente c’è l’argento di Rio, che è stato il massimo. Avevo detto che se avessimo vinto l’oro avrei smesso, e ci sono andato molto vicino. Avrei lasciato la Nazionale, perché credo che la medaglia d’oro sia l’obiettivo più grande a cui un giocatore possa ambire. Era talmente tanta la voglia di raggiungere questo traguardo che ho fatto questa dichiarazione, e l’avrei anche mantenuta.

SG: Sicuramente quando è caduta l’ultima palla durante la semifinale delle Olimpiadi. È stato un momento emozionante che mi porterò dentro per tutta la vita.

Quali sono le vostre altre passioni?
FL: Nel tempo libero mi piace viaggiare molto, visitare diversi luoghi. Ho girato parecchio il Trentino, le sue montagne, i laghi, amo soffermarmi nella natura. Mi piace leggere, poi seguo dei corsi di marketing, per avere una formazione non solo pallavolistica, ma anche tecnica per quello che saràil mio futuro.

SG: Una mia grande passione è viaggiare e, anche se ho poco tempo per farlo, appena ho una settimana libera cerco sempre di girare, di vedere il più possibile. Mi piace molto One Piece, un manga giapponese, e anche studiare, infatti frequento l’università. Amo leggere e imparare cose nuove.

Il viaggio più bello che avete fatto?
FL: Per lo più i miei viaggi sono legati all’attività pallavolistica, perché non abbiamo molto tempo libero a disposizione, quindi tante volte sfrutto il fatto di essere via con la Nazionale per visitare tantissimi posti belli. Mi sono soffermato particolarmente in Giappone, in cui siamo stati tre volte, e abbiamo avuto l’opportunità di vedere diverse città, tra cui Tokyo e Osaka, le più belle

SG: La seconda volta che sono andato in Giappone, non so come, le persone di lì hanno scoperto che sono appassionato di One Piece e ho ricevuto tantissimi regali su questo tema, dai pupazzi ai manga scritti in giapponese. È stato bello.

Un rito scaramantico o un oggetto che portate sempre con voi?
FL: Non sono scaramantico e non ho un rito particolare, non credo neanche nel malocchio, anzi, mi piace cambiare spesso e provare cose nuove. Un “rito” abituale, che mi carica prima di una partita, è ascoltare musica di vario genere, spaziando dal metal più pesante all’hip-hop e al rap.

SG: Sinceramente no, prima ero più scaramantico, ma col tempo ho imparato che non serve poi così tanto. Di solito, prima di una partita, ascolto musica, ma è più per trovare la concentrazione che per scaramanzia.

Il rapporto con la moda?
FL: Mi piace, la seguo, mi tengo aggiornato sulle tendenze e seguo le persone che hanno i miei stessi gusti, più sullo stile skater che snob. Vesto principalmente capi larghi, maglie e pantaloni comodi, secondo uno look da “ragazzo di strada”, underground.

SG: Mi piace la moda, cerco sempre di piacere prima di tutto a me stesso, poi anche agli altri.

Qual è il capo d’abbigliamento che più vi rappresenta?
FL
: Abitualmente indosso il classico jeans a vita bassa e magliette larghe e lunghe, in stile americano. Mi piacciono anche i cappelli, nell’ultimo periodo sto indossando una linea, ninesquared, (www.ninesquared.it; instagram.com/ninesquared) che stanno creando dei ragazzi pallavolisti e che vuole cambiare il concetto della pallavolo, renderlo un po’ più figo e meno vecchio. Stanno lanciando dei prodotti veramente di qualità e belli, proprio sull’impronta di uno stile americano, simili a quelli della Nike, che indosso spesso. Anche altri due miei compagni, Luca Vettori e Matteo Piano, con Brododibecchi hanno creato dei bei capi, con una storia dietro, con passione e con l’intento di aiutare.

SG: Mi piace molto indossare i maglioncini.

Un sogno nel cassetto?
FL: Aprire un chiringuito, un baretto, davanti a una spiaggia in Spagna e vivere di passione, di sole e di mare, di quello che mi è mancato e mi manca, in questa vita dove non ho molto tempo libero o vacanze. Il mio sogno è di realizzarmi in questo modo.

SG: I sogni sono tanti, come è giusto che sia, ma preferisco tenerli per me e sperare che un giorno si realizzino.

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SUNDEK PER DIADORA

Sundek, famoso marchio sportwear e simbolo del surf, ha intrapreso una collaborazione con Diadora, nome storico della calzatura e dell’abbigliamento Sport e Lifestyle, per la creazione di una nuova Capsule collection. Gli immancabili protagonisti sono ovviamente l’arcobaleno, segno distintivo di Sundek, e il saper fare nel mondo sportwear di Diadora, il tutto esaltato da colori vitaminici in uno stile metropolitano.
Caratterizzata da un’anima quasi irriverente, la capsule prevede due total looks, uno a base bianca e l’altro blu.

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Valentino Noir Absolu

Valentino Parfums svela due intime evoluzioni delle classiche profumazioni della griffe: Valentino Donna Noir Absolu e Valentino Uomo Noir Absolu.
Sonia Constant, naso talentuoso della storica azienda Givaudan che produce profumi dal secolo scorso, ha contrapposto nella versione femminile la nota speziata del pepe nero a quella conturbante della rosa.
Nella fragranza maschile Sophie Labbé, premio François Coty nel 2005 come miglior artista profumiere dell’anno, reinterpreta invece il legno di sandalo, la cannella e il pepe con l’Iris, firma dei profumi Valentino.
L’atmosfera notturna delle immagini scattate dal fotografo Alasdair McLellan emana un’eleganza moderna che pervade tutta la campagna Noir Absolu.
I protagonisti della campagna sono i modelli Clément Chabernaud e Maartje Verhoef. La coppia condivide un’irrefrenabile intimità, entrambi trasportati dall’emozione e dalla poesia ma agendo ognuno in maniera provocatoriamente indipendente, come le due profumazioni che, pur non essendo vincolate l’una all’altra, insieme incarnano il desiderio, intenso e prezioso.
Le fragranze Valentino Absolu sono racchiuse in un flacone color ebano lavorato in vetro a rilievo con motivo a borchie e dettagli dorati, acquistabili in esclusiva presso La Rinascente Duomo e le boutique della maison nel formato da 100ml.

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FEDEZ X BERSHKA

Misunderstoood è il nome della nuova capsule collection disegnata da Fedez, icona della musicale italiana, per Bershka. La collezione si ispira al look rétro degli anni 90: colori, tatuaggi e sport sono gli immancabili protagonisti. Fedez ha voluto in qualche modo rappresentare il mondo attraverso i suoi occhi, per questo ha scelto capi comodi: magliette, giubbotti, felpe in cotone, basati su uno stile molto streetwear, ma non solo capi, anche accessori.
La parte grafica ha visto la collaborazione di El Monga, un famoso tatuatore argentino residente a Barcellona riconosciuto a livello internazionale nel mondo dei tatuaggi per i suoi famosi disegni. I suoi disegni rappresentano la parte colorata di questa collezione così urbana e innovativa trasformando i tatuaggi originali in grafici ricamati che fanno da stampa su vari capi come maglie e giubbotti.

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preview della nuova collezione firmata da supreme e stone island

Supreme collabora, ancora una volta, con il brand italiano Stone Island, nato in provincia di Modena nel 1982. Due dei marchi di riferimento dello sportswear a livello internazionale firmano la collezione per l’autunno/inverno 2017, che unisce la ricerca estrema su fibre e tessuti del brand ideato da Massimo Osti con lo stile distintivo del gigante americano.
Un esempio è l’Anorak lungo in Poly Cover Composite, un film poliuretanico trasparente e opaco, resistente all’acqua e al vento, in cui le tecniche di tintura colorano la materia senza alterarne la trasparenza. Completano la collection piumini e cappellini in Lamy Cover, una tela nylon Lamy iper leggera stampata digitalmente con motivo floreale esclusivo Supreme e poi laminata ad un film poliuretanico, Hoodie in felpa di cotone con marsupio frontale, con pantalone sempre in felpa di cotone e t-shirt in jersey, interamente stampata a pigmenti, con Rosa dei Venti Stone Island/Supreme sul petto e righe piazzate sulle maniche.
La collezione sarà disponibile in Europa e Nord America a partire dal 5 ottobre e dal 7 ottobre in Far East.

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L’edizione limitata di U.S. Polo Assn. per il Monte–Carlo Polo Club

U.S. Polo Assn., marchio americano lifestyle, sponsor ufficiale della Monte-Carlo Polo Cup 2017, rinnova la collaborazione con quest’ultimo e lancia una capsule in edizione limitata. Ispirata al Polo, la collezione è dedicata all’uomo ed è composta da una selezione di quattro polo a maniche corte, un wind jacket e un gilet, tutti caratterizzati dal doppio logo: U.S. Polo Assn. e Monte-Carlo Polo Club.

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NUOVA SEDE A CAMPIONE D’ITALIA PER ELITE WELLNESS BOUTIQUE

Hanoi, Vietnam, regala una grande soddisfazione a Elite Wellness Boutique, eleggendola migliore Luxury Day Spa Italiana. Il progetto, di ampio respiro, vede l’apertura, dopo quelle di Capri e Milano, di una nuova sede, questa volta tra le spettacolari Alpi Svizzere a Campione d’Italia presso l’hotel Melia. Qui, la Elite Wellness acquista un fascino particolare grazie alla fantastica posizione. Gli elementi che la contraddistinguono sono i trattamenti naturali che offrono la possibilità di combinare massaggi, sedute di trattamenti localizzati e percorsi spa. Ogni sede ha le sue peculiarità, ma tutte sottostanno a un unico leit-motiv: la ricerca, con classe, del wellness a 360°, il top del wellness e del fitness, dalla cura della persona sia interiore che esteriore, dai servizi di estetica, al massaggio, alla preparazione fisica e ai trattamenti mirati con tecnologie sofisticate. Il tutto all’insegna di classe e raffinatezza.

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tutti i volti dell’apollo club milano

Nel cuore della vita notturna milanese, in via Borsi, si trova l’Apollo Club Milano, un locale dalle molteplici identità, nato dal sogno di Tiberio Carcano e Marcellina Di Chio, co-fondatori e direttori di Rollover Milano, uno degli appuntamenti di musica electroindie più in voga in città.
Il club si presenta come uno spazio multidimensionale, strutturato in quattro ambienti: una Welcome Room, una Gaming Room, dove poter giocare anche a ping-pong, una sala ristorante, in cui è possibile fare il giro dei sapori del mondo, e una sala disco, che tutte le domeniche si trasforma in una sala cinema, dopo il tradizionale brunch domenicale. Un vero e proprio incubatore che ospita diverse idee, realtà musicali e artistiche e che stimola un’esperienza multisensoriale, in virtù di un nuovo concetto di creatività a tutto tondo, dalla musica al buon cibo. In particolare, il concept della cucina è incentrato sulla fusione fra una cucina classica alla Escoffier e una moderna, che prevede l’utilizzo di tecniche e ricette antiche con l’aggiunta di prodotti multietnici, provenienti da tutto il mondo, per offrire un aperitivo diverso dal solito, variegato, dove poter scoprire piatti nuovi.
Il sapore vintage della pista da ballo arredata come i salotti di una volta, con divani e piante, i cocktail e il menu cosmopolita contribuiscono a creare uno spazio unico che accontenta davvero tutti i gusti.
Ogni mese, inoltre, viene organizzata una serata “iconic”, dedicata, appunto, a un tema iconico.

