THE INSIDERS @SIMONEDECHECCO- WALDORF ASTORIA BERLIN

La fervida e sofisticata cultura tedesca e l’eleganza senza tempo del leggendario Waldorf Astoria di New York sono gli elementi che hanno ispirato Christoph Mäckler nel realizzare l’hotel Waldorf Astoria Berlin. L’albergo si trova in quel trionfo di archi-design che è il Zoofenster building, una costruzione alta 118 metri che svetta nel cuore di Berlino West, tra la Kaiser Wilhelm Memorial Church e lo Zoo sottostante.

900 opere d’arte contemporanea decorano pareti e consolle della Peacock Alley lounge, la lobby e centro della vita di questo luogo, mentre The Wall Signature hall accoglie gli ospiti tra le firme dei vip passati da qui.

Ispirazioni anni ‘30, chaise longue, marmo e vista mozzafiato dalle vetrate ampie rendono il Waldorf Astoria Berlin il luogo adatto per scoprire la mutevole e indefinita capitale tedesca. Una metropoli in perenne movimento, in constante divenire, dove passato e presente si fondono con contraddizione. Architetture moderne e vecchi edifici accolgono tutti coloro che cercano arte e stravaganza.

In hotel è possibile cenare al ristorante Les Solistes di Pierre Gagnaire, con piatti di alta cucina francese, oppure prendere uno special drink al Lang Bar in stile new Art Déco. Ai più esigenti Waldorf Astoria Berlin dedica una Library Lounge, con un’inattesa selezione di libri e vista panoramica sulla città, oppure un trattamento relax alla Guerlain Spa, la prima e unica in Germania.

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Cinecult: Io, Daniel Blake di Ken Loach

Ken Loach regista di film di denuncia a sfondo politico-sociale ma anche densi di romanticismo come ‘Riff Raff’, ‘Piovono Pietre’, ‘Ladybird Ladybird’, ‘Il vento che accarezza l’erba’ film quest’ultimo per il quale si è aggiudicato il suo primo Palmarès, è uno che parla diretto alla testa e al cuore del suo spettatore. E lo dimostra egregiamente con il suo ultimo meritatissimo Palmarès, ‘Io, Daniel Blake’, distribuito da ‘Cinema’ di Valerio De Paolis. E’ la storia tragica e malinconica di un maturo falegname in crisi per aver perso il lavoro e immerso repentinamente in una burocrazia farraginosa e perversa che è palesemente contraria allo Stato Sociale e ai diritti dei lavoratori. In uno degli uffici per l’impiego dove è solito protestare e ricevere quotidianamente ‘ceffoni’ da burocrati insensibili ai suoi problemi che non fanno che complicare la sua già durissima vita, Daniel s’imbatte in Katie, una giovane disoccupata come lui ma con due figli a carico che a un certo punto medita di prostituirsi pur di sbarcare il lunario lontano da Londra. Paragonato da acuti critici alla filmografia di Vittorio De Sica, questo è un film molto vero come dimostra la battuta preferita del regista (e di Daniel) : “Io non sono un cane, sono un uomo” quasi a voler enfatizzare la sua condizione frutto di una burocrazia di destra ipertrofica e arrogante. “Stiamo perdendo il valore del termine cittadino-ha detto Ken Loach quando ha presentato il film a Roma-i governi sono schierati col capitale e i posti di lavoro o non ci sono, o sono insicuri o non garantiscono la dignità e un adeguato tenore di vita ai lavoratori; sono stato paragonato a De Sica: ebbene nei suoi film mancava la solidarietà civica e operaia mentre oggi in Inghilterra i lavoratori si sostengono molto l’un l’altro” dice il cineasta britannico. E aggiunge: “La complessità del governo che sa ciò che fa nasce per intrappolarci. Ogni settimana, come si vede nel film, vengono applicate delle sanzioni ai disoccupati: ebbene tutti coloro che hanno accettato di recitare dietro la scrivania come impiegati del governo nelle scene del mio film ambientate nei Job center sono ex dipendenti che mal tolleravano la crudeltà del sistema sanzionatorio. Pensi che durante il film mi raccontavano storie di vessazioni e ingiustizie vissute analoghe a quelle replicate durante il film”. Un grandissimo film da vedere e tenere gelosamente in videoteca.

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NEW BALANCE presenta il Surplus Pack per celebrare i 110 anni del brand

New Balance festeggia i suoi 110 anni di storia con un’esclusiva collezione da uomo, interamente Made in UK – il MiUK Surplus Pack.
I cinque modelli che hanno fatto la storia del brand, più uno inedito, tutti prodotti con materiali e pellami pregiati nello stabilimento inglese di Flimby: 1500, 670, 575, 576 e 577 – a cui è stato aggiunto il nuovo modello, creato appositamente per celebrare l’anniversario del brand, il modello 991.5.
Proprio il 991.5 è un omaggio alla tradizione manifatturiera di New Balance in Inghilterra e nasce dalla fusione di due classici del brand: unisce la suola della 1500 con la tomaia della 991.
Il MiUK Surplus Pack è prodotto in una limited edition di 1906 pezzi ed è già in vendita nei migliori store di sneaker e su www.newbalance.it.

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PONY: L’EXPLOIT DELLA COLLEZIONE AUTUNNO INVERNO 2016

PONY è il brand di sneaker da cui tutto ebbe inizio: il primo a comparire nei videoclip musicali, antesignano del rapporto stretto che da quegli anni terrà sempre legata la cultura hip-hop, oltre che lo skate-boarding, al mondo delle sneaker.
PONY è tornato in Italia dall’autunno Inverno 2016 con una distribuzione che include i più importanti fashion store del mercato. Top Star, le Pro 80, le Slam Dunk e le City Wing: sono loro le protagoniste di questo grande ritorno. Nelle linee e nella loro purezza riecheggiano le immagini dei 70’S, il decennio di cui solo pochissimi sono autentici padroni.

www.pony-international.com

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BREITLING CHRONOMAT 44 BLACKSTEEL SPECIAL EDITION

Cassa d’acciaio nero, quadrante giallo, straordinaria robustezza e movimento, manifattura dalle prestazioni elevate. Con il Chronomat 44 Blacksteel Special Edition di Breitling l’audacia ha un nuovo nome. Breitling dà un volto inedito al suo modello leader Chronomat con una edizione speciale dallo stile risolutamente tecnico e virile. La cassa e la lunetta d’acciaio satinato si distinguono grazie al trattamento nero ad alta resistenza a base di carbonio. L’originalità del modello coinvolge anche il dorso della cassa con una massa oscillante nera visibile attraverso il fondocassa di zaffiro trasparente, e il cinturino di caucciù bicolore TwinPro, che associa l’esterno nero all’interno giallo. Il quadrante offre una leggibilità ottimale grazie alle lancette e ai grandi indici dal rivestimento luminescente, sotto il vetro zaffiro anti-riflessi su entrambi i lati.

www.breitling.com

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Italia Indipendent e Romero Britto: una collaborazione eccezionale

Italia Independent e Romero Britto, poliedrico ed acclamato artista internazionale, danno vita ad una Capsule Collection dal carattere unico, sulla quale vengono riprodotte alcune delle sue creazioni, caratterizzate da colori e pattern accesi, che riflettono la visione ottimistica del mondo sulla quale si sviluppa il percorso dell’artista sin dalle origini.
La collezione è composta da 5 varianti di occhiali da sole: unica e originale, sapiente mix di contenuti tecnologici e artigianalità, perfetto canvas per la fantasia pop di Britto, che anima ciascuna forma, creando combinazioni infinite di colori e pattern.
Gli occhiali sono disponibili da Sabato 8 Ottobre presso le boutique Italia Indipendent, sulle rispettive piattaforme e-commerce e nei migliori ottici a livello globale ad un prezzo al pubblico pari a 157 Euro.

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HALLOWEEN LIGHTS

Dolcetto o scherzetto? la notte più creepy dell’anno è alle porte e MANINTOWN coglie l’occasione per darvi qualche consiglio.
Speakers, scarpe, zainetti e occhiali da sole, rigorosamente in nero o arancione, sono stati selezionati da noi per catturare la vostra curiosità non solo il 31 ottobre ma, perchè no, tutta la stagione.

Photo|Giorgia Fanizza
Styling|Orsola Amadeo

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Aplomb: il network che avvicina la sartoria

Da sinistra, Luigi Ugge, Federico Grasso, Massimiliano Invernici

Una formula innovativa per far vivere la sartoria maschile sul web, ma senza snaturarne la connotazione fisica. O, per meglio dire, uno network online che, di fatto, accorcia le distanze tra sartoria e consumatore, e azzera anche il divario ideologico al riguardo. Tutto questo, e altro ancora, è Aplomb, una startup di ultima generazione che veicolerà le migliori sartorie presenti sul territorio nazionale, presentandone le peculiarità distintive e favorendone la diffusione verso l’utente finale. Dietro questo nuovo progetto c’è l’intuizione di Federico Grasso, uno studente di marketing dell’Università Bocconi, con le idee già ben chiare. Durante un viaggio all’estero e una conversazione con amici stranieri, il giovane imprenditore si è reso conto di quanto fossero diffusi i marchi del lusso a livello di notorietà e, al contrario, di quanto poco fossero conosciute le realtà sartoriali che costellano tutta l’Italia e che rappresentano la spina dorsale del menswear su misura. Detto, fatto. Con la partecipazione di Massimiliano Invernici, studente di marketing allo IULM, e di Luigi Ugge, anche lui bocconiano, entrambi in qualità di co-founder, sta nascendo la piattaforma destinata a colmare questo gap. Attraverso un sistema di interviste a sartorie e clienti e tramite il metodo Lean Startup, il network sta prendendo forma e direzione ben precise. Il progetto pilota, nei piani dei manager, dovrebbe partire dagli inizi del 2017. Il primo step sarà incentrato su Milano, per poi estendersi a tutta la penisola nei mesi successivi. C’è di più. A veicolare la piattaforma saranno alcuni influencer scelti in base alla loro attitudine sartoriale, che diventeranno Aplomb ambassador. Per tutti, una volta entrati nel portale, basteranno pochi clic per conoscere a fondo le sartorie presenti, studiarne i contenuti e, infine, selezionare quella più comoda da raggiungere per un appuntamento personalizzato o da cui farsi contattare direttamente a casa, tramite la venuta del maestro artigiano.

www.aplombtailoring.com

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Moda dal mondo: Portugal Fashion Week

Si è chiusa con successo e crescente entusiasmo la 39ima edizione di Portugal Fashion, uno dei più importanti eventi fashion della Penisola Iberica degli ultimi vent’anni, che mostra la capacità produttiva e creativa portoghese, puntando i riflettori anche sui giovani talenti, grazie al progetto Bloom. Quest’ultimo consiste in una piattaforma sperimentale creata nell’ottobre 2010 che mira a supportare, promuovere e pubblicizzare promettenti stilisti portoghesi, i quali, come suggerisce il nome Bloom, sbocciano, fioriscono e poi risplendono sulle passerelle, contribuendo a diffondere a livello internazionale un’immagine creativa e moderna della nazione. Questa piattaforma è stata fortemente voluta da Portugal Fashion e il suo successo si deve all’attenta supervisione del professore e designer Miguel Flor, che si occupa di selezionare gli stilisti e fornisce il suo prezioso contributo alla progettazione delle sfilate.

Tra gli altri emergenti da tenere d’occhio è Estelita Mendonça, che si è diplomato alla Fashion Academy di Porto. Le sue collezioni sono state presentate al Bloom Space del Portugal Fashion fin dall’inizio, nell’ottobre 2010. È stato vincitore dei Fashion Awards Portugal nel 2012 nella sezione Nuovi Talenti e nel 2015 ha ricevuto una speciale menzione dall’International Fashion Showcase e un premio nell’ambito di Prémios Novos nella categoria Fashion. Una moda che guarda molto alle istanze sociali, tradotte con un linguaggio casual ma ricco di dettagli e materiali inusuali.

Eduardo Amorim ha presentato la collezione “Seattle Mes” che rappresenta l’atteggiamento di sfida del Grunge degli anni ’90 applicato a questo modo contemporaneo in continuo cambiamento e che mette tutto in discussione. I modelli oversize ritraggono un’andatura e una posa scomposte, le rifiniture sono volutamente imperfette e i tessuti sono tinti attraverso processi naturali.

Tra i giovani designer che hanno debuttato è David Catalán che con la sua collezione “Forget about it” che offre una sorta di oasi dove rifugiarsi per sfuggire alle triviali questioni della vita quotidiana, uno spazio unico dove confluiscono contemporaneamente atmosfere più leggere e più pesanti. Total look stampa si alternano a colori neutri e delicati, oltre al total black e white, maglie e pantaloni esaltati dalle lavorazioni a traforo.

Hugo Costa è un giovane designer di 29 anni che, grazie alla piattaforma Bloom di Portugal Fashion, fin dall’ottobre 2010 fa sfilare sulle passerelle le collezioni che portano il suo nome. Già vincitore di numerosi premi internazionali, come “Best Male Coordinate” per due anni consecutivi, nel 2009 e nel 2010, e del “Children’s Fashion” nel 2011, quest’anno ha debuttato a livello internazionale come stilista alla Fashion week maschile parigina, con il supporto di Portugal Fashion.

Tra i brand menswear consolidati e vera star della Portugal Fashion è Miguel Vieira, designer che produce le sue collezioni dal 1988, un talento che è stato riconosciuto a livello internazionale da diversi premi importanti, come il “Golden Globe for the Best Fashion Designer”. A settembre di quest’anno ha debuttato alla New York Fashion week con Portugal Fashion. La sua collezione “Out of Africa” è una vera e propria immersione nei colori e nei profumi dell’Africa: grafismi tribali, reminiscenze di tramonti mozzafiato ed elementi naturali, come camouflage di animali che ricordano la bellezza maestosa del continente africano. Una collezione uomo luxury e sofisticata sia nei tessuti, sia nei tagli.

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NIKE PRESENTA LUNAREPIC FLYKNIT SHIELD PER AFFRONTARE OGNI CONDIZIONE CLIMATICA

Trova una strada, non una scusa. Con la nuova linea LunarEpic Flyknit Shield di Nike allenarsi durante i mesi invernali non sarà più un problema. La punta di diamante della collezione è rappresentata dalle scarpe da running, che, rispetto alle versioni precedenti, sono progettate appositamente per affrontare acqua, neve e fango senza compromettere la prestazione sportiva.
Le scarpe presentano delle suole con una scanalatura simile agli pneumatici delle auto, in grado di adattarsi a qualsiasi terreno in qualsiasi condizione atmosferica, aumentando l’aderenza al terreno e ottimizzando la trazione. La tomaia Flyknit è realizzata con DWR, un materiale resistente e impermeabile, rivestito di filati TPU e con una parte interna impermeabile per mantenere il piede caldo e asciutto. Il collare alto offre un comodo sostegno, garantendo una calzata dinamica e facilitando il movimento naturale dalla caviglia al piede. Le incisioni a laser nella suola in schiuma UI, infine, consentono la canalizzazione dell’acqua, preservando la spinta tra tacco-punta e il ritorno di energia. Just do it!
Nike.com

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DENIM STYLE: ECCO LE PROPOSTE SIVIGLIA PER LUI

Pratico e stiloso: è il giubbino in denim lavato firmato Siviglia. Design a quattro tasche, vestibilità regolare e collo a camicia, caratterizzano un classico Denim style, un cult degli Anni ’80 che si rivela attualissimo. Linee pulite rifiniscono il giubbino con interno in piuma, trapuntina in nylon e collo in pelliccia bianca removibile. Un capo ideale per le mezze stagioni, versatile negli abbinamenti, everyday trendy in perfetto stile Siviglia Denim Lab. Siviglia punta sull’allure vintage di un giubbino moderno rivisitato in versione “Special” attraverso una ricerca continua di creatività nei materiali e nei modelli. La cura dei dettagli garantita dalla produzione Made in Italy porta alla ribalta un capo che ha fatto la storia del menswear diventando un evergreen apprezzato dai Denim addicted e non solo.

La seconda proposta riguarda un pantalone vintage autentico, nato nel laboratorio di ricerca Siviglia: si tratta  del cinquetasche denim, che unisce un modello intramontabile, con un effetto used dalla resa unica. Siviglia sceglie il denim delle tele vecchie dei minatori, consistenti e rigide, trattate con specifici e innovativi lavaggi che garantiscono l’aspetto di un grado di usura pari a dieci anni di utilizzo raggiunto in sole tre ore, in laboratorio. L’idea di far incontrare un materiale pregiato con un tessuto storicamente “povero” come il jeans si concretizza nelle patch in alcantara marrone che caratterizzano un capo realizzato con interventi manuali (strappi ed effetto delavé pensati ad hoc) che lo rendono esclusivo ed unico.

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A novembre è Siena la città della fotografia

©Francesco Cito, I contradaioli del Nicchio entrano in piazza pugni torre

Un viaggio attorno al mondo in 250 immagini. Per oltre trenta giorni, a partire da questo weekend fino a fine novembre, Siena diventa palcoscenico perfetto per la fotografia internazionale. Torna infatti il Siena Art Photo Travel, festival interamente dedicato alla fotografia di reportage e d’autore, che verrà declinata per tutto il mese in esposizioni collettive, personali, installazioni, workshop, photo tour, conferenze e cene informali con alcuni degli autori invitati.
La formula resta anche per questa edizione quella dell’evento diffuso, coinvolgendo quasi interamente la cittadina toscana, dalla periferia al centro storico; mentre novità di quest’anno sono le mostre d’autore dedicate a 7 fotografi di fama internazionale: Melissa Farlow, Timothy Allen, Majid Saeedi, Luca Bracali, Vittorio Guida, Francesco Cito e Marco Urso.
Le mostre personali variano da soggetti e temi attuali e difficili come il lavoro di Majid Saeedi dedicato all’Afghanistan, oppure quello dell’esploratore e fotografo Luca Brancali concentrato invece sulla salvaguardia del pianeta e del suo fragile ecosistema. Ci sono poi Timothy Allen, Marco Urso e Melissa Farlow che raccontano attraverso i loro scatti paesaggi spettacolari, la meraviglia dell’orso polare e la difficoltà di una specie come i Mustang, cavalli selvaggi del West.
C’è invece chi racconta le emozioni del Palio, come Francesco Cito, e chi ha creato una vera e propria installazione dedicata al mondo contemporaneo come Vittorio Guida.
Da non perdere anche le tre esposizioni collettive in programma che figurano sotto il titolo Beyond the Lens. La collettiva, cioè la mostra tributo alle foto più belle del Siena International Photography Awards 2016, Storyboard, ossia una raccolta delle storie inedite più straordinarie raccolte dal premio e Il vino, mostra dedicata all’amore per questa terra e i suoi prodotti.

www.artphototravel.it

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Single Blade: La nuova linea di Proraso

Nasce Single Blade, la linea professionale Proraso a base di ingredienti naturali con texture tecnicamente perfette, formule collaudate, aromi esclusivi, per una rasatura monoloma semplice e sciolta.
Tre le diverse fragranze proposte: Wood and Spice, Azur lime e Cypress e Vetiver, tre diverse linee sulle note sofisticate dei legni pregiati, della freschezza degli agrumi e del piacere armonioso del cedro e vetiver.
Le tre linee si distinguono per un’offerta di prodotti davvero esclusiva: c’è il sapone soft bag, fatto con la tecnica di “saponificazione a caldo”, l’olio ristrutturante barba e l’olio a caldo, la crema da rasatura, il balsamo pre e post rasatura, la cera baffi e la colonia da 100 ml nelle tre diverse profumazioni.
Perché radersi è un gesto intimo, di estrema cura, e Proraso sa coniugare perfettamente tradizione e qualità.

www.proraso.it

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Chiude con stile fra la Streep e Benigni la Festa del Cinema di Roma

Ciak si vota. Così la giuria popolare si è espressa pronunciandosi a favore di ‘Captain Fantastic’ film singolare e scanzonato presentato fuori dalla selezione ufficiale durante ‘Alice nella città’. La pellicola, distribuita da Good Films, diretta da Matt Ross propone un Viggo Mortensen in gran forma sia nel film che nell’incontro con il pubblico nella capitale. L’attore si cala nei panni di un educatore sensibile e anticonformista, capo illuminato di una famiglia che conquista e commuove il pubblico di questa undicesima edizione della Festa del cinema di Roma. E accanto all’assegnazione popolare a ‘Captain Fantastic’ del premio BNL People’s Choice Award c’è stata la vittoria del film più bello e profondo della sezione Young Adult di ‘Alice nella città’ che quest’anno è andato a ‘Kicks’ diretto da Justin Tipping, selezionato da un’autorevole giuria presieduta da Matt Dillon. Ma veniamo ai protagonisti di questa undicesima edizione: la parte del Leone ovviamente è spettata al 3 volte Premio Oscar Meryl Streep che si è pronunciata a favore di Hillary Clinton e ha definito Alba Rohrwacher, insieme a Silvana Mangano e a Anna Magnani, l’attrice più interessante che abbia mai visto. “Recitare è la mia passione: significa calarsi nei panni di qualcun altro come quando da bambina fingevo di essere mia nonna, è questo quello che ho sempre sognato di fare anche se ho preso lezioni di canto dai 12 ai 14 anni”, ha detto la diva hollywoodiana, generosa ed entusiasta di fronte a un pubblico che ha mandato in visibilio. A Roma ha presentato il film da lei interpretato ‘Florence Foster Jenkins’ diretto da Stephen Frears in cui, a differenza che nella vita, si esibisce in performance canore in cui è assolutamente stonata. Il film tratto dal romanzo ‘Florence’ di Nicholas Martin e Jasper Rees racconta infatti la storia di una ricca ereditiera che durante la seconda guerra mondiale approdò al Carnegie Hall di New York cantando senza armonia sommersa dalle risate del pubblico. “La gente potrà dire che non sapevo cantare ma non che non ho cantato”, soleva dire Florence. Il film distribuito da Lucky Red porta sullo schermo anche un eccezionale Hugh Grant nel ruolo del giovane marito e supporter della stravagante signora amica di Arturo Toscanini. Un film commovente e toccante come l’altra pellicola che la Lucky Red di Andrea Occhipinti ha portato alla Festa del Cinema di Roma : ‘Il Segreto-The Secret Scripture’ con una magnifica Vanessa Redgrave affiancata da Eric Bana, uno psichiatra alla ricerca della verità. E’ la storia vera di una donna accusata ingiustamente di infanticidio e perciò rinchiusa in manicomio per quasi tutta la vita. Il film con un finale a sorpresa è interpretato da una magnetica Rooney Mara, attrice molto richiesta a Hollywood che insieme a ‘Una’ di Benedict Andrews e ‘Lion’ di Garth Davis ha triplicato con ottimi risultati la sua presenza la Festival. Nel cast di ‘Lion’, storia vera di Saroo, un ragazzo indiano alla ricerca dei suoi veri genitori che ha smarrito a cinque anni rischiando di essere rapito e venduto nell’India degli anni’80 e interpretato da Dev Patel, attore già ammirato in pellicole di successo come ‘The Millionaire’ di Danny Boyle distribuito da Lucky Red, figura anche Nicole Kidman che è la madre adottiva di Saroo. L’attrice appare luminosa, vibrante e pensosa come in un altro film presentato a Roma, ‘Genius’ di Michael Grandage, distribuito da Eagles Pictures che prima dell’apertura della Festa ha presentato in anteprima a Roma ‘American Pastoral’ di e con Ewan McGregor, un personaggio dolente che a causa della condotta criminale della figlia interpretata da Dakota Fanning vede svanire lentamente nel nulla il suo ‘Sogno americano’ di uomo bello, ricco e di successo. In ‘Genius’ troviamo un Colin Firth in stato di grazia e un altrettanto emozionante Jude Law, attore davvero versatile nel ruolo di Thomas Wolfe che, insieme a Scott Fitzgerald e Hemingway Maxwell Perkins (Colin Firth) contribuì a lanciare con la casa editrice Scribner durante la crisi del 1929. Altra storia vera, stavolta sul tema straziante dell’Olocausto, è ‘Denial, la verità negata’ di Mick Jackson distribuito da Cinema di Valerio De Paolis e basato sul libro “Denial: Holocaust History on Trial” di Deborah E. Lipstadt, presente in sala alla proiezione del film a Roma. La pellicola ripercorre il duello legale a Londra fra la Lipstadt (che nel film è una interessante e intensa Premio Oscar Rachel Weisz) e il massimo assertore accademico e teorico dell’antisemitismo e del negazionismo dell’Olocausto, David Irving (Timothy Spall). Nel film esplode il conflitto fra la giustizia e la legalità, fra la morale umana e l’etica delle leggi, fra dialettica forense e rivendicazioni personali. Il cinema italiano, in netta minoranza a questa edizione, è stato degnamente rappresentato alla Festa del Cinema da ‘7’ di Michele Placido oltre che da ‘Sole, Cuore e Amore’. Molto buona la qualità degli eventi e soprattutto degli incontri da quello di Bertolucci a quello di David Mamet che ha espresso una grande verità : “Essere politically incorrect e dire la verità è la missione di noi drammaturghi e cineasti perché solo mettendosi in gioco guardando un’opera teatrale o un film gli spettatori per assumervi una parte, essi saranno finalmente liberati”.