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IL GIRO DEL MONDO IN 90 GIORNI

Esattamente 77 anni dopo il suo primo volo, il leggendario Breitling DC-3 è partito da Ginevra e ha compiuto, tra marzo e settembre, un eccezionale giro del mondo a tappe, tra cui quella a Milano, scandite da eventi e partecipazioni a manifestazioni aeree.
Il DC-3, “l’aereo dello sbarco in Normandia”, riconosciuto dal generale statunitense Eisenhower come uno dei quattro pilastri della vittoria alleata in Africa e in Europa, oltre ad aver segnato la storia dell’aviazione militare, civile e commerciale, quest’anno ha stabilito un nuovo record, diventando il velivolo più antico a intraprendere un simile giro del mondo.
Insieme all’equipaggio, ha viaggiato ai loro polsi anche un’edizione limitata di 500 esemplari di Navitimer, i cronografi d’aviazione dotati di un sistema con doppio fuso orario, garantiti da un certificato firmato dallo stesso comandante. Questi orologi specializzati rappresentano un vero e proprio oggetto di culto tra gli appassionati di aeronautica sin dal 1952, con il loro quadrante circolare, da cui è possibile gestire tutte le operazioni relative alla navigazione aerea.
Grazie a questo volo straordinario, Breitling vuole dividere la sua grande passione per l’aeronautica con un vasto pubblico in tutto il mondo. Breitling, d’altronde, supporta da sempre grandi eventi aeronautici, dirigendo numerose formazioni d’eccezione e collaborando con l’élite mondiale dei piloti e delle squadriglie, inoltre, è fortemente impegnato nella tutela e nel restauro di apparecchi ormai mitici, tra cui il Douglas DC-3, che hanno segnato la storia dell’aviazione.

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PRONTI PER LA DEEJAY TEN?

Il 27 settembre tutti i più grandi appassionati di corsa hanno partecipato a ‘Break Through With Raw‘, uno dei due eventi esclusivi promosso da Nike. I partecipanti hanno assistito alla proiezione del documentario Breaking2, realizzato in collaborazione con National Geographic, e hanno poi corso per un tragitto di 3 km tagliando il traguardo con un super party il cui Djset è stato curato da Sarah Von H e Forevhair Miss Humanroot. Il secondo evento, domenica 1 ottobre, ha invece visto gli atleti testare la propria resistenza, cimentandosi in un training ad alta intensità composto in totale da 30 minuti cardio e 30 minuti a terra, con tre livelli di allenamento modulati sulla differente preparazione dei partecipanti, guidato dal team di trainer di Barry’s e della Nike Running Coach durante “BARRY’S IN THE PARK – POWERED BY NIKE”, realizzato in collaborazione con Barry’s Bootcamp all’Arena Civica di Milano.
Due eventi imperdibili realizzati per preparare i runner ad affrontare la sfida della prossima edizione della DEEJAY TEN. Nata da un’idea di Linus come una semplice corsa tra amici, è cresciuta fino a diventare una delle 10km non competitive più corse a livello nazionale.
L’appuntamento per la tredicesima edizione della DEEJAY TEN è per domenica 8 ottobre, in piazza Duomo.
Noi abbiamo già allacciato le scarpe, voi siete pronti? Vi aspettiamo al traguardo!

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MARRACASH ‘IN THE SKY’ PER TIMBERLAND: A MILANO IL PRIMO CONCERTO A 40 M D’ALTEZZA

Lo chiamano King del Rap, sua maestà Marracash. O ‘sua altezza’, come sarebbe meglio definirlo da oggi in poi. Il rapper terrà infatti un concerto gratuito su di una piattaforma sospesa a 40 metri organizzato da Timberland per celebrare il lancio di Flyroam, la nuova sneaker dal design essenziale e innovativo dotata della tecnologia AeroCore™ Energy System. In data 3 ottobre, a partire dalle 21, si svolgerà a Milano, allo Scalo di Porta Genova, il primo concerto in the sky, durante il quale Marracash celebrerà la sua città con un repertorio di brani che ne ha segnato la carriera artistica. Il rapper, che ha fatto dell’originalità il suo tratto distintivo, ha commentato: ‘Amo fare le cose che non fa nessuno, mi piace sperimentare a volte fino agli estremi. Quando Timberland mi ha proposto di salire su una piattaforma per un concerto in the sky, non mi sono potuto tirare indietro!’. La scelta della location è poi tutt’altro che casuale in quanto si inserisce in un progetto più ampio atto a rendere viva una delle aree ferroviarie dimesse della città a conferma dell’attenzione che Timberland, in quanto marchio di outdoor e lifestyle, pone nel proteggere e migliorare gli spazi esterni dedicati alla comunità. Un evento unico nel suo genere, che porterà il rapper a raggiungere vette mai toccate prima, letteralmente.
Per partecipare all’evento completamente gratuito basterà recarsi presso i Timberland store di Milano (in Corso Matteotti 7, in Galleria San Carlo, in Corso Buenos Aires 45 e in quello del centro commerciale Il Centro, in via Luraghi 11, ad Arese) o accreditarsi alla pagina www.timberlandexperience.com fino ad esaurimento posti.

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FLASHDANCE IL MUSICAL AL TEATRO NAZIONALE CHEBANCA!

Flashdance il Musical”, basato sull’omonimo film della Paramount Pictures (1983), inaugurerà la stagione 2017/1018 del Teatro Nazionale CheBanca. Nello spettacolo la protagonista, Alex Owens, sarà interpretata da Valeria Belleudi divenuta prima celebre per la partecipazione alla scuola di “Amici di Maria De Filippi” e poi per le diverse esperienze teatrali tra le quali: “Rugantino”, “Sister Act”, “Priscilla La Regina Del Deserto”. La regia è affidata a Chiara Norchese, alla quale spetterà il compito di raccontare la storia tormentata di Alex, una ragazza determinata e anticonformista con una grande passione: la danza. Il suo sogno è entrare nella prestigiosa accademia di ballo di Pittsburgh per riscattarsi da un passato difficile. È una donna che cerca di sopravvivere e emergere in un mondo di uomini, coraggiosa ma che allo stesso tempo è pervasa dalla paura, paura di amare, paura di non essere all’altezza; è una di noi, una ragazza 2.0 che ha un sogno nel cassetto e che non ha intenzione di rinunciarvici.
Flashdance è passato alla storia anche per la sua memorabile colonna sonora: due Golden Globe per la Miglior Colonna Sonora e Miglior Canzone, un Premio Oscar per la Migliore Canzone, (“What A Feeling“), un disco d’oro e numerosi dischi platino.

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IL NUOVO CONCETTO DI CUSTOM

Luca Berioli, con il suo brand di calzature, Black Dionisio, ha reso il concetto di custom un vero e proprio manifesto culturale, sovvertendo la semplice idea di “personalizzazione”, attraverso un attento lavoro manifatturiero e di ricerca.
Il compito del designer trascende, in questo caso, le logiche dello stilista, avvicinandosi al mestiere dell’artigiano. La sua creatività produce intere collezioni cariche di qualsiasi forma di arte, arrivando al consumatore finale con un prodotto da indossare ogni giorno, confortevole e al passo con le tendenze della stagione in corso. Lo stile di Black Dioniso nasce ispirandosi a modelli e scarpe icone del ventunesimo secolo, come le Converse All Star e le Stan Smith, rivisitandole con applicazioni pregiate e lavorazioni hand-made.
Nel 2009, viene prodotta la prima collezione di luxury sneakers. Qui l’espressione stilistica e la modellistica migliorata in termini di comfort con una soletta in lattice di 2 cm, confermano l’attitude esclusivo, apprezzato anche da star come il gruppo rock statunitense Guns and Roses e dalla stella del calcio Ronaldo. La customizzazione delle calzature Black Dioniso è completa: non c‘è limite che possa ostacolare la caratterizzazione dei materiali, dei colori e degli inserti. Un’estetica innovativa, un’attenzione maniacale per il design, la scelta dei materiali e la finitura, eseguita scarpa per scarpa rigorosamente a mano, rendono ogni paio speciale ed unico.

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A new urban landscape: TATRAS e Bros ri-disegnano Fondazione Feltrinelli

Continua l’impegno di TATRAS nel coniugare arte e moda. Masanaka Sakao, anima creativa del brand, ha infatti lanciato l’idea di far della Fondazione Feltrinelli uno spazio capace di riflettere l’essenza vera della street art, disegnando un nuovo paesaggio urbano costruito sulla leggerezza e trasparenza che caratterizzano la costruzione, in grado di dialogare tra interno ed esterno e di riflettere il dinamismo di Milano. Per realizzare il progetto è stato scelto Bros, attivista italiano di spicco e già creatore di imponenti opere come Andrea al Macro di Roma o Padiglione Natura a Milano, che si è cimentato in una suggestiva performance live e ha elaborato la semplicità dell’architettura di Fondazione Feltrinelli, opera di Herzog & de Meuron, con un’istallazione inedita per TATRAS, in cui coniuga i propri grafismi alla cultura giapponese del brand, grazie anche agli allestimenti pensati da Angelo Jelmini che, tra oscurità e luce, fa sbocciare fiori di loto all’interno dell’auditorium. Contaminazioni razionali e tendenze artistiche ‘post graffiti’ uniscono così fashion e design in un effetto più che sorprendente, dialogando abilmente con spazio e urbanità, colore e astrazione e figurazione.

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Cinecult: l’Inganno di Sofia Coppola

Sofia Coppola, premiata con un meritatissimo riconoscimento alla miglior regia all’ultimo festival di Cannes, esplora i contraddittori risvolti della psicologia femminile nel suo nuovo film ‘L’Inganno’ distribuito da Universal Pictures. Tratto dal romanzo ‘The Beguiled’ di Thomas Cullinan e remake del film ‘La notte brava del soldato Jonathan’ di Don Siegel con Clint Eastwood, il film è un thriller carico di tensione ambientato in Virginia nel 1864 durante la Guerra di Secessione e riunisce un cast femminile di primordine: il premio Oscar Nicole Kidman nel ruolo di Martha, e le sue attrici predilette Kirsten Dunst (Edwina) ed Elle Fanning (la adolescente Alicia) affiancate dal vincitore del Golden Globe Colin Farrell nei panni del caporale nordista Jonathan McBarney. Questi, trovato ferito a una gamba nel bosco dalla piccola Amy trova rifugio in un collegio femminile diretto da Martha Famsworth, una facoltosa signora caduta in disgrazia a causa della guerra, che ospita Edwina, Alicia e altre 4 fanciulle ‘che non hanno trovato altro posto dove andare’. La Coppola affronta il tema dell’isolamento femminile durante la guerra civile dal punto di vista delle donne ritratte come caritatevoli e diaboliche insieme. Il film è un ‘Southern gothic’ dove il fuoco arde sotto la cenere e la violenza del cuore umano è rappresentato come un tema senza tempo, che prescinde dal periodo in cui si svolge la storia. Tutto il pathos del film scaturisce dalla contraddizione fra la religiosità e la passione più profana e vendicativa. Le donne del collegio, che vivono in una lussuosa dimora neoclassica americana testimone della decadenza della vita in tempo di guerra, trattano il caporale con sospetto: lo assistono sottoponendolo alle migliori cure, ma pur essendone attratte soprattutto fisicamente, come nel caso della fragile Edwina, percepiscono il pericolo insito nella condizione del nemico. La molla del desiderio sessuale fa scattare un coacervo di emozioni ambigue e sottili risentimenti che difficilmente le ragazze del collegio riescono a gestire. La regista sottolinea quanto possa divenire spietata una donna che non ottiene ciò che vuole. Il film è un’opera pregevole non solo perché approfondisce le asperità dell’animo umano che possono esplodere soprattutto in tempi difficili come in quelli di guerra, ma anche perché valorizza alcuni aspetti scenici come le scenografia, la fotografia e i costumi portandoli ad alti livelli. Notevole nella sua ricostruzione storica il lavoro della costumista Stacey Battat che ha già collaborato in passato con Sofia Coppola e contribuisce a trasformare alcune scene, specialmente quelle delle cene, in autentici ‘tableaux vivants’. Una pellicola illuminante sulla condizione umana, sapientemente orchestrata.