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Il maschile che verrà di Climber B.C.

Uno sguardo sul futuro maschile di Climber B.C. Il brand di origine turca – saldamente presente nel panorama internazionale del menswear – svela le novità della prossima primavera/estate in esclusiva per MANINTOWN. A raccontarne significati, ispirazioni e segreti creativi lo stilista Erkan Çoruh, art director della main line e della Climber B.C. Sartorial; il designer Ümit Ünal, responsabile della Black Climber B.C. e il fotografo Amilcare Incalza, che con i suoi scatti interpreta le diverse anime del brand. Ripresi nel backstage della P/E 2017, i tre protagonisti hanno interpretato le collezioni con la loro viva voce.
Per Erkan Çoruh, “La collezione Climber B.C. è ispirata al modernismo, a un uomo urban e dinamico, ma che predilige anche lo stile classico. Il risultato è un mix fra questi due elementi, dove i colori dominanti sono il marrone, il blu e anche un tocco di rosa. Per quanto riguarda i tessuti prescelti c’è la lana, il mix di lino ed anche la seta. Le stoffe sono di Biella e quindi estremamente pregiate. Invece, in Climber B.C. Sartorial c’è lo stesso uomo, però concettualmente più poetico, con uno stile vintage e che ricerca il passato.
A raccontare l’estetica di Black Climber B.C. è intervenuto lo stilista Ümit Ünal, “È una collezione dove il rigore monocromatico cerca di andare incontro alle tendenze delle nuove generazioni, non più interessate al mondo del fashion in sé, bensì ai singoli capi, più funzionali e semplici. La linea ha un approccio antropocentrico. In un mondo di nuove tecnologie, dove tutti hanno nostalgia di un passato fatto di esperienze reali a contatto con la natura e con gli altri, l’idea di Black Climber è quella di tornare a porre l’attenzione sull’uomo e sulle sue relazioni.
L’occhio acuto di Amilcare Incalza rivela, “Non mi sono ispirato a nulla in particolare, invece ho cercato nel passato dei designer, in Turchia, le basi per raccontare una loro storia differente.
Vorrei dare un’immagine fresca perché, anche se il prodotto Climber è sartoriale e classico, ci sono una certa freschezza e uno stimolante dinamismo nelle loro collezioni. Si percepisce l’esigenza di un uomo che resti sempre un po’ giovane, anche con abiti dal taglio sartoriale indosso.

www.climberbc.com

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Halloween in Italia e non solo: dove festeggiare la notte più paurosa dell’anno

Per i Celti segnava l’inizio dell’anno nuovo, oggi rappresenta la notte più macabra dell’anno a suon di “dolcetto o scherzetto?”. Sebbene le sue origini non siano radicate nel nostro Paese, da un po’ di anni ha dato il via anche in Italia alla corsa al costume più horror. Stiamo parlando naturalmente di Halloween, che viene celebrata il 31 ottobre tra zucche intagliate e ceri dalle fiamme inquietanti.
Se quest’anno anche voi avete voglia di festeggiare, magari approfittando dell’occasione per fare un piccolo break lontano dagli impegni quotidiani e dallo stress di tutti i giorni, abbiamo raccolto cinque eventi a tema, sparsi qua e là per l’Italia e anche Oltralpe.

1) Il Castello di Scipione dei Marchesi Pallavicino, Salsomaggiore Terme (Parma). In occasione della notte di Halloween, si terrà un’apertura straordinaria della prigione quattrocentesca nella torre circolare e della porta segreta utilizzata come via di fuga. Inoltre verrà aperto il loggiato del Seicento con le sue finestre che si affacciano sul borgo pittoresco.
Per info 0524 572381.

2) “Dracula e altri demoni”, Napoli. L’evento dell’associazione CurioCity sarà organizzato nel capoluogo campano dal 29 al 31 ottobre e proporrà un itinerario alla scoperta delle storie più curiose della tradizione partenopea, tra palazzi infestati e leggende misteriose. Si parte da Santa Maria la Nova, continuando verso via Banchi Nuovi, Largo San Giovanni Maggiori Pignatelli, Piazza San Domenico, Largo Corpo di Napoli.
Per info e prenotazioni 329 2885442.

3) Notte al Castello a Monticello, Monticello d’Alba (Cuneo). Lunedì 31 ottobre i partecipanti saranno invitati a visitare il castello muniti unicamente di torce. Il tutto accompagnati da una guida turistica che spiegherà storie e leggente del luogo. Per un’esperienza macabra e sicuramente inusuale.
Per info 0173 36400.

4) Halloween a Corinaldo (Ancona). Si tratta di uno spettacolo che va in scena nella località marchigiana da ben 19 anni. Una vera e propria tradizione ormai, durante la quale un intero paese si mette al lavoro per spaventare decine di migliaia di ospiti, che a ogni edizione giungono da tutta Italia per visitare il luogo e partecipare alle varie attrazioni.
Per info www.missstrega.it.

5) Triora, Imperia. Conosciuto come il “paese delle streghe”, Triora ogni anno, in occasione di Halloween si trasforma, tra spettacoli e cerimonie a tema. Dal 30 ottobre al 1 novembre sono tante le iniziative che popoleranno la piccola località ligure, come il tour guidato dal titolo “Il cammino delle anime dannate”.
Per info http://nuke.triorando.it/.

C’è da dire che non tutti si “accontentano” di una piccola gita fuori porta. I più temerari potrebbero approfittarne per recarsi all’estero per qualche giorno, magari per visitare una capitale europea.
Anche voi preferite prendere l’aereo e festeggiare la notte di Halloween lontani dallo Stivale? Dal 28 al 31 ottobre si terrà a Dublino il Bram Stoker Festival, quattro giorni dedicati all’autore di Dracula, forse il romanzo gotico più famoso in assoluto. I partecipanti non si annoieranno di certo tra proiezioni, concerti, feste a tema e tour guidati in luoghi spettrali.
Per info http://www.bramstokerfestival.com/visit/

In Francia, invece, oltre a Disneyland Paris, che per l’occasione cambia look e si veste “a tema”, non dimentichiamo la cittadina di Limoges dove, dal 1996, va in scena una parata che raccoglie ogni anno 30mila persone in costume, che ovviamente dovrà essere la più macabra possibile.

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MARJOLEIN DALLINGA “IL GIARDINO DELLE DELIZIE”

Il Museo del Tessuto di Prato ospita Il Giardino delle delizie, la prima mostra personale in Italia della felt-maker Marjolein Dallinga.
Quattordici grandi opere in feltro, ispirate all’omonimo dipinto di Hieronymus Bosch, verranno allestite all’interno delle sale espositive del Museo fino al 29 gennaio prossimo, in un percorso magico e surreale che le armonizza coi tessuti e i macchinari antichi.
Le opere presentate al Museo del Tessuto sono espressione del subconscio dell’artista, attualmente residente in Canada, e rispecchiano la fascinazione per il mondo naturale.

Esposizione temporanea Il Giardino delle Delizie
16 ottobre 2016 – 29 gennaio 2017
Museo del Tessuto
Via Puccetti, 3 – Prato
www.museodeltessuto.it

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VALENTINO UOMO & VALENTINO DONNA Felt Edition

Nell’atelier Valentino Parfums arriva una nuova visione per Valentino Uomo e Valentino Donna: un’edizione da collezione tattile e su misura, che celebra l’evoluzione dei materiali e dell’artigianalità.
La nuova, elegante confezione – grigio chiaro per Valentino Donna e grigio scuro per Valentino Uomo – è realizzata in feltro, un materiale al contempo prezioso e robusto.
Al suo interno, le fragranze conservano le loro formule senza tempo. Il profumo Valentino Donna ruota intorno ad un contrasto di ingredienti nobili e raffinati: olio essenziale di rosa, bergamotto, iris pallida, cuoio, patchouli e vaniglia. Gli accordi di Valentino Uomo si lasciano scoprire trasformandosi nel tempo su chi li indossa. Questa fragranza sottile e inconfondibile – un mix di bergamotto, mirto, caffè, gianduia, cuoio bianco e cedro – si svela unicamente in una sfera più intima.
Inoltre, dal 1 al 7 novembre, presso La Rinascente Duomo di Milano, i flaconi Felt Collector di Valentino Uomo e Valentino Donna saranno disponibili anche nella versione con l’etichetta in pelle personalizzabile.

it.parfums.valentino.com

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MARINA YACHTING annuncia la partnership con GRIFFIN STUDIO

Marina Yachting annuncia la collaborazione con Griffin Studio – studio internazionale di progettazione moda e design con sede in UK – e presenta BLACK STORM PROJECT, la capsule collection composta da 8 capi eccezionali e dal design innovativo e lussuoso.
La collezione si concentra sull’ outwear e si compone di 3 capi donna e 5 capi uomo, adatti per affrontare le rigide temperature invernali in chiave contemporanea ma con stile ed eleganza premium.
I capi della collezione BLACK STORM PROJECT sono realizzati in lana idrorepellente traspirante con interno laminato e nylon performante, il tutto trattato con tessuto tecnico Teflon.
I volumi e colori rievocano le profondità del mare e le tonalità di grigio tipiche dei temporali, evocando un oscuro “effetto cocooning”.

www.marinayachting.it

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Benessere: 5 app immancabili sul vostro smartphone

Lo stress quotidiano può minare il benessere psicofisico di ognuno, rendendo tutti stanchi o poco energici. A volte, però, basta un po’ di attenzione per prendersi cura di sé e ritrovare la serenità: è necessario ritagliarsi piccoli spazi, con la consapevolezza di essere gli unici artefici della propria salute. Abbiamo raccolto cinque utili applicazioni dedicate, tutte disponibili sia per iOS che per Android:

1) Alimentazione. Siamo ciò che mangiamo, ed è per questo che è importantissimo non trascurare l’aspetto nutrizionale. A venirci incontro l’app Navigatore Nutrizionale, che aiuta a mettere nel carrello solo cibo genuino. Edo, invece, spiega cosa state mangiando, mentre MyFitnessPal è il diario digitale che consente di tenere sotto controllo l’apporto calorico.

2) Fitness. Cosa c’è di meglio che fare attività fisica? L’app più famosa è forse Runtastic, dedicata al running. Utili anche Endomondo Sport Tracker, che consente di monitorare l’attività fisica e le calorie bruciate per quaranta tipi di sport differenti. Per esercizi specifici per alcune parti del corpo, invece, potreste affidarvi a Workout Trainer.

3) Meditazione. Preferite lavorare sulla mente più che sul corpo? App come Buddhify fanno al caso vostro: permette di selezionare meditazioni dai 5 ai 20 minuti in base alle attività della giornata, che siate sul treno di ritorno verso casa o immersi nel traffico stradale. Headspace offre, invece, 365 lezioni giornaliere o individuali.

4) Relax. Per rilassarsi a volte è sufficiente ascoltare la musica giusta. Scaricate Nature Sounds per godere dei suoni della natura o Relax melodies: sleep & yoga che, grazie alle melodie rilassanti a disposizione, può aiutarvi a vincere l’insonnia.

5) Centri benessere. Con app come Find your wellness in Italy potete trovare il centro più vicino a voi. Preferite una gita fuori porta? Selezionate una regione italiana e scoprite dove recarvi. Tra sauna e bagno turco, potrete realmente dedicarvi un momento. E approfittarne per staccare la spina allontanandovi dalla città.

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I KINGS OF LEON TORNANO CON WALLS, MURI FRAGILI E TORMENTATI

Giro di basso inconfondibile, seguito da attacco di chitarra e batteria, potente e preciso quasi a tornare indietro nel tempo, a quel 2003, anno del loro debutto mondiale che incantò i critici e conquistò le orecchie degli ascoltatori rock. Si presenta così Waste a moment, il singolo dei Kings of Leon apripista dell’album WALL (We are like love songs), uscito lo scorso 14 ottobre. Già dalle prime note ritroviamo la forza e la compattezza del suono che hanno caratterizzato la band dei fratelli – più il cugino – Followill. Questo lavoro è l’ideale seguito di Mechanical Bull del 2013. Niente a che vedere, quindi, con il suond grezzo dei primissimi album Youth and Young Manhood e Aha Shake Heartbreak. Negli anni i KOL sono diventati una super band da milioni di dischi venduti e la loro musica si è omologata alquanto alla legge di mercato, rendendo il suono dei ragazzi del Tennessee edulcorato e ripulito dalle chitarre graffianti e folk tipiche della loro terra. Ascoltando il nuovo lavoro si è divisi tra sonorità già familiari e nuove sperimentazioni che virano su synth e new wave. I testi dei pezzi rappresentano la parte più intensa di tutto il lavoro: c’è il dramma di un uomo che s’impicca nel giardino della sua casa in Over o i riferimenti alla morte di Blaze Foley, cantante country ucciso nel 1989; c’è l’omaggio alla moglie di Caleb, la top model Lily Aldrige, che si innamora di un fantasma in una camera d’albergo di L.A. in Find me. WALLS è l’album più cupo della band, nato dopo lavori che non hanno propriamente rispettato le previsioni di vendita (solo 347.000 copie per Mechanical Bul) e dopo un periodo in cui il gruppo era al centro di voci insistenti riguardanti una probabile rottura; inoltre il problema di alcol che stava per fare perdere la voce al frontman era diventato serio, obbligando lo stesso Followill ad un periodo di pausa e riabilitazione. Per ogni storia si presume ci sia un lieto fine e se la voce di Caleb è tornata forte quasi come un tempo, WALLS ci ricorda invece quanto la strada per l’happy ending non sia apparentemente solida, ma costellata di tormenti.

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Spettacoli: Quando eravamo repressi di Pino Quartullo

In fondo bisognerebbe riflettere sul fatto che “Fare scambio di coppie a volte è il tentativo estremo di salvare un amore”. Lo si può desumere dalla commedia ‘Quando eravamo repressi’ di Pino Quartullo che dopo 25 anni torna finalmente a teatro a Roma. Quando appena si cominciava a parlare, agli inizi degli anni’90 di calo della libido e crisi dei rapporti di coppia il giovane architetto-drammaturgo, regista attore e doppiatore romano Pino Quartullo ebbe l’idea di riunire una coppia di amici, Alessandro Gassman e Francesca d’Aloya, per approfondire il tema sviluppandone i risvolti più intimi, provocatori e impensabili, letti dal suo punto di vista. Ne nacque un testo teatrale prodotto da Vittorio Gassman dal titolo emblematico,‘Quando eravamo repressi’, ricco di verve e colpi di scena in cui con la complicità e partecipazione di una bellissima Lucrezia Lante della Rovere si intrecciavano nelle camere comunicanti di un hotel confessioni e vere e proprie emozioni erotiche ad alto tasso di seduzione che oggi con un cast di attori tutto nuovo Quartullo ripropone in una nuova veste 3.0 al Teatro Ghione fino al 30 ottobre. “Quando Eravamo Repressi è di base un dramma-osserva Quartullo-esiste tuttora nell’epoca digitale un mondo sotterraneo, un’infinità di coppie composte da giovani belli e realizzati ma afflitti da noia da sesso”. Proprio come la coppia borghese del primo dramma-film che alla fine entrò in crisi e si ruppe definitivamente durante le repliche dello spettacolo, negli anni Novanta. “Nella mia commedia-prosegue Quartullo- si parla molto del sesso in maniera patologica e questo fa letteralmente esplodere di risate il pubblico: il corpo umano è presentata come una macchina misteriosa e bizzarra del piacere. Soprattutto ci tengo, che sotto sotto, dietro la carne e gli umori, esplodano i sentimenti, gli affetti, quelle cose non oggettivamente tangibili ma meravigliose e immense che appartengono all’anima degli esseri umani che non sono cambiati”. E’ per questo che i dialoghi pur affidati a personaggi e attori molto giovani e cioè Francesca Bellucci, Matteo Cirillo, Tiziano Floreani e Annabella Calabrese, che nel 1990 quando uscì la commedia erano in fasce, appaiono ancora attualissimi, perché alla fine non è cambiata la natura umana. “Carne e sentimenti sono sempre gli stessi” come dice Quartullo. Menzione speciale ai costumi e alle musiche dello spettacolo, aspetti curati da ex alunni dello IED (Istituto Europeo di Design) formatisi nella sede di Roma della scuola internazionale di creatività: Giuseppe d’Andrea utilizzando capi di altri allievi dell’Istituto Europeo di Design ha assemblato il guardaroba di scena mentre per il commento sonoro e le musiche dello spettacolo Quartullo si è avvalso del talento di altri due ex allievi dello IED di Roma, Federico de Feo e Simone De Feo. Brillante e sensuale, un’opera scanzonata da rivedere e da scoprire.

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David Catalán: creatività fra Spagna e Portogallo

David Catalán è un designer spagnolo di base sia a Madrid sia ad Oporto che nel 2014 ha ricevuto il premio Fashion Talent per la collezione presentata durante la Mercedes-Benz Fashion Week della capitale iberica.
Preludio di numerosi riconoscimenti successivi, il talento di Catalán ha molto a che vedere le forme, sporty silhoutte, e con la ricerca di materiali innovativi e sovrapposizioni stilistiche nell’intento di amalgamare in un linguaggio unico, estremamente fluido, anche gli accenti più acuti del fashion design.
La collezione SS2017 dello stilista prende spunto da un luogo cult della Londra Contemporanea, lo Sketch bar – Gallery, il locale di Mourad Mazouz vero e proprio baluardo di eclettismo e spunti cutting-edge design: Forget about it – già il nome scelto la dice lunga – la collezione riflette il tentativo di trovare spazi e forme amene, dove lasciar andare i problemi e i conformismi di ogni giorno e trovare il proprio dinamismo personale; colori audaci e giocosi, forme nette, sagomate ma mai ingombranti, a suggerire il bisogno di estrema naturalezza nei movimenti e nelle figure del corpo.
Il talento di Catalán si districare su più fronti: la duttilità dei tessuti, il mix and match di pattern, la coerenza di tenere il punto della collezione, sempre.

www.davidcatalan.es

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Canali inaugura la boutique online in USA

Canali celebra l’apertura della propria boutique on-line negli Stati Uniti, dopo il lancio avvenuto in Europa lo scorso ottobre.
Il nuovo store online consente di acquistare – con un semplice click – abiti formali, capi per il tempo libero e accessori, accuratamente selezionati all’interno della collezione di stagione. Lo shop è ottimizzato per dispositivi mobile, rendendo così possibile l’acquisto anche da smartphone e tablet.
Canali.com propone inoltre uno spazio editoriale multimediale che esplora i trend del momento, con consigli di stile e scorci preziosi dietro le quinte di questa storica icona della moda maschile italiana.
Per celebrare l’apertura del negozio online negli Stati Uniti, Canali ha scelto di collaborare con PRYMA – brand che condivide i medesimi valori del Made in Italy – e realizzare una speciale Edizione Limitata delle Cuffie PRYMA, disponibili in esclusiva in Europa e negli Stati Uniti solo su Canali.com.
Celebrities e editors del mondo della moda, del design e della musica si sono trovati a Soho alla WOM Townhouse per una serata dedicata alla sartorialità italiana, alla tecnologia e allo stile.

www.canali.com

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8 nuovi compagni di viaggio irrinunciabili

Per chi pensa che il futuro sia ancora lontano e per chi non riesce a fare a meno della tecnologia. Per chi ha scelto una vita dinamica, ma anche per chi vuole tutto al suo posto e in ordine. Per chi vuole essere comodo e per chi vuole seguire gli ultimi trend. Gli accessori da viaggio stanno diventando sempre più protagonisti e ricercati, in equilibrio tra stile e avanguardia. Perché chi l’ha detto che il viaggiatore deve rinunciare a qualche comodità? Ecco 8 nuovi prodotti da viaggio, dal più tradizionale al più futuristico, che stanno modificando profondamente il modo in cui ci muoviamo e ci relazioniamo con la realtà. 

  1. Eddie Bauer Bygone

Il design ricorda gli zaini del passato, ma i materiali scelti sono estremamente moderni e resistenti. Per questo, lo zaino Bygone è il compagno perfetto sia per brevi escursioni di pochi giorni oppure semplicemente in città. Con quattro diversi colori che vanno dal Russet a Midnight Navy, troverete uno che si adatta al vostro stile.
www.eddiebauer.com

2. PALBT Glo

La nuova radio in edizione limitata firmata Tivoli: bluetooth, portatile e in versione trasparente satinato con illuminazione LED. Pensata per l’uso outdoor d’estate, si trasforma in un oggetto di design per interni in inverno. Il cinturino in cuoio la rende facilmente portatile, permettendo di portare la propria musica preferita dovunque.
tivoliaudio.it

3. Voyager

Progettata per i 100% weekender, questa borsa in pelle è la risposta a chi è sempre in viaggio. Un ampio spazio interno adatto per cinque giorni di vestiti, così come una parte all’esterno pensata esclusivamente per la tecnologia, dove organizzare ordinatamente, proteggere e avere sempre a portata di mano telefono, batteria, cavi, spine, penne, e notebook. Inoltre, grazie all’integrazione opzionale del Wi-Fi Karma Go sarà facilissimo restare sempre connessi.
thisisground.com

  1. Cord Wrap Set

Siamo sommersi dalla tecnologia e anche in viaggio, spesso e volentieri, non ne possiamo fare a meno. Questo si traduce in un groviglio di cavi e cavetti dentro borse e valigie. Per questo, Saddleback, società americana famosa per la sua produzione di stile e affidabilità, ha introdotto in catalogo questo set rigorosamente in pelle e regolabile, al quale sarà difficile rinunciare.
www.saddlebackleather.com

  1. Allbirds

Se siete alla ricerca della scarpa perfetta, quella che avvolge il vostro piede come una pantofola di lana e che riesce ad avere anche uno stile moderno e leggero, avete trovato la soluzione perfetta. Dalla Nuova Zelanda, queste sneakers di tessuto super morbido e leggero sono fatte per camminare e viaggiare, senza rinunciare a un aspetto sofisticato.
www.allbirds.com

  1. Madewell Hat

Destrutturato, pieghevole e morbido, questo cappello di paglia si arrotola su se stesso molto facilmente e il nastro che separa la tesa dalla cupola funge anche da elastico per fissarlo e portarlo sempre con voi senza che si rovini. Ogni pezzo è tessuto a mano, dando così un effetto one-of-a-kind.
www.madewell.com

  1. Traduttore Ili

Assomiglia a un ciondolo, semplice e leggero, ma è un traduttore indossabile istantaneo sviluppato per lavorare con l’inglese, cinese e giapponese. Funziona senza connessione a Internet perché il riconoscimento vocale e la traduzione vengono processati internamente. Sono già in programma una seconda versione che includerà francese, tailandese, e coreano, e la versione 3 che avrà spagnolo, italiano e arabo. Un modo perfetto per abolire gli ostacoli di comunicazione.
www.iamili.com

  1. Cuffia PXC 550

Realizzata specificatamente per chi è sempre in movimento, in particolare per chi viaggia spesso per affari, questa cuffia stereo wireless è perfetta per chi desidera la massima efficienza e libertà. Con tecnologia Bluetooth 4.2, NFC per l’accoppiamento veloce tramite trasmissione audio Bluetooth è estremamente leggera, confortevole e pieghevole.
en-us.sennheiser.com

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WOMO lancia a novembre la sua prima collezione di piccola pelletteria

Pellami top quality lavorati artigianalmente, trattamenti hi-tech di nuova generazione e design iper-contemporaneo ma che non abbandona l’eleganza più classica. Il brand top player del mercato maschile WOMO, debutta da novembre nel settore degli accessori e lo fa proponendo una prima collezione di piccola pelletteria elegante e raffinata. Una linea di 22 pezzi dedicata ad un uomo dinamico e di classe, che sarà distribuita in tutti gli store Womo.
Nello specifico, la nuova collezione WOMO comprende un ventaglio di articoli adatti ad ogni gusto, necessità e passione: 6 tipi di portafogli, un porta carte di credito, un portachiavi, un porta passaporto, 2 misure di beauty case e 2 misure di portadocumenti. Accessori adatti alle diverse esigenze di organizzazione degli spazi, declinati in due possibili finish: vitello naturale, ultra soft al tatto e pronto ad invecchiare in bellezza per ottenere un effetto “usato”, e vitello saffiano, dalla texture inconfondibile e dall’effetto sofisticato.

www.womostore.com

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GUM INAUGURA IL NUOVO SALON DI MILANO

GUM Salon, fondato da Stefano Terzuolo nel 2009, ha inaugurato, ad inizio ottobre 2016, la sua nuova sede in Corso Italia 46 a Milano, in un elegante appartamento di 160 mq dei primi anni del’900, all’interno di una corte.
A distanza di sette anni dalla creazione di GUM, Terzuolo ha scelto di rinnovare ed innovare il GUM Style scegliendo una nuova location per il suo Salon con l’obiettivo di comunicare alla propria clientela la volontà di aprire una nuova era, mantenendo immutata la qualità e l’attenzione maniacale ai dettagli e alla ricerca ma rafforzando l’immagine di un’estetica molto precisa.
Il nuovo GUM Salon, in cui il sapore antico dato da parquet intarsiato, dalle porte decorate in stile neoclassico con citazioni degli autori latini Orazio e Seneca e dai soffitti a cassettoni in legno affrescati e decorati, è combinato ad una struttura in ferro più minimal e industriale che accoglie quattro zone ben distinte dedicate allo styling e colore femminile, ai nuovi trattamenti, all’accoglienza e all’uomo.

gumsalon.com

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Premio Cambiamenti 2016

Le start up costituiscono ormai una parte importante della nostra economia. Tante piccole realtà, in genere create e guidate da giovani coraggiosi e pieni di idee innovative, che stanno cambiando, in Italia e nel mondo, il modo di fare impresa. Per valorizzare e fare conoscere questa nuovo mondo imprenditoriale, CNA nazionale, nel settantesimo della fondazione, ha organizzato Cambiamenti 2016, volto a riconoscere le giovani aziende più meritorie in questo panorama. Il premio ha “l’obiettivo di distinguere il merito e regalare occasioni di formazione e visibilità a quelle start up che, con la loro attività, rappresentano ogni giorno il meglio dell’Italia e rendono ogni giorno il Paese competitivo”. Tre le categorie dedicate all’atto dell’iscrizione al concorso, suddivise in base all’attività svolta: start up del Made in Italy e tradizione; start up innovative e tecnologiche e start up di promozione dell’Italia. In palio, riconoscimenti in denaro, servizi, benefit, formazione e incontri, nonché una giornata di consulenze a Dublino con esperti di Google e Facebook. Poiché Milano è il territorio che ha visto il maggior numero di candidature, al fine di valorizzare e riconoscere il coraggio e l’innovazione di impresa emersi nella nostra città, martedì 18 ottobre si è tenuta nello spazio eventi e coworking BASE Milano, la presentazione delle start up locali – circa quaranta, fra il capoluogo e Varese – partecipanti al concorso. Una bella occasione di incontro e socializzazione per lo sviluppo e la valorizzazione delle tante eccellenze italiane.

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ROCCO TOSCANI E ALICE AGNELLI SONO I NUOVI TESTIMONIAL LUMBERJACK

Rocco Toscani, fotografo di grido e figlio d’arte, fondatore di Stella Rossa, una colombaia 2.0, e Alice Agnelli, ex PR Stella McCartney, appassionata di moda, cucina e viaggi, autrice del blog www.agipsyinthekitchen.com, sono i due nuovi testimonial della campagna pubblicitaria e protagonisti di spot televisivi con cui Lumberjack continua a raccontare la filosofia UrbaNature che caratterizza le sue collezioni. Gli UrbaNatures scelti dal brand hanno una coscienza ambientale e principi etici basati sul vivere green senza fanatismo, ogni giorno, a contatto con la natura che incontra inevitabilmente la dimensione urbana e gli aspetti sociali dell’esperienza di ciascuno. Sono proprio loro gli interpreti perfetti della filosofia UrbaNature.

www.lumberjack.it

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Bomber Mania

Ha collaborato Orsola Amadeo

Chi pensa che questo capo d’abbigliamento sia solo adatto ad un pubblico under 25 si dovrà ricredere! Sarà perché, seppur la moda da sempre sembra ossessionata dall’età, più passa il tempo più si va in una direzione in cui gli anta sono in nuovi trenta e così via. E spesso il guardaroba di un adolescente è entrato in quello del proprio genitore, o del fratello maggiore. E noi siamo a favore delle contaminazioni, di stile e non. Per cui ci piace segnalarvi il bomber come capospalla trasversale, adatto anche ai più eleganti.
Iniziamo questo nostro viaggio alla scoperta dei modelli più cool, con il ricordare che il bomber è un capo perfetto per questi primi freddi e per chi ama comunque la vita all’aria aperta.
In tal senso consigliatissimo il modello della collezione Stadium di Le coq sportif, brand che guarda verso il futuro, ispirandosi al proprio passato, e a noi i classici reinterpretati piacciono tanto. La capsule dedicata, come dice il nome stesso, allo Stadio conta anche un bomber verde militare che a noi è piaciuto molto. E non diteci che anche a voi non ricorda gli anni del liceo (o delle elementari) quando primi in classifica erano i Duran Duran!

Meno sportivo e senza la banda elastica in vita, ma chiaramente ispirato ai varsity americani è quello di Ferragamo con le maniche a contrasto in raso. Ammettiamolo, ricorderà i college americani, ma la scelta dei materiali e i colori autunnali, lo rendono un capo elegante. Perché non metterlo sopra al completo per andare in ufficio?

Come dicevamo ci piacciono molto le nuove interpretazioni dei grandi classici, per cui il bomber blu di Esemplare fa davvero per noi. In questo caso l’imbottitura è evidente sul front del capo, quasi una puffy jacket, ma chiaramente da città e non da dopo sci.

Decisamente sporty quello di Superdry In tessuto di nylon imbottito e resistente al freddo, si declina in diversi modelli e colori. Ci piace con l’elastico in vita, dettagli colorati a contrasto, chiusura a zip e cappuccio. Ma c’è anche il modello più sofisticato con inserti in ecopelliccia per fodera interna e colletto.

Rimane fedele all’estetica e al dna del marchio il bomber di Diesel. I dettagli embroidery effetto tattoo, ne rimarcano l’animo rock e street e lo rendono perfetto per i più anticonformisti.

E quando si parla di tatuaggi non si può non citare la collaborazione fra Scott Campbell, noto tattoo artist americano, originario della Louisiana, ma che ora risiede a Brooklyn, e Berluti, per cui Cambpell ha realizzato cinque design originali raffiguranti animali applicati successivamente ad abiti, scarpe ed accessori. Semplici linee che ricordano rune e cuciture che si irradiano formando delle eliche e serpeggiano diventando spirali. E sul back del bomber lo trasformano in un must-have assoluto per la f/w 2016.

Ricorda la cultura punk il modello total black di Cheap Monday. Piacerà ai più giovani, che lo indosseranno con denim stra-vissuti, e agli anticonformisti, che si divertiranno a metterlo con un jeans più basico, magari in blu scuro, a contrasto.

Parlando di reinterpretazioni ci piace molto anche il modello di Burberry, dove sono le righe ad essere in evidenza. E visto che questo tipo di grafica è un trend già da alcune stagioni, e lo sarà anche per le prossime, consigliatissimo a chi cerca un capo sbarazzino, ma non troppo casual.

Ce n’è davvero per tutti i gusti. Per cui questo sarà davvero un autunno in bomber!

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Maurizio Miri: professione designer. Di giacche

Per la giacca da uomo l’essenziale è lo stile. Non sarà un aforisma di Oscar Wilde, ma interpreta alla perfezione l’identità estetica di Maurizio Miri che, a questo caposaldo dell’abbigliamento maschile, dedica tutta la sua creatività. E lui è uno che di giacche se ne intende. Sarà per l’aria di moda respirata fin da bambino grazie all’attività dei genitori (a 14 anni è già responsabile della private label di famiglia) sarà per un’attitudine insita nel dna, fatto sta che Miri, le giacche maschili, le interpreta in maniera sempre nuova e inusuale. Sembra facile mantenere intatti certi canoni estetici di stampo tradizionale ed essere, al contempo, anche in grado di innovarli, ma solo alcuni ci riescono. Maurizio è uno di questi. Nato Mangano di cognome, ma chiamato affettuosamente Miri fin da piccolo, lo stilista, bresciano di origini ma cosmopolita nella visione, da subito procede nel suo progetto estetico su due direttrici parallele. Appaiono da un lato la pura creatività – che lo porta a ideare una tipologia di giacca reinterpretata nelle proporzioni e nei contenuti – dall’altro non si perde mai di vista la commerciabilità del capo finito, mescolando acutamente design e ricerca di prodotto. Il risultato è una identità maschile dal imprinting forte e ben delineato, che fa leva su stondature, insellature dalla spalla, millimetriche proporzioni della sciancratura e sull’utilizzo di tessuti di alta gamma, così da definire una nuova tipologia del vestire maschile. Un mix accuratamente calibrato di sartorialità moderna e attenzione all’utente finale che, fin dagli inizi del 2009, spicca nel vasto panorama del made in Italy. Dopo gli esordi a Pitti Immagine Uomo e la presenza come special guest al salone internazionale di White Milano, che hanno consolidato la sua caratura, oggi Miri si affaccia anche sul panorama femminile. Con la medesima identità stilistica.

mauriziomiri.com

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Marco Laganà ai piedi di Massimo Bottura e del suo team

Finora belle scarpe e buon cibo sembravano mondi inconciliabili. A riunirli ci hanno pensato Marco Laganà e Massimo Bottura in uno special project. Lo shoe designer ha realizzato per lo chef pluristellato e il suo team dell’Osteria Francescana di Modena, una sneakers in nero totale, declinata nell’alta qualità del vitello martellato e con doppia stringa in cotone. È uno dei modelli icona di Laganà, rivisitato per l’occasione con il logo dell’Osteria marchiato a caldo, in oro, su entrambi i lati esterni dei talloni, assecondando il gusto e l’elegante eccellenza di Bottura. Con il talentuoso designer la tradizione artigiana guarda lontano: le sue scarpe percorreranno, infatti, un lungo tragitto insieme allo staff, durante i viaggi ufficiali dell’Osteria Francescana, per promuovere l’eccellenza della cucina italiana in giro per il mondo, tra eventi, conferenze e cene. Queste scarpe diventano, perciò, il sinonimo della coesione della squadra di Bottura, ingrediente principale del suo straordinario successo internazionale. Con questa partnership si evidenzia, inoltre, l’unione tra due realtà capaci di tradurre in linguaggio contemporaneo i valori del made in Italy e di proiettarli nel futuro.

www.marcolagana.com

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Eleganza al maschile. Un libro ne spiega i significati

“Gli abiti parlano, dicono chi siamo e, talvolta, chi vorremmo essere”. Questo lucido inciso di Giuseppe Ceccarelli spiega esattamente il perché del viaggio intrapreso dal giornalista di moda e costume nel fashion system maschile, attraverso la nitida analisi delle sue icone e iconografie, classiche e moderne. E il volume Eleganza al maschile. 20 intramontabili icone dello stile, edito da White Star, ne è la summa. Nel libro, corredato da splendide tavole fotografiche, il giornalista traccia il racconto del saper vestire attraverso alcuni capi che, nel corso degli anni, sono diventati imprescindibili nel guardaroba per lui, fino a diventarne iconici. Dal trench di Humprey Bogart alla T-shirt bianca di Marlon Brando – giusto per citare due tra i più radicati nell’immaginario collettivo – passando per l’abito tre pezzi, per i gemelli e gli accessori, Ceccarelli segue, con precisione entomologica, ognuno di questi capi nel proprio percorso di vita, con l’aiuto del cinema e dei suoi divi, dei sarti e della loro arte, della moda e della sua potenza comunicativa. MANINTOWN l’ha intervistato per voi, “perché vestirsi è una cosa seria. Soprattutto per l’uomo”.

Come è nata l’dea del libro?

In realtà mi è stata proposta dalla stessa casa editrice, che stava cercando un giornalista di moda maschile per la stesura di questo testo e, tramite passaparola, sono arrivati a me. Comunque l’idea, che poi insieme è stata sviluppata, nasce dal fatto che comunemente la moda uomo non si presta a trattazioni “leggere”, ma è sempre legata all’idea di leggi rigorose e immodificabili, di uno status cristallizzato nel passato. Pur essendo questo in parte vero e con un grande valore stilistico e culturale, abbiamo cercato di dare a questo mondo, cioè al guardaroba maschile, un taglio più legato al costume, al cinema, all’evoluzione della cultura popolare dalla fine dell’Ottocento a oggi, anche per sottolineare un passaggio fondamentale nell’abbigliamento uomo, cioè una certa “deregulation”, diffusasi negli ultimi decenni, che è ormai strutturale nella concezione del vestirsi, ma che convive ancora con la tradizione fortemente salda.

Cosa significa per te eleganza?

Sembrerò antiquato, ma trovo fondamentale – soprattutto in questo momento storico e soprattutto in relazione a temi come l’eleganza, lo stile e la moda – riportare tutto ad un livello zero di significato e ripartire dall’etimologia delle parole, i cui significati ormai spesso subiamo. Nella moda c’è una confusione quasi inestricabile su cosa queste parole indichino. Eleganza viene dal latino eligere che significa “scegliere” e per me l’eleganza è proprio questo: saper scegliere ciò che corrisponde alla rappresentazione che ognuno di noi ha di se stesso, identificare l’atto comunicativo che sta dietro al gesto del vestire e realizzarlo. Quella che comunemente e ormai secondo me banalmente, viene indicata come attitudine naturale è proprio la sovrapposizione perfetta del pensiero di sé e della sua rappresentazione. Tendo ad eliminare, come dico nella prefazione, qualsiasi sovrastruttura percettiva e connotazione stilistica, perché trovo che intendere l’eleganza come un insieme di regole, diremo tecniche, non ha senso, non più per lo meno. Io sono molto legato alla tradizione, ma credo che sinceramente, come osservatore e analista di questo mondo, sia necessario essere onesti e evidenziare che le regole del vestire evolvono, e lo sono molto in questi ultimi 30 anni, e quindi lo è anche l’idea di eleganza. Anche se questo cambiamento può non piacere. L’eleganza in senso moderno è ciò che siamo, indipendentemente da ciò che questo può essere. Siamo ancora vittime di una concezione di eleganza e di vestire legata agli anni ’50 in cui queste parole erano sinonimo di ordine e equilibrio. Ciò non è più così oggi e forse è un bene che non lo sia. Una cosa sono le regole e una struttura di riferimento, altra cosa è una generica dittatura del gusto che opprime la nostra libertà di eligere chi siamo a dispetto delle stesse regole.

Quali sono gli errori più comuni nella moda maschile?

Gli errori più comuni sono dati dal fatto che non si conosce la sintassi stilistica che presiede a certo abbigliamento. Le regole dell’abbigliamento formale sono molto articolate quindi la nostra conoscenza è parziale, ricevuta da una tradizione orale spesso lacunosa o da patetici programmi televisivi o dai giornali, che semplificano per non essere noiosi. Comunque direi che di errore si può parlare solo nell’abbigliamento formale e i più comuni sono: scelta errata della cravatta e del nodo; tessuti non adatti al modello del suit e all’occasione; scelta sbagliata delle scarpe.

Come hai scelto le 20 icone del guardaroba maschile?

Nella prefazione dico che “Icona” significa “raccogliere su di se le istanze di un momento storico e renderle universali”. Questo è stato il parametro principe per la scelta dei capi. In questo senso il cinema, ad esempio, ha molto aiutato questo processo di iconizzazione, perché ha trasportato semplici capi di abbigliamento, come la T-shirt bianca, in un universo di significati sociali e culturali inaspettati. Allo stesso tempo, però la grammatica forte e complessa delle regole vestimentarie che discendono dall’aristocrazia inglese fanno di alcuni capi, come le scarpe o il tre pezzi, degli oggetti di rappresentanza socio-culturale formidabili, che li trasformano in icone direi così ante litteram. Con queste idee ho proceduto alla selezione dei 20 elementi per me più rappresentativi. Per parlare di loro, ma allo stesso tempo di come è cambiata la percezione dell’uomo in relazione al vestirsi.

Quale tra i capi è quello che si è rinnovato maggiormente e quello più conservativo?

Il più conservativo è probabilmente la cravatta anche se, come racconto, ci sono stati dei tentativi interessanti di aggiornamento anche da brand storici come Hermès. Mentre il più innovativo è sicuramente la sneakers, che ha un Dna fortemente votato al futuro e all’innovazione tecnologica.

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SUUNTO:UN’INEDITA SOLUZIONE “SPECIAL EDITION”

Suunto presenta l’edizione speciale della famiglia Suunto Spartan. Suunto Spartan Ultra Copper: un raffinato orologio GPS multi-sport dal look classico e metropolitano. Spartan Ultra Copper presenta la stessa serie di numerose funzioni per l’allenamento e l’outdoor dei modelli precedenti lanciati all’inizio di quest’estate, ma si differenzia per la ghiera in titanio di grado 5 placcata in rame, oltre che per i pulsanti e la fibbia in acciaio inossidabile abbinati, anch’essi placcati in rame. Il risultato è un orologio elegante, da indossare al lavoro, ma anche durante gli allenamenti e le gare. Gli orologi Suunto Spartan Ultra sono realizzati a mano in Finlandia e sono progettati per durare in qualsiasi condizione. Impermeabili fino a 100 metri, sono dotati di touch screen a colori estremamente resistente, con una grande visibilità sotto la luce solare e un ampio angolo di visual. In più, ha una durata della batteria fino a 26 ore con buona precisione del GPS.

www.suunto.com

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Collezionare fragranze. Roberto Greco racconta la passione per Serge Lutens

Nel mondo delle fragranze Serge Lutens é un’icona. L’esordio come make up artist per Vogue, a fianco di maestri della fotografia come Richard Avedon, Guy Bordin e Irving Penn, poi il passaggio dall’altra parte dell’obbiettivo. Una linea di cosmetici creata per Christian Dior, e all’epoca etichettata da Vogue come “rivoluzionaria” e poi le campagne pubblicitarie per Shiseido, scatti che vengono esposti al Guggenheim Museum di New York, mentre alcuni cortometraggi pubblicitari sono premiati con due Leoni d’Oro al Festival di Cannes. Fino ad arrivare al lancio della sua linea di fragranze, amatissime dagli addetti al settore e anche dal pubblico. Tra i fan delle creazioni di Serge Lutens il fotografo Roberto Greco, svizzero (é nato a Ginevra) ma di origini italiane, collezionista dei profumi della maison. Una passione per la fotografia, come Monsieur Lutens, che si é concretizzata nel suo lavoro. Roberto vive a Parigi e le sue immagini sofisticate sono state esposte in tutto il mondo oltre a comparire periodicamente in diversi magazine. Negli ultimi periodi lavora spesso per il mondo del profumo, sopratutto di nicchia. Tra tutti i profumi che ha avuto modo di provare i suoi preferiti sono quelli di Serge Lutens tanto che li colleziona.