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CHAMPAGNE PACK BY PUMA E SOLEBOX

PUMA e Solebox, lo streetwear store di riferimento di Berlino, rinomato e famoso per la moda contemporanea e street, hanno collaborato per creare il nuovo “Champagne Pack” per celebrare l’apertura del nuovo store a Monaco di Baviera. È una versione inedita della storica Blaze of Glory. Impreziosita da inserti rosa, richiama la bottiglia del Rosé Impérial mentre, con la suola IGNITE con dettagli verde fluo richiama l’inimitabile Vintage Luminous Label dello champagne. Inoltre la tomaia in pelle conferisce alla scarpa un’ottima vestibilità.

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LA POCHETTE IN CACHEMIRE DI EYELET MILANO

Eyelet Milano dà il benvenuto all’inverno vestendo le nuove pochette double face di cachemire 100%. Sono disponibili in 7 colori, uno per ogni giorno della settimana, inoltre, con un semplice gesto è possibile invertire il colore magari per un outfit particolare o per adattare la pochette al proprio umore. In bella mostra appare il bottone cucito a mano, l’immancabile firma del brand.

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Essenzialità al palato a Firenze

L’Essenziale diventa più minimal e l’offerta si differenzia, arrivando all’anima della cucina dello chef Cipriani. «Il servizio deve essere veloce, non vi devono essere più barriere tra la cucina e la sala», ecco il credo di chi ha deciso che al suo bistrot si punti al sodo. Un unico menu degustazione a mano libera dello chef per il tavolo che, con lo sguardo spazia nelle cucine, a metà strada tra uno chef table e un vero e proprio pass, per sette portate e per massimo quattro persone. Ai tavolini la proposta è unica: cinque portate, sempre a insindacabile scelta dello chef. Infine la condivisione: su un unico tavolo social, per otto persone, approdano grandi vassoi (per un minimo di due persone a ordine) da dividere, estrapolando qualche proposta dai menu degustazioni. Dietro queste idee, che svecchiano la classica cucina gourmet fiorentina, il giovane chef Simone Cipriani, 32 anni, già a capo di Essenziale da un paio d’anni, dopo le esperienze da Arnolfo a Colle Val d’Elsa, 2 stelle Michelin, oltre al Santo Graal a Firenze, dove ha preso spunto per il suo “servizio da chef”. Ricavato in un ex deposito di camion con travi a vista, quadri d’arte alle pareti, arredi lineari e artigianali, un cassetto da cui l’ospite trova le posate per apparecchiarsi la tavola e un pinguino travestito da pirata che dà il benvenuto agli ospiti. La cucina rispecchia la vita dello chef, zaino in spalla, alla scoperta di sapori e gusti nuovi, senza barriere culturali e mentali. Se dovessimo trovare due città nei suoi piatti sarebbero senza dubbio New York e Tokyo. I piatti da non perdere (e da chiedere a gran voce anche durante il menu al buio) sono la tartare di manzo con marinatura di shiso, rabarbaro e fragola; lo spaghetto freddo, condito con un’ emulsione di aglio sbollentato e alga nori e la rivisitazione della rosticciana, la tipica costa di maiale fiorentina, disossata, brasata e ricostruita come non ci fossero mai stati tanti passaggi prima della tavola, a sorpresa per chi prova a toglierne l’osso.

Essenziale by Simone Cipriani
Piazza di Cestello, 3R, 50124 Firenze
Orari di apertura:                                                  
Da martedì a domenica 19.00 – 22.00
Telefono: 055.2476956
Cellulare: 333.7491973 
Email: [email protected]

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Green Carpet Fashion Awards Italia: quando la moda preserva il pianeta

La moda si fa ‘green’ ed è pronta a preservare il pianeta. La Milano Fashion Week si è, di fatto, conclusa con uno degli eventi più attesi della stagione: i Green Carpet Fashion Awards Italia, organizzati dalla Camera Nazionale della Moda Italiana, in collaborazione con Livia Firth, founder e direttore creativo di Eco-Age, con il supporto del Ministero dello Sviluppo Economico, di ICE e con il patrocinio del Comune di Milano. Al Teatro alla Scala, trasformato per l’occasione in un giardino temporaneo, sono stati accolti i numerosi ospiti italiani e internazionali, nomi di punta del fashion system pronti ad assistere all’assegnazione di ben dodici premi. Una serata incentrata sui valori della sostenibilità ambientale e sociale, che ha acceso i riflettori sulla moda made in Italy e che ha riunito per la prima volta, in un’unica cerimonia, i più grandi stilisti, le case di moda, i designer italiani emergenti, le realtà artigiane e le aziende più innovative nel mondo della sostenibilità. Dal CNMI Recognition of Sustainability, consegnato da Colin Firth e Alessandro Cattelan – presentatore della serata – ai magnifici quattro della moda italiana, visti per la prima volta insieme sul prestigioso palco de La Scala: parliamo di Giorgio Armani, Miuccia Prada, Pierpaolo Piccioli e Alessandro Michele, all’Eco Laureate Award, designato alla modella e attivista brasiliana Gisele Bündchen, come riconoscimento del costante utilizzo della propria piattaforma per promuovere non soltanto le cause ambientali, ma anche le relative soluzioni. Il suo lavoro, in particolare per la preservazione del bioma amazzonico nel proprio Paese d’origine, ha infatti aiutato a cambiare il dibattito culturale sull’argomento in tutto il globo. Una serata che ha coinvolto tutti gli attori del sistema moda e che si fa portavoce di una nuova fase del settore stesso, più attento all’ecologia: perché preservare il pianeta non fa bene solo alla terra, ma anche a noi stessi. Persino l’award conferito è stato prodotto da Chopard in oro etico, estratto in modo responsabile e certificato Fairmined.

Ecco i vincitori:

  1. Community and Social Justice: conferito a Brunello Cucinelli, premiato da Colin Firth
  2. The Art of Craftsmanship: vincono le sarte di Valentino, premiate da Annie Lennox
  3. Best International Designer supporting Made in Italy: vince Tom Ford, ritira il premio dalle mani di Anna Wintour, Andrew Garfield
  4. Technology and Innovation:selezionati Orange Fiber e New Life, premiano Miroslava Duma e Derek Blasberg
  5. Supply Chain Innovation: Gucci premiato da Arizona Muse
  6. Eco Stewardship: Ermenegildo Zegna, premiato da Alessandro Roja
  7. The Franca Sozzani GCC Award for Best Emerging Designer: conferito a Tiziano Guardini, premiato da Naomi Campbell e Sara Sozzani Maino
  8. Sustainable Producer: Taroni premiato da Amber Valletta
  9. The Artisanal Laureate Award:Chiara Vigo premiata dall’attrice Vittoria Puccini
  10. The Social Laureate Award:Ilaria Venturini Fendi vince con il suo brand Carmina Campus, premiano Stefania Rocca e Bianca Balti
  11. The Vogue Eco Laureate Award: Gisele Bündchen riceve l’award da Emanuele Farneti, direttore di Vogue Italia
  12. The CNMI Recognition of Sustainability:Giorgio Armani, Miuccia Prada, Pierpaolo Piccioli e Alessandro Michele premiati da Colin Firth e Alessandro Cattelan

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New Wave: fumetto never dies

Sì è inaugurata il 19 settembre scorso, al Museo del fumetto di Bruxelles, la mostra intitolata “New Wave”, dedicata al fumetto fiammingo e aperta fino al 3 giugno prossimo. La Nona arte, com’è stata definita, punta i riflettori sulla nuova generazione di fumettisti delle Fiandre, un’operazione resa possibile anche grazie al fatto che, nel 2002, in seno alla Flemish Foundation for Literature, è stata istituita la Comic Strip Art Commission, che, assegnando borse di studio, ha contribuito a far emergere questi giovani talenti che ambiscono alla conquista di notorietà, tramite storie vere. La regione delle Fiandre, oltre a essere una regione storica sempre all’avanguardia, ci ha regalato nel passato artisti di mirabili capolavori come Jan van Eyck, Hugo van Der Goes e Rogier van Der Weyden e ancora oggi ci sorprende con un record di circa 700 fumettisti, che hanno dato un forte input all’evoluzione del cartoon europeo. I lavori, tradotti in molte lingue, sono apprezzati per la qualità artistica e la scrittura e si distinguono per alcune caratteristiche come lo spirito umoristico, la presenza di una famiglia al centro della storia e il fatto di rivolgersi a un pubblico regionale. I lavori si dividono in tre filoni principali: uno intimistico, con uno sguardo sul mondo di spunto autobiografico, uno provocatorio e irriverente, e uno sperimentale, che vira verso una più ampia libertà grafica. Quello che accomuna gli autori è sicuramente la tendenza a voler uscire dai confini regionali, per trovare altre fonti di ispirazione per le loro storie e rivolgersi quindi a un pubblico più esteso e internazionale. In Italia l’evento più atteso, già da diversi anni, è il LuccaComics e Games, dedicato al variegato mondo dei fumetti, dei giochi, dell’animazione e dei cosplayer. Quest’anno la manifestazione, giunta alla 51ma edizione, si terrà nella storica città toscana dal 1 al 5 novembre e avrà come tema gli Eroi, Heroes. L’eroe parte per l’avventura, anche se non sempre è pronto a farlo e magari ha paura: nelle varie prove che dovrà affrontare sarà aiutato dai vecchi amici e ne conoscerà anche altri fino a tornarne cambiato: questo è anche ciò che succede a Lucca ogni anno, dove gli eroi sono gli spettatori che partecipano a questo straordinario community event europeo. La manifestazione, sempre più internazionale, offre agli appassionati forti emozioni e nuove conoscenze in uno scenario magico come la città toscana e ospita personaggi importanti venuti da tutto il mondo, come Michael Whelan, famoso per aver disegnato le copertine di opere di Isaac Asimov e Stephen King, la fumettista Raina Telgemeier, lo scrittore statunitense Timothy Zahn, che ha trasformato in fumetti i videogiochi come Warcraft e Stracraft; Mirka Andolfo colorista e illustratrice di Topolino. Tra i tanti, da menzionare anche i nostri fumettisti Mottura, Camagni, Bucci, saranno fra i vari personaggi presenti a Lucca per un’edizione che si preannuncia ancora più divertente e briosa.

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NUOVA APERTURA PER IL BISONTE A MILANO

Lo storico brand fiorentino Il Bisonte inaugura a Milano un nuovo punto vendita monomarca dedicato alla collezione uomo e donna. L’anima della boutique, per rispondere alle esigenze del mercato, è una commistione tra passato e futuro, alla quale si aggiunge una spiccata attenzione verso i materiali quali legni e pelle. Qualità e artigianalità sono, ovviamente, sempre garantite.