Ma come nasce questa sua passione?
La maison Serge Lutens ha un posto importante nella mia passione. I nomi, i colori, le boccette, le storie, il suo universo intero mi da brividi, ancora oggi. Ed è l’unico marchio di cui faccio la collezione. Ho scoperto i profumi di Serge Lutens per caso in una profumeria. Sono stato attratto dalla forma dei flaconi, ma sopratutto dai nomi. Il primo che ho preso in mano era “Arabie”, proprio perché il suo nome mi aveva incuriosito. Da allora ho iniziato a collezionarli arrivando a quota 46, alcuni doppioni, perché ci sono varie versioni.  Due anni fa ho spedito a Monsieur Lutens un ritratto fotografico di donna che avevo fatto ispirandomi al suo mondo fotografico. Ricevere una sua risposta è stato un regalo!
Tra tutti i profumi di Serge Lutens della mia collezione,questi sono i miei preferiti:
Chêne“: è stato il primo. Un legno liquoroso, aspro e poi morbido. La forza della sensualità.
Santal de Mysore“: il suo odore mi ha ossessionato per giorni da una mouillette che avevo nel portafoglio. Un sandalo speziato, quasi culinario, palpabile.
Serge Noire” perché è un profumo fatto di mille storie. Le prime volte è stato lui ad indossarmi e non mi piaceva, ma oggi è uno dei miei preferiti per i suoi chiodi che sanno di garofano “dandy” e i suoi vapori di incensi carbonizzati.
La Myrrhe“: semplicemente un capolavoro. Una mirra metallica, con tocchi amari e frizzanti di scorza di mandarino. Molto chic, elegante, potente senza urlare.
Cuir Mauresque“: perché due parole basterebbero : soave sensualità.
Santal Blanc“: indossare un profumo che sa di pelle salata, cosa c’è di più fantastico? Un sandalo latteo e pepato…

Foto: © pic by Roberto Greco
© Illustrations by Olivier Schawalder

sergelutens.com

PREMIATA: nuovo flagship store firmato Vincenzo DeCotiis Architects

Graziano Mazza, direttore creativo e proprietario di PREMIATA, ha scelto ancora una volta Milano per celebrare l’inarrestabile crescita del brand.
L’azienda marchigiana, dal 1885 ad oggi una delle realtà più rappresentative e sofisticate del Made in Italy, ha inaugurato nel corso della fashion week di Milano una nuova boutique nel quadrilatero della moda, in Via Sant’Andrea 12, firmata dallo studio dell’Architetto Vincenzo De Cotiis.
Lo spazio è un perfetto connubio tra l’approccio sperimentale del brand PREMIATA e la chiara espressione concettuale del designer, ottenuta grazie ad un sapiente ed innovativo mix di materiali vissuti e dettagli preziosi.
Trasparenze, specchiature e metalli degli arredi accolgono e valorizzano il prodotto esposto, attraverso uno spazio fluido e artisticamente ricercato.

www.premiata.it

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Liu Jo Uomo presenta una nuova puntata di #denimyourchallenge

Fin dove può arrivare la fiducia in un denim? Soprattutto: fin dove si può tendere questo tessuto? Riccardo Calli, Full Coach italiano di Parkour, lo rivela – nella seconda puntata del video Liu Jo Uomo #denimyourchallenge. Creato apposta per raccontare il mondo Denim del brand maschile.
Indossando un paio di jeans Liu Jo Uomo, Calli si lancia in un percorso tra muretti, scale e cornicioni di Napoli dalla parte alta della città, punto di partenza, a Spaccanapoli, attraversando il centro storico e via dei Tribunali fino al mare, il suo obiettivo: si va ovunque con il nuovo jeans Frank Top in denim stretch di Liu Jo Uomo. Non solo moda, ma anche performance e flessibilità, resistenza e qualità.
Per altre, incredibili, avventure. Non resta che accettare la sfida.

www.liujouomo.it

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https://youtu.be/hx_ODcDQdn4

Qualità, Varietà, grandi star: così la Festa del cinema accende Roma

Antonio Monda, zelante direttore artistico della Festa del Cinema di Roma, può dirsi soddisfatto: in una capitale ancora riscaldata dal tepore autunnale del vento di scirocco l’affluenza alla Festa del Cinema non è mai stata così buona. Merito anche della oculata selezione di proposte e dei numerosi appuntamenti di richiamo che il ricco menu della nuova edizione del Festival propone a un pubblico capitolino ma anche cosmopolita. Se i pilastri della Festa del Cinema sono ‘Qualità, varietà e internazionalità’ allora questa edizione della kermesse è partita con il piede giusto. Il ruolo di aprire il calendario ufficiale della Festa è spettato a una figura di primo piano della Settima Arte, Tom Hanks, vincitore di due premi Oscar, uno per Forrest Gump e l’altro per Philadelphia e interprete principale della saga di Dan Brown che quest’anno culmina con ‘Inferno’ della Warner Bros. Pictures, appena approdate nelle sale cinematografiche. Claudia Cardinale a sorpresa, elegantissima in un pigiama palazzo di velluto nero ha consegnato il premio alla carriera al grande attore, primo grande ospite d’onore della manifestazione, che si è concesso generosamente al pubblico con istrionismo e sagacia, raccontando la sua visione del cinema in cui l’arte, per usare le sue parole, “può catturare la vita ma anche affermarla”. “Mi sento un privilegiato perché faccio un lavoro che mi diverte molto. Sono stato anche regista di vari film e ho lavorato anche molto in teatro. Penso che ogni regista dovrebbe essere anche attore e il contrario così ognuno capirebbe meglio i rispettivi ruoli e si lavorerebbe al top”, ha detto Hanks a una platea incantata e divertita dai suoi successi da ‘Big’ fino a ‘Salvate il Soldato Ryan’ in cui commenta la situazione politica complessa e disperata di un’America sospesa per cinque anni di conflitto mondiale. Molto orientato sulla politica e sul ruolo dell’America nello scacchiere mondiale ma anche sulla vocazione americana all’aggressività e sulla rabbia del ceto medio che potrebbe decretare la vittoria di Trump è sicuramente la dimensione creativa e ideologica di Oliver Stone che a Roma ha presentato il suo film di denuncia ‘Snowden’. Vi si ripercorre la vicenda biografica drammatica del consulente esterno per il controspionaggio della CIA e della DIA Edward Snowden (interpretato nel film da Joseph Gordon-Levitt) che attualmente è costretto a vivere in Russia per aver tentato di smascherare un po’ come Wikileaks le tare del sistema americano di controllo segreto dei dati personali dei suoi cittadini. ‘La supremazia americana sta nel controllo economico e sociale: questo è il cuore del sistema di sorveglianza di massa”, dice Snowden nel film, “ Segretezza significa sicurezza e questa è vittoria perché gli americani più che liberi vogliono sentirsi al sicuro” dice come un dogma durante il film uno degli alti funzionari della CIA che ha sempre incoraggiato Snowden affidandogli alte cariche. C’è odore di Oscar anche negli altri film fra i primi a essere presentati in calendario: ‘Moonlight’ che ha aperto le danze raccontando l’evoluzione psicologica di un ragazzo di colore gay in un ghetto di Miami dominato dalla droga, cresciuto da un pusher affettuoso e da una madre tossicodipendente e psicolabile. Senza contare ‘The Birth of a Nation’ sempre a tema afro, ovvero la riscossa di un manipolo di schiavi ribelli contro il sistema di sfruttamento capitanati da Nathaniel Turner (Nate Parker), che dopo aver scoperto la reale situazione in cui vivono gli altri schiavi, molti anni prima dell’esplosione della Guerra di Secessione, decide di guidarli contro il potere schiavista massacrando una serie di bianchi. Arriva sul tappeto rosso anche Isabella Ragonese per presentare il primo film italiano della rassegna, ‘Sole cuore, amore’ di Daniele Vicari, film distribuito da Koch Media e Rai Cinema, dove con grande sensibilità si cala nei panni di una donna malata e sfruttata sul luogo di lavoro. Famiglia, società e politica attraversano anche il bel calendario di ‘Alice nella Città’ che quest’anno propone ‘Captain Fantastic’ con Viggo Mortensen, attesissimo e ‘3 generations-Una famiglia quasi perfetta’ con Naomi Watts e Susan Sarandon. E mentre Bernardo Bertolucci dà lezioni di cinema spiegando attraverso ‘Ultimo tango a Parigi’ e altri suoi capolavori come ‘L’ultimo Imperatore’ il segreto del bel cinema di spessore e d’autore che non muore mai, nell’aria c’è grande attesa per l’incontro con Meryl Streep, momento culminante di questa edizione del festival.

www.romacinemafest.it

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HEDON: DEBUTTA SUI MERCATI INTERNAZIONALI L’UNICO SIGARO PREMIUM INTERAMENTE FRANCESE

Edonismo puro. Così possono essere interpretati i sigari di Hedon, che debuttano sul palcoscenico internazionale per rendere ancora più piacevole l’esperienza del fumo. Situata nella regione di Béarn, nel sud-ovest della Francia, l’azienda, che ha ricevuto la nomina di “Enterprise du Patrimoine Vivant” dal governo francese, rappresenta l’unico produttore di sigari premium che utilizza esclusivamente tabacco francese coltivato nella regione. Hedon assicura una qualità assoluta, ottenuta grazie a dodici anni di ricerche e sperimentazioni e all’impiego di tradizionali tecniche di lavorazione, eseguite in modo impeccabile dalle mani sapienti di esperti artigiani. Lo speciale tabacco è contraddistinto da inconfondibili note dolci e aromatiche e da un corpo profondo che si svela progressivamente e soddisfa le aspettative dei fumatori più appassionati, così come quelle di chi si avvicina al mondo dei sigari per la prima volta. Tutti i sigari Hedon sono disponibili in negozi selezionati e nei più prestigiosi hotel di lusso del mondo.

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PUMA E STAPLE PRESENTANO LA NUOVA CAPSULE COLLECTION A/I 2016

Il Global Sports Brand e l’iconica label Staple, fondata nel 1997 dal designer newyorkese Jeff Ng, sono tornati a collaborare per rivisitare due silhouette storiche di PUMA: la Suede e la Blaze of Glory.
PUMA e Jeff Stample hanno lavorato insieme alla ricerca di un equilibrio tra la street culture e l’estetica ispirata al design di Staple e alla tradizione sportiva di PUMA. Staple ha poi firmato la collezione imprimendovi l’iconico Pigeon, simbolo di New York e del coraggio e della determinazione che da sempre caratterizzano l’estetica originale del suo brand.
Le PUMA Suede x Staple presentano il logo Pigeon nei colori Grey, Black e White e hanno il tallone a contrasto nell’inconfondibile colorazione Pigeon Pink mentre le PUMA Blaze of Glory x Staple mixano i colori storici di Pigeon con una texture mista suede e mesh che si ispira all’atmosfera della giungla.
Le PUMA Suede x Staple Frost Grey e le PUMA BOG x Staple sono disponibili in Italia, a partire da sabato 17 Settembre, in esclusiva da Slam Jam e One Block Down a Milano, Luisa Via Roma a Firenze, Suede Store a Roma, Sneakers76 a Taranto, Urban Jungle a Napoli e Back Door a Bologna.

puma.com

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Moda di Carta: le opere di Isabelle de Borchgrave a Villa Necchi Campiglio grazie al FAI

Sarà la splendida cornice novecentesca di Villa Necchi Campiglio, in via Mozart a Milano, a ospitare la mostra Moda di Carta, con oltre trenta abiti realizzati interamente in carta dall’artista e stilista belga Isabelle de Borchgrave. Organizzata dal FAI e curata da Angelica Guicciardini l’esposizione, che aprirà il 20 ottobre prossimo e chiuderà il 31 dicembre 2016, si colloca nell’ambito dell’iniziativa Manualmente, espressione dell’impegno dell’ente tutelare sulla ricerca, salvaguardia e valorizzazione dell’artigianato artistico, quest’anno incentrato sulla scoperta e rivalutazione della carta, materia dalle “mille vite”, multiforme e versatile.
A patrocinare l’evento la Regione Lombardia, il Comune di Milano e la Camera Nazionale della Moda Italiana. La mostra è stata realizzata anche grazie al contributo di Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, main partner, e di Comieco Consorzio Nazionale per il riciclo di carta e cartone – sponsor dell’iniziativa – e si integra nel progetto di Expo in città.
L’accurata e varia selezione di modelli, che passano dai tailleur di Dior ai colorati kimono giapponesi, si inserisce perfettamente nei saloni della villa, ideata e realizzata dall’architetto Piero Portaluppi tra il 1932 e il 1935. Queste fedeli riproduzioni cartacee sono frutto di una capillare ricerca dell’artista di quegli abiti che, tra la fine dell’Ottocento e la metà del Novecento, hanno segnato la storia del fashion system, inoltre sono anche il frutto di una scrupolosa sperimentazione di quasi quarant’anni da parte della stilista, i cui materiali e le tecniche di lavorazione riescono a trasformare un elemento semplice e pregiato come la carta in vere e proprie opere d’arte, già esposte nei più importanti musei del mondo. Inoltre, grazie a questa mostra, è possibile osservare, nello spazio espositivo del sottotetto, l’allestimento del laboratorio da dove tutto prende vita.
La mostra sarà accompagnata da un catalogo edito da Skira, realizzato grazie al sostegno di Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte e arricchito da un progetto fotografico speciale realizzato da Guido Taroni per il FAI.

Moda di Carta. Opere di Isabelle de Borchgrave.
Villa Necchi Campiglio, Via Mozart 14, Milano

Da mercoledì a domenica dalle ore 10 alle 18.

www.villanecchicampiglio.it

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Save the date: a Padova dal 20 al 23 Ottobre per il Salone Auto e Moto D’Epoca

Dopo il successo delle due edizioni precedenti a Firenze e a Milano, la prossima asta di Classic Cars & Automobilia, organizzata dalla Galleria Pananti, casa d’aste fiorentina, si sposta negli spazi del più grande e prestigioso mercato di auto d’epoca al mondo presso la Fiera di Padova in Via Nicolò Tommaseo 59.
Nei 90 mila metri quadrati del Salone saranno battute all’incanto 30 automobilia e circa 50 supercars, tra cui segnaliamo uno dei due soli esemplari esistenti di Ferrari 308 Carma, l’auto da competizione creata da Carlo Facetti e Martino Finotto per sfidare la Porsche nel 1981 nel campionato mondiale, De Tomaso Pantera GTS del 1972, una Ferrari 308 GTB, una Ferrari 550 Maranello 6.0 Competizione 2003, disegnata da Pininfarina, una Ferrari F430 GT2 2008, una Lancia Fulvia1.6HF “Fanalone”, ex G3, 1970, Nardi “Sighinolfi” 750 Carrozzeria Campana, 1963 e l’Alfa Romeo GIULIA Sprint GTA.

www.ferrari.com

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Con i trolley K-Way …viaggiare è sempre più piacevole

Il trolley K-Way®, dotato di una pratica cover integrata che lo protegge da urti e graffi (K-Way® System), amplia la propria gamma con l’introduzione di due nuove misure: al consueto compagno di viaggio “da cabina” si aggiungono due capienti valigie “da stiva”. Inoltre, a partire dalla stagione Q3Q4 2016, la cover sarà removibile e potrà essere acquistata anche a parte, per personalizzare il proprio trolley con i colori preferiti.

www.k-way.com

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Brekka: un inverno…al caldo

Brekka, per la FW16, propone una vasta gamma di piumini ultraleggeri ideali per i weekend fuori porta o per la urban life. Con cappuccio e trapuntatura orizzontale, il piumino è realizzato in nylon con imbottitura in piuma: 90% piuma e 10% piumino.
Caldo e ultraleggero, è ideale per proteggersi dal freddo grazie all’ottima piuma di qualità – indice di un’elevata capacità termica. Inoltre è comodo e funzionale per l’ utilizzo in città o per l’ outdoor ed è facilmente comprimibile in un pratico sacchetto.
I color blocking vedono il rosso, il giallo, il nero, il viola, il blu petrolio, non manca inoltre la sempre attuale grafica camouflage. Novità assoluta per questa FW16 è inoltre l’introduzione dello zainetto coordinato ai piumini, che entra a far parte della categoria Outdoor, con la caratteristica di essere leggerissimo, ma resistente allo stesso tempo, in quanto il suo interno è stato prodotto con la medesima piuma utilizzata per le giacche. A completare il look color blocking, un cappello da aviatore o un balaclava, sempre realizzati con la trama del piumino dal peso ultra leggero. Il color blocking di Brekka colora l’inverno 2016!

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Gli scud-à-porter DEEJAY per combattere l’inverno

Quest’anno, in scooter, non temere pioggia e freddo! Su DEEJAY Store, vetrina virtuale su piattaforma Amazon, è disponibile una line-up unica e super cool di coprigambe che ti proteggono, per non abbandonare mai la tua passione di sempre!
Gli scud-à-porter DEEJAY realizzati in collaborazione con Tucano Urbano, brand leader nella produzione di abbigliamento e accessori per le due ruote sono un indispensabile must-have della stagione in limited edition.
Gli scud-à-porter DEEJAY sono compatibili con tutti i modelli di scooter a pedana piatta e sono dotati di montaggio semplificato a due punti d’ancoraggio. L’esterno è realizzato in nylon pesante mentre la membrana interna 100% impermeabile e l’imbottitura termica in ecopelliccia removibile assicurano massima difesa contro le basse temperature.
Tutto questo senza rinunciare al tocco personale! Gli scud-à-porter DEEJAY sono infatti disponibili in tre differenti versioni tra cui scegliere quella che più si avvicina al proprio stile.

www.deejay.it

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I makers: gli artigiani digitali e la nuova frontiera dell’artigianalità

Viviamo in una “società liquida”, in continua e rapidissima evoluzione. È una caratteristica del momento storico attuale, ma è anche una necessità, per essere sempre aggiornati e competitivi.
Talvolta, però, capita che si creino fenomeni diversi, apparentemente in controtendenza e volti alla riscoperta di un valore che fa parte del passato e della tradizione. È questo il caso dei “makers”, i cosiddetti artigiani digitali, che hanno messo la rivalutazione dell’artigianalità, contaminata dall’utilizzo delle più moderne tecnologie, al centro delle proprie ricerche e come perno della propria attività.
A illustrare questo nuovo fenomeno è Salvatore Saldano, classe 1986, Ceo e founder di ShapeMode, nonché manager e responsabile del laboratorio di fabbricazione digitale FabLabMilano.
Sorti ultimamente un po’ ovunque nel mondo, questi laboratori sono spazi di socializzazione interconnessi, dotati di macchinari digitali e stampanti 3D, dove chiunque sia interessato e in possesso di idee nuove può condividerle con altri e soprattutto provare a metterle in pratica. In relazione a questa esperienza di condivisione, qualcuno ha già parlato, giustamente, di Quarta Rivoluzione Industriale.

Ci parli di te e del settore in cui operi?
Sono un designer di prodotto che ha frequentato i corsi di Progettazione Artistica per l’Impresa all’Accademia di Belle Arti di Brera, appassionato di tutto ciò che si sviluppa in tre dimensioni. Ho la fortuna di gestire il primo FabLab nato a Milano (a novembre 2013), il FabLabMilano appunto. Progetti con un impatto culturale e sociale, ad alto tasso innovativo/tecnologico di questa portata affiorano una volta ogni secolo. Ecco perché me ne sono innamorato subito e coltivo ogni giorno i suoi frutti affinché tutti possano, come me, capire la sua importanza, prendere consapevolezza di ciò che abbiamo intorno in questo periodo storico e cambiare il mondo.

 Sta emergendo un nuovo fenomeno, quello degli artigiani digitali. Chi rientra in questa categoria?
I makers sono artigiani di nuova generazione. Persone che hanno passione per il proprio lavoro, capaci di creare delle emozioni con i loro artefatti. Parlo di artefatti, non a caso, perché negli ultimi anni il termine “artigiano” è stato un po’ inflazionato, facendo così un po’ decadere il suo valore.

L’artigianalità rimanda a un mondo tradizionale mentre il digitale rappresenta il presente, rivolto già al futuro. Come si conciliano queste due anime? Cosa può scaturire da un loro incontro?
L’artigiano è colui che considera il “fare” una ragione di vita, che però non deve essere solo riconducibile a uno scalpello o a una mano impolverata. La mano è un’estensione del nostro cervello, è lei il primo strumento dell’artigiano. Che usi un attrezzo o un mouse, è l’input che arriva dal nostro “software”, il cervello, la cosa più importante per l’artigiano. Un prodotto che racconta questa ibridazione tra passato e futuro, artigianato classico e digitale, è il progetto Poiéin: www.shapemode.it, che ha come protagonista il vetro di Murano. Gli scarti derivanti dalla produzione di candelabri di un valore altissimo vengono, di solito, accantonati. Noi li recuperiamo e ci prendiamo cura di loro. Li scansioniamo in 3D per digitalizzare ogni loro piccola imperfezione e studiamo una protesi modellata su misura e stampata tridimensionalmente, che possa permettere loro di riprendere vita.

Com’è nata questa tendenza dell’artigianalità contaminata dall’utilizzo delle tecnologie moderne?
È nata per necessità. La saturazione di alcuni profili professionali, come succede per i designer, li spinge a progettare con più consapevolezza, sporcandosi le mani per aggiungere un valore distintivo al prodotto.

In un periodo di crisi come quello attuale, che valore aggiunto hanno i makers?
I valori indiscussi dei makers sono il coraggio e la praticità con i quali affrontano i problemi.

Collegata al mondo dei makers è la realtà dei FabLab, presenti in tutta Italia e con cui tu collabori a Milano. Un progetto interessante e futuristico.
Il FabLabMilano è stato la scintilla che ha dato vita a tutto quello che vivo quotidianamente.
È un luogo del fare, dove si condividono uno spazio e delle idee da cui possono nascere sinergie, come Poiéin e ShapeMode.

Ci descrivi ShapeMode?
È una startup innovativa che vuole lavorare nel mondo 3D a livello professionale, ed è un’estensione del FabLabMilano. Avendo un organico composto da designer e makers, riusciamo a offrire un ampio ventaglio di servizi. Dalla progettazione, alla prototipazione e vendita di stampanti 3D. Siamo una realtà molto giovane, anche anagraficamente, con una media di venticinque anni, e continuiamo a crescere.

Molto interessante, a partire dal nome, è il progetto Poiéin, da te ideato e realizzato insieme ad Anita Angelucci. Di cosa si tratta?
Poiéin (dal greco: inventare, fare ndr.) è nato dall’esigenza di dare consapevolezza a quello che ci circonda. Qualunque cosa venga prodotta ha un valore, un vissuto e in quanto viva deve essere rispettata. Ho avuto la fortuna di seguire i corsi di Ugo La Pietra, uno dei massimi esponenti del design anni Settanta e del Movimento degli Architetti Radicali. Attraverso le sue lezioni ho capito che dietro a ogni prodotto c’è un’anima. L’oggetto si eleva, quindi, a mezzo di comunicazione, un’espressione di chi lo ha pensato e realizzato. Dare un significato agli oggetti, oltre alla funzione ovviamente, è dare consapevolezza a quello che abbiamo in mano o che ci circonda. Se riconosco quello che c’è dietro, non lo accantono velocemente sostituendolo con uno nuovo. Specie se oltre al valore tangibile porta con sé qualcosa di personale e unico. Un messaggio, un’esperienza o un ricordo.

Come avete concepito l’idea di unire la tradizione dei manufatti in vetro alla tecnologia della stampa in 3D, valorizzando anche l’elemento “dell’imperfezione”?
Con Anita ci siamo trovati subito in sintonia, quando lei è venuta a propormi la sua idea di recupero di quegli oggetti dal valore elevato. Insieme abbiamo visto nell’elemento “protesi” un aiuto per l’oggetto, senza il quale non potrebbe sopravvivere. Infatti, modellando in 3D su misura questo reticolo, abbiamo creato un supporto grazie al quale l’oggetto può svolgere una funzione diversa e raccontare una nuova esperienza. Avere una seconda vita.

Quali ulteriori sviluppi può avere il percorso degli artigiani digitali?
Infiniti. Spetta all’esperienza di ciascuno di noi definire la strada che verrà percorsa. Gli errori e i fallimenti esistono, non si possono sempre evitare. Cerchiamo di limitarli… non limitandoci.

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Fradi: Il casualwear maschile nella collezione F/W 2016-17

La collezione FW16/17 del brand di casualwear maschile Fradi rappresenta il perfetto connubio tra eleganza e comfort: tagli sartoriali dalle linee essenziali e rigorose vengono rivisitati e proposti in chiave contemporanea.
L’interpretazione dello stile Fradi si traduce in un total look completo e versatile, dal capospalla al pantalone passando per gilet, maglie e camicie che sapientemente mixati tra loro ben si adattano alle esigenze del pubblico maschile moderno accompagnandolo nelle attività della vita quotidiana da mattina a sera.

www.fradi.it

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Il miglior SUV per la famiglia

Above and Beyond è la vocazione di Land Rover e con la nuova Discovery, presentata al pubblico italiano in occasione della Barcolana 48, è diventata una promessa. 3 file di sedili per 7 posti totali, fascino british, che contraddistingue da sempre la produzione della casa automobilistica, perfettamente intatto e spirito d’avventura più acceso che mai.

Come i passeggeri, anche i prìncipi sui quali è stata progettata l’essenza della Discovery, sono 7:

1.Versatilità
Ogni sedile è il più comodo di tutti: i versatili interni offrono sette sedili full-size, istantaneamente configurabili tramite smartphone, grazie alla nuova tecnologia Intelligent Seat Fold di controllo a distanza.
2.Sicurezza
Grazie alle sempre più aggiornate tecnologie semiautonome di sicurezza che garantiscono serenità ad ogni passeggero.
3.Avventura
Come sempre, la Discovery è inarrestabile su ogni terreno, in qualsiasi condizione meteorologica e risponde a qualsiasi tipo di guida. Anche la più intraprendente.
4.Stile
Gli interni conservano gli stilemi della famiglia Discovery, con proporzioni ottimizzate e superfici raffinate sia nei materiali che nei cromatismi.
5.Spazio
L’attenzione è quasi maniacale, ma all’interno dell’abitacolo c’è spazio per tutto. Fino a 2.500 litri di spazio per i bagagli e vani oggetti comodi e pratici dovunque.
6.Connessione
La Digital Discovery offre fino a 9 porte USB, sei prese a 12 Volt ed un hotspot Wifi 3G a bordo, al quale si collegano fino ad 8 dispositivi.
7.Solidarietà
La Nuova Discovery aumenterà la presenza di Land Rover in ambito umanitario e ambientalista in ogni parte del mondo.

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www.landrover.it

Helmut Newton, innovazione e potenza comunicativa del nudo

Saddle I from the series Sleepless Nights Paris 1976
© Helmut Newton Estate

Arte della fotografia, genialità della composizione, fascino della moda, ma soprattutto potenza comunicativa di un corpo femminile nudo. È la sintetica ed efficace descrizione di uno dei fotografi di moda più amati e chiacchierati della seconda metà del Novecento: Helmut Newton. C’è chi lo ama follemente, chi è allo stesso tempo attratto e perplesso dal suo lavoro, ma di una cosa si può essere certi, gli scatti di Newton non lasciano mai indifferenti. Lo ha confermato la mostra Helmut Newton. Fotografie. White Women / Sleepless Nights / Big Nudes, una raccolta di immagini dei primi tre libri pubblicati tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli Ottanta, tornata in Italia, a Genova, presso il Sottoporticato del prestigioso Palazzo Ducale e che sarà possibile visitare fino al 22 gennaio 2017. L’esposizione, ideata dalla vedova dell’artista June, si sviluppa esattamente come nei libri, in un vero e proprio viaggio che ripercorre il processo creativo dell’artista. Un lavoro particolare, quello del fotografo, che ha dedicato la sua vita allo studio del corpo femminile in tutte le sue sfaccettature, introducendo per la prima volta il nudo e l’erotismo nel mondo della moda. Come suggerito dal titolo, il percorso all’interno della mostra si suddivide in tre step: White Women / Sleepless Nights / Big Nudes. Appena entrati nella prima sala ci si ritrova immediatamente avvinti dalle immagini della sezione White Women, una raccolta di foto a colori e in bianco e nero, innovative, crude e provocanti, sia se viste attraverso gli occhi dell’epoca, sia per quelli moderni. Le scene, quasi cinematografiche – dove la donna ha sempre un atteggiamento di superiorità e di forza rispetto all’uomo – hanno l’obiettivo di testimoniare la trasformazione del ruolo femminile nella società occidentale. Il viaggio continua con le immagini della raccolta Sleepless Night. Qui modelle seminude, con indosso corsetti ortopedici o bardate in selle di cuoio e quasi sempre in atteggiamenti sensuali e provocanti, interpretano la fotografia di moda con un appeal nuovo e molto personale. Infine, la mostra si conclude con la sezione più significativa: Big Nudes, gigantografie di nudo scattate in studio. Imponenti e ipnotiche diventano per Newton un marchio di fabbrica che ha affascinato tutto il mondo. L’ossessione per il corpo femminile, per la moda e l’uso della luce naturale hanno portato Helmut Newton a entrare prepotentemente nella storia della fotografia di moda, modificandone l’immaginario collettivo attraverso composizioni erotiche, ma mai volgari. Attualmente il lavoro del grande fotografo è conservato e tutelato grazie all’impegno di sua moglie June e alla Helmut Newton Foundation, a Berlino.

Palazzo Ducale
Genova – 14.09.16>22/01/17

I NUOVI SISTEMI HI-FI DI PORSCHE DESIGN

Il noto marchio lifestyle di lusso Porsche Design ha stretto una collaborazione con KEF, azienda specializzata nella riproduzione del suono di alta qualità, e insieme hanno dato vita a tre nuovi esclusivi sistemi audio Hi-Fi: GRAVITY ONE, MOTION ONE e SPACE ONE. Questa collaborazione nasce dal desiderio di Porsche Design di proporre cuffie a riduzione attiva del rumore insieme ad auricolari e speaker Bluetooth®, assolutamente essenziali per chi viaggia per lavoro e non vuole rinunciare allo stile. Questi sistemi assicurano una diffusione acustica uniforme e impeccabile, priva delle distorsioni che potrebbero alterare l’ascolto, tanto che la qualità del suono può essere paragonata a quella dei CD. Il valore tecnico del suono è integrato da un design funzionale che permette un’esperienza di ascolto confortevole e duratura in qualsiasi situazione, dagli spostamenti in auto quotidiani, ai viaggi, passando per lo sport e la corsa.
Inoltre, Porsche design ha lanciato un altro prodotto creato in-house: “911 Soundbar”, un nuovo impianto acustico innovativo che ricalca fedelmente l’architettura posteriore di una Porsche 911 GT3, indispensabile per ricreare l’inconfondibile ruggito del bolide tedesco. Questo eccezionale sound system per l’home entertainment unisce il design essenziale ed elegante tipico delle auto sportive di lusso alle più moderne tecnologie, per offrire un’esperienza sonora del tutto nuova e di assoluta qualità.

www.porsche-design.com
kef.com

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Andreas Melbostad: il direttore creativo di Diesel Black Gold in un’intervista esclusiva per MANINTOWN

Nell’ottobre 2012 è stato nominato direttore creativo della collezione femminile di Diesel Black Gold e ha assunto lo stesso ruolo per quella maschile pochi mesi dopo, nel settembre 2013, assicurando alla linea un’identità coordinata, due mondi che dialogano fra loro, dalla forte connotazione urbana, e che comprendono ovviamente il jeans, nel dna di questo importante nome della scena di moda, ma propongono un guardaroba completo dove i classici vengo reinventati grazie ad uno stile contemporaneo, spesso rock, fatto di materiali di qualità, innovazione, ricerca. È il norvegese Andreas Melbostad, che abbiamo intervistato proprio per farci raccontare meglio il suo mondo e l’evoluzione del brand, che ora sfila con entrambe le collezioni nel calendario ufficiale della fashion week milanese.

Come è cambiata la linea Diesel Black Gold nel corso di questi anni?
Sono arrivato alla Diesel Black Gold come direttore creativo per la collezione femminile. Poco dopo il mio arrivo mi è stato chiesto di supervisionare anche la collezione uomo. Questo è stato un passo importante per l’azienda verso l’allineamento delle due collezioni. Ho lavorato per rafforzare l’identità della linea per entrambi i sessi. Ho anche lavorato per creare una forte coesione all’interno della collezione. Mi sono concentrato sulla costruzione di tutti gli aspetti della collezione, per elevare il prodotto e creare un’offerta completa.

In che modo il marchio rappresenta lo stile italiano e in cosa, a suo parere, è più internazionale? Il cliente italiano in quanto è diverso da quelli che vestono Diesel Black Gold in altre nazioni del mondo?
Il mercato e il consumatore sta cambiando rapidamente. L’acquisto di vestiti oggi è molto diverso rispetto a 10-15 anni fa, i clienti sono molto ben informati sulla moda, sul design e sulla qualità, e sono consumatori esperti. Possono attraversare tutto il mondo degli acquisti con il solo click-di-un-tasto, e questo rompe i modelli di acquisto tradizionali.
I nostri concorrenti come marchio non sono più solo le aziende vicine al nostro posizionamento, ma sono il mondo in generale. Amo questo nuovo atteggiamento del consumatore e mi piace la sfida che ci porta come marchio. Abbiamo bisogno di guardare a tutto il mercato e pensare con attenzione come possiamo proporre qualcosa di unico e diverso, che offra valore ai nostri clienti. Essendo un marchio avanzato di moda contemporanea è una grande opportunità per noi. Siamo in grado di offrire design e un punto di vista unico, e possiamo farlo in un modo più accessibile e democratico.

Chi indossa Diesel Black Gold, e a che figura maschile pensa quando disegna la collezione? Ha icone di riferimento?
Per me è tutta una questione di atteggiamento. Il nostro ragazzo è indipendente e non conformista. Ha un grande senso di sé e si gode questa possibilità di esprimere la sua individualità. Lo potete trovare in qualsiasi parte del mondo, ma molto probabilmente lo troverete in un ambiente urbano.

Da dove arrivano le ispirazioni per il suo lavoro?
Ogni collezione è costruita su quella precedente, ed ogni collezione è una reazione a quella precedente. Voglio creare un forte senso di coerenza, e voglio anche che Diesel Black Gold sia un marchio dinamico che spinga la sua visione in avanti ogni stagione. Quando faccio ricerca per la collezione ho temi ricorrenti, e cerco anche di spingere me stesso e la società fuori della nostra comfort zone.

Qual è l’outfit più rappresentativo, il must-have della collezione maschile che ha presentato a giugno?
Credo fermamente nel proporre in collezione capi iconici; il giubbotto da motociclista, il bomber, i jeans cinque tasche, ho guardato come ri-proporli, ri-costruirli, ri-fabbricarli, pezzi iconici che tutti amano indossare. Esploro i codici, li metto in un nuovo contesto e creo nuovi ibridi da loro. Per me questo è il fondamento di un guardaroba moderno. Penso che possa funzionare come una grande guida per il modo di vestire; mescolando codici stabiliti si può dare una nuova espressione per il momento attuale.

 Parlando del modo di presentare una collezione, pensa abbia ancora importanza la passerella?
L’evoluzione di Diesel Black Gold e la nuova energia di una città come Milano ci ha dato fiducia nella tempistica del nostro spostamento, che ci fa ora sfilare nel capoluogo lombardo, e l’opportunità di parlare ad un pubblico internazionale più grande quindi direi proprio che la passerella, la sfilata sia ancora un momento importante per la nostra linea.

Cosa è sinonimo di eleganza secondo lei?
In Italia lo stile è una parte integrante della vita. Mi piace la passione e l’alto livello di design e artigianato che viene fornito lavorando in Italia. Penso che ci sia una eleganza naturale in tanti aspetti della vita italiana. È nello stile di vita, nei valori, nel cibo, così come nella moda.

Secondo lei cosa non può mancare nel guardaroba di un uomo?
Due elementi essenziali: una giacca di pelle nera e un Denim Indigo Raw.

Denim: quanto è ancora importante nel guardaroba maschile?
Denim è al centro della collezione ed è uno dei nostri elementi più importanti. L’approccio Diesel Black Gold al denim è usare il materiale e i riferimenti in un modo più di design. Noi non ci concentriamo sull’aspetto casuale di questa materiale, ma piuttosto cerchiamo di portare un certo aspetto di nobiltà ad esso. Non abbiamo limiti a come usiamo il jeans e ogni stagione è una nuova grande esplorazione. Molte delle idee in cui coinvolgiamo il denim vengono dalla collezione nel suo insieme e l’obiettivo è per il denim di essere una parte coerente ed integrale della collezione complessiva.

Progetti per il futuro?
Il mio obiettivo è quello di costruire un marchio forte e distintivo. Voglio creare una voce unica nel settore. Sto cercando di continuare a fondere la mia visione con l’eredità di Renzo Rosso per creare una nuova proposta di moda tenendo il dna Diesel ad un livello superiore di ricerca. In definitiva vogliamo creare un dialogo emozionante e dinamico con il nostro consumatore.

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LUXURY STYLE FIRMATO PAUL&SHARK

Per l’ Autunno-Inverno 2016, Paul&Shark veste gli uomini amanti del lusso, proponendo un outfit che combina tessuti pregiati ad un’attenta artigianalità.
Protagonista assoluto del luxury style è il giaccone realizzato con un mix di tessuti pregiati, quali il cashmere e lapin, insieme ad un’attenta manualità nella confezione, per un capo che interpreta in modo sofisticato lo stile contemporaneo del brand.
Il capo si abbina perfettamente alla camicia in 100% cashmere. Completano il look i pantaloni beige e gli accessori come le scarpe in pelle in stile Brogue, il crossover e la classica cintura entrambi in pelle nera.
Il luxury style è un must-have nel guardaroba dell’uomo che cerca eleganza e qualità in ogni occasione.

www.paulshark.it

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Replay: la collezione FW16/17

Il denim FW16/17 firmato Replay è sinonimo di artigianalità hand made, è tecnologia avanzata, è intense gradazioni di blu e nero, è rotture, legature, bastonature e crinkle, ma anche pulizia chic.
Il denim blu ha un look pulito e l’attenzione si concentra su sovratinture, overcoated, abrasioni localizzate e baffi, che donano ai capi un forte appeal vintage.
E’ stata accentuata inoltre la declinazione delle shades of black che propongono legature, semi-effetto pelle, strappi, rotture e pannelli biker.

www.replayjeans.com

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See Concept per l’Autunno-Inverno 2016/17 presenta un’edizione limitata

See Concept lancia due nuovi colori per l’Autunno-Inverno 2016, verde petrolio e nude: un’edizione limitata disponibile solo per la prossima stagione.
Sempre di più See Concept riesce a dare un tocco fashion e decisamente glamour agli occhiali da lettura. Accessori che un tempo erano consideranti con poca personalità e quasi fastidiosi adesso sono diventati un vezzo, indispensabili per completare un look ed esprimere la propria personalità. Lungi dall’essere basici e spartani, i modelli reading di See Concept giocano con lo stile e il design, e i due nuovi colori ne sono la conferma.
I modelli #C, #D e #E, sono ora disponibili nella versione nude – tonalità chiara che si adatta a tutte le carnagioni – e in verde petrolio – nuance decisa per chi ama osare.
Gli occhiali SEE CONCEPT sono distribuiti in Italia da MORONI GOMMA.
Prezzo: 30.00 euro

www.moronigomma.it

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MONCLER: FREEZE FOR FRIEZE

Moncler continua il suo percorso di sostegno alla leva creativa delle nuove generazioni che da sempre rappresenta uno dei punti cardine della particolare filosofia del brand, che questa volta approda a Londra con Moncler Freeze for Frieze. Un progetto espositivo nato in collaborazione con una prestigiosa istituzione culturale e educativa quale il Royal College of Art.
Moncler Freeze for Frieze si è tenuta dal 7 al 9 Ottobre 2016 nel nuovo flagship store Moncler in Old Bond Street, 26 ed è servita a raccogliere fondi a totale supporto di due studenti particolarmente talentuosi e meritevoli, durante un intero corso di studi biennale di specializzazione, in Fashion & Textile, presso il Royal College of Art .
Moncler ha chiesto ad artisti, fashion designers, personalità iconiche dell’universo della cultura, della musica e del design a livello globale e amici della Maison, scelti in rappresentanza di ambiti diversi, ma coinvolgendo anche alunni e prossimi al diploma della nota scuola londinese, di donare un loro art-work da esporre per la prima volta in uno spazio esterno al College stesso.
Le opere, circa 400, tutte in formato post-card e firmate soltanto sul retro, sono state vendute al prezzo unico di 60 sterline cad., in occasione dell’ opening event del flagship store il 7 Ottobre, durante Frieze London 2016. Guest-curator del progetto è stato il celebre giornalista Tim Blanks. Una speciale selezione di post-card era in vendita esclusiva attraverso l’e-commerce della Maison moncler.com e il ricavato è stato interamente devoluto al Royal College of Art.

www.moncler.com

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USHBAG: IL SOCIAL BACKPACK

Lo sguardo attento e curioso di due giovani designer milanesi, insieme a una fertile creatività e a un forte desiderio di condivisione, ha dato vita allo zaino Ushbag. Totalmente Made in Italy, questo backpack trascende il semplice oggetto fisico perché la sua dimensione social ruota attorno a una community che raccoglie giovani appassionati di nuove tecnologie, di musica, viaggi e fotografia. Di fatto, si appresta a essere un contenitore di idee, di passioni e di esperienze in giro per il mondo. Gli zaini sono studiati e progettati appositamente per interpretare le molteplici esigenze di quei ragazzi metropolitani in perenne movimento. La loro forma, insolita e originale, ricorda una vela, una casa stilizzata o un origami ben piegato. Duttili e funzionali, si rivelano ideali per quegli oggetti ormai essenziali della vita quotidiana, come il notebook e lo smartphone. I concetti base di stile e funzionalità sono declinati in due tematiche dai caratteri contrapposti: la Bright Collection, incentrata sul viaggio, e la Forward, dall’animo più urbano. Entrambe presentano una pratica chiusura a zip verticale a prova di taccheggio e spalline in corda che facilitano un’equa distribuzione del peso e assicurano una maggiore confortevolezza e portabilità anche durante le attività outdoor.

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ETQ Amsterdam: Scarpe di classe

ETQ è stata fondata nel 2010 ad Amsterdam, spinto dall’idea di eliminare il superfluo e concentrarsi esclusivamente sulla qualità e il design dei prodotti stessi. Oggi, questi principi si sono evoluti in una gamma selezionata di calzature di lusso fatte a mano, accessori uomo e un flagship store che rappresenta perfettamente il concept minimal del brand.
ETQ Amsterdam lavora soltanto con pelle di prima qualità: ogni singolo pezzo di calzature gioca con texture e materiali in un eclettismo perfetto. La collezione FW16 incorpora grigi monocromatici, azzurri e bianchi, con marroni caldi e tonalità nude che aggiungono movimenti di colore inaspettati ma ben gestiti. La collezione accoglie anche due nuovi modelli : il low 4 e 5. Queste aggiunte a lungo attese riflettono l’evoluzione del brand: un mix sobrio e originale, scarpe dalla sagoma rotonda e pulita, uno stile minimalista e al contempo sofisticato.
La collezione avrà un esclusivo pop-up nel prestigioso department store Liberty di Londra e collaborazioni speciali con Barneys New York, FINE e Ssense.

www.etq-amsterdam.com

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IL VIRTUAL STORE DI MASSIMO DUTTI PER LA COLLEZIONE “SOFT”

Sarà disponibile solo nello store virtuale la nuova collezione maschile “Soft” di Massimo Dutti. C’è di più. In questo nuovo spazio digitale, si potrà anche comprare vivendo l’esperienza virtuale grazie all’utilizzo degli occhiali VR. È una sintesi ben bilanciata tra comfort e eleganza innovativa. È un equilibrio perfetto tra linee pure e classiche e materiali tecnologici di ultima generazione. È il nuovo incontro tra modelli ampi e altri avvitati al corpo. “Soft” è l’ultima nata in casa Dutti, il brand che dagli inizi degli anni ’90 fa capo al gruppo Inditex, una collezione che affronta il rigore invernale con un appeal confortevole e di tendenza. Uno dei must di stagione sarà la camicia di cotone custom made con gli skyline delle più importanti metropoli internazionali. Da New York a Los Angeles, passando per Parigi, Londra e Barcellona, queste camicie accompagneranno l’uomo “Soft” in un virtuale giro del mondo. Si definisce, così, un nuovo concetto di lifestyle metropolitano più rilassato e minimal negli accenti estetici, che non tralascia l’aplomb sofisticato.

www.massimodutti.com

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Cinecult: Inferno di Ron Howard

Courtesy of Warner Bros. Pictures

Lasciate ogni speranza voi che entrate: si potrebbe iniziare così il racconto dell’ultimo capitolo della trilogia legata al ‘Codice da Vinci’ e ‘Angeli e Demoni’ e tratta dai romanzi di Dan Brown. Come nei precedenti film il protagonista è Tom Hanks alias Robert Langdom, studioso e colto enigmista che nel nuovo film ‘Inferno’ magistralmente diretto da Ron Howard e distribuito da Warner Bros. Pictures deve fare i conti non con la teologia ma con la realtà contemporanea. Qui lo scienziato dal pensiero veloce deve vedersela con la minaccia di esplosione di un virus letale progettato a tavolino da un folle miliardario, il bioingegnere Bertrand Zobrist (Ben Foster). Il personaggio vuole così risolvere il problema della sovrappopolazione mondiale che secondo lui è alla base di ogni male dimezzandola. Langdom si sveglia in una clinica di Firenze dove è ambientata una parte del film ed è inizialmente vittima di una temporanea amnesia trovandosi inseguito da uomini misteriosi che vogliono eliminarlo. Intanto inizia a collaborare con la dottoressa Sienna Brooks (Felicity Jones) che lo aiuta a recuperare la memoria. Il film prende le mosse dalla decifrazione di una rappresentazione di Botticelli de l’Inferno di Dante che per Langdom è sia uno stato mentale che fisico dato che è tormentato da un mal di testa di cui non comprende l’origine. Il plot sviluppato egregiamente e diretto da Ron Howard è un susseguirsi appassionante di inseguimenti attraverso i cunicoli di Palazzo Vecchio a Firenze, la Basilica di S. Marco a Venezia e Santa Sofia a Istanbul dove si conclude la saga emozionante del filosofo dalle mille risorse che deve salvare il mondo dalla pandemia. Il film che sembra girato come se i protagonisti percorressero davvero dei gironi infernali, è diviso in due parti ben precise: un primo tempo più raccapricciante e tendente quasi al macabro con scene truculente ma sicuramente ben realizzate che hanno determinato gli strali della censura, e una seconda parte più dinamica da cardiopalma in cui in una vertigine di sequenze da action movie e spy story da brivido il protagonista capisce chi sono i suoi veri alleati e per contro gli artefici della predisposizione del virus Inferno. E quindi ritrova al suo fianco nell’Organizzazione Mondiale della Sanità perfino un alto dirigente che è stata una sua vecchia fiamma, la Dottoressa Elizabeth Sinsky interpretata da Sidse Babett Knudsen. Decisamente pirotecnica l’interpretazione di Omar Sy nel ruolo di Christoph Brouchard che ha permesso al brillante attore francese di calarsi nei panni di un ‘tipo tosto’ come lui stesso lo ha definito. Una nuova tappa nel racconto dell’eterna lotta fra Bene e Male dove stavolta le carte sono ancora più confuse e il pubblico è sottoposto ad angoscianti dilemmi oltre che a una bufera di emozioni. Godetevelo tutto d’un fiato.