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Back to the gym

Vacanze e relax sono ufficialmente finiti. Il ritorno alla vita di tutti i giorni e alla routine comincia a farsi sentire e così anche la voglia di rimediare a tutti gli aperitivi sulla spiaggia. La corsa alle palestre, agli attrezzi e alle piscine è cominciata e noi di Manintown abbiamo selezionato alcuni accessori di cui potreste avere bisogno. Fondamentale è avere una borsa capiente, funzionale ma anche cool, come quella proposta da adidas, per non sfigurare quando la porterete direttamente dall’ufficio alla palestra. Quando si parla di abbigliamento sportivo le collezioni Puma e Nike non deludono mai, ma per essere veramente di tendenza, anche durante l’allenamento, non potete perdervi la nuova collaborazione Cottweiler x Reebok. Se siete degli amanti delle sneakers, New Balance è la scarpa giusta per voi, perfetta in qualsiasi situazione, in palestra e non, se invece decidete di iscrivervi in piscina, Speedo sarà l’occhialino giusto, che vi accompagnerà durante tutto l’anno. Per chi preferisce allenarsi a casa, il WaterGrinder di NOHrD è il macchinario più adatto, completo e di design.
Quando si parla di attività fisica anche l’igiene ha la sua importanza, e noi vi proponiamo due varianti, lo shower gel di Dirk Bikkembergs e quello di Nuxe Men, aspettiamo solo di sapere quale preferite. Siete milanesi e non avete ancora deciso dove iscrivervi in palestra? Che corsi fare? Dove e perché? Noi vi consigliamo di provare Revolution by Virgin Active, corso attivo dal 18 settembre a Milano, all’interno del Brian&Barry Building di Piazza San Babila. Un’autentica rivoluzione nell’allenamento, che offre a tutti gli amanti del fitness una formula avanzata di indoor training a base di tecnica, energia e coinvolgimento, grazie alla combinazione di attività di cycling e training funzionale. Consiglio: qualsiasi attività decidiate di fare non scordatevi mai la vostra borraccia, che ne dite di quella giallo fluo proposta da 24bottles?

Esclusiva Timberland x AW LAB

Per la FW2017 Timberland, leader mondiale nello stile outdoor, divenuto famoso nel lontano 1973 per il suo Original Yellow Boot ma che ora ha subito un’evoluzione andando a vestire per intero il consumatore, aggiunge un dettaglio alla iconica Cupsole 2.0: gli occhielli da montagna, che accentuano lo stile outdoor della chukka. Il comfort del modello creato per AW LAB, il retailer di riferimento per lo sport-style, è garantito dalla tomaia in pregiato nabuk, dal collo imbottito che abbraccia la caviglia, e dal plantare ammortizzante.

Disponibile in tutti gli store AW LAB e sul sito aw-lab.com

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SMART 360 FLEX: PANTALONI SUPER ELASTICI

Smart 360 Flex, lanciata da Dockers®, è una collezione di pantaloni la cui caratteristica principale è il tessuto: lo stretch quadrielastico che è in grado di estendersi in tutte le dimensioni garantendo un comfort senza eguali. Il tessuto e i dettagli stilistici rendono questa collezione capace di soddisfare a pieno le necessità e le aspirazioni dell’uomo contemporaneo.

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ABSOLUT VODKA PRESENTA #ABSOLUTNIGHTS

Absolutnights, presentato da Absolut Vodka, è una serie di eventi notturni che, a partire da Firenze, invaderà altre 7 città Italiane per promuovere valori chiave come la diversità e la creatività. Bellissime le location che ospiteranno questi eventi, come il bellissimo Palazzo Strozzi di Firenze che tra l’altro, nella sua secret room, metterà in mostra la ABSOLUT RAINBOW, la bottiglia limited edition ispirata alla bandiera LGBT. Le bottiglie saranno 72 perché celebrano il primo Gay Pride, avvenuto proprio nel 1972.

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the fair escape by Roberta krasnig

cover total look Jacob Cohen; Chelsea Boots Corneliani

Photographer | Roberta Krasnig
Stylist | Stefania Sciortino
Assistente photographer | Jacopo Gentilini
Talent | Giorgio Marchesi

Special thanks to Centro Ippico Eden_Roma

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GIORGIO MARCHESI un attore a 360°

Cover: jacket e denim Jacob Cohen; shirt Corneliani

Un talento scoperto sul campo e una passione nata nel tempo: è Giorgio Marchesi, ormai affermato attore italiano, classe 1974.  La sua formazione comincia a Padova, dove grazie a un corso di recitazione tutto ha avuto inizio. Dopo alcuni anni nel teatro e nella pubblicità, si trasferisce a Roma nel 2003, dove ha l’occasione di venire a contatto con il vero e proprio mondo dello spettacolo. Negli anni, Giorgio dimostra talento e determinazione, entrando a far parte di importanti produzioni teatrali, televisive e cinematografiche e lavorando con registi come Marco Tullio Giordana e Ferzan Özpetek, continuando ad affinare le sue competenze frequentando corsi, stage e seminari tenuti da importanti maestri.
Non solo attore ma anche padre, noi di Manintown ci siamo fatti raccontare qualcosa sui sogni e sulle passioni di un personaggio che, con i suoi modi decisi e gentili, sta affascinando sempre più il grande pubblico.

Hai sempre sognato di fare l’attore? Com’è cominciata la carriera di Giorgio Marchesi?

Da ragazzino in realtà sognavo più di fare il calciatore o il cantante. Avevo sicuramente l’attitudine da attore, ma ero ancora molto timido, facevo le battute con gli amici, le imitazioni, ma non pensavo alla carriera nel mondo dello spettacolo. Forse perché a Bergamo non era un mestiere così usuale. Più grande ho frequentato un corso di teatro, grazie al quale ho scoperto e potuto mettere in pratica la mia passione. Al termine del corso, dopo il saggio finale, mi hanno chiesto di fare uno spettacolo con la loro compagnia, e da lì non mi sono più fermato. Ho lavorato nella pubblicità, a Milano, per poi trasferirmi a Roma dove, per fortuna, le cose hanno cominciato a girare per il verso giusto. All’inizio ho recitato molto in teatro, e dopo qualche anno sono arrivate le prime occasioni e le prime piccole parti nel cinema e in televisione.

Teatro, cinema o TV?

Sono tre cose molto diverse e se si ha la possibilità è bello poter variare e sperimentarle tutte e tre. Il cinema dura più a lungo nel tempo e mi è capitato anche che una parte più piccola mi regalasse una grandissima soddisfazione. La televisione, invece, dà una quotidianità, ti rende popolare o comunque ti permette di arrivare più facilmente alla gente. Spesso ci dimentichiamo quanto questo lavoro sia fatto per le persone, dobbiamo piacere a loro prima di tutto. Il teatro, invece, è la mia grande passione iniziale, richiede più disciplina e presenta più difficoltà. Appena penso al teatro penso alla fatica, al sudore, perché nonostante sia per molti aspetti più finto, per un attore è assolutamente reale. Il palcoscenico è un rapporto diretto con il pubblico, avviene in quel momento, non si può rifare la scena o “tagliarla”.

Ti è mai capitato di dover interpretare un personaggio molto lontano dalla tua personalità? Se sì, quale? Quali sono le difficoltà più grandi che hai incontrato?

Si mi è capitato, anche più di una volta. Interpretare un personaggio lontano dalla tua personalità è sicuramente difficile, ma non sempre, è possibile invece che sia addirittura più facile, permette di esplorare campi sconosciuti e lasciarsi andare completamente.
Mi è capitato, per esempio, di recitare nel ruolo di assassino o torturatore, di dover quindi far finta di sparare a un bambino di quindici anni, cose che mi scioccano anche al solo pensiero di compierle nella vita reale. Quando reciti però tutto diventa un gioco, è finzione, quindi puoi e devi anche lasciarti andare e divertirti. Forse il personaggio più difficile per me è stato Franco Freda, neo-fascista e ex terrorista degli anni ‘70. È stato difficile interpretarlo perché venivo da ruoli di personaggi televisivi positivi. Per fortuna si trattava di una persona reale, ho quindi potuto studiare il personaggio e imparare a seguire i suoi ragionamenti attraverso i suoi scritti e immedesimarmi nel periodo storico. La grossa difficoltà sta nell’entrare nella testa di un personaggio, credo che ci si possa riuscire con delle improvvisazioni, liberandosi di quelle che sono le nostre abitudini. Molto importante è l’aiuto di una persona che ti guidi, e in questi casi la figura del regista è fondamentale. Mi hanno sempre insegnato che un attore deve essere sempre aperto, non giudicare, non giudicarsi e lasciare che il personaggio si impossessi di lui, lasciando cadere tutte le proprie sovrastrutture.

In che modo essere un attore e saper recitare influisce nella vita di tutti i giorni? 

Non so quanto nella mia vita quotidiana influisca essere attore, me ne dimentico. Mentire mentono tutti, noi anzi siamo nella condizione più sfortunata, tutti pensano che, visto il nostro lavoro, sappiamo mentire meglio degli altri o che mentiamo nella vita reale come nella finzione. In realtà, posso assicurare che mentono molto meglio altre categorie di persone. È sicuramente un lavoro che condiziona psicologicamente, molti vedono soltanto la parte luminosa di questo mestiere, che c’è, ma non solo. Non a caso moltissimi attori, principalmente quelli hollywoodiani particolarmente stressati, hanno un sacco di problemi nella vita normale, come dipendenze di vario genere, infelicità, depressione. Questo in parte accade anche ai poveri, piccoli giovani attori italiani. Detto ciò, non credo aiuti particolarmente essere attore nella vita di tutti i giorni, come in tutte le cose bisogna trovare un equilibrio e avere interessi anche al di fuori del lavoro.

Il momento più emozionante della tua carriera fino a oggi.

Forse la prima volta in assoluto in cui mi sono esibito. Il massimo della soddisfazione l’ho ottenuta uscendo dopo uno spettacolo e ricevendo un applauso convinto e sincero da parte di persone che sono venute a vedermi e hanno condiviso un momento che rimarrà per sempre unico. Il momento più bello in assoluto della mia carriera vera e propria invece, è stato nel 2012, quando contemporaneamente mi esibivo al teatro Argentina a Roma in uno spettacolo molto importante, stava uscendo la prima serie di “una grande famiglia”, fiction di successo in cui interpretavo un personaggio importante, e sempre in quel periodo ero al cinema in altri due film. Questo è stato il momento in cui ero coinvolto in tanti progetti molto belli che comprendevano tutte le sfaccettature del mio lavoro, è stato l’anno in cui ho cominciato a farmi davvero conoscere, sia dagli addetti ai lavori che dal grande pubblico.

Le tue passioni? Come ami trascorrere il tuo tempo libero?

Sicuramente l’Atalanta, la squadra di Bergamo e la musica funky degli anni ‘70. Amo, ovviamente, anche il cinema e il teatro. Mi piacciono talmente tante cose che ho sempre desiderato una giornata di 48ore. Sono appassionato di sport, cinema, arte, libri; mi piace stare con le persone a chiacchierare, ballare e, perché no, ubriacarmi. Mi piacciono troppe cose per riuscire a fare tutto. Quello che faccio più spesso nel tempo libero è occuparmi delle persone che mi stanno più vicine, un dovere e anche un piacere avendo due figli e una compagna. Di solito, infatti, cerco di unire quello che mi piace fare a loro, sport con loro, andare a vedere un film con loro, insomma, fare cose piacevoli tutti assieme. Amo viaggiare, cerco di farlo il più possibile, e una cosa in particolare che mi fa stare bene è il verde, la natura. Ogni tanto ho bisogno anche di relax, ma in generale non riesco a stare troppo fermo.

Quanto è importante lo stile per te? Hai un capo e/o un brand che più ti caratterizza?

Lo stile è sicuramente importante e per me lo sta diventando sempre più col tempo. Da ragazzo nei miei look non è mai mancato un pizzico di originalità. Sono stato un collezionista dei più strani e improbabili cappelli e occhiali da sole. Il mio preferito è un cilindro che ho comprato a Londra, che mi sono portato in giro dappertutto. Non ho ancora un brand che mi caratterizza, ma se penso a un capo subito mi viene in mente la giacca, ormai indosso la giacca per fare qualsiasi cosa, non solo per le occasioni importanti. La trovo comoda, ha tante tasche, quando viaggio lo trovo il capo più funzionale

Sogni ancora nel cassetto? 

Sicuramente un viaggio lungo. Mi piacerebbe vedere l’Africa e starci almeno tre mesi. A dirla tutta mi piacerebbe avere tre mesi all’anno per poter girare il mondo.