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CARVEN L’EAU INTENSE

Una nuova fragranza fa ingresso nel ventaglio di profumazioni maschili di Carven Parfums, portando freschezza e intensità: L’Eau Intense è un profumo energico ed elegante, adatto alla vita frenetica dell’uomo metropolitano moderno. Creata da Francis Kurkdjian e Jérôme Di Marino, la fragranza si carica di note di menta, limone italiano e pompelmo, per poi aggiungere leggeri aromi di foglie di betulla e lavanda e le più decise essenze di zenzero, cardamomo, cedro e sottobosco ambrato.
La sua freschezza ghiacciata è richiamata visivamente dall’elegante ed essenziale packaging di un bianco brillante, su cui si formano misteriosi giochi di chiaro scuri.

carven-parfums.com

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Milano Golosa 2016: La riscoperta della materia prima

Al Palazzo del Ghiaccio di Milano tutto è pronto per la quinta edizione di Milano Golosa, rassegna gastronomica ideata da Davide Paolini aka Il Gastronauta. Sabato 15, domenica 16 e lunedì 17 ottobre più di 200 artigiani del gusto daranno vita a un vero e proprio organigramma delle eccellenze agroalimentari italiane, esponendo i propri prodotti e coinvolgendo i visitatori in un viaggio alla scoperta dei tanti giacimenti gastronomici che caratterizzano la nostra penisola.
Il tema principale di questa edizione è la materia prima e la sua valorizzazione, in cucina quanto nelle piccole scelte quotidiane.
Accanto a focus sulla qualità di ingredienti fondamentali come il cacao, il latte, il luppolo, il miele e la farina, troveranno spazio argomenti per i quali cresce sempre più l’interesse del pubblico: gluten free, agricoltura sinergica e foraging saranno oggetto di approfondimento durante la tre giorni grazie alla partecipazione di chef ed esperti del settore.
Oltre a laboratori, incontri e conferenze ci sarà tempo anche per le ricette – sempre all’insegna dell’equilibrio tra consapevolezza e piacere del cibo – e per interessanti degustazioni di vino.
Gli appassionati potranno infatti partecipare a sette importanti master class, organizzate in collaborazione con WineMi, cui si aggiunge l’atteso confronto sui metodi alternativi di vinificazione e affinamento dal titolo Pietra, vetro, porcellana: nuove vie per il vino?, in programma lunedì 17 ottobre alle ore 11.
Da segnalare nel fitto calendario di appuntamenti il Premio Kia alle Botteghe Golose d’Eccellenza, domenica 16 alle ore 14:00, il contest Panino, passione italiana e il premio alla migliore pizzeria d’Italia, attribuito dagli utenti del Gastronauta.it a Sp.accio di San Patrignano (Rimini), le cui premiazioni si terranno lunedì 17 ottobre presso il Palazzo del Ghiaccio.
Il prezzo del biglietto per Milano Golosa è di 10 euro a persona, 5 euro per bambini dai 6 ai 12 anni e gratuito per i bambini di età inferiore a 6 anni.
Info e programma della manifestazione: www.milanogolosa.it

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Il nuovo orologio, Piaget Polo S – Play a Different Game

Un orologio adatto a chi sfida le convenzioni e per una nuova generazione di uomini, quella dei “game changer”, sempre pronti a riscrivere le regole e a mostrare chiaramente che si può essere al contempo innovativi ed eleganti.
Presentato nell’atmosfera un po’ retro del The Botanical Club nel quartiere isola di Milano, Piaget Polo S rappresenta per il marchio un omaggio ad una nuova generazione di uomini “i game changer”, uomini in grado di riscrivere le regole. Già la scelta di un orologio Piaget in acciaio rappresenta la voglia di “giocare un gioco diverso” ed ecco che la Maison ha selezionato nove uomini nel mondo che potessero rappresentare l’orologio Polo S ed essere amici del marchio. Questi uomini non seguono pedissequamente le regole e sono spinti dalla passione di rendere veri i propri sogni e avere un impatto diverso sul mondo. Ogni “game changer” ha un suo ruolo professionale ed è un influencer digitale: ecco che questi uomini rappresentano lo spirito e l’ethos di questo nuovo orologio.
Un mondo, quello di Piaget, dall’allure audace e al passo coi tempi. La storia di una Maison di orologeria e gioielleria che nasce nel lontano 1874 quando Georges- Edouard Piaget apre il suo primo laboratorio di produzione di movimenti di alta orologeria nella valle de La Côte-aux-Fées. Nel 1943 , la registrazione del marchio Piaget e alla fine degli anni ’50 il lancio del primo meccanismo ultra piatto , da allora icona e firma della Maison nel campo dell’orologeria.
Nel 1979, Piaget crea un altro master piece nel mondo dell’orologeria : Piaget Polo, associato nell’immaginario collettivo a New York per il suo legame a quel gioco ed energia della città stessa.
E quest’anno sempre a New York la prima presentazione del Piaget Polo S , da qualche settimana disponibile anche in Italia.
Per la prima volta, Piaget ha racchiuso un calibro di precisione automatico in un modello in acciaio inossidabile.
Un design ingegnoso di una forma in una forma, un quadrante cuscino in una cassa di 42 mm. Un bracciale in acciaio dove gli elementi sono intercalati tra lucidi e satinati. Il risultato : un orologio che da giorno o da sera , da lavoro o da svago rappresenta la sua generazione.
La collezione è composta da cinque orologi, tutti con la stessa filosofia.

www.piaget.com

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PATCHOULY: la nuova fragranza di Etro

Il suo nome, nell’antica lingua tamil, significa “foglia verde”. E proprio verde è la fragranza che si sprigiona dal patchouly dopo la lenta essicazione e la successiva distillazione, che con la forza del vapore ne porta allo scoperto l’anima cangiante. Quando nell’Ottocento sbarca per la prima volta in Inghilterra, questo vegetale odoroso diventa subito un must degli intellettuali e dell’alta borghesia vittoriana; nello stesso periodo a Parigi i preziosi scialli di cashmere venivano venduti dentro casse piene delle sue foglie, che avevano la funzione di preservarli dalle tarme. E quel profumo impregnava a lungo il tessuto, rendendolo ancora più sensuale, esotico e avvolgente.
Simbolo di una certa idea d’Oriente, il nuovo Patchouly di Etro è un autentico condensato di nomadismo contemporaneo. Ma a differenza del jus creato nel 1989 all’interno della prima, storica capsule di fragranze della Maison, l’ultima eau de parfum ha un accento meno secco e acquisisce all’interno della trama olfattiva una consistenza di velluto: il sandalo s’innesta sulle note dolci del balsamo Tolu, del labdano, dell’ambra e della fava tonka, il seme nero portatore di buona sorte, e sul finale sfuma su una scia di vaniglia. Impreziosisce il flacone il classico, elegantissimo, motivo Paisley.

www.etro.com

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NEW BALANCE LANCIA LE VAZEE RUSH V2 PER LA FW16

Per questo autunno, New Balance presenta la nuova versione aggiornata del modello Vazee Rush, la Vazee Rush v2. Pensate per tutti coloro che desiderano liberare la propria velocità in palestra o sulla strada, le Vazee Rush v2 saranno disponibili al prezzo di 120 euro.
Il modello Vazee Rush v2 introduce una nuova intersuola denominata Rapid Rebound, composta da una schiuma con una forte capacità di spinta, che garantisce alti livelli di energia e comfort dei prodotti performanti rispetto agli standard di New Balance.
La Vazee Rush v2 è caratterizzata, inoltre, da una innovativa tomaia a tre strati che favorisce il massimo supporto nel movimento in tutte le direzioni, rimanendo incredibilmente traspirante e leggera, anche grazie alla costruzione senza cuciture della tomaia.

www.newbalance.it

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VIAGGI D’INVERNO con il backpack SUPERGA

Per la stagione AI 2016 SUPERGA lancia la sua collezione accessori e punta sul backpack.
Che sia per pochi giorni, magari un weekend in montagna con gli amici, o per più di 3 quando in trasferta per lavoro, computer, documenti e tablet sono fondamentali, l’accessorio giusto è certamente SUPERGA.
Forma essenziale e linee semplici per uno zaino capiente e leggero. Interamente realizzato in tela di cotone, tinta unita spalmata o bicolor, il backpack SUPERGA si adatta alle esigenze di ogni guardaroba, completando l’outfit perfetto sia per lui che per lei, per qualunque occasione d’uso.
Con spallacci morbidi e resistenti al peso, la variante total black si adatta a un look più serioso da ufficio; la versione bicolor grigio-blu è perfetta invece se abbinata a un look più sportivo, grazie al maxi logo a contrasto sul davanti, che lo rende più casual e perfetto per il tempo libero.

www.superga.com

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Maria Laura Wandavi: arriva The Kool Dudes

Kool Dudes è una collezione elegante di maglieria maschile destinata al mercato nord europeo. Nel design vengono sintetizzate una serie di influenze, in particolare il concetto svedese di understatement (Jante) e l’idea di On the Road, “testamento” letterario e morale di Kerouac alla beat generation. La ricerca stilistica delle trame si ispira ai paesaggi minimalisti di un’artista norvegese, Peder Balke; filati pregiati sono stati utilizzati in tutta la collezione: una seta, cashmere e misto lana da Loro Piana e una seta e mohair blend da Manifattura Sesia. Il lavoro di Wandavi è lussuoso e rivolto ad una nicchia ben precisa, il design sottile della maglia si distingue dalla massa per la sua alta qualità, raffinatezza ed eleganza.
Sul suo blog (https://theknittingrevolution.wordpress.com/) Wandavi offre commenti ed opinioni sul mercato della maglieria maschile contemporanea e cattura ispirazioni visive. Kool Dudes incarna a pieno la filosofia della stilista; less is more!

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Damir Doma: con Farfetch per una capsule esclusiva

Farfetch, la piattaforma online per acquistare prodotti di lusso più importante del mondo, ha collaborato con il brand d’avanguardia DAMIR DOMA, per celebrare il suo 10° anniversario con la limited edition PAST. PRESENT. FUTURE.
La collezione presenta delle riedizioni di alcuni dei capi più rappresentativi della maison, pezzi a cavallo fra il maschile e il femminile in un guardaroba genderless, la capsule comprende dei classici Damir Doma come il cappotto Infinity; la sciarpa JACKET; Un bomber che combina materiali trasparenti e opachi con dettagli di sciarpe Arafat e gonne ‘bag’.
Il designer croato sta portando al proprio marchio una ventata di cambiamenti freschi per rinvigorire l’essenza del suo strategy marketing e implementare la visibilità a livello mondiale.

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WRANGLER: WILD WAY HOME CAMPAIGN

Wild Way Home, la nuova campagna che Wrangler ha realizzato per la collezione autunno/inverno 2016 guarda al viaggio alternativo compiuto dai famosi free-climber James Kingston e Magdelena Sieczkarek e ispirato alle parole di Harry Baker, campione inglese di ‘slam poetry’.
Lo stile casual prettamente americano unito a tessuti high-tech, come Coolmax®1 e Xtra Stretch per l’uomo, e design innovativi per i jeans jogging e il denim fatto a maglia per la donna, compongono la collezione di Wrangler che incarna la filosofia Born Ready(TM)
di questo colosso del jeans: capi robusti, ricchi di dettagli e autentici, che “si muovono insieme a te, che lavorano per te”.

www.wrangler.it

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https://youtu.be/53Jo4jnGVR8

ASKOLL: TUTTI I COLORI DEL GREEN

La bicicletta non è più solo un mezzo di trasporto ma un vero e proprio accessorio da vivere e scegliere a seconda delle mode e soprattutto del proprio modo di essere.
E’ proprio ai moderni viaggiatori urbani che Askoll si rivolge proponendo due modelli di bici a pedalata assistita completamente personalizzabili.
Espressione di design e tecnologia Made in Italy, la bicicletta a pedalata assistita Askoll eB1 è disponibile nelle due versioni, bianca e nera, personalizzabili con 7 differenti proposte cromatiche per parafanghi e frontalino della batteria: verde, arancione, arancio, fucsia, bluette fino ai più classici bianco e nero per un effetto tono su tono.
Anche il modello maschile eB2 con il telaio in grigio-canna di fucile può essere accostato a dei parafanghi verdi oliva, gialli o rossi.
A completare l’offerta Askoll, tanti accessori tra cui scegliere per dare risalto alla tua personalità…anche sulle due ruote!

www.askoll.com

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Le Coq Sportif presenta la linea Molton Supérieur

Per l’autunno-inverno 2016, Le Coq Sportif propone la linea Molton Supérieur, collezione interamente realizzata nei laboratori del brand a Romilly-sur-Seine.
La linea è l’incarnazione dell’artigianalità di lusso. La felpa girocollo e i pantaloni sono realizzati in cotone 460 grammi, simbolo di oltre 130 anni di esperienza bonnetier, ed è prodotto attraverso una tecnica specifica in grado di aumentare la resistenza e il comfort del materiale. La felpa è realizzata con maniche raglan, il colletto a contrasto a coste, una tasca nascosta nella cucitura interna e il logo ripreso dai disegni originali.

www.lecoqsportif.com

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NASCE PROJECT PLASTIC by WEST NAPLES

Dopo una fortunata collaborazione nel Maggio 2015 tra West Naples, giovane brand maschile partenopeo e la galleria PlasMA, nasce ora Project Plastic Milano by West Naples, una capsule unisex composta da t-shirt e felpe pensata per coniugare arte e moda: la capsule è caratterizzata dalle stampe ideate da Nicola Guiducci ed è composta da 2 modelli di t-shirt e da 2 di felpe che vedono sulla base tinta unita nera o bianca la presenza di 7 differenti stampe.
Principale novità di Project Plastic la limited edition di t-shirt e felpe declinate in 6 differenti stampe nello speciale filato tecnico “Fibra Nexus”, una fibra ad alta emissione di energia, la cui particolare composizione brevettata produce una naturale e costante emissione infrarossa. La mescola, arricchita di metalli nobili, emette infatti un’energia naturale in grado di ottimizzare il ruolo che l’acqua svolge nei processi biologici del corpo migliorando l’idratazione cellulare e la circolazione sanguigna.

westnaples.it

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Modena incontra l’arte con la mostra Versus

Marina Abramovic e Ulay (1946-1943), Untitled

Alla Galleria Civica di Modena è stata inaugurata la mostra Versus. La sfida dell’artista al suo modello in un secolo di fotografia e disegno a cura di Andrea Bruciati, Daniele De Luigi, Serena Goldoni.
Pensata in occasione del festivalfilosofia, quest’anno dedicato al tema “agonismo”, l’esposizione raccoglie fotografie e disegni di 125 artisti che ripercorrono gli ultimi cento anni della storia dell’arte, dal 1915 al 2016: accanto ad opere di molti tra i protagonisti del Novecento saranno esposti lavori di artisti emergenti, nati tra il 1979 e il 1990, realizzati espressamente per l’occasione.
Il concept della mostra propone una declinazione del tema “agonismo” in direzione di un tentativo di superamento dei modelli precedenti e saranno proposte, fra gli altri, opere di Filippo De Pisis, Mario Sironi e Marina Abramovic e Ulay.
In occasione della giornata inaugurale, all’interno del programma di festivalfilosofia, alle ore 22.30 nel Chiostro di Palazzo Santa Margherita è stato proiettato Re – VERSUS, una selezione di video d’autore sul lavoro artistico tratti dall’archivio video di Careof, Milano, a cura di Martina Angelotti.


Galleria civica di Modena
Corso Canalgrande 103, Modena
www.galleriacivicadimodena.it
Da Mercoledì al Venerdì 10.30- 13 e 15- 19

Sabato, Domenica e festivi dalle 10.30 alle 19
Ingresso gratuito 

Polar M600: made for life, designed for sports

Sembra un semplice orologio, invece è molto di più: il nuovo Polar M600, lo smartwatch con tecnologia Android Wear, progettato per chi ama lo sport, è stato presentato a Milano da Polar, azienda riconosciuta in tutto il mondo come pioniere e leader per la produzione di strumenti di monitoraggio della frequenza cardiaca e delle prestazioni sportive. Per l’occasione, la realtà finlandese ha organizzato nella cornice di Parco Sempione, il “polmone verde della città”, un evento di experience del prodotto in tutte le sue molteplici funzionalità, compresa la resistenza all’acqua, vista la pioggia battente che si è abbattuta sul capoluogo meneghino.
Questo activity tracker è un fedele alleato della vita quotidiana, in grado di misurare le attività giornaliere 24 ore su 24, inviando addirittura avvisi di inattività prolungata e analizzando la qualità del sonno. Inoltre, è possibile utilizzare le app Android Wear più utili alle proprie esigenze e, grazie ai suoi 4 Gb di memoria, può contenere fino a 20 ore di musica, anche senza bisogno di usare lo smartphone. Le funzionalità tipiche di uno smartwatch sono integrate con un’analisi approfondita e immediata delle performance sportive a tutti i livelli, grazie ai sensori di lettura ottica del flusso sanguigno a 6 led.
È uno strumento versatile, adatto a chiunque voglia condurre uno stile di vita sano e bilanciato, senza rinunciare gli impegni quotidiani e allo stile. Polar M600, infatti, unisce resistenza – come quella dello schermo in vetro Gorilla glass – e alte prestazioni a un design urbano ed elegante, con il cinturino in morbido silicone intercambiabile, disponibile in tre diverse colorazioni.

www.polar.com

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I Medici e The Young Pope: storia e potere in tv

17 e 21 ottobre: le date rispettivamente dell’ascesa de I Medici e dell’elezione al soglio pontificio di Papa Pio XXIII. No, non si sta tornando indietro nel tempo o riscrivendo i libri di storia, ma più semplicemente, ci troviamo nel mondo delle serie tv. Due in particolare “I Medici”, appunto, e “The Young Pope” sono tra le novità seriali italiane più attese. Entrambe vantano un cast internazionale, promettono colpi di scena e sono girate in due luoghi storici del Bel Paese: rispettivamente Firenze e Roma.
Il serial sulla casata fiorentina apparirà il prossimo 18 ottobre su Rai 1 in prima visione mondiale, ma già da tempo fa parlare di sé, soprattutto per il cast. Diretta dal regista statunitense Sergio Mimica-Gezzan, ha come protagonisti le superstar Dustin Hoffman, Richard Madden, Stuart Martin, accompagnati da attori nostrani come Miriam Leone, Alessandro Preziosi, Sarah Ferbelbaum, Alessandro Sperduti. Il telefilm ripercorre le vicende di una delle famiglie più importanti della storia, che tra il XV e il XVIII secolo dominò Firenze, la Toscana e praticamente tutta l’Italia, dando i natali a tre papi e anche a due sovrane di Francia. Dalla politica alla religione, i componenti del casato influenzarono tutti i settori della vita dell’epoca, spesso tramando e adottando ogni mezzo possibile per arrivare al potere. La serie vanta anche la colonna sonora scritta da Paolo Buovino, con la sigla iniziale cantata da Skin.

“The Young Pope” è del premio Oscar Paolo Sorrentino, alla sua prima esperienza per il piccolo schermo, prova tra l’altro egregiamente superata almeno a giudicare dalle due puntate iniziali mostrate in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia. La miniserie, composta da 10 episodi trasmessi da Sky Atlantic a partire dal 21 ottobre, racconta l’ascesa al potere di Lenny Belardo – Papa Pio XIII (interpretato da Jude Law), primo pontefice di nazionalità americana, dalle varie sfaccettature e con un passato doloroso. Belardo ha un carattere tormentato: estremamente moderno negli atteggiamenti, ma conservatore nel pensiero; deciso, a tratti arrogante e dispotico, ma anche ingenuo e pieno di dubbi. A primo impatto le analogie con il presidente Frank Underwood di “House of Cards” sono tante, cosi come i comportamenti discutibili e la forte esigenza di rivoluzionare la Chiesa. Un pontefice drasticamente opposto a quello attuale, scelta che Sorrentino ha descritto come “possibile” in un futuro più o meno prossimo: “Ho fatto questa scelta perché potrebbe accadere che dopo un Papa più liberale ne venga uno che ha idee diverse. Penso anche che sia abbastanza illusorio credere che la Chiesa abbia avviato un lunghissimo cammino verso la liberalità. Quindi il nostro Papa non è inverosimile, anzi. In un futuro più o meno lontano potrebbe essere molto verosimile”. Il cast è completato da un bravissimo Silvio Orlando (Cardinal Voiello) e da Diane Keaton nel ruolo di Suor Mary, forse il personaggio più vicino a Papa Belardo. Ottobre quindi, e l’inizio dell’autunno in generale, si confermano periodi di innovazione seriale che mai come adesso guardano al passato, ma rivelano una natura quanto più attuale possibile.