Photo by Roberta Krasnig
Stylist Stefania Sciortino
Assistente fotografo Jacopo Gentilini

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Cinecult: Valerian e la città dei mille pianeti di Luc Besson

Immaginate un pianeta abitato da creature aliene immerse nell’acqua e nelle perle che vivono di pesca, un universo popolato da 30 milioni di persone che parlano 5.000 lingue come una Babele avveniristica, una performer poetica e trasformista circondata da un luna park infinito e una coppia romantica e scanzonata alla ricerca del vero amore. Mescolate il tutto e avrete l’ultimo, ironico, surreale capolavoro di Luc Besson, l’attesissimo ‘Valerian e la città dei mille pianeti’ distribuito da 01 Distribution Rai Cinema tratto dal romanzo a fumetti ‘Valerian e Laureline’ di Pierre Christin e Jean-Claude Mézières. Il film girato interamente alla Cité du Cinéma di Besson alla periferia di Parigi in poco più di un anno, è una favola pop sci-fi dominata dall’idealismo e dal principio che il futuro del nostro pianeta è affidato all’acqua. La trama si svolge nel 2740 e il maggiore Valerian (Dane DeHaan già ammirato in The Amazing Spiderman 2-il potere di Elettro) accompagnato dalla tosta e romantica sergente Laureline (una sorprendente Cara Delevingne vista in Suicide Squad, che crede nell’amore e punta a trovare l’uomo giusto e metter su famiglia) sono due agenti speciali incaricati di mantenere l’ordine nell’universo, rappresentato da Alpha, dove convivono specie diversissime come mostriciattoli buffi dallo strano becco e meduse soffici come sete e in cui coabitano gli esseri umani. Mandati in missione speciale per recuperare l’ultimo esemplare di una specie apparentemente estinta, si trovano a dover fronteggiare mille avventure, imbattendosi in un esilarante e spettacolare spazio cosmico popolato di divertenti creature . Come Bubble, marziana dell’intrattenimento interpretata da Rihanna intrappolata in un bizzarro e coloratissimo luna park gremito di surreali creature e gestito da un improbabile Ethan Hawke. Bubble cita a memoria i più grandi poeti e sa trasformarsi in qualunque essere lei voglia, una prova superata a pieni voti da un’artista già di per sé camaleontica che è convinta che ‘La vita è uno strazio quando non hai una vera identità” evocando la diversità dei trans gender e con la fede romantica che ‘L’amore che si può quantificare è da elemosinanti”. Nel film Besson ha voluto ricostruire una ONU del futuro affidando il ruolo malefico e arrogante di despota totalitario al comandante interpretato da Clive Owen e rappresentativo degli intrighi dei governi e dei militari al servizio dell’ingordigia del genere umano. Film positivo con una sua sana morale e un impianto scenico di effetti visivi davvero stupefacente specialmente quando evoca la purezza dell’amore e il mito del Buon Selvaggio fra Africa e Nuova Atlantide. Da vedere.

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Bally in collaborazione con Swizz Beatz e Ricardo Cavolo

Bally presenta la capsule collection in collaborazione con il produttore musicale e imprenditore Swizz Beatz, disegnata dall’artista spagnolo Ricardo Cavolo. La collaborazione tra Bally e Swizz Beatz è nata per caso in seguito a un post in cui quest’ultimo mostrava le sneakers Ascona commentando “Bally è tornata”. Invece il legame tra il produttore e l’artista spagnolo si è sviluppato grazie alla piattaforma “No Commission” che, sponsorizzata da Bacardi, ha lo scopo di promuovere un collegamento tra il mondo delle arti visive e musicali con l’idea di un patrocinio per gli artisti. La collezione, ideata per uomo e donna, è caratterizzata dalle stampe di Cavolo, il quale, con il suo stile eclettico, prende spunto dall’arte folcloristica, dalla cultura dei tatoo e dall’immaginario religioso Europeo in modo da rappresentare uno spirito libero senza confini.

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Dior ft. Dan Witz: una collaborazione da tenere sott’occhio

Per la stagione invernale Dior Homme 2017-18, Kris Van Assche ha sfoderato un vero e proprio asso nella manica: la collaborazione con Dan Witz, artista statunitense pioniere della street art. Lo stile unico e puro Dior, unisce in questa collezione un mix di spunti e visioni, reinterpreta l’abito maschile con giacche aderenti e pantaloni di gusto urban, colori tradizionali quali nero, rosso e bianco vengono affiancati da tocchi elettrici e definiti. La partnership con Witz ha portato una ventata di freschezza, di eclettismo straordinario, con giubbotti, abiti, borse, sneakers in stampa “Mosh Pits”, un vero e proprio must dell’artista americano. Curiosi e dirompenti gli skateboard con stampe serigrafiche Hardior e Mosh Pits, che uniscono la cultura street con l’eleganza e lo stile Dior homme in piena libertà e verso tutte le direzioni della moda.

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LONELY HEARTS CLUB Palm Angels per Jaguar

Jaguar, marchio britannico di auto e Palm Angels, marchio italiano ispirato alle subculture americane, avviano una partnership in occasione della Milano Fashion Week. I due brand hanno realizzato LONELY HEARTS CLUB Palm Angels for Jaguar, un club esclusivo che resterà aperto tra il 20 e il 22 Settembre per celebrare l’anteprima italiana del nuovo Suv Jaguar E-Pace. Il club, dal concept innovativo, con neon, reti metalliche, atmosfere dark è ispirato alle luci della nightlife californiana. Tra gli ospiti del Club, il rapper americano Playboi Carti, il duo di dj svedesi Axwell /\ Ingrosso in un back to back con Virgil Abloh, e i dj inglesi Siobhan Bell e Benji B.

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LA SUPERGA BY DANILO PAURA

Danilo Paura, fondatore e designer dell’omonimo brand, inizia una collaborazione con Superga per la stagione Autunno/Inverno 2017/2018, reinterpretando ed estremizzando gli elementi caratterizzanti la Superga 2750. La suola, in gomma naturale, si ingigantisce e diventa MEGA richiamando lo stile “underground”, mentre la tomaia, per rispettare le tradizioni di Superga, è disponibile in diversi tessuti.

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IF! ITALIAN FESTIVAL

Dal 28 al 30 Settembre si terrà, al Teatro Franco Parenti, il festival tutto italiano IF! Dopo il successo della precedente edizione, quest’anno il festival sarà arricchito dalla presenza di più di 100 ospiti italiani e internazionali e dai numerosi eventi in programma. Il tema di questa edizione è #sovvertire in tutte le sfaccettature che questo termine può contenere; insomma, la protagonista è la creatività! Da un lato cinema, moda, letteratura, musica, arti grafiche e visive elaborano nuove connessioni e comunicano accrescendo la capacità relazionale dei brand e dei loro prodotti e servizi, dall’altro, arte applicata e tecnologia sovvertono il sistema e tracciano un sentiero per la nuova generazione di creativi e di brand.

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Canali: perfezione …su misura

Lo stile, i dettagli, i tessuti: sono alcuni dei pregi della manifattura Canali, da oltre vent’anni nel settore moda. Il 7 settembre scorso il brand ha presentato la nuova linea e il new short film “The secret of su misura“, dove il protagonista vaga da stanza a stanza e nell’ombra intravediamo lo specialista master Tailor che propone i materiali da scegliere, i colori, il colletto delle camice, i bottoni, prende in maniera perfetta le misure, considerando la postura e la prestanza del cliente. Alla fine il protagonista esce con un abito unico, esclusivo, particolare in ogni dettaglio, perfettamente “su misura“. I tessuti di grande qualità usati dalla maison vantano una grande varietà di scelta e per la stagione invernale si passa da lane morbide idrorepellenti a mischie di angora, cammello, mohair o puro cashmere, mentre per il periodo estivo la scelta si basa su pure lane fresche o mischie di seta e lini pregiati. Dopo la scelta del tutto, occorrono circa 15 giorni per la prova, dove eventuali piccole modifiche renderanno perfetto l’abito su misura. La manifattura offre inoltre un servizio speciale per abiti da cerimonia per lo sposo e il suo seguito con dettagli e tessuti ancora più esclusivi e unici.

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“il tempo ritrovato” di Jacques Henri Lartigue

Sarà dal 29 settembre fino al 26 novembre 2017 che il museo Bagatti Valsecchi ospiterà l’arte del fotografo e pittore Jacques Henri Lartigue (Courbevoie 1894 – Nizza 1986). Un breve ma importante viaggio in cui l’artista racconta attraverso trentatre immagini di vita quotidiana l’alta borghesia francese a partire dalla Belle Époque, periodo che ha sucessivamente segnato la storia dei primi decenni del Novecento. Un lavoro che non solo ha valenza artistica ma anche culturale a trecentosessanta gradi: le immagini di Lartigue offrono infatti un ritratto dell’alta società dall’allure inconfondibilmente francese ma anche incredibilmente vicino ai riti e ai costumi dell’aristocrazia internazionale, foto in grado di suscitare emozioni, rimandi iconografici a un mondo definitivamente scomparso.

 Museo Bagatti Valsecchi, Milano
29 settembre – 26 novembre 2017

www.museobagattivalsecchi.org

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Jameson Street 2017, la musica ‘nomade’ va in scena a Milano

Arriva a Milano il JAMESON STREET 2017, il progetto itinerante e partecipativo promosso dal noto whiskey irlandese che porta nelle vie e nei locali d’Italia le note e lo spirito audace dei buskers e dei musicisti indipendenti che hanno scelto la strada come palcoscenico.
Mercoledi 27 settembre, da ZOG in Ripa di Porta Ticinese, a partire dalle 21, andranno in scena cantastorie polistrumentisti partenopei, 50 sfumature di sax da Duke Ellington a Kurt Cobain e insoliti mash-up tra Goran Bregovic e Lady Gaga, tra foxtrot e club-culture. A settembre 2017, Jameson ha lanciato per la prima volta in Italia il programma di serate live che spazia dal foxtrot al rock, dal jazz al blues attraverso il country e che terminerà a giugno 2018, quando sarà possibile ascoltare su Spotify e in vinile l’intera compilation ‘Jameson Street Sound’, che racconta il talento della musica ‘nomade e audace’ italiana. 8 città, 39 serate live, 10 mesi e 50 artisti di strada uniti dalla determinazione di seguire il proprio cammino e dall’ostinazione a esprimere la propria passione. Attraverso città come Bologna, Catania, Firenze, Genova, Roma, Torino e ora Milano, Jameson – forte del motto ‘sine metu’ – sposa la vita di uomini e donne che hanno deciso di seguire coraggiosamente la propria passione, di scegliere la propria strada senza paura, senza prendersi troppo sul serio. Un percorso diverso, una terza via, oltre le convenzioni, capace di infrangere qualunque regola e “indicazione”.

Per poter aggiornarsi sulle date, i locali e i buskers del programma è possibile visitare il sito  street.jamesonwhiskey.

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Le novità per Erbolario

Erbolario propone una nuova linea adatta sia per lei che per lui: Indaco. Questa linea dona sensazioni di tranquillità e benessere grazie all’eleganza delle confezioni, ma soprattutto grazie ai raffinati estratti di fiori che celebrano questa tinta. Tra queste si annovera la pianta di Indaco, famosa per le sue virtù protettive e antiossidanti, che è capace di rendere la pelle elastica e morbida. Non solo Indaco; lo stesso colore dipinge, con intensità differenti, i petali del Fiordaliso, del Lino e della orientale Borragine.

www.erbolario.com

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VERSUS VERSACE SPRING SUMMER 2018

Versace svela a Londra Versus, la nuova collezione Primavera/Estate 2018 ispirata alla New York degli anni ’90. L’anima della collezione è giovane, affascinante, irriverente e, soprattutto, divertente: costumi da bagno, camicie stampate, pantaloni a zampa, gilet in maglia metallica e capi con motivo scozzese sono un must have per i giovani di oggi.

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Le novità maserati al Salone dell’Auto di Francoforte

Maserati si presenta al Salone dell’Auto di Francoforte con una nuova gamma prodotto che si contraddistingue per novità e sofisticatezza. Dalla nuova Ghibli, la cui strategia prevede un significativo restyling degli esterni, alla Levante MY18, il primo SUV prodotto da Maserati, tutti i modelli Maserati sono stati affinati con apporti tecnici e tecnologici. La Ghibli prevede ora i proiettori Full LED adattivi con abbaglianti “Glare Free” a tecnologia Matrix, mentre Quattroporte MY18 propone sempre dei proiettori Full LED con abbaglianti “Glare Free” ma a tecnologia L-Shape standard. Per migliorare ulteriormente le prestazioni della vettura, la Casa del Tridente monta un motore a benzina più potente e utilizza un nuovo sistema Integrated Vehicle Control sviluppato da Bosh. Rilevante è anche l’introduzione dello sterzo elettrico assistito che permette l’ottimale funzionamento dei sistemi di assistenza alla guida (ADAS). GranTurismo e GranCabrio, due miti sempre attuali, esprimono compiutamente la passione, la tecnologia, e l’artigianalità di Maserati. Migliorata a livello aerodinamico, la gamma prevede ora due versioni distinte, Sport e MC.

Grazie alla collaborazione tra Maserati e Ermenegildo Zegna, al Salone dell’Auto di Francoforte debutta la Maserati Capsule Collection firmata Zegna, ispirata agli interni dell’allestimento GranLusso, ora disponibile per i modelli Ghibli, Levante e Quattroporte. Artigianalità e Eleganza, caratteristiche per cui questi marchi eccellono, trovano espressione in questa nuova collezione di capi da viaggio in micro-tessuto, insieme alla pelletteria e agli accessori di lusso.

Questa è la gamma più completa di sempre, grazie ai nuovi allestimenti GranLusso e GranSport, orologi esclusivi in collaborazione con Bulgari, espressamente pensati per coloro che possiedono una Maserati.

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L’abito perfetto per il viaggio firmato mango

MANGO presenta l’ultima tendenza in materia di abito maschile: la gamma da viaggio slim-fit.
È l’opzione ideale per l’uomo moderno alla ricerca di un due pezzi confortevole per un viaggio d’affari.
Il taglio slim-fit mette in risalto la silhouette maschile e, grazie al tessuto di lana elastica, non si stropiccia e resiste all’acqua, garantendo una tenuta impeccabile nel corso della giornata. Gli abiti sono interamente di lana, materiale che conferisce elasticità e naturale traspirabilità; la fattura semi-flessibile, inoltre, assicura una libertà di movimento totale. La loro funzionalità, pensata appositamente per il viaggio, è incrementata da comode tasche interne per il passaporto e lo smartphone, in modo da avere gli effetti personali sempre a portata di mano.

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Carhartt WIP e Slam Jam insieme ” al lavoro”

Carhartt WIP ha nuovamente intrapreso una collaborazione con Slam Jam per creare una nuova collezione Autunno/Inverno ’17. Come suggerisce il nome, la ‘Minute Man Service’, si ispira alle stazioni di gas degli anni ’60 e ai lavoratori che riparavano i veicoli di coloro che viaggiavano in America. Da ciò deriva il fatto che la collezione si basi e approfondisca l’idea di un’uniforme funzionale, ma dal punto di vista del design contemporaneo.
Partendo da una selezione di graffette del repertorio di Carhartt WIP, Slam jam ha creato una collezione di sette pezzi in poliestere e cotone, disponibili in blu e nero.
Formata del 1989, Carhartt WIP riprende le caratteristiche essenziali di Carhartt adattandole a una clientela che apprezza i design raffinati e i prodotti senza tempo.
Slam Jam è una compagnia fondata nel 1989 che spazia dalla produzione fino alla vendita all’ingrosso a quella al dettaglio.

Photographer: Bruna Kazinoti
Stylist: Niccolò Torelli

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La cantante Cher e il rapper Future protagonisti di “Meet me in the Gap”

Gap ha appena lanciato la nuova campagna pubblicitaria per l’autunno 2017, Meet me in the Gap!                     Gap celebra l’incontro di diverse personalità, che scoprono che ciò che hanno in comune è molto più di quello che li distingue. Questi incontri inattesi, grazie alla regia di Director X, prendono la forma di mini-clip musicali. I video portano in scena quella che è la vera essenza di Gap: unire, qualunque siano le differenze. Le persone hanno sempre qualcosa in comune le une con le altre, anche se nascosto.
La cantante Cher e il rapper Future sono stati invitati dal brand a portare in scena ‘Everyday People’, cover del brano di Sly and the Family Stone. Due universi molto lontani per natura che trovano in questa campagna un’occasione per unire le proprie voci.
Un secondo video, ‘Bounce Meet Bounce Meet Bounce’, vede in scena tre giocatori di basket, due ballerini di tip tap e un DJ che creano un ritmo unico nato dalla sincronizzazione dei suoni dei propri mondi.

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Alessandro Egger: poliedrico e talentuoso

Alessandro Egger, serbo di nascita e milanese d’adozione, è da poco tornato dai red carpet della Mostra del cinema di Venezia. Modello, attore, musicista, è passato dalle sfilate di Versace e Dolce&Gabbana alla serie The Band, in cui recitava ancora minorenne. Una figura poliedrica che, costruendo il proprio successo partendo da zero, vuole essere di ispirazione per chi crede ancora d’avere ‘sogni troppo grandi’. Selezionato per l’ultima edizione di Pechino Express si racconta su queste pagine, tra un preparativo e l’altro, lo vedremo nel viaggio che lo porterà ad attraversare Filippine, Taiwan e Giappone, in compagnia della mamma Cristina (gli #Egger).

Attore, modello e paroliere: molti talenti, alcuni anche diversi fra loro. Come sei riuscito a coltivarli tutti?
Hai ragione, sono molti! La musica è stato il primo che ho coltivato, perché era la forma di comunicare e narrare storie, sogni e ambizioni dell’ambiente in cui mi trovavo che prediligevo. Facendo rap il modo di muoversi e costruire lo “show” diventa scenografico a tal punto da trasformarsi quasi in uno sketch che va oltre la musicalità e lirica dei testi. Da lì sono arrivati i primi suggerimenti degli amici: “Dovresti andare a Hollywood” o “Sei nato per fare l’attore”. Prendendo con serietà l’opinione sincera delle persone, mi sono trasferito da Como a Milano, rischiando e ottenendo i primi ruoli. Dopo i 20 anni divenne complesso trovare un ruolo adatto, a causa dei drastici cambiamenti fisici che portarono ad un forte contrasto tra l’altezza (189cm) e il volto, lontano dallo stereotipo del comune ragazzo italiano. Dovevo trovare una soluzione perché non potevo star fermo. Mentre lavoravo in una showroom, arrivarono (quasi) inaspettatamente i primi lavori nella moda, un colpo di fulmine che travolse completamente la mia vita. Con gli anni ho imparato a fare convivere le mie passioni, utilizzandole come mezzo comunicativo anche nella vita quotidiana. A settembre, ad esempio, ho un pezzo in uscita con Laioung. La canzone si chiamerà “Ginger”

I tuoi ricordi in Serbia. Qual è l’essenza del tuo Paese?
E’ un Paese che ha subito molti squilibri a causa della guerra e dei bombardamenti ma la sua essenza è nel legame con le persone, una grande sinergia che agisce in maniera pura e forte allo stesso tempo. Nel quartiere si cresce grazie agli adulti, che insegnano a rispettare i genitori, la famiglia e la propria terra. Se non impari, ci pensano i fratelli maggiori, quelli ‘acquisiti’, a farti capire le cose. Usano i metodi più duri che sono anche i più efficaci. (Ride). Cresci rispettando gli anziani e la famiglia, apprezzando la vita, i soldi, la scuola, l’aria che respiri. E’ gente che ha un storia da raccontare, molta tristezza negli occhi, ma anche una grande voglia di rivincita.

Raccontaci del tuo percorso come attore e dei primi successi con la serie The Band.
‘The Band’ è stato il mio primo grande amore, una serie che ho amato da tutti i punti di vista e in ogni momento, dal camerino, alla sala costumi, dall’unica e sola Silvia Gandolfi (che mi ha scoperto), donna che rimarrà sempre nel mio cuore, ai miei compagni di set, con i quali ho condivo così tanto. Mi ricordo che il successo fu così incredibile che ogni mattina c’erano gruppi di ragazze ad aspettarmi davanti casa e io uscivo senza rendermi nemmeno conto di cosa stesse accadendo.

Quali sono i registi con cui hai avuto il piacere di lavorare e quali quelli con cui vorresti farlo?
Ho lavorato con Brizzi, Genovese e Samen, il duo esplosivo che sono sicuro realizzerà grandi cose, ma quello con il quale adoro lavorare di più è Angelo Guarracino. Siamo amici da 10 anni e abbiamo sempre coltivato la nostra passione cercando di creare dei prodotti video emozionanti e quest’anno abbiamo collaborato per produrre e dirigere video per Rocco Hunt, Laioung, Gue Pequeno. In futuro mi piacerebbe lavorare in America, magari con Scorsese o con uno dei miei compaesani più illustri, Kusturica, facendo da spalla a Jim Carrey o a Leonardo di Caprio, che adoro e stimo. Forse sogno in grande, ma i sogni sono fatti per questo!

Com’è nata la tua carriera da modello? Quali sono gli aspetti che ami di questo lavoro?
La mia carriera da modello è nata per caso. Avevo lasciato un curriculum da Versace candidandomi come venditore, cameriere o per qualsiasi altra posizione e invece venni visto dallo ufficio stile e dal casting director, che mi diede la possibilità di lavorare con loro. Ho quindi cercato un’agenzia che mi rappresentasse e da lì è iniziata la mia ascesa. Della moda mi piace tutto, dalla creazione di un capo alla sfilata stessa, ma la cosa che amo di più è la possibilità che offre di viaggiare molto e scoprire posti meravigliosi! Amo viaggiare, è un’esperienza che mi arricchisce molto!

Qual è la tua idea di stile e cosa porti sempre con te in valigia?
Lo stile è prima di tutto è saper sdrammatizzare l’eleganza con l’attitudine. Ovviamente l’abito non manca mai. Tagli sartoriali, pelle ricamata: voglio che l’outfit abbia un colore deciso e racconti una storia.

L’ultimo libro o brano musicale che ti ha regalato un’emozione.
L’ultimo libro che ho letto è di Charles Bukowski, ‘Post Office’, una gran storia sui cambiamenti e gli stravolgimenti della vita. Vivo constantemente su Spotify, quindi musicalmente seguo tutte le ultime tendenze. Tra i brani più ascoltati ci sono ‘Thunder’ degli imagine Dragons e ‘Young Dumb’ di Khalid.

Alessandro Egger e i social media: come li usi, cosa ti piace postare e cosa no.
Cerco di impostare i social su quello che i miei follower amano di più, comunicando con loro e postando le principali notizie che mi riguardano. Le foto sono principalmente quelle di shooting professionali, pochi selfie. Per me è fondamentale dare un messaggio positivo e spronare chi ne ha bisogno a raggiungere i propri sogni, spesso sfruttando la mia stessa storia, essendo anche io partito da zero.

Una o più luoghi dove vorresti andare e dove ti ricarichi quando non lavori.
Mi piace andare in posti incontaminati, immergermi nel silenzio e nella natura. Pratico la meditazione, fa benissimo.