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Holiday Magazine for South Corea

Holiday, la pubblicazione bi annuale scritta in inglese ma con base a Parigi, vero e proprio editorial must degli anni ’60, fondato negli Stati Uniti e famoso per l’estrema cura delle fotografie, delle copertine e per i resoconti dal mondo fatti da giornalisti di richiamo, sul pezzo, che raccontavano la realtà senza filtri né piaggeria, torna oggi – grazie alla passione e al sostegno dell’atelier parigino Franck Durand – con una nuova veste, mantenendo intatti i capisaldi strutturali e stilistici che hanno decretato il successo della rivista.
Il nuovo numero di Holiday è dedicato alla Corea del Sud: dopo l’Argentina, Holiday ha scelto di dedicare le sue pagine alle meraviglie di questo paese misterioso e per molti versi contraddittorio. Mentre i fotografi Nigel Shafran, Jamie Hawkesworth Karim Sadli, Annemarieke Van Drimmelen, Robi Rodriguez, Joseph Szabou e Hyungsik Kim prestano i loro occhi preziosi alle meraviglie di questa terra, il regista Park Chan-Wook racconta scene quotidiane, il poeta Lee San-Ha scava nella lunga storia di templi buddisti e lo scrittore Arthur Dreyfus testimonia la sua bella gita in un paese ricco di estraneità. Tutto questo sotto la benedizione della splendida Isabelle Huppert, che si confida con l’autore François-Henri Désérable e racconta un paese diviso, in parti uguali, fra disperazione e bellezza.

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Passione vela a Trieste

Aperta a chiunque come da tradizione, professionisti e amatori, anche la Barcolana di quest’anno è stata un successo che ha registrato l’iscrizione di 1758 imbarcazioni, rigorosamente a vela. La regata storica è un appuntamento ormai fisso e importante nel panorama velico internazionale, soprattutto per la sua particolare formula che la rende unica.

Su una linea immaginaria tracciata da due boe in corrispondenza del Castello di Miramare e il porticciolo della Barcola (quartiere di Trieste da cui prende il nome la manifestazione), si sono assiepate alle 11.30 di domenica scorsa, fianco a fianco, velisti professionisti e semplici appassionati, su imbarcazioni di varie dimensioni. Una bora tra i 15 e i 20 nodi ha caratterizzato tutta la regata durata, per i fratelli Benussi, i primi a superare il traguardo fronte Piazza Unità d’Italia, solo 59 minuti. Mitja Gialuz, Presidente della Società Velica di Barcola e Grignano, ha dichiarato, soddisfatto: “È stata una straordinaria Barcolana. Questa sarà ricordata come una delle più belle edizioni di sempre: la Bora è tornata decisa a dare valore al nostro bellissimo evento.”

A bordo di una delle barche in gara, Ancilla Domini Prosecco DOC, c’era anche Sir Ben Ainslie, atleta olimpionico straordinario ospitato da Land Rover e dal presidente di illycaffè Andrea Illy.
A fine regata, il velista inglese, oggi alla guida del consorzio di Coppa America Land Rover BAR, si è detto onorato e felice nell’aver preso parte a questa edizione della Barcolana: “Non mi era mai capitato di vedere 1700 barche sulla stessa linea di partenza. Una delle regate migliori alle quali abbia mai partecipato: uno spettacolo fantastico.”

Sir Ben Ainslie insieme a un team di eccellenza, capitanato da Martin Whitmarsh (McLaren) si sta preparando per un altro spettacolo straordinario che si terrà la prossima primavera alle Bermuda e, soprattutto, per compiere una missione che agli inglesi brucia non poco: vincere l’America’s Cup. O meglio, riportare, finalmente a casa, la coppa originaria dell’isola mai vinta da un team britannico. Land Rover BAR, il catamarano nato della cooperazione con la Divisione Advanced Engineering di Land Rover sembra avere tutte le carte in regola per competere al meglio, proprio grazie all’equipe, a Sir Ainslie e all’eccezionale esperienza nel campo dell’advanced technology e del design messe a disposizione da Land Rover.

Land Rover è sinonimo di libertà e avventura, ma sempre di più anche di tecnologia e innovazione. Per questo è il partner perfetto per momenti sportivi come la Barcolana, unici nel loro genere e costruiti proprio per gli amanti dello sport.

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Con una nuova mostra Giorgio Armani rende omaggio ai grandi atleti

“Lo sport è da sempre una delle mie passioni. Credo che rappresenti quelle qualità che ci permettono di migliorarci: dedizione, spirito di sacrificio, perseveranza e forza di volontà. Lo sport fa bene al corpo ma anche allo spirito e dimostra che il successo non si raggiunge senza impegno”.
Così Giorgio Armani ha commentato le ragioni e lo spirito che animano l’esposizione “Emotions of the Athletic body”. Aperta al pubblico fino al 27 novembre nel nuovo Armani/Silos un grande spazio una volta adibito al deposito e serbatoio di cereali e foraggi, ristrutturato da Armani e inaugurato come archivio e spazio culturale nell’aprile del 2015 per i 40 anni di Giorgio Armani, la mostra presenta gli sportivi di tutte le discipline atletiche, uomini e donne, non sono solo come modelli di comportamento, ma anche come affascinanti soggetti fotografici perché all’apice della condizione fisica e della vibrante energia dello slancio fisico. E così gli sportivi diventano quasi degli eroi immortalati da maghi dell’obbiettivo come Aldo Fallai, Howard Schatz, Mert Alas e Marcus Piggott, Serge Guerand, Cliff Watts, Eric Nehr, Vangelis Kyris, Tom Munro, Richard Phibbs, Antoine Passerat, ma anche rappresentati con video istallazioni con filmati inediti, oltre a una selezione mai vista di Kurt e Weston Marcus. Oltre agli italiani Luca Dotto, Davide Zongoli, Angelo Bonsignore e Francesco Totti in mostra sono di scena i ritratti dei nerboruti e armoniosi corpi di David Beckham, Jason Morgan, Terrell Owens, Sean Townsend e molti altri ancora, senza dimenticare le campionesse del gentil sesso. La suggestiva raccolta di scatti, dal 1985 fino a oggi, occupa l’intero piano terra dell’Armani/Silos. Il design dello spazio è stato completamente ridefinito dallo stilista per dare il massimo risalto al tema: le immagini in bianco e nero sono stampate su enormi lastre rifinite a cemento, come le pareti dell’edificio, mentre i pavimenti sono rivestiti nello stesso materiale di colore rosso di cui sono ricoperte le piste di atletica. Nell’atrio, il visitatore viene accolto da un’enorme statua che riproduce a grandezza naturale un atleta in equilibrio su un globo di pietra. Ai primati e alle eccellenze raggiunte da questi campioni in campo atletico viene dedicata la quarta rassegna dell’Armani/Silos Film series che da ottobre presenta al pubblico una selezione di film legati al tema dello sport. “Attraverso la moda ho cercato di interpretare il senso dell’agonismo vestendo gli sportivi per le mie campagne pubblicitarie, scegliendoli tra gli atleti di fama mondiale, ma anche tra coloro che ancora aspirano alla gloria.” conclude Giorgio Armani.

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J’Ose! Sensualità e audacia in un’unica fragranza

Il Deodorante J’Ose ha appena completato la collezione cult J’Ose, composta da J’Ose Eau de Parfum da donna e da uomo e dall’Estratto J’Ose.
Nata nel 2000, la prima creazione olfattiva iconica, contemporanea ed eterna, riflette la personalità del suo creatore, José Eisenberg: osare … sempre, anche nella creazione di una combinazione inusuale che accoppia ingredienti sensuali e corroboranti a noti dolci, vellutate e ipnotiche che si esprimono nelle due versioni uomo e donna con accenti unici.
Josè Eisenberg ha giocato con il suo nome trasformandolo in J’Ose, un successo mondiale indiscusso e l’ispirazione chiave per la declinazione del concetto creativo di un bouquet unico con un equilibrio degli elementi per ogni fragranza uomo e donna de L’Art du Parfum.
Le note che orchestrano le fragranze femminile e maschile, l’Estratto e il Deodorante sono:
Limone, Artemisia e Menta nelle note di testa;
Lavanda, Caffè Moka e Gelsomino nelle note di cuore;
Patchouli, Cedro, Muschio, Legno di Sandalo e Ambra che lasciano una scia irresistibile nelle note di fondo.

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THEORY: L’UOMO CHE VEDREMO QUEST’INVERNO

David Sims ha fotografato a NY la campagna Autunno/Inverno 2016 di Theory, il marchio fondato nel 1997 da Andrew Rosen, a cui ha preso parte l’attore francese Alain Delon Fabien come nuovo volto del marchio.
I ritratti di Sims mostrano la continua evoluzione degli elementi essenziali del guardaroba maschile, come il capospalla, pratico e dinamico per un uomo che viaggia, si muove nel traffico cittadino o nelle sale d’attesa degli aeroporti. Gli affascinanti giochi di luci e ombre del fotografo rafforzano ulteriormente l’idea di senza tempo, il design funzionale dei capi danno a Delon un’aria di sofisticazione mondana e incorniciano una collezione elegante e senza vizi.

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LA NUOVA FASE “LUNARE” PER HENRY LONDON

Londra, 1965. Nell’affollato mercatino di Portobello Road, immerso nell’eclettico quartiere di Notting Hill, spunta un orologio originale con una semplice firma sul retro “Henry”. Tutto ha inizio da qui, da quella firma che darà poi vita al marchio di orologi HENRY LONDON. Oggi questo brand, simbolo dell’orologio vintage di origine britannica, per la stagione autunno/inverno 2016 ha creato una speciale e pregiata linea di orologi, ispirata all’affascinante e misterioso mondo dell’astronomia, e specialmente al movimento a fase lunare. Questo movimento naturale è ricreato all’interno del quadrante, dotato di doppio datario, per visualizzare il giorno e il mese, e di un arco che mostra le varie fasi della luna, mentre una caratteristica lancetta a mezzaluna indica la data lungo l’anello interno.
Tutti i modelli sono resistenti all’acqua e realizzati con una cassa tradizionale realizzata a mano di acciaio inossidabile, disponibili anche nella versione placcata in oro. I cinturini, invece, sono in pelle di diverse colorazioni oppure si presentano con la tradizionale lavorazione a maglia Milano, che, insieme alla lente bombata, conferiscono una particolare allure retrò.

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Cinecult: Blair Witch di Adam Wingard

La stregoneria nell’era 3.0, dei droni e delle videocamere, è concepibile e può ancora essere temuta come una realtà soprasensibile e paranormale oppure è solo un mucchio di false credenze buona per superstiziosi e maniaci? Scopritelo nel sequel di “The Blair Witch Project. Il mistero della strega di Blair”, l’horror che ha segnato la storia del genere negli anni’90. Il film ‘Blair Wich’ diretto da Adam Wingard e distribuito da Eagle Pictures prende le mosse proprio lì dove abbiamo lasciato gli sventurati ragazzi vittime della demoniaca creatura (allora ripresi su un supporto VHS). Una chicca: uno dei produttori, Steven Schneider, si è occupato di ‘Paranormal activity’. James (James Allen McCune) fratello della protagonista del film precedente, si mette sulle tracce della strega per gettare luce sul mistero della foresta incantata di Black Hills nel Maryland arruolando gli amici Peter (Brandon Scott), Ashley (Corbin Reid), e la cinefila Lisa (Callie Hernandez). I ragazzi armati di strumenti di ripresa digitali e di strutture da camping penetrano nel bosco, uno dei simboli più cari alla civiltà americana che il film tende a dissacrare rendendolo sempre più torbido. A un certo punto si imbattono in una coppia di ragazzi dall’aria un po’ bizzarra: Lane (Wes Robinson) e Talia (Valorie Curry) che si propongono come guide. Ma ben presto iniziano a comparire totem inquietanti e feticci che rendono tutto gotico e torbido e una delle ragazze della spedizione alla ricerca della strega si ferisce a una gamba. La struttura del film che come è ovvio aspettarsi ha tutti i pregi e i difetti di un sequel, mostra un genere diverso di terrore: mentre la paura nel prequel scaturiva proprio dal non percepito, stavolta sono le creature, le scene di suspence e gli effetti speciali creati grazie a nuove telecamere e meccanismi 3.0 a rendere tutto più spaventoso. Come si legge nelle note del film tutto ciò “eccita i fan più accaniti rivelando qualcosa in più di ciò che si nasconde nel buio”. Il regista parla di ‘implacabile intensità’ e di ‘scenario spaventoso’ dal quale si è sempre in fuga. Al pubblico l’ardua sentenza sul film, comunque da vedere per i patiti del terrore.

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La Vendemmia di Sutor Mantellassi

È tempo di vendemmia anche in via Monte Napoleone. La regina del Quadrilatero della moda milanese si tinge dei colori caldi dell’autunno e dei sapori dei frutti viticoli per regalare un’esperienza sensoriale unica, che vede affiancate le grandi maison del lusso alle migliori cantine internazionali. Due mondi che si uniscono in un gioco alchemico di eccellenze, dove la moda celebra il vino. È questa La Vendemmia, promossa dall’Associazione MonteNapoleone e giunta alla settima edizione. Importante la partecipazione delle boutique all’evento, così come l’affluenza in termini di pubblico, che ha affollato le vie della moda meneghina all’inaugurazione. Tra i protagonisti assoluti la boutique Sutor Mantellassi, in via Monte Napoleone 3 che, grazie alla collaborazione con Cusumano, storica cantina siciliana, ha offerto agli oltre quattrocento ospiti di giovedì sera il 700 Brut, con Pinot Nero in purezza e il Blend Noà (Nero d’Avola 40%, Merlot 30%, Cabernet Sauvignon 30%) fiori all’occhiello dell’azienda vinicola. Non solo le papille gustative, è anche la vista a trovare appagamento nella boutique dello storico brand fiorentino, dove passato e presente si mescolano. “La collezione Sutor Mantellassi autunno-inverno 2016/17, prende ispirazione dalle architetture alpine che Edoardo Gellner progettò a Cortina D’Ampezzo e nel Cadore negli anni della Dolce Vita – spiega il direttore Stefano Bergamini – con atmosfere essenziali, geometrie minime e allo stesso tempo maestose, quasi un omaggio alla natura e alle montagne che le ospitano”.

Photo Credit: Fabrizio Di Paolo

www.sutormantellassi.com

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LONGCHAMP RIAPRE LA SUA BOUTIQUE IN RUE SAINT-HONORÉ

Longchamp ha celebrato la riapertura della sua storica boutique in rue Saint-Honoré, uno dei luoghi più prestigiosi della capitale francese.
In uno spazio di oltre 700m² distribuito su 3 piani, l’universo femminile della Maison Saint-Honoré invita alla scoperta delle collezioni di accessori e prêt-à-porter, proposti con uno spirito contemporaneo ed elegante. La boutique Homme et Voyage, situata proprio di fronte, offre nell’atmosfera di un loft cosmopolita le collezioni dedicate all’uomo e le borse da viaggio emblematiche del marchio.
In occasione di una serata privata in presenza della famiglia Cassegrain, proprietaria della maison, Longchamp ha invitato celebrity e amici del marchio tra cui: Jessica Alba, Audrey Tautou e la top model cinese Liu Wen.
Il cocktail è stata animato dal dj set della cantante ed attrice Soko che ha intrattenuto i presenti prima della cena d’eccezione svoltasi presso l’Hôtel de la Marine, col menu appositamente creato dallo chef étoilé Hélène Darroze et dallo chef pâtissier Pierre Hermé.

longchamp.com

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“10 Capsule” di Christopher Kane

Christopher Kane, giovane fashion designer scozzese noto per la sua maestria nel trasformare l’ordinario reinterpretandolo in qualcosa di inaspettato e desiderabile, ha realizzato una capsule collection in onore del decimo anniversario del brand. La collezione è  composta da 10 felpe unisex raffiguranti alcune tra le stampe icona più celebri dalla nascita del marchio ad oggi. Il cocktail per il lancio ufficiale della 10 Capsule è stato il 4 ottobre, durante la settimana della moda a Parigi.

“ Con la 10 Capsule abbiamo voluto celebrare alcune delle nostre stampe più iconiche e di successo ritenendo la felpa un capo indossabile in qualsiasi occasione. Volevamo un pezzo che fosse divertente e funzionale, qualcosa di pratico da indossare, da abbinare a capi più eleganti o sportivi. Nel team si è discusso molto su quali stampe scegliere ma alla fine è stato molto semplice; ciascuna stampa ha un significato per me e racconta così tanto di me, dei miei interessi e delle mie collezioni degli ultimi 10 anni. È stato molto emozionante vedere le loro evoluzione nel tempo e a volte mi sentivo in difficoltà a sceglierne una piuttosto che un’altra” afferma Christopher Kane.

Le felpe sono in vendita attraverso  WWW.CHRISTOPHERKANE.COM e alcuni retailer selezionati tra cui Net-A-Porter, Colette, Barney’s New York, Joyce Hong Kong and Boon The Shop.

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Maestose e mozzafiato: le cascate più belle del mondo

Cascate del Niagara, Canada

Rappresentano in pieno la potenza della natura. E sono bellissime, da togliere il fiato. In discesa libera, danno vita a splendide cornici, grazie anche al paesaggio selvaggio e variegato in cui spesso si trovano. Sono le cascate, fiumi o torrenti che a causa del dislivello, precipitano invece di scorrere.
Ne abbiamo raccolte cinque a nostro avviso meravigliose, sparse qua e là per il globo. Per viaggiatori avventurosi, che abbiano voglia di un’esperienza diversa dal solito: vi lasceranno a bocca aperta e il loro ricordo resterà indelebile.

1) Cascate del Niagara, Canada. Sono forse le più famose del mondo. Pur non essendo particolarmente alte, la loro fama è dovuta probabilmente alla loro particolare conformazione, allo scenario spettacolare a cui danno vita. Sono in tutto tre cascate differenti, seppur originate dall’omonimo fiume canadese e si trovano all’interno della regione denominata Niagara Peninsula, a mezz’ora di macchina di distanza da Toronto. Altezza: 53 metri

2) Cascate Multnomah, Oregon, USA. Sono le cascate più alte dell’Oregon: la prima si tuffa in quella più bassa. Famose anche grazie al percorso pedonale Benson Footbridge, grazie a cui è possibile godere dello spettacolo che esse offrono. Altezza: 186 metri

3) Cascate Maletsunyane, Lesotho, Africa. Si trovano nello Stato indipendente del Lesotho, a ridosso della catena montuosa del Drakensberg, posto a oltre 1000 metri di altezza. Il contrasto tra l’acqua e la natura selvaggia africana rende queste cascate tanto suggestive quanto magiche. Per raggiungerle bisogna partire dalla località di Semonkong. Altezza: 192 metri

4) Cascate Havasu, Arizona, USA. Decisamente suggestive e nascoste in mezzo al Grand Canyon, si trovano nella riserva indiana Havasupai, controllata dall’omonima tribù. La particolarità è sicuramente data dal contrasto tra i colori dell’acqua e le rocce rosse. Bisogna prenotare in anticipo: l’ingresso alla riserva e l’area di campeggio sono a pagamento. Altezza: 57 metri

5) Cascate Skogafoss, Islanda. Ultime ma meno belle rispetto alle altre, le cascate Skogafoss si trovano in Europa, nel sud dell’isola nella località Skogar e sono originate dal fiume Skogaa. A renderle suggestive, la particolarità con cui i raggi del sole picchiano sull’acqua, dando vita a meravigliosi arcobaleni. Stando alla leggenda, il primo vichingo dell’isola nascose un forziere d’oro nella caverna dietro le cascate. Si dice inoltre che chiunque si bagni nelle sue acque possa ritrovare un oggetto perduto. Altezza: 60 metri

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Cinecult: Trafficanti di Todd Phillips

Courtesy of Warner Bros Pictures

Prendi due ragazzi di Miami, appena ventenni e dediti alle droghe leggere. Il primo è un giovane di belle speranze che massaggia l’alta società e ha un discreto successo con le donne ma in odore di matrimonio e poi accoppialo a un giovane uomo d’affari senza scrupoli, suo compagno di liceo pronto a giocare sporco pur di accaparrarsi la sua fetta di sogno americano. Da questa strana coppia nasce la vera storia di due trafficanti d’armi protagonisti dell’ultima fatica cinematografica di Todd Phillips, ‘Trafficanti’ distribuito da Warner Bros. Pictures e interpretato dal candidato al Premio Oscar Jonah Hill nel ruolo di Efraim il più spregiudicato dei 2 e poi da Miles Teller che ha il ruolo di David, che invece sembra avere una maggiore percezione della legalità e di una coscienza morale. Il primo durante la prima guerra in Iraq mette su un business di traffico d’armi sfruttando i tabulati del Pentagono che pubblicavano anche le commesse di fornitura di armamenti che gli altri rifiutavano. “Bisogna fare i soldi fra le righe” dice Efraim. E all’inizio le cose funzionano fino a quando i due accettano un appalto per la fornitura di pistole Beretta che però per via di un embargo non possono arrivare in Iraq e sono ferme in Giordania: per sbloccare la situazione i due si recano sul posto e ottengono il risultato desiderato. Ma la situazione precipita quando incontrano Bradley Cooper che nel film interpreta un tipo losco, coinvolto in attività terroristiche contro gli Stati Uniti che crea un contatto fra i due ragazzi e gli arsenali albanesi pieni di armi dei depositi dell’ex Unione Sovietica. A quel punto qualcosa va storto e il sodalizio di affari e amicizia fra David e Efraim va in frantumi. Il film, ben girato e diviso in vari capitoli, scorre bene e come tutti i film incentrati su una visione troppo estrema del Sogno Americano stigmatizza forse in chiave un po’ troppo moralistica l’avidità dei due protagonisti che peraltro sono ben assortiti come coppia sul grande schermo. E’ interessante notare come il mito di Efraim/Hill sia Tony Montana di Scarface: ciò ha convinto il costumista Michael Kaplan a creare un guardaroba griffato ed esibizionista tipico di chi vuole arrivare a ogni costo ed è pronto all’ascesa sociale: in certi momenti Hill assume atteggiamenti da gangster per calarsi meglio nel personaggio. Una storia avvincente che merita 8 a tutti i livelli.