Ti piace scrivere canzoni… quali gruppi e cantanti segui? Con chi ti piacerebbe collaborare?Prediligo gli artisti che riescono a comunicarmi qualcosa intensamente come R Kelly, Beyoncé, Otis Redding, Jamie Foxx. Sono cresciuto con la musica Black. Presto uscirà un pezzo in collaborazione con Laïoung, artista con il quale sfogo tutta la mia energia. Mi piacerebbe collaborare con Pharrel Williams o William Adams, meglio noto come Will.i.am.

Una o più luoghi che sono per te ricchi di ispirazioni?
Qualunque luogo può essere d’ispirazione se si vive pienamente!

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Photographer| Fabrizio Cestari
Stylist| Stefania Sciortino
Grooming| Emanuela Di Gianmarco using Sisley Paris

Fra madri fatali e grandi temi a Venezia trionfa la fantasia

The Shape of Water, 2017, Twentieth Century Fox Film Corporation, All Rights Reserved

Si chiama ‘The shape of water’ il film immaginifico con il quale il regista messicano Guillermo del Toro si è aggiudicato La Palma d’oro della 74a edizione della Mostra del Cinema di Venezia. La giuria presieduta da Annette Bening e animata dal vivido glamour chanellizzante di Anna Mouglalis ha emesso il suo verdetto valorizzando anche l’Italia alla quale è stata assegnata la Coppa Volpi per Charlotte Rampling protagonista del tricolore ‘Hannah’ di Andrea Pallaoro, inossidabile diva trionfante nella sua giacca di Armani Privé alla cerimonia di chiusura del festival. Nella sezione ‘Orizzonti’ L’Italia conquista un altro premio con ‘Nico 1988’ assegnando un meritato riconoscimento a Susanna Nicchiarelli che ha come protagonista una signora decadente e decaduta e racconta gli ultimi anni di vita della cantante interpretata dall’attrice danese Trine Dyrholm. Il film di del Toro racconta un’America da Guerra Fredda che ricorda molto quella di oggi con una storia fantasy di un uomo pesce prigioniero della malvagità umana e una donna delle pulizie muta. Guillermo del Toro dedica il premio ai bravi registi messicani e lo ribattezza ‘Sergio Leone’. Nella sfilza dei premi svettano Il Gran Premio della Giuria assegnato a ‘Foxtrot’ del regista israeliano Samuel Maoz, il leone d’argento per la miglior regia a un commosso Xavier Legrand che ha diretto ‘Jusqu’à la garde’. Fra le attrici italiane che si sono imposte sul red carpet sulla laguna spiccano Micaela Ramazzotti, principale interprete del film ‘Una famiglia’, distribuito da Bim e diretto dal catanese Sebastiano Riso, in cui la protagonista vende i propri figli per sopravvivere, e l’amore al buio dell’osteopata non vedente interpretata da Valeria Golino in ‘Il colore nascosto delle cose’ di Silvio Soldini, presentato fuori concorso a Venezia in cui l’attrice è affiancata sul set da Adriano Giannini nel ruolo di coprotagonista. Molte coppie hanno sfilato sul red carpet: fra queste Darren Aronofsky, già vincitore del Leone d’Oro per ‘The Wrestler’ con la sua protagonista Jennifer Lawrence, ammaliante in Atelier Versace per il controverso film ‘Mother!’, incentrato, secondo il regista, sui danni che abbiamo arrecato al pianeta, ‘un’allegoria’, come l’ha definito il cineasta, scritto quasi di getto. E poi fuori concorso c’erano Javier Bardem e Penelope Cruz in ‘Loving Pablo’ dove Penelope è l’amante del narcotrafficante Pablo Escobar, ‘un uomo contraddittorio’ come lo definisce il protagonista che ha dovuto prendere peso per entrare meglio nel personaggio. Non sono mancati i pezzi da Novanta di Hollywood: Matt Damon e George Clooney che hanno calcato il tappeto rosso rispettivamente in Versace e Giorgio Armani. Damon ha proposto il suo film ‘Downsizing’ su una realtà miniaturizzata che parla della fantascienza e del futuro dell’umanità, e sempre Damon è nel cast insieme a Julianne Moore nel film ‘Suburbicon’ diretto da George Clooney e scritto dai fratelli Coen che parla dei paradossi dell’America di oggi e delle sue contraddizioni e dove si mostrano dei bianchi che hanno paura di perdere i propri privilegi. Degno di nota il film ‘Il Contagio’ di Matteo Botrugno e Daniele Coluccini, tratto dall’omonimo romanzo di Walter Siti e interpretato da Vinicio Marchioni che arriva nelle sale a ottobre. Ciliegina sulla torta: il miglior brand ambassador dell’eleganza e del talento del bel paese sulla Laguna è stato Alessandro Borghi: multiforme e camaleontico grazie ancora al guardaroba che Gucci gli ha fornito per presenziare alle occasioni ufficiali e davanti ai paparazzi. Un vero gentleman Made in Italy.

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“Roman Rhapsody”: la campagna pubblicitaria di Gucci per la collezione Cruise del 2018

Questa stagione Gucci compie un viaggio a Roma, la città natale del direttore creativo della maison Alessandro Michele, per collaborare con l’emblematico fotografo inglese Mick Rock, colui che ha immortalato numerose leggende del rock and roll, tra cui i Queen e David Bowie.
Il frutto di questa collaborazione ha dato vita a “Roman Rhapsody”, una serie di ritratti schietti, commoventi e affascinanti di persone reali in luoghi reali. I soggetti sono fotografati all’interno dei loro appartamenti o nei giardini della città. Queste immagini costeggiano dei ritratti naturalistici e intimi realizzati in studio per rivelare tutto il carisma dei personaggi.
Questo portfolio vuol essere un omaggio ai veri anticonformisti e agli eccentrici.

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Direttore del video| Chuck Grant
Direttore artistico| Christopher Simmonds

Loco Dice, colui che tramuta la vita in musica

Nata un po’ per fortuna, un po’ per caso e diventata mano a mano sempre più travolgente è la carriera di Yassine Ben Achour, meglio conosciuto come Loco Dice, Dj di fama internazionale, ormai richiestissimo alle consolle di tutto il mondo. Tunisino di nascita, ma adottato da genitori tedeschi, Loco Dice passa la sua adolescenza nella cittadina di Dusseldorf, circondato da musica e dischi, la sua grande passione. Quella del Dj è una storia che parte dall’hip hop e sfocia nella musica tecno, passando per il genere house; è una storia fatta di importanti collaborazioni con famosi artisti del panorama musicale del calibro di Snoop Dog, di emozioni, di viaggi e contaminazioni. Ispirato da tutto quello che lo circonda Loco Dice continua a lavorare duramente per realizzare i propri sogni ancora nel cassetto. Il Dj suonerà presso il Paradise stage durante il Festival BPM in Portogallo il 15 settembre e al Social Music City a Milano il 16 settembre, da non perdere.

Tutti ti conoscono come Loco Dice, da dove viene questo nome?
Loco Dice ha due origini. “Dice” è stato il primo soprannome e proviene dalla mia infanzia, da quando giocavo a Backgammon tra le strade Tunisine. Da quel momento Dice è il nome con cui mi chiamano i miei amici. Loco è venuto fuori anni dopo, una notte a Ibiza, quando sono salito sul tetto dello Space Club determinato a prendere il loro logo. I miei amici urlavano “Dice! Dice!” e la polizia “Loco! Loco!”. Sono scappato senza logo, ma sono rimasto Loco Dice.

Com’è iniziata la tua carriera? Quando hai capito che la musica sarebbe diventata la tua vita?
Sono sempre stato circondato e interessato alla musica. Ho ballato tanto, speso il mio tempo e i miei soldi in negozi di dischi, e a un certo punto ero il bambino col cappuccio che aveva i dischi. Quando una discoteca locale rimase senza un fisso DJ mi chiesero suonare nel locale. Il passo successivo è stato nei primi anni ‘90. E ora sono sempre qui che suono e produco.

C’è un posto in cui vorresti suonare, ma dove non hai ancora avuto la possibilità?
Ci sono così tanti posti che non ho ancora scoperto, che mi sono sconosciuti. Sto lavorando sodo per visitarli e poterci suonare.

Da chi e cosa prendi l’ispirazione per la tua musica?
Prendo ispirazione dai miei viaggi, dalla gente e dal mondo intorno a me, dai cibi e dai profumi. Praticamente da tutto.

Puoi indicarci una canzone che ti emoziona o ti ricorda un momento speciale?
Una canzone per me speciale è “Could You Be Loved”, di Bob Marley. Mi ricorda il mio paese, la mia famiglia e l’infanzia, conserva la memoria di molti momenti della mia vita. È una canzone che mi rende felice.

Qual è il tuo rapporto con la moda? Quanto è importante per te?
Mi piace la moda, ma non ne sono dipendente. Mi piace fare attenzione ai vestiti e agli accessori, combinarli assieme e indossarli, mi piace creare i look delle cose che già possiedo. È simile al modo in cui affronto la musica.

Il tuo tour mondiale, Serán Bendecidos, inizia a Milano poco prima della settimana della moda, rimarrai in zona per assistere a qualche sfilata?
Il tour di Serán Bendecidos è iniziato a Barcellona durante il festival di musica elettronica Sónar e sono contento che continui a Milano. Mi piacerebbe vedere alcune sfilate, ma non so ancora se posso farlo. Sono assorbito dalla produzione e qualsiasi cosa dipende fondamentalmente dal mio programma in studio.

Un accessorio del quale non puoi fare a meno
Ho molti accessori per i quali sono conosciuto. Ne ho sempre uno addosso: un berretto, un grillz, bracciali, anelli…e qualsiasi altra cosa.

Quali sono i tuoi sogni e idee per progetti futuri?
Ho molti sogni e lavoro duramente per farli diventare realtà. Come il sogno che sto vivendo ora.

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CESARE LEONARDI, L’ARCHITETTO DELL’ARTE

Cesare Leonardi, 1965 ca. Courtesy Archivio Architetto Cesare Leonardi.

Oggi, venerdì 15 settembre, nell’ambito del festivalfilosofia 2017, dedicato alle Arti, viene inaugurata la mostra monografica Cesare Leonardi. L’Architettura della Vita, che occuperà fino al 4 febbraio gli spazi di Palazzo Santa Margherita e della Palazzina dei Giardini di Modena. A cura di Andrea Cavani e Giulio Orsini, il grande evento espositivo è organizzato e prodotto dalla Galleria Civica di Modena, Fondazione Cassa di Risparmio di ModenaArchivio Architetto Cesare Leonardi.
La prima grande retrospettiva dedicata a Cesare Leonardi presenta in tutte le sue sfaccettature l’eclettico artista modenese, che si è occupato di architettura, urbanistica, fotografia, design, pittura e scultura, ricercando costantemente il limite tra progettazione e pratica artistica. La mostra espone la ricca raccolta di opere e documenti che sono conservati nella sua casa-studio, attualmente sede dell’Archivio. La Poltrona Nastro, il Dondolo, la Poltrona Guscio e molti altri arredi sono comparsi su riviste e libri di design internazionali degli anni ‘70 e sono esposti nei più importanti musei del mondo, dal MOMA di New York al Victoria and Albert Museum di Londra, fino al Vitra Design Museum di Weil am Rhein.
Più che una semplice mostra di architettura, l’esposizione si ripropone di illustrare la visione dell’artista sul concetto di progettualità a tutto tondo, che attraversa diverse aree disciplinari senza soluzione di continuità. Poltrona Nastro e Solidi si trovano in un accostamento antitetico, quasi fossero stati progettati da autori diversi, mentre, invece, rappresentano il punto di partenza e l’esito di un percorso – dall’oggetto perfetto al sistema artigianale – che si è sviluppato con gradualità e coerenza. Un percorso controcorrente rispetto ai canoni della contemporaneità.
Illustra la mostra il catalogo Cesare Leonardi. L’Architettura della Vita, disegnato da Bunker, che si è occupato anche del progetto grafico e del sito web della mostra.