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Collective Visions: la mostra fotografica per chi passa da Firenze

Si è inaugurata giovedì 29 settembre a Firenze nella suggestiva location delle Murate, ex carceri fiorentine completamente riadattate a spazio exhibition, la prima delle tre mostre fotografiche riguardanti il fiume Arno, e che si protrarrà fino al 13 ottobre con il nome di Collective Visions. La mostra promossa dalla fondazione Studio Marangoni vuole mettere in evidenza il rapporto esistente fra la città di Firenze e i suoi abitanti con il fiume che lo attraversa tramite una serie di immagini proposte da 9 fotografi selezionati da Jay Wolke, docente di fotografia della Columbia University di Chicago. La mostra chiuderà a novembre, mese di anniversario dei 50 anni dell’alluvione che danneggiò gravemente il capoluogo toscano, procurando ingenti danni a molte opere d’arte. Le foto spaziano da momenti di vita quotidiana in città a canoisti sul fiume, immagini di alloggi e affacci sul fiume, flashback affascinanti. Estremamente suggestive sono poi le fotografie dell’area naturalistica fra Brozzi e Campi Bisenzio, che si mostra come una verde foresta da esplorare. Si possono vedere anche le piante che costeggiano il lungo fiume mentre una video proiezione – Panta Rei – accompagna il fluire del visitatore lungo la mostra: scorrere come il fiume, gli eventi, l’arte.

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REPLAY STONE SUPERNOVA LE NUOVE FRAGRANZE PER LUI E PER LEI

Grazie alla partnership con Mavive nasce oggi SUPERNOVA, primo flanker della linea REPLAY STONE che rappresenta la perfetta trasposizione dell’arte del denim nel mondo beauty.
Nelle due versioni, Eau de Toilette for Him e Eau de Parfum For Her, il nuovo twin mantiene l’ispirazione allo stone washing ma si arricchisce di preziose finiture che rappresentano un’innovazione in profumeria e rendono i due flaconi unici nel loro genere.
Supernova For Him interpreta un inedito accordo fougère che si distingue per la sua ricchezza di contrasti. Il top della composizione combina tra loro note che evocano al contempo forza e dolcezza, tradizione e modernità. I frizzanti tocchi fruttati-agrumati si mixano con audacia all’aromatica lavanda, rinfrescata da note acquatiche. Nel cuore si rivela un sorprendente sodalizio tra la sensualità della rosa e del cashmere e un moderno accordo di legno quercia, che dona virilità alla fragranza. Nel fondo la seducente fava tonka, il legno di cedro e il cremoso sandalo, conferiscono equilibrio e morbidezza alla composizione.

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PUMA PRESENTA LA USAIN BOLT COLLECTION AUTUNNO/INVERNO 2016

PUMA celebra il più grande velocista di tutti i tempi con il lancio della nuova Usain Bolt Collection che combina tessuti e tecnologie sportive a un design originale, reso unico dalla firma del pluricampione olimpico, fresco trionfatore ai Giochi Olimpici di Rio 2016. Nella nuova PUMA Usain Bolt Collection autunno/inverno 2016 spiccano pezzi imperdibili come la T-Shirt UB Graphic Tee – in cotone con inserti in tessuto dryCELL, caratterizzata dalla grafica che celebra il detentore del record mondiale dei 100m e dei 200m – la T-Shirt UB Logo Tee – in tessuto tecnico con inserti in tessuto dryCELL e stampa con il nome dell’atleta giamaicano – la felpa tecnica con cappuccio regolabile e fodera in rete UB Evostripe Logo Hoody. gli UB Evostripe Shorts, i pantaloni slim fit UB Evostripe Pants e la giacca dal taglio slim UB Evostripe Bomber con zip centrale a contrasto. La nuova PUMA Usain Bolt Collection è disponibile online al sito PUMA.com, nei PUMA Store e nei migliori sport retailer italiani.

eu.puma.com

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NIKE presenta AIR MAX 97 – una LIMITED EDITION PER LA CELEBRAZIONE ITALIANA DELLE “SILVER”

Dopo 20 anni dalla prima release, l’inatteso destino della Air Max 97 è celebrato con una limited edition della versione originale, che presenta un’unica modifica: un inserto tricolore Italiano lungo il tallone.
L’iconica silhouette, disegnata da Christian Tresser e ispirata al treno ad alta velocità Giapponese (a forma di proiettile), ha rappresentato un momento di forte innovazione della Nike Air Technology, presentando per la prima volta una air-unit a tutta lunghezza e un uso impattante di materiale riflettente silver sulla tomaia.
Conosciute in Italia come “le silver” sono diventate famose in tutto il mondo per essere le Air Max Italiane, indelebilmente associate alla rara abilità nostrana di combinare tecnologia e creatività.
Questa unica Air Max 97 sarà venduta in esclusiva in Italia dal 5 Ottobre in selezionati store, inclusi NikeLab ST18 (Milano), One Block Down (Milano), Excelsior (Milano), Holypop (Roma), Slam Jam (Milano), LuisaViaRoma (Firenze).

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GILLETTE ANNUNCIA LA SUA PARTNERSHIP GLOBALE CON IL FUTBOL CLUB BARCELLONA

Gillette®, marchio leader in tutto il mondo nella rasatura maschile, presenta una partnership globale con il Futbol Club Barcellona (FCB). Nella convinzione condivisa che non ci siano scorciatoie per qualsiasi luogo si desideri raggiungere, il nuovo rapporto indica un impegno comune per le nuove generazioni. In qualità di partner premium, Gillette vuole celebrare il suo ruolo nel mettere gli uomini sulla via della vittoria, dentro e fuori dal campo.
La partnership con il Barcellona è stata una scelta naturale per Gillette, in quanto entrambe le organizzazioni condividono gli stessi fondamentali valori tra cui la precisione e il desiderio di essere i migliori al mondo.

gillette.it

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NIKON D3400: l’avanguardia…a portata di mano

La Nikon D3400, la reflex entry level presentata in agosto, sarà in vendita in kit con obiettivo 18-55 mm al costo indicativo di 629,00 euro.
Dotata dell’esclusiva tecnologia delle reflex digitali Nikon di fascia alta e del sistema SnapBridge, che consente di mantenere la connessione costante con smartphone e tablet, è in grado di registrare video Full HD e, grazie al Modo guida, è particolarmente indicata per chi è alle prime armi.
Alcune immagini esemplificative delle prestazioni della Nikon D3400 nella gallery sul blog: www.ilblogdililianamalimpensa.com

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Eastpak e Anvil Motociclette: questione di stile

Anvil Motociclette, non solo brand di moto e abbigliamento, ma un vero e proprio stile di vita, è stato scelto da Eastpak, noto marchio di borse e zaini, per realizzare una borsa inedita, frutto della rivisitazione artigianale del tradizionale zaino modello Austin.
In un contesto cento per cento streetstyle come il negozio INNER di Milano, che distribuirà l’articolo, i due designer di Anvil, Alessandro Fontanesi – detto Phonz – e San Marco Filios, hanno presentato la loro creazione, dove tutti gli elementi che caratterizzano il Dna Anvil, si combinano perfettamente all’essenza Eastpak. Pelle, trapunta a rombi e logo in metallo spazzolato danno vita a una biker bag, utilizzabile anche come zaino, dall’estetica minimal, moderna e anche un po’ aggressiva.
Dall’incontro con il duo creativo, in occasione del lancio di questa partnership, sono scaturite alcune curiosità.

Da cosa e quando è nata l’idea di creare Anvil?
Siamo Alessandro Fontanesi e San Marco Filios, proveniamo da piccole cittadine dell’Emila Romagna, precisamente da Parma e Castel San Giovanni in provincia di Piacenza. Abbiamo da sempre la passione per le moto e le guidiamo sin da piccoli. Poi abbiamo iniziato a collezionare quelle d’epoca fino a che, un giorno, ci siamo ritrovati a restaurare una moto che non valeva la pena di essere aggiustata, così abbiamo provato a giocarci, a modificarla secondo il nostro gusto e il nostro stile. Una volta terminato il lavoro abbiamo postato la foto su Facebook e attraverso il social network abbiamo cominciato a farci conoscere. Proveniamo da due mondi diversi rispetto a quello delle motociclette (Alessandro nasce come designer di abbigliamento e Marco viene dal mondo della comunicazione, ndr.) ma abbiamo creduto nel nostro progetto, decidendo di abbandonare le rispettive occupazioni per dedicarci ad Anvil completamente.
Il nome, e di conseguenza il logo, che potrete trovare anche sullo zaino che abbiamo creato per Eastpak, deriva da un tatuaggio che abbiamo in comune, un’incudine, che in inglese si dice appunto anvil. Abbiamo pensato che fosse un elemento caratterizzante, capace di comunicare subito qualcosa della filosofia del brand. Dopo i primi consensi il marchio si è ampliato con la linea di abbigliamento.

Come è nata la partership con Eastpak?
Eastpak collabora spesso con designer e/o artisti di vario genere, questa volta ha chiamato noi, in quanto customizzatori e designer, per prendere un articolo della loro collezione e stravolgerlo a nostro piacimento. L’accessorio che ci sembrava più simile ad uno zaino era una borsa da moto, per cui ne abbiamo creata una che fosse utilizzabile nella doppia funzione. Pur mantenendo vivo il Dna Eastpak, abbiamo utilizzato gli elementi presenti nelle nostre giacche e nelle nostre borse da moto, come il cuoio delle selle e la trapuntatura a rombi. La borsa è rigorosamente nera, colore-firma per noi, sia lucido sia opaco e abbinato al metallo spazzolato.

Quali valori avete in comune?
Per una buona collaborazione non è necessario avere valori in comune, anzi, quelle più costruttive scaturiscono da realtà opposte, perché solo dall’unione di due elementi contrastanti si ottengono creazioni uniche. Realizzare questa borsa è stata un’occasione per metterci alla prova e ci siamo anche divertiti molto nel farlo.

Ci raccontate un po’ della vostra filosofia?
Vogliamo trasmettere il nostro modo di vedere le cose. L’obiettivo principale è far vivere alle persone che ci seguono un’emozione e un’esperienza nuove, fuori dagli schemi. Anvil Motociclette è prima di tutto uno stile di vita.

Per chi avete pensato questi zainetti?
il nostro cliente è un sognatore. Questa borsa è dedicata a una persona attenta, che vuole risultare un po’ aggressiva e fuori dagli schemi. Le persone che si avvicinano a noi, attraverso le nostre moto e il nostro abbigliamento, trovano il modo di trasgredire e uscire dalla quotidianità.

Perché la scelta è caduta su INNER?
INNER, tra i negozi streetwear di Milano, è sicuramente un punto di riferimento, è perfetto per questa collaborazione. La borsa sarà disponibile anche sull’e-commerce dello store.

Nella vita di tutti i giorni che stile adottate?
Amiamo definirci Urban Cowboy. Vogliamo vivere Milano in modo country e anche il nostro spazio creativo è molto più vicino a una cascina di campagna che a un classico studio. Per noi l’abbigliamento è nero, in pelle o eco-pelle, materiali semplici ma aggressivi che poi, a seconda di come vengono indossati, possono risultare anche semplici ed eleganti.

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IL LANIFICIO F.LLI CERRUTI DAL 1881 E IL CINEMA IN MOSTRA A TOKYO CON ISETAN

È una lunga storia d’amore quella che lega Nino Cerruti a Hollywood. I tessuti del Lanificio F.lli Cerruti dal 1881, di cui il Sig. Nino è cuore e anima, hanno rivestito un ruolo importante in molte pellicole della cinematografia internazionale, e hanno vestito i più bei nomi dello star system.
Ora una mostra a Tokyo, in partnership con Isetan, celebra questo connubio d’eleganza. La famosa catena di grandi magazzini giapponesi vuole, così, onorare un legame estetico che esalta il saper fare made in Italy. L’unione tra lo scintillante mondo delle star di Hollywood e il Lanificio ha inizio negli anni ’60: da allora Cerruti ha confezionato abiti di scena comparsi in più di un centinaio di film, uno tra tutti Pretty Woman, in cui Richard Gere indossa gli abiti della realtà biellese.
La chiave del successo risiede nella capacità del Sig. Cerruti di analizzare e comprendere nel profondo il personaggio per il quale crea i capi, qualità analitica che si esplica nel percorso espositivo suddiviso su tre livelli: al piano terreno vanno in scena dei tessuti creati per celebri film di Hollywood e rivisitati da alcuni brand e designer italiani, al quinto piano le stoffe del Lanificio si trasformano in capi su misura ad opera di diverse label giapponesi. Infine, all’ottavo piano, è esposta una parte del prezioso archivio della manifattura biellese, espressione tangibile dell’attività di ricerca e dell’artigianalità che da sempre caratterizzano il Lanificio F.lli Cerruti.
La mostra resterà aperta al pubblico fino al 4 ottobre.

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STRIPES COLLECTION by SERAPIAN

Serapian, storica maison milanese di pelletteria di lusso, propone una linea di accessori per il prossimo autunno/inverno all’insegna delle geometrie.
Una collezione che esalta le linee pulite, rigorose e forme che nascono dalle tendenze design del nord Europa il tutto condito dalla scelta delle tonalità che creano dinamismo ed energia rendendo innovativi anche i look più sobri.
Una serie di modelli dedicati al business e al daywear: porta carte, pochette, briefcase in vitello evolution blu con un gioco di righe orizzontali in verde foresta, claret, bianco; una valida alternativa per rinnovare i classici outfit da ufficio.
Serapian conferma ancora una volta la sua eccellenza per qualità dei prodotti, internamente Made in Italy, e soprattutto nel voler coniugare artigianalità e forme contemporanee.
La collezione di Serapian sarà disponibile nelle boutiques monomarca del brand e in tutti i più importanti ed esclusivi multibrand che distribuiscono il marchio, in Italia e all’estero.

it.serapian.com

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Autunno-Inverno 2016/2017: lo Sporty Attitude di Sergio Tacchini

Sergio Tacchini presenta le polo della linea Archivio, riproduzioni fedeli dei modelli originali del brand, capi iconici indossati da grandi tennisti come John McEnroe e Vitas Gerulaitis.
La tendenza per la prossima stagione è indossare capi sportivi con un vintage mood, una dimensione che mescola categorie temporali diverse dove il passato ritorna con richiami, citazioni e piccoli dettagli.
La linea Archivio di Sergio Tacchini è una collezione che rappresenta la storia e l’eleganza del marchio: design fatto di linee essenziali e iconiche, preziosità dei materiali e cura del dettaglio, caratteristiche di questa linea che riprende modelli originali dei primi decenni di attività del brand. La riproduzione dei capi d’archivio è fedele alle trame e alle grafiche, con un importante aggiornamento in termini di materiali e vestibilità.

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www.sergiotacchini.com

BLANCARRÉ, la bellezza del momento inatteso. Nicolas Mertenat presenta il suo nuovo orologio e concetto creativo

I percorsi della vita spesso allontanano, ma, a volte, riportano su una strada comune. È successo con Nicolas Mertenat, collega conosciuto durante gli anni di insegnamento presso Head Ginevra e ora ritrovato, sempre a Ginevra, in occasione del lancio del suo primo orologio. Nicolas ha presentato l’orologio BLANCARRÉ nella cornice della Galleria d’Arte Tribu House, nella città vecchia. Un nuovo universo, libero e puro, quello in cui s’inserisce questo progetto, voluto e portato a termine grazie alla passione per l’arte contemporanea, ma anche un’opportunità per valorizzare l’esperienza quasi ventennale maturata nel settore. Dopo tanti anni di collaborazioni come designer per marchi quali Swatch, Rado, Ebel, Gucci, Boucheron, solo per citarne alcuni, Nicolas realizza il suo sogno e lancia il proprio marchio grazie al primo orologio. In rottura con l’orologeria tradizionale, in rottura con un’estetica già vista, in rottura con la distribuzione tradizionale, ecco che il suo orologio è quadrato. L’estetica si ispira all’arte minimalista e alla scultura cubista. Pensato come un’architettura, semplice nell’apparenza, la realizzazione è complessa proprio per l’alta qualità di finiture: angoli vivi, superfici piatte, materiali nobili e contemporanei: il titanio, la ceramica e il caoutchouc. Un savoir faire e competenze eccezionali che trovano le loro radici nel cuore della manifattura orologiaia svizzera, nello Jura. Movimento meccanico e carica automatica ore-minuti-secondo, con datario e fuso orario. La collezione BLANCARRÉ comprende 6 modelli numerati.

Ecco quanto mi ha raccontato Nicolas di questa nuova avventura.

Un sogno diventa realtà. Perché un nuovo orologio in un momento di mercato così particolare e con dinamiche molto complesse?
Volevo realizzare l’orologio che sognavo di indossare e trovare la mia indipendenza. Dal punto di vista personale, questo progetto rappresenta un traguardo nella mia maturità professionale. Oggi esiste una clientela che cerca novità e prodotti diversi ed è a lei che mi rivolgo per presentare l’orologio BLANCARRÉ. In un primo tempo lo farò in luoghi non per forza specializzati nell’orologio (gallerie, concept store) per evitare di scontrarmi con un mercato già saturo.

Quali sono i punti forti di questa collezione?
Il design dell’orologio è inedito e si distingue dai marchi già noti. Un vero quadrato, senza compromessi, dalle linee tese e con angoli vivi (senza arrotondarli come si fa di solito nell’orologeria). Un altro punto forte è la dimensione: 37 mm per 37 mm, né troppo grande né troppo piccolo, una dimensione molto portabile.

Parli spesso di arte, come vedi il legame con gli orologi e gli accessori in generale?
Per me, BLANCARRÉ è come una scultura che si porta al polso, ispirata all’arte minimalista a cui tengo in modo particolare. L’arte contemporanea è il vettore della comunicazione, purché la si utilizzi nel modo giusto.

Come pensi di sviluppare la collezione nel futuro? Come la distribuirai?
Al momento la priorità è “fissare” l’immagine di BLANCARRÉ e dell’orologio nella mente del pubblico (quadrato, materiali, aspetto “duro” dalle tinte grigie, nere e bianche). Completerò in seguito la collezione con tocchi di colore (ceramica rossa) e varianti per il cinturino (tessile e eventualmente cuoio). Un modello da donna, sempre quadrato. Per quanto riguarda la distribuzione, voglio essere vicino al cliente finale attraverso eventi e negozi effimeri in luoghi diversi e naturalmente tramite la distribuzione in negozi multimarca.

Bene, aspettiamo Nicolas presto in Italia e potete già scoprire l’orologio su:

www.blancarre.com

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Blippar, l’app che riconosce gli oggetti

“Stiamo rendendo il mondo blippabile”. È questo quanto si legge sul sito ufficiale di Blippar, l’app innovativa che permette il riconoscimento degli oggetti davanti a voi mediante l’utilizzo della fotocamera del vostro smartphone.

Vi state chiedendo come funziona? Facciamo un esempio: vi trovate davanti un fiore e vorreste sapere qual è il suo nome per regalarlo a vostra moglie o alla vostra fidanzata. Aprite il software e attendete l’accesso al database: basterà qualche secondo, giusto il tempo di caricare le informazioni, per sapere se si tratta di una peonia o di un’orchidea. Questo vale per una quantità praticamente infinita di oggetti. Inizialmente visualizzerete diverse parole, in stile tag cloud, fino a quando Blippar non sarà sicuro. A quel punto vi darà un solo ed unico risultato e la sua scheda relativa, una sorta di descrizione dettagliata. Se resterà “indeciso”, invece, vi  fornirà più ipotesi nella parte inferiore dello schermo. Un browser – disponibile per iOS e Android, e scaricabile gratuitamente dai vari store – visivo, sicuramente diverso da quelli a cui siamo abituati, che si fonde con tutta la potenza offerta dal machine learning.

“Scoprite – sono le parole della omonima startup londinese – un intero mondo nuovo attraverso la fotocamera del vostro smartphone, blippando gli oggetti di tutti i giorni, i prodotti o le immagini per sbloccare esperienze incredibili, tra cui informazioni, video, giochi, canzoni, offerte esclusive e molto altro”.

E se alcuni risultati restano generici, come nel caso di “abito” o “computer portatile”, per altri possiamo addirittura visualizzare la storia o le informazioni relative all’azienda produttrice. L’obiettivo è quello di soddisfare tutte le curiosità degli utenti: “Noi – continuano – colleghiamo i marchi alle persone che hanno interessi nei prodotti o curiosità negli oggetti, approfondendo e ispirando conversazioni attraverso Blippar”.

blippar.com

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Cinecult: Café Society di Woody Allen

Courtesy of Warner Bros. Pictures

Non è la prima volta che Woody Allen porta sullo schermo film nostalgici dal sapore rétro e ambientati nel passato: si pensi a ‘Radio Days’ e a ‘La rosa purpurea del Cairo’. Ma qui il regista sembra aver superato sé stesso. In ‘Café society’ scritto e diretto dal grande cineasta americano, distribuito dalla Warner Bros. Pictures, Woody Allen ha portato un romanzo sul grande schermo, la storia di Bobby (il geniale Jesse Eisenberg) che dal Bronx vola nella Los Angeles degli anni’30 per trovare un lavoro grazie a suo zio Phil (un sempre sorprendente Steve Carell) che lo introduce nello star system ma troverà invece l’amore, intrecciando una relazione tormentata con Vonnie (Kristen Stewart) segretaria dello zio che ridurrà il suo cuore in frantumi rifiutando la sua proposta di matrimonio. Il ragazzo di belle speranze trasloca allora a New York da cui è venuto e aiuta il fratello malavitoso Ben (Corey Stoll) a dare vita a uno dei locali più alla moda della metropoli dove incontra la splendida Veronica (Blake Lively) con cui convola a nozze ma non smetterà mai di pensare a Vonnie perché come gli fa dire il regista nel film:“Le emozioni non muoiono mai”. Il film, la cui superba sceneggiatura ricorda molto vagamente e in modo molto più intimistico ‘Il grande Gatsby’, è straordinario e andrebbe visto più volte: anzitutto per la fotografia di Vittorio Storaro che per la prima volta ha collaborato con Woody Allen producendo acuti di stile e avvalendosi di effetti digitali. “New York dipinge la sua luce sui suoi palazzi” dice Bobby a Vonnie durante un incontro galante o altrove si parla di una città avvolta nella morbida luce del crepuscolo. Poi ci sono i formidabili costumi di Suzy Benzine che, dal glamour modernista ed effimero di Los Angeles dove le star del cinema si vestono solo per andare alle prime, vira bene alla Café society di New York composta dai circoli dei nababbi e dei signori di rango della Grande Mela che rievocano l’epoca Jazz con abiti di taglio sartoriale molto sofisticati ed eleganti soprattutto per le signore perché ispirati al gusto parigino dei grandi atelier. Elegantissimi à la Vionnet i lunghi abiti a sirena di una innocente e vulnerabile Blake Lively ammaliata dal fascino di Bobby “Voi ebrei siete esotici e misteriosi e talvolta avete una gran faccia tosta” dice al protagonista mentre costui è intento a sedurla. Alcuni personaggi come i genitori e il cognato di Bobby incarnano la sapienza filosofica di Woody Allen che cita Socrate quando dice che ‘La vita merita di essere analizzata ma analizzarla poi alla fine non è poi un grande affare”. Difficile dargli torto. Ottima prova.

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