Cesare Leonardi. L’Architettura della Vita
15 settembre 2017 – 4 febbraio 2018

Galleria Civica di Modena
www.galleriacivicadimodena.it

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DOLCE&GABBANA THE ONE: un classico senza tempo

Sulle note di “Tu vuò fa’ l’americano”, l’attore inglese Kit Harington, noto per il suo ruolo nel Trono di Spade, passeggia per le strade piene di vita del centro di Napoli, condividendo sorrisi, piatti della tradizione italiana e qualche passo di danza con gli abitanti del luogo. Il nuovo video documentario diretto da Matteo Garrone racconta l’essenza della fragranza firmata Dolce&Gabbana The One for Men, un classico intramontabile ma dal carattere contemporaneo, che riflette il fascino, il carisma e la sicurezza dell’uomo Dolce&Gabbana, in un mondo in cui tutti possono essere The One.
Creato da Olivier Polge e lanciato nel 2008, The One for Men Eau de Toilette racchiude un raffinato accordo di legni orientali e tabacco accompagnato dalle energiche note speziate e vegetali del coriandolo, del basilico, del cardamomo e dello zenzero: un concentrato mascolino di eleganza e ricercatezza.

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Miu Miu Women’s Tales

Celia Rowlson-Hall e Chloë Sevigny

La fine della storia per Celia Rowlson-Hall

In occasione del Festival del Cinema di Venezia 2017, il 31 agosto scorso sono stati presentati il tredicesimo e il quattordicesimo cortometraggio inerenti al progetto Miu Miu Women’s Tales, nato sei anni fa con l’idea di scandagliare i cambiamenti dei concetti di femminilità e vanità del XXI secolo, proprio attraverso la visione delle più brillanti cineaste contemporanee. La regia, un ambito d’azione prettamente maschile, sta finalmente evolvendo e omaggia, per la sensibilità e la bravura, personaggi femminili potenti, con un bagaglio culturale importante. Il corto (The [end) of history illusion], diretto dalla ballerina e coreografa Celia Rowlson-Hall, pluripremiata performer americana, è ambientato in un rifugio antiatomico di Las Vegas negli anni ’50: all’iniziale atmosfera briosa si contrappone il mutamento, confuso e dominato dal panico, di quando suonerà la sirena dell’allarme nucleare. L’ispirazione per il plot, seguendo il pensiero della regista, non è che una metaforica traslazione del ruolo della donna, in un gioco di superficie e sotterraneo. Il mondo, ancora, fatica a fidarsi del potere femminile: la moda, in questo senso, può essere un veicolo per sviluppare personaggi fortemente caratterizzanti e realisti. La Rowlson-Hall ha pensato proprio alla donna Miu Miu, “vivace, fiera, sensibile e disposta a rischiare”, mentre i tessuti e i colori della collezione ultima hanno ispirato i personaggi e lo spazio abitativo del cortometraggio. La regista ha voluto centrare l’attenzione sulla precarietà del vivere odierno, dove la perfezione è una pura illusione e la paura affligge l’umanità, facendo scattare quell’allarme che suona per avvertire tutti (non il singolo) del pericolo che ci sovrasta.

Provaci (ancora) Chloe

Il tredicesimo cortometraggio di Miu Miu Wome’s Tales, affida la macchina da presa ad un’icona fashion, già ingaggiata dai migliori stilisti nonché dai più prodigiosi registi indipendenti e di nicchia, sulla scena fin da giovanissima, a metà degli anni ’90: la musa anticonformista Chloë Sevigny, pioniera delle attuali fashion influencer. “Carmen”, la sua seconda prova da regista, è un’ indagine introspettiva sulla vita di un’artista di cabaret divisa tra amore ed arte, pronta ad aprirsi agli altri, nonostante le critiche, una performer, una donna, che come tale soffre la paura e la disperazione di poter essere dimenticata. Carmen Linch, scelta dalla Sevigny come protagonista, sa lavorare perfettamente sulle diverse sfumature delle donne di oggi, donne con una strada ancora lungo davanti per la parità dei diritti. La regista, da sempre abile a scegliere collaborazioni raffinate, in bilico fra ricerca estrema e glamour pop, mai priva di un proprio taglio intellettuale e un indubbio gusto estetico, ha colto al volo l’opportunità di Miu Miu WT per mostrare la potenza del talento femminile e far capire al pubblico la vulnerabilità dell’esistenza delle donne in questa società moderna, mai totalmente convinta della loro forza interiore.

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Bad Deal, Street style e story telling per il brand finalista di WION

Lei ha studiato fashion journalism e ha lavorato in redazioni importanti, lui è un conosciuto street artist e writer. Marina Rubini e Zoow24 hanno fondato insieme Bad Deal, marchio di streetwear in cui ogni capo, dalle T-shirt al denim customizzato, è confezionato dentro a un libro e accompagnato da una favola. Colpisce l’attitudine al racconto, declinata in vari modi, dalla realizzazione dei capi al packaging, che sicuramente è un importante tratto distintivo del lavoro dei due giovani creativi, così come la propensione alle collaborazioni e alle contaminazioni di stile. Finalisti dell’ultima edizione declinata al maschile dell’importante concorso “Who is on Next?”, tenutasi lo scorso giugno a Pitti, Marina e Zoow24 sono tornati a Firenze dove già avevano portato Bad Deal nelle ultime edizioni della fiera. Noi abbiamo intervistato Marina, per farci meglio raccontare non solo l’esperienza fiorentina, ma anche il mondo creativo e i progetti del brand.

Partiamo dall’esperienza di WION. Cosa ha rappresentato per voi? Qual è l’importanza di un concorso come questo? Che ricordi portate con voi di questa manifestazione?
Ricordo la sera prima della presentazione ufficiale della nostra collezione. Eravamo nella nostra casa sui colli bolognesi e nell’aria c’era una gran bella energia. Abbiamo staccato la spina da quella collezione che ci ha tenuti sui tavoloni da taglio per gli ultimi due mesi, giorno e notte e fino al momento di uscire davanti alla giuria. Ci siamo dimenticati di tutta la tensione e la fretta che ci avevano portato fino a lì. È stato come se la collezione fosse sempre esistita e vivesse di vita sua da sempre. WION è stata per noi l’occasione di confrontarci con altri talenti, di scoprire come lavorano, come vedono la moda, come sono arrivati lì, qual è stato il loro percorso.

Mi raccontate la collezione che avete portato a Pitti?
Abbiamo presentato una collezione ispirata al confronto tra l’immobilità dei monumenti delle città e la fugacità di un treno che passa, senza fermarsi in banchina. Abbiamo preso capi classici e polverosi del guardaroba maschile e li abbiamo contaminati di contemporaneità. L’intramontabile trench sfoderato e rifoderato con una tela, completamente riempito di scritte e graffiti. Che sono la nostra anima, il mondo dal quale veniamo. Quello della scrittura su carta stampata e quello della street art sui muri e sulle lamiere. Abbiamo chiamato questa collezione “ASAP”, che sembra un po’ essere il mantra di questa nostra generazione che vuole tutto e possibilmente subito e l’abbiamo messo in relazione con gli anni ai quali noi ci ispiriamo, che sono quelli che ci hanno visti bambini . Quelli di Beat Streat e delle Tartarughe Ninja. Anni nei quali il momento aveva una sua importanza. Oggi sciupiamo il tempo, senza nemmeno rendercene conto. Per quanto riguarda lo stile, invece, abbiamo accostato materiali sacri come il fresco di lana di Ermenegildo Zegna e altri profani come il triacetato delle tute vintage adidas. La seta e la spugna. I moschettoni degli zaini Invicta usati per regolare le maniche delle felpe. I nostri jaquard declinati in bomber, maglioni, tute intere.

Più in generale, quali le caratteristiche del marchio? Che cosa vi contraddistingue?
Una bulimia creativa. Una continua ricerca di “diverso”. Siamo un incidente estetico.

Come immaginate il vostro acquirente? Chi indossa i vostri capi e a chi pensate quando li create?
Non pensiamo a nessuno in particolare quando disegniamo, altrimenti questo ostacolerebbe la nostra creatività. I nostri capi, oggi, li indossano i rapper, i ragazzi che vogliono la grafica forte sulla T-shirt, ma anche la donna che abbina la giacca di jeans costumizzata all’abito lungo o il maglione alla gonna di seta plissettata.

C’è dietro al marchio una grande voglia di raccontare, lo story telling è proprio nel vostro dna. Non è un po’ in controtendenza in un momento storico in cui vince l’immagine modificata con un filtro, la realtà distorta di certi social?

In assoluta controtendenza. È la nostra sfida!

Spring/Summer Collection 2018

Parlando di social. Quanto è stato importante il web per voi in queste poche stagioni dalla nascita del marchio?
Ci ha messo in contatto con tante persone che ci scrivono per avere qualcosa di Bad Deal, per sapere dove possono trovarlo, che fanno il tifo per noi.

In che modo si lavora in due e come vi dividete i compiti?
Facciamo tantissima ricerca, ognuno per i fatti suoi, in modo da poter essere davvero liberi di elaborare le idee e di abbozzare la collezione. Sono periodi lunghi, nei quali ci facciamo coinvolgere da tutto. La filosofia con la quale viviamo questi momenti è “Steal the best”, rubiamo il meglio dalla natura, dagli animali, dalla città. Poi arriva la fase di confronto, di interminabili giornate nel nostro studio. Iniziamo così a decidere cosa vogliamo comunicare. Poi insieme seguiamo la campionatura. Io la parte dei tessuti, dei colori, delle lavorazioni. Lui quella delle grafiche. Per un prodotto come il nostro, che lavora molto con lo jaquard, è fondamentale che la grafica venga tradotta in maglia, così come è stata disegnata.

Proprio per come vi presentate, per il packaging dei capi, le collaborazioni, anche se il vostro pubblico potrebbe essere molto giovane, vi vedo prendere le distanze da quel fast fashion a cui molti ragazzi si rivolgono. Sbaglio?
Vero. Veniamo dalla cultura dei giocattoli. Ne abbiamo interminabili collezioni, per questo ci piace vendere un prodotto che abbia l’involucro che merita. Un capo contemporaneo, ma con la sua identità, che non vuole essere confusa.

Mi date una anticipazione su cosa state lavorando al momento? Progetti e sogni per il futuro?
Stiamo creando i contenuti per il nostro e-commerce, che lanceremo a breve. Vogliamo farlo crescere in modo da poter rispondere a tutte quelle persone che vorrebbero un pezzo di Bad Deal. Inoltre, stiamo lavorando a delle belle collaborazioni. Una delle quali nata grazie a WION.

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Fall/Winter Collection 1718

Tagliatore sceglie Londra come simbolo di cultura ed eleganza senza tempo

Il sapore, creato dai mitici Beatles nel lontano ’69 con la loro ultima esibizione sul roof del numero civico 3, forse non lo si percepisce più nella londinese Savile road, ma la famosa strada è pur sempre un riferimento importante per il mondo del fashion. Per questo il noto brand Tagliatore, tutto italiano da 3 generazioni, con Pino Lerario come direttore creativo, ha girato per la stagione FW 17 un nuovo video ambientato proprio in Savile Road dove eleganza è la parola chiave. Il marchio, lontano dalle banalità e dalle imperfezioni, propone una linea con uno spiccato gusto English classico senza tralasciare, con le nuove linee e nuove trame, la comodità e il comfort che da sempre lo contraddistingue. L’artigianalita del made in Italy è comunque messa in primo piano, come il gusto dandy-rock delle catene presenti nei capi realizzati dalla famosa manifattura.

